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NORITREN
Principio attivo:
Ogni confetto da 10 mg contiene:
Nortriptilina cloridrato mg 11,40
(pari a mg 10,0 di nortriptilina base)
Ogni confetto da 25 mg contiene:
Nortriptilina cloridrato mg 28,5
(pari a mg 25,0 di nortriptilina base)
Confetti.
L’effetto clinico della nortriptilina si manifesta in due fasi:
1^ fase di tipo psicotonico e disinibente che compare entro 2-3 giorni dall’inizio della
terapia e si traduce in uno sblocco dell’inibizione e dell’apatia.
2^ fase di tipo timolettico con viraggio graduale del tono dell’umore.
depressioni endogene;
depressioni reattive;
nevrosi depressive;
depressioni senili;
reazioni depressive negli schizofrenici.
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Depressioni endogene:
Per pazienti affetti da sindrome depressiva caratterizzata principalmente da inibizione, il NORITREN è l’antidepressivo di elezione, grazie alla sua azione psicostimolante.
Ciò vale anche per pazienti che soffrono di depressioni involutive con inibizione.
Nei casi in cui sono presenti anche insonnia, ansia, o sintomi vegetativi, il NORITREN deve essere associato ad ansiolitici o neurolettici.
Iniziare con 25 mg 3 volte al giorno, aumentare di 25 mg ogni giorno od ogni due giorni fino ad un totale di 150 mg o eventualmente di 225 mg al giorno. Questa dose deve essere continuata per 2 o 3 settimane dopo che l’effetto ottimale è stato raggiunto e poi deve essere lentamente ridotta, per esempio di 25 mg ogni 3-8 giorni. Il livello di mantenimento di solito è di 25 mg 2 o 3 volte al giorno.
Nell’eventualità di una ricaduta la dose deve essere aumentata di nuovo. Il farmaco deve essere immediatamente sospeso, se il paziente mostra segni di inizio di una fase maniacale, e sostituito da un adatto neurolettico.
Nei pazienti di oltre 60 anni il trattamento deve essere iniziato con 10 mg 3 volte al giorno, aumentato lentamente fino a circa 150 mg al giorno e poi ridotto ad un livello di mantenimento adatto.
Depressioni reattive:
Nelle depressioni reattive il NORITREN è particolarmente adatto quando il paziente soffre di inibizione e di mancanza di iniziativa o quando non si desidera un effetto sedativo.
Iniziare con 10-25 mg di Noritren 3 volte al giorno. Se occorre, la dose può essere lentamente aumentata fino al massimo di 150 mg al giorno e poi ridotta ad un adatto livello di mantenimento.
Se sono presenti disturbi del sonno, può essere somministrato un neurolettico di sera, ed i sintomi di ansia possono essere trattati con un ansiolitico.
Altri stati depressivi:
Nelle nevrosi depressive, nelle depressioni senili e nelle reazioni depressive negli schizofrenici, il NORITREN può essere preferibile all’ amitriptilina se i pazienti sono privi di iniziativa e stanchi oppure se un effetto sedativo è indesiderabile.
Nella Schizofrenia il NORITREN deve essere invariabilmente associato ad un neurolettico e la posologia deve essere regolata caso per caso e con grande cautela, in modo da non provocare o aggravare i sintomi schizofrenici.
Nelle depressioni senili iniziare con 10 mg 3 volte al giorno; in altri casi con 10-25 mg 3 volte al giorno, poi aumentare lentamente fino a quando si ottiene l’effetto desiderato. In presenza di disturbi del sonno il NORITREN deve essere somministrato, di sera, assieme ad un ansiolitico.
Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare un’eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.
Glaucoma ad angolo chiuso;
Avvelenamento acuto da alcool e barbiturici;
Ritenzione urinaria;
Trattamento con anti-MAO (l’impiego di Noritren è consentito solamente dopo che siano trascorse almeno due settimane dalla sospensione di un anti-MAO).
A causa della possibilità di ipotensione ortostatica e di disturbi della conduzione cardiaca, nelle persone anziane ed in pazienti cardiopatici il Noritren va usato con cautela.
Nel glaucoma ad angolo chiuso, nel glaucoma acuto od in caso di predisposizione, in corso di trattamento con timolettici possono comparire attacchi di visione confusa intermittente, visione ad arcobaleno e dolore oculare. In tal caso il paziente deve consultare un oculista ed il glaucoma acuto deve essere escluso prima di continuare il trattamento.
L’associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico ad evitare inattesi effetti indesiderabili da interazione.
Il Noritren va somministrato con cautela quando si usino contemporaneamente dei simpaticomimetici.
Suicidio/Ideazione suicidaria:
La depressione è associata ad un aumentato rischio di pensieri suicidari, autolesionismo e suicidio (suicidio/eventi correlati). Tale rischio persiste fino a che si verifichi una remissione significativa. Poiché possono verificarsi miglioramenti durante le prime settimane di trattamento o in quelle immediatamente successive, i pazienti devono essere attentamente controllati fino ad avvenuto miglioramento. E’ esperienza clinica generale che il rischio di suicidio può aumentare nelle prime fasi del miglioramento.
Altre patologie psichiatriche per le quali Noritren è prescritto possono anche essere associate ad un aumentato rischio di comportamento suicidario. Inoltre, queste patologie possono essere associate al disturbo depressivo maggiore.
Quando si trattano pazienti con disturbi depressivi maggiori si devono, pertanto, osservare le stesse precauzioni seguite durante il trattamento di pazienti con altre patologie psichiatriche.
Pazienti con anamnesi positiva per comportamento o pensieri suicidari, o che manifestano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell’inizio del trattamento, sono a rischio maggiore di ideazione suicidaria o di tentativi di suicidio, e devono essere attentamente controllati durante il trattamento. Una metanalisi degli studi clinici condotti con farmaci antidepressivi in confronto con placebo nella terapia di disturbi psichiatrici, ha mostrato un aumento del rischio di comportamento suicidario nella fascia di età inferiore a 25 anni dei pazienti trattati con antidepressivi rispetto al placebo.
La terapia farmacologica con antidepressivi deve essere sempre associata ad una stretta sorveglianza dei pazienti, in particolare di quelli ad alto rischio, specialmente nelle fasi iniziali del trattamento e dopo cambiamenti di dose. I pazienti (o chi si prende cura di loro) dovrebbero essere avvertiti della necessità di monitorare e di riportare immediatamente al proprio medico curante qualsiasi peggioramento del quadro clinico, l’insorgenza di comportamento o pensieri suicidari o di cambiamenti comportamentali.
Uso nei bambini e negli adolescenti sotto i 18 anni:
Gli antidepressivi triciclici non devono essere utilizzati per il trattamento di bambini e negli adolescenti sotto i 18 anni. Gli studi condotti nella depressione in bambini di questo gruppo di età non hanno dimostrato l’efficacia per questa classe di farmaci. Studi con altri antidepressivi hanno messo in evidenza rischio di suicidio, autolesionismo e ostilità correlato con tali farmaci. Tale rischio può verificarsi anche con gli antidepressivi triciclici. Inoltre, gli antidepressivi triciclici sono associati ad un rischio di eventi avversi cardiovascolari in tutti i gruppi d’età. Deve essere tenuto presente che non sono disponibili dati di sicurezza a lungo termine nei bambini e negli adolescenti riguardanti la crescita, la maturazione e lo sviluppo cognitivo e comportamentale.
Il prodotto può essere assunto senza rischio dai soggetti affetti da celiachia.
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La nortriptilina potenzia l’effetto della norepinefrina e dei simpaticomimetici, degli anticolinergici, degli antistaminici. L’interazione con tranquillanti o neurolettici può essere utilizzata a fini terapeutici.
L’associazione con inibitori delle MAO va evitata a scanso di effetti collaterali anche gravi.
Nelle donne in stato di gravidanza, durante l’allattamento e nella primissima infanzia, il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità, sotto diretto controllo medico.
Gli antidepressivi triciclici possono modificare i tempi di reazione, e di ciò devono essere avvertiti coloro che potrebbero condurre veicoli di qualunque tipo o attendere ad operazione richiedenti normalità del grado di vigilanza.
Come altri timolettici, il Noritren, specialmente all’inizio del trattamento può provocare lievi effetti collaterali vegetativi, come secchezza alle fauci, disturbi dell’accomodazione, aumento della secrezione di sudore, tachicardia, vertigini, ipotensione ortostatica, stitichezza ed, in alcuni casi, difficoltà della minzione. Disturbi transitori di conduzione con alterazioni ECG si possono osservare di tanto in tanto, specialmente nelle persone anziane.
In casi rari si possono verificare sintomi confusionali, specialmente quando si somministrano dosi iniziali elevate.
I timolettici possono provocare un aumento della tensione intraoculare.
In casi rari si può verificare ideazione/comportamento suicidario (vedi sezione 4.4 “Avvertenze speciali e opportune precauzioni d’impiego”).
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Dosi tossiche di antidepressivi triciclici provocano: sintomi centrali (agitazione, disturbi della coscienza, convulsioni, depressione respiratoria) neurovegetativi (midriasi, paralisi vescicale e intestinale) e cardiovascolari (alterazione del ritmo).
Interventi: lavanda gastrica, assistenza respiratoria, fleboclisi, terapia sintomatica.
Il NORITREN è un antidepressivo triciclico che rispetto all’amitriptilina, possiede un maggiore effetto psicostimolante e un minor effetto sedativo.
A livello del SNC inibisce il re-uptake della noradrenalina, antagonizza alcuni effetti della 5-idrossitriptamina, ma non inibisce la monoamminossidasi. Svolge azione anticolinergica particolarmente evidente a livello centrale.
DL50 orale nel topo 320 mg/Kg, ratto 500 mg/Kg.
Dosi di 20mg/kg per os per 1 anno sono state ben tollerate dai cani.
Nelle prove di teratogenesi non sono state rilevate anormalità congenite nei neonati.
La nortriptilina viene ben assorbita per via orale, raggiunge tassi plasmatici elevati entro le 4-6 ore e permane nel sangue fino alla 12° h. Si distribuisce rapidamente (entro 1/2h) nei tessuti, compreso quello cerebrale. Viene prevalentemente eliminata per via urinaria, e solo in piccola parte per via biliare e respiratoria.
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Ogni confetto da 10 mg contiene:
Amido di mais mg 20,00; gelatina mg 3,02, magnesio stearato mg 1,00; cellulosa microgranulare mg 5,00; lattosio mg 39,85; talco mg 24,60; gomma arabica mg 7,00; silice colloidale mg 1,95; magnesio carbonato mg 1,15; titanio biossido mg 1,95; spermaceti mg 0,027; saccarosio q.b. a 175 mg
Ogni confetto da 25 mg contiene:
Amido di mais mg 7,00; gelatina mg 3,02; lattosio mg 30,05; cellulosa microgranulare mg 10,00; magnesio steareato mg 1,7; talco mg 24,60; silice colloidale mg 1,95; gomma arabica mg 7,00; magnesio carbonato mg 1,15; titanio biossido mg 1,1548; E 110 mg 0,0023; E 104 mg 0,0556; spermaceti mg 0,027; saccarosio mg 58,7903
Nessuna.
60 mesi.
Nessuna.
Confetti: blister di PVC e alluminio.
Astuccio da 30 confetti 10 mg
Astuccio da 30 confetti 25 mg
Nessuna precauzione particolare.
Lundbeck Italia S.p.A, Via G. Fara 35, Milano.
30 confetti da 10 mg: A.I.C. n. 021153010
30 confetti da 25 mg: A.I.C. n. 021153022
30 confetti da 10 mg: Dicembre 1968/Febbraio 2005
30 confetti da 25 mg: Dicembre 1968/Febbraio 2005
01/07/2007