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MODIVID
MODIVID 250 mg/2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile:
1 flacone di polvere contiene:
Principio attivo: cefodizime bisodico 269 mg (pari a cefodizime 250 mg)
MODIVID 500 mg/2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile:
1 flacone di polvere contiene:
Principio attivo: cefodizime bisodico 538 mg (pari a cefodizime 500 mg)
MODIVID 1 g/4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare:
1 flacone di polvere contiene:
Principio attivo: cefodizime bisodico 1,075 g (pari a cefodizime 1 g)
MODIVID 1 g/ 4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile
1 flacone di polvere contiene:
Principio attivo: cefodizime bisodico 1,075 g (pari a cefodizime 1 g)
MODIVID 2 g/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso:
1 flacone di polvere contiene:
Principio attivo: cefodizime bisodico 2,150 g (pari a cefodizime 2 g).
Per gli eccipienti, vedere 6.1.
Polvere e solvente per soluzione iniettabile.
MODIVID è di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da Gram-negativi difficili o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai più comuni antibiotici. In particolare la specialità trova indicazione nelle suddette infezioni in pazienti defedati e/o immunodepressi.
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MODIVID va somministrato per via parenterale (i.m./e.v.) dopo essere stato sciolto con l'accluso solvente e precisamente:
250 mg in 2 ml di acqua per preparazioni iniettabili (i.m./e.v. )
500 mg in 2 ml di acqua per preparazioni iniettabili (i.m./e.v.)
1 g in 4 ml di acqua per preparazioni iniettabili (i.m./e.v.)
1 g in 4 ml di soluzione di lidocaina cloridrato 1% in acqua per preparazioni iniettabili (per esclusivo uso intramuscolare)
2 g in 10 ml di acqua per preparazioni iniettabili e.v. (oppure diluito in adeguato volume di liquido per infusione)
Si consiglia di impiegare sempre soluzioni preparate al momento.
La dose e la via di somministrazione vanno scelte a seconda del tipo di infezione, della sua gravità, del grado di sensibilità dell'agente patogeno, delle condizioni e del peso corporeo del paziente.
La durata del trattamento con MODIVID varia a seconda della risposta terapeutica; la terapia dovrebbe comunque essere continuata almeno fino a 3 giorni dopo lo sfebbramento.
Praticare molto lentamente la somministrazione endovenosa (in 5 minuti).
Le soluzioni contenenti lidocaina non devono essere impiegate per via endovenosa.
Alle posologie più elevate il MODIVID può essere somministrato per infusione endovenosa breve (20 minuti) dopo aver sciolto 2 g in 10 ml di acqua per preparazioni iniettabili, quindi opportunamente diluito in soluzione fisiologica isotonica, soluzione glucosata o in acqua per preparazioni iniettabili.
Adulti:
La posologia di base è di 1-2 g il giorno in 1 o 2 somministrazioni, per via intramuscolare od endovenosa, salvo diversa prescrizione medica.
Dosi fino a 6 g/die sono state ben tollerate.
Adulti con insufficienza renale:
Per "clearance" della creatinina superiore a 30 ml/min, la posologia È la stessa del soggetto normale. Per "clearance" della creatinina uguale od inferiore a 30 ml/min, la posologia giornaliera va dimezzata.
Bambini:
Al di sotto dei 12 anni si possono somministrare 50-100 mg/kg, da suddividere in 1 o 2 somministrazioni giornaliere.
Il solvente contenente lidocaina cloridrato non va impiegato nei bambini al di sotto dei 12 anni, nei quali la somministrazione intramuscolare va effettuata con la soluzione in sola acqua per preparazioni iniettabili.
Ipersensibilità nota verso le cefalosporine o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Per forme farmaceutiche contenenti lidocaina:
ipersensibilità nota alla lidocaina o ad altri anestetici locali di tipo amidico;
blocco cardiaco in assenza di pace-maker;
insufficienza cardiaca severa;
somministrazione endovenosa.
Avvertenze:
Reazioni anafilattiche:
La prescrizione di cefalosporine necessita di un’indagine preliminare con particolare attenzione a diatesi allergiche e ipersensibilità agli antibiotici beta-lattamici.
Se si verifica una reazione di ipersensibilità, il trattamento deve essere immediatamente sospeso.
L’impiego di cefodizime è severamente controindicato nei soggetti con precedente anamnesi di “ipersensibilità di tipo immediato” alle cefalosporine. In caso di dubbio, è essenziale che sia presente un medico durante la prima somministrazione, per intervenire in caso di reazione anafilattica.
Dal momento che nel 5 - 10% dei casi esiste la possibilità di una reazione crociata tra penicilline e cefalosporine, l’uso di queste ultime dovrebbe essere fatto con estrema cautela in soggetti sensibili alle penicilline. Per la prima somministrazione è indispensabile un attento monitoraggio. Le reazioni di ipersensibilità (anafilassi) che si hanno con queste due famiglie di antibiotici possono essere gravi e talvolta fatali.
Generalmente, si raccomandano le seguenti procedure d’emergenza:
Misure d’emergenza usuali:
Ai primi segni di shock anafilattico:
Interrompere immediatamente l’iniezione, ma lasciare la cannula endovenosa in loco o realizzare un’incannulazione endovenosa.
In aggiunta alle usuali misure d’emergenza assicurarsi che il paziente rimanga sdraiato, con le gambe alzate e con le vie aeree libere.
Terapia farmacologica d’emergenza:
Il dosaggio raccomandato si riferisce ad adulti normopeso. Nei bambini, la riduzione della dose dovrebbe essere in relazione al peso corporeo.
Immediatamente epinefrina in vena (adrenalina): in prima istanza, iniettare lentamente 1 ml di una soluzione contenente 0,1 mg di epinefrina per ml, tenendo monitorato il polso e la pressione sanguigna (osservazione dei disturbi del ritmo cardiaco). Ripetere se necessario.
Il ripristino della volemia deve essere effettuato al più presto per via endovenosa con plasma expanders, o con albumina umana, o con una soluzione elettrolitica bilanciata.
In seguito considerare la possibilità di iniettare e.v. dei Glucocorticoidi, es. 250 - 1000 mg di Idrocortisone. Ripetere se necessario.
Altre misure terapeutiche: es. ventilazione artificiale, inalazione di ossigeno, antistaminici.
Patologia associata a Clostridium difficile (ad es. Colite pseudomembranosa):
La diarrea, specialmente se grave e/o persistente, che si manifesta durante il trattamento o nelle prime settimane susseguenti al trattamento con diversi antibiotici, soprattutto quelli ad ampio spettro, può essere sintomatica di patologie associate a Clostridium difficile, tra cui la forma più grave è la colite pseudomembranosa. Un’endoscopia e/o un esame istologico possono confermare la diagnosi di questa rara ma possibile fatale condizione.
La via migliore per diagnosticare l’infezione associata al Clostridium difficile è un esame delle feci per la ricerca di questo agente patogeno e soprattutto della sua citotossina.
Se vi è il sospetto di una colite pseudomembranosa in atto, cefodizime dovrebbe essere immediatamente sospeso e dovrebbe essere instaurata immediatamente una terapia antibiotica specifica (ad esempio vancomicina per via orale o metronidazolo).
La stasi fecale può favorire la patologia da Clostridium difficile.
La diagnosi di questa condizione rara, ma possibilmente fatale è confermata da un’endoscopia e/o da un esame istologico. La via migliore per diagnosticare il fattore causale più comune di questa malattia è un esame delle feci per la ricerca del Clostridium difficile e soprattutto della sua citotossina.
La colite pseudomembranosa può essere favorita dalla stasi fecale.
Formulazioni contenenti lidocaina:
Vedere sez. 4.3.
Precauzioni:
Velocità con cui si pratica l’iniezione e.v.:
L’iniezione endovenosa dovrebbe essere eseguita molto lentamente nell’arco di 3 - 5 minuti (vedere sez. 4.2).
Insufficienza renale:
Il dosaggio dovrebbe essere modificato in accordo con la clearance della creatinina calcolata, se necessario, sulla base del livello di creatinina sierica (vedere sez. 4.2).
Funzionalità renale:
Dovrebbe essere usata cautela nel somministrare cefodizime insieme agli aminoglicosidi o ai diuretici dell’ansa. In tutti questi casi si deve monitorare la funzionalità renale.
Apporto di Sodio:
La quantità di sodio contenuta in cefodizime bisodico (75 mg/g) dovrebbe essere tenuta in conto per quei pazienti che necessitano di una riduzione del sodio.
Neutropenia:
Per trattamenti che si prolungano per oltre 10 giorni, si deve monitorare la conta dei globuli bianchi ed in caso di neutropenia è necessario sospendere immediatamente il trattamento.
In corso di trattamento con cefalosporine sono state segnalate posività dei test di Coombs (talora false).
Un test per la ricerca del glucosio nelle urine che usa agenti riducenti non specifici può dare un falso positivo in pazienti in terapia con cefodizime. Questo fenomeno non si osserva utilizzando un test glucosio ossidasi specifico.
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L'uso contemporaneo di MODIVID e di antibiotici potenzialmente nefrotossici (in particolare gli aminoglicosidi) o di diuretici (furosemide o acido etacrinico) richiede il controllo continuo della funzione renale.
Il Probenecid interferisce con il trasporto delle cefalosporine attraverso il tubulo renale; di conseguenza ne riduce l’escrezione e ne aumenta la concentrazione plasmatica.
Il cefodizime non ha effetto "antabuse", nè interferisce con l'emostasi.
Gli studi effettuati su diverse specie animali non hanno messo in evidenza una azione teratogena o fetotossica. Tuttavia, nelle donne in stato di gravidanza, durante l'allattamento e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità, sotto il diretto controllo del medico
Non è stato segnalato alcun effetto del MODIVID sulla capacità di guidare e sull'uso di macchinari.
Reazioni anafilattiche:
ad es. raramente si possono avere angioedema, broncospasmo, malessere che possono culminare con lo shock (vedere sez. 4.4).
Cutanei:
Rash, prurito, orticaria.
Come con altre cefalosporine, sono stati riportati casi isolati di eruzioni bollose (eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica).
Gastrointestinali:
Durante il trattamento con cefodizime si possono manifestare nausea, vomito, dolore addominale o diarrea.
Come con altri antibiotici ad ampio spettro, alcune volte la diarrea può essere sintomo di enterocolite che in alcuni casi può essere associata a sangue nelle feci. Una forma particolare di enterocolite che si può verificare con antibiotici è la colite pseudomembranosa [in molti casi causata da Clostridium difficile] (vedere sez. 4.4).
Epatici:
Aumento degli enzimi epatici (SGPT, SGOT, LDH, gamma-GT e/o fosfatasi alcalina) e/o della bilirubina.
Queste anormalità negli esami di laboratorio che possono anche trovare una spiegazione nello stato infettivo, raramente hanno superato di due volte il limite massimo dell’intervallo di valori normali e sono stati indici di uno stato di infezione epatica, normalmente colestatica e più spesso asintomatica.
Ematologici:
Durante il trattamento con cefodizime, come con altri antibiotici beta-lattamici, si possono verificare neutropenia e più raramente agranulocitosi, soprattutto se il trattamento è di lunga durata.
Sono stati riportati casi di eosinofilia e trombocitopenia. Sono stati riferiti rari casi di anemia emolitica.
Renali:
In casi rari si può avere un aumento reversibile della creatinina sierica e dell’urea. Più raramente, sono stati osservati casi di nefrite interstiziale durante il trattamento con le cefalosporine.
In casi isolati, è stata riportata un’insufficienza renale acuta anche durante il trattamento con cefodizime, ma non è stata stabilita una relazione causale netta, data la coesistenza di altre possibili cause in molti di questi casi.
Neurologici:
In caso di somministrazione di alte dosi di antibiotici beta-lattamici esiste il rischio di una encefalopatia reversibile (es. riduzione dello stato di coscienza, movimenti anomali e convulsioni), particolarmente in pazienti con insufficienza renale.
Reazioni locali:
Irritazione infiammatoria e dolore nel sito d’iniezione.
Altri:
Febbre.
Superinfezione: come con altri antibiotici, l’uso di cefodizime, specialmente se prolungato, può dare luogo ad una crescita anormale di organismi non-sensibili inclusa la moniliasi (candidosi).
Una valutazione ripetuta delle condizioni del paziente è fondamentale. Se durante la terapia insorgono delle superinfezioni devono essere prese appropriate misure.
Per le formulazioni i.m.: poiché il solvente contiene lidocaina, si possono avere reazioni sistemiche alla lidocaina, specialmente in caso di errata iniezione e.v. o iniezioni in un tessuto altamente vascolarizzato o in caso di sovradosaggio.
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In caso di somministrazione di alte dosi di antibiotici beta-lattamici esiste il rischio di una encefalopatia reversibile (es. riduzione dello stato di coscienza, movimenti anomali e convulsioni). Fino ad oggi non è disponibile alcuna esperienza clinica con sovradosaggio di cefodizime. I livelli sierici di cefodizime possono essere ridotti con dialisi peritoneale o con emodialisi. Non esiste un antidoto specifico.
Categoria farmacoterapeutica: Antibatterici, cefalosporine; codice ATC: J01DD09
Il Cefodizime è un antibiotico semisintetico beta-lattamico, battericida ad uso parenterale, appartenente al gruppo delle cefalosporine di 3a generazione.
Il cefodizime è caratterizzato da ampio spettro di attività e da elevata resistenza alle beta-lattamasi.
Attività antibatterica: il cefodizime risulta attivo nei confronti di batteri Gram-positivi e Gram-negativi, sia aerobi che anaerobi, produttori o non di beta-lattamasi: streptococchi esclusi gli enterococchi, Streptococcus pneumoniae, Staphylococcus aureus, Neisseria gonorrhoeae, Neisseria meningitidis. Branhamella catarrhalis, Escherichia coli, Klebsiella spp., Enterobacter spp. (qualche ceppo è resistente), Serratia spp., Proteus indolo negativo (Proteus mirabilis), Proteus indolo positivo, Salmonella spp., Citrobacter spp., Providencia spp., Shighella spp., Yersinia spp., Haemophilus influenzae e parainfluenzae, produttori e non di beta-lattamasi, Pasteurella multocida, Corynebacteries, Clostridium perfringens, alcuni ceppi di Bacteroides fragilis e Pseudomonas spp.
Studi in vitro ed ex-vivo nell'animale e nell'uomo indicano che all'attività battericida si associa l'attivazione dei macrofagi e/o delle cellule NK con aumento dell'attività fagocitaria e della distruzione batterica.
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MODIVID, somministrato per via intramuscolare, ha una biodisponibilità vicino al 100%. Indipendentemente dalle vie di somministrazione l'emivita plasmatica terminale è di circa di 4 ore.
Dosi singole di 1 g e 2 g per via intramuscolare o endovenosa, determinano le seguenti concentrazioni plasmatiche in mcg/ml:
| 1g e.v. | 1g i.m. | 2g e.v. |
C. max | 199 (10 min) | 60 ( 1 ora) | 339 (10 min) |
C. 12 ora | 4,0 | 4,3 | 7,0 |
C. 24 ora | 0,4 | 0,3 | 0,65 |
Le concentrazioni plasmatiche dopo 24 ore sono ancora superiori alle CMI della maggioranza dei microorganismi patogeni sensibili.
Il legame alle proteine plasmatiche è dell'ordine dell'80%.
Il cefodizime penetra bene e rapidamente nei vari tessuti e liquidi biologici (in particolare parenchima polmonare, liquido pleurico, secrezioni bronchiali, tessuto renale, tessuto prostatico, liquido ascitico), con concentrazioni superiori alla CMI della maggior parte dei microorganismi patogeni sensibili. L'antibiotico attraversa la placenta.
Il cefodizime viene eliminato in forma immodificata, prevalentemente (80%) per filtrazione glomerulare renale e per il rimanente per lo più per via epatobiliare.
Somministrato per via e.v., nel topo e nel ratto, il cefodizime presenta una DL50 rispettivamente di 7200 e 8200 mg/kg.
Nel coniglio e nel cane sono state ben tollerate fino a dosi di 5000 mg/kg e 4000 mg/kg di peso corporeo.
Somministrato per via orale nel topo e nel ratto, la DL50 è risultata superiore a 20.000 mg/kg di peso corporeo.
La somministrazione ripetuta per 6 mesi di dosi di cefodizime fino a 3000 mg/kg sottocute nel ratto e fino a dosi di 1600 mg/kg nel cane per via e.v. non ha indotto variazioni significative nei parametri esaminati.
Nella scimmia dosi fino a 800 mg/kg di peso corporeo somministrate per 6 mesi sono risultate ben tollerate.
Le prove effettuate nel topo, nel ratto e nel coniglio trattati per via e.v. rispettivamente fino a dosi di 3000 mg/kg, 1600 mg/kg, 64 mg/kg non hanno evidenziato effetti teratogeni, non sono state compromesse nè la fertilità nè lo sviluppo peri- e post-natale degli animali trattati.
Fiala solvente per tutte le preparazioni:
Acqua per preparazioni iniettabili.
Fiala solvente per la preparazione da 1 g/4 ml per uso intramuscolare:
Acqua per preparazioni iniettabili e lidocaina cloridrato (all'1%).
Incompatibilità:
Cefodizime non è miscibile con soluzioni di Sodio lattato.
Cefodizime non deve essere mescolato con altri antibiotici nella stessa siringa o con altre soluzioni infusionali; questo si applica in particolare modo agli aminoglicosidi.
Compatibilità:
Per l’infusione, si possono usare le seguenti soluzioni:
Acqua per preparazioni iniettabili, glucosio al 5%, sodio cloruro allo 0,9%, soluzione di Ringer lattato.
Polvere in confezionamento integro:
3 anni.
Dopo ricostituzione del prodotto: 3 giorni a + 5°C, 6 ore alle ordinarie condizioni di ambiente.
Da un punto di vista microbiologico, il prodotto ricostituito dovrebbe essere usato immediatamente. Se non viene usato immediatamente, i tempi di conservazione durante l’uso e le condizioni prima dell’uso sono di responsabilità dell’utente. Questi tempi di conservazione non dovrebbero superare i valori sopra riportati, purché l’apertura, la ricostituzione e la diluizione siano state fatte in condizioni asettiche controllate e validate.
MODIVID 250 mg/2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile
MODIVID 500 mg/2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile
Non sono previste particolari precauzioni per la conservazione.
MODIVID 1 g/4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare
MODIVID 1 g/4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile
MODIVID 2 g/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso
Conservare a temperatura non superiore a 25°C.
Conservare nella confezione originale per tenerlo al riparo dalla luce.
Flacone: vetro di tipo III (Ph. Eur.) capacità 15 ml.
Chiusura: elemento in materiale elastomero rivestito con fluoropolimero (Ph. Eur.) e ghiera in alluminio.
Fiale: vetro di tipo I (Ph. Eur.) capacità: 2 ml - 4 ml - 10 ml
MODIVID 250 mg/2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile
1 flacone da 250 mg + 1 fiala solvente 2 ml
MODIVID 500 mg/2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile
1 flacone da 500 mg + 1 fiala solvente 2 ml
MODIVID 1 g/4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare
1 flacone da 1 g + 1 fiala solvente 4 ml
MODIVID 1 g/4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile
1 flacone da 1 g + 1 fiala solvente 4 ml
MODIVID 2 g/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso
1 flacone da 2 g + 1 fiala solvente 10 ml
Apertura fiala solvente:
tenere la fiala verticalmente curando che il punto colorato sia nella posizione indicata sul foglio illustrativo.
Spingere all'indietro la parte superiore della fiala.
Per evitare complicazioni settiche o infezione, si raccomanda di operare con cura durante la ricostituzione della soluzione per garantire un uso asettico e si raccomanda di usare la soluzione immediatamente dopo la sua ricostituzione.
È importante operare in condizioni di asetticità soprattutto se la soluzione non viene subito utilizzata.
sanofi-aventis S.p.A. – Viale L. Bodio, 37/B –Milano
MODIVID 250 mg/2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile codice 027951019
MODIVID 500 mg/2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile codice 027951021
MODIVID 1 g/4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile codice 027951033
MODIVID 1 g/4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare codice 027951045
MODIVID 2 g/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso codice 027951058
Gennaio 1993 / Gennaio 2003
01/10/2007