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MONOPINA
MONOPINA 5 mg compresse
Una compressa contiene, principio attivo: amlodipina besilato 6,944 mg (pari ad amlodipina base 5 mg)
MONOPINA 10 mg compresse
Una compressa contiene, principio attivo: amlodipina besilato 13,889 mg (pari ad amlodipina base 10 mg)
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
Compresse divisibili.
MONOPINA (amlodipina) è indicato nel trattamento dell’ipertensione e può essere usato nella maggior parte dei casi in monoterapia. I pazienti non adeguatamente controllati con un solo antipertensivo possono trarre beneficio dall’aggiunta di MONOPINA (amlodipina). Il farmaco è stato infatti usato in associazione con diuretici tiazidici, beta-bloccanti o inibitori dell’enzima di conversione. MONOPINA (amlodipina) è indicato nel trattamento di primo impiego dell’angina pectoris, sia nei casi dovuti a stenosi cronica (angina stabile), e/o in quelli conseguenti a vasocostrizione o vasospasmo coronarico (angina di Prinzmetal o variante). MONOPINA (amlodipina) può quindi essere usato nei casi in cui il quadro clinico suggerisce una possibile componente vasospastica anche se non vi sono evidenti conferme di tale situazione clinica. MONOPINA (amlodipina) può essere usato in monoterapia, o in associazione con altri farmaci antianginosi, in pazienti con angina refrattaria al trattamento con nitrati o con beta-bloccanti.
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Sia per l’ipertensione che per l’angina, la dose iniziale consigliata è di 5 mg di MONOPINA (amlodipina) una volta al dì. Questa dose può essere portata a 10 mg/die a seconda della risposta individuale. Non sono richiesti adattamenti del dosaggio in caso di somministrazione concomitante di diuretici tiazidici, beta-bloccanti o inibitori dell’enzima di conversione.
Uso nell’anziano
Vedere paragrafo 4.4
Uso nei casi di insufficienza epatica
Vedere paragrafo 4.4
Uso nei casi di insufficienza renale
Vedere paragrafo 4.4
MONOPINA è controindicato nei pazienti con:
• ipersensibilità ai derivati delle diidropiridine, all’amlodipina o ad uno qualsiasi degli eccipienti
• ipotensione grave
• shock (incluso shock cardiogenico)
• ostruzione del tratto di efflusso ventricolare sinistro (es. stenosi aortica di grado elevato)
• insufficienza cardiaca con instabilità emodinamica dopo infarto acuto del miocardio
La sicurezza e l’efficacia di MONOPINA (amlodipina) durante crisi ipertensive non sono state valutate.
Uso in pazienti con insufficienza cardiaca
I pazienti con insufficienza cardiaca devono essere trattati con cautela. In uno studio clinico a lungo termine, controllato verso placebo (PRAISE-2), in pazienti con insufficienza cardiaca di classe III e IV NYHA, MONOPINA (amlodipina) è stato associato a un maggior numero di casi di edema polmonare, seppure non siano state riscontrate differenze significative rispetto al placebo nel peggioramento dello scompenso cardiaco (vedere paragrafo 5.1)
Uso in pazienti con insufficienza epatica
L’emivita plasmatica di MONOPINA (amlodipina) è maggiore in pazienti con una ridotta funzionalità epatica. Per questi pazienti non sono stati stabiliti specifici dosaggi. Il farmaco dovrebbe quindi essere usato con cautela in questo tipo di pazienti.
Uso in pazienti con insufficienza renale
MONOPINA (amlodipina) può essere usato in questa condizione ai dosaggi normali. Il grado di compromissione renale non è correlato a variazioni delle concentrazioni plasmatiche di MONOPINA (amlodipina). MONOPINA (amlodipina) non è dializzabile.
Uso nell’anziano
Nei pazienti anziani l’aumento del dosaggio deve essere considerato con cautela (vedere paragrafo 5.2)
Uso nei bambini
L’uso di amlodipina nei bambini non è indicato.
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Effetti di altri medicinali su amlodipina
Inibitori del CYP3A4: l’uso concomitante con inibitori del CYP3A4, eritromicina in pazienti giovani e diltiazem in pazienti anziani, ha aumentato le concentrazioni plasmatiche di amlodipina rispettivamente del 22% e del 50%. Comunque, la rilevanza clinica di questi dati non è certa. Non si può comunque escludere che potenti inibitori del CYP3A4 (ovvero chetoconalzolo, itraconazolo, ritonavir) possano aumentare le concentrazioni plasmatiche di amlodipina molto di più rispetto al diltiazem. Amlodipina deve essere usata con cautela insieme agli inibitori del CYP3A4. Non è stato comunque riportato alcun effetto indesiderato attribuibile a tale interazione.
Induttori del CYP3A4: non ci sono dati disponibili relativamente all’effetto degli induttori del CYP3A4 sull’amlodipina. L’uso concomitante degli induttori del CYP3A4 (ovvero rifampicina, Hypericum perforatum) può diminuire le concentrazioni plasmatiche di amlodipina. Amlodipina deve essere usata con cautela insieme agli induttori del CYP3A4.
Studi clinici di interazione con succo di pompelmo, cimetidina, alluminio/magnesio (antiacido) e sildenafil non hanno rivelato alcun effetto farmacocinetico su amlodipina.
Effetti di amlodipina su altri medicinali
Gli effetti di amlodipina sulla diminuzione della pressione arteriosa si sommano agli effetti della diminuzione della pressione esercitata da altri agenti anti-ipertensivi.
In studi clinici di interazione, l’amlodipina non ha alterato la farmacocinetica di atorvastatina, digossina, etanolo (alcol), warfarin o ciclosporine.
Gravidanza
La sicurezza di amlodipina durante la gravidanza nelle donne non è stata stabilita.
Studi sulla riproduzione animale hanno dimostrato che MONOPINA (amlodipina) non ha effetti tossici, ad eccezione di parti ritardati e prolungati nei ratti a dosi 50 volte maggiori della dose massima raccomandata nell’uomo.
L’uso in gravidanza è raccomandato solo se non esiste una alternativa più sicura e quando il disturbo comporta alti rischi per la madre e per il feto.
Allattamento
Non è noto se l’amlodipina venga escreta nel latte materno. La decisione di continuare/interrompere l’allattamento al seno o continuare/interrompere la terapia con amlodipina deve essere considerata tenendo presente i benefici dell’allattamento per il neonato e i benefici della terapia con amlodipina per la madre.
L’amlodipina può avere un effetto lieve o moderato sulla capacità di guidare e usare macchinari. Se i pazienti che assumono amlodipina soffrono di capogiri, cefalea, affaticamento o nausea, la loro capacità di reazione può essere compromessa.
I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati e riportati durante il trattamento con amlodipina con le seguenti frequenze: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100 e <1/10), non comune (≥1/1.000 e <1/100), raro (≥1/10.000 e <1/1.000), molto raro (<1/10.000).
Classificazione sistemica organica | Frequenza | Effetti indesiderati |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Molto raro | Leucocitopenia, trombocitopenia |
Disturbi del sistema immunitario | Molto raro | Reazioni allergiche |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Molto raro | Iperglicemia |
Disturbi psichiatrici | Non comune | Insonnia, cambiamenti d’umore (inclusa ansia), depressione |
Raro | Confusione |
Patologie del sistema nervoso | Comune | Sonnolenza, capogiri, cefalea (specialmente all’inizio del trattamento) |
Non comune | Tremore, disgeusia, sincope, ipoestesia, parestesia |
Molto raro | ipertonia, neuropatia periferica |
Patologie dell’occhio | Non comune | Disturbi della vista (inclusa diplopia) |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Non comune | Tinnito |
Patologie cardiache | Non comune | Palpitazioni |
Molto raro | Infarto del miocardio, aritmia (inclusa bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale) |
Patologie vascolari | Comune | Flushing |
Non comune | Ipotensione |
Molto raro | Vasculite |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Non comune | Dispnea, rinite |
Molto raro | Tosse |
Patologie gastrointestinali | Comune | Dolore addominale, nausea |
Non comune | Vomito, dispepsia, alterate abitudini intestinali (inclusa diarrea e costipazione), secchezza delle fauci |
Molto raro | Pancreatite, gastrite, iperplasia gengivale |
Patologie epatobiliari | Molto raro | Epatite, ittero, aumento degli enzimi epatici* |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Non comune | Alopecia, porpora, discromia cutanea, iperidrosi, prurito, rash, esantema |
Molto raro | Angioedema, eritema multiforme, orticaria, dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson, edema di Quincke |
Molto raro | Fotosensibilità |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Comune | Gonfiore alle caviglie |
Non comune | Artralgia, mialgia, crampi muscolari, mal di schiena |
Patologie renali e urinarie | Non comune | Disturbi della minzione, nicturia, aumento della frequenza urinaria |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Non comune | Impotenza, ginecomastia |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Comune | Edema, affaticabilità |
Non comune | Dolori al petto, astenia, dolorabilità, malessere |
Esami diagnostici | Non comune | Incremento ponderale, decremento ponderale |
* nella maggior parte dei casi dovuto a colestasi
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L’esperienza nei casi di sovradosaggio intenzionale è limitata.
Sintomi
I dati disponibili suggeriscono che a seguito di sovradosaggio con MONOPINA (amlodipina) si possono manifestare una forte vasodilatazione periferica e una possibile tachicardia riflessa. È stata riportata marcata e probabilmente prolungata ipotensione sistemica fino ad includere casi di shock ad esito fatale.
Trattamento
Un’ipotensione clinicamente significativa dovuta a sovradosaggio di MONOPINA (amlodipina) richiede il monitoraggio frequente della funzione cardiaca e respiratoria, l’elevazione delle estremità, il monitoraggio dei fluidi circolanti e della diuresi.
Per il ristabilimento del tono vascolare e della pressione arteriosa può essere di aiuto un vasocostrittore, qualora non vi siano controindicazioni per il suo impiego. La somministrazione per via endovenosa di gluconato di calcio può rivelarsi utile nel neutralizzare gli effetti del blocco dei canali del calcio.
La lavanda gastrica può essere utile in alcuni casi. È stato dimostrato che la somministrazione di carbone vegetale a volontari sani, immediatamente o entro due ore dall’assunzione di 10 mg di amlodipina, riduce in maniera significativa l’assorbimento di amlodipina.
Dal momento che il MONOPINA (amlodipina) è in massima parte legato alle proteine, la dialisi non sembra essere di utilità.
Categoria farmacoterapeutica: antiipertensivi. Calcio-antagonisti
Codice ATC: C08CA01
MONOPINA (amlodipina) è un calcio-antagonista attivo sui canali lenti che agisce inibendo il flusso transmembrana degli ioni calcio a livello della cellula miocardica e della fibrocellula muscolare liscia.
L’azione antiipertensiva di MONOPINA (amlodipina) è dovuta al diretto rilasciamento della muscolatura liscia vascolare, mentre il suo effetto antianginoso, in base a quanto attualmente noto, si basa fondamentalmente sulle seguenti azioni:
1) MONOPINA (amlodipina) determina dilatazione arteriolare riducendo così le resistenze periferiche totali. Poiché non vi è tachicardia riflessa associata, questa riduzione di lavoro cardiaco si traduce in una diminuzione della richiesta e del consumo di ossigeno da parte del miocardio, il che spiega l’efficacia del MONOPINA (amlodipina) nell’ischemia cardiaca.
2) MONOPINA (amlodipina) determina dilatazione coronarica sia nei tratti a conduttanza che in quelli a resistenza, sia nelle regioni normalmente irrorate che in quelle ischemiche.
Questa dilatazione aumenta l’apporto di ossigeno al miocardio, in particolare nei pazienti con spasmo coronarico (angina di Prinzmetal o variante) ed attenua la vasocostrizione coronarica causata dal fumo.
Nei pazienti ipertesi una dose singola giornaliera determina una riduzione clinicamente significativa della pressione arteriosa, sia in clinostatismo che in ortostatismo, ancora evidente a 24 ore di distanza dalla somministrazione. A causa dell’insorgenza graduale dell’effetto del MONOPINA (amlodipina) l’ipotensione acuta non rappresenta un evento legato alla somministrazione di amlodipina.
Nei pazienti con angina, una singola somministrazione giornaliera di MONOPINA (amlodipina) aumenta il tempo di esercizio totale, il tempo di insorgenza di un attacco anginoso, determina inoltre un aumento del tempo di comparsa del sottoslivellamento di 1mm del segmento S-T, e diminuisce la frequenza degli attacchi anginosi ed il consumo di nitroglicerina.
Il trattamento con MONOPINA (amlodipina) non si associa ad alcun effetto metabolico indesiderato o ad alterazioni del profilo dei lipidi plasmatici; MONOPINA (amlodipina) è idoneo per l’impiego in pazienti affetti da malattie concomitanti come asma, diabete e gotta.
Studi in vitro hanno dimostrato che MONOPINA (amlodipina) si lega alle proteine plasmatiche per circa il 97,5%.
Uso in pazienti con insufficienza cardiaca
Come con altri calcio-antagonisti, le misurazioni emodinamiche della funzionalità cardiaca a riposo e durante un esercizio fisico (o sotto pacing) nei pazienti con normale funzione ventricolare trattati con MONOPINA (amlodipina) hanno generalmente evidenziato un piccolo aumento dell’indice cardiaco senza influire in modo significativo sul dP/dT o sulla pressione o sul volume telediastolico del ventricolo sinistro.
In studi emodinamici MONOPINA (amlodipina) non è stato associato ad effetto inotropo negativo quando somministrato nel range di dosaggio terapeutico nell’animale e nell’uomo ed anche quando somministrato in associazione a beta bloccanti nell’uomo. Risultati simili sono stati tuttavia osservati nell’individuo normale o in pazienti affetti da scompenso cardiaco in trattamento con agenti che possiedono effetti inotropi negativi significativi.
In uno studio clinico controllato, in doppio cieco vs placebo, condotto su 118 pazienti affetti da insufficienza cardiaca (classe II-III, NYHA) ben compensata, il trattamento con MONOPINA (amlodipina) non ha determinato un peggioramento dello scompenso cardiaco in base a quanto rilevato in seguito alla valutazione della tolleranza allo sforzo, della frazione di eiezione del ventricolo sinistro e della sintomatologia clinica.
In uno studio clinico multicentrico controllato verso placebo (PRAISE), 1153 pazienti con scompenso cardiaco sintomatico ed una frazione di eiezione ≤ 29% (media 21%) sono stati randomizzati al trattamento con placebo o con amlodipina (10 mg) come terapia aggiuntiva ad una associazione di un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE), digossina e diuretici. In tale studio i pazienti con scompenso cardiaco in classe III NYHA (582 con eziologia ischemica e 349 con eziologia non ischemica) ed in classe IV NYHA (150 con eziologia ischemica e 72 con eziologia non ischemica) sono stati seguiti da 6 a 34 mesi (media 13,8 mesi).
In 3 ulteriori studi clinici di emodinamica e di tolleranza allo sforzo, controllati, in doppio cieco vs placebo, che hanno coinvolto 579 pazienti con scompenso cardiaco (classe II-IV NYHA) la terapia con MONOPINA (amlodipina) non ha determinato un peggioramento dello scompenso cardiaco; tali studi rappresentano quindi una conferma di quanto emerso dagli studi sopra citati.
In uno studio a lungo termine, controllato verso placebo (PRAISE-2), condotto in pazienti con insufficienza cardiaca di classe III e IV NYHA, senza sintomi clinici o riscontri obiettivi che suggerissero la presenza di malattia ischemica, con dosi fisse di ACE-inibitori, digitale e diuretici, l’impiego di amlodipina non ha avuto effetti sulla mortalità totale o cardiovascolare. Nella stessa popolazione, l’amlodipina è stata associata ad un aumento di casi di edema polmonare seppure non sia stata riscontrata, rispetto al placebo, una differenza significativa nel peggioramento dell’insufficienza cardiaca rispetto al placebo.
In generale il trattamento con MONOPINA (amlodipina) nei pazienti con scompenso cardiaco non ha comportato un aumento del rischio di mortalità o di mortalità/morbilità.
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Assorbimento
Dopo assunzione orale di dosi terapeutiche, MONOPINA (amlodipina) viene assorbito in modo graduale, con livelli di picco plasmatico entro le 6-12 ore dalla somministrazione.
La biodisponibilità assoluta è stata stimata tra il 64 e l’80%. L’assunzione di cibo non altera l’assorbimento dell’amlodipina.
Distribuzione
Il volume di distribuzione è di circa 21 l/kg, con un’emivita plasmatica di circa 35-50 ore, il che giustifica la monosomministrazione giornaliera; lo steady-state viene raggiunto dopo 7-8 giorni di somministrazioni consecutive.
Metabolismo
MONOPINA (amlodipina) viene ampiamente metabolizzato dal fegato in composti inattivi.
Eliminazione
Il 60% viene eliminato con le urine in forma metabolizzata, e solo il 10% come molecola base.
Uso nell’anziano
Il tempo necessario per raggiungere il picco di concentrazione plasmatica di MONOPINA (amlodipina) in pazienti anziani e in soggetti più giovani è simile. Nei pazienti anziani la clearance dell’amlodipina tende a diminuire causando aumenti dell’AUC e dell’emivita di eliminazione del farmaco. Nei pazienti con scompenso cardiaco sono stati rilevati aumenti dell’AUC e dell’emivita di eliminazione sovrapponibili a quelli previsti per questa popolazione di pazienti presa in esame (vedere paragrafo 4.4).
Carcinogenesi
Ratti e topi trattati per due anni con amlodipina nella dieta, a concentrazioni calcolate in modo da fornire livelli giornalieri di 0.5, 1.25 e 2.5 mg/Kg/die, non hanno dimostrato alcuna evidenza di carcinogenicità. La dose più alta (per i ratti pari a due volte la dose clinica massima di 10 mg su base mg/m² raccomandata nell’uomo* e per i topi simile a tale dose massima raccomandata) era vicina alla massima dose tollerata dai topi ma non dai ratti.
Mutagenesi
Studi sulla mutagenesi non hanno rilevato effetti collegati al farmaco né a livello genetico nè cromosomico.
Riduzione della fertilità
Non è stato rilevato alcun effetto sulla fertilità dei ratti trattati con amlodipina (i maschi per 64 giorni e le femmine per 14 giorni prima dell’accoppiamento) a dosi fino a 10 mg/Kg/die (pari a 8 volte la dose massima di 10 mg su base mg/m² raccomandata nell’uomo*).
(*) calcolata su un paziente del peso di 50 Kg.
Cellulosa microcristallina, Calcio fosfato dibasico anidro, Amido glicolato sodico, Magnesio stearato.
Non pertinente.
4 anni.
Conservare a temperatura non superiore ai 25°C
MONOPINA 5 mg compresse: Blister in PVC/PVDC/Al opacizzato con diossido di titanio contenente 28 compresse.
MONOPINA 10 mg compresse: Blister in PVC/PVDC/Al opacizzato con diossido di titanio contenente 14 compresse.
Nessuna istruzione particolare.
Pfizer Italia S.r.l
via Isonzo,71- 04100 Latina
MONOPINA 5 mg compresse - AIC n. 027444013
MONOPINA 10 mg compresse - AIC n. 027444025
31 maggio 2005
27 ottobre 2009