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NEORECORMON MULTIDOSE 100.000 UI
Un flaconcino contiene 100.000 unità internazionali (UI) corrispondenti a 830 mcg di epoetina beta* (eritropoietina umana ricombinante).
Una fiala contiene 5 ml di solvente (acqua per preparazioni iniettabili con alcool benzilico e benzalconio cloruro come conservanti).
Un ml di soluzione ricostituita contiene 20000 UI di epoetina beta.
*Eritropoietina umana ricombinante prodotta attraverso la tecnica del DNA ricombinante in linee cellulari CHO.
Eccipienti:
Fenilalanina (fino a 5,0 mg per flaconcino)
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere 6.1.
Polvere e solvente per soluzione iniettabile.
Polvere bianca (liofilizzato) e soluzione incolore, da chiara a lievemente opalescente.
trattamento dell’anemia associata ad insufficienza renale cronica (anemia renale) in pazienti in trattamento dialitico.
trattamento dell’anemia renale sintomatica in pazienti non ancora sottoposti a dialisi.
trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti con tumore non mieloide sottoposti a chemioterapia.
incrementare la quantità di sangue autologo in pazienti facenti parte di un programma di predonazione.
Il suo uso in questa indicazione deve essere compensato dal riportato aumentato rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere riservato solo a pazienti con anemia di grado moderato (emoglobina 10 - 13 g/dl [6,21 - 8,07 mmol/l], in assenza di carenza di ferro) se le procedure di conservazione non sono disponibili o sono insufficienti quando l’intervento elettivo di chirurgia maggiore richiede un notevole volume di sangue (4 o più unità di sangue per le donne o 5 o più unità per gli uomini).
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La terapia con NeoRecormon deve essere iniziata da medici esperti nelle sopracitate indicazioni. Essendo state segnalate in casi isolati reazioni anafilattoidi, si raccomanda di somministrare la prima dose sotto il controllo del medico.
Questa preparazione multidose può essere utilizzata per più pazienti. Per evitare il rischio di infezioni crociate osservare sempre tecniche asettiche e impiegare siringhe e aghi sterili monouso per ogni somministrazione. Per favore assicurarsi che sia in uso (cioè ricostituito) un solo flaconcino per volta di NeoRecormon Multidose.
Trattamento di pazienti anemici con insufficienza renale cronica:
La soluzione ricostituita può essere somministrata per via sottocutanea o endovenosa. In caso di somministrazione endovenosa, la soluzione deve essere iniettata in circa 2 minuti, nei pazienti emodializzati attraverso la fistola arterovenosa alla fine della dialisi.
Nei pazienti non emodializzati, si deve sempre preferire la somministrazione sottocutanea, onde evitare punture delle vene periferiche.
Lo scopo del trattamento consiste nell’aumentare il valore di ematocrito fino al 30 - 35 %, con un incremento settimanale minimo del volume 0,5 %. Non si deve superare un valore di ematocrito pari a 35 %.
In presenza di ipertensione o di patologie cardiovascolari, cerebrovascolari o vascolari periferiche, l’incremento settimanale di ematocrito e il valore massimo da raggiungere, devono essere determinati su base individuale, considerando il quadro clinico. In alcuni pazienti il valore ottimale di ematocrito può essere inferiore a 30 %.
Il trattamento con NeoRecormon è diviso in due fasi:
Fase di correzione:
Somministrazione sottocutanea:
Il dosaggio iniziale è di 3 x 20 UI/kg di peso corporeo alla settimana. Se l’aumento di ematocrito non fosse adeguato (<,5 %/settimana), il dosaggio può essere aumentato ogni 4 settimane di 3 x 20 UI/kg alla settimana.
Il dosaggio settimanale può essere ripartito in somministrazioni giornaliere.
Somministrazione endovenosa:
Il dosaggio iniziale è di 3 x 40 UI/kg alla settimana. Il dosaggio può essere aumentato, dopo 4 settimane, a 80 UI/kg - tre volte alla settimana - e con ulteriori incrementi di 20 UI/kg, se necessario, tre volte alla settimana, ad intervalli mensili.
Per entrambe le vie di somministrazione, non si deve superare la dose massima di 720 UI/kg alla settimana.
Fase di mantenimento: Per mantenere l’ematocrito entro un range compreso tra 30 - 35 %, la dose è inizialmente ridotta alla metà di quella precedentemente somministrata. Successivamente, la dose viene adattata su base individuale per paziente (dose di mantenimento) ad intervalli di una o due settimane.
In caso di somministrazione sottocutanea, la dose totale settimanale può essere somministrata con un’unica iniezione settimanale o può essere divisa in tre o sette dosi settimanali. Pazienti stabili con un regime di singola somministrazione settimanale possono passare ad una somministrazione ogni due settimane. In tal caso potrebbe essere necessario incrementare la dose.
I risultati emersi dagli studi clinici in bambini hanno dimostrato che, mediamente, più giovani sono i pazienti, più elevate sono le dosi di NeoRecormon necessarie. Tuttavia ci si deve attenere allo schema posologico raccomandato, in quanto la risposta individuale non può essere prevista.
Il trattamento con NeoRecormon è di norma a lungo termine. Tuttavia, qualora fosse necessario, può essere interrotto in ogni momento. I dati relativi allo schema posologico una volta alla settimana si basano su studi clinici della durata di 24 settimane di terapia.
Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti con tumori:
La soluzione ricostituita viene somministrata sottocute; la dose settimanale può essere fornita attraverso una unica somministrazione settimanale oppure attraverso 3-7 iniezioni settimanali.
La dose iniziale raccomandata è di 30.000 UI alla settimana (pari a circa 450 UI/kg di peso corporeo alla settimana, in base al peso corporeo del paziente).
Il trattamento con NeoRecormon è indicato se il valore di emoglobina è ≤ 11 g/dl (6,83 mmol/l). Il valore di emoglobina non deve superare i 13 g/dl (8,07 mmol/l) (vedere paragrafo 5.1).
Se, dopo 4 settimane di terapia, il valore emoglobinico è aumentato di almeno 1 g/dl (0,62 mmol/l), deve essere mantenuta la dose corrente. Se il valore emoglobinico non è aumentato di almeno 1 g/dl (0,62 mmol/l), si può considerare il raddoppio della dose settimanale. Se, dopo 8 settimane di terapia, il valore emoglobinico non è aumentato di almeno 1 g/dl (0,62 mmol/l), è improbabile che si verifichi una risposta e il trattamento deve essere interrotto.
La terapia deve essere continuata per 4 settimane dopo la fine della chemioterapia.
La dose massima non deve superare 60.000 UI a settimana.
Una volta raggiunto l’obiettivo terapeutico per un paziente, la dose deve essere ridotta dal 25 al 50% al fine di mantenere l’emoglobina a quel livello. Se necessario, è possibile ridurre ulteriormente la dose per evitare che il valore di emoglobina superi i 13 g/dl.
Se l’aumento dell’emoglobina è maggiore di 2 g/dl (1,3 mmol/l) in 4 settimane, la dose deve essere ridotta dal 25 al 50%.
Trattamento per incrementare la quantità di sangue autologo:
La soluzione ricostituita viene somministrata per via endovenosa in circa 2 minuti o per via sottocutanea.
NeoRecormon viene somministrato due volte alla settimana per 4 settimane. Nei casi in cui il valore di ematocrito sia tale da rendere possibile la donazione di sangue (Ht ≥ 33 %), NeoRecormon viene somministrato al termine della donazione di sangue.
Durante l’intero ciclo di trattamento, l’ematocrito non deve superare il valore di 48 %.
Il dosaggio deve essere determinato dall’équipe chirurgica su base individuale per ogni paziente in funzione della quantità di sangue predonato richiesta e della riserva endogena eritrocitaria:
La quantità richiesta di sangue predonato dipende dalla perdita di sangue prevista, dall’uso delle procedure impiegate per la conservazione del sangue e dalle condizioni fisiche del paziente.
Tale quantità di sangue dovrebbe essere quella prevista essere sufficiente per evitare trasfusioni omologhe di sangue.
La quantità di sangue predonato richiesta è espressa in unità, dove una unità nel nomogramma corrisponde a 180 ml di eritrociti.
La capacità di donare il sangue dipende principalmente dal volume ematico del paziente e dal valore basale di ematocrito. Entrambe le variabili determinano la riserva endogena eritrocitaria che può essere calcolata in accordo alla seguente formula:
Riserva eritrocitaria endogena = volume ematico [ml] x (Ht - 33): 100
donne: volume ematico [ml] = 41 [ml/kg] x peso corporeo [kg] + 1200 [ml]
uomini: volume ematico [ml] = 44 [ml/kg] x peso corporeo [kg] + 1600 [ml]
(peso corporeo ≥ 45 kg)
L’indicazione per intraprendere il trattamento con NeoRecormon e per determinare la singola dose deve essere ricavata in base alla quantità di sangue predonato richiesta e alla riserva eritrocitaria endogena
La singola dose, così determinata, viene somministrata 2 volte alla settimana per 4 settimane. La dose massima non deve superare 1600 UI/kg di peso corporeo alla settimana per la somministrazione endovenosa o 1200 UI/kg di peso corporeo alla settimana per la somministrazione sottocutanea.
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Ipertensione scarsamente controllata.
Nell’indicazione “incremento della quantità di sangue autologo”: infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, aumentato rischio di trombosi venose profonde come anamnesi di malattia venosa tromboembolica.
NeoRecormon Multidose contiene alcool benzilico e quindi non deve essere usato nei neonati o nei bambini fino a 3 anni.
NeoRecormon deve essere usato con cautela in presenza di anemia refrattaria con eccesso di blasti in trasformazione, epilessia, trombocitosi, insufficienza epatica cronica. Deficit di acido folico e di vitamina B12 devono essere compensati poichè riducono l’efficacia di NeoRecormon
Un grave sovraccarico di alluminio conseguente il trattamento dell’insufficienza renale, può compromettere l’efficacia di NeoRecormon.
L’indicazione per il trattamento con NeoRecormon di pazienti con nefrosclerosi, non ancora sottoposti a dialisi, deve essere stabilita individualmente, dal momento che non può essere esclusa un’eventuale accelerazione nella progressione della insufficienza renale.
E’ stata segnalata aplasia specifica della serie rossa causata da anticorpi neutralizzanti anti-eritropoietina in associazione alla terapia con eritropoietina, incluso NeoRecormon. E’ stato dimostrato che questi anticorpi reagiscono in modo crociato con tutte le proteine eritropoietiche e i pazienti con sospetta o confermata presenza di anticorpi neutralizzanti anti-eritropoietina non devono passare al trattamento con NeoRecormon (vedere paragrafo 4.8).
In pazienti con insufficienza renale cronica si può osservare un moderato aumento dose-dipendente nella conta piastrinica all’interno dell’intervallo di normalità durante il trattamento con NeoRecormon, soprattutto in seguito a somministrazione endovenosa. Questo fenomeno regredisce con il proseguimento della terapia. Si raccomanda di controllare regolarmente la conta piastrinica durante le prime 8 settimane di terapia.
Effetto sulla crescita tumorale:
Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano principalmente la produzione di globuli rossi. I recettori dell’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di diverse cellule tumorali. Come avviene con tutti i fattori di crescita, c’è la possibilità che le eritropoietine possano stimolare la crescita di qualsiasi tipo di tumore maligno. Due studi clinici controllati, in cui sono state somministrate eritropoietine a pazienti affetti da diversi tumori, tra cui tumori della testa e del collo e tumore della mammella, hanno mostrato un eccesso di mortalità non spiegato.
Anche la conta piastrinica e il valore di emoglobina devono essere controllati ad intervalli regolari nei pazienti con tumore.
In pazienti coinvolti in un programma di predonazione di sangue autologo si può manifestare un aumento della conta piastrinica, prevalentemente all’interno dell’intervallo di normalità. Perciò si raccomanda di misurare la conta piastrinica almeno una volta alla settimana in questi pazienti. Se il numero delle piastrine è superiore a 150 x 109/l o supera i valori normali, il trattamento con NeoRecormon deve essere interrotto.
In pazienti con insufficienza renale cronica un aumento della dose di eparina durante l’emodialisi è spesso richiesto nel corso del trattamento con NeoRecormon a causa di un incremento del valore di ematocrito. E’ possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico se l’eparinizzazione non è ottimale.
In pazienti con insufficienza renale cronica a rischio di trombosi dello shunt artero-venoso devono essere prese in considerazione una revisione precoce dello shunt ed una profilassi antitrombotica attraverso, ad esempio, la somministrazione di acido acetilsalicilico.
Durante la terapia con NeoRecormon i livelli sierici di potassio devono essere regolarmente controllati. In un numero limitato di pazienti uremici in trattamento con NeoRecormon è stato riportato un incremento del potassio, sebbene il rapporto di causalità non sia stato stabilito. Nel caso in cui si osservi un valore elevato, o in aumento, di potassio si deve prendere in considerazione l’interruzione del trattamento con NeoRecormon fino al ripristino dei valori normali.
Per l’impiego di NeoRecormon in un programma di predonazione autologa, si devono seguire le linee guida ufficiali sulla donazione di sangue, in particolare:
possono sottoporsi a donazioni soltanto pazienti con un valore di Ht ≥ 33 % (emoglobina ≥ 11 g/dl [6.83 mmol/l]);
speciale cautela deve essere osservata in pazienti di peso inferiore a 50 kg;
il volume di un singolo prelievo non deve superare approssimativamente il 12 % del volume totale stimato di sangue del paziente.
Il trattamento deve essere riservato a pazienti per i quali sia considerato di particolare importanza evitare trasfusioni di sangue omologo e sia stato valutato il rapporto rischio/beneficio derivante da trasfusioni omologhe.
L’uso improprio da parte di soggetti sani può indurre un eccessivo aumento dell’ematocrito. Ciò può essere associato a complicazioni a carico del sistema cardiovascolare con rischio per la vita.
NeoRecormon Multidose contiene fino a 5,0 mg di fenilalanina/flaconcino come eccipiente. Pertanto si deve tenere conto di ciò nei pazienti affetti da gravi forme di fenilchetonuria.
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I risultati clinici ottenuti fino ad ora non hanno evidenziato alcuna interazione di NeoRecormon con altri medicinali.
Esperimenti effettuati su animali hanno dimostrato che epoetina beta non potenzia l’effetto mielotossico di medicinali citostatici quali etoposide, cisplatino, ciclofosfamide e fluorouracile.
Per epoetina beta non sono disponibili dati clinici relativi a gravidanze esposte. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale (vedere paragrafo 5.3).
È necessario essere prudenti nel prescrivere il medicinale a donne in stato di gravidanza.
NeoRecormon non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
Sulla base dei risultati degli studi clinici che hanno coinvolto 1725 pazienti, si prevede che circa l’8 % dei pazienti trattati con NeoRecormon sperimenti reazioni avverse. Effetti indesiderati nel corso del trattamento con NeoRecormon si osservano soprattutto in pazienti con insufficienza renale cronica o neoplasie sottostanti e sono rappresentati principalmente da aumento della pressione arteriosa, aggravemento di ipertensione preesistente e cefalea.
Sistema cardiovascolare:
Pazienti anemici con insufficienza renale cronica Il più frequente effetto indesiderato durante il trattamento con NeoRecormon specie nei casi di aumento rapido del valore di ematocrito, è rappresentato dall’aumento della pressione arteriosa o dall’aggravamento di uno stato ipertensivo preesistente. Questi aumenti di pressione possono essere trattati con prodotti medicinali. Qualora l’aumento della pressione non possa essere controllato farmacologicamente, si raccomanda l’interruzione temporanea del trattamento con NeoRecormon. Particolarmente all’inizio della terapia, si raccomanda il monitoraggio della pressione arteriosa, anche negli intervalli tra le dialisi. Crisi ipertensive accompagnate da sintomi analoghi a quelli dell’encefalopatia (es. mal di testa e stato confusionale, come disturbi sensorio-motori - disturbi della parola e della deambulazione - fino a convulsioni tonico-cloniche) possono anche insorgere in pazienti normotesi o ipotesi. Ciò richiede l’immediato intervento medico e il ricorso a terapia intensiva. Particolare attenzione deve essere posta all’insorgenza di emicrania acuta improvvisa che deve essere considerata come un possibile segno di allarme.
Pazienti con tumori: Occasionalmente può insorgere un aumento della pressione arteriosa che può essere trattata farmacologicamente. Pertanto, particolarmente all’inizio della terapia, si raccomanda di monitorare la pressione del sangue. Occasionalmente può verificarsi cefalea.
Sangue.
Pazienti anemici con insufficienza renale cronica.
Può insorgere trombosi delle vie di accesso vascolari, soprattutto in pazienti con tendenza all’ipotensione o le cui fistole artero-venose presentano complicazioni (ad es. stenosi, aneurismi), vedi paragrafo 4.4. In molti casi, si osserva una caduta dei valori sierici di ferritina contemporaneamente all’incremento di ematocrito. Pertanto, in tutti i pazienti con valori di ferritina sierica inferiori a 100 mcg /l o di saturazione di transferrina inferiori al 20 %, si raccomanda un’integrazione orale di 200 - 300 mg/die di Fe2+. Inoltre, in casi isolati, sono stati osservati transitori aumenti dei livelli sierici di potassio e fosfato. Questi parametri devono essere controllati regolarmente.
In casi isolati, è stata riportata aplasia specifica della serie rossa mediata da anticorpi neutralizzanti anti-eritropoietina associata alla terapia con NeoRecormon. Nel caso in cui sia diagnosticata la presenza di aplasia specifica della serie rossa mediata da anticorpi neutralizzanti anti-eritropoietina, la terapia con NeoRecormon deve essere interrotta ed i pazienti non devono passare al trattamento con un’altra proteina eritropoietica (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti con tumori:
In alcuni pazienti si è osservata una riduzione dei parametri sierici del ferro. Pertanto si raccomanda l’integrazione orale con 200 - 300 mg/die di Fe2+ in tutti i pazienti con valori di ferritina sierica inferiori a 100 mcg /l o con saturazione di transferrina inferiori al 20 %. In pazienti con mieloma multiplo, linfoma non-Hodgkin o leucemia linfatica cronica con valori di saturazione della transferrina inferiori al 25%, sono stati somministrati anche 100 mg di Fe3+ a settimana per via endovenosa.
Gli studi clinici hanno mostrato una frequenza più elevata di eventi tromboembolici nei pazienti con tumore trattati con NeoRecormon rispetto ai pazienti dei gruppi di controllo trattati con placebo o non trattati. Nei pazienti trattati con NeoRecormon, questa incidenza è del 5,9% rispetto al 4,2% nel gruppo di controllo; questo non è associato con nessun aumento della mortalità per eventi tromboembolici rispetto al gruppo di controllo.
Pazienti in un programma di predonazione autologa di sangue:
Nei pazienti sottoposti ad un programma di predonazione autologa di sangue è stata riportata una incidenza di episodi tromboembolici lievemente superiore. Tuttavia non è stato stabilito un rapporto causale con la terapia con NeoRecormon.
Dal momento che esistono indicazioni di un deficit temporaneo di ferro, tutti i pazienti devono essere trattati per via orale con 300 mg/die di Fe2+ dall’inizio del trattamento con NeoRecormon fino alla normalizzazione dei valori di ferritina. Se, nonostante l’integrazione orale di ferro, si sviluppasse una carenza di ferro (ferritina inferiore o uguale a 20 mcg /l, saturazione di transferrina inferiore al 20 %) si deve considerare l’eventualità di una somministrazione addizionale endovenosa di ferro.
Altri:
Sono state osservate raramente reazioni cutanee, quali eruzione cutanea, prurito, orticaria o reazioni nella sede di iniezione. In casi isolati sono state osservate reazioni anafilattoidi. Tuttavia in studi clinici controllati non si è osservata una più elevata incidenza delle reazioni di ipersensibilità.
In casi isolati, in particolare all’inizio del trattamento, sono stati riportati sintomi di tipo influenzale quali febbre, brividi, mal di testa, dolore agli arti, malessere e/o dolore alle ossa. Queste reazioni sono di grado lieve o moderato e scompaiono nell’arco di un paio di ore o giorni.
L’incidenza negli studi clinici degli effetti indesiderati considerati correlati al trattamento con NeoRecormon e classificati in base all’indicazione è la seguente:
Indicazione | Sistema corporeo | Reazioni avverse | Incidenza |
Anemia renale |
| Patologie vascolari | Ipertensione | Comune (>1%, <10%) |
| Patologie vascolari | Crisi ipertensive | Non comune (>0,1%, <1%) |
| Patologie del sistema nervoso | Cefalea | Comune (>1%, <10%) |
| Patologie del sistema emolinfopoietico | Trombocitosi | Molto raro (<0,01%) |
| Patologie del sistema emolinfopoietico | Trombosi della fistola | Raro (>0,01%, <0,1%) |
Anemia in oncologia |
| Patologie vascolari | Ipertensione | Comune (>1%, <10%) |
| Patologie del sistema nervoso | Cefalea | Non comune (>0,1%, <1%) |
| Patologie del sistema emolinfopoietico | Eventi tromboembolici | Non comune (>0,1%, <1%) |
Programma di predonazione autologa disangue |
| Patologie del sistema nervoso | Cefalea | Comune (>1%, <10%) |
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La finestra terapeutica di NeoRecormon è molto ampia. Non sono stati osservati sintomi di sovradosaggio anche a concentrazioni sieriche molto elevate.
Categoria farmacoterapeutica: antianemico, codice ATC: B03XA
Dal punto di vista della composizione di aminoacidi e carboidrati, epoetina beta è identica all’eritropoietina isolata dall’urina di pazienti anemici.
L’eritropoietina è una glicoproteina che stimola la formazione di eritrociti dai suoi precursori obbligati. Essa agisce come fattore stimolante la mitosi e come ormone che stimola la differenziazione.
L’efficacia biologica di epoetina beta è stata dimostrata dopo somministrazione endovenosa e sottocutanea in vari modelli animali in vivo (ratti normali e uremici, topi policitemici, cani). Dopo somministrazione di epoetina beta, il numero di eritrociti, i valori di emoglobina e il conteggio dei reticolociti aumentano come pure la velocità di incorporazione del 59Fe.
Nei test in vitro (colture di cellule spleniche di topo), dopo incubazione con epoetina beta si è osservato un incremento di incorporazione di ³H-timidina nelle cellule eritroidi spleniche nucleate.
Studi effettuati su colture cellulari di cellule di midollo osseo umano hanno dimostrato che epoetina beta stimola in modo specifico l’eritropoiesi, senza alterare la leucopoiesi. Non è stata osservata alcuna attività citotossica di epoetina beta su midollo osseo o su cellule epidermiche umane.
Dopo singola somministrazione di epoetina beta, non si sono riscontrate alterazioni del comportamento o dell’attività locomotoria nei topi e della funzionalità circolatoria o respiratoria nei cani.
L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola principalmente la produzione di globuli rossi.
Recettori dell’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di diverse cellule tumorali. Non si hanno informazioni sufficienti per stabilire se l’uso di prodotti a base di eritropoietina abbia un effetto avverso sul tempo che intercorre prima della progressione del tumore o sulla sopravvivenza priva di progressione del tumore.
Due studi hanno valutato l’effetto delle eritropoietine sulla sopravvivenza e/o sulla progressione del tumore con livelli-target di emoglobina più elevati.
In uno studio randomizzato, controllato con placebo, con utilizzo di eritropoietina alfa in 939 pazienti con tumore della mammella metastatico, il farmaco è stato somministrato per tentare di mantenere i livelli di emoglobina fra 12 e 14 g/dl. A distanza di 4 mesi, i casi di morte attribuiti alla progressione della malattia erano più numerosi (6% contro 3%) in donne che ricevevano eritropoietina alfa. La mortalità globale era significativamente più elevata nel braccio trattato con eritropoietina alfa.
In un altro studio controllato con placebo, è stata somministrata eritropoietina beta a 351 pazienti affetti da tumori testa-collo al fine di mantenere livelli di emoglobina di 14 g/dl nelle donne e di 15 g/dl negli uomini. La sopravvivenza senza progressione locoregionale era significativamente più breve nei pazienti che ricevevano eritropoietina beta. I risultati di questo studio erano confusi dagli squilibri fra i gruppi di trattamento, specialmente in relazione alla localizzazione del tumore, alla condizione di fumatore e all’eterogeneità della popolazione studiata.
Inoltre, molti altri studi hanno mostrato una tendenza ad una migliore sopravvivenza, indicando che l’eritropoietina non ha un effetto negativo sulla progressione del tumore.
In casi veramente rari sono stati riscontrati anticorpi neutralizzanti anti-eritropoietina, in presenza o meno di aplasia specifica della serie rossa, durante la terapia con rHu-Epo.
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Studi di farmacocinetica, effettuati in volontari sani ed in pazienti uremici, mostrano che il tempo di emivita di epoetina beta somministrata per via endovenosa è compreso tra 4 e 12 ore e che il volume di distribuzione corrisponde a 1 - 2 volte il volume plasmatico. Risultati analoghi sono stati osservati negli studi effettuati su ratti normali ed uremici.
Dopo somministrazione sottocutanea di epoetina beta a pazienti uremici, l’assorbimento prolungato determina una concentrazione sierica a plateau, per cui la massima concentrazione viene raggiunta dopo circa 12 - 28 ore. L’emivita terminale, mediamente pari a 13 - 28 ore, è superiore a quella ottenuta in seguito alla somministrazione endovenosa.
La biodisponibilità di epoetina beta, dopo somministrazione sottocutanea, è del 23 - 42 %, rispetto a quella ottenuta dopo somministrazione endovenosa.
I dati non-clinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di safety pharmacology, tossicità a dosi ripetute, genotossicità e tossicità riproduttiva.
Uno studio di cancerogenesi con eritropoietina omologa nel topo non ha messo in evidenza segni di potenziale proliferativo o oncogenico.
Polvere: urea, sodio cloruro, polisorbato 20, sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico dodecaidrato, calcio cloruro diidrato, glicina, leucina, isoleucina, treonina, acido glutammico, fenilalanina.
Solvente: alcool benzilico, benzalconio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili.
Il medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti ad eccezione di quelli menzionati nel paragrafo 6.6 (contenuto della fiala solvente allegata).
3 anni.
La stabilità chimica e fisica della soluzione ricostituita, durante l’uso, è stata dimostrata per un mese a temperatura compresa tra 2°C e 8°C. Da un punto di vista microbiologico, una volta aperta, la soluzione ricostituita deve essere conservata per un massimo di un mese a temperatura compresa tra 2°C e 8°C. Altri periodi e condizioni di conservazione durante l’uso sono sotto la resposabilità dell’utilizzatore.
Conservare in frigorifero (2°C - 8°C).
Tenere il contenitore nell’imballaggio esterno per tenerlo al riparo dalla luce.
Durante l’uso ambulatoriale, il paziente può togliere il prodotto non ancora ricostituito dal frigorifero e conservarlo a temperatura ambiente (non superiore ai 25°C) per un singolo periodo di 5 giorni al massimo.
La soluzione ricostituita deve essere lasciata fuori dal frigorifero solo per il tempo necessario per preparare le iniezioni.
Il tappo del flaconcino è in gomma teflonizzata. La siringa monouso è in polipropilene e polietilene.
1 flaconcino con polvere per soluzione iniettabile e 1 fiala con solvente contenente conservante (5 ml) (flaconcino e fiala in vetro tipo I), con un dispositivo per la ricostituzione e il prelievo, 1 ago 21G2 e 1 siringa (5 ml) monouso.
NeoRecormon Multidose è fornito come polvere per soluzione iniettabile in flaconcini. Questa viene solubilizzata con il contenuto della fiala solvente acclusa, utilizzando il dispositivo di ricostituzione e prelievo e seguendo le istruzioni riportate di seguito. Possono essere iniettate solo soluzioni limpide o lievemente opalescenti, incolori e praticamente prive di particelle visibili. Non usare dispositivi di vetro per iniezioni, usare solo dispositivi di plastica.
Questa è una preparazione multidose dalla quale si possono prelevare dosi singole per un mese dalla solubilizzazione. Per evitare il rischio di contaminazione del contenuto osservare sempre tecniche asettiche (usare siringhe e aghi sterili monouso per somministrare ogni dose) e seguire rigorosamente le istruzioni per la preparazione riportate di seguito. Prima di prelevare ogni dose, disinfettare con alcool il sigillo in gomma del dispositivo di prelievo per prevenire la contaminazione del contenuto a seguito di ripetute introduzioni dell’ago.
Preparazione della soluzione di NeoRecormon Multidose:
Estrarre dalla confezione il flaconcino con la sostanza liofilizzata. Scrivere la data di ricostituzione e di scadenza sull’etichetta (la scadenza è 1 mese dopo la ricostituzione).
Rimuovere il cappuccio di plastica dal flaconcino.
Disinfettare con alcool la chiusura di gomma.
Estrarre dal blister il dispositivo di ricostituzione e di prelievo (che permette lo scambio di aria sterile) e rimuovere il cappuccio protettivo dalla punta.
Connettere il dispositivo con il flaconcino finchè il blocco automatico scatta in sede. Mettere l’ago verde nella siringa contenuta nella confezione e rimuovere il copriago.
Tenere la fiala a prerottura con il punto blu in alto. Agitare o picchiettare la fiala per far scendere tutto il liquido nel corpo della fiala. Tenere in mano lo stelo della fiala e premere nella direzione contraria al proprio corpo. Prelevare tutto il solvente nella siringa. Disinfettare con alcool il sigillo di gomma del dispositivo.
Penetrare il sigillo con l’ago a una profondità di circa 1 cm e iniettare lentamente il solvente nel flaconcino. Quindi staccare la siringa (con l’ago) dal dispositivo.
Scuotere gentilmente il flaconcino finchè la polvere si è solubilizzata. Non agitare. Controllare che la soluzione sia limpida, incolore e praticamente senza particelle. Mettere il cappuccio protettivo sulla parte superiore del dispositivo.
Prima e dopo la ricostituzione, NeoRecormon Multidose deve essere conservato a temperatura compresa tra 2°C e 8°C (in frigorifero).
Preparazione di una singola iniezione:
Prima di prelevare ogni dose disinfettare con alcool il sigillo di gomma del dispositivo.
Inserire un ago 26G su una appropriata siringa monouso (massimo 1 ml).
Rimuovere il copriago e inserire l’ago attraverso il sigillo di gomma del dispositivo. Prelevare la soluzione di NeoRecormon nella siringa, espellere l’aria dalla siringa nel flaconcino e regolare la quantità di soluzione di NeoRecormon nella siringa alla dose prescritta. Quindi staccare la siringa (con l’ago) dal dispositivo.
Sostituire l’ago con uno nuovo (il nuovo ago deve avere la dimensione che normalmente si usa per le iniezioni).
Rimuovere il copriago ed espellere attentamente l’aria dall’ago tenendo la siringa verticale e spingendo delicatamente lo stantuffo in alto finché una goccia di liquido appare sulla punta dell’ago.
Per l’iniezione sottocutanea pulire la cute con una passata di alcool nel sito di iniezione. Formare una piega della cute, pizzicandola con pollice e indice. Tenere la siringa vicino all’ago e inserire l’ago nella piega della cute con movimento veloce e deciso. Iniettare la soluzione di NeoRecormon. Estrarre velocemente l’ago e tenere premuto il sito di iniezione con una garza sterile e asciutta.
Il prodotto non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
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6 Falcon Way
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Welwyn Garden City
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Regno Unito
EU/1/97/031/020
A.I.C. N. 034430203
Data della prima autorizzazione: 16 luglio 1997
Data dell’ultimo rinnovo: 22 agosto 2002
01/01/2007