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NORMISON
Ogni capsula contiene: temazepam mg 20.
Eccipienti: polietilnglicole 400 mg 460; glicerolo mg 25,5; acqua depurata mg 4,5. Involucro capsula: gelatina mg 125; glicerolo mg 56; sorbitolo mg 20; sodio p-ossibenzoato di etile E 215 mg 0,61; sodio p-ossibenzoato di propile E 217 mg 0,30
Capsule di gelatina molle
Trattamento a breve termine dell'insonnia.
Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo è grave, disabilitante o sottopone il soggetto a grave disagio.
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Il trattamento deve essere il più breve possibile. La durata del trattamento, generalmente, varia da pochi giorni a due settimane, fino ad un massimo di quattro settimane, compreso un periodo di sospensione graduale.
In determinati casi, può essere necessaria l'estensione, oltre il periodo massimo di trattamento; in caso affermativo, non deve avvenire senza rivalutazione della condizione del paziente.
Il trattamento deve essere iniziato con la dose consigliata più bassa.
La dose massima non deve essere superata.
Dosaggio
Adulti: 10-20 mg (in circostanze eccezionali la dose può essere aumentata a 30-40 mg).
Anziani: 10 mg (in circostanze eccezionali la dose può essere aumentata a 20 mg).
I pazienti con compromissione della funzionalità epatica devono assumere una dose ridotta.
Il farmaco deve essere assunto al momento di coricarsi o non oltre 30 minuti prima di coricarsi.
Miastenia gravis. Ipersensibilità alle benzodiazepine. Grave insufficienza respiratoria. Grave insufficienza epatica. Sindrome da apnea notturna. Somministrazione a bambini.
Tolleranza
Una certa perdita di efficacia agli effetti ipnotici delle benzodiazepine può svilupparsi dopo un uso ripetuto per alcune settimane.
Dipendenza
L'uso di benzodiazepine può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica e psichica da questi farmaci. Il rischio di dipendenza aumenta con la dose e la durata del trattamento; esso è maggiore in pazienti con una storia di abuso di droga o alcool.
Una volta che la dipendenza fisica si è sviluppata, il termine brusco del trattamento sarà accompagnato dai sintomi da astinenza. Questi possono consistere in cefalea, dolori muscolari, ansia estrema, tensione, irrequietezza, confusione e irritabilità. Nei casi gravi possono manifestarsi i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio delle estremità, ipersensibilità alla luce, al rumore e al contatto fisico, allucinazioni o scosse epilettiche.
Insonnia e ansia di rimbalzo: all'interruzione del trattamento può presentarsi una sindrome transitoria in cui i sintomi che hanno condotto al trattamento con benzodiazepine ricorrono in forma aggravata. Può essere accompagnata da altre reazioni, compresi cambiamenti di umore, ansia, irrequietezza o disturbi del sonno. Poiché il rischio di sintomi da astinenza o da rimbalzo è maggiore dopo la sospensione brusca del trattamento, si suggerisce di effettuare una diminuzione graduale del dosaggio.
Durata del trattamento
La durata del trattamento deve essere la più breve possibile (vedere posologia) a seconda dell'indicazione, ma non deve superare le quattro settimane, compreso un periodo di sospensione graduale. L'estensione della terapia oltre questi periodi non deve avvenire senza rivalutazione della situazione clinica. Può essere utile informare il paziente quando il trattamento è iniziato che esso sarà di durata limitata e spiegare precisamente come il dosaggio deve essere diminuito progressivamente.
Inoltre è importante che il paziente sia informato della possibilità di fenomeni di rimbalzo, minimizzando quindi l'ansia riguardo a tali sintomi se dovessero accadere alla sospensione del medicinale.
Ci sono elementi per prevedere che, nel caso di benzodiazepine con una durata breve di azione, i sintomi da astinenza possono diventare manifesti all'interno dell'intervallo di somministrazione tra una dose e l'altra, particolarmente per dosaggi elevati.
Amnesia
Le benzodiazepine possono indurre amnesia anterograda. Ciò accade più spesso parecchie ore dopo l'ingestione del farmaco e, quindi, per ridurre il rischio ci si deve accertare che i pazienti possano avere un sonno ininterrotto di 7-8 ore (vedere effetti indesiderati).
Reazioni psichiatriche e paradosse
Quando si usano benzodiazepine è noto che possano accadere reazioni come irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delusione, collera, incubi, allucinazioni, deliri, psicosi, alterazioni del comportamento. Se ciò dovesse avvenire, l'uso del medicinale deve essere sospeso. Tali reazioni sono più frequenti nei bambini e negli anziani.
Gruppi specifici di pazienti
Gli anziani devono assumere una dose ridotta (vedere posologia). Egualmente, una dose più bassa è suggerita per i pazienti con insufficienza respiratoria cronica a causa del rischio di depressione respiratoria. Le benzodiazepine non sono indicate nei pazienti con grave insufficienza epatica in quanto possono precipitare l'encefalopatia. Le benzodiazepine non sono consigliate per il trattamento primario della malattia psicotica. Le benzodiazepine non devono essere usate da sole per trattare la depressione o l'ansia connessa con la depressione (il suicidio può essere precipitato in tali pazienti). Le benzodiazepine devono essere usate con attenzione estrema in pazienti con una storia di abuso di droga o alcool.
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L'assunzione concomitante con alcool va evitata. L'effetto sedativo può essere aumentato quando il medicinale è assunto congiuntamente ad alcool. Ciò influenza negativamente la capacità di guidare o di usare macchinari.
Associazione con i deprimenti del SNC: l'effetto depressivo centrale può essere accresciuto nei casi di uso concomitante con antipsicotici (neurolettici), ipnotici, ansiolitici/sedativi, antidepressivi, analgesici narcotici, antiepilettici, anestetici e antistaminici sedativi. Nel caso degli analgesici narcotici può avvenire aumento dell'euforia conducendo ad un aumento della dipendenza psichica.
Composti che inibiscono determinati enzimi epatici (specialmente citocromo P450) possono aumentare l'attività delle benzodiazepine. In grado inferiore, questo si applica anche alle benzodiazepine che sono metabolizzate soltanto per coniugazione.
Non sono disponibili dati sul temazepam sufficienti ad accertarne la sicurezza d'impiego durante la gravidanza e l'allattamento.
Se il prodotto viene prescritto ad una donna in età fertile, ella deve mettersi in contatto con il proprio medico, sia se intende iniziare una gravidanza, sia se sospetta di essere incinta, per quanto riguarda la sospensione del medicinale;
se, per gravi motivi medici, il prodotto è somministrato durante l'ultimo periodo di gravidanza, o durante il travaglio alle dosi elevate, possono verificarsi effetti sul neonato quali ipotermia, ipotonia e moderata depressione respiratoria dovuti all'azione farmacologica del farmaco.
Inoltre, neonati nati da madri che hanno assunto benzodiazepine cronicamente durante le fasi avanzate della gravidanza possono sviluppare dipendenza fisica e possono presentare un certo rischio per sviluppare i sintomi di astinenza nel periodo postnatale. Poiché le benzodiazepine sono escrete nel latte materno, esse non devono essere somministrate alle madri che allattano al seno.
La sedazione, l'amnesia, l'alterazione della concentrazione e della funzione muscolare possono influenzare negativamente la capacità di guidare e utilizzare macchinari. Se la durata del sonno è stata insufficiente, la probabilità che la vigilanza sia alterata può essere aumentata (vedere interazioni).
Sonnolenza durante il giorno, ottundimento delle emozioni, riduzione della vigilanza, confusione, affaticamento, cefalea, vertigini, debolezza muscolare, atassia, visione doppia, intorpidimento. Questi fenomeni si presentano principalmente all'inizio della terapia e solitamente scompaiono con le successive somministrazioni.
Sono state segnalate occasionalmente altre reazioni avverse che comprendono: disturbi gastrointestinali, cambiamenti nella libido e reazioni a carico della cute.
Amnesia
Amnesia anterograda può avvenire anche ai dosaggi terapeutici, il rischio aumenta ai dosaggi più alti. Gli effetti amnesici possono essere associati con alterazioni del comportamento (vedere avvertenze speciali e precauzioni).
Depressione
Durante l'uso di benzodiazepine può essere smascherato uno stato depressivo preesistente.
Le benzodiazepine o i composti benzodiazepino-simili possono causare reazioni come: irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento.
Tali reazioni possono essere abbastanza gravi. Sono più probabili nei bambini e negli anziani.
Dipendenza
L'uso di benzodiazepine (anche alle dosi terapeutiche) può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica; la sospensione della terapia può provocare fenomeni di rimbalzo o da astinenza (vedere le avvertenze speciali e le precauzioni). Può verificarsi dipendenza psichica. È stato segnalato abuso di benzodiazepine.
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Come per le altre benzodiazepine, una dose eccessiva non dovrebbe presentare rischio per la vita, a meno che non vi sia assunzione concomitante di altri deprimenti del SNC (incluso l'alcool).
Nel trattamento dell'iperdosaggio di qualsiasi farmaco, deve essere considerata la possibilità che siano state assunte contemporaneamente altre sostanze.
A seguito di una dose eccessiva di benzodiazepine per uso orale, deve essere indotto il vomito (entro un'ora) se il paziente è cosciente o intrapreso il lavaggio gastrico con protezione delle vie respiratorie se il paziente è privo di conoscenza.
Se non si osserva miglioramento con lo svuotamento dello stomaco, deve essere somministrato carbone attivo per ridurre l'assorbimento. Per il temazepam non è stato determinato il valore della dialisi. Le 3-OH benzodiazepine sono, come noto, non dializzabili ed i loro metaboliti (glucoronidi) sono dializzabili con difficoltà . Attenzione speciale deve essere prestata alle funzioni respiratorie e cardiovascolari nella terapia d'urgenza. L'iperdosaggio di benzodiazepine si manifesta solitamente con vario grado di depressione del sistema nervoso centrale che varia dall'obnubilamento al coma. Nei casi lievi, i sintomi includono obnubilamento, confusione mentale e letargia. Nei casi più gravi, i sintomi possono includere atassia, ipotonia, ipotensione, depressione respiratoria, raramente coma e molto raramente morte. Il "Flumazenil può essere utile come antidoto.
Il temazepam è una benzodiazepina con proprietà ansiolitiche, sedative ed ipnoinducenti nonchè con possibili caratteristiche muscolo-rilassanti ed anticonvulsivanti.
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Assorbimento. Studi farmacocinetici hanno mostrato che il temazepam è ben assorbito (90-100%: l'effetto di primo passaggio è scarso, circa il 5%). Quando somministrato per via orale, il tempo per raggiungere i livelli di picco plasmatico è in genere di circa 50 minuti. I livelli plasmatici massimi osservati dopo dosi di 20 mg sono 660-1100 ng/ml. Con dosaggi multipli lo steady state (stato stazionario) viene raggiunto il terzo giorno e vi è scarso o nullo accumulo del farmaco di origine o dei suoi metaboliti.
Distribuzione. Il volume di distribuzione è da 1,3 a 1,5 l/kg di peso corporeo; per la frazione non legata è di 43-68 l/kg.
Approssimativamente il 96% del farmaco immodificato è legato alle proteine plasmatiche.
Metabolismo. Temazepam è principalmente metabolizzato nel fegato dove la maggior parte del farmaco immodificato viene direttamente coniugato all'acido glucuronico ed escreto con le urine. Meno del 5% del farmaco è demetilato ad oxazepam ed eliminato come glucuronide. I glucuronidi del temazepam non hanno mostrato alcuna attività sul SNC.
Eliminazione. Temazepam è rapidamente eliminato, molti studi hanno mostrato una emivita di eliminazione nel range di 7-11 ore (in media 8 ore). Dopo una singola dose, l'80% della dose appare nelle urine, in maggior parte in forma coniugata; il 12% della dose appare nelle feci. Meno del 2% della dose è escreto immodificato nelle urine.
Eliminazione in caso di funzionalità renale ridotta
Nell'insufficienza renale stabilizzata la clearance metabolica del temazepam, così come il livello plasmatico del temazepam non legato alle proteine, rimane entro il range normale. L'emivita di eliminazione del temazepam glucuronide è comunque aumentata, per cui questo metabolita inattivo si accumula. Come riportato alla voce "Sovradosaggio" è improbabile che il temazepam possa essere significativamente rimosso dalla dialisi.
Tossicologia
Normison ha dimostrato una bassa tossicità acuta con DL50 pari a (per somministrazione orale):
- nel topo 980 mg/Kg
- nel ratto 2800 mg/Kg
Sono state condotte prove di tossicità cronica per sei mesi in ratti con dosi di 60 e 120 mg/Kg/die ed in cani con dosi di 80 e 120 mg/Kg/die senza manifestazioni di significativi effetti tossici.
Teratogenesi
Studi per verificare gli effetti del temazepam sulla discendenza condotti in ratti alla dose di 5 e 10 mg/Kg/die, non hanno evidenziato effetti teratogenetici legati al farmaco.
Risultati similari si sono avuti in studi condotti su conigli alle dosi di 5 e 10 mg/Kg/die.
Carcinogenesi, mutagenesi
Studi a lungo termine su topi o ratti non hanno dato prova di potenziale carcinogenico. Il test di Ames è stato condotto su Saccharomices cerevisiae e Schizosaccharomices pombe senza mettere in evidenza alcuna prova di mutagenicità.
Studi sulla fertilità
Nei ratti maschi e femmine la fertilità non è stata influenzata in modo negativo da Normison.
Vedere quanto riportato al paragrafo 2 "Composizione qualitativa e quantitativa".
A tutt'oggi non è nota alcuna incompatibilità.
Anni due.
Conservare in luogo asciutto tra 15°C-25°C.
Blister (in PVC e alluminio) contenente 20 capsule di gelatina molle da 20 mg.
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WYETH LEDERLE S.p.A. - Via Nettunense n.90 - APRILIA (Latina)
Codice AIC 025058025.
Data di prima commercializzazione: Maggio 1992.
Luglio 1986/Giugno 1995
Ottobre 1999