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NAVOBAN 2 mg/2 ml soluzione iniettabile e per infusione
Una fiala da 2 ml contiene 2 mg di tropisetron, corrispondente a 2,256 mg di tropisetron cloridrato.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Soluzione iniettabile e per infusione.
La soluzione è limpida, da incolore a molto debolmente giallo-brunastra.
• Trattamento della nausea e del vomito post-operatori.
• Prevenzione della nausea e del vomito post-operatori in pazienti sottoposte a chirurgia ginecologica intra-addominale. Per ottimizzare il rapporto beneficio-rischio, l’impiego deve essere limitato a pazienti con una storia pregressa di nausea e vomito post-operatori.
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NAVOBAN è consigliato ad una dose di 2 mg per via endovenosa sia sotto forma di infusione (diluita in una comune soluzione per infusione, come: soluzione fisiologica, Ringer, glucosio 5% o levulosio 5%) sia sotto forma di iniezione lenta (non meno di 30 secondi). Per la prevenzione della nausea e del vomito post-operatori, NAVOBAN deve essere somministrato poco prima dell’induzione dell’anestesia.
Uso in soggetti identificati come metabolizzatori lenti della sparteina/debrisochina
In pazienti con metabolismo lento, la dose usuale di 2 mg non deve essere ridotta (vedere paragrafo 5.2).
Uso in pazienti con funzionalità epatica o renale compromessa
Non è necessario ridurre la posologia in questi pazienti, quando si somministra la dose raccomandata di 2 mg (vedere paragrafo 5.2).
Uso nei bambini
Attualmente non si ha esperienza sull’impiego di NAVOBAN nella prevenzione e nel trattamento della nausea e del vomito post-operatori nei bambini.
Uso negli anziani
Non vi sono prove che i pazienti anziani richiedano dosi diverse da quelli dei pazienti più giovani.
Uso in pazienti ipertesi
In pazienti con ipertensione non controllata si devono evitare dosi giornaliere di NAVOBAN superiori a 10 mg poiché potrebbero provocare un ulteriore aumento della pressione arteriosa.
Metodo di somministrazione
Le fiale di vetro di NAVOBAN contengono 2 mg/2 ml di soluzione acquosa. Questa soluzione è compatibile con i seguenti liquidi di infusione (1 mg di tropisetron diluito in 20 ml): glucosio 5% (p/v); mannitolo 10% (p/v); soluzione di Ringer; sodio cloruro 0,9% (p/v) e potassio cloruro 0,3% (p/v); levulosio 5% (p/v).
Le soluzioni sono compatibili anche con i contenitori abituali (vetro, PVC) e con i loro sets infusionali.
Se si osserva intorbidimento o la presenza di precipitato, il prodotto deve essere scartato.
Ipersensibilità al tropisetron, ad altri antagonisti dei recettori 5-HT3 o a uno qualsiasi degli eccipienti della formulazione (vedere paragrafo 6.1).
NAVOBAN non deve essere somministrato in gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
Uso in pazienti cardiopatici
Si deve porre attenzione nei pazienti con disturbi del ritmo cardiaco o della conduzione o sotto trattamento con antiaritmici o bloccanti ß-adrenergici, poiché per questi gruppi di pazienti si dispone di limitata esperienza nell’uso di NAVOBAN contemporaneamente ad anestetici.
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La somministrazione concomitante di tropisetron con rifampicina o con altri farmaci induttori degli enzimi epatici (ad esempio fenobarbital) determina una diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di tropisetron e, quindi, richiede un aumento del dosaggio nei pazienti metabolizzatori rapidi (ma non nei soggetti metabolizzatori lenti). Gli effetti degli inibitori dell’enzima citocromo P450, come la cimetidina, sui livelli plasmatici di tropisetron sono trascurabili e non richiedono un aggiustamento posologico.
Non sono stati condotti studi di interazione con tropisetron e i farmaci impiegati in anestesia.
È stato osservato un prolungamento dell’intervallo QTc in alcuni pazienti ai quali Navoban è stato somministrato con farmaci noti per provocare tale effetto. Negli studi dove Navoban è stato utilizzato da solo alle dosi terapeutiche non è stato segnalato il prolungamento dell’intervallo QTc. Nonostante ciò, deve essere prestata cautela quando altri farmaci che possono prolungare l’intervallo QTc vengono somministrati contemporaneamente a Navoban.
Poichè NAVOBAN non è stato studiato in donne in gravidanza, non deve essere somministrato in gravidanza.
Nel ratto, dopo somministrazione di tropisetron radiomarcato, la sostanza radioattiva viene escreta nel latte. Non è noto se tropisetron sia escreto nel latte umano e, quindi, le pazienti trattate con NAVOBAN non devono allattare al seno.
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare e sull’uso di macchinari. Si tenga presente che possono insorgere quali effetti collaterali capogiri e stanchezza.
Gli effetti indesiderati sono transitori se il medicinale viene somministrato secondo la posologia raccomandata. L’effetto indesiderato osservato più di frequente alla dose di 2 mg è la cefalea (24-27,7%), mentre, a dosi più elevate, si osservano stitichezza (9,5-15%) e, meno frequentemente anche, capogiri (3,6-6,8%), stanchezza (2,4-9,6%) e disturbi gastrointestinali, come dolore addominale (3,6-6,1%) e diarrea (6,9-8,3%).
I pazienti identificati come metabolizzatori lenti possono manifestare cefalea e stitichezza con maggiore probabilità rispetto ai pazienti che sono metabolizzatori rapidi.
Le seguenti reazioni avverse al farmaco, elencate in Tabella 1, sono state accumulate dagli studi clinici con tropisetron e dall’esperienza post-marketing.
Le reazioni avverse al farmaco (Tabella 1) sono elencate secondo la categoria di frequenza, riportando per prime le reazioni avverse più frequenti, mediante l’utilizzo della seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 1
Disturbi del sistema immunitario |
Reazioni di ipersensibilità comprendenti: |
Non comune: | dispnea, vampate di calore, ipotensione, orticaria generalizzata, fastidio al torace. |
Non nota: | broncospasmo*, eruzione cutanea*, eritema*, reazioni anafilattiche/shock*. |
Patologie del sistema nervoso |
Molto comune: | cefalea. |
Comune: | capogiri. |
Non comune: | sincope. |
Patologie cardiache |
Non nota: | arresto cardiaco*. |
Patologie vascolari |
Non nota: | collasso circolatorio*. |
Patologie gastrointestinali |
Molto comune: | stitichezza. |
Comune: | dolore addominale, diarrea. |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Comune: | stanchezza. |
* Le reazioni avverse sopra menzionate sono state riportate con l’uso di Navoban dopo la registrazione. Poichè queste segnalazioni si riferiscono ad una popolazione di incerta numerosità, non è possibile stimarne in modo affidabile la frequenza.
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Sintomi
A dosi ripetute molto elevate, si osservano allucinazioni visive e, in pazienti con ipertensione preesistente, aumento della pressione arteriosa.
Trattamento
Sono consigliati il trattamento sintomatico con monitoraggio frequente dei segni vitali ed un’attenta osservazione del paziente.
Categoria farmacoterapeutica: antagonisti della serotonina (5-HT3), codice ATC: A04AA03.
Tropisetron è un antagonista competitivo molto potente e selettivo dei recettori 5-HT3, una sottoclasse dei recettori serotoninergici situati nei neuroni periferici e nel Sistema Nervoso Centrale. Un intervento chirurgico ed il trattamento con determinate sostanze, compresi alcuni chemioterapici, possono determinare il rilascio di serotonina (5-HT) dalle cellule enterocromaffino-simili nella mucosa viscerale e dare inizio al riflesso del vomito ed alla sensazione di nausea ad esso associata. Tropisetron blocca selettivamente l’eccitazione dei recettori 5-HT3 pre-sinaptici dei neuroni periferici coinvolti nel suddetto riflesso e può esercitare ulteriori azioni dirette nel Sistema Nervoso Centrale sui recettori 5-HT3 mediando l’azione dell’input vagale all’area postrema. Questi effetti sono considerati il meccanismo d’azione di base dell’effetto antiemetico del tropisetron.
Tropisetron ha una durata d’azione di 24 ore.
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Tropisetron si lega per il 71% alle proteine plasmatiche (specialmente alle alfa1-glicoproteine) in maniera aspecifica. Il volume di distribuzione è di 400-600 l.
Tropisetron viene metabolizzato per idrossilazione nelle posizioni 5, 6 o 7 dell’anello indolico, seguita da una reazione di coniugazione con formazione del glucuronide o del solfato ed escrezione nell’urina o nella bile (rapporto urine/feci 5:1). I metaboliti hanno una potenza notevolmente ridotta per il recettore 5-HT3 e non contribuiscono all’azione farmacologica del farmaco. Il metabolismo di tropisetron è collegato al polimorfismo genetico della via sparteina/debrisochina. È noto che circa l’8% della popolazione caucasica è costituito da metabolizzatori lenti della via della sparteina/debrisochina.
L’emivita di eliminazione (fase beta) è di circa 8 ore nei metabolizzatori rapidi; nei metabolizzatori lenti è prolungata (4 o 5 volte più lunga che in individui identificati come metabolizzatori rapidi) e può arrivare a 45 ore.Tuttavia non sono stati osservati eventi avversi gravi in volontari sani noti per essere metabolizzatori lenti quando NAVOBAN è stato somministrato per via endovenosa a dosi fino a 40 mg due volte al giorno per un periodo superiore a 7 giorni. Queste osservazioni indicano che in pazienti metabolizzatori lenti la dose usuale di 2 mg non necessita di riduzione.
La clearance totale di tropisetron è di circa 1 l/min e la clearance renale contribuisce per circa il 10%. In pazienti che sono metabolizzatori lenti, la clearance totale è ridotta a 0,1 l/min, anche se la clearance totale resta invariata. Questa riduzione della clearance non renale determina un’emivita di eliminazione più lunga di circa 4-5 volte e valori di AUC superiori di 5-7 volte. La Cmax ed il volume di distribuzione non sono diversi rispetto a quelli dei metabolizzatori rapidi. Nei metabolizzatori lenti viene escreta nell’urina una maggiore percentuale di tropisetron invariato rispetto ai metabolizzatori rapidi.
Gli enzimi epatici coinvolti nel metabolismo di tropisetron possono essere saturati durante la somministrazione ripetuta, il che potrebbe portare ad un aumento dose-dipendente dei livelli plasmatici del farmaco durante la somministrazione ripetuta. Questo accumulo è rilevante dal punto di vista farmacocinetico solo a dosi di NAVOBAN superiori a 10 mg due volte al giorno. Tuttavia, anche nei metabolizzatori lenti, l’esposizione totale al farmaco in queste condizioni resta entro i livelli tollerati dai pazienti e non si ritiene che ciò costituisca un problema clinico alla dose consigliata.
Pazienti con funzionalità epatica o renale compromessa
Nei pazienti con epatite acuta o steatosi epatica non si verifica alcuna variazione della farmacocinetica di tropisetron. Invece, in pazienti con cirrosi epatica o funzionalità renale compromessa, si possono avere livelli plasmatici fino al 50% superiori a quelli riscontrati in volontari sani che appartengono al gruppo dei metabolizzatori rapidi della sparteina/debrisochina. Tuttavia, non è necessario ridurre la posologia in questi pazienti quando si somministra la dose raccomandata di 2 mg.
Tropisetron è risultato privo di attività mutagena nelle batterie di tests in vitro ed in vivo. In studi sul potenziale carcinogenetico in topi e ratti è stato osservato un aumento nell’incidenza di adenomi delle cellule epatiche solo nei topi maschi a dosi elevate a partire da 30 mg/kg/die. Ulteriori studi hanno confermato che questo risultato è specie e sesso-specifico.
In animali da esperimento, tropisetron, come gli altri antagonisti 5-HT3, blocca i canali del potassio nel cuore, a dosi leggermente superiori a quelle terapeuticamente raccomandate. I canali del sodio sono interessati in seguito all’uso di dosi maggiori del farmaco.
Acido acetico
Sodio acetato triidrato
Sodio cloruro
Acqua per preparazioni iniettabili
Il medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti diversi dai liquidi di infusione menzionati nella sezione “metodo di somministrazione” al paragrafo 4.2.
5 anni.
Le soluzioni diluite sono fisicamente e chimicamente stabili per almeno 24 ore. Dal punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere utilizzato immediatamente. Se non utilizzato immediatamente, i tempi e le modalità di conservazione prima della somministrazione, che non devono essere superiori a 24 ore alla temperatura di 2-8°C, sono sotto la responsabilità dell’utilizzatore.
Non conservare a temperatura superiore ai 30°C.
Le fiale di NAVOBAN sono di vetro incolore.
Esse sono disponibili in confezioni da una e cinque fiale.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa vigente.
Novartis Farma S.p.A.
Largo Umberto Boccioni 1
21040 Origgio (VA)
AIC n. 028456046/M - 1 fiala 2 mg/2 ml
AIC n. 028456059/M - 5 fiale 2 mg/2 ml
Autorizzazione: 08 luglio 1997
Ultimo rinnovo: 10 febbraio 2007
10/2009