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NENIA
Una compressa contiene 7,5 mg di Zopiclone.
Compresse rivestite.
Zopiclone è indicato per il trattamento a breve termine dell’insonnia.
Le benzodiazepine e le sostanze benzodiazepin-simili sono indicate solamente nei casi di insonnia grave, debilitante o tale da causare profondo malessere.
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La durata del trattamento con zopiclone deve essere la più breve possibile.
Generalmente la durata del trattamento varia da alcuni giorni a due settimane con un massimo di quattro settimane, inclusa la fase di riduzione del dosaggio.
Talvolta può rendersi necessario prolungare il periodo massimo di trattamento; in tal caso, questo non deve essere effettuato senza aver prima rivalutato la situazione del paziente.
Il farmaco deve essere assunto al momento di coricarsi.
Dosaggio:
La dose raccomandata è di 7,5 mg. Questa dose non deve essere superata.
Uso in pazienti di età inferiore a 18 anni:
Non sono disponibili dati sull’uso nei pazienti al di sotto di 18 anni di età. Di conseguenza, si raccomanda di non somministrare zopiclone ai pazienti al di sotto di 18 anni (vedi anche “Controindicazioni”).
Uso in pazienti anziani e pazienti con compromissione della funzionalità epatica o con insufficienza respiratoria cronica:
Si raccomanda una dose iniziale di 3,75 mg (mezza compressa) (vedi anche le istruzioni per la divisione della compressa nel paragrafo 6.6 “Istruzioni per l’uso”).
Uso in pazienti con insufficienza renale:
Sebbene nei casi di insufficienza renale non sia stato evidenziato alcun accumulo di zopiclone o suoi metaboliti, nei pazienti con compromissione della funzionalità renale si raccomanda di iniziare il trattamento con 3,75 mg (mezza compressa) (vedi anche le istruzioni per la divisione della compressa nel paragrafo 6.6 “Istruzioni per l’uso”).
Ipersensibilità a zopiclone o ad uno degli eccipienti delle compresse.
- Miastenia grave.
- Insufficienza respiratoria grave.
- Insufficienza epatica grave.
- Sindrome apneica durante il sonno.
- Pazienti di età inferiore a 18 anni.
Dipendenza
L’uso di benzodiazepine e di sostanze benzodiazepin-simili può portare ad una dipendenza fisica e psichica da questi farmaci. Il rischio di dipendenza aumenta in funzione del dosaggio e della durata del trattamento; è inoltre maggiore nei pazienti con precedenti di abuso di alcool o di sostanze stupefacenti.
Nei casi in cui si sia sviluppata dipendenza fisica, una brusca interruzione del trattamento provocherà sintomi da sospensione, che possono includere: mal di testa, dolori muscolari, ansia estrema, tensione, agitazione, confusione e irritabilità. In casi gravi possono verificarsi i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio alle estremità, ipersensibilità alla luce, al rumore ed al contatto fisico, allucinazioni o attacchi epilettici.
Insonnia rebound
Alla sospensione del farmaco ipnoinducente può verificarsi una sindrome transitoria che consiste nella ricomparsa, in forma accentuata, dei sintomi che avevano indotto al trattamento con una benzodiazepina e con sostanze benzodiazepin-simili. Questa sindrome può essere accompagnata da altre reazioni, quali cambiamenti di umore, ansia ed agitazione.
Poiché il rischio di effetti da sospensione / effetti rebound è più accentuato in seguito ad una brusca interruzione del trattamento, si raccomanda di diminuire gradualmente il dosaggio.
Durata del trattamento
La durata del trattamento deve essere la più breve possibile (vedi anche “Posologia e metodo di somministrazione”), ma non deve superare le quattro settimane, inclusa la fase di riduzione del dosaggio. Un prolungamento oltre tale termine può avvenire solo dopo una rivalutazione della situazione del paziente.
Può essere utile informare il paziente, all’inizio del trattamento, che questo sarà di durata limitata e spiegare esattamente come dovrà essere progressivamente ridotto il dosaggio. Inoltre, è importante che il paziente sia a conoscenza della possibilità che si verifichino fenomeni rebound, riducendo così al minimo l’ansia provocata da tali sintomi nel caso questi dovessero insorgere nella fase di riduzione del dosaggio. Sembra che, nel caso di benzodiazepine e di sostanze benzodiazepin-simili a breve emivita, i fenomeni da sospensione possano manifestarsi nell’intervallo tra due assunzioni, soprattutto se il dosaggio è alto.
Tolleranza
Dopo un uso ripetuto per alcune settimane, si può verificare una certa riduzione dell’effetto ipnotico delle benzodiazepine e delle sostanze benzodiazepin-simili. Con zopiclone, comunque, non si è verificata marcata tolleranza in un periodo di trattamento fino a quattro settimane.
Amnesia anterograda
Le benzodiazepine e le sostanze benzodiazepin-simili possono provocare amnesia anterograda, solitamente diverse ore dopo l’assunzione del farmaco. Per ridurre tale rischio i pazienti devono assumere il farmaco al momento di coricarsi e devono assicurarsi di poter avere un periodo ininterrotto di sonno (7-8 ore) (vedi anche “effetti indesiderati”).
Reazioni psichiatriche e "paradosse"
Durante l’uso di benzodiazepine e di sostanze benzodiazepin-simili possono verificarsi reazioni quali inquietudine, agitazione, irritabilità, aggressività, deliri, rabbia, incubi notturni, allucinazioni, psicosi, comportamento inappropriato e altri effetti collaterali di tipo comportamentale.
Qualora ciò si verificasse, l’uso del farmaco deve essere sospeso. La comparsa di queste reazioni è più probabile nei bambini e negli anziani.
Gruppi particolari di pazienti
Per gli anziani: vedi anche “Posologia e metodo di somministrazione”. Una dose inferiore è raccomandata per pazienti con insufficienza respiratoria cronica, a causa del rischio di depressione respiratoria. Le benzodiazepine e le sostanze benzodiazepin-simili non sono indicate per il trattamento di pazienti con grave insufficienza epatica, poiché possono far precipitare un’encefalopatia.
Le benzodiazepine e le sostanze benzodiazepin-simili non sono raccomandate quale trattamento primario delle malattie psicotiche.
Le benzodiazepine e le sostanze benzodiazepin-simili non devono essere utilizzate da sole per il trattamento della depressione o dell’ansia associata a depressione (in tali pazienti potrebbero aumentare le tendenze suicide).
Le benzodiazepine e le sostanze benzodiazepin-simili devono essere usate con estrema cautela in pazienti con precedenti di abuso di alcool o di sostanze stupefacenti.
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Non si raccomanda:
L’assunzione contemporanea di alcool, poiché l’effetto sedativo di zopiclone può essere aumentato. Ciò può influenzare negativamente la capacità di guidare autoveicoli o di usare macchinari.
Tenere in considerazione:
L’assunzione contemporanea di farmaci ad effetto depressivo sul SNC, come antidepressivi, neurolettici, ipnotici, ansiolitici/sedativi, analgesici narcotici, farmaci antiepilettici, anestetici e sedativi antistaminici può causare un aumento dell’effetto depressivo di zopiclone a livello centrale.
L’uso concomitante di zopiclone e di miorilassanti può incrementare l’effetto miorilassante.
Nel caso di analgesici narcotici si può manifestare anche un’accentuazione del senso di euforia, che induce ad un aumento della dipendenza psichica. Le sostanze che inibiscono alcuni enzimi epatici (in particolare il citocromo P450) possono aumentare l’attività delle benzodiazepine e delle sostanze benzodiazepin-simili.
Non sono disponibili dati sullo zopiclone sufficienti ad accertarne la sicurezza d’impiego durante gravidanza e allattamento. Studi effettuati sugli animali hanno mostrato che zopiclone attraversa parzialmente la barriera placentare e non presenta proprietà teratogene.
Se zopiclone viene prescritto ad una donna in età fertile, questa deve essere avvertita di contattare il medico per la sospensione del trattamento, nel caso intenda intraprendere una gravidanza o sospetti di essere gravida.
Se, per motivi clinici inevitabili zopiclone viene somministrato durante gli ultimi tre mesi di gravidanza o durante il parto, potrebbero verificarsi effetti sul neonato, quali ipotermia, ipotonia e depressione respiratoria moderata, causati dall’azione farmacologia del farmaco. In bambini nati da madri che avevano assunto zopiclone cronicamente durante gli ultimi mesi di gravidanza si sono verificati sintomi da sospensione del farmaco, come risultato dello sviluppo di una dipendenza fisica.
Zopiclone e i suoi metaboliti sono escreti nel latte materno. Sebbene la concentrazione nel latte materno sia risultata molto bassa, zopiclone non deve essere somministrato alle madri che allattano.
Dopo la somministrazione zopiclone potrebbe avere effetti negativi sulla capacità di guidare autoveicoli o di usare macchinari, a causa dell’azione farmacologica del farmaco.
Alcuni fenomeni, quali sonnolenza durante il giorno successivo, intorpidimento, riduzione della vigilanza, confusione, affaticamento, dolori di testa, vertigini, debolezza muscolare, atassia, sdoppiamento della visione, possono verificarsi principalmente all’inizio della terapia e solitamente scompaiono proseguendo il trattamento.
Altri effetti collaterali, quali disturbi intestinali, alterazioni della libido o reazioni cutanee, sono stati osservati occasionalmente. Un sapore amaro è il più comune effetto collaterale osservato con zopiclone.
Amnesia
Amnesia anterograda può verificarsi ai dosaggi terapeutici, il rischio aumenta a dosi più elevate. L’amnesia può associarsi a comportamento inappropriato (vedi anche “Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso”).
Depressione
Durante l’uso di benzodiazepine e sostanze benzodiazepin-simili possono rendersi manifesti stati di depressione preesistenti.
Reazioni psichiatriche e "paradosse"
Durante l’uso di benzodiazepine e sostanze benzodiazepin-simili possono verificarsi reazioni quali inquietudine, agitazione, irritabilità, aggressività, delirio, rabbia, incubi notturni, allucinazioni, psicosi, comportamento inappropriato ed altri effetti collaterali di tipo comportamentale. In rari casi queste reazioni possono essere molto gravi con questo prodotto. Sono più probabili nei bambini e negli anziani.
Dipendenza
L’uso (anche alle dosi terapeutiche) può portare allo sviluppo di dipendenza fisica: l’interruzione della terapia può causare fenomeni di sospensione o di rebound (vedi anche “Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso”). Si può verificare dipendenza psichica. Sono stati riportati casi di abuso.
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Il sovradosaggio non dovrebbe rappresentare un pericolo mortale, tranne in casi di assunzione concomitante con altre sostanze deprimenti il SNC (incluso l’alcool).
Nei pochi casi registrati di sovradosaggio accidentale di zopiclone non sono stati osservati gravi effetti. Depressione del sistema nervoso centrale, come sonnolenza, letargia e atassia, sono stati riportati più frequentemente. Non è necessario alcun particolare trattamento medico, tranne la provocazione di vomito ed un monitoraggio delle funzioni vitali, in particolare di quelle respiratoria e cardiovascolare. L’emodialisi non è utile, a causa dell’elevato volume di distribuzione di zopiclone. Il flumazenil può essere un utile antidoto.
Codice ATC: N05C F01
Zopiclone è una sostanza simil-benzodiazepinica ipnoinducente, chimicamente correlata con le benzodiazepine e appartenente ai composti del gruppo del ciclopirrolone. Le sue proprietà farmacologiche sono: ansiolitiche, sedative, ipnotiche, anticonvulsivanti, miorilassanti.
Questi effetti sono correlati ad una azione agonista specifica sui recettori centrali appartenenti al complesso recettoriale GABAa che regola l’apertura dei canali dello ione cloro. Gli effetti dello zopiclone sono simili a quelli delle benzodiazepine.
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Assorbimento
L’assorbimento dello zopiclone è rapido. I picchi di concentrazione ematica sono di 30 e 60 ng/ml rispettivamente in seguito a somministrazioni orali di 3,75 e 7,5 mg e vengono raggiunti 1,5-2 ore dopo la somministrazione. L’assorbimento non è influenzato dal sesso o dall’assunzione contemporanea di cibo.
Distribuzione
La distribuzione di zopiclone è rapida a partire dal compartimento vascolare. Il legame con le proteine plasmatiche è prossimo al 45% e non saturabile. Il volume di distribuzione è di 91,8-104,6 l/kg. Durante l’allattamento la cinetica di zopiclone nel latte materno è sovrapponibile a quella plasmatica.
Meno dell’1,0% della dose assunta dalla madre viene secreta nel latte materno.
Metabolismo
Non si evidenzia accumulo di zopiclone o dei suoi metaboliti nel corpo dopo somministrazione ripetuta. Le differenze inter-individuali non sono rilevanti.
I metaboliti principali sono derivati N-ossidati (farmacologicamente attivi negli animali) e derivati N-demetilati (farmacologicamente inattivi negli animali). Le loro emivite apparenti sono rispettivamente di 4,5 e 7,4 ore circa.
Eliminazione
Alle dosi raccomandate l’emivita di eliminazione di zopiclone è di circa 5 ore.
Il debole valore della clearance renale dello zopiclone (in media 8,4 ml/min) confrontato alla clearance plasmatica (232 ml/min) indica che la clearance di zopiclone è principalmente metabolica.
Zopiclone viene eliminato per via urinaria approssimativamente per l’80%, principalmente sotto forma di metaboliti liberi (derivati N-ossidati e N-demetilati) e attraverso le feci approssimativamente per il 16%.
Caratteristiche del paziente
I vari studi effettuati sui pazienti anziani, malgrado una leggera diminuzione del metabolismo epatico ed un allungamento dell’emivita (circa 7 ore), non hanno messo in evidenza accumulo plasmatico di zopiclone dopo somministrazione ripetuta.
In pazienti con insufficienza renale non si è notato accumulo di zopiclone o suoi metaboliti dopo somministrazioni prolungate.
Nei pazienti cirrotici la clearance plasmatica dello zopiclone diminuisce di circa il 40% a causa del rallentamento della demetilazione. Il dosaggio in questi pazienti dovrà quindi essere modificato.
Gli effetti epatotossici sono stati scoperti attraverso ripetuti studi di tossicità del dosaggio effettuati su ratti e cani. In alcuni studi, si è riscontrata anemia nei cani.
Sia in vitro che in vivo non si sono riscontrate proprietà mutagene di zopiclone.
L’incremento dell’incidenza del carcinoma mammario in ratti di sesso femminile, ad elevati multipli della massima concentrazione plasmatica della dose terapeutica nell’uomo, è stato attribuito all’aumento dei livelli serici del 17-beta-estradiolo. L’incremento dell’incidenza dei tumori alla tiroide nei ratti è stato associato all’aumento dei livelli di TSH. Nell’uomo zopiclone non ha alcun effetto sugli ormoni tiroidei.
In due studi sui ratti è stata osservata una ridotta fertilità, mentre nei conigli zopiclone non ha alcun effetto negativo sulla fertilità. Studi in doppio-cieco a lungo termine (7,5 mg di zopiclone per 84 giorni) effettuati su volontari sani hanno mostrato che non vi è alcun mutamento nel volume di eiaculazione, nella concentrazione e nella motilità, così come nella morfologia dello sperma.
Lattosio monoidrato, calcio fosfato bibasico, amido di frumento, sodio carbossimetilcellulosa, magnesio stearato, titanio biossido (E171), metil idrossipropilcellulosa.
Non applicabile
3 anni.
Conservare a temperatura non superiore a 25 °C.
Conservare a confezionamento integro.
Scatole di cartone litografate contenenti 1, 3 o 6 blister di PVC/PVDC/alluminio da 10 compresse.
Scatole di cartone litografato contenenti 1, 2 o 4 blister di PVC/PVDC/alluminio da 14 compresse.
Scatole di cartone litografato contenenti 50 compresse in PVC/PVDC/alluminio “EAV” blister (blister ospedaliero).
Se necessario le compresse possono essere divise in due (3.75 mg)
Il modo più semplice per dividere la compressa è illustrato sotto:
Premere con l’indice e il pollice della stessa mano su ambedue i lati della linea divisoria e spingere.
La data di scadenza (“SCAD”) è stampata sulla confezione e sul blister. Le prime due cifre della data di scadenza indicano il mese, le ultime quattro l’anno. Dopo questa data le compresse non vanno utilizzate.
ISTITUTO BIOCHIMICO ITALIANO GIOVANNI LORENZINI S.p.A.
via Tucidide 56, Torre 6 – Milano
Su licenza Synthon BV
NENIA 7,5 mg 10 compresse rivestite –AIC 034654018/M
NENIA 7,5 mg 30 compresse rivestite –AIC 034654020/M
NENIA 7,5 mg 60 compresse rivestite –AIC 034654032/M
NENIA 7,5 mg 14 compresse rivestite –AIC 034654044/M
NENIA 7,5 mg 28 compresse rivestite –AIC 034654057/M
NENIA 7,5 mg 56 compresse rivestite –AIC 034654069/M
NENIA 7,5 mg 50 compresse rivestite in EAV blister–AIC 034654071/M
Maggio 2000
Agosto 2003