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MEPIBIL 30 mg/ml
Un millilitro di MEPIBIL 30 mg/ml contiene: Principio attivo: mepivacaina cloridrato 30 mg
Soluzione iniettabile per uso odontoiatrico.
MEPIBIL è indicata in tutti gli interventi in odontoiatria e stomatologia (estrazioni dentali, chirurgia dentale e paradontale, terapia conservativa e protesica, ecc.).
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La dose massima nell’adulto sano (non pretrattato con sedativi) in singola somministrazione o in più somministrazioni ripetute in un tempo inferiore a 90 minuti è di 7 mg/kg senza mai superare i 550 mg. La dose totale nelle 24 ore non deve mai superare i 1000 mg; in pediatria non superare i 5-6 mg/kg.
Dosi consigliate in odontoiatria e stomatologia
Blocco nervoso periferico e infiltrazione: 30-90 mg ottenibili con 1-3 ml di soluzione a 30 mg/ml.
Ipersensibilità già nota verso i componenti o altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico; in particolare verso gli anestetici locali dello stesso gruppo (tipo amidico). Il prodotto è controindicato nei casi di gravidanza accertata o presunta.
Prima dell’uso il Medico deve accertarsi dello stato delle condizioni circolatorie dei soggetti da trattare. Occorre evitare qualsiasi sovradosaggio di anestetico e non somministrare mai due dosi massime di quest’ultimo senza che sia trascorso un intervalllo minimo di 24 ore. E’ necessario comunque, usare le dosi e le concentrazioni più basse che possano consentire di ottenere l’effetto ricercato.
La soluzione anestetica deve essere iniettata con cautela in piccole dosi dopo 10 secondi circa da una preventiva aspirazione. Specialmente quando si devono infiltrare zone molto vascolarizzate, è consigliabile lasciare trascorrere circa 2 minuti prima di procedere al blocco loco regionale vero e proprio.
Il paziente deve essere mantenuto sotto accurato controllo sospendendo immediatamente la somministrazione al primo segno d’allarme (per esempio modificazioni del sensorio).
E’ necessario avere la disponibilità immediata dell’equipaggiamento, dei farmaci e del personale idonei al trattamento di emergenza, poichè in rari casi sono stati riferiti, a seguito dell’uso di anestetici locali, reazioni gravi, talora ad esito infausto, anche in assenza di ipersensibilità individuale nell’anamnesi.
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Non sono note eventuali interazioni con altri farmaci. Occorre però usare cautela nei soggetti trattati con farmaci IMAO o antidepressivi triciclici.
Il prodotto è controindicato nei casi di gravidanza accertata o presunta.
Alle dosi consigliate il farmaco non influenza significativamente e per lungo tempo le capacità di attenzione.
Si possono avere reazioni tossiche e reazioni allergiche all’anestetico. Fra le prime vengono riferiti fenomeni di stimolazione nervosa centrale con eccitazione, tremori, disorientamento, vertigini, midriasi, aumento del metabolismo e della temperatura corporea e, per dosi molto elevate, trisma e convulsioni; se è interessato il midollo allungato si ha compartecipazione dei centri cardiovascolare, respiratorio ed emetico con sudorazione, aritmie, ipertensione, trachipnea, broncodilatazione, nausea e vomito. Effetti di tipo periferico possono interessare l’apparato cardiovascolare con bradicardia e vasodilatazione. Le reazioni allergiche si verificano per lo più in soggetti ipersensibili, ma vengono riferiti molti casi con assenza di ipersensibilità individuale all’anamnesi. Le manifestazioni a carattere locale comprendono eruzioni cutanee di tipo vario, urticaria, prurito; quelle a carattere generale broncospasmo, edema laringeo fino al collasso cardiorespiratorio da shock anafilattico.
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Per il trattamento di eventuale iperdosaggio, occorre interrompere la somministrazione al primo segno di allarme, porre il paziente in posizione orizzontale ed assicurarne la pervietà delle vie aeree, somministrandogli ossigeno in caso di dispnea grave o effettuando la ventilazione artificiale (pallone di Ambu). L’uso di analettici bulbari deve essere evitato per non aggravare la situazione, aumentando il consumo di ossigeno. Eventuali convulsioni possono essere controllate con l’uso di Diazepam in dose di 10-20 mg per via endovenosa; sono sconsigliabili, invece, i barbiturici che possono accentuare la depressione bulbare. Il circolo può essere sostenuto con la somministrazione di corticoidi in dosi appropriate per via endovenosa; possono aggiungersi soluzioni diluite di alfa-beta-stimolanti ad azione vasocostrittrice (mefentermina,metaraminolo ed altri) o di solfato di atropina. Come antiacidosico può essere impiegato il bicarbonato di sodio in concentrazione mirata, per via endovenosa.
La mepivacaina è un derivato acetanilidico ad alto potere anestetico locale. MEPIBIL ha le seguenti caratteristiche: agisce rapidamente; provoca anestesia soddisfacente nella quasi totalità dei casi; induce analgesia di lunga durata; è ben tollerata dagli individui di qualsiasi età. MEPIBIL provoca anestesia regionale che , rispetto a quella provocata da lidocaina e procaina, offre i seguenti vantaggi: più rapida instaurazione, maggior durata, maggiore intensità (profondità ed estensione), massima tollerabilità.
MEPIBIL non determina vasodilatazione nella regione in cui viene applicata; può pertanto essere usata senza vasocostrittore.
Le caratteristiche farmacologiche sono state dimostrate in vari animali da esperimento con diverse metodiche. L’effetto analgesico è stato dimostrato mediante somministrazione intramuscolare nel topo e mediante applicazione sulla superficie della cornea del coniglio.
ATC: N01BB03 – Anestetici locali
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Il picco ematico della Mepivacaina dipende da vari fattori: tipo di blocco, concentrazione della soluzione, presenza o assenza di Adrenalina. Impiegata senza vasocostrittore in vari tipi di blocco raggiunge il picco ematico mediamente entro 30 minuti dalla somministrazione; con adrenalina si allungano i tempi di 2-3 volte e si dimezzano le concentrazioni plasmatiche dell’anestetico. Il farmaco si distribuisce nei fluidi e tessuti dell’organismo e la sua emivita è di circa 2 ore. Metabolizzata a livello epatico, viene escreta prevalentemente per via renale, sia come tale che sotto forma di metabolita.
La DL50 della Mepivacaina è pari a 40 mg/kg per e.v. nel topo. Per somministrazione s.c. la DL50 è 260, 110, 94 mg/kg rispettivamente nel topo, nel coniglio e nella cavia. Sempre per s.c. la DL50 della mepivacaina + adrenalina 1:100.000 è di 318 mg/kg nel topo. Per via i.p. la DL50 della Mepivacaina è di 173 mg/kg nella cavia. La somministrazione per un mese nel topo è stata ben tollerata e non ha provocato alcuna reazione locale. Nessuna modificazione patologica del peso corporeo, delle urine, della pressione arteriosa o dei parenchimi è stata osservata in scimmie trattate con 10 mg/kg i.m. ed in ratti trattati con 3 mg/kg s.c. per un periodo di 21 giorni. In sede di applicazione (superficiale, intradermica e sottocutanea) la mepivacaina, a dosi terapeutiche, non provoca fenomeni irritativi locali . Nessun danno a livello materno e fetale è stato osservato negli animali da esperimento.
Sodio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili.
Non sono note eventuali incompatibilità con altri farmaci, salvo quanto riportato al puntoInterazioni.
A confezionamento integro: 3 anni.
Conservare a temperatura ambiente.
Contenitore primario: fiale in vetro neutro, da 2 ml.
MEPIBIL 30 mg/ml: 5 fiale da 2 ml.
Le fiale non contenendo eccipienti parasettici vanno utilizzate per una sola somministrazione. Eventuali rimanenze andranno scartate.
Le fiale sono a prerottura, non occorre limetta.
Biologici Italia Laboratories S.r.L., Via Cavour 41-43, Novate Milanese (MI).
AIC n° 034170050
14 aprile 2000
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