Pubblicità
OMEPRAZOLO EG 10 mg
Una capsula gastroresistente contiene 10,0 mg di omeprazolo
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
Capsula rigida gastroresistente
Capsula bianca con impresso “OM 10” contenente granuli sferici di colore da bianco a leggermente beige.
• Ulcere duodenali
• Ulcere gastriche benigne
• Esofagite da reflusso
• Grave esofagite da reflusso in bambini oltre i 2 anni di età
• Terapia di mantenimento di esofagite da reflusso per prevenire le recidive
• Sindrome di Zollinger-Ellison
• Trattamento delle ulcere gastriche e duodenali causate da FANS
• Terapia di mantenimento delle ulcere gastriche e duodenali causate da FANS per prevenire le recidive
• Trattamento sintomatico dei disturbi da reflusso gastroesofageo
• In combinazione con un’appropriata terapia antibatterica per l’eradicazione dell’H. pylori in pazienti con ulcere peptiche associate ad H. pylori (vedere paragrafo 4.2)
Pubblicità
Ulcere duodenali
La dose abituale è di 20 mg una volta al giorno. La durata del trattamento è di 2-4 settimane.
Ulcere gastriche benigne
La dose abituale è di 20 mg una volta al giorno. La durata del trattamento è di 4-8 settimane.
Esofagite da reflusso
La dose abituale è di 20 mg una volta al giorno. La durata del trattamento è di 4-8 settimane.
Note:
In casi isolati di ulcere duodenali, ulcere gastriche benigne ed esofagiti da reflusso, la dose di omeprazolo può essere aumentata a 40 mg una volta al giorno.
La monoterapia con omeprazolo da solo, nelle ulcere gastriche e duodenali, deve essere usata solo nei pazienti per i quali la terapia di eradicazione non è indicata.
Bambini sopra i 2 anni di età con grave esofagite da reflusso
L’esperienza clinica nei bambini è limitata.
Omeprazolo deve essere utilizzato solo nei bambini con grave esofagite da reflusso, resistente ad altre misure terapeutiche.
Il trattamento deve essere iniziato da un pediatra ospedaliero.
Possono essere eseguite, se appropriate, misurazioni continue di pH e genotipo (riferito allo stato del CYP 2C19) per ottimizzare la risposta terapeutica.
Deve essere utilizzato il seguente dosaggio:
• peso da 10 kg a 20 kg: 10 mg/die
• peso superiore a 20 kg: 20 mg/die.
(approssimativamente 1 mg/kg/die).
La durata del trattamento solitamente varia da 4 a 8 settimane, e non deve superare le 12 settimane per l’insufficienza di dati sull’uso a lungo termine in questo gruppo di età.
Trattamento di mantenimento per la prevenzione delle recidive del reflusso esofageo
La dose abituale varia da 10 a 20 mg in relazione alla risposta clinica.
Sindrome di Zollinger-Ellison
Il dosaggio deve essere aggiustato individualmente e continuato sotto la supervisione di uno specialista per tutto il tempo clinicamente indicato. La dose iniziale raccomandata è di 60 mg una volta al giorno. Con dosi superiori a 80 mg al giorno, la dose deve essere divisa e data due volte al giorno. In pazienti con sindrome di Zollinger-Ellison il trattamento non è soggetto a limiti di tempo.
Trattamento di ulcere gastriche e duodenali causate da FANS
La dose abituale è di 20 mg al giorno. La durata del trattamento varia da 4 a 8 settimane.
Terapia di mantenimento di ulcere gastriche e duodenali causate da FANS per prevenire le recidive
La dose abituale è di 20 mg al giorno.
Trattamento sintomatico dei disturbi da reflusso gastroesofageo
La dose abituale varia da 10 a 20 mg al giorno in relazione alla risposta clinica. La durata del trattamento varia da 2 a 4 settimane.
Se il paziente non ottiene alcun miglioramento dei sintomi dopo 2 settimane di trattamento, devono essere eseguiti ulteriori esami.
Terapia di eradicazione
Pazienti con ulcere gastro-duodenali causate da infezione da H. pylori devono essere trattati con una terapia di eradicazione, con appropriate combinazioni di antibiotici e con adeguati regimi posologici.
La scelta di un regime adeguato si deve basare sulla tollerabilità del paziente e su linee guida terapeutiche. Sono state testate le seguenti combinazioni:
• Omeprazolo 20 mg, Amoxicillina 1000 mg, Claritromicina 500 mg, tutti due volte al giorno.
• Omeprazolo 20 mg, Claritromicina 250 mg, Metronidazolo 400-500 mg, tutti due volte al giorno.
La durata del trattamento per l’eradicazione è di 1 settimana. Per evitare l’insorgere di resistenza la durata del trattamento non deve essere ridotta.
In pazienti con ulcere attive si può avere un prolungamento della terapia con omeprazolo come monoterapia in accordo alla posologia e durata del trattamento sopra indicati.
Anziani
L’aggiustamento della dose non è richiesto negli anziani.
Insufficienza renale
L’aggiustamento della dose non è richiesto nei pazienti con funzione renale compromessa.
Insufficienza epatica
Poiché la biodisponibilità e l’emivita possono aumentare nei pazienti con una funzione epatica compromessa, la massima dose giornaliera deve essere limitata a 20 mg.
Le capsule gastroresistenti devono essere inghiottite intere con liquido sufficiente (per es. 1 bicchiere d’acqua) prima di un pasto (ad es. prima di colazione o cena) a stomaco vuoto.
Per adulti e bambini con difficoltà ad ingoiare capsule ma in grado di ingoiare cibi semi-solidi
Le capsule possono essere aperte e il contenuto sospeso in un cucchiaio da tavola contenente acqua non gassata o un liquido con un basso pH, come un succo di frutta. La sospensione deve essere somministrata il prima possibile, entro 30 minuti al massimo.
Omeprazolo è controindicato nei pazienti con ipersensibilità accertata all’omeprazolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
La terapia in combinazione con claritromicina non deve essere usata su pazienti con insufficienza epatica.
Somministrazione concomitante con atazanavir (vedere paragrafo 4.5).
Se rilevante, nei pazienti con malattia da ulcera peptica, deve essere determinata la presenza di Helicobacter pylori. Dove possibile, si deve effettuare l’eliminazione del battere con la terapia di eradicazione in quei pazienti risultati positivi al test per l’Helicobacter pylori.
Se si sospetta un’ulcera gastrica, deve essere esclusa la possibilità di essere maligna prima di iniziare il trattamento con Omeprazolo EG 10 mg, poiché il trattamento può alleviare i sintomi e ritardare la diagnosi.
La diagnosi di esofagite da reflusso deve essere confermata endoscopicamente.
La diminuita acidità gastrica, dovuta ad una qualsiasi ragione - inclusi gli inibitori della pompa protonica - aumenta la conta gastrica dei batteri normalmente presenti nel tratto gastro-intestinale. Il trattamento con farmaci che riducono l’acidità porta ad un modesto aumento del rischio di infezioni gastrointestinali, come Salmonella e Campylobacter.
Omeprazolo deve essere usato con cautela nei pazienti con disfunzione epatica, soprattutto ad alte dosi.
Nei pazienti con grave disfunzione epatica, i valori degli enzimi epatici devono essere controllati periodicamente durante il trattamento con omeprazolo.
Prima del trattamento di ulcere causate da FANS, si deve assolutamente considerare la possibilità di sospendere l’assunzione dell’agente scatenante.
La terapia di mantenimento per ulcere associate all’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei deve essere ristretta solo a pazienti a rischio.
Nei trattamenti a lungo termine, specialmente se superiori ad un anno, il medico deve effettuare una revisione regolare del trattamento ed una periodica e completa valutazione del rapporto rischio-beneficio.
Durante una terapia con omeprazolo che richieda una somministrazione combinata di farmaci (ulcere correlate all’uso di FANS o eradicazione) si deve usare cautela nel somministrare farmaci aggiuntivi poiché le interazioni possono aumentarne l’effetto (vedere RCP dei farmaci relativi).
Durante una terapia combinata, si deve anche usare prudenza nei pazienti con disfunzioni epatiche o renali (per limitazioni della dose vedere paragrafo 4.2).
In pazienti gravemente ammalati è raccomandato il monitoraggio dei sensi della vista e dell’udito poiché sono stati citati casi isolati di cecità e sordità nell’utilizzo di forme iniettabili di omeprazolo.
Omeprazolo non deve essere usato in infanti e bambini sotto i 2 anni di età.
Questo medicinale contiene saccarosio. Pazienti con rare malattie ereditarie come l’intolleranza al fruttosio, malassorbimento di glucosio-galattosio, deficit di saccarasi-isomaltasi non devono assumere questo farmaco.
L’iperico non deve essere usato contemporaneamente all’omeprazolo a causa della potenziale interazione clinicamente significativa.
Links sponsorizzati
Effetti dell’omeprazolo sulla farmacocinetica di altri farmaci
Farmaci con assorbimento pH dipendente
Atazanavir
La co-somministrazione di omeprazolo (40 mg una volta al giorno) con atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg su volontari sani ha comportato una sostanziale riduzione all’esposizione di atazanavir (approssimativamente una riduzione del 75% di AUC, Cmax e Cmin). L’aumento della dose di atazanavir a 400 mg non ha compensato l’effetto dell’omeprazolo sull’esposizione dell’atazanavir. Perciò gli inibitori della pompa protonica, incluso omeprazolo, non devono essere co-somministrati con atazanavir (vedere paragrafo 4.3).
Ketoconazolo e itraconazolo
L’assorbimento di ketoconazolo e itraconazolo nel tratto gastrointestinale è aumentato dalla presenza di acido gastrico. La somministrazione di omeprazolo può risultare in concentrazioni sub terapeutiche di ketoconazolo e itraconazolo e la combinazione deve essere evitata.
Digossina
Il trattamento simultaneo con omeprazolo e digossina in soggetti sani ha portato ad un aumento del 10% della biodisponibilità della digossina.
Farmaci metabolizzati dal CYP2C19 e dal CYP2C9 (inclusi warfarina e fenitoina)
Poiché l’omeprazolo inibisce CYP2C19 e CYP2C9, questo può portare ad un aumento delle concentrazioni plasmatiche di altri farmaci metabolizzati dagli stessi enzimi.
Questo è stato osservato per il diazepam, (e anche per altre benzodiazepine come triazolam o flurazepam), fenitoina e warfarina. È raccomandato il monitoraggio periodico dei pazienti che assumono warfarina o fenitoina quando iniziano o terminano un trattamento con omeprazolo. Può essere necessario un aggiustamento della dose di warfarina o fenitoina.
Altri farmaci che possono essere influenzati sono fenobarbitale, citalopram, imipramina, clomipramina.
Altre interazioni
Disulfiram
L’omeprazolo può inibire il metabolismo epatico del disulfiram. Sono stati riportati alcuni casi isolati di rigidità muscolare forse correlati a questo fatto.
Ciclosporina
Esistono dati contradditori sull’interazione di omeprazolo con ciclosporina. Per questo motivo, i livelli plasmatici di ciclosporina devono essere monitorati in quei pazienti trattati con omeprazolo, perché è possibile un aumento dei livelli di ciclosporina.
Tacrolimus
Il trattamento concomitante con omeprazolo e tacrolimus può risultare in un aumento dei livelli sierici di tacrolimus. Si raccomanda di monitorare la concentrazione plasmatica di tacrolimus quando il trattamento con omeprazolo viene iniziato o interrotto.
Claritromicina
Le concentrazioni plasmatiche di omeprazolo e claritromicina sono aumentate durante somministrazione contemporanea.
Vitamina B12
Omeprazolo può ridurre l’assorbimento orale di vitamina B12. Ciò deve essere preso in considerazione in quei pazienti con bassi livelli basali, sottoposti a trattamenti a lungo-termine con omeprazolo.
Erba di San Giovanni (o iperico)
A causa della possibilità di una riduzione clinicamente significativa dei livelli plasmatici dell’omeprazolo, l’erba di San Giovanni e l’omeprazolo non devono essere somministrati concomitantemente.
Non ci sono evidenze di un’interazione di omeprazolo con caffeina, propranololo, teofillina, metoprololo, lidocaina, chinidina, fenacetina, estradiolo, amoxicillina, budesonide, diclofenac, metronidazolo, naprossene, piroxicam o antiacidi. L’assorbimento dell’omeprazolo non è influenzato dall’alcool.
Studi epidemiologici limitati indicano che non si verificano effetti collaterali in gravidanza o aumenti di malformazioni in generale. Comunque, ci sono informazioni insufficienti rispetto alle anormalità specifiche.
Nei ratti, l’omeprazolo e i suoi metaboliti sono escreti nel latte. Esistono dati insufficienti circa l’esposizione dei bambini allattati al seno. La concentrazione di omeprazolo nel latte materno umano risulta essere circa il 6% della concentrazione plasmatica massima nella madre.
L’uso di omeprazolo durante la gravidanza e l’allattamento richiede un’accurata valutazione del rapporto rischio-beneficio.
Non sono stati eseguiti studi sull’abilità di guidare concomitantemente all’assunzione di omeprazolo. Tuttavia, possono verificarsi reazioni avverse come assopimento, sonnolenza e disturbi visivi (vedere paragrafo 4.8).
All’interno di ogni gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine decrescente di gravità.
In questo paragrafo le frequenze degli effetti indesiderati sono definite come segue: molto comune (>1/10); comune (>1/100, <1/10); non comune (>1/1.000, <1/100); raro (>1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Patologie gastrointestinali
Comune: diarrea, costipazione, flatulenza (eventualmente accompagnata da dolori addominali), nausea e vomito. Nella maggior parte dei casi questi sintomi si attenuano proseguendo il trattamento.
Raro: colorazione bruno-nerastra della lingua durante la somministrazione contemporanea di claritromicina e cisti ghiandolari benigne; entrambi questi effetti indesiderati si sono rivelati reversibili dopo interruzione del trattamento.
Molto raro: secchezza delle fauci, stomatite, candidosi o pancreatite.
Patologie epatobiliari
Non comune: alterazioni dei valori degli enzimi epatici (che recedono dopo l’interruzione della terapia).
Molto raro: epatite con o senza ittero, insufficienza epatica ed encefalopatia in pazienti con preesistenti gravi patologie epatiche.
Patologie del sistema emolinfopoietico
Molto raro: alterazioni dell’emocromocitometria, trombocitopenia reversibile, leucopenia o pancitopenia e agranulocitosi.
Raro: ipocromia, anemia microcitica nei bambini.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non comune: prurito, eruzioni cutanee, alopecia, eritema multiforme o fotosensibilità ed aumentata tendenza alla sudorazione.
Molto raro: sindrome di Stevens-Johnson o necrolisi epidermica tossica.
Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo
Raro: debolezza muscolare, mialgia e dolore alle articolazioni.
Patologie renali e urinarie
Molto raro: nefrite (nefrite interstiziale)
Patologie del sistema nervoso
Comune: assopimento, sonnolenza e cefalee. Questi disturbi di norma migliorano proseguendo il trattamento.
Non comune: alterazioni del senso del gusto. Di norma, queste condizioni si risolvono con l’interruzione della terapia.
Raro: parestesia e senso di testa leggera.
Patologie dell’occhio
Non comune: disturbi visivi (visione offuscata, perdita di acutezza visiva o restringimento del campo visivo). Di norma, queste condizioni si risolvono con l’interruzione della terapia.
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Comune: Vertigini. Di norma, queste condizioni si risolvono con l’interruzione della terapia.
Non comune: difetti dell’udito (per es. tinnito). Di norma, queste condizioni si risolvono con l’interruzione della terapia.
Disturbi del sistema immunitario
Molto raro: sono stati riportati reazioni di ipersensibilità come orticaria, aumento di temperatura corporea, angioedema, broncocostrizione o shock anafilattico, vasculite allergica e febbre.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Molto raro: iponatremia
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Molto raro: ginecomastia
Disturbi psichiatrici
Comune: disturbi del sonno (insonnia)
Raro: confusione mentale e allucinazioni principalmente in pazienti gravemente malati o anziani.
Molto raro: agitazione e reazioni depressive principalmente in pazienti gravemente malati o anziani.
Patologie sistemiche e condizione relative alla sede di somministrazione
Non comune: edema periferico (che si risolvono con l’interruzione della terapia).
Links sponsorizzati
Non sono disponibili informazioni sugli effetti del sovradosaggio con omeprazolo nell’uomo. Sono state tollerate, senza effetti indesiderati, ampie dosi orali singole fino a 160 mg/die e dosi giornaliere fino a 400 mg, nonché dosi singole endovenose fino a 80 mg e dosi giornaliere per via endovenosa fino a 200 mg o fino a 520 mg in 3 giorni, rispettivamente.
Categoria farmacoterapeutica: inibitore selettivo della pompa protonica, benzimidazolo sostituito.
Codice ATC: A02BC01.
L’omeprazolo è un inibitore della pompa protonica gastrica; questo significa che l’omeprazolo inibisce, in modo diretto e dose-dipendente, l’enzima H+, K+-ATPasi, responsabile della secrezione dell’acido gastrico nelle cellule parietali gastriche. È a causa di questo meccanismo d’azione intracellulare selettivo - che non dipende dagli altri recettori legati alla membrana (quali i recettori istaminici H2 , muscarinici M1 o gastrinergici), che l’omeprazolo è stato assegnato ad una classe distinta rispetto agli altri farmaci inibitori del processo terminale di produzione dell’acido.
Come conseguenza del suo meccanismo d’azione, l’omeprazolo porta all’inibizione sia della secrezione acida basale che di quella suscettibile alla stimolazione, indipendentemente dal tipo di stimolo.
Perciò, l’omeprazolo innalza il valore del pH e riduce il volume di secrezione acida gastrica. Essendo una base debole, il pro-farmaco omeprazolo si accumula nella regione acida delle cellule parietali e sarà efficace come inibitore della H+/K+-ATPasi solo in seguito a protonazione e riarrangiamento. In ambiente acido con il pH a un valore inferiore a 4, l’omeprazolo protonato è convertito in omeprazolo sulfenamide, il principio attivo vero e proprio. Rispetto alla emivita plasmatica dell’omeprazolo base, l’omeprazolo sulfenamide rimane nella cellula per un periodo di tempo più lungo (vedere paragrafo 5.2 "Proprietà farmacocinetiche"). Si trovano valori del pH sufficientemente bassi solo nelle cellule parietali gastriche; questo spiega l’elevata specificità dell’omeprazolo. È l’omeprazolo sulfenamide che si lega all’enzima e inibisce la sua attività.
Se il sistema enzimatico è inibito, il valore del pH aumenta e meno omeprazolo si accumula o è convertito nelle cellule parietali gastriche. Perciò, l’accumulo di omeprazolo è regolato da un tipo di meccanismo feedback.
Nei trattamenti a lungo termine, l’omeprazolo causa un aumento moderato di gastrina, come risultato dell’inibizione acida. Può accadere un aumento da leggero a moderato nelle cellule simil-enterocromaffini (SEC), durante un trattamento a lungo termine. In esperimenti su animali (vedere paragrafo 5.3 “Dati preclinici di sicurezza”) sono stati osservati carcinoidi, non ancora riscontrati nell’uomo.
Un gran numero di esperienze cliniche disponibili da studi clinici controllati randomizzati, indicano che 20 mg di omeprazolo somministrato due volte al giorno in combinazione con due antibiotici per 1 settimana porta ad una velocità di eradicazione > dell’80% verso H. pylori, in pazienti con ulcere gastro-duodenali. Come atteso, una significativa diminuzione della velocità di eradicazione è stata osservata in pazienti con normali isolati di H. pylori resistenti a metronidazolo. Perciò, una ristretta informazione sulla prevalenza di resistenza e ristrette linee guida terapeutiche devono essere tenute in considerazione nella scelta di un appropriato regime di combinazione per la terapia di eradicazione di H. pylori. Inoltre, nei pazienti con infezione persistente, deve essere preso in considerazione il potenziale sviluppo di una resistenza secondaria (nei pazienti con specie primarie sensibili) ad un agente antibatterico, nel vagliare un nuovo regime di trattamento.
Prove cliniche aggiuntive indicano che, nei pazienti malati di ulcera peptica, che hanno seguito con successo la terapia di eradicazione, le cadenze di recidive delle ulcere duodenali e più probabilmente anche delle ulcere gastriche sono risultate eccezionalmente minori rispetto al decorso naturale della malattia con infezione in corso.
Links sponsorizzati
Assorbimento
L’omeprazolo è instabile in ambiente acido ed è somministrato per via orale sotto forma di compresse gastroresistenti. L’assorbimento avviene nel piccolo intestino.
Le massime concentrazioni di omeprazolo nel plasma si hanno 1-3 ore dopo la somministrazione.
Distribuzione
Nel corpo, l’omeprazolo ha un volume di distribuzione relativamente ridotto (0,3 l/kg di peso corporeo) e corrisponde a quello del fluido extracellulare. Circa il 95% è legato alle proteine.
Eliminazione
L’omeprazolo è completamente metabolizzato, principalmente nel fegato dal CYP 2C19.
Dopo somministrazione endovenosa di 40 mg di omeprazolo per 5 giorni, la biodisponibilità assoluta misurata è aumentata di circa il 50%; questo può essere spiegato dalla ridotta clearance epatica dovuta alla saturazione dell’enzima CYP2C19. Solfoni, solfuri e idrossidi di omeprazolo sono stati riscontrati nel plasma. Nessuno di questi metaboliti ha un effetto significativo sulla secrezione acida. Circa il 20% della dose somministrata è escreta con le feci ed il rimanente 80% è escreto sotto forma di metaboliti con le urine. I due metaboliti principali nelle urine sono l’idrossi-omeprazolo e l’acido carbossilico corrispondente.
L’emivita plasmatica è di circa 40 min e la clearance plasmatica totale è da 0,3 a 0,6 l/min.
Rapporto tra concentrazione plasmatica ed effetto
Essendo debolmente basico, l’omeprazolo si accumula nella regione acida del sistema di canali intracellulari delle cellule parietali. In questo ambiente acido l’omeprazolo viene protonato e convertito nel principio attivo effettivo, l’omeprazolo sulfenamide. Il principio attivo effettivo si lega in modo covalente alla pompa protonica gastrica (H+/K+_ATPasi) sulla superficie secretoria della cellula parietale gastrica e ne inibisce l’attività.
La durata dell’azione inibitoria della secrezione acida supera, pertanto, notevolmente quella della presenza dell’omeprazolo-base nel plasma. Il grado di inibizione della secrezione acida è direttamente correlata all’area sotto la curva concentrazione plasmatica/tempo (AUC) ma non alla concentrazione plasmatica in qualsiasi tempo dato.
Popolazioni speciali
Lenti metabolizzatori del CYP2C19
In una piccola percentuale di pazienti (lenti metabolizzatori del CYP2C19) con predisposizione genetica ad un enzima CYP2C19 non funzionale, è stata osservata una ridotta velocità di eliminazione dell’omeprazolo. In questi casi, l’emivita terminale di eliminazione può essere approssimativamente 3 volte più lunga del valore normale e l’area sotto la curva concentrazione plasmatica-tempo (AUC) può aumentare di 10 volte.
Anziani
La biodisponibilità dell’omeprazolo è leggermente aumentata nei pazienti anziani, e la velocità di eliminazione è leggermente diminuita. Comunque i valori individuali sono molto vicini a quelli di giovani soggetti sani, e non ci sono indicazioni di una ridotta tolleranza nel caso di persone anziane trattate con dosi normali di omeprazolo.
Bambini
Quando si trattano pazienti pediatrici dai 2 anni di età con dosi raccomandate, le concentrazioni plasmatiche risultanti sono simili a quelle nell’adulto. In bambini al di sotto dei 6 mesi di età, la clearance dell’omeprazolo è ridotta a causa della scarsa capacità di metabolizzare l’omeprazolo.
Funzionalità renale compromessa
Le cinetiche dell’omeprazolo nel caso di pazienti con insufficienza renale erano molto simili a quelle dei soggetti sani. Ma, siccome l’eliminazione renale è quella principale per l’omeprazolo metabolizzato, la velocità di eliminazione risulta ridotta proporzionalmente alla riduzione della funzione renale. Se l’omeprazolo è assunto una volta al giorno, si può evitare un accumulo.
Funzionalità epatica compromessa
Nel caso di pazienti con compromissione cronica del fegato, la clearance dell’omeprazolo è ridotta e l’emivita plasmatica può aumentare fino a circa 3 ore. La biodisponibilità può in tal caso superare il 90%. La somministrazione di 20 mg di omeprazolo una volta al dì per 4 settimane è risultata ben tollerata e non si è rilevato alcun accumulo di omeprazolo, né dei suoi metaboliti.
Dati preclinici basati su studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità a dose ripetuta, tossicità riproduttiva o genotossicità, non hanno rivelato pericoli per l’uomo.
In studi effettuati su ratti trattati per tutta la vita con omeprazolo o sottoposti a parziale resezione del fondo sono stati osservati iperplasia delle cellule gastriche SEC e carcinoidi. Tali modifiche sono il risultato di un’elevata ipergastrinemia secondaria all’inibizione acida.
Contenuto della capsula
Ipromellosa
Disodio fosfato diidrato
Amido di mais
Copolimero etilacrilato dell’acido metacrilico (1:1)
Trietilcitrato
Talco
Saccarosio
Titanio diossido E 171
Rivestimento della capsula
Gelatina
Titanio diossido E 171
Sodio laurilsolfato
Acqua purificata
Inchiostro per il rivestimento della capsula
Gomma lacca
Alcool etilico
Alcool isopropilico
Glicole propilenico
Alcool N-butilico
Ammonio idrossido
Potassio idrossido
Acqua purificata
Ossido di ferro nero
Non pertinente.
Flaconi HDPE con agente deumidificante: 3 anni
Blister Al/Al: 30 mesi
Flaconi HDPE con agente deumidificante: tenere i contenitori HPDE ermeticamente chiusi.
Blister Al/Al: non conservare a temperatura superiore ai 30°C.
Flaconi in HDPE contenenti un agente deumidificante
Confezione con 7, 10, 14, 15, 20, 28, 30, 50, 56, 60, 90, 98, 100, 250 (confezione clinica), 500 (confezione clinica) e 1000 (confezione clinica) capsule gastroresistenti
Blister alluminio/alluminio
Confezione con 7, 10, 14, 15, 20, 28, 30, 50, 56, 60, 90, 98, 100, 250 (confezione clinica), 500 (confezione clinica) e 1000 (confezione clinica) capsule gastroresistenti
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna istruzione particolare.
EG S.p.A. Via D. Scarlatti, 31 - 20124 Milano
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 7 cps (HPDE) - AIC n. 034866246/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 10 cps (HPDE) - AIC n. 034866259/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 14 cps (HPDE) - AIC n. 034866261/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 15 cps (HPDE) - AIC n. 034866273/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 20 cps (HPDE) - AIC n. 034866285/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 28 cps (HPDE) - AIC n. 034866297/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 30 cps (HPDE) - AIC n. 034866309/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 50 cps (HPDE) - AIC n. 034866311/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 56 cps (HPDE) - AIC n. 034866323/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 60 cps (HPDE) - AIC n. 034866335/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 90 cps (HPDE) - AIC n. 034866347/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 100 cps (HPDE) - AIC n. 034866350/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 250 cps (HPDE) - AIC n. 034866362/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 500 cps (HPDE) - AIC n. 034866374/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 1000 cps(HPDE) - AIC n. 034866386/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 7 cps (Al/Al) - AIC n. 034866398/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 10 cps (Al/Al) - AIC n. 034866400/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 14 cps (Al/Al) - AIC n. 034866412/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 15 cps (Al/Al) - AIC n. 034866424/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 20 cps (Al/Al) - AIC n. 034866436/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 28 cps (Al/Al) - AIC n. 034866448/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 30 cps (Al/Al) - AIC n. 034866451/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 50 cps (Al/Al) - AIC n. 034866463/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 56 cps (Al/Al) - AIC n. 034866475/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 60 cps (Al/Al) - AIC n. 034866487/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 90 cps (Al/Al) - AIC n. 034866499/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 100 cps (Al/Al) - AIC n. 034866501/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 250 cps (Al/Al) - AIC n. 034866513/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 500 cps (Al/Al) - AIC n. 034866525/M
Omeprazolo EG 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 1000 cps (Al/Al) - AIC n. 034866537/M
20 Ottobre 2007
Febbraio 2010