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NOLPAZA
Ogni compressa gastroresistente contiene 40 mg di pantoprazolo (come pantoprazolo sodico sesquiidrato)
Eccipienti:
Ogni compressa gastroresistente di NOLPAZA 40 mg contiene 36 mg di sorbitolo.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compressa gastroresistente
Compressa gialla tendente al marrone chiaro, ovale, leggermente biconvessa.
Per la remissione dei sintomi e per il trattamento a breve termine delle patologie gastrointestinali che richiedono una riduzione della secrezione acida:
ulcera duodenale, ulcera gastrica, esofagite da reflusso da moderata a grave, sindrome di Zollinger Ellison e altre condizioni ipersecretive.
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Modo di somministrazione
Le compresse di NOLPAZA 40 mg non devono essere masticate o frantumate e devono essere ingerite con acqua prima o durante la colazione.
Ulcera duodenale
La dose raccomandata è 40 mg di pantoprazolo al giorno (1 compressa gastroresistente di NOLPAZA 40 mg). Le ulcere duodenali generalmente guariscono entro 2 settimane. Se un periodo di trattamento di 2 settimane non è sufficiente, nella maggior parte dei casi la guarigione sarà ottenuta entro le 2 settimane successive.
Ulcera gastrica ed esofagite da reflusso da media a moderata
La dose raccomandata è 40 mg di pantoprazolo una volta al giorno (1 compressa gastroresistente di NOLPAZA 40 mg). Di solito per il trattamento delle ulcere gastriche e per l’esofagite da reflusso è richiesto un periodo di trattamento di quattro settimane. Se ciò non è sufficiente, nella maggior parte dei casi la guarigione sarà ottenuta entro le 4 settimane successive.
Sindrome di Zollinger –Ellison e altre condizioni ipersecretive
Nel trattamento della sindrome di Zollinger –Ellison e di altre condizioni ipersecretive, la dose iniziale è 80 mg al giorno (2 compresse gastroresistenti di NOLPAZA 40 mg). In seguito la dose può essere aumentata o diminuita come necessario utilizzando misure della secrezione acida gastrica come guida. Con dosi superiori a 80 mg al giorno, la dose deve essere divisa e somministrata in due volte al giorno. Un aumento temporaneo della dose al di sopra di 160 mg di pantoprazolo è possibile ma non deve essere applicata più a lungo di quanto necessario per un controllo adeguato dell’acidità. La durata del trattamento della sindrome di Zollinger – Ellison e di altre condizioni patologiche ipersecretive non è limitata e deve essere adattata secondo le necessità cliniche.
Anziani
Non deve essere superata la dose giornaliera di 40 mg di pantoprazolo.
Pazienti con compromissione renale
Nei pazienti con funzione renale compromessa non deve essere superata la dose giornaliera di 40 mg di pantoprazolo.
Pazienti con compromissione epatica
I pazienti con compromissione epatica grave devono assumere 40 mg di pantoprazolo a giorni alterni (vedere paragrafo 4.4). In questi pazienti, devono essere monitorati i livelli di enzimi epatici durante il trattamento. Se i livelli di enzimi epatici diventano elevati, il trattamento con pantoprazolo deve essere interrotto.
Bambini
NOLPAZA 40 mg compresse gastroresistenti non deve essere usato nei bambini.
Ipersensibilità al pantoprazolo o a uno qualsiasi degli eccipienti.
La somministrazione concomitante dell’atazanavir con inibitori della pompa protonica non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5). Se l’associazione dell’atazanavir con un inibitore della pompa protonica è giudicata inevitabile, è raccomandato uno stretto controllo clinico in associazione a un aumento della dose di atazanavir a 400 mg con 100 mg di ritonavir; non devono essere superate dosi di inibitori della pompa protonica equivalenti a 20 mg di omeprazolo.
In pazienti con compromissione epatica grave gli enzimi epatici devono essere monitorati regolarmente durante il trattamento con il pantoprazolo, in particolar modo nell’uso a lungo termine. In caso di aumento degli enzimi epatici il trattamento deve essere interrotto (vedere paragrafo 4.2).
Il pantoprazolo 40 mg non è indicato per il trattamento dei disturbi gastrointestinali lievi, come la dispepsia nervosa.
Nella terapia di associazione, devono essere osservati i Riassunti delle caratteristiche del Prodotto di tutti i rispettivi medicinali.
La diminuzione dell’acidità gastrica di qualsiasi origine – inclusi gli inibitori della pompa protonica - aumenta la conta gastrica dei batteri normalmente presenti nel tratto gastrointestinale. Il trattamento con farmaci che riducono l’acidità può causare un lieve aumento del rischio di infezioni gastrointestinali, come Salmonella e Campylobacter.
In pazienti con sindrome di Zollinger-Ellison e altre condizioni patologiche ipersecretive che richiedono un trattamento a lungo termine il pantoprazolo, come tutti i medicinali che bloccano l’acidità, può ridurre l’assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina) a causa dell’ipo- o acloridria. Ciò deve essere preso in considerazione in pazienti con ridotte riserve corporee con fattori di rischio per ridotto assorbimento della vitamina B12 nel trattamento a lungo termine..
Prima del trattamento deve essere escluso un tumore dell’esofago o dello stomaco perché il trattamento con il pantoprazolo può alleviare i sintomi del tumore e può ritardare la diagnosi.
I pazienti che non rispondono dopo 4 settimane devono essere esaminati.
Non c’è esperienza sull’uso del pantoprazolo in bambini al di sotto 12 anni di età.
NOLPAZA contiene sorbitolo. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio non devono assumere questo medicinale.
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Il pantoprazolo può ridurre in modo marcato l’assorbimento di farmaci la cui biodisponibilità è pH-dipendente (es. ketoconazolo, itraconazolo, atazanavir).
È stato dimostrato che la co-somministrazione di atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg con omeprazolo (40 mg una volta al giorno) o atazanavir 400 mg con lansopraozlo (60 mg in dose singola) a volontari sani ha causato una sostanziale riduzione della biodisponibilità dell’atazanavir. L’assorbimento di atazanavir è pH-dipendente. Quindi non è raccomandata la co-somministrazione di atazanavir e inibitori della pompa protonica, incluso pantoprazolo (vedere paragrafo 4.3).
Il pantoprazolo viene metabolizzato nel fegato attraverso il sistema di enzimi del citocromo P450. L’interazione del pantoprazolo con altri farmaci o composti che vengono metabolizzati attraverso lo stesso sistema enzimatico non può essere escluso. Comunque, non sono state ossevate interazioni clinicamente significative con un certo numero di medicinali o composti, come carbamazepina, caffeina, diazepam, diclofenac, digossina, etanolo, glibenclamide,metoprololo, naprossene, nifedipina, fenitoina, piroxicam, teofillina e contraccettivi orali.
Anche se in studi clinici di farmacocinetica non sono state osservate interazioni tra il pantoprazolo e il fenoprocumone o il warfarin, sono stati segnalati alcuni casi isolati post-marketing di modifica dei valori di INR durante il trattamento concomitante con queste sostanze. Se il paziente sta utilizzando anticoagulanti cumarinici, sono raccomandate misurazioni del tempo di protrombina/valori di INR dopo l’inizio e dopol’interruzione del pantoprazolo e durante l’uso irregolare del pantoprazolo.
Non ci sono state interazioni durante la somministrazione concomitante di antiacidi.
L’esperienza clinica in donne in gravidanza è limitata. Negli studi di riproduzione sugli animali, sono stati osservati segni di una lieve fetotossicità con dosi superiori a 5 mg/kg. Non ci sono informazioni sull’ escrezione del pantoprazolo nel latte materno umano. Durante la gravidanza e l’allattamento, le compresse di pantoprazolo devono essere usate solo se il beneficio per la madre supera il rischio potenziale per il feto o per il bambino.
Non ci sono effetti noti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Si possono verificare effetti indesiderati come capogiri e disturbi della vista (vedere paragrafo 4.8). In queste condizioni la capacità di reazione può essere diminuita.
Comune da ≥ 1/100 a < 1/10
Non comune da ≥ 1/1000 a < 1/100
Raro da ≥ 1/10.000 a < 1/1000
Molto raro < 1/10.000, incluso i casi isolati
Frequenza | Comune | Non comune | Raro | Molto raro |
Classificazione sistemica organica | | | | |
Patologie del sistema emolinfopoietico | | | | Leucopenia, trombocitopenia |
Disturbi del sistema immunitario | | | | Reazioni anafilattiche incluso shock anafilattico |
Disturbi psichiatrici | | | Depressione, allucinazioni, disorientamento e confusione in particolar modo in pazienti predisposti e peggioramento di questi sintomi se preesistenti | |
Patologie del sistema nervoso | Cefalea | Capogiri, disturbi della vista (visione offuscata). | | |
Patologie gastrointestinali | Dolore del tratto addominale superiore, diarrea, stipsi, flatulenza | Nausea, vomito | Secchezza delle fauci | |
Patologie epatobiliari | | | | Danno epatocellulare grave che porta ad ittero con o senza insufficienza epatica |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | | Reazioni allergiche come prurito ed eruzione cutanea | | Orticaria, angioedema, reazioni cutanee come Sindrome di Stevens Johnson, eritema multiforme, sindrome di Lyell, fotosensibilità |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | | | Artralgia | mialgia |
Patologie epatobiliari | | | | Nefrite interstiziale |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | | | | Edema periferico che diminuisce dopo l’interruzione della terapia |
Esami diagnostici | | | | Aumento degli enzimi epatici (transaminasi, γ- glutamiltransferasi), trigliceridi elevati, aumento della temperatura corporea |
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Non ci sono sintomi noti di sovradosaggio negli adulti.
Dosi fino a 240 mg ev sono state somministrate in 2 minuti ed erano ben tollerate. Poiché il pantoprazolo è ampiamente legato alle proteine, non è dializzabile.
Casi di sovradosaggio o avvelenamento devono essere trattati secondo il trattamento standard per le condizioni tossiche.
Categoria farmacoterapeutica: Inibitori della pompa acida
Codice ATC: A02BC02
Il pantoprazolo è un benzimidazolo sostituito che inibisce la secrezione di acido cloridrico nello stomaco attraverso un’azione specifica sulla pompa protonica delle cellule parietali.
Il pantoprazolo viene trasformato nella sua forma attiva nel canale produttore di acido delle cellule parietali dove inibisce l’enzima H+, K+ ATPasi, cioè la fase finale della produzione dell’acido cloridrico nello stomaco. L’inibizione è dose dipendente e influisce sulla secrezione acida basale e stimolata. La maggior parte dei pazienti è libera dai sintomi in 2 settimane. Come con altri inibitori della pompa acida e inibitori del recettore H2, il trattamento con il pantoprazolo causa riduzione dell’acidità nello stomaco e quindi un aumento della gastrina in proporzione alla riduzione dell’acidità. L’aumento della gastrina è reversibile. Poiché il pantoprazolo si lega all’enzima in posizione distale rispetto al recettore cellulare, la sostanza può influenzare la secrezione di acido cloridrico indipendentemente dalla stimolazione con altre sostanze (acetilcolina, istamina, gastrina). L’effetto è lo stesso se il prodotto è somministrato per via orale o endovenosa.
I valori della gastrina a digiuno aumentano durante il trattamento con pantoprazolo. Nell’uso a breve termine, nella maggior parte dei casi non superano i limiti superiori della norma. Durante il trattamento a lungo termine, i livelli di gastrina raddoppiano nella maggior parte dei casi. Un aumento eccessivo, comunque, si verifica solo in casi isolati. Come risultato, in una minoranza dei casi di trattamento a lungo termine si osserva un aumento da lieve a moderato del numero delle cellule endocrine specifiche (ECL) nello stomaco (iperplasia da semplice ad adenomatoide). Comunque, secondo gli studi condotti fino ad ora (vedere paragrafo 5.3), la formazione di precursori carcinoidi (iperplasia atipica) o di carcinoidi gastrici può essere esclusa per gli uomini.
Sulla base dei risultati degli studi su animali, non si può escludere completamente un’influenza del trattamento a lungo termine superiore ad un anno con il pantoprazolo.
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Farmacocinetica generale
Il pantoprazolo viene rapidamente assorbito e la concentrazione plasmatica massima viene raggiunta anche dopo una singola dose orale. In media, le concentrazioni massime nel siero sono 1-1,5 mcg/ml a circa 2,0-2,5 ore dopo la somministrazione, e questi valori rimangono costanti dopo somministrazione multipla. Il volume di distribuzione è circa 0,15 l/kg e la clearance è circa 0,1 l/h/kg.
L’emivita terminale è di circa 1 h. Ci sono stati alcuni casi di soggetti con eliminazione ritardata. A causa del legame specifico del pantoprazolo alla pompa protonica delle cellule parietali, l’emivita di eliminazione non è correlata alla durata di azione molto più lunga (inibizione della secrezione acida).
La farmacocinetica non varia dopo somministrazione singola o ripetuta. Nell’intervallo di dosi tra 10 e 80 mg, la cinetica plasmatica del pantoprazolo è lineare dopo somministrazione sia orale sia endovenosa.
Il legame del pantoprazolo con le proteine sieriche è circa del 98%. La sostanza viene quasi esclusivamente metabolizzata nel fegato. L’eliminazione renale rappresenta la via di escrezione maggiore (circa 80%) per i metaboliti del pantoprazolo, la parte restante viene escreta con le feci. Il metabolita principale nel siero e nelle urine è il demetilpantoprazolo che è coniugato con il solfato. L’emivita del metabolita principale (circa 1,5 h) non è maggiore di quella del pantoprazolo.
Biodisponibilità
Il pantoprazolo viene completamente assorbito dopo somministrazione orale. È stato trovato che la biodisponibilità assoluta delle compresse è circa del 77%. L’assunzione concomitante di cibo non ha influenza sull’AUC, sulla massima concentrazione sierica e sulla biodisponibilità. Solo la variabilità del tempo viene aumentata dall’assunzione concomitante di cibo.
Caratteristiche in pazienti/gruppi particolari di soggetti
Non è richiesta alcuna riduzione della dose quando il pantoprazolo viene somministrato in pazienti con funzione renale ridotta (inclusi pazienti in dialisi). Come per soggetti sani, l’emivita del pantoprazolo è breve. Solo una piccola quantità di pantoprazolo può essere dializzata. Anche se il metabolita principale ha un’emivita moderatamente ritardata (2-3 h), l’escrezione è ancora rapida e non si verifica accumulo. Comunque, nei pazienti con funzione renale compromessa non deve essere superata la dose giornaliera di 40 mg di pantoprazolo.
Anche se per pazienti con cirrosi epatica (classi A e B secondo Child) i valori di emivita aumentano tra 3 e 6 h e i valori di AUC aumentano di un fattore di 3-5, la concentrazione sierica massima aumenta solo lievemente di un fattore di 1,3 rispetto a soggetti sani.
Il lieve aumento dell’AUC e della Cmax in volontari anziani rispetto alle controparti giovani non è clinicamente rilevante.
Bambini
In seguito a somministrazione di dosi orali singole di 20 o 40 mg di pantoprazolo a bambini di età tra 5-16 anni, l’AUC e la Cmax erano nell’intervallo dei corrispondenti valori degli adulti. A seguito della somministrazione di singole dosi ev di 0,8 o 1,6 mg/kg di pantoprazolo a bambini di età compresa tra 2 e 16 anni non c’era una associazione significativa tra la clearance del pantoprazolo e l’età o il peso. L’AUC e il volume di distribuzione concordavano con i dati degli adulti.
Tossicità acuta
Negli studi di tossicità nei topi, sono stati trovati valori di DL50 di 370 mg/kg di peso corporeo per somministrazione ev e circa 700 mg/kg di peso corporeo per somministrazione orale.
Nei ratti, i valori corrispondenti erano circa 240 mg/kg per somministarzione ev e 900 mg/kg per somministrazione orale.
Tossicità cronica
In studi di somminstrazione ripetuta fino a 12 mesi nei ratti e nei cani sono stati osservati ipergastrinemia e cambiamentio morfologici della mucosa. La maggior parte degli effetti erano reversibili e attribuibili solamente all’azione del farmaco, cioè la soppressione della secrezione acida.
In studi a lungo termine nei ratti e nei cani, c’è stato un incremento del peso dello stomaco e del fegato, l’aumento era reversibile dopo che la somministrazione veniva interrotta. È stato evidenziato un aumento del peso del fegato a seguito di dosi altamente tossiche come risultato dell’induzione di enzimi che metabolizzano il farmaco.
In due esperimenti sui ratti l’attivazione della tiroide è causata dal rapido metabolismo degli ormoni tiroidei nel fegato ed è stata descritta in una forma simile per gli altri farmaci. In studi di un anno nei ratti e nei cani è stata osservata una modificazione della tiroide e una diminuzione associata della degradazione del colesterolo. L’ipertrofia della tiroide e gli aumenti dei livelli di colesterolo sono reversibili.
In studi sui cani, è stato osservato edema polmonare specie specifico. Il metabolita specifico dell’animale, che è responsabile dell’edema, non può essere identificato nell’uomo.
Carcinogenicità
In uno studio di carcinogenicità a due anni nei ratti, che corrisponde al trattamento a vita per i ratti- sono state trovate cellule ECL carcinoidi. Il meccanismo che causa la formazione di carcinoidi gastrici da parte dei benzimidazoli sostituiti è stato studiato attentamente e permette di concludere che ciò è una reazione secondaria a livelli fortemente elevati di gastrina nel siero che si presentano nei ratti durante il trattamento cronico con alte dosi. Inoltre, i ratti hanno una quantità maggiore di cellule ECL nella mucosa dello stomaco rispetto agli uomini, così che possono attivarsi a rispondere un maggior numero di cellule con aumento valori di gastrina.
Non sono state osservate cellule ECL tumorali in studi sui topi (24 mesi) o in studi a lungo termine nei cani. Negli studi clinici (40-80 mg per 1 anno), la densità delle cellule ECL diminuiva leggermente.
Negli studi a due anni, è stato osservato un numero aumentato di cambiamenti neoplastici del fegato in ratti e in femmine di topo e ciò è stato interpretato come causato dall’elevato metabolismo del pantoprazolo nel fegato.
Nel gruppo di ratti che ricevevano la dose maggiore è stato osservato un lieve aumento di modificazioni neoplastiche della tiroide. La comparsa di questi tumori è associata alle modificazioni indotte dal pantoprazolo nella degradazione della tiroxina nel fegato dei ratti. nell’uomo non sono state osservate modificazioni negli ormoni tiroidei T3 e T4 e TSH. Questo fenomeno osservato con alte dosi nel ratto non è rilevante nell’uomo.
Mutagenicità
In studi di mutagenesi, non ci sono indicazioni dell’azione mutagena in vivo e in vitro.
Tossicità riproduttiva
Gli studi non hanno rivelato prove di fertilità compromessa o di effetti teratogeni. È stato studiato l’attraversamento della placenta nei ratti e ed è stato trovato un aumento nella gestazione avanzata. Come risultato, la concentrazione di pantoprazolo nel feto è lievemente aumentata prima della nascita.
Nella specie umana non c’è esperienza dell’uso del farmaco durante la gravidanza.
Nucleo della compressa
Mannitolo crospovidone (tipo B), sodio carbonato anidro, sorbitolo (E420), calcio stearato.
Rivestimento :
Ipromellosa, povidone (K25), titanio diossido (E171), ferro ossido giallo (E172), glicole propilenico, acido metacrilico –copolimero etilacrilato, sodiolaurilsolfato, polisorbato 80, macrogol 6000, talco.
Non pertinente.
3 anni
Contenitore per compresse in HDPE:
Il periodo di validità dopo la prima apertura è 3 mesi
Blister: conservare nella confezione originale per proteggerlo dall’umidità.
Contenitore: tenere il contenitore ben chiuso per proteggerlo dall’umidità.
Blister (film OPA/Alluminio/PVC e foglio di alluminio) in una scatola di cartone
Confezioni da 7, 14, 15, 28, 30, 56, 60, 84, 100, 100 x 1, 112 e 140 compresse gastroresistenti.
Contenitore HDPE con un gel di silicio essiccante in un tappo a vite sigillante.
Confezioni da 250 compresse gastroresistenti
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna istruzione particolare.
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
Farmaceutici Caber S.p.a., Viale Città d’Europa n. 681, Roma
AIC n. 039115163/M
AIC n. 039115151/M
AIC n. 039115175/M
AIC n. 039115187/M
AIC n. 039115199/M
AIC n. 039115201/M
AIC n. 039115213/M
AIC n. 039115225/M
AIC n. 039115237/M
AIC n. 039115249/M
AIC n. 039115252/M
AIC n. 039115264/M
16/12/2009
Febbraio 2009