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NEOPERIDYS 10 MG
Una compressa orodispersibile contiene:
domperidone 10 mg
Eccipiente: diossido di zolfo.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compresse orodispersibili.
Compresse orodispersibili, di colore uniformemente bianco o quasi bianco, biconvesse, rotonde.
Adulti
Sollievo dai sintomi di nausea e vomito, senso di ripienezza epigastrica, fastidio al tratto addominale superiore, rigurgito del contenuto gastrico.
Adolescenti (di età superiore a 12 anni e di peso uguale o superiore a 35 kg)
Sollievo dai sintomi di nausea e vomito.
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Si raccomanda di assumere questo medicinale prima dei pasti. In caso di assunzione dopo i pasti, l’assorbimento del farmaco è piuttosto rallentato.
La durata iniziale del trattamento è di quattro settimane. Dopo quattro settimane i pazienti devono essere rivisti e la necessità di continuare il trattamento deve essere rivalutata.
Adulti e adolescenti (di età superiore a 12 anni e di peso uguale o superiore a 35 kg)
1 - 2 compresse da 10 mg da tre a quattro volte al giorno per una dose massima giornaliera di 80 mg.
La compressa orodispersibile è una compressa che si scioglie rapidamente in bocca con l’aiuto della saliva.
Mettere la compressa sulla lingua e lasciarla sciogliere in bocca prima di inghiottire. Bere un bicchiere di acqua dopo l’assunzione della compressa.
Popolazione pediatrica
Le compresse non sono adatte all’uso nei bambini al di sotto dei 12 anni di età e di peso inferiore a 35 kg.
Per bambini di peso inferiore a 35 kg, sono disponibili altri prodotti a base di domperidone.
Informazioni aggiuntive su popolazioni speciali
Uso in pazienti con insufficienza epatica
Poiché il domperidone è prevalentemente metabolizzato nel fegato, questo medicinale deve essere utilizzato con cautela in pazienti con insufficienza epatica, vedere paragrafo 4.4
Uso in pazienti con insufficienza renale
A causa dell’escrezione renale del domperidone, e in caso di terapia prolungata, in pazienti con insufficienza renale la dose di medicinale deve essere ridotta a una o due assunzioni giornaliere. Inoltre, tali pazienti in terapia prolungata devono essere controllati con regolarità (vedere paragrafi 4.4, 5.2).
Questo medicinale è controindicato nei seguenti casi:
• Ipersensibilità nota al domperidone o a uno qualsiasi degli eccipienti.
• Tumore pituitario con rilascio di prolattina (prolattinoma).
Questo medicinale non deve essere utilizzato nei casi in cui una stimolazione della motilità gastrica potrebbe risultare dannosa: emorragia gastrointestinale, ostruzione meccanica o perforazione gastrica.
Utilizzo durante l’allattamento
La quantità totale di domperidone escreta nel latte materno umano è presumibilmente inferiore a 7 mcg al giorno al più elevato regime di dosaggio raccomandato. Non è noto se ciò possa risultare dannoso per il neonato. Pertanto il medicinale non è raccomandato durante l’allattamento al seno.
Utilizzo in pazienti con disfunzione epatica
Poiché il domperidone è prevalentemente metabolizzato nel fegato, il medicinale non deve essere usato nei pazienti con insufficienza epatica (vedere paragrafi 4.2, 5.2 )
Insufficienza renale
In pazienti con insufficienza renale grave (creatinina sierica >6 mg/100 mL, cioè >0,6 mmol/L) la posologia deve essere aggiustata (vedere paragrafo 4.2) a causa di una ridotta eliminazione (vedere paragrafo 5.2). Tali pazienti in terapia prolungata devono essere controllati con regolarità.
Utilizzo di potenti inibitori del CYP3A4 :
Si deve evitare la somministrazione concomitante di ketoconazolo orale, eritromicina o altri potenti inibitori del CYP3A4, che prolungano l’intervallo QTc (vedere paragrafo 4.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione).
Questo prodotto medicinale contiene diossido di zolfo. Il diossido di zolfo può raramente causare gravi reazioni di ipersensibilità e broncospasmo.
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La via metabolica principale del domperidone avviene attraverso CYP3A4. Dati di studi in vitro suggeriscono che l’utilizzo concomitante di farmaci che inibiscono significativamente questo enzima può determinare un incremento dei livelli plasmatici di domperidone.
Studi di interazione farmacocinetica/farmacodinamica in vivo, condotti separatamente con ketonazolo o eritromicina orale in soggetti sani hanno confermato, da parte di questi medicinali, una marcata inibizione del metabolismo di primo passaggio del domperidone mediato dal CYP3A4.
In caso di combinazione di domperidone orale 10 mg quattro volte al giorno e ketoconazolo 200 mg due volte al giorno, è stato osservato un prolungamento medio del QTc di 9,8 msec. durante il periodo di osservazione, con un intervallo di valori che variava da 1,2 a 17,5 msec. In caso di somministrazione concomitante di domperidone 10 mg quattro volte al giorno e di eritromicina orale 500 mg tre volte al giorno, è stato rilevato un prolungamento medio del QTc di 9,9 msec. durante il periodo di osservazione, con un intervallo di valori che variava da 1,6 a 14,3 msec. Sia il Cmax sia l’AUC del domperidone allo stato stazionario risultavano aumentati approssimativamente di tre volte in ciascuno di questi studi di interazione. In questi studi la monoterapia con domperidone 10 mg somministrato oralmente quattro volte al giorno ha determinato un incremento medio del QTc di 1,6 msec. (studio sul ketoconazolo) e di 2,5 msec. (studio sull’eritromicina), mentre la monoterapia con ketoconazolo (200 mg due volte al giorno) e la monoterapia con eritromicina (500 mg tre volte al giorno) hanno determinato un aumento del QTc, rispettivamente, di 3,8 e 4,9 msec. durante il periodo di osservazione.
Vi sono pochi dati di post-marketing sull’utilizzo del domperidone nelle donne in gravidanza. Uno studio sui ratti ha mostrato tossicità sul sistema riproduttivo ad una dose elevata tossica per la madre(vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani è sconosciuto. Pertanto, il medicinale deve essere usato in gravidanza solo se ciò è giustificato dai benefici terapeutici attesi. In ratti femmina in allattamento, il farmaco viene escreto nel latte materno (principalmente come metaboliti: concentrazione di picco pari a 40 e 800 ng/ml rispettivamente dopo somministrazione orale ed endovenosa di una dose di 2,5 mg/kg). Le concentrazioni di domperidone nel latte di donne in allattamento vanno dal 10 al 50% delle corrispondenti concentrazioni plasmatiche e ci si aspetta che non superino i 10 ng/ml. La quantità totale di domperidone escreta nel latte materno umano risulta essere presumibilmente inferiore a 7 mcg al giorno al più elevato regime di dosaggio raccomandato. Non è noto se ciò sia pericoloso per il neonato. Pertanto il medicinale non è raccomandato durante l’allattamento.
Il medicinale non influisce o influisce in modo trascurabile sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
Gli effetti indesiderati del farmaco sono elencati qui sotto in base alla frequenza, adottando il seguente criterio: molto comuni (≥1/10), comuni (≥1/100, <1/10), non comuni (≥1/1000, < 1/100), rari (≥1/10000, <1/1000), molto rari (≤1/10000), non noti (non possono essere stimati sulla base dei dati disponibili).
Classe Sistema - Organo (Classificazione MedDRA) | Rari (≥1/10,000, <1/1,000), | Molto rari (<1/10,000), | Non noti (non possono essere stimati sulla base dei dati disponibili). |
Disturbi del sistema immunitario: | | Reazioni allergiche compresi anafilassi, shock anafilattico, reazione anafilattica, orticaria e angioedema. | |
Patologie endocrine: | aumento dei livelli di prolattina.. | | |
Patologie del sistema nervoso: | | effetti collaterali extrapiramidali | |
Patologie gastrointestinali: | disturbi gastrointestinali, compresi crampi intestinali passeggeri molto rari | diarrea | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: | | prurito, eruzione cutanea | |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella: | galattorrea, ginecomastia, amenorrea | | |
Patologie cardiache: | | aritmie ventricolari | prolungamento dell’intervallo QTc |
Disturbi del sistema immunitario :
Molto rari: reazioni allergiche compresi anafilassi, shock anafilattico, reazione anafilattica, orticaria e angioedema.
Patologie endocrine :
Raro: aumento dei livelli di prolattina.
Patologie del sistema nervoso :
Molto rari: effetti collaterali extrapiramidali.
Patologie gastrointestinali :
Rari: disturbi gastrointestinali, compresi crampi intestinali passeggeri molto rari.
Molto raro: diarrea.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo :
Molto rari: prurito, eruzione cutanea.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella:
Rari: galattorrea, ginecomastia, amenorrea.
Patologie cardiache:
Prolungamento dell’intervallo QTc (frequenza non nota).
Molto raro: aritmie ventricolari.
Poiché l’ipofisi è situata all’esterno della barriera ematoencefalica, il domperidone può causare un aumento dei livelli di prolattina. In rari casi tale iperprolattinemia può causare effetti indesiderati di tipo neuro-endocrino quali galattorrea, ginecomastia e amenorrea.
Gli effetti collaterali extrapiramidali sono molto rari nei neonati e nei bambini piccoli e sono delle eccezioni nei soggetti adulti. Tali effetti indesiderati scompaiono spontaneamente e completamente con la sospensione del trattamento.
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Sintomi
I sintomi da sovradosaggio possono includere sonnolenza, disorientamento e reazioni extrapiramidali, specialmente nei bambini.
Trattamento
Non esiste un antidoto specifico per il domperidone ma, in caso di sovradosaggio, possono essere utili la lavanda gastrica e l’impiego di carbone attivo. Si raccomandano una stretta sorveglianza medica e una terapia di supporto.
Farmaci anticolinergici e antiparkinsoniani possono essere utili nel controllo delle reazioni extrapiramidali.
Categoria farmacoterapeutica: procinetici , codice ATC: A03FA03.
Domperidone è un antagonista della dopamina con proprietà antiemetiche. Domperidone non attraversa facilmente la barriera ematoencefalica.
Nei pazienti in trattamento con domperidone, specialmente negli adulti, effetti indesiderati extrapiramidali sono molto rari, ma domperidone favorisce il rilascio di prolattina dall’ipofisi. Il suo effetto antiemetico può derivare dalla combinazione di effetti periferici (gastrocinetici) e antagonismo dei recettori dopaminergici nella "Chemoreceptor Trigger Zone", situata all’esterno della barriera ematoencefalica nell’area postrema. Gli studi nell’animale, insieme alle basse concentrazioni rilevate nel cervello, indicano un effetto prevalentemente periferico di domperidone sui recettori dopaminergici.
Studi nell’uomo hanno dimostrato che domperidone per via orale aumenta la pressione dello sfintere esofageo inferiore, migliora la motilità antroduodenale e accelera lo svuotamento gastrico. Non ha effetti sulla secrezione gastrica.
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Assorbimento
In soggetti a digiuno, domperidone viene rapidamente assorbito dopo somministrazione per via orale, raggiungendo le concentrazioni plasmatiche di picco tra i 30 e i 60 minuti. La bassa biodisponibilità assoluta di domperidone per via orale (circa il 15%) è dovuta ad un esteso metabolismo di "primo-passaggio" nella parete intestinale e nel fegato.
Sebbene la biodisponibilità del domperidone risulti aumentata in soggetti normali, quando assunto dopo un pasto, i pazienti con disturbi gastro-intestinali devono assumere il domperidone 15-30 minuti prima del pasto. Una ridotta acidità gastrica compromette l’assorbimento di domperidone. La biodisponibilità orale è ridotta da una precedente somministrazione concomitante di cimetidina e di bicarbonato di sodio.
Quando il farmaco è assunto per via orale dopo un pasto, il tempo di massimo assorbimento è leggermente ritardato e l’AUC è piuttosto aumentata.
Distribuzione
Domperidone per via orale non mostra fenomeni di accumulo o di autoinduzione metabolica; dopo 90 minuti dalla somministrazione, un livello plasmatico di picco di 21 ng/ml dopo due settimane di trattamento orale alla dose giornaliera di 30 mg, si è rivelato pressoché sovrapponibile a quello di 18 ng/ml ottenuto dopo la prima dose. Domperidone si lega per il 91-93% alle proteine plasmatiche.
Metabolismo
Domperidone subisce un rapido ed esteso metabolismo epatico mediante idrossilazione ed N-dealchilazione. Studi di metabolismo in vitro con inibitori diagnostici hanno mostrato che il CYP3A4 è la forma del citocromo P-450 maggiormente coinvolta nella N-dealchilazione di domperidone, mentre CYP3A4, CYP1A2 e CYP2E1 sono coinvolti nella idrossilazione aromatica di domperidone.
Escrezione
L’escrezione urinaria e quella fecale ammontano rispettivamente al 31% e al 66% della dose orale. La proporzione di farmaco escreta immodificata è ridotta (il 10% dell’escrezione fecale e circa l’1% dell’escrezione urinaria). L’emivita plasmatica dopo una singola dose orale è di 7-9 ore nei soggetti sani ma è prolungata in pazienti con grave insufficienza renale.
Gruppi speciali di pazienti
Insufficienza epatica
Non sono disponibili studi farmacocinetici in pazienti con insufficienza epatica.
Domperidone viene eliminato prevalentemente per via metabolica e perciò si raccomanda cautela in pazienti con insufficienza epatica, vedere paragrafi 4.2, 4.4.
Insufficienza renale
In pazienti con insufficienza renale grave (creatinina sierica >6 mg/100 ml, cioè >0,6 mmol/L) si è verificato un aumento dell’emivita di eliminazione del domperidone da 7,4 a 20,8 ore, ma i livelli plasmatici del farmaco sono apparsi più bassi che in volontari sani.
Poiché solo una quantità molto piccola di farmaco immodificato viene escreta per via renale, è improbabile che la dose di una singola somministrazione necessiti di adattamento in pazienti con insufficienza renale. Comunque, in caso di somministrazione ripetuta, la frequenza di somministrazione deve essere ridotta a una o due assunzioni giornaliere in funzione della gravità della insufficienza renale e può essere necessario ridurre la dose. Tali pazienti in terapia prolungata devono essere controllati con regolarità, vedere paragrafi 4.2, 4.4.
Studi elettrofisiologici in vitro ed in vivo indicano per domperidone un rischio globale moderato di prolungare l’intervallo QT nell’uomo. In esperimenti in vitro su cellule isolate transfettate con HERG e su miociti isolati di cavie, i livelli di esposizione variano da 5 a 30 volte, in base ai valori della IC50 di inibizione delle correnti attraverso i canali ionici IKr rispetto alle concentrazioni plasmatiche libere nell’uomo dopo somministrazione della dose massima giornaliera di 20 mg (q.i.d.). I margini di esposizione per il prolungamento della durata potenziale dell’azione in esperimenti in vitro su tessuti cardiaci isolati superavano di 17 volte le concentrazioni plasmatiche libere nell’uomo alla dose giornaliera massima (20 mg q.i.d.). Tuttavia, i margini di sicurezza in modelli proaritmici in vitro (cuore isolato e perfuso secondo Langendorff) e in modelli in vivo (cani, cavie, conigli sensibilizzati per l’aritmia torsione da punta) hanno superato di oltre 17 volte le concentrazioni plasmatiche libere nell’uomo alla dose giornaliera massima (20 mg q.i.d.). In presenza di inibizione del metabolismo mediante CYP3A4, le concentrazioni plasmatiche libere di domperidone possono aumentare fino a 10 volte.
Nel ratto ad una dose elevata, tossica per la madre, (più di 40 volte la dose raccomandata per l’uomo) sono stati notati effetti teratogeni. In topi e conigli non è stata riscontrata alcuna teratogenicità.
Studi di distribuzione condotti in animali con farmaci radiomarcati hanno mostrato ampia distribuzione tissutale, ma bassa concentrazione a livello cerebrale.
Piccole quantità di farmaco attraversano la placenta nel ratto.
Nucleo della compressa:
Mannitolo,
maltodestrina,
sodio croscaramellosio,
cellulosa microcristallina,
magnesio stearato,
potassio acesulfame
Agenti aromatizzanti:
aroma di menta polvere n° SN 13627517 (olio essenziale di anice stellato, olio di garofano, olio essenziale di menta selvatica, olio di menta peperita, L-mentolo, maltodestrina, gomma arabica, diossido di zolfo), ammonio glicirrizato.
Non pertinente.
3 anni.
Il medicinale non richiede particolari precauzioni di conservazione.
30 compresse orodispersibili in blister termoformati (PVC/PE/PVDC/Alluminio)
10 compresse orodispersibili in blister termoformati (PVC/PE/PVDC/Alluminio)
Nessuna istruzione particolare.
PIERRE FABRE PHARMA S.r.l.
Via G. G. Winckelmann, 1
20146 MILANO
10 mg compresse orodispersibili 30 compresse - AIC n. 039985015/M
10 mg compresse orodispersibili 10 compresse - AIC n. 039985027/M
Gennaio 2011
Gennaio 2011