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MYOCET 50 MG POLVERE E SOSTANZE ADDITIVE PER CONCENTRATO PER DISPERSIONE LIPOSOMIALE PER INFUSIONE
Complesso di doxorubicina citrato incapsulato all’interno di liposomi, che corrisponde a 50 mg di doxorubicina cloridrato (HCl).
Eccipienti: il medicinale ricostituito deve contenere approssimativamente 108 mg di sodio per una dose di 50 mg di doxorubicina HCl
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Polvere e sostanze additive per concentrato per dispersione liposomiale per infusione.
Myocet viene fornito come set contenente 3 flaconcini:
Myocet doxorubicina HCl è una polvere liofilizzata rossa,
Myocet liposomi è una dispersione color bianco o quasi bianca, opaca ed omogenea,
Myocet tampone è una soluzione limpida ed incolore
Myocet, in associazione con la ciclofosfamide, è indicato per il trattamento di prima linea del cancro metastatizzato della mammella nelle donne adulte.
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Myocet va utilizzato esclusivamente in strutture specializzate nella somministrazione di chemioterapici citotossici e la somministrazione deve avvenire solo sotto controllo di un medico esperto nell’uso della chemioterapia.
Posologia
Quando Myocet è somministrato insieme alla ciclofosfamide (600 mg/m²), la dose iniziale raccomandata è di 60-75 mg/m² di Myocet ogni tre settimane.
Pazienti anziani
La sicurezza e l’efficacia di Myocet sono state valutate in 61 pazienti di età compresa e superiore ai 65 anni affetti da cancro metastatizzato della mammella. I dati degli studi clinici randomizzati controllati mostrano che l’efficacia e la sicurezza cardiaca di Myocet in questa popolazione sono paragonabili a quelle osservate nei pazienti di età inferiore ai 65 anni.
Pazienti con compromissione della funzionalità epatica
Poiché la doxorubicina viene metabolizzata ed escreta principalmente tramite la via epatobiliare, la valutazione della funzionalità epatobiliare deve essere eseguita prima e durante la terapia con Myocet.
Alla luce dei dati limitati disponibili in pazienti con metastasi epatiche, si consiglia di diminuire la dose iniziale di Myocet conformemente alla tabella che segue.
Test di funzionalità epatica | Dose |
Bilirubina < ULN e AST normale | Dose standard di 60 - 75mg/m² |
Bilirubina < ULN e AST innalzata | Considerare una riduzione della dose del 25% |
Bilirubina > ULN ma < 50 mcmol/l | Riduzione della dose del 50% |
Bilirubina > 50 mcmol/l | Riduzione della dose del 75% |
Considerato che queste raccomandazioni sono basate su estrapolazioni, evitare, se possibile, di somministrare Myocet a pazienti con livelli di bilirubina > 50 mcmol/l.
Per la riduzione della dose a causa di altre tossicità, vedere paragrafo 4.4.
Pazienti con compromissione della funzionalità renale
La doxorubicina viene metabolizzata principalmente dal fegato ed escreta nella bile. Non è dunque necessario modificare la dose nei pazienti con alterata funzionalità renale.
Popolazione pediatrica
Sicurezza ed efficacia di Myocet nei bambini di età fino a 17 anni non sono state accertate. Non sono disponibili dati.
Metodo di Somministrazione
Myocet deve essere ricostituito e diluito ulteriormente prima della somministrazione (vedi paragrafo 6.6). La concentrazione finale deve essere tra 0,4-1,2 mg/mL di doxorubicina HCl. Myocet va somministrato come infusione endovenosa della durata di 1 ora.
Myocet non deve essere somministrato per via intramuscolare o sottocutanea o come iniezione in bolo.
Ipersensibilità al principio attivo, a una delle sostanze additive o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Mielosoppressione
La terapia con Myocet provoca mielosoppressione. Non somministrare Myocet a persone con una conta assoluta di neutrofili (ANC) inferiore a 1.500 cellule/mcl o con piastrine al di sotto di 100.000/mcl prima del ciclo successivo. Si consiglia di monitorare attentamente i parametri ematologici (incluso la conta dei globuli bianchi e delle piastrine, e l’emoglobina) durante la terapia con Myocet.
Oltre ad altre forme di tossicità, la tossicità ematologica può richiedere una riduzione della dose oppure un suo posticipo. Si consigliano le seguenti modifiche delle dosi durante la terapia, che devono essere eseguite contestualmente per Myocet e per la ciclofosfamide. La determinazione della dose in seguito ad una riduzione del dosaggio è a discrezione del medico che cura la paziente.
Tossicità Ematologica |
Grado | Nadir ANC | Nadir conta delle piastrine | Modifica |
| (cellule/mcl) | (cellule/mcl) | |
1 | 1500 - 1900 | 75.000 - 150.000 | Nessuna |
2 | 1000 - meno di 1500 | 50.000 - Meno di 75.000 | Nessuna |
3 | 500 - 999 | 25.000 - Meno di 50.000 | Aspettare che l’ANC raggiunga i 1500 o più e/o che le piastrine giungano a 100.000 o più, quindi ridosare riducendo la dose del 25% |
4 | Meno di 500 | Meno di 25.000 | Aspettare che l’ANC raggiunga i 1500 e/o che le piastrine giungano a 100.000 o più, quindi ridosare riducendo la dose del 50%. |
Se il trattamento è posticipato di oltre 35 giorni dopo la prima dose del ciclo precedente a causa della mielotossicità, si deve considerare l’interruzione del trattamento.
Mucosite |
Grado | Sintomi | Modifica |
1 | Ulcere indolori, eritema,o bruciore lieve. | Nessuna |
2 | Eritema doloroso, edema o ulcere ma in grado di mangiare. | Aspettare una settimana e se i sintomi migliorano ridosare al 100% della dose. |
3 | Eritema doloroso, edema o ulcere, non in grado di mangiare | Aspettare una settimana e se i sintomi migliorano ridosare riducendo la dose del 25% |
4 | Richiede supporto parenterale o enterico. | Aspettare una settimana e se i sintomi migliorano ridosare riducendo la dose del 50% |
Per la riduzione della dose di Myocet a causa di alterata funzionalità epatica, vedere paragrafo 4.2.
Tossicità cardiaca
La doxorubicina ed altre antracicline possono causare cardiotossicità. Il rischio di tossicità aumenta con dosi cumulative crescenti di tali medicinali ed è maggiore negli individui con anamnesi di cardiomiopatia, irradiazione mediastinica o patologia cardiaca preesistente.
Analisi della cardiotossicità condotte negli studi clinici hanno dimostrato una riduzione statisticamente significativa negli eventi cardiaci nelle pazienti trattate con Myocet, rispetto alle pazienti trattate con la stessa dose in mg di doxorubicina tradizionale. La reale rilevanza clinica di questi risultati rimane tuttora incerta.
In uno studio di fase III in associazione con la ciclofosfamide (CPA) in cui si è confrontato Myocet (60 mg/m²) + CPA (600 mg/m²) con la doxorubicina (60 mg/m²) + CPA (600 mg/m²), rispettivamente il 6% e il 21% delle pazienti ha sviluppato una riduzione significativa della frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF). In uno studio di fase III che ha confrontato Myocet in monoterapia (75 mg/m²) con la doxorubicina in monoterapia (75 mg/m²), rispettivamente il 12% e il 27% delle pazienti ha presentato una riduzione significativa della LVEF. Le percentuali corrispondenti per l’insufficienza cardiaca congestizia (CHF), che è stata valutata con minore precisione, erano 0% per Myocet + CPA rispetto a 3% per la doxorubicina + CPA e 2% per Myocet rispetto a 8% per la doxorubicina. La dose cumulativa mediana totale di Myocet associato alla CPA risultante in un evento cardiaco è risultata > 1260 mg/m² rispetto a 480 mg/m² per la doxorubicina associata alla CPA.
Non sono stati condotti studi con Myocet in pazienti con anamnesi di patologia cardiovascolare, quale infarto miocardico, entro 6 mesi prima del trattamento. Pertanto, bisogna prestare particolare attenzione nelle pazienti affette da insufficienza cardiaca. La funzione cardiaca delle pazienti contemporaneamente trattate con Myocet e trastuzumab deve essere adeguatamente monitorata come descritto sotto.
La dose totale di Myocet deve anche tenere in considerazione qualsiasi terapia precedente o concomitante con altri composti cardiotossici, incluse le antracicline e gli antrachinoni.
Prima di iniziare la terapia con Myocet, si raccomanda di misurare la frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF), tramite arteriografia a porte multiple (MUGA) o ecocardiografia. Questi esami devono anche essere eseguiti regolarmente durante la terapia con Myocet. È obbligatorio valutare la funzione ventricolare sinistra prima di ciascuna somministrazione ulteriore di Myocet, dopo che il paziente supera la dose cumulativa totale di antraciclina 550 mg/m² nell’arco di tutta la vita o quando si sospetta la presenza di cardiomiopatia. Se la LVEF è significativamente ridotta dal valore iniziale, per es. di > 20 punti, fino a un valore finale di > 50%, o di > 10 punti, fino a un valore finale di < 50%, il beneficio di continuare la terapia deve essere attentamente valutato contro il rischio di danno cardiaco irreversibile. Tuttavia, si deve prendere in considerazione il test più risolutivo per le lesioni miocardiche causate dall’antraciclina, ossia la biopsia endomiocardica.
Tutte le pazienti che ricevono Myocet devono anche essere monitorate regolarmente con un ECG. Le alterazioni transitorie dell’ECG, quali l’appiattimento dell’onda T, una depressione del segmento S-T e le aritmie benigne, non indicano obbligatoriamente la necessità di interrompere la terapia con Myocet. In ogni caso, la riduzione del tratto QRS è considerata più indicativa di tossicità cardiaca.
L’insufficienza cardiaca congestizia causata dalla cardiomiopatia può insorgere inaspettatamente e anche dopo sospensione della terapia.
Reazioni nel sito d’iniezione
Myocet va considerato come un irritante e si deve prestare attenzione ad evitare lo stravaso. Nel caso di stravaso, sospendere immediatamente l’infusione. Si può applicare del ghiaccio sulla zona colpita per circa 30 minuti. In seguito, riprendere l’infusione di Myocet usando una vena diversa da quella dove si è verificato lo stravaso. Myocet può essere somministrato in una vena centrale o periferica. Nel programma clinico sono stati riferiti nove casi di stravaso accidentale di Myocet; nessuno di essi è stato associato a lesioni cutanee gravi, ulcere o necrosi.
Reazioni associate all’infusione
Sono state riferite reazioni acute associate alle infusioni liposomiali quando queste ultime vengono somministrate rapidamente. I sintomi riferiti includono vampate, dispnea, febbre, gonfiore facciale, cefalea, lombalgia, brividi, senso di oppressione al petto e alla gola e/o ipotensione arteriosa. Si possono evitare tali fenomeni acuti somministrando l’infusione nel corso di un’ora.
Altro
Per le precauzioni relative all’uso di Myocet con altri medicinali, vedere paragrafo 4.5.
L’efficacia e la sicurezza di Myocet nel trattamento coadiuvante del cancro del seno non sono state determinate. Non è stata chiarita la rilevanza delle differenze apparenti nella distribuzione tissutale tra Myocet e la doxorubicina tradizionale rispetto all’efficacia antitumorale a lungo termine.
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Non sono stati condotti studi clinici sulla compatibilità del medicinale specifico con Myocet. Myocet potrebbe interagire con sostanze che interagiscono notoriamente con la doxorubicina tradizionale. I livelli plasmatici della doxorubicina e del suo metabolita, il doxorubicinolo, possono aumentare quando si somministra la doxorubicina assieme a ciclosporina, verapamil, paclitaxel od altri agenti inibitori della glicoproteina-P (P-gP). Sono anche state riferite interazioni tra doxorubicina e streptozocina, fenobarbital, fenitoina e warfarin. Inoltre, non sono disponibili studi sull’interazione di Myocet con altre sostanze. Tuttavia, la doxorubicina potrebbe potenziare la tossicità di altri agenti antineoplastici. La terapia concomitante con altre sostanze cardiotossiche o cardiologicamente attive (es. calcio-antagonisti) può aumentare il rischio di cardiotossicità. La terapia concomitante con altre sostanze liposomiche, o contenenti complessi lipidici, oppure con emulsioni adipose endovenose, potrebbe alterare il profilo farmacocinetico di Myocet.
Donne in età fertile
Le donne in età fertile devono usare una contraccezione efficace durante il trattamento con Myocet fino a 6 mesi dopo la sua interruzione.
Gravidanza
Date le note proprietà citotossiche, mutagene e embriotossiche della doxorubicina Myocet non deve essere assunto durante la gravidanza salvo in casi di assoluta necessità.
Allattamento al seno
Le donne trattate con Myocet non devono allattare.
È stato riferito che Myocet causa capogiri. Pertanto, le pazienti che soffrono di capogiri devono evitare di guidare veicoli e di usare macchine.
Durante i trial clinici, le reazioni avverse riportate con maggiore frequenza erano nausea/vomito (73%), leucopenia (70%), alopecia (66%), neutropenia (46%), astenia/fatica (46%), stomatite/mucosite(42%), piastrinopenia (31%) e anemia (30%).
Le seguenti reazioni avverse sono state riportate con Myocet durante gli studi clinici e l’esperienza post-marketing. Le reazioni avverse sono elencate sotto secondo la terminologia MeDRA per classe di sistemi d’organo e frequenza (le frequenze sono cosi definite: molto comune ≥ 1/10, comune da ≥ 1/100 a < 1/10, non comune da ≥ 1/1,000 a < 1/100, non nota (non può essere stimata sulla base dei dati disponibili).
| Tuti i gradi | Gradi ≥ 3 |
Infezioni ed infestazioni |
Neutropenia febbrile | Molto comune | Molto comune |
Infezioni | Molto comune | Comune |
Herpes zoster | Non comune | Non comune |
Sepsi | Non comune | Non comune |
Infezione nel sito d’iniezione | Non comune | Non nota |
Patologie del sistema emolinfopoietico |
Neutropenia | Molto comune | Molto comune |
Piastrinopenia | Molto comune | Molto comune |
Anemia | Molto comune | Molto comune |
Leucopenia | Molto comune | Molto comune |
Linfopenia | Comune | Comune |
Pancitopenia | Comune | Non comune |
Sepsi neutropenica | Non comune | Non comune |
Porpora | Non comune | Non comune |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione |
Anoressia | Molto comune | Molto comune |
Disidratazione | Comune | Molto comune |
Ipopotassemia | Comune | Non comune |
Iperglicemia | Non comune | Non comune |
Disturbi psichiatrici |
Agitazione | Non comune | Non nota |
Patologie del sistema nervoso | |
Insonnia | Comune | Non comune |
Andatura anormale | Non comune | Non comune |
Disfonia | Non comune | Non nota |
Sonnolenza | Non comune | Non nota |
Patologie cardiache |
Aritmia | Comune | Non comune |
Cardiomiopatia | Comune | Comune |
Insufficienza cardiaca congestizia | Comune | Comune |
Versamento pericardico | Non comune | Non comune |
Patologie vascolari |
Vampate di calore | Comune | Non comune |
Ipotensione | Non comune | Non comune |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche |
Dolori al petto | Comune | Non comune |
Dispnea | Comune | Non comune |
Epistassi | Comune | Non comune |
Emottisi | Non comune | Non nota |
Faringite | Non comune | Non nota |
Versamento pleurico | Non comune | Non comune |
Polmonite | Non comune | Non comune |
Patologie gastrointestinali |
Nausea/vomito | Molto comune | Molto comune |
Stomatite/mucosite | Molto comune | Comune |
Diarrea | Molto comune | Comune |
Stipsi | Comune | Non comune |
Esofagite | Comune | Non comune |
Ulcera gastrica | Non comune | Non comune |
Patologie epatobiliari |
Aumento delle transaminasi epatiche | Comune | Non comune |
Aumento della fosfatasi alcalina | Non comune | Non comune |
Ittero | Non comune | Non comune |
Aumento della bilirubinemia | Non comune | Non nota |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Alopecia | Molto comune | Comune |
Rash | Comune | Non nota |
Onicopatie | Comune | Non comune |
Prurito | Non comune | Non comune |
Follicolite | Non comune | Non comune |
Cute secca | Non comune | Non nota |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo |
Mal di schiena | Comune | Non comune |
Mialgia | Comune | Non comune |
Debolezza muscolare | Non comune | Non comune |
Patologie renali e vie urinarie |
Cistite emorragica | Non comune | Non comune |
Oliguria | Non comune | Non comune |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Astenia/Fatica | Molto comune | Comune |
Febbre | Molto comune | Comune |
Dolore | Molto comune | Comune |
Brividi | Molto comune | Non comune |
Senso di instabilità | Comune | Non comune |
Cefalea | Comune | Non comune |
Calo ponderale | Comune | Non comune |
Reazione nel sito d’iniezione | Non comune | Non comune |
Malessere | Non comune | Non nota |
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Il sovradosaggio acuto di Myocet aggrava gli effetti indesiderati tossici. Il trattamento del sovradosaggio acuto deve concentrarsi sulla terapia di supporto per la tossicità prevista e può comprendere il ricovero ospedaliero, la somministrazione di antibiotici, trasfusioni di piastrine e granulociti ed il trattamento sintomatico della mucosite.
Categoria farmacoterapeutica: agenti antineoplastici, antracicline e sostanze correlate. Codice ATC: L01DB01.
Il principio attivo di Myocet è la doxorubicina HCl. La doxorubicina può espletare effetti antineoplastici e tossici tramite una serie di meccanismi d’azione, che includono l’inibizione della topoisomerasi II, l’intercalarsi con le polimerasi del DNA e dell’RNA, la formazione di radicali liberi e legami di membrana. In linee cellulari resistenti alla doxorubicina, la doxorubicina incapsulata all’interno di liposomi non ha dimostrato in vitro di essere più attiva rispetto alla doxorubicina tradizionale. Negli animali, la doxorubicina incapsulata all’interno di liposomi ha mostrato una ridotta distribuzione al cuore ed alla mucosa gastrointestinale rispetto alla doxorubicina tradizionale, mentre l’efficacia antitumorale risulta inalterata nei tumori sperimentali.
Myocet (60 mg/m²) + CPA (600 mg/m²) è stato confrontato con la doxorubicina tradizionale + CPA (a dosi uguali) e Myocet (75 mg/m²) + CPA (600 mg/m²) è stato confrontato con epirubicina + CPA (a dosi uguali). In un terzo studio, Myocet (75 mg/m²) in monoterapia è stato confrontato con la doxorubicina tradizionale in monoterapia (alla stessa dose). I risultati in termini di percentuale di risposta e di sopravvivenza libera da progressione della malattia sono riportati nella Tabella 3.
Tabella 3 - Riassunto dell’efficacia antitumorale negli studi in associazione e in monoterapia
| Myocet/CPA | Dox 60/CPA | Myocet/CPA | Epi/CPA | Myocet | Dox |
| (60/600 mg/m²) | (60/600 mg/m²) | (75/600 mg/m²) | (75/600 mg/m²) | (75 mg/m²) | (75 mg/m²) |
| (n=142) | (n=155) | (n=80) | (n=80) | (n=108) | (n=116) |
Percentuale di risposta al tumore | 43% | 43% | 46% | 39% | 26% | 26% |
Rischio relativo | 1,01 | 1,19 | 1,00 |
(95% I. C.) | (0,78-1,31) | (0,83-1,72) | (0,64-1,56) |
PFS mediana (mesi) a | 5,1 | 5,5 | 7,7 | 5,6 | 2,9 | 3,2 |
Rapporto di rischio | 1,03 | 1,52 | 0,87 |
(95% I.C.) | (0,80-1,34) | (1,06-2,20) | (0,66-1,16) |
Abbreviazioni: PFS = sopravvivenza libera da progressione della malattia; Dox = doxorubicina; Epi, epirubicina; Rischio relativo, il braccio standard usato come riferimento; Rapporto di rischio, Myocet usato come riferimento
a Endpoint secondario
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La farmacocinetica plasmatica della doxorubicina totale nelle pazienti trattate con Myocet mostra un elevato grado di variabilità tra pazienti. Tuttavia, in generale i livelli plasmatici della doxorubicina totale sono sostanzialmente più elevati con Myocet che con la doxorubicina tradizionale, mentre i dati indicano che i livelli plasmatici di picco di doxorubicina libera (non incapsulata in liposomi) sono inferiori con Myocet rispetto alla doxorubicina tradizionale. I dati farmacocinetici disponibili precludono conclusioni circa il rapporto tra i livelli plasmatici di doxorubicina totale/libera e l’influenza di questo sull’efficacia/sicurezza di Myocet. La clearance della doxorubicina totale era di 5,1 ± 4,8 l/ora ed il volume di distribuzione allo stato stazionario (Vd) era di 56,6 ±61,5 l, mentre dopo la doxorubicina tradizionale, la clearance ed il Vd erano rispettivamente 46,7 ± 9,6 l/ora e 1.451 ± 258 l. Il principale metabolita della doxorubicina in circolo, il doxorubicinolo, viene formato tramite l’aldo-cheto reduttasi. I livelli plasmatici di picco del doxorubicinolo si riscontrano più tardivamente con Myocet che con la doxorubicina tradizionale.
La farmacocinetica di Myocet non è stata studiata specificatamente in pazienti con insufficienza renale o epatica. È noto che la doxorubicina è eliminata principalmente tramite il fegato. È stato dimostrato che è indicato ridurre il dosaggio di Myocet in pazienti con funzione epatica compromessa (per le raccomandazioni sul dosaggio, vedere paragrafo 4.2).
È stato dimostrato che le sostanze che inibiscono la glicoproteina-P (P-gP) alterano l’eliminazione della doxorubicina e del doxorubicinolo (vedere anche paragrafo 4.5).
Non sono stati condotti studi sulla genotossicità, carcinogenicità e tossicità riproduttiva di Myocet, ma la doxorubicina ha sia effetti mutageni che carcinogenetici e può causare tossicità riproduttiva.
Myocet doxorubicina HCl
• Lattosio
Myocet liposomi
• fosfatidilcolina d’uovo
• colesterolo
• acido citrico
• sodio idrossido
• acqua per preparazioni iniettabili
Myocet tampone
• sodio carbonato
• acqua per preparazioni iniettabili
Il medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti medicinali, ad eccezione di quelli menzionati al paragrafo 6.6.
18 mesi.
La stabilità chimica e fisica dopo ricostituzione è stata dimostrata fino 8 ore a 25°C, e fino a 5 giorni ad una temperatura tra 2 e 8°C.
Dal punto di vista microbiologico, il medicinale deve essere utilizzato immediatamente. Se non viene utilizzato immediatamente, le condizioni ed il tempo di conservazione del prodotto dopo ricostituzione e diluizione prima dell’utilizzo sono sotto la responsabilità dell’utilizzatore, e solitamente non devono superare le 24 ore a 2-8°C, a meno che la ricostituzione e la diluizione siano state effettuate in condizioni asettiche controllate e convalidate.
Conservare in frigorifero (2C° - 8°C).
Per le condizioni di conservazione del medicinale ricostituito, vedere paragrafo 6.3.
Myocet è disponibile in confezioni contenenti 2 set dei tre componenti.
Myocet doxorubicina HCl
Flaconcini di vetro tipo I sigillati con tappi di gomma butilica grigia e ghiera a strappo di alluminio arancione, contenenti 50 mg di doxorubicina HCl in polvere liofilizzata,
Myocet liposomi
Flaconcini di vetro flint tipo I sigillati con un tappo siliconato grigio e ghiera di alluminio verde a strappo, contenenti non meno di 1,9 ml di liposomi,
Myocet tampone
Flaconcini di vetro sigillati con un tappo siliconato grigio e ghiera di alluminio blu a strappo, contenenti non meno di 3 ml di tampone,
Preparazione di Myocet
Mentre si manipola Myocet occorre osservare rigorosamente una tecnica asettica, poiché non sono presenti conservanti.
Prestare attenzione mentre si manipola e prepara Myocet. Servirsi di guanti.
Punto 1: Predisposizione
È possibile ricorrere ad uno di due diversi metodi: un riscaldatore Techne DB-3 Dri Block oppure un bagnomaria:
• Accendere il riscaldatore Techne DB-3 Dri Block ed impostare il dispositivo di controllo su 75°C-76°C. Verificare il punto di regolazione della temperatura controllando il/i termometro/i su ciascun inserto del blocco termico.
• Se si usa il bagnomaria, accenderlo e lasciarlo equilibrare a 58°C (55°C-60°C). Verificare il punto di regolazione della temperatura controllando il termometro.
(Si ricorda che mentre le impostazioni di controllo sul bagnomaria e sul blocco termico sono regolate a livelli diversi, la temperatura del contenuto del flaconcino rientra nello stesso intervallo di temperature (55°C-60°C)).
• Estrarre la confezione dei componenti di Myocet dal frigorifero.
Punto 2: Ricostituire Myocet doxorubicina HCl
• Aspirare 20 ml di soluzione di sodio cloruro per iniezione (0,9%) (non fornito nella confezione) ed iniettarlo in ogni flaconcino di Myocet doxorubicina HCl che si desidera preparare.
• Agitare bene in posizione capovolta onde accertarsi che la doxorubicina si sciolga completamente.
Punto 3: Scaldare Myocet doxorubicina HCl
• Scaldare il flaconcino di Myocet doxorubicina HCl ricostituita nel riscaldatore Techne DB-3 Dri Block quando il termometro all’interno del blocco mostra una temperatura di 75 °C - 76 °C, per 10 minuti (non oltre 15 minuti). Se si usa il bagnomaria, riscaldare il flaconcino di Myocet doxorubicina HCl quando la temperatura indicata dal termometro è pari a 55 °C - 60 °C, per 10 minuti (non oltre 15 minuti).
• Mentre si riscalda il flaconcino, procedere al punto 4
Punto 4: Aggiustare il pH dei liposomi
• Aspirare 1,9 ml di Myocet liposomi. Iniettare nel flaconcino di Myocet tampone per aggiustare il pH dei liposomi. Se la pressione aumenta, può risultare necessario sfiatare.
• Agitare bene
Punto 5: Aggiungere alla doxorubicina i liposomi a pH regolato
• Servendosi di una siringa, aspirare l’intero contenuto dei liposomi a pH regolato dal flaconcino di Myocet tampone.
• Togliere il flaconcino di Myocet doxorubicina HCl ricostituita dal bagnomaria o dal blocco a calore secco. AGITARE VIGOROSAMENTE. Inserire con cura un dispositivo di sfiato della pressione dotato di filtro idrofobo, quindi IMMEDIATAMENTE (entro 2 minuti) iniettare i liposomi a pH regolato nel flaconcino di Myocet doxorubicina HCl, ricostituita e riscaldata.
Estrarre il dispositivo di sfiato.
• AGITARE VIGOROSAMENTE.
• ASPETTARE almeno 10 MINUTI prima di usarlo, tenendo il medicinale a temperatura ambiente.
• Il Riscaldatore Techne DB-3 Dri Block è pienamente convalidato per l’uso nella costituzione di Myocet. È necessario usare tre inserti, ciascuno provvisto di due aperture di 43,7mm. A garanzia di un corretto controllo della temperatura, si consiglia di utilizzare un termometro ad immersione di 35mm.
La preparazione ricostituita di Myocet che ne risulta contiene 50 mg di doxorubicina HCl/25 ml di dispersione liposomiale (2 mg/ml).
Dopo ricostituzione, il prodotto finito deve essere ulteriormente diluito in una soluzione di sodio cloruro allo 0,9% (p/v) per preparazioni iniettabili, oppure di soluzione glucosio al 5% (p/v) per preparazioni iniettabili, fino ad un volume finale da 40 ml a 120 ml per ogni 50 mg di Myocet ricostituito, in modo da ottenere una concentrazione finale da 0,4 mg/ml a 1,2 mg/ml di doxorubicina.
Dopo ricostituzione, la dispersione liposomiale per infusione contenente la doxorubicina incapsulata all’interno dei liposomi dovrebbe essere una dispersione di colore arancione-rosso, opaca ed omogenea. Tutte le soluzioni parenterali devono essere ispezionate visivamente per controllare l’eventuale presenza di particelle e decolorazione prima della somministrazione. Non usare la preparazione se si riscontrano particelle estranee.
Procedura per un corretto smaltimento:
Il prodotto non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
Cephalon Europe - 5 Rue Charles Martigny, 94700 Maisons Alfort - Francia
EU/1/00/141/001, AIC: 035189012
Data della prima autorizzazione:13/07/2000
Data dell’ultimo rinnovo:
07/2010