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METFORMINA AWP 1000 MG, COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
Ogni compressa rivestita con film contiene 1000 mg di metformina cloridrato corrispondente a 780 mg di metformina
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compressa rivestita con film
Compressa ricoperta da film bianca, di forma oblunga, con una linea di incisione su un lato e una profonda linea di rottura sull’altro (con una forma che permette la rottura con un colpo secco). La compressa può essere divisa in due metà uguali.
Trattamento del diabete mellito di tipo 2, particolarmente in pazienti sovrappeso quando il regime alimentare e l’esercizio fisico da soli non danno risultati per un controllo adeguato della glicemia.
Negli adulti, la metmorfina cloridrato può essere usata come monoterapia o in combinazione con altri agenti antidiabetici orali o con insulina.
Nei bambini dai 10 anni e negli adolescenti, la metformina cloridrato può essere usata come monoterapia o in combinazione con insulina.
Una riduzione di complicazioni diabetiche sono mostrate in pazienti adulti sovrappeso con diabete di tipo 2 trattati con metformina come terapia di prima linea dopo il fallimento della dieta. (vedere la sezione 5.1)
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Adulti
Monoterapia e combinazione con altri antidiabetici orali
Di norma la dose iniziale è ½ compressa rivestita con film da 1000 mg di metformina cloridrato 2 o 3 volte al giorno assunta durante o dopo i pasti.
Dopo 10 o 15 giorni la dose va adeguata sulla base delle misurazioni di glucosio nel sangue.
Un incremento graduale della dose può migliorare la tollerabilità gastrointestinale.
La dose massima raccomandata di metformina cloridrato è di 3 g al giorno.
Se si ha l’intenzione di trasferirsi da un altro agente antidiabetico, l’altro agente deve essere interrotto e deve essere iniziata la metformina alla dose sopra indicata.
Combinazione con l’insulina
Metformina e insulina possono essere usate in associazione per migliorare il controllo del glucosio nel sangue. La metformina cloridrato è assunta alla normale dose iniziale di ½ compressa rivestita con film da 1000 mg di metformina cloridrato 2 o 3 volte al giorno, mentre la dose dell’insulina è adattata sulla base delle misurazioni di glucosio nel sangue.
Anziani:
A causa della potenziale riduzione della funzionalità renale in pazienti anziani, la dose di metformina cloridrato deve essere adeguata sulla base della funzionalità renale. E’ dunque necessaria una valutazione costante della funzionalità renale. (vedere sezione 4.4).
Bambini dai 10 anni e adolescenti
Monoterapia e combinazione con insulina
Di norma la dose iniziale è ½ compressa da 1000 mg di metformina cloridrato una volta la giorno, assunta durante o dopo i pasti.
Dopo 10 o 15 giorni la dose deve essere aggiustata sulla base delle misurazioni di glucosio nel sangue.
Un incremento graduale della dose può migliorare la tollerabilità gastrointestinale.
La dose massima raccomandata di metformina cloridrato è di 2 g al giorno, presi in 2 o 3 dosi divise.
Ipersensibilità alla metformina cloridrato o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Seri peggioramenti del diabete, inclusa la chetoacidosi diabetica.
Insufficienza renale o disfunzione renale (clearance della creatinina < 60 mL/min)
Condizioni acute con la potenziale alterazione della funzionalità renale come
•Disidratazione
•Infezione grave
•Shock
•Somministrazione endovascolare di agenti di contrasto iodati (vedere sezione 4.4)
Disturbi acuti o cronici che possono causare ipossia del tessuto come
•Insufficienza cardiaca o respiratoria
•Infarto miocardico recente
•Shock
Insufficienza epatica, intossicazione alcolica acuta, alcolismo.
Lattazione
Acidosi lattica
L’acidosi lattica è una rara ma grave complicazione metabolica (alto tasso di mortalità in assenza di un rapido trattamento) che può sopravvenire a causa dell’accumulo di metformina. I casi riportati di acidosi lattica nei pazienti trattati con metformina sopravvengono in particolare in pazienti diabetici con una significativa insufficienza renale. L’incidenza dell’acidosi lattica può e deve essere ridotta anche dalla valutazione di altri fattori di rischio associati (come diabete scarsamente controllato, chetosi, digiuno prolungato, assunzione eccessiva di alcol, insufficienza epatica e ogni condizione associata all’ipossia).
Diagnosi:
L’acidosi lattica è caratterizzata dalla dispnea acidotica, dolore addominale e ipotermia, seguiti da coma. Gli esami diagnostici di laboratorio mostrano una diminuzione del pH del sangue, i livelli di lattato plasmatico al di sopra di 5 mmol/l, e un aumento del gap anionico e del rapporto lattato/piruvato. In caso di sospetta acidosi metabolica, la metformina deve essere interrotta e il paziente deve essere ricoverato immediatamente (vedere la sezione 4.9).
Funzionalità renale
Poichè la metformina è escreta dal rene, i livelli di creatinina nel siero devono essere determinati prima dell’inizio del trattamento e regolarmente in seguito:
- Almeno annualmente nei pazienti con funzionalità renale normale
- Almeno due o quattro volte all’anno nei pazienti con i livelli di creatinina sierica al di sopra dei limiti del normale e in pazienti anziani.
La diminuzione della funzionalità renale nei pazienti anziani è frequente e asintomatica. Una precauzione speciale deve essere applicata nelle situazioni in cui la funzionalità renale può essere compromessa (per esempio dopo l’inizio della terapia antiipertensiva o diuretica e dopo l’inizio della terapia con un farmaco antiinfiammatorio non steroideo).
Somministrazione di agenti di contrasto iodati
Poiché la somministrazione endovascolare di mezzi di contrasto iodati negli studi radiologici può portare all’insufficienza renale, la metformina cloridrato deve essere interrotta prima o al momento dell’esame e non essere ripresa prima di 48 ore dopo, e solo dopo aver controllato se la funzionalità renale è tornata normale.
Chirurgia:
La metformina cloridrato deve essere interrotta 48 ore prima della chirurgia elettiva in anestesia generale, spinale o epidurale. La terapia deve essere ripresa non prima delle 48 ore successive all’intervento e alla ripresa della nutrizione orale, e solo se è stata dimostrata la normale funzionalità renale.
Bambini e adolescenti:
La diagnosi di diabete mellito di tipo 2 deve essere confermata prima che inizi il trattamento con metformina.
Non è stato riscontrato nessun effetto sulla crescita e la pubertà durante gli studi clinici controllati della durata di un anno ma non sono disponibili dati a lungo termine su questi punti specifici.
Perciò, è raccomandato un controllo ulteriore e accurato su questi parametri nel trattamento con metformina nei bambini, specialmente nei bambini in età pre – puberale.
Bambini di età tra 10 e 12 anni:
Solo 15 soggetti di età tra 10 e 12 anni sono stati inclusi negli studi clinici controllati nei bambini e negli adolescenti. Anche se l’efficacia e la sicurezza della metformina in questi bambini non è stata differente dall’efficacia e la sicurezza negli adolescenti, particolare precauzione è raccomandata quando si prescrive ai bambini tra 10 e 12 anni.
Altre precauzioni:
Tutti i pazienti devono continuare la loro dieta con una adeguata distribuzione della quantità di carboidrati durante il giorno. I pazienti in sovrappeso devono continuare il loro regime alimentare ipocalorico.
I normali test di laboratorio per il monitoraggio del diabete devono essere eseguiti regolarmente.
La metformina da sola non provoca ipoglicemia, ma è raccomandata una precauzione quando essa è usata in combinazione con l’insulina o le sulfaniluree.
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Combinazioni sconsigliate
Alcol
Intossicazione alcolica acuta è associata a un aumento del rischio dell’acidosi lattica, particolarmente in caso di:
Digiuno o malnutrizione
Insufficienza epatica
Devono essere evitati il consumo di alcol e medicinali con contenuto alcolico.
Agenti di contrasto iodati
La somministrazione endovascolare di agenti di contrasto iodati può portare a insufficienza renale, risultante nell’accumulo di metformina e un aumento del rischio di acidosi lattica. La metformina cloridrato deve essere interrotta prima o al momento dell’esame e non deve essere ripresa prima di 48 ore dopo, e solo dopo aver controllato se la funzionalità renale è tornata normale.
Associazioni che richiedono specifiche precauzioni per l’uso
Glucocorticoidi (per via sistemica e locale), β – 2 – agonisti e diuretici hanno una attività iperglicemica intrinseca. I pazienti devono essere informati e devono eseguire controlli più frequenti della glicemia, soprattutto all’inizio del trattamento con questi medicinali e può essere richiesto un aggiustamento della dose di metformina.
Gli ACE – inibitori possono ridurre i livelli del glucosio nel sangue. Perciò, può essere necessario un aggiustamento della dose di metformina durante e dopo l’aggiunta o l’interruzione di questo medicinale.
Uso in gravidanza:
Non sono disponibili dati epidemiologici rilevanti. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi per quanto riguarda la gravidanza, lo sviluppo embrionale e fetale, il parto o lo sviluppo postnatale (vedere la sezione 5.3).
Quando una donna con diabete ha in programma una gravidanza e durante la gravidanza, il diabete non deve essere trattato con metformina cloridrato ma deve essere usata insulina per mantenere i livelli di glucosio nel sangue più vicini possibile al normale per diminuire il rischio di malformazioni del feto associati ad anormali livelli di glucosio nel sangue.
Uso in allattamento:
Nel topo in fase di allattamento la metformina viene escreta nel latte. Per l’uomo non sono disponibili dati analoghi e bisogna quindi decidere se interrompere l’allattamento o interrompere la metformina, considerando l’importanza che il medicinale ha per la madre. La metformina è controindicata durante l’allattamento (vedere la sezione 4.3).
La monoterapia con metformina non causa ipoglicemia e quindi non ha effetti sulla capacità di guidare i veicoli o usare macchine. Tuttavia, i pazienti devono essere avvertiti del rischio di ipoglicemia quando la metformina cloridrato è usata in combinazione con altri antidiabetici (sulfaniluree, insulina, repaglinide).
I seguenti effetti indesiderati si verificano sotto trattamento con metformina. Le frequenze sono definite come segue:
molto comune (≥1/10); comune ( ≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1000); molto raro (<1/10.000), non nota ( la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Sistema corporeo | Frequenza | Descrizione |
Patologie gastrointestinali | Molto comune | Nausea, vomito, diarrea, dolore addominale e perdita di appetito. Ciò avviene più frequentemente durante l’inizio della terapia e si risolve spontaneamente in molti casi. Per prevenire questi sintomi gastrointestinali, si raccomanda che la metformina cloridrato sia presa in 2 o 3 dosi giornaliere durante o dopo i pasti. Un lento aumento della dose può migliorare la tollerabilità gastrointestinale. |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Molto raro | Acidosi lattica (vedere la sezione 4.4) |
Una diminuzione dell’assorbimento della vitamina B12 e una diminuzione dei livelli sierici è stato osservato in pazienti trattati a lungo tempo con metformina. Si raccomanda la considerazione di questa eziologia se un paziente presenta un’anemia megaloblastica. |
Patologie del sistema nervoso | Comune | Disturbi del gusto |
Patologie epatobiliari | Molto Raro | Anomalie negli esami della funzionalità del fegato o epatiti che si risolvono in seguito a interruzione |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Molto raro | Reazioni della pelle come eritema, prurito e orticaria. |
Per i bambini e gli adolescenti i dati mostrano che gli eventi avversi che sono riportati sono stati simili nella natura e nella gravità di quanto riportato negli adulti.
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Non è stata osservata ipoglicemia con dosi di metformina fino a 85 g, benché in queste circostanze sia insorta una acidosi lattica. Forti sovradosaggi di metformina o rischi concomitanti possono portare ad acidosi lattica. L’acidosi lattica rappresenta un caso medico di emergenza e va trattata in ospedale. Il metodo più efficace per eliminare lattato e metformina è l’emodialisi.
Categoria farmacoterapeutica: farmaci che riducono il tasso di glucosio nel sangue, escluse insuline. Biguanidi.
Codice ATC: A10BA02
La metformina è una biguanide con effetti antiiperglicemici, che riduce sia il tasso di glucosio nel sangue basale che postprandiale. Non stimola la secrezione di insulina e quindi non causa ipoglicemia.
La metformina probabilmente agisce attraverso tre meccanismi:
Riduzione della produzione del glucosio epatico attraverso l’inibizione della gluconeogenesi e della glicogenolisi;
Nei muscoli attraverso l’incremento della sensibilità all’insulina, migliorando l’assorbimento e l’uso del glucosio periferico;
Ritardo dell’assorbimento del glucosio intestinale.
La metformina stimola la sintesi del glicogeno intracellulare agendo sulla glicogeno sintetasi.
La metformina aumenta la capacità di trasporto di tutti i tipi di trasportatori di membrana del glucosio (GLUTs) conosciuti dai dati.
Nell’uomo, indipendentemente dall’azione sul glucosio nel sangue, la metformina ha effetti favorevoli sul metabolismo dei lipidi. Questo fenomeno è stato dimostrato da studi clinici controllati a medio e lungo termine a dosi terapeutiche. La metformina riduce i livelli di colesterolo totale, di colesterolo LDL e dei trigliceridi.
Efficacia clinica:
Lo studio prospettico randomizzato (UKPDS) ha dimostrato il beneficio a lungo termine del controllo intensivo della glicemia nei casi di diabete di tipo 2.
Le analisi dei risultati sui pazienti in sovrappeso trattati con metformina dopo il fallimento del solo regime alimentare hanno dimostrato quanto segue:
Una significativa riduzione del rischio assoluto di qualsiasi complicanza correlata al diabete nel gruppo trattato con metformina (29,8 eventi in 1000 pazienti/anno) rispetto al solo regime alimentare (43,3 eventi in 1000 pazienti/anno), p=0,0023, e rispetto ai gruppi trattati in monoterapia con insulina e sulfaniluree (40,1 eventi in 1000 pazienti/anno), p=0,0034;
Una significativa riduzione del rischio assoluto di mortalità correlata al diabete: metformina 7,5 eventi in 1000 pazienti/anno, solo regime alimentare 12.7 eventi in 1000 pazienti/anno, p=0.017;
Una significativa riduzione del rischio assoluto di mortalità complessiva: metformina 13,5 eventi in 1000 pazienti/anno rispetto al solo regime alimentare 20,6 eventi in 1000 pazienti/anno (p=0,011), e rispetto ai gruppi trattati in monoterapia con insulina e sulfaniluree 18,9 eventi in 1000 pazienti/anno (p=0,021)
Una significativa riduzione del rischio assoluto di infarto miocardico: metformina 11 eventi in 1000 pazienti/anno, solo regime alimentare 18 eventi in 1000 pazienti/anno (p=0,01).
Non sono stati osservati vantaggi riguardanti l’esito clinico per la metformina usata come terapia di seconda linea in associazione con la sulfonilurea.
Nei casi di diabete di tipo I, la combinazione della metformina cloridrato e l’insulina è stata usata su pazienti selezionati, ma non è stato determinato il beneficio clinico di questa associazione.
Studi clinici controllati in una popolazione pediatrica limitata di età tra 10 – 16 anni trattata in 1 anno hanno dimostrato una risposta simile nel controllo glicemico di quanto visto negli adulti.
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Assorbimento
Dopo una dose orale di metformina cloridrato, la Tmax viene raggiunta in 2,5 ore. La biodisponibilità assoluta di una compressa di metformina rivestita con film da 500 mg o 850 mg è circa 50-60% nei soggetti sani. Dopo una dose orale la frazione non assorbita riscontrata nelle feci era del 20-30%.
Dopo una somministrazione orale, l’assorbimento di metformina cloridrato è saturabile e incompleto. Si suppone che la farmacocinetica dell’assorbimento di metformina non sia lineare.
Alle dosi raccomandate e agli usuali schemi di dosaggio, le concentrazioni nel plasma in stato stazionario vengono raggiunte entro 24 – 48 ore e generalmente sono inferiori a 1 microgrammo/ml. In studi clinici controllati, i livelli massimi di metformina nel plasma (Cmax) non superavano i 4 mcg /ml, nemmeno alle dosi massime.
L’alimentazione riduce l’entità e ritarda leggermente l’assorbimento di metformina. In seguito alla somministrazione di una dose di 850 mg di metformina cloridrato, sono stati osservati una concentrazione di picco nel plasma inferiore a 40%, una diminuzione del 25% nell’AUC (area sotto la curva) e un prolungamento di 35 minuti del tempo necessario per arrivare alla concentrazione di picco nel plasma. La rilevanza clinica di questi risultati è sconosciuta.
Distribuzione
Il legame alle proteine plasmatiche è trascurabile. La metformina si distribuisce negli eritrociti. Il picco del sangue è inferiore al picco del plasma e compare approssimativamente allo stesso tempo. I globuli rossi probabilmente rappresentano un compartimento di distribuzione secondario. Il volume medio di distribuzione (Vd) è tra 63 e 276 l.
Metabolismo
La metformina viene escreta inalterata nelle urine. Nell’uomo non sono stati identificati metaboliti.
Eliminazione
L’indice di clearance renale della metformina è >400 ml/min, indicando che la metformina è eliminata attraverso filtrazione glomerulare e secrezione tubulare. In seguito ad una dose orale, l’emivita di eliminazione terminale apparente è di circa 6,5 ore. Quando la funzionalità renale è compromessa, la clearance renale diminuisce in proporzione a quella della creatinina e così l’emivita di eliminazione è prolungata, portando ad un aumento della concentrazione della metformina nel plasma.
Bambini e adolescenti
Studio a dose unica: dopo una dose singola di metformina cloridrato 500 mg, i pazienti pediatrici hanno mostrato un profilo farmacocinetico simile a quello osservato negli adulti sani.
Studio a dosi multiple: i dati sono ristretti a uno studio. Dopo dosi ripetute di 500 mg due volte al giorno (BID) per 7 giorni nei pazienti pediatrici il picco della concentrazione del plasma (Cmax) e l’esposizione sistemica (AUC0 – t) furono ridotti approssimativamente del 33% e 40%, rispettivamente confrontati con adulti diabetici che hanno ricevuto dosi ripetute di 500 mg BID per 14 giorni. Siccome la dose è titolata individualmente sulla base del controllo glicemico, ciò è di scarsa rilevanza clinica.
I dati preclinici non mostrano pericoli particolari per l’uomo.sulla base di studi convenzionali sulla farmacologia per la sicurezza, la tossicità a dosi ripetute, la genotossicità, il potenziale cancerogeno, e la tossicità riproduttiva.
Interno della compressa:
Ipromellosa, Povidone (K 25), Magnesio Stearato.
Rivestimento:
Ipromellosa, Macrogol 6000, Titanio diossido(E171)
Non pertinente
5 anni
Questo medicinale non richiede nessuna speciale precauzione per la conservazione.
Blister PVC/Al
Confezione con 15, 30, 60, 120 e 600 (20 x 30) compresse rivestite con film.
Non tutte le confezioni sono commercializzate.
Il medicinale non utilizzato derivante da tale medicinale deve essere smaltito in conformità alla normativa locale vigente.
A.W.P. srl
Via F. Turati 29
20121 Milano
Italia
038806016 - "1000 Mg Compresse Rivestite Con Film" 15 Compresse In Blister Pvc/Al
038806028 - "1000 Mg Compresse Rivestite Con Film" 30 Compresse In Blister Pvc/Al
038806030 - "1000 Mg Compresse Rivestite Con Film" 60 Compresse In Blister Pvc/Al
038806042 - "1000 Mg Compresse Rivestite Con Film" 120 Compresse In Blister Pvc/Al
038806055 - "1000 Mg Compresse Rivestite Con Film" 600 (20x30) Compresse In Blister Pvc/Al