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MOMENLOCALDOL
Ogni cerotto medicato contiene 140 mg di diclofenac sodico.
Eccipienti: 2,8 mg di butilidrossitoluene (E321) e 1,4 g di glicole propilenico (E1520).
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Cerotto medicato.
Cerotto delle dimensioni di 10 x 14 cm, costituito da una matrice di colore da bianco a marrone chiaro distribuita in strato uniforme su un supporto di tessuto-non tessuto e con foglio protettivo rimovibile.
Trattamento sintomatico degli episodi dolorosi acuti a seguito di strappi muscolari, distorsioni o contusioni degli arti dovuti a traumi non penetranti, per es. traumi sportivi.
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Dosaggio
Negli adulti, applicare un cerotto medicato 2 volte al giorno, al mattino ed alla sera, sulla parte da trattare. La dose massima giornaliera è di 2 cerotti medicati, anche se le aree da trattare sono più di una. Può essere trattata una sola area dolorante alla volta.
Modo di somministrazione
Per uso cutaneo.
Il cerotto medicato non deve essere diviso.
Se necessario, il cerotto medicato può essere mantenuto in sede usando un bendaggio elastico in tessuto a rete.
Il cerotto medicato non deve essere usato con un bendaggio occlusivo.
Durata di utilizzo
Momenlocaldol cerotto medicato deve essere usato per il più breve tempo possibile.
L’utilizzo del cerotto non deve superare i 7 giorni. Il beneficio terapeutico in somministrazioni di durata maggiore non è stato stabilito.
Pazienti anziani e pazienti con compromissione epatica e renale
Non c’è alcuna raccomandazione particolare per il dosaggio (vedere paragrafo 4.4).
Bambini e adolescenti
Momenlocaldol cerotto medicato non è raccomandato per l’uso nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 15 anni, a causa dei dati insufficienti sulla sicurezza ed efficacia.
Momenlocaldol cerotto medicato non deve essere utilizzato nei seguenti casi:
- ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti del prodotto (per es. glicole propilenico, butilidrossitoluene)
- ipersensibilità ad altri medicinali analgesici ed antireumatici (farmaci antiinfiammatori non steroidei [FANS], incluso l’acido acetilsalicilico)
- pazienti che hanno avuto in passato attacchi di asma, orticaria o rinite acuta dopo l’uso di acido acetilsalicilico o di altri FANS.
- ulcera peptica attiva
- su ferite aperte, ustioni, infezioni della pelle o eczema
- durante l’ultimo trimestre di gravidanza.
Se i sintomi persistono per più di 3 giorni, o peggiorano, è necessario contattare il medico.
Il cerotto medicato non deve entrare in contatto o essere applicato su occhi o mucose.
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della dose minima efficace per la durata di trattamento più breve possibile.
Nei pazienti che soffrono o hanno sofferto in passato di asma bronchiale o allergie può verificarsi broncospasmo.
Se dopo l’applicazione del cerotto medicato si sviluppa una eruzione cutanea il trattamento deve essere interrotto immediatamente.
I pazienti devono essere avvertiti di evitare l’esposizione diretta alla luce del sole o alle lampade solari delle parti trattate per circa un giorno dopo la rimozione del cerotto medicato, al fine di ridurre il rischio di fotosensibilizzazione.
Sebbene gli effetti sistemici possano essere di entità minima, il cerotto medicato deve essere usato con cautela nei pazienti con compromissione della funzionalità renale, cardiaca o epatica, o con anamnesi di ulcera peptica, infiammazione intestinale o diatesi emorragica. I farmaci antiinfiammatori non steroidei devono essere usati con cautela nei pazienti anziani, poiché tali soggetti sono più esposti all’insorgenza di effetti indesiderati.
Momenlocaldol cerotto medicato contiene glicole propilenico e butilidrossitoluene. Il glicole propilenico può causare irritazione cutanea. Il butilidrossitoluene può provocare irritazioni cutanee locali (per es. dermatite da contatto) o irritazione degli occhi e delle mucose.
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Se il cerotto medicato è usato correttamente la percentuale di trasferimento sistemico è bassa, quindi è improbabile che si verifichino le interazioni riportate a seguito di utilizzo del diclofenac per via orale.
Gravidanza
I dati clinici disponibili riguardo l’uso cutaneo del diclofenac durante la gravidanza sono insufficienti. Studi negli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva dopo applicazione sistemica (vedere paragrafo 5.3).
Poiché l’effetto dell’inibizione della biosintesi delle prostaglandine in gravidanza non è stato stabilito, Momenlocaldol 140 mg cerotto medicato deve essere usato solo durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza dopo attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio. La dose massima giornaliera è di due cerotti medicati (vedere paragrafo 4.2).
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a:
- tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
- disfunzione renale che può progredire in insufficienza renale con oligoidramnios.
La madre ed il neonato alla fine della gravidanza a:
- possibile prolungamento del tempo di sanguinamento ed effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosaggi molto bassi;
- inibizione delle contrazioni uterine con conseguente ritardo o prolungamento del travaglio.
Di conseguenza, l’uso del diclofenac è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.
Allattamento
Quantità minime di diclofenac e dei suoi metaboliti vengono escrete nel latte materno. Poiché non sono noti effetti indesiderati per il lattante, non vi è necessità, in generale, di interrompere l’allattamento al seno durante l’uso a breve termine del medicinale. Tuttavia, Momenlocaldol cerotto medicato non deve essere applicato direttamente sull’area intorno al seno.
Momenlocaldol cerotto medicato non ha, o ha scarsa influenza, sulla capacità di guida e sull’uso di macchinari.
Gli effetti indesiderati sono stati classificati secondo la seguente scala di frequenza:
Molto comune (≥1/10)
Comune (da ≥1/100 a < 1/10)
Non comune (da ≥1/1000 a < 1/100)
Raro (da ≥1/10.000 a < 1/1000)
Molto raro (< 1/10.000)
Sconosciuto (non può essere desunto dai dati disponibili)
Gli effetti indesiderati comuni riguardano reazioni cutanee locali come arrossamento della pelle, sensazione di bruciore, prurito, eritema, eruzione cutanea, talvolta con pustole o pomfi.
Gli effetti indesiderati non comuni comprendono reazioni di ipersensibilità o reazioni allergiche locali (dermatite da contatto).
Nei pazienti in trattamento con FANS per uso topico sono stati riportati casi isolati di eruzione cutanea generalizzata, reazioni di ipersensibilità, come angioedema, reazioni di tipo anafilattico e fotosensibilizzazione.
L’assorbimento sistemico a seguito dell’impiego topico del diclofenac è molto basso se paragonato ai livelli plasmatici misurati dopo assunzione orale di diclofenac. Quindi, la probabilità di effetti indesiderati sistemici (come disturbi gastrointestinali o renali, broncospasmo) è molto bassa dopo applicazione topica rispetto alla frequenza di effetti indesiderati associati all’uso orale di diclofenac. Tuttavia, qualora il diclofenac venga usato su ampie superfici cutanee e per lunghi periodi di tempo, è possibile la comparsa di effetti indesiderati sistemici.
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Non sono stati riportati casi di sovradosaggio.
Nel caso si verifichino effetti indesiderati sistemici a seguito di uso non corretto del farmaco o sovradosaggio accidentale (per es. nei bambini), devono essere applicate le misure terapeutiche appropriate impiegate per l’intossicazione da farmaci antiinfiammatori non steroidei.
Categoria farmacoterapeutica: farmaci antiinfiammatori non steroidei per uso topico
Codice ATC: M02AA15
Il Diclofenac è una sostanza non steroidea antiinfiammatoria/analgesica che, nei modelli animali di infiammazione, ha mostrato di essere in grado di inibire la sintesi delle prostaglandine. Nell’uomo il diclofenac riduce il dolore, il gonfiore e la febbre dovuti all’infiammazione. Inoltre il diclofenac inibisce in maniera reversibile l’aggregazione piastrinica indotta da ADP e collagene.
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Il diclofenac viene assorbito lentamente ed in maniera incompleta con le formulazioni cutanee. Le concentrazioni plasmatiche di diclofenac allo stato stazionario sono caratterizzate da un continuo assorbimento di diclofenac dal cerotto, indipendentemente dal fatto che questo sia applicato al mattino o alla sera. A seguito di somministrazione cutanea, il diclofenac viene presumibilmente assorbito in un deposito cutaneo, dal quale viene poi rilasciato lentamente nel compartimento centrale.
L’efficacia terapeutica osservata è dovuta prevalentemente alle rilevanti concentrazioni terapeutiche di principio attivo a livello dei tessuti sottostanti alla sede di applicazione. La penetrazione del farmaco in sede può variare in base all’estensione e al tipo di patologia e alle sedi di somministrazione ed azione.
Le concentrazioni medie al plateau sono di circa 3 ng/ml. Il legame con le proteine plasmatiche del diclofenac è alto, pari al 99%. Il metabolismo e l’eliminazione del diclofenac hanno valori comparabili sia dopo somministrazione cutanea che orale. A seguito di rapido metabolismo epatico (idrossilazione e legame con l’acido glucuronico), 2/3 del principio attivo vengono eliminati per via renale, mentre 1/3 viene eliminato per via biliare.
I dati non clinici, basati su studi convenzionali di sicurezza farmacologica, genotossicità e potenziale cancerogeno, oltre quelli già riportati in altri paragrafi del Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto, non rivelano rischi particolari per l’uomo. In studi negli animali, la tossicità cronica del diclofenac dopo somministrazione sistemica si è manifestata principalmente con lesioni gastrointestinali ed ulcere. In uno studio di tossicità della durata di 2 anni, i ratti trattati con diclofenac hanno mostrato un aumento dose-dipendente dell’occlusione trombotica dei vasi cardiaci.
Studi di tossicità riproduttiva condotti sugli animali mediante somministrazione sistemica di diclofenac hanno mostrato inibizione dell’ovulazione nel coniglio e compromissione dell’impianto e sviluppo embrionale incompleto nel ratto. Il diclofenac ha causato altresì prolungamento del periodo di gestazione e del parto. Il potenziale embriotossico del diclofenac è stato studiato in tre specie animali (ratto, topo, coniglio). A livelli di dosaggio tossici per la madre si sono verificate morte fetale e ritardo della crescita. Sulla base dei dati disponibili, il diclofenac è classificato come non teratogeno. Le dosi al di sotto della soglia di tossicità materna non hanno influito sullo sviluppo post-natale della prole.
Studi convenzionali di tollerabilità locale non hanno indicato rischi particolari per l’uomo.
Glicerolo
Glicole propilenico (E1520)
Diisopropil adipato
Sorbitolo liquido (cristallizzante) (E420)
Carmellosa sodica
Acido poliacrilico sale di sodio
Copolimero butilato basico metacrilato
Edetato disodico
Sodio solfito anidro (E221)
Butilidrossitoluene (E321)
Alluminio-potassio bis(solfato)
Silice colloidale anidra
Caolino leggero (naturale)
Macrogol lauril etere (9 EO unità)
Levomentolo
Acido tartarico
Acqua depurata
Supporto in tessuto non tessuto a rete di poliestere
Foglio protettivo in polipropilene
Non pertinente.
3 anni.
Validità dopo prima apertura di una singola busta: 4 mesi
Conservare a temperatura non superiore ai 25°C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il prodotto dall’essiccazione e dalla luce.
Conservare la busta ben chiusa per proteggere il prodotto dall’essiccazione.
Buste saldate richiudibili in accoppiato carta/polietilene/alluminio/etilene e copolimero dell’acido metacrilico, contenenti 5 o 10 cerotti medicati.
Ogni confezione contiene 5 o 10 cerotti medicati.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
I cerotti usati devono essere ripiegati a metà, con il lato adesivo rivolto verso l’interno.
Aziende Chimiche Riunite Angelini Francesco - A.C.R.A.F. S.p.A.
Viale Amelia, 70
00181 Roma
Momenlocaldol 140 mg cerotto medicato
AIC n. 038721015/M - 5 cerotti medicati
AIC n. 038721027/M - 10 cerotti medicati
Data della prima autorizzazione: 02-02-2009
Marzo 2009