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OCTAPLAS SOLUZIONE PER INFUSIONE
Principio attivo: proteine plasmatiche umane 45 – 70 mg/ml .
Per gli eccipienti, vedere 6.1.
Soluzione per infusione.
Le indicazioni di OCTAPLAS sono identiche a quelle del plasma fresco congelato (PFC):
deficit combinati di fattori della coagulazione come coagulopatie dovuta a grave insufficienza epatica o trasfusioni massive;
deficit isolati di fattori della coagulazione, in caso di non disponibilità del concentrato dello specifico fattore;
terapia sostitutiva nel deficit di fattori della coagulazione, in situazioni di emergenza quando non è possibile una diagnosi di laboratorio specifica o quando non sia disponibile il concentrato di uno specifico fattore della coagulazione come ad esempio il fattore V o fattore XI,.
Risoluzione dell’attività fibrinolitica e rapida risoluzione dell’effetto degli anticoagulanti orali (tipo cumarina o indanedione) quando l’azione della vitamina K è insufficiente per riduzione della funzionalità epatica o in situazioni di emergenza;
Porpora Trombotica Trombocitopenica (PTT), in genenre in associazione a plasmaferesi;
in procedure di plasmaferesi intensive, OCTAPLAS dovrebbe essere utilizzato esclusivamente per correggere anomalie coagulative durante le emorragie gravi.
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Il dosaggio dipende dalla situazione clinica e individuale e dalle patologie di base, ma 12-15 ml di OCTAPLAS/Kg di peso corporeo (per un incremento dei livelli del fattore di coagulazione del plasma del paziente di circa il 25%) rappresentano una dose di attacco generalmente accettata.
È importante monitorare la risposta, sia dal punto di vista clinico sia mediante misurazioni del tempo di protrombina (TP), tempo di tromboplastina parziale (TPP), e/o il dosaggio di specifici fattori della coagulazione.
Dosaggio per deficit di fattori della coagulazione:
Un effetto emostatico adeguato in emorragie di grado lieve e moderato o chirurgia minore in pazienti con deficit di fattori della coagulazione si ottiene normalmente dopo infusione di 5-20 ml di OCTAPLAS/Kg di peso corporeo (per un incremento del fattore carente del 10-33%).
Nel caso di emorragie gravi o chirurgia maggiore, è necessario consultare un esperto ematologo.
Dosaggio per PTT ed emorragie in procedure intensive di plasmaferesi:
In pazienti con PTT l’intero volume plasmatico dovrebbe essere sostituito con OCTAPLAS.
In caso di emorragie gravi durante procedure intensive di plasmaferesi è necessario consultare un esperto ematologo.
Modo di somministrazione:
La somministrazione di OCTAPLAS deve essere basata sulla compatibilità di gruppo ABO. In casi di emergenza, OCTAPLAS gruppo AB può essere considerato come plasma universale, in quanto può essere donato a tutti i pazienti.
OCTAPLAS deve essere somministrato per infusione endovenosa dopo lo scongelamento, come descritto nel paragrafo 6.6., utilizzando un set per infusione con filtro. È necessario operare in asepsi per tutta la durata dell’infusione.
A causa del rischio di tossicità del citrato, la velocità di infusione non deve superare le 0,020-0,025 mmoli di citrato/Kg di peso corporeo/minuto, equivalente a ± 1ml OCTAPLAS/Kg del peso corporeo/minuto. Gli effetti tossici del citrato possono essere ridotti al minimo somministrando calcio gluconato in un’altra vena.
Le controindicazioni di OCTAPLAS sono identiche a quelle del PFC.
Deficit di IgA con presenza documentata di anticorpi anti-IgA.
Deficit severo di proteina S.
OCTAPLAS deve essere utilizzato con cautela nelle seguenti condizioni:
deficit di IgA
allergia alle proteine plasmatiche
precedenti reazioni note a PFC
scompenso cardiaco latente o manifesto
edema polmonare
OCTAPLAS deve essere utilizzato con attenzione nei pazienti con rischio di complicazioni trombotiche a causa di un potenziale aumento del rischio di trombo embolia venosa conseguente a riduzione di attività della proteina S relativa ad OCTAPLAS comparata con il plasma fresco congelato di un singolo donatore.
OCTAPLAS non deve essere utilizzato come plasma expander in pazienti in cui non sia stata documentata alcuna carenza di fattori della coagulazione.
OCTAPLAS non deve essere usato in caso di emorragia causata da malattia di von Willebrand (vWD) o altri deficit coagulativi quando siano disponibili i concentrati degli specifici fattori.
OCTAPLAS non deve essere usato per correggere l’iperfibrinolisi da deficit dell’inibitore della plasmina, alpha2 antiplasmina, poiché la diluizione con plasma S/D trattato (che contiene bassi livelli di alpha2 antiplasmina) potrebbe pertanto ridurre i livelli di alpha 2 antiplasmina.
Speciale attenzione deve essere riservata ai sintomi di una tendenza ad una emorraggia eccessiva nei pazienti che potrebbero richiedere una trasfusione massiva, come ad esempio nel trapianto dio fegato o in altre condizioni con disturbi complessi dell’emostasi.
Quando si somministrano prodotti medicinali preparati da plasma o sangue umano, non si può totalmente escludere il rischio di malattie infettive dovute alla trasmissione di agenti infettivi. Ciò si applica anche a patogeni di origine al momento ignota.
Per ridurre il rischio di trasmissione di agenti infettivi è tuttavia ridotto da:
Selezione dei donatori attraverso la anamnesi e selezione di ciascuna donazione e del pool plasmatici per i tre maggiori virus patogeni HIV, HCV, HBV.
Test per ciascun pool di plasma del genoma HCV
Procedure di inattivazione/rimozione incluse nel processo di produzione, che sono stati validati da modelli virali e sono considerate efficaci per HIV, HBV ed HCV
Le procedure di in attivazione/rimozione virale possono avere un valore limitato contro virus ad envelope non lipidico come per l’ HAV ed il Parvo Virus B19. Infatti la trasmissione del Parvo Virus B19 è stata riportata dopo l’uso di plasma S/D trattato, nonostante la presenza di anticorpi neutralizzanti.
Il Parvo Virus B19 può gravemente infettare le donne gravide siero negative o individui immuno compromessi o pazientio con aumentato turn-over delle emazia, pertanto OCTAPLAS in questi casi dovrebbe essere somministrato solo se strettamente necessario.
Un massimo di 1520 donazioni singole sono utilizzate per la produzione di OCTAPLAS.
OCTAPLAS è prodotto da plasma contenente un livello minimo di anticorpi specifici neutralizzanti l’HAV. Un possibile rischio infettivo da virus privi di envelope dovrebbe essere valutato rispetto ai benefici dell’inattivazione, di virus ad envelope Per quei pazienti che ricevono regolarmente prodotti derivato da sangue o plasma umano si dovrebbero prendere in considerazione appropriate vaccinazioni (per esempio contro HAV ed HBV).
lipidico come ad esempio l’ HIV, HBV, HCV, mediante il trattamento S/D.
Per quei pazienti che ricevono regolarmente prodotti derivati da sangue o plasma umano si dovrebbero prendere in considerazione appropriate vaccinazioni (per esempio contro HAV ed HBV).
La somministrazione di OCTAPLAS deve essere basata sulla compatibilità di gruppo ABO. In casi di emergenza, OCTAPLAS gruppo AB può essere considerato come plasma universale, dato che può essere somministrato a ciascun paziente.
I pazienti devono essere tenuti sotto osservazione per almeno 20 minuti dopo la somministrazione.
In caso di shock o reazione anafilattica, l’infusione deve essere interrotta immediatamente. Il paziente dovrebbe essere trattato seguendo le linee guida per la terapia dello shock (vedere 4.8).
I dati sull’uso di OCTAPLAS nei nati prematuri sono molto limitati, pertanto, il prodotto dovrebbe essere somministrato soltanto se i benefici sono chiaramente evidenti rispetto ai potenziali rischi.
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Durante gli studi clinici, OCTAPLAS è stato somministrato in associazione con vari medicamenti, e non sono state identificate interazioni.
Le incompatibilità sono identiche a quelle per il PFC:
OCTAPLAS non deve essere miscelato con altri farmaci dato per la possibilità di inattivazione o precipitazione. Il prodotto può essere mescolato con globuli rossi e piastrine;
per evitare la formazione di coaguli, soluzioni contenenti calcio non devono essere somministrate tramite la stessa linea;
sono sconosciute interazioni con altri farmaci.
La sicurezza di utilizzo di OCTAPLAS in gravidanza non è stata stabilita in studi clinici controllati. Il prodotto dovrebbe pertanto essere somministrato in gravidanza o durante l’allattamento soltanto se chiaramente indicato.
Per il potenziale rischio di trasmissione di parvovirus B19, vedere 4.4.
Dopo un’infusione ambulatoriale con OCTAPLAS, il paziente dovrebbe essere tenuto a riposo per un’ora.
Non ci sono indicazioni del fatto che OCTAPLAS possa alterare la capacità di guidare veicoli o usare macchinari.
Nel corso di studi clinici effettuati con OCTAPLAS sono stati riportati i seguenti effetti collaterali:
manifestazioni cutanee (rash, rash eritematosi e orticaria)
sensazione di freddo/brividi con o senza febbre
febbre isolata
nausea con o senza vomito
edema locale
manifestazioni polmonari
ipocalcemia
reazioni anafilattoidi
Le reazioni avverse sotto elencate sono notoriamente associate alla somministrazione di PFC e possono perciò verificarsi anche con OCTAPLAS:
sono comuni reazioni allergiche acute lievi (ad esempio orticaria, febbre, brividi, nausea, vomito, dolore addominale o dorso-lombare) per ipersensibilità alle proteine infuse (>1/100);
sono rare reazioni allergiche acute gravi (anafilattiche o anafilattoidi, caratterizzate per esempio da arrossamento cutaneo, ipotensione, dolore sottosternale, broncospasmo, dispnea, e collasso cardio-respiratorio) dovute ad ipersensiblità alle proteine infuse o ad anticorpi anti-IgA (<1/1000);
velocità di infusione elevate possono causare effetti cardiovascolari come risultato della tossicità dei citrati (caduta del livello plasmatico del calcio ionizzato) specialmente in pazienti con disordini della funzione epatica;
sintomi attribuibili a tossicità dei citrati (come affaticamento, parestesie, tremori e ipocalcemia), sono meno comuni nel corso di procedure di plasmaferesi (1/100 – 1/1000);
raramente (<1/1000) l’incompatibilità tra anticorpi presenti nel PFC e antigeni eritrocitari del ricevente può risultare in reazioni emolitiche trasfusionali di tipo immediato o ritardato; perciò la somministrazione di OCTAPLAS deve essere basata sulla compatibilità di gruppo ABO.;
raramente (<1/1000) possono essere presenti anticorpi anti-leucociti ad elevata attività i quali, a seguito dell’aggregazione leucocitaria nei vasi polmonari, possono provocare un danno polmonare acuto, una sindrome nota come malattia polmonare acuta da trasfusione caratterizzata da brividi, febbre, tosse non produttiva e dispnea.
raramente (<1/1000) possono essere presenti specifici anticorpi anti-piastrine ad elevata attività che possono indurre una porpora passiva post-trasfusionale (PTP) caratterizzata da dispnea, rash, febbre, porpora generalizzata e trombocitopenia marcata.
Poiché OCTAPLAS non contiene cellule intere (emazie, leucociti e piastrine); il rischio di immunizzazione è ridotto.;
l’infusione di OCTAPLAS può dare origine ad anticorpi anti-fattori della coagulazione.
Misure di emergenza per reazioni avverse
In base al tipo e alla gravità delle reazioni avverse, l’infusione può essere interrotta e si devono applicare appropriate misure di rianimazione, come definito dalle linee guida generali per la terapia dello shock:
sintomi clinici | misure di emergenza |
| |
sintomi soggettivi (nausea, etc.) | ridurre la velocità di infusione o interrompere la somministrazione fino a risoluzione |
segni cutanei (rossore, orticaria, etc.) | interrompere l’infusione; somministrare antistaminici |
tachicardia, moderata riduzione della pressione arteriosa (sistolica inferiore a 90 mm Hg) | interrompere l’infusione; glucocorticoidi e.v. |
dispnea, shock | interrompere l’infusione; somministrare adrenalina 0,1-0,5 mg s.c. o i.m., alte dosi di glucocorticoidi e.v., ossigeno, volume expander; eventualmente aumentare la diuresi con furosemide in caso di normovolemia; controllare l’equilibrio acido-base ed elettrolitico, correggerli se necessario |
shock normovolemico persistente | somministrare dopamina fino ad un massimo di 10 mcg/kg/min, eventualmente in associazione con noradrenalina |
arresto cardiaco o respiratorio | rianimazione |
Le linee guida sotto riportate si applicano alle reazioni avverse specificamente associate ad OCTAPLAS: |
sintomi clinici | misure di emergenza |
tossicità da citrati (caduta livello plasmatico calcio ionizzato) | ridurre la velocità di infusione o interrompere l’infusione fino a risoluzione, somministrare calcio gluconato 10% e.v. alla dose di 10 ml/l di OCTAPLAS infuso |
reazione emolitica da trasfusione | interrompere l’infusione; aumentare la diuresi (mantenere il flusso urinario sopra i 100 ml/ora negli adulti per almeno 18-24 ore) somministrando per via endovenosa elettroliti e mannitolo (per esempio mannitolo al 15% 125 ml/ora) o furosemide, sodio bicarbonato, dialisi in caso di anuria; se del caso, provvedere al trattamento sintomatico dello shock |
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Dosaggi o velocità di infusione elevati possono indurre ipervolemia, edema polmonare e/o scompenso cardiaco.
Elevate velocità di infusione possono causare effetti cardiovascolari come risultato della tossicità dei citrati (caduta nel livello plasmatico del calcio ionizzato), specialmente in pazienti con disturbi della funzionalità epatica.
Categoria farmacoterapeutica: Succedanei del sangue e frazioni proteiche plasmatiche.
Codice ATC: B05AA
OCTAPLAS possiede le stesse proprietà cliniche del PFC. Dopo il trattamento SD e la successiva rimozione dei reagenti, il contenuto e la distribuzione di proteine plasmatiche in OCTAPLAS restano a livelli paragonabili a quelli del PFC, cioè 45 - 70 mg/ml.
I valori di attività coagulante sono vicini ai valori corrispondenti del PFC umano normale e ogni fattore è presente alla concentrazione minima di 0,5 UI/ml.
Comunque, come risultato del trattamento SD e della purificazione, il contenuto in lipidi e lipoproteine è ridotto. Ciò non ha alcun riflesso sulle indicazioni di OCTAPLAS.
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OCTAPLAS ha proprietà farmacocinetiche simili a quelle del PFC.
L’inattivazione virale è ottenuta con metodo SD, utilizzando Tri(N-Butyl)fosfato 1% (TNBP) e Octoxynol (Triton X-100) 1%. Tali reagenti sono rimossi durante il processo di purificazione.
La concentrazioni massime di TNBP e Octoxynol (Triton X-100) nel prodotto finito sono rispettivamente 2 mcg/ml e 5 mcg/ml.
Studi farmacologici e tossicologici sull’animale indicano che questi livelli residui non dovrebbero comportare conseguenze cliniche per le indicazioni e ai dosaggi specificati.
-Sodio citrato diidrato
-Sodio diidrogeno fosfato
-Glicina
-TNBP
-Triton X-100
OCTAPLAS non deve essere mescolato con altri farmaci in quanto si possono verificare inattivazione e precipitazione.
La validità di OCTAPLAS è 4 anni se conservato a ≤-18°C e protetto dalla luce.
Una volta aperta la sacca, il prodotto deve essere usato immediatamente
Il prodotto congelato dovrebbe essere conservato e trasportato alle condizioni di temperatura sopra menzionate (vedere 6.3).
OCTAPLAS è contenuto in sacche per trasfusione di PVC plastificate sterili apirogene avvolte da un involucro in poliamide/polietilene.
OCTAPLAS deve essere trasportato e conservato a ≤-18°C
Non usare dopo la data di scadenza indicate sull’etichetta.
Scongelare mantenendo l’involucro esterno in acqua con buona circolazione a + 30°C - +37°C. E’ importante fare in modo che l’acqua non contamini il sito di apertura della sacca. La temperatura dell’acqua non deve mai superare i 37°C e non dovrebbe mai scendere al di sotto dei 30°C. Far raggiungere al contenuto della sacca una temperatura di circa 37°C prima di infondere.
La temperatura di OCTAPLAS non deve essere superiore a 37°C. Lo scongelamento non dovrebbe richiedere più di 30 minuti.
Rimuovere l’involucro esterno e controllare che la sacca non presenti perdite o rotture.
Non agitare.
Non usare soluzioni torbide o che presentano depositi.
Dopo lo scongelamento OCTAPLAS puo essere conservato sino a 8 ore a +4°C o sino a 4 ore a temperatura ambiente (+20-25°C) prima dell’uso.
OCTAPLAS scongelato non deve essere ricongelato. Il prodotto non utilizzato deve essere eliminato.
OCTAPHARMA PHARMAZEUTIKA PRODUKTIONGES. m.b.H. – Oberlaaerstr. 235 – A – 1100 Vienna – Austria.
OCTAPLAS soluzione per infusione - sacca 200 ml AIC n° 034540017
Aprile 2000
Luglio 2005