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MONONINE
Mononine 500
Un flacone contiene 500 UI di fattore IX della coagulazione umano in polvere.
Dopo ricostituzione con 5 ml di acqua per iniezioni 1 ml contiene:
100 UI/ml di fattore IX umano della coagulazione.
La potenza (UI) è determinata utilizzando il test di coagulazione a una fase secondo la Farmacopea Europea.
L’attività specifica media di Mononine 500 non è inferiore a 190 UI/mg di proteina.
Eccipienti
Sodio (cloruro): fino a 10,2 mg
Per la lista completa degli eccipienti vedere 6.1
Mononine 1000
Un flacone contiene 1000 UI di fattore IX della coagulazione umano in polvere.
Dopo ricostituzione con 10 ml di acqua per iniezioni 1 ml contiene:
100 UI/ml di fattore IX umano della coagulazione.
La potenza (UI) è determinata utilizzando il test di coagulazione a una fase secondo la Farmacopea Europea.
L’attività specifica media di Mononine 1000 non è inferiore a 190 UI/mg di proteina.
Eccipienti
Sodio (cloruro): fino a 20,3 mg
Per la lista completa degli eccipienti vedere 6.1
Polvere e solvente per soluzione per iniezione o infusione.
Trattamento e profilassi di emorragie in pazienti con emofilia B (carenza congenita di fattore IX)
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Il trattamento deve essere iniziato sotto la supervisione di un medico con esperienza nel trattamento dell’emofilia.
Posologia
Il dosaggio e la durata della terapia sostitutiva dipendono dalla gravità della carenza di fattore IX, dalla localizzazione e dall’entità dell’emorragia e dalla condizione clinica del paziente.
Il numero di unità di fattore IX somministrate è espresso in Unità Internazionali (UI), correlate all’attuale standard WHO per i prodotti di fattore IX. L’attività di fattore IX nel plasma è espressa o come percentuale (relativa al plasma umano normale) o in Unità Internazionali (relative ad uno standard internazionale per il fattore IX plasmatico).
Una Unità Internazionale (UI) di attività di fattore IX è equivalente alla quantità di fattore IX presente in un ml di plasma umano normale.
Il calcolo del dosaggio richiesto di fattore IX è basato sul dato empirico che 1 UI di fattore IX per kg di peso corporeo aumenta l’attività del fattore IX plasmatico dell’1% dell’attività normale.
Il dosaggio richiesto è determinato usando la seguente formula:
unità richieste = peso corporeo (Kg) x aumento desiderato di fattore IX (% o UI/dl) x 1,0
La quantità da somministrare, il modo come pure la frequenza di somministrazione devono sempre essere orientate all’efficacia clinica nel singolo caso. I prodotti contenenti fattore IX richiedono raramente di essere somministrati più di una volta al giorno quando somministrati per iniezione in bolo.
Nel caso si verificassero gli eventi emorragici sottoelencati, l’attività del fattore IX nel periodo corrispondente non deve scendere sotto il livello di attività plasmatica indicato (in % della norma o UI/dl). Le tabelle seguenti possono essere utilizzate come guida per il dosaggio in caso di episodi emorragici e interventi chirurgici:
Tabella 1: iniezione intravenosa singola |
Gravità dell’emorragia/Tipo di procedura chirurgica | Livello di fattore IX richiesto (% o UI/dl) | Frequenza di somministrazione (ore)/Durata della terapia (giorni) |
Emorragia | | |
Emartrosi precoce, emorragia muscolare o del cavo orale | 20-40 | Ripetere ogni 24 ore Almeno 1 giorno, sino a quando l’episodio emorragico indicato dal dolore è risolto o si è raggiunta la guarigione. |
Emartrosi più estesa, emorragia muscolare o ematoma | 30 - 60 | Ripetere l’infusione ogni 24 ore per 3-4 giorni o più, sino a risoluzione del dolore e dell’episodio acuto |
Emorragie con pericolo di vita | 60 – 100 | Ripetere l’infusione ogni 8-24 ore sino a scomparsa del pericolo |
Chirurgia | | |
Minore, incluse estrazioni dentarie | 30-60 | Ogni 24 ore, per almeno 1 giorno, sino al raggiungimento della guarigione |
Maggiore | 80-100 (pre- e post-operatorio) | Ripetere l’infusione ogni 8-24 ore sino ad adeguata guarigione della ferita, quindi terapia per almeno altri 7 giorni per mantenere l’attività di fattore IX da 30% a 60% (UI/dl) |
Tabella 2: infusione continua in chirurgia |
Livello desiderato di fattore IX per emostasi | 40-100% (o UI/dl) |
Dose di carico iniziale per raggiungere il livello desiderato | Bolo in singola dose di 90 UI (range 75-100 UI/kg) per kg di peso corporeo o con dosaggio basato sui dati di farmacocinetica |
Frequenza di somministrazione | Infusione i.v. continua, in base alla clearance e ai livelli di fattore IX misurati |
Durata del trattamento | Fino a 5 giorni, un ulteriore trattamento può essere necessario in relazione al tipo di intervento chirurgico |
Nel corso del trattamento, si raccomanda un’appropriata determinazione dei livelli di fattore IX per regolare le dosi da somministrare e la frequenza delle ripetute infusioni. In particolare, in caso di interventi di chirurgia maggiore, è indispensabile un preciso monitoraggio della terapia sostitutiva tramite il controllo dei parametri della coagulazione (attività del fattore IX plasmatico). Singoli pazienti possono rispondere in modo diverso al fattore IX, raggiungendo differenti livelli di recupero in vivo e mostrando differenti tempi di emivita.
Per la profilassi a lungo termine di emorragie in pazienti con emofilia B grave, le dosi abituali sono di 20-40 UI di fattore IX per kg di peso corporeo ad intervalli di 3-4 giorni. In alcuni casi, specialmente per pazienti giovani, possono essere necessari intervalli più brevi di somministrazione o dosi più elevate.
I pazienti devono essere controllati per lo sviluppo di inibitori del fattore IX. Se non si ottengono gli attesi livelli di attività di fattore IX, o se l’emorragia non è controllata con una dose adeguata, devono essere eseguite analisi per determinare la presenza di inibitori del fattore IX. In pazienti con elevati livelli di inibitore, la terapia con fattore IX può essere inefficace e altre terapie devono essere prese in considerazione.
La gestione di questi pazienti deve essere effettuata da medici con esperienza nella cura di pazienti emofilici.
Vedi anche paragrafo 4.4.
Modo di somministrazione
Il prodotto va ricostituito come descritto al paragrafo 6.6. Prima della somministrazione la preparazione deve essere portata a temperatura ambiente o corporea. Mononine va somministrato per via endovenosa a bassa velocità di infusione in modo da consentire l’osservazione di ogni reazione improvvisa del paziente. Se insorge una reazione che potrebbe essere correlata alla somministrazione di Mononine la velocità d’infusione deve essere diminuita o l’infusione interrotta, secondo le condizioni cliniche del paziente (vedere anche 4.4).
Iniezione intravenosa singola
Effettuare l’iniezione endovenosa utilizzando allo scopo il set inserito nella confezione. Inserire la siringa all’attacco terminale del dispositivo per infusione venosa.
Iniettare lentamente per via intravenosa a velocità confortevole per il paziente (max. 2 ml/min).
Infusione continua
Mononine deve essere ricostituito con acqua per preparazioni iniettabili, come descritto al paragrafo 6.6. Dopo la ricostituzione, Mononine 500 può essere somministrato mediante infusione continua usando una pompa-siringa.
La potenza della preparazione di Mononine non diluita è di 100 U.I./ml circa.
Per ottenere una soluzione diluita, procedere come qui di seguito indicato:
Diluire la soluzione ricostituita e filtrata, trasferendo la giusta quantità di Mononine nel volume richiesto di soluzione salina normale, adottando allo scopo tecniche asettiche.
Fino ad una diluizione di 1:10 (concentrazione di 10 U.I. di Fattore IX/ml), l'attività di Fattore IX rimane stabile per 24 ore.
In caso di diluizioni molto elevate può verificarsi una riduzione dell'attività del Fattore IX. Per mantenere la concentrazione ematica desiderata, è opportuno monitorare l'attività del Fattore IX.
Esempio per la diluizione di 1.000 U.I. di Mononine ricostituito
Potenza desiderata per la diluizione | 10 U.I./ml | 20 U.I./ml |
Volume di Mononine ricostituito | 10,0 ml | 10,0 ml |
Volume occorrente di soluzione salina normale | 90,0 ml | 40,0 ml |
Diluizione ottenuta | 1:10 | 1:5 |
Si raccomanda l'impiego di sacche e cannule in polivinilcloruro (PVC) IV.
Miscelare accuratamente e controllare che la sacca non perda.
Si raccomanda di sostituire le sacche ogni 12-24 ore con una nuova diluizione di Mononine.
La velocità raccomandata per l’infusione continua di Mononine per mantenere un livello stabile di fattore IX di circa l’80% è 4 UI/kg di peso corporeo/ora, ma dipenderà dal profilo farmacocinetico del paziente e dal livello di fattore IX che si vuole raggiungere. Per i pazienti di cui è nota la clearance del fattore IX, la velocità di infusione può essere calcolata individualmente.
Velocità (UI/kg di peso corporeo/ora) = Clearance (ml/ora/kg di peso corporeo) x aumento desiderato di fattore IX (UI/ml).
Non sono disponibili studi clinici in merito alla sicurezza e all’efficacia con l’infusione continua nei bambini (vedi paragrafo 4.4). Di conseguenza, nei bambini e negli adolescenti, l’infusione continua di Mononine va presa in considerazione solo se, per il calcolo del dosaggio, sono disponibili dati di farmacocinetica pre-operatori (ad es. recupero incrementale e clearance) e se i livelli, perioperativamente, sono stati accuratamente monitorati.
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualunque degli eccipienti.
Reazione allergica nota alle proteine murine.
Rischio elevato di trombosi o di coagulazione intravascolare disseminata (vedere anche 4.4).
Come per qualunque proteina intravenosa, sono possibili reazioni allergiche da ipersensibilità. Mononine contiene tracce di proteine murine (gli anticorpi murini monoclonali usati nel processo di purificazione). Benché i livelli di proteine murine siano estremamente bassi (≤ 50 ng proteine murine/100 UI), la loro infusione potrebbe teoricamente indurre reazioni di ipersensibilità.
I pazienti devono essere informati dei segni precoci delle reazioni di ipersensibilità, comprese orticaria, orticaria generalizzata, difficoltà respiratoria, dispnea, ipotensione e anafilassi. Se questi sintomi si manifestano, i pazienti devono essere avvisati di interrompere immediatamente l’uso del prodotto e contattare il proprio medico.
In caso di shock, devono essere osservate le indicazioni mediche correnti per il trattamento dello shock.
Mononine 500 contiene fino a 10,2 mg di sodio per 500 UI.
Mononine 1000 contiene fino a 20,3 mg di sodio per 1000 UI.
Si raccomanda di considerare questo dato se si sta seguendo una dieta per il controllo di sodio.
Dopo trattamento ripetuto con fattore IX della coagulazione umano, i pazienti devono essere monitorati per lo sviluppo di anticorpi neutralizzanti (inibitori) che devono essere quantificati in Unità Bethesda (BU) utilizzando appropriati test biologici.
Ci sono state segnalazioni in letteratura che mostrano una correlazione tra la comparsa di inibitori del fattore IX e reazioni allergiche. Pertanto, pazienti con esperienza di reazioni allergiche devono essere valutati per la presenza di inibitori. Si deve notare che pazienti con inibitori del fattore IX possono essere maggiormente a rischio di anafilassi in seguito ad una successiva esposizione al fattore IX.
A causa del rischio di reazioni allergiche con concentrati di fattore IX, le somministrazioni iniziali di fattore IX devono, in accordo con il parere del medico curante, essere effettuate sotto osservazione medica dove possa essere fornito un adeguato trattamento medico per le reazioni allergiche.
Dal momento che l’uso di concentrati di complessi di fattore IX è stato storicamente associato con lo sviluppo di complicanze tromboemboliche, con aumento del rischio in preparazioni a bassa purezza, l’uso di prodotti contenenti fattore IX può essere potenzialmente pericoloso in pazienti con segni di fibrinolisi e in pazienti con coagulazione intravasale disseminata (CID).
A causa del possibile rischio di complicanze trombotiche, deve essere avviata con appropriati test biologici una sorveglianza clinica per i sintomi precoci di coagulopatia da consumo e trombosi quando si somministra questo prodotto a pazienti con malattie del fegato, nella fase post-operatoria, a neonati o a pazienti a rischio di fenomeni trombotici o di CID. In ognuna di queste situazioni bisogna valutare i vantaggi del trattamento con Mononine rispetto al rischio di queste complicanze.
Non sono disponibili dati sulla sicurezza e sull’efficacia per l’adozione dell’infusione continua nei bambini ed in particolare, non sono note le possibilità di sviluppo di inibitori (vedi paragrafo 4.2).
Sicurezza virale
Le misure standard per prevenire infezioni conseguenti all’uso di prodotti medicinali preparati da sangue o plasma umano comprendono la selezione dei donatori, il controllo delle donazioni individuali e dei pool di plasma per specifici marcatori di infezione e l’adozione di procedure di produzione efficaci per l’inattivazione/rimozione di virus. Ciò nonostante, quando si somministrano prodotti derivati da sangue o plasma umano, non può essere totalmente esclusa la possibilità di trasmissione di agenti infettivi. Tale concetto si applica anche a virus sconosciuti o emergenti e ad altri patogeni.
Le misure adottate sono considerate efficaci per i virus capsulati quali HIV, HBV e HC.
Le misure adottate possono essere di limitato valore nei confronti di virus non capsulati come HAV e parvovirus B19.
Le infezioni da parvovirus B19 possono essere gravi per le donne in gravidanza (infezione fetale) e per gli individui con immunodeficienza o aumentata eritropoiesi (per esempio anemia emolitica).
Per i pazienti che ricevono regolarmente/ripetutamente prodotti a base di fattore IX derivato da plasma umano, deve essere presa in considerazione in generale un’appropriata vaccinazione (epatite A ed epatite B).
Si raccomanda in modo particolare che, ogni qual volta si somministra Mononine al paziente, si registrino il nome ed il numero di lotto del prodotto, in modo da stabilire un collegamento fra il paziente e il numero del lotto del prodotto.
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Non sono note interazioni di prodotti a base di fattore IX della coagulazione umano con altri farmaci.
Sono disponibili pochi dati sull’impiego dell’acido e-aminocaproico per la prevenzione o il trattamento di emorragie del cavo orale a seguito di traumi o di interventi dentali come le estrazioni dopo un’iniziale infusione di Mononine.
Non sono stati condotti studi sulla riproduzione animale con il fattore IX. A causa della scarsa incidenza dell’emofilia B nelle donne, non sono disponibili informazioni sull’uso del fattore IX durante la gravidanza e l’allattamento al seno.
Il fattore IX pertanto deve essere usato durante la gravidanza e l’allattamento solo se chiaramente indicato.
Non sono stati osservati effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.
Gli effetti indesiderati qui riportati si basano sulle esperienza post-marketing così come dalla letteratura scientifica. Le categorie standard usate sono le seguenti:
Molto comune > 1/10
Comune > 1/100 e < 1/10
Non comune > 1/1.000 e < 1/100
Raro > 1/10.000 e < 1/1.000
Molto raro < 1/10.000 (incluse le segnalazioni dei singoli casi)
Patologie renali ed urinarie:
Molto raramente sono stati riportati casi di sindrome nefrotica in seguito a tentativo di induzione di immunotolleranza in pazienti affetti da emofilia B con inibitori del fattore IX e anamnesi di reazione allergica.
Patologie vascolari:
Esiste un potenziale rischio di episodi tromboembolici in seguito alla somministrazione di prodotti contenenti fattore IX, con un rischio più elevato per preparazioni a bassa purezza. L’uso di prodotti contenenti fattore IX a bassa purezza è stato associato a casi di infarto del miocardio, coagulazione intravasale disseminata, trombosi venosa e embolia polmonare. L’uso di prodotti a base di fattore IX ad alta purezza è raramente associato a tali effetti collaterali.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
In rari casi è stata osservata febbre.
Disturbi del sistema immunitario:
In pazienti trattati con prodotti contenenti fattore IX sono state osservate poco frequentemente ipersensibilità o reazioni allergiche (che possono comprendere angioedema, dolore acuto, bruciore (irritazione) o flebiti nel sito di iniezione/infusione, brividi, vampate, orticaria generalizzata, cefalea, orticaria, ipotensione, letargia, nausea, irrequietezza, tachicardia, senso di oppressione toracica, formicolio, vomito, dispnea). In alcuni casi, queste reazioni hanno progredito sino ad anafilassi grave e si sono verificate in stretta associazione temporale con lo sviluppo di inibitori del fattore IX (vedere anche 4.4).
L’esperienza post-marketing riporta che, molto raramente, i pazienti affetti da emofilia B sviluppano anticorpi neutralizzanti (inibitori) contro il fattore IX.
La presenza di questi inibitori si manifesta con una insufficiente risposta clinica. In questi casi, si raccomanda di contattare un centro specializzato per l’emofilia.
In uno studio clinico, 2 di 51 (4%) pazienti non trattati precedentemente (PUPs) hanno sviluppato inibitori e, in uno di questi pazienti, ciò si è associato a una reazione anafilattoide in due occasioni.
Per informazioni sulla sicurezza virale vedere 4.4.
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Non sono stati segnalati sintomi da sovradosaggio con fattore IX umano della coagulazione.
Gruppo farmacoterapeutico
Antiemorragici: fattore IX della coagulazione del sangue.
Codice ATC: B02B D04
Il fattore IX è una glicoproteina a catena singola con peso molecolare di circa 68.000 Dalton. E’ un fattore della coagulazione vitamina K-dipendente e viene sintetizzato nel fegato. Il fattore IX viene attivato dal fattore XIa nella via intrinseca della coagulazione e dal complesso fattore VII/fattore tissutale nella via estrinseca.
Il fattore IX attivato, in combinazione col fattore VIII, attiva il fattore X. Il fattore X attivato converte la protrombina in trombina. La trombina quindi converte il fibrinogeno in fibrina con formazione di un coagulo.
L’emofilia B è una malattia ereditaria, legata al sesso, della coagulazione del sangue dovuta alla riduzione del livelli di fattore IX che causa abbondanti emorragie nelle articolazioni, muscoli o organi interni, spontanee o a seguito di traumi accidentali o chirurgici. Mediante la terapia sostitutiva vengono aumentati i livelli plasmatici di fattore IX così da ottenere una correzione temporanea della carenza del fattore e della tendenza al sanguinamento.
Se ricostituita come raccomandato (vedere 6.6), la soluzione risultante è una preparazione chiara, incolore, isotonica, con pH neutro, contenente circa 100 volte l’attività di fattore IX rilevabile in uguale volume di plasma.
Per il dosaggio in bambini di età fino a 6 anni vedere paragrafo 4.2 (Modi di somministrazione)
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L’infusione in breve tempo di Mononine in 38 pazienti con emofilia B (Studio del recupero) ha mostrato un incremento medio del recupero di 1,71 UI/dl per UI/kg di peso corporeo (intervallo 0,85-4,66). L’emivita media terminale in un sottogruppo di 28 pazienti era di 14,9 ore (intervallo 7,2-22,7).
I dati di farmacocinetica di Mononine sono stati determinati anche in 12 pazienti (chirurgia elettiva) prima del trattamento con infusione continua di Mononine.
Parametri | Studio del recupero (n=38) Media (intervallo) | Chirurgia elettiva (n=12) Media (intervallo) |
Recupero incrementale (UI/dl per UI/kg) | 1,71 (0,85-4,66) | 1,21 (0,83-1,60) |
Emivita terminale (h) | 14,9 (7,2-22,7) ++ | 16,4 (8,7-36,6) |
Emivita iniziale +++ (h) | n.d. | 2,46 (0,34 – 6,2) |
Area sottesa alla curva + (h x kg/mL) | n.d. | 0,254 (0,147-0,408) |
Volume allo stato stazionario (ml/kg) | n.d. | 111 (77-146) |
Clearance (ml/h/kg) | n.d. | 4,27 (2,45-6,78) |
Tempo medio di permanenza (h) | n.d. | 27,4 (17,7-42,6) |
+ Standardizzata su 1 UI/kg di dose
n.d.: non disponibile
++ Basato su un sottogruppo di 28 pazienti
+++ Dati da soli 4 pazienti su 12. I rimanenti 8 pazienti hanno seguito un modello semplice a un compartimento. Solo occasionalmente è quindi osservato un processo di distribuzione di Mononine.
Il fattore IX della coagulazione del plasma umano è un costituente normale del plasma umano ed agisce come il fattore IX endogeno. La determinazione della tossicità dopo dose singola non è rilevante poiché dosi più elevate possono risultare in sovraccarico.
Le determinazioni della tossicità dopo dose ripetuta negli animali è impraticabile in quanto essi sviluppano anticorpi verso la proteina (umana) eterologa.
Poiché l’esperienza clinica non fornisce indizi di effetti mutageni o oncogeni del fattore IX della coagulazione del plasma umano, gli studi sperimentali non sono considerati significativi, particolarmente in specie eterologhe.
Istidina, mannitolo, sodio cloruro, HCl o NaOH (in piccole quantità per aggiustamento del pH).
Solvente fornito:
Acqua per preparazioni iniettabili.
Questo prodotto medicinale non deve essere miscelato con altri farmaci, ad eccezione delle soluzioni saline normali.
2 anni.
Una volta ricostituito, da un punto di vista microbiologico il prodotto ricostituito va usato immediatamente. La sua stabilità chimico-fisica è stata dimostrata per 24 ore fino ad un massimo di +25° C.
Dopo diluizione (fino a 1:10) della soluzione ricostituita di Mononine, la stabilità è stata dimostrata sino a 24 ore.
Conservare in frigorifero (tra +2 e +8°C). Non congelare. Tenere il contenitore nell’imballaggio esterno.
Nel periodo di conservazione il prodotto (se mantenuto nella confezione originale) può essere conservato a temperatura ambiente (fino a +25° C) per una sola volta e per un periodo massimo di 1 mese. La data iniziale e finale del periodo di conservazione a temperatura ambiente - 1 mese - devono essere annotate sulla scatola. Alla fine di questo periodo il prodotto non deve essere rimesso nel frigorifero ma utilizzato (infuso) o smaltito in sicurezza.
Contenitori primari
Mononine 500 UI
500 UI di liofilizzato e 5 ml di solvente in flaconcini (vetro Tipo I) con tappi.
La confezione da 500 UI contiene:
1 flacone con liofilizzato
1 flacone con 5 ml di acqua sterile per preparazioni iniettabili
La confezione dei dispositivi medici contiene:
1 dispositivo di travaso con filtro 20/13
1 siringa monouso da 10 ml
1 set per iniezione in vena
2 tamponi alcolici monouso
1 cerotto non sterile
Contenitori primari
Mononine 1000 UI
1000 UI di liofilizzato e 10 ml di solvente in flaconcini (vetro Tipo I) con tappi.
La confezione da 1000 UI contiene:
1 flacone con liofilizzato
1 flacone con 10 ml di acqua sterile per preparazioni iniettabili
La confezione dei dispositivi medici contiene:
1 dispositivo di travaso con filtro 20/13
1 siringa monouso da 10 ml
1 set per iniezione in vena
2 tamponi alcolici monouso
1 cerotto non sterile.
Il prodotto non utilizzato ed i rifiuti devono essere smaltiti in conformità ai requisiti di legge locali.
Metodo di somministrazione
Istruzioni generali
Ricostituzione e prelievo devono essere effettuati in condizioni asettiche.
Normalmente la soluzione è limpida o leggermente opalescente. Il prodotto ricostituito deve essere ispezionato visivamente per rilevare residui corpuscolari e cambiamento di colore dopo filtrazione/prelievo (vedere punti successivi) e prima della somministrazione. Non usare soluzioni torbide o contenenti residui (depositi/particelle).
Ricostituzione
Portare il solvente a temperatura ambiente. Accertarsi di aver tolto i cappucci flip-off dei flaconi, contenenti rispettivamente il prodotto e il diluente. Disinfettarne i tappi con una soluzione asettica e aspettare che questa si sia asciugata prima di aprire la confezione di Mix2Vial.
Aprire la confezione di Mix2Vial, staccandone la chiusura.
Rimuovere il set dalla sua confezione, facendo attenzione a non toccare le parti appuntite (aghi) su entrambe le estremità. Posizionare il flacone del solvente su una superficie piana e pulita, tenendo il flacone ben fermo. Fissare la parte blu terminale di Mix2Vial sul tappo del solvente.
Posizionato in modo sicuro il flacone di liofilizzato su un piano d’appoggio, capovolgere il flacone del solvente connesso con il set ed inserire l’adattatore trasparente nel flacone contenente il liofilizzato. Automaticamente il solvente sarà trasferito nel flacone che contiene il liofilizzato.
Tenendo il flacone del solvente e quello del liofilizzato stabilmente connessi l’uno all’altro, ruotare lentamente il flacone del liofilizzato in modo da ottenere la completa soluzione del suo contenuto. Non agitare il flacone.
Impugnando con una mano la parte del set Mix2Vial con il liofilizzato e con l’altra mano la parte del set Mix2Vial con il solvente, separare in 2 parti il set svitandolo.
Aspirare aria in una siringa sterile, vuota. Con il flacone del liofilizzato in posizione verticale, inserire la siringa al set Mix2Vial e iniettare l’aria nel flacone contenente il liofilizzato.
Prelievo
Mantenendo premuto lo stantuffo della siringa, capovolgere il sistema e aspirare il concentrato nella siringa tirando indietro lo stantuffo lentamente.
Dopo che tutto il concentrato è stato trasferito nella siringa, afferrare in modo fermo il cilindro della siringa (tenendo lo stantuffo della siringa rivolto verso il basso) estrarre il set Mix2Vial dalla siringa.
Da somministrare lentamente per via endovenosa o per infusione subito dopo la ricostituzione (vedere: 4.2 "Modo di somministrazione").
CSL Behring GmbH, 35041 Marburg (Germania)
Rappresentante per l’Italia: CSL Behring S.p.A., P.le S. Türr, 5 - 20149 Milano
Mononine 500: 028142026/M
Mononine 1000: 028142038/M
22.07.1996/ Agosto 2007
Luglio 2008.