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OFTAQUIX monodose
Un ml di collirio, soluzione, contiene 5,12 mg di levofloxacina emiidrato equivalenti a 5 mg di levofloxacina. Un contenitore monodose (0,5 ml) contiene 2,5 mg di levofloxacina.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Collirio, soluzione in un contenitore monodose.
Soluzione trasparente da giallo chiara a verdastro chiaro-giallo, praticamente priva di precipitato visibile.
Oftaquix® 5 mg/ml collirio, soluzione, contenitore monodose è indicato per il trattamento topico delle infezioni oculari esterne di origine batterica, causate da microrganismi sensibili alla levofloxacina, nei pazienti di età ≥ 1 anno (vedere anche i paragrafi 4.4 e 5.1).
Prestare attenzione alle linee guida ufficiali per l’uso appropriato di agenti antibatterici.
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Posologia
Per tutti i pazienti instillare una o due gocce nell’occhio o negli occhi infettiogni due ore fino a 8 volte al giorno, quando si è svegli, per i primi due giorni e, in seguito, quattro volte al giorno dal terzo al quinto giorno.
Se sono utilizzati simultaneamente diversi trattamenti topici oculari, è richiesto almeno un intervallo di 15 minuti tra le instillazioni.
La durata del trattamento dipende dalla gravità della malattia e dal decorso clinico e batteriologico dell’infezione. La durata normale del trattamento è di 5 giorni.
Non sono state stabilite la sicurezza e l’efficacia nel trattamento dell’ulcera corneale e nell’oftalmia neonatale. L’uso di Oftaquix® 5 mg/ml collirio, soluzione, contenitore monodose non è raccomandato nei bambini al di sotto di 1 anno a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e sull’efficacia.
Uso nell’anziano: non è necessaria alcuna modifica della posologia.
Modo di somministrazione
Uso oftalmico.
Solo monouso.
Un contenitore monodose contiene una dose sufficiente per entrambi gli occhi.
Usare il collirio, soluzione, immediatamente dopo la prima apertura del contenitore monodose.
Gettare via il contenitore monodose usato.
Ipersensibilità al principio attivo levofloxacina o ad altri chinoloni o ad uno qualsiasi degli eccipienti (vedere anche paragrafo 6.1).
Oftaquix® 5 mg/ml collirio, soluzione, contenitore monodose non deve essere somministrato per via subcongiuntivale. La soluzione non deve essere introdotta direttamente nella camera anteriore dell’occhio.
I fluorochinoloni sistemici sono stati associati a reazioni di ipersensibilità, anche a seguito di una singola dose. Interrompere il trattamento in caso di reazione allergica alla levofloxacina.
Come per altri antinfettivi, un uso prolungato del prodotto può risultare in una crescita eccessiva di organismi non sensibili, tra cui funghi. Se l’infezione peggiora o non si riscontra un miglioramento clinico entro un periodo di tempo ragionevole, interrompere l’uso ed iniziare una terapia alternativa. A seconda del giudizio clinico, il paziente deve essere esaminato con l’aiuto di una visualizzazione ingrandita, ad esempio tramite biomicroscopia con lampada a fessura, e, quando necessario, colorazione con fluoresceina.
Pazienti che presentano infezioni oculari esterne di origine batterica non devono portare lenti a contatto.
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Non sono stati effettuati studi specifici di interazione con Oftaquix® 5 mg/ml collirio, soluzione, contenitore monodose.
Dato che le concentrazioni massime nel plasma di levofloxacina dopo somministrazione oculare sono almeno 1000 volte inferiori a quelle riportate dopo dosi orali standard, è improbabile che le interazioni riportate in seguito all’uso sistemico siano clinicamente rilevanti quando si usa Oftaquix® 5 mg/ml collirio.
Gravidanza
Non vi sono dati adeguati riguardanti l’uso della levofloxacina in donne in gravidanza.
Gli studi su animali sono insufficienti per evidenziare gli effetti sulla gravidanza e sullo sviluppo embrionale/fetale, sul parto e sullo sviluppo post-natale (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale
per gli esseri umani non è noto.
Oftaquix® 5 mg/ml collirio, soluzione, contenitore monodose deve essere usato durante la gravidanza solo se i benefici potenziali giustificano il rischio potenziale per il feto.
Allattamento
La levofloxacina è escreta nel latte materno. Tuttavia, alle dosi terapeutiche di Oftaquix® non si prevedono effetti sul lattante. Oftaquix® 5 mg/ml collirio, soluzione, contenitore monodose deve essere somministrato durante l’allattamento solo se i benefici potenziali giustificano il rischio potenziale per il lattante.
Oftaquix® 5 mg/ml collirio, soluzione, contenitore monodose altera lievemente la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. Nel caso in cui si presentino alcuni effetti transitori sulla vista, si consiglia al paziente di attendere la loro scomparsa prima di guidare veicoli o utilizzare macchinari.
Nel 10% circa dei pazienti si possono manifestare effetti indesiderati. Le reazioni sono generalmente classificate come deboli o moderate, passeggere e generalmente limitate all’occhio.
I seguenti effetti indesiderati, stimati come certamente, probabilmente o possibilmente collegati al trattamento, sono emersi nel corso delle sperimentazioni cliniche e dell’esperienza post marketing col prodotto Oftaquix ® 5 mg/ml collirio:
Patologie dell’occhio
Comune (≥1/100, <1/10): bruciore degli occhi, diminuzione della vista e produzione di filamenti mucosi.
Non comune (≥1/1.000, <1/100): opacità palpebrale, chemosi, reazione papillare congiuntivale, edema palpebrale, disagio agli occhi, prurito agli occhi, dolore agli occhi, iniezione congiuntivale, follicoli congiuntivali, secchezza oculare, eritema palpebrale e fotofobia.
Negli studi clinici non sono stati osservati casi di precipitati corneali.
Disturbi del sistema immunitario
Raro (≥1/10.000, <1/1.000): reazioni allergiche extraoculari, inclusa eruzione cutanea.
Molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): anafilassi
Patologie del sistema nervoso
Non comune (≥1/1.000, <1/100): cefalea.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comune (≥1/1.000, <1/100): rinite.
Molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo essere definita sulla base dei dati disponibili): edema laringeo.
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La quantità totale di levofloxacina all’interno dei contenitori monodose di collirio è troppo modesta per causare effetti tossici in seguito a ingestione accidentale. Se è ritenuto necessario, il paziente può essere osservato da un punto di vista clinico e possono essere intraprese misure di supporto. In seguito ad un sovradosaggio locale di Oftaquix® 5 mg/ml collirio, soluzione, contenitore monodose, gli occhi possono essere lavati con acqua pulita a temperatura ambiente.
Categoria farmacoterapeutica: oftalmologici, altri antinfettivi.
Codice ATC: S01AX19
La levofloxacina è l’isomero L della sostanza medicinale racemica ofloxacina. L’attività antibatterica dell’ofloxacina risiede principalmente nell’isomero L.
Meccanismo d’azione
Come agente antibatterico della classe dei fluorochinoloni, la levofloxacina inibisce gli enzimi batterici topoisomerasi di tipo II-DNA girasi e topoisomerasi IV. I bersagli della levofloxacina sono, principalmente, la DNA girasi nei batteri gram-negativi e la topoisomerasi IV nei batteri gram-positivi.
Meccanismi di resistenza
La resistenza batterica alla levofloxacina può svilupparsi soprattutto attraverso due meccanismi principali: una riduzione della concentrazione intrabatterica del farmaco o alterazioni degli enzimi bersaglio del farmaco. Le alterazioni del sito bersaglio sono dovute a mutazioni nei geni cromosomiali codificanti la DNA girasi (gyrA e gyrB) e la topoisomerasi IV (parC e parE; grlA e grlB in Staphylococcus aureus). La resistenza dovuta a una bassa concentrazione intrabatterica del farmaco può essere legata a un’alterazione delle porine della membrana esterna (OmpF), con conseguente riduzione del passaggio dei fluorochinoloni all’interno dei batteri gram-negativi, oppure alle pompe di efflusso. La resistenza mediata dalle pompe di efflusso è stata descritta in pneumococchi (PmrA), stafilococchi (NorA), anaerobi e batteri gram-negativi. Infine, nella Klebsiella pneumoniae e nell’E. coli è stata descritta una resistenza ai chinoloni mediata da plasmidi (determinata dal gene qnr).
Resistenza crociata
Può verificarsi resistenza crociata tra fluorochinoloni. Singole mutazioni possono non determinare resistenza clinica, ma le mutazioni multiple, generalmente, determinano resistenza clinica a tutti i farmaci appartenenti alla classe dei fluorochinoloni. Le porine alterate della membrana esterna e i sistemi di efflusso possono avere un’ampia specificità di substrato e rappresentare il bersaglio di diverse classi di agenti antibatterici, con conseguente resistenza multipla.
Valori soglia
I valori soglia di MIC, che separano gli organismi sensibili da quelli mediamente sensibili e gli organismi mediamente sensibili dagli organismi resistenti, in accordo con i valori soglia EUCAST (European Committee on Antimicrobial Susceptibility Testing), sono i seguenti:
Pseudomonas spp., Staphylococcus spp., Streptococcus A,B,C,G: sensibili ≤ 1 mg/l, resistenti > 2 mg/l.
Streptococcus pneumoniae: sensibili ≤ 2 mg/l, resistenti > 2 mg/l.
Haemophilus influenzae, Moraxella catarrhalis: sensibili ≤ 1 mg/l, resistenti > 1 mg/l.
Tutti gli altri patogeni: sensibili ≤ 1 mg/l, resistenti > 2 mg/l.
Spettro antibatterico
La prevalenza della resistenza acquisita può variare geograficamente e nel tempo per alcune specie selezionate. Si consiglia di fare riferimento ad informazioni locali sulla resistenza, particolarmente nel trattamento di infezioni di grave entità. Le informazioni presentate offrono quindi solo una guida approssimativa sulla possibile sensibilità dei microrganismi alla levofloxacina. Se necessario, ci si rivolga agli esperti del settore se la prevalenza locale della resistenza è tale da rendere dubbia l’utilità del medicinale perlomeno in alcuni tipi di infezione.
Nella tabella seguente sono elencate solamente le specie batteriche comunemente responsabili di infezioni oculari esterne, quali la congiuntivite.
Spettro antibatterico - categoria di sensibilità e caratteristiche di resistenza secondo EUCAST
Categoria I: specie generalmente sensibili |
Microrganismi aerobi gram-positivi |
Staphylococcus aureus (MSSA)* |
Streptococcus pneumoniae |
Streptococcus pyogenes |
Streptococchi del gruppo viridans |
Microrganismi aerobi gram-negativi |
Escherichia coli |
Haemophilus influenzae |
Moraxella catarrhalis |
Pseudomonas aeruginosa | (isolati in comunità) |
Altri microrganismi |
Chlamydia trachomatis | (il trattamento dei pazienti con congiuntivite da clamidie deve comprendere un trattamento antimicrobico sistemico concomitante) |
Categoria II: specie per le quali la resistenza acquisita può rappresentare un problema |
Microrganismi aerobi gram-positivi |
Staphylococcus aureus (MRSA)** |
Staphylococcus epidermidis |
Microrganismi aerobi gram-negativi |
Pseudomonas aeruginosa | (isolati in ospedale) |
* MSSA = ceppi di Staphylococcus aureus sensibili alla meticillina.
** MRSA = ceppi di Staphylococcus aureus resistenti alla meticillina.
I dati sulla resistenza riportati in tabella si basano sui risultati di uno studio multicentrico di sorveglianza (studio oftalmico) sulla prevalenza della resistenza negli isolati batterici ottenuti da pazienti con infezioni oculari in Germania, nel periodo giugno-novembre 2004.
In base alla loro sensibilità in vitro e alla concentrazione plasmatica raggiunta dopo terapia sistemica, gli organismi sono stati classificati come levofloxacina-sensibili. La terapia topica raggiunge picchi più alti di concentrazione rispetto a quelli trovati nel plasma. Comunque, non è noto se o come la cinetica del farmaco dopo trattamento topico a livello oculare può modificare l’attività batterica della levofloxacina.
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Dopo l’instillazione oculare, la levofloxacina è ben mantenuta nel film lacrimale.
In uno studio su volontari sani, le concentrazioni medie di levofloxacina (Oftaquix® 5 mg/ml in contenitore multidose conservato con benzalconio cloruro) nel film lacrimale misurate quattro e sei ore dopo la somministrazione topica sono state rispettivamente di 17,0 e 6,6 mcg/ml. Cinque di sei soggetti studiati avevano una concentrazione di 2 mcg/ml o superiore 4 ore dopo la somministrazione. Quattro di sei soggetti hanno mantenuto questa concentrazione per 6 ore dopo la somministrazione.
È stata studiata la penetrazione di Oftaquix® 5 mg/ml in contenitore multidose e di ofloxacina 3 mg/ml collirio nell’umore acqueo dopo applicazione topica in 35 pazienti sottoposti a intervento chirurgico di cataratta. Nell’occhio interessato è stata applicata per quattro volte una goccia dell’uno o dell’altro farmaco (1 ora, 45 min, 30 min e 15 min prima dell’intervento). La concentrazione media della levofloxacina di Oftaquix® nell’umore acqueo è risultata significativamente superiore su base statistica a quella dell’ofloxacina (p=0,0008). Per la precisione, la concentrazione della levofloxacina è stata approssimativamente il doppio della concentrazione dell’ofloxacina (1139,9 ± 717,1 ng/ml vs. 621,7 ± 368,7 ng/ml).
La concentrazione di levofloxacina nel plasma è stata misurata in 15 volontari adulti sani in vari momenti, durante un trattamento della durata di 15 giorni con la soluzione Oftaquix® 5 mg/ml collirio. I livelli medi di concentrazione di levofloxacina nel plasma, un’ora dopo la somministrazione, variavano da 0,86 ng/ml (1° giorno) a 2,05 ng/ml (15° giorno). La concentrazione media massima di levofloxacina pari a 2,25 ng/ml, è stata riscontrata il quarto giorno, in seguito a due giorni di somministrazioni ogni due ore, per un totale di 8 dosi al giorno. Le concentrazioni massime di levofloxacina sono aumentate da 0,94 ng/ml (1° giorno) a 2,15 ng/ml (15° giorno), quindi più di 1000 volte inferiori a quelle riportate dopo somministrazioni orali standard di levofloxacina.
Al momento attuale, non sono note le concentrazioni di levofloxacina raggiunte nel plasma a seguito di una sua applicazione negli occhi infetti.
Effetti preclinici dopo instillazione di una soluzione di Oftaquix® 5 mg/ml collirio sono stati osservati solo in seguito a esposizioni notevolmente superiori alla massima esposizione per l’uomo, evidenziando piccole attinenze all’uso clinico.
Studi sugli animali hanno mostrato che gli inibitori della girasi causano danni alle cartilagini articolari di organismi in accrescimento.
Come altri fluorochinoloni, la levofloxacina ha dimostrato effetti (formazione di bolle e cavità) sulla cartilagine dei ratti e dei cani in seguito ad elevate somministrazioni orali.
Non può essere esclusa una potenziale catarattogenesi non avendo a disposizione evidenze specifiche.
In base a dati recenti non possono essere esclusi con certezza disturbi visivi negli animali.
Tossicità riproduttiva
La levofloxacina a dosi orali fino a 810 mg/kg al giorno non si è dimostrata teratogena nei ratti. Poiché è stato provato che la levofloxacina viene completamente assorbita, la cinetica è lineare. Non si notano differenze nei parametri farmacocinetici tra dosi singole e ripetute somministrate per via orale. Nei ratti l’esposizione sistemica a dosi di 810 mg/kg al giorno è approssimativamente 50.000 volte superiore a quella raggiunta negli esseri umani dopo somministrazioni di 2 gocce di Oftaquix® 5 mg/ml collirio in entrambi gli occhi. Non sono stati osservati effetti teratogeni in conigli a cui sono state somministrate dosi massime di 50 mg/kg al giorno per via orale o di 25 mg/kg al giorno per endovena.
La levofloxacina non ha causato disturbi della fertilità o della riproduzione nei ratti a cui sono state somministrate dosi massime di 360 mg/kg al giorno per via orale, il che significa una concentrazione di plasma circa 16.000 volte superiore a quella raggiunta dopo 8 instillazioni oculari negli esseri umani.
Genotossicità
La levofloxacina non ha indotto mutazioni genetiche nelle cellule batteriche o dei mammiferi, ma ha provocato aberrazioni cromosomiche in vitro nelle cellule polmonari di criceto cinese (CHL), a una dose pari o superiore a 100 mcg/ml, in assenza di attivazione metabolica. I test in vivo non hanno dimostrato alcun potenziale genotossico.
Potenziale fototossico
Studi sui topi dopo somministrazioni orali e per via endovenosa hanno dimostrato l’attività fototossica della levofloxacina solo in caso di dosi molto elevate. Non è stato osservato alcun potenziale di fotosensibilizzazione cutanea, né di fototossicità cutanea dopo l’applicazione di una soluzione oftalmica di levofloxacina al 3% sulla pelle rasata di cavie. La levofloxacina non ha dimostrato alcun potenziale genotossico in un saggio fotomutageno, mentre in uno studio di fotocarcinogenicità ha ridotto lo sviluppo tumorale.
Potenziale carcinogeno
In uno studio di carcinogenicità a lungo termine nei ratti, la levofloxacina non ha manifestato alcun potenziale carcinogeno o tumorigeno in seguito ad una somministrazione quotidiana nella dieta di una dose massima di circa 100 mg/kg al giorno per un periodo di 2 anni.
Sodio cloruro.
Soluzione diluita di sodio idrossido o acido cloridrico diluito.
Acqua per preparazioni iniettabili.
In assenza di studi di incompatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti.
2 anni.
Dopo la prima apertura della busta: 3 mesi.
Dopo questo lasso di tempo, gettare via i contenitori monodose non usati.
Dopo il primo uso: gettare via immediatamente il contenitore monodose aperto con gli eventuali residui della soluzione.
Conservare nella busta originale per tenerlo al riparo dalla luce.
Contenitori monodose in polietilene a bassa densità (LDPE).
I contenitori monodose in striscia da dieci sono confezionati in una busta in pellicola di alluminio-polietilene rivestita di carta.
Confezioni: 10 x 0,5 ml, 20 x 0,5 ml, 30 x 0,5 ml e 60 x 0,5 ml.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna istruzione particolare.
SANTEN OY
Niittyhaankatu 20
33720 Tampere
Finlandia
OFTAQUIX® 5 mg/ml collirio, soluzione - 10 contenitori monodose da 0,5 ml - A.I.C. n. 035728029/M
OFTAQUIX® 5 mg/ml collirio, soluzione - 20 contenitori monodose da 0,5 ml - A.I.C. n. 035728031/M
OFTAQUIX® 5 mg/ml collirio, soluzione - 30 contenitori monodose da 0,5 ml - A.I.C. n. 035728043/M
OFTAQUIX® 5 mg/ml collirio, soluzione - 60 contenitori monodose da 0,5 ml - A.I.C. n. 035728056/M
29 gennaio 2008
Gennaio 2008