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MEPACT
Un flaconcino contiene 4 mg di mifamurtide*.
Una volta ricostituito, ogni ml di sospensione nel flaconcino contiene 0,08 mg di mifamurtide.
* omologo interamente sintetico di un componente della parete cellulare di Mycobacterium sp.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Polvere per soluzione per infusione.
Polvere liofilizzata omogenea di colore da bianco a bianco sporco.
MEPACT è indicato nei bambini, negli adolescenti e nei giovani adulti per il trattamento dell’osteosarcoma non metastatico ad alto grado resecabile in seguito a resezione chirurgica macroscopicamente completa. Il medicinale viene utilizzato in associazione alla chemioterapia postoperatoria con più agenti. La sicurezza e l’efficacia sono state valutate in studi condotti su pazienti di età compresa tra 2 e 30 anni al momento della diagnosi iniziale (vedere paragrafo 5.1).
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Il trattamento con MEPACT deve essere avviato e tenuto sotto controllo da uno specialista esperto nella diagnosi e nel trattamento dell’osteosarcoma.
Posologia
La dose raccomandata di mifamurtide per tutti i pazienti è 2 mg/m² di area di superficie corporea.
Il medicinale deve essere somministrato come terapia adiuvante in seguito a resezione: due volte alla settimana ad almeno 3 giorni di distanza l’una dall’altra per 12 settimane, per poi passare a trattamenti una volta alla settimana per altre 24 settimane, per un totale di 48 infusioni in 36 settimane.
Pazienti pediatrici
La sicurezza e l’efficacia di MEPACT sono state accertate nei bambini a partire dall’età di 2 anni.
L’uso del medicinale non è raccomandato nei bambini al di sotto dei 2 anni, a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e l’efficacia.
Pazienti anziani
Gli studi sull’osteosarcoma non comprendevano pazienti da 65 anni in avanti. Lo studio randomizzato della fase III ha riguardato soltanto pazienti di età fino a 30 anni. Pertanto, non vi sono dati sufficienti per raccomandare l’uso di MEPACT in pazienti di età superiore a 30 anni.
Pazienti con insufficienza renale o epatica
Le caratteristiche farmacocinetiche di mifamurtide nei pazienti con insufficienza renale o epatica non sono state studiate in modo formale. Si raccomanda di fare attenzione con questi pazienti dal momento che non sono disponibili informazioni sull’adeguamento del dosaggio.
Si raccomanda il continuo monitoraggio della funzione renale ed epatica se MEPACT viene usato oltre il termine della chemioterapia fino al completamento del trattamento.
Modo di somministrazione
MEPACT deve essere ricostituito, filtrato utilizzando il filtro fornito e ulteriormente diluito prima della somministrazione. La sospensione per infusione ricostituita e filtrata è una sospensione liposomiale opaca e omogenea di colore tra bianco e biancastro, priva di particelle visibili, di schiuma e masse lipidiche.
Una volta ricostituito, filtrato utilizzando il filtro fornito e ulteriormente diluito, MEPACT viene somministrato per infusione intravenosa per un’ora.
MEPACT non deve essere somministrato con iniezione in bolo.
Per ulteriori istruzioni sulla ricostituzione, sul filtrazione utilizzando il filtro fornito e sulla diluizione prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Uso concomitante con ciclosporina o altri inibitori della calcineurina (vedere paragrafo 4.5).
Uso concomitante con farmaci antinfiammatori non steroidei ad alto dosaggio (FANS, inibitori della ciclossigenasi) (vedere paragrafo 4.5).
Insufficienza respiratoria
Nei pazienti con anamnesi di asma o altra pneumopatia cronica ostruttiva, bisogna considerare la somministrazione di broncodilatatori come prevenzione. Due pazienti con asma preesistente hanno sviluppato insufficienza respiratoria di grado tra lieve e moderato associata al trattamento. Se si sviluppa una reazione respiratoria di grado severo, la somministrazione di MEPACT deve essere interrotta e bisogna avviare una terapia adeguata.
Neutropenia
La somministrazione di MEPACT è stata comunemente associata a neutropenia transitoria, di solito quando il medicinale viene usato in associazione alla chemioterapia. Episodi di febbre neutropenica devono essere tenuti sotto controllo e sottoposti ad una terapia adeguata. MEPACT può essere somministrato durante i periodi di neutropenia, ma la conseguente febbre attribuita al trattamento deve essere tenuta rigorosamente sotto controllo. In caso di febbre o brividi persistenti per oltre 8 ore dopo la somministrazione di MEPACT è necessario considerare la possibilità di sepsi.
Risposta infiammatoria
L’associazione tra MEPACT e segni di mancata risposta infiammatoria, fra cui pericardite e pleurite, non era comune. Il medicinale deve essere usato con cautela nei pazienti con pregresse malattie autoimmuni, infiammatorie o del collagene. Durante la somministrazione di MEPACT, i pazienti devono essere tenuti sotto controllo per segni o sintomi insoliti, quali artrite o sinovite, che suggeriscono reazioni infiammatorie incontrollate.
Disturbi cardiovascolari
I pazienti con pregressa trombosi venosa, vasculite o disturbi cardiovascolari instabili devono essere tenuti attentamente sotto controllo durante la somministrazione di MEPACT. Se i sintomi persistono e peggiorano, è necessario ritardare o sospendere la somministrazione. Negli animali, a dosaggi molto alti è stata osservata emorragia. Questi effetti non sono previsti alla posologia raccomandata ma si raccomanda comunque di tenere sotto controllo i parametri della coagulazione dopo la prima dose e ancora una volta dopo diverse dosi.
Reazioni allergiche
Al trattamento con MEPACT sono state associate occasionali reazioni allergiche tra cui rash, fiato corto e ipertensione di grado 4. Può essere difficile distinguere le reazioni allergiche da risposte infiammatorie esagerate ma è necessario tenere sotto controllo i pazienti per segni di reazioni allergiche.
Tossicità gastrointestinale
Nausea, vomito e perdita d’appetito sono reazioni indesiderate molto comuni con MEPACT. La tossicità gastrointestinale può essere esacerbata se MEPACT viene usato in associazione a chemioterapia ad alto dosaggio con più agenti ed è stata associata ad un aumento del ricorso alla nutrizione parenterale.
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Sono stati condotti solo studi limitati sull’interazione di MEPACT con la chemioterapia. Anche se questi studi non sono concludenti, non vi sono segni di interferenze di MEPACT con gli effetti antitumorali della chemioterapia e viceversa.
Si raccomanda di separare gli orari di somministrazione di MEPACT e doxorubicina o altri farmaci lipofili se utilizzati nello stesso regime chemioterapico.
L’uso di MEPACT in concomitanza con ciclosporina o altri inibitori della calcineurina è controindicato in considerazione del loro ipotetico effetto sui macrofagi splenici e sulla funzione dei fagociti mononucleari (vedere paragrafo 4.3).
Inoltre, è stato dimostrato in vitro che i FANS (inibitori della ciclossigenasi) ad alto dosaggio possono bloccare l’effetto di attivazione dei macrofagi della mifamurtide liposomiale. Pertanto, l’uso dei FANS ad alto dosaggio è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
Poiché la mifamurtide agisce attraverso la stimolazione del sistema immunitario, l’uso cronico o abituale di corticosteroidi deve essere evitato durante il trattamento con MEPACT.
Studi di interazione in vitro hanno dimostrato che la mifamurtide liposomiale e non liposomiale non inibisce l’attività metabolica del citocromo P450 in microsomi epatici umani raggruppati. La mifamurtide liposomiale e non liposomiale non induce l’attività metabolica o la trascrizione del citocromo P450 in colture primarie di epatociti umani isolati a fresco. Non si prevede, pertanto, che la mifamurtide possa interagire con il metabolismo di sostanze che sono substrati del citocromo P450 epatico.
In un grande studio randomizzato controllato, MEPACT usato alla dose e alla posologia raccomandata con altri medicinali dalle note tossicità renali (cisplatino, ifosfamide) o epatiche (metotressato ad alto dosaggio, ifosfamide) non esacerbava tali tossicità e non c’era alcuna necessità di adattare la dose di mifamurtide.
Gravidanza
Non sono disponibili dati sull’impiego della mifamurtide nelle pazienti in gravidanza. Gli studi sugli animali sono insufficienti per valutare la tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
MEPACT non deve essere usato durante la gravidanza e nelle donne che non fanno uso di una contraccezione efficace.
Allattamento
Non è noto se mifamurtide viene escreta nel latte umano. L’escrezione di mifamurtide nel latte non è stata studiata negli animali. Una decisione sull’opportunità di continuare/interrompere l’allattamento o continuare/sospendere la terapia deve essere presa tenendo conto dei benefici dell’allattamento al seno per il bambino e dei benefici della terapia con MEPACT per la donna.
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Alcuni effetti indesiderati molto comuni o comuni del trattamento con MEPACT (quali capogiro, vertigini, spossatezza e vista offuscata) possono influenzare la capacità di guidare veicoli e l’uso di macchinari.
Ciascuno dei 248 pazienti sottoposti a trattamento con MEPACT durante i primi studi a braccio singolo in pazienti con neoplasie maligne per lo più in stadio avanzato sviluppava almeno un effetto indesiderato. Molti degli effetti indesiderati più frequentemente segnalati indicati di segutio, si ritengono associati al meccanismo d’azione della mifamurtide.
Questi eventi erano per la maggior parte segnalati come lievi o moderati. Questo profilo è coerente sia se si riepilogano tutti i primi studi (n=248) che solo gli studi sull’osteosarcoma (n=51). È probabile che gli effetti indesiderati si siano sviluppati anche nel grande studio randomizzato ma non sono stati registrati perché in quello studio sono state raccolte solo le reazioni avverse serie e potenzialmente fatali.
Le reazioni avverse sono classificate per sistemi e organi e frequenza. Le classi di frequenza sono stabilite in base alla seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100 a <1/10).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Reazioni avverse associate a MEPACT in ≥ 1/100 pazienti
Infezioni ed infestazioni
Comune: sepsi, cellulite, infiammazione del nasofaringe, infezione della sede del catetere, infezioni delle vie respiratorie superiori, infezioni delle vie urinarie, faringite, infezione da Herpes simplex.
Tumori benigni, maligni e non specificati (compresi cisti e polipi)
Comune: dolore tumorale.
Patologie del sistema emolinfopoietico
Molto comune: anemia.
Comune: leucopenia, trombocitopenia, granulo citopenia.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Molto comune: anoressia.
Comune: disidratazione, ipopotassiemia, riduzione dell’appetito.
Disturbi psichiatrici
Comune: stato confusionale, depressione, insonnia, ansia.
Patologie del sistema nervoso
Molto comune: cefalea, capogiro.
Comune: parestesia, ipoestesia, tremore, sonnolenza, letargia.
Patologie dell’occhio
Comune: vista offuscata.
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Comune: vertigini, acufeni, perdita dell’udito.
Patologie cardiache
Molto comune: tachicardia.
Comune: cianosi, palpitazioni.
Patologie vascolari
Molto comune: ipertensione, ipotensione.
Comune: flebite, rossore al volto, pallore.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Molto comune: dispnea, tachipnea, tosse.
Comune: versamento pleurico, esacerbazione della dispnea, tosse produttiva, emoptisi, respiro sibilante, epistassi, dispnea da sforzo, congestione sinusale, congestione nasale, dolore faringolaringeo.
Patologie gastrointestinali
Molto comune: vomito, diarrea, stitichezza, dolore addominale, nausea.
Comune: dolore all’alto addome, dispepsia, distensione addominale, dolore al basso addome.
Patologie epatobiliari
Comune: dolore epatico.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Molto comune: iperidrosi.
Comune: rash, prurito, eritema, alopecia, pelle secca.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Molto comune: mialgia, artralgia, mal di schiena, dolore agli arti.
Comune: spasmi muscolari, dolore al collo, dolore all’inguine, dolore alle ossa, dolore alle spalle, dolore della parete toracica, rigidità muscolo scheletrica.
Patologie renali e urinarie
Comune: ematuria, disuria, pollachiuria.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Comune: dismenorrea.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comune: febbre, brividi, spossatezza, ipotermia, dolore, malessere, astenia, dolore toracico
Comune: edema periferico, edema, infiammazione mucosa, eritema della sede d’infusione, reazione della sede d’infusione, dolore nella sede del catetere, disturbi toracici, sensazione di freddo.
Esami diagnostici
Comune: riduzione del peso.
Procedure mediche e chirurgiche
Comune: dolore post-procedurale.
Patologie del sistema emolinfopoietico
L’’anemia è stata riportata con maggiore frequenza quando MEPACT viene usato in associazione ad agenti chemioterapici. In uno studio controllato randomizzato, l’incidenza di neoplasia maligna mieloide (leucemia mieloide acuta/sindrome mielodisplastica) nei pazienti che ricevevano MEPACT più chemioterapia era la stessa dei pazienti che ricevevano solo chemioterapia (circa il 2,5%).
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
L’anoressia (21%) era segnalata molto di frequente negli studi di MEPACT effettuate su pazienti con tumore in stadio avanzato.
Patologie del sistema nervoso
Coerentemente con altri sintomi generalizzati, i disturbi più comuni a carico del sistema nervoso erano cefalea (50%) e capogiro (17%).
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Anche se la perdita dell’udito può essere attribuibile alla chemioterapia ototossica, come il cisplatino, non è chiaro se MEPACT in associazione alla chemioterapia con più agenti può aumentare la perdita dell’udito.
Un’elevata percentuale di perdita di udito oggettiva e soggettiva è stata osservata in particolare nei pazienti trattati con MEPACT e chemioterapia (rispettivamente il 12% ed il 7%) nello studio di fase III (vedere il paragrafo 5.1 per una descrizione dello studio) rispetto a quei pazienti trattati solo con chemioterapia (il 7% e l’1%). A tutti i pazienti è stata somministrata una dose complessiva di cisplatina di 480 mg/m² nell’ambito del loro regime chemioterapico di induzione (neoadiuvante) e/o di mantenimento (adiuvante).
Disturbi cardiovascolari
Tachicardia tra lieve e moderata (50%), ipertensione (26%) e ipotensione (29%) venivano comunemente segnalate in studi non controllati su MEPACT. Un evento serio di trombosi subacuta è stato segnalato nei primi studi ma nessun evento cardiaco serio veniva associato a MEPACT in un grande studio controllato randomizzato.
Disturbi respiratori
Disturbi respiratori, tra cui dispnea (21%), tosse (18%) e tachipnea (13%) venivano segnalati molto comunemente e due pazienti con asma preesistente sviluppavano insufficienza respiratoria tra lieve e moderata associata al trattamento con MEPACT in uno studio di fase II.
Patologie gastrointestinali
Disturbi gastrointestinali venivano frequentemente associati alla somministrazione di MEPACT, tra cui nausea (57%) e vomito (44%) in circa la metà dei pazienti, stitichezza (17%), diarrea (13%) e dolore addominale.
Patologie della cute e sottocutanee
L’iperidrosi (11%) era molto comune nei pazienti trattati con MEPACT in studi non controllati.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Dolore di lieve entità era comune nei pazienti che ricevevano MEPACT, tra cui mialgia (31%), mal di schiena (15%), dolore agli arti (12%) e artralgia (10%).
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
La maggior parte dei pazienti sviluppa brividi (89%), febbre (85%) e spossatezza (53%). Tali effetti sono generalmente tra lievi e moderati, di natura transitoria e in genere rispondono ad una terapia palliativa (ad es. paracetamolo per la febbre). Altri sintomi generalizzati, generalmente tra lievi e moderati e molto comuni, comprendevano ipotermia (23%), malessere (13%), dolore (15%), astenia (13%) e dolore toracico (11%). Edema, disturbi toracici, reazioni locali nella sede d’infusione o del catetere e sensazione di freddo venivano segnalati con una frequenza inferiore in questi pazienti, per lo più con malattia maligna in fase tardiva.
Esami diagnostici
L’aumento dell’urea nel sangue e della creatininemia veniva associato all’uso di MEPACT in un paziente affetto da osteosarcoma.
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Non sono stati riportati casi di sovradosaggio. La dose massima tollerata negli studi di fase I era 4-6 mg/m² con un’alta variabilità di reazioni avverse. Segni e sintomi associati a dosi più alte e/o dose-limitanti non erano potenzialmente fatali e comprendevano febbre, brividi, spossatezza, nausea, vomito, cefalea e ipo- o ipertensione.
In caso di sovradosaggio, si raccomanda di avviare un’adeguata terapia di sostegno. Le misure di supporto dovrebbero basarsi su linee guida istituzionali e sui sintomi clinici osservati. Tra gli esempi si annoverano il paracetamolo per febbre, brividi e mal di testa e gli antiemetici (diversi dagli steroidi) per nausea e vomito.
Categoria farmacoterapeutica: altre citochine ed immunomodulatori, codice ATC: L03AX15
Meccanismo d’azione
La mifamurtide (muramil tripeptide fosphatidil etanolammina, MTP PE) è un derivato pienamente sintetico del murqmyl dipeptide (MDP), il più piccolo componente stimolante presente in natura della parte cellulare di Mycobacterium sp. Ha effetti immunostimolatori analoghi all’MPD naturale con il vantaggio aggiuntivo di un’emivita nel plasma più lunga. MEPACT è una formulazione liposomiale realizzata specificamente per mirare in vivo ai macrofagi mediante infusione endovenosa.
MTP-PE è un legante specifico di NOD2, un recettore riscontrato soprattutto nei monociti, nelle cellule dendritiche e nei macrofagi. MTP PE è un potente attivatore di monociti e macrofagi.
L’attivazione dei macrofagi umani da parte di MEPACT è associata alla produzione di citochine, compreso il fattore di necrosi tumorale (TNF-α), interleuchina-1 (IL-1β), IL-6, IL-8, ed IL-12 e molecole d’adesione, compreso l’antigene-1 associato alla funzione dei linfociti (LFA-1) e la molecola-1 d’adesione intercellulare (ICAM-1). I monociti umani trattati in vitro hanno ucciso cellule tumorali allogeniche e autologhi (compresi carcinoma alla melanoma, ovarici, all’intestino e renali), ma non ha avuto alcuna tossicità verso le cellule normali.
La somministrazione in vivo di MEPACT ha causato l’inibizione della crescita dei tumori nei modelli di ratti e topi di metastasi ai polmoni, cancro alla pelle e al fegato e fibrosarcoma. Un significativo miglioramento della sopravvivenza libera da malattia è stata dimostrata anche nella cura dell’osteosarcoma e dell’emangiosarcoma nei cani con MEPACT come terapia adiuvante. Il meccanismo esatto mediante cui l’attivazione di MEPACT dei monociti e dei macrofagi cagiona un’attività antitumorale negli animali e negli esseri umani non è ancora noto.
Sicurezza ed efficacia nell’uso clinico
Il profilo di sicurezza della mifamurtide liposomiale è stato studiato in più di 700 pazienti con vari tipi e stadi di cancro e in 21 soggetti adulti sani (vedere il paragrafo 4.8).
MEPACT aumentava in misura significativa la sopravvivenza complessiva dei pazienti con neodiagnosi di osteosarcoma resecabile ad alto grado se usato insieme alla chemioterapia combinata rispetto alla sola chemioterapia. In uno studio randomizzato di fase III condotto su 678 pazienti (fascia di età compresa tra 1,4 e 30,6 anni) con neodiagnosi di osteosarcoma resecabile ad alto grado, l’aggiunta di MEPACT adiuvante alla chemioterapia, doxurubicina cisplatina e metotressato con o senza ifosfamide, portava ad una riduzione relativa del rischio di decesso del 28% (p = 0,0313, rapporto tra i rischi (HR) = 0,72 [95% intervallo di confidenza (CI): 0.53, 0.97]).
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In seguito a somministrazione endovenosa in 21 soggetti adulti sani, la mifamurtide veniva rapidamente eliminata dal plasma (minuti), con conseguenti concentrazioni plasmatiche molto basse di mifamurtide totale (liposomiale e libera). La media sotto la curva di concentrazione era di 17,0 ± 4,71 h x nM e 3,72 nM. In studi separati in 14 pazienti, le curve concentrazione/tempo medie nel siero della mifamurtide totale e libera calcolate dopo la prima infusione di MEPACT e dopo un’ultima infusione 11 o 12 settimane dopo, erano quasi sovrapponibili ed i valori dell’area sotto la curva di concentrazione medi della mifamurtide libera dopo la prima e l’ultima infusione erano simili. Questi dati indicano che, durante il periodo di trattamento, non si accumulavano né la mifamurtide totale né quella libera.
A 6 ore dall’iniezione di liposomi radiomarcati contenenti 6 mg di mifamurtide, si riscontrava radioattività nel fegato, nella milza, nel nasofaringe, nella tiroide e, in misura inferiore, nel polmone. I liposomi venivano fagocitati dalle cellule del sistema reticoloendoteliale. In 2 pazienti su 4 con metastasi dei polmoni, la radioattività veniva associata a metastasi polmonari. L’emivita media del materiale radiomarcato era bifasica con una fase α di circa 15 minuti e un’emivita terminale di circa 18 ore.
In specie sensibili (coniglio e cane) la dose giornaliera più alta di mifamurtide liposomiale che non provocava effetti indesiderati era 0,1 mg/kg, corrispondente rispettivamente a 1,2 e 2 mg/m². Il livello senza effetti indesiderati di MEPACT negli animali corrisponde approssimativamente alla dose raccomandata da 2 mg/m² nell’uomo.
I dati tratti da uno studio di sei mesi sui cani con iniezioni endovenose giornaliere di MEPACT fino a 0,5 mg/kg (10 mg/m²) forniscono un margine di sicurezza per l’esposizione cumulativa da 8 a 19 volte per la tossicità manifesta per la dose clinica prevista per gli esseri umani. I principali effetti tossici associati a queste alte dosi giornaliere e cumulative di MEPACT erano per lo più effetti farmacologici esagerati: febbre, segni di marcata risposta infiammatoria sotto forma di sinovite, broncopolmonite, pericardite e necrosi infiammatoria del fegato e del midollo osseo. Si osservavano, inoltre, i seguenti eventi: emorragia e prolungamento dei tempi di coagulazione, infarti, alterazioni morfologiche della parete delle piccole arterie, edema e congestione del sistema nervoso centrale, effetti cardiaci minori e leggera iponatriemia. MEPACT non si dimostrava mutageno né causava effetti teratogeni nei ratti e nei conigli. Effetti embriotossici venivano osservati solo a livelli tossici materni.
Non vi erano risultati di studi sulla tossicità generale che suggerissero effetti nocivi sugli organi riproduttivi maschili o femminili. Non sono stati condotti studi specifici sulla funzione riproduttiva, la tossicità perinatale e il potenziale cancerogeno.
1-Palmitoil-2-oleiol-sn-glicero-3-fosfocolina (POPC)
1,2-Dioleoil-sn-glicero-3-fosfo-L-serina sale monosodico (OOPS)
Questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti ad eccezione di quelli menzionati nel paragrafo 6.6.
Flaconcino di polvere non aperto:
2 anni.
Sospensione ricostituita:
La stabilità fisica e chimica è stata dimostrata per 6 ore fino a 25° C.
Dal punto di vista microbiologico, se ne raccomanda un uso immediato. In caso contrario, i tempi e le condizioni di conservazione della soluzione ricostituita, filtrata e diluita sono di responsabilità di chi usa il medicinale e non devono essere superiori a 6 ore ad una temperatura di 25° C. Non conservare la soluzione in frigorifero e non congelarla.
Conservare in frigorifero (2°C - 8°C). Non congelare.
Tenere il flaconcino nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Per le condizioni di conservazione del medicinale ricostituito, vedere il paragrafo 6.3.
Flaconcino in vetro di tipo I da 50 ml con tappo in gomma butilica grigio, chiusura in alluminio e capsula flip off in plastica contenente 4 mg di mifamurtide.
Ogni scatola contiene un flaconcino ed un filtro monouso, apirogeno, senza lattice, sterile per MEPACT fornito in un blister di PVC.
MEPACT deve essere ricostituito, filtrato utilizzando il filtro fornito e ulteriormente diluito seguendo una tecnica asettica.
Ogni flaconcino deve essere ricostituito con 50 ml di soluzione iniettabile sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%). Dopo la ricostituzione, ogni ml di sospensione nel flaconcino contiene 0,08 mg di mifamurtide. Il volume di sospensione ricostituito corrispondente alla dose calcolata è estratto mediante il filtro fornito ed è poi ulteriormente diluito con 50 ml aggiuntivi di soluzione per iniezione contenente 9 mg/ml (0,9%) di cloruro di sodio in base alle istruzioni dettagliate menzionate qui di seguito.
Istruzioni per la preparazione di MEPACT per infusione intravenosa
Materiale fornito in ciascuna confezione
• MEPACT polvere per sospensione per infusione (flaconcino).
• Filtro per MEPACT
Materiale richiesto ma non fornito
• Soluzione iniettabile sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%), sacca da 100 ml EP/USP
• Una siringa sterile monouso da 60 ml o 100 ml con luer lock
• Due aghi sterili per iniezione di medio calibro (18)
Si raccomanda di costituire la sospensione liposomiale in una cabina a flusso laminare usando guanti sterili e seguendo una tecnica asettica.
Lasciare che la polvere liofilizzata raggiunga una temperatura compresa tra 20°C e 25°C prima della ricostituzione, della filtrazione mediante il filtro fornito e della diluizione. In genere ci vogliono circa 30 minuti.
1. Togliere la capsula del flaconcino e pulire il tappo con un tampone di alcool.
2. Togliere il filtro dalla confezione blister e il cappuccio dall’ago del filtro. Quindi, inserire con decisione l’ago nel setto del flaconcino finché non raggiunge la posizione. Non togliere ancora il cappuccio del connettore luer del filtro.
3. Togliere dall’imballo la sacca, l’ago e la siringa della soluzione iniettabile di 100 ml sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) (non forniti nella confezione).
4. Pulire con un tampone di alcool il punto della sacca della soluzione iniettabile sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) in cui si andrà ad inserire l’ago.
5. Con l’ago e la siringa, prelevare dalla sacca 50 ml di soluzione iniettabile sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%).
6. Dopo aver tolto l’ago dalla siringa, collegare la siringa al filtro aprendo il cappuccio del connettore luer del filtro.
7. Aggiungere la soluzione iniettabile sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) al flaconcino esercitando sullo stantuffo una pressione lenta e decisa. Non staccare il filtro e la siringa dal flaconcino.
8. Lasciare il flaconcino indisturbato in posizione verticale per un minuto al fine di assicurare un’accurata idratazione della sostanza secca.
9. Quindi, agitare energicamente il flaconcino per un minuto senza staccare il filtro e la siringa. Con questa operazione si formano spontaneamente i liposomi.
10. Prelevare la dose desiderata dal flaconcino capovolgendo il flaconcino e tirando lentamente all’indietro lo stantuffo della siringa. Ogni ml di sospensione ricostituita contiene 0,08 mg di mifamurtide. Il volume di sospensione da prelevare per le quantità di dosaggio si calcola come segue:
Volume da prelevare = [12,5 x dose calcolata (mg)] ml
Per praticità, fare riferimento alla seguente tabella di concordanza:
Dose | Volume |
1,0 mg | 12,5 ml |
2,0 mg | 25 ml |
3,0 mg | 37,5 ml |
4,0 mg | 50 ml |
11. Staccare, quindi, la siringa dal filtro e mettere un ago nuovo sulla siringa contenente la sospensione. Strofinare il punto della sacca sull’iniezione con un batuffolo imbevuto di alcol ed iniettare la sospensione nella siringa nella sacca originale che contiene i restanti 50 ml di soluzione per iniezione contenente 9 mg/ml (0,9%) di soluzione per iniezioni.
12. Ruotare delicatamente la sacca per miscelare la soluzione.
13. Aggiungere i dati identificativi del paziente, la data e l’ora sull’etichetta della sacca contenente la sospensione liposomiale ricostituita e diluita.
14. La stabilità chimica e fisica in uso è stata dimostrata per 6 ore a temperatura ambiente (tra circa 20°C e 25°C)
15. Dal punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere usato immediatamente. In caso contrario, i tempi e le condizioni di conservazione prima dell’uso sono di responsabilità di chi usa il medicinale e normalmente non superano le 6 ore a temperatura ambiente.
16. L’infusione endovenosa della sospensione liposomiale dura circa un’ora.
Smaltimento
Nessun requisito particolare.
IDM PHARMA SAS
11-15 Quai De Dion Bouton
92816 Puteaux Cedex
Francia
EU/1/08/502/001 - AIC n. 039549011
06/03/2009