Ondansetron Hospira
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INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

 

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01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

ONDANSETRON HOSPIRA


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

·  1 ml di soluzione contiene 2 mg di ondansetrone.

·  1 fiala da 2 ml di soluzione iniettabile contiene 4 mg di ondansetrone.

·  1 fiala da 4 ml di soluzione iniettabile contiene 8 mg di ondansetrone.

Per gli eccipienti vedere la sezione 6.1


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Soluzione iniettabile.

Soluzione trasparente.


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

Controllo della nausea e del vomito indotti da chemioterapia citotossica e da radioterapia, e nella prevenzione e trattamento della nausea e vomito post-operatori (PONV).



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04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

Per iniezione endovenosa o dopo diluizione per infusione endovenosa.

Nausea e vomito indotti da chemioterapia e radioterapia

Adulti

Il potenziale emetogeno del trattamenti oncologici varia secondo le dosi e combinazioni dei regimi di chemioterapia e radioterapia impiegati. La via di somministrazione e la dose dell’ondansetrone devono essere flessibili e compresi nell’intervallo tra 8-32 mg al giorno e scelti come di seguito indicato.

Chemioterapia e radioterapia emetogene

Ai pazienti trattati con chemioterapia o radioterapia emetogene, l’ondansetrone può essere somministrato per via orale o per via endovenosa.

Nella maggior parte dei pazienti trattati con chemioterapia o radioterapia emetogene si somministrano 8 mg di ondansetrone in infusione endovenosa lenta o per infusione breve in 15 minuti immediatamente prima dell’inizio del trattamento, seguiti da 8 mg per via orale ogni dodici ore.

Per il trattamento orale: 8 mg 1-2 ore prima del trattamento, seguiti da 8 mg 12 ore dopo.

Per prevenire l’emesi ritardata o prolungata dopo le prime 24 ore, il trattamento orale o rettale con l’ondansetrone deve essere continuato fino a 5 giorni dopo il ciclo di trattamento. La dose raccomandata di ondansetrone per via orale è di 8 mg due volte al giorno. Per il trattamento orale devono essere impiegati altri prodotti medicinali in commercio.

Chemioterapia altamente emetogena

Per quei pazienti trattati con chemioterapia altamente emetogena, ad esempio dosi elevati di cisplatino, l’ondansetrone può essere somministrato per via endovenosa. Durante le prime 24 ore di chemioterapia, l’ondansetrone è risultato egualmente efficace alle seguenti dosi:

-  una dose singola di 8 mg per iniezione endovenosa lenta immediatamente prima della chemioterapia.

-  una dose di 8 mg per iniezione endovenosa lenta o per infusione endovenosa breve in 15 minuti immediatamente prima della chemioterapia, seguita da due dosi aggiuntive endovenose di 8 mg distanziate l’una dall’altra da 2 - 4 ore, oppure per infusione costante di 1 mg/ora fino a 24 ore.

-  una dose singola di 32 mg diluita in 50-100 ml di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) soluzione iniettabile o in altri liquidi infusionali compatibili (vedere la sezione 6.6) infusa in non meno di 15 minuti immediatamente prima della chemioterapia.

La scelta dello schema posologico deve essere determinata dalla gravità della prova emetogena.

L’efficacia dell’ondansetrone nella chemioterapia altamente emetogena può essere aumentata con l’aggiunta di una dose singola endovenosa di desametasone sodio fosfato, 20 mg somministrati prima della chemioterapia (vedere sezione 6.6). Per prevenire l’emesi ritardata o prolungata dopo le prime 24 ore, il trattamento orale con l’ondansetrone deve essere continuato fino a 5 giorni dopo un ciclo di trattamento. La dose raccomandata dell’ondansetrone somministrato per via orale è di 8 mg due volte al giorno. Nel trattamento orale, devono essere impiegati altri prodotti medicinali in commercio.

Bambini (2 anni e oltre) e adolescenti (< 18 anni)

L’esperienza nei pazienti pediatrici è limitata. Nei bambini al di sopra dei due anni l’ondansetrone può essere somministrato come dose endovenosa singola di 5 mg/m² in 15 minuti immediatamente prima della chemioterapia, seguita da 4 mg per via orale dodici ore dopo. Il trattamento orale con una dose proporzionata alla superficie corporea deve essere continuata fino a 5 giorni dopo il ciclo di trattamento. I bambini con superficie corporea totale compresa tra 0,6 e 1,2 m² devono essere trattati con 4 mg 2 volte al giorno, mentre i bambini con superficie corporea superiore a 1,2 m² devono ricevere 8 mg due volte al giorno.

Non vi è esperienza in bambini di età inferiore ai due anni.

Pazienti anziani

Non è richiesto alcun aggiustamento della dose, della frequenza o della via di somministrazione.

Si prega di consultare “Popolazioni Speciali”.

Nausea e vomito post-operatori (PONV)

Adulti

Nella prevenzione della PONV, l’ondansetrone può essere somministrato per via orale o per iniezione endovenosa.

L’ondansetrone può essere somministrato in dose singola di 4 mg per iniezione endovenosa lenta all’induzione dell’anestesia.

Nel trattamento della PONV, si raccomanda una dose singola di 4 mg per iniezione endovenosa lenta.

Bambini (2 anni e oltre) e adolescenti (< 18 anni)

Nella prevenzione della PONV nei pazienti pediatrici sottoposti a chirurgia in anestesia generale, l’ondansetrone può essere somministrato per iniezione endovenosa lenta alla dose di 0,1 mg/kg fino a un massimo di 4 mg o prima o dopo l’induzione dell’anestesia.

Nel trattamento della PONV quando si è già instaurata, nei pazienti pediatrici, l’ondansetrone può essere somministrato per iniezione endovenosa lenta alla dose di 0,1 mg/kg fino ad un massimo di 4 mg.

Sono limitati i dati dell’impiego dell’ondansetrone nella prevenzione e trattamento della PONV nei bambini di età inferiore ai 2 anni.

Pazienti anziani

L’esperienza dell’impiego dell’ondansetrone nella prevenzione e trattamento della PONV negli anziani è limitata.

Si prega anche di consultare “Popolazioni Speciali”.

Popolazioni speciali

Pazienti con insufficienza renale

Non sono richieste modifiche giornaliere della dose, della frequenza o della via di somministrazione.

Pazienti con insufficienza epatica

La clearance dell’ondansetrone è significativamente ridotta e l’emivita sierica è signficativamente prolungata nei soggetti con insufficienza epatica da moderata a grave. In questi pazienti non deve essere superata la dose totale giornaliera di 8 mg.

Pazienti con ridotto metabolismo della sparteina/debrisochina

L’emivita di eliminazione dell’ondansetrone non è modificata nei soggetti classificati insufficienti metabolizzatori della sparteina e della debrisochina. Pertanto in tali pazienti dosi ripetute determineranno livelli di esposizione che non differiscono da quelli della popolazione generale. Non sono quindi richieste variazioni della dose giornaliera né della frequenza di somministrazione.


04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

Ipersensibilità al principio attivo o agli altri antagonisti recettoriali selettivi 5-HT3 (come granisetron, dolasetron) o ad uno degli eccipienti.


04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

Sono state riportate reazioni di ipersensibilità nei pazienti che hanno manifestato ipersensibilità per altri antagonisti selettivi del recettore 5-HT3.

L’ondansetrone è noto allungare il tempo di transito dell’intestino crasso, i pazienti con sintomi di ostruzione intestinale subacuta dopo il trattamento devono essere pertanto tenuti sotto osservazione.

L’esperienza d’impiego dell’ondansetrone nei pazienti con disturbi cardiaci è limitata pertanto è richiesta cautela se l’ondansetrone è somministrato con anestetici in pazienti con aritmia o disturbi della conduzione cardiaca o nei pazienti in trattamento con antiaritmici o beta-bloccanti.

La specialità medicinale non deve essere impiegata nei bambini di età inferiore ai due anni, essendo limitata l’esperienza in questi pazienti.

La prevenzione della nausea e del vomito con l’ondansetrone nei pazienti sottoposti a adenotonsillectomia potrebbe mascherare il sanguinamento occulto. Pertanto, questi pazienti devono essere seguiti attentamente dopo trattamento con l’ondansetrone.

Ondansetron Hospira 2 mg/ml soluzione iniettabile contiene sodio. La soluzione iniettabile (fiale da 2 ml e da 4 ml di ondansetrone) contiene una quantità di sodio inferiore a 1 mmol (23 mg), è quindi essenzialmente “esente da sodio”.


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04.5 Interazioni - Inizio Pagina

Non vi è alcuna evidenza che l’ondansetrone induca o inibisca il metabolismo di altri prodotti medicinali comunemente co-somministrati con esso. Studi specifici hanno dimostrato che l’ondansetrone non interagisce con l’alcol, temazepan, furosemide, alfentanil, propofol e tiopental.

L’ondansetrone viene metabolizzato da enzimi multipli epatici del citocromo epatico P-450: CYP3A4, CYP2D6 e CYP1A2. A causa della molteplicità degli enzimi in grado di metabolizzare l’ondansetrone, l’inibizione enzimatica o la ridotta attività di un enzima (ad.es. deficienza genetica del CYP2D6) è normalmente compensata dagli altri enzimi e dovrebbe comportare solo un modesto o nessun significativo cambiamento della clearance totale dell’ondansetrone né un aggiustamento della dose.

Fenitoina, carbamazepina e rifampicina: nei pazienti trattati con i potenti induttori della CYP3A4 (come fenitoina, carbamazepina, e rifampicina), la clearance orale dell’ondansetrone aumentava e le concentrazioni ematiche dell’ondansetrone si riducevano.

Tramadolo: i risultati di piccoli studi indicano che l’ondansetrone può ridurre l’effetto analgesico del tramadolo.


04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

Gravidanza

I risultati, in un numero limitato di donne in gravidanza esposte al farmaco, non hanno evidenziato effetti indesiderati dell’ondansetrone in gravidanza né sul benessere del feto/neonato. Ad oggi, non sono disponibili altri dati epidemiologici rilevanti. Gli studi sugli animali non indicano effetti diretti o indiretti dannosi sulla gravidanza, sullo sviluppo embriofetale, sul parto o sullo sviluppo postnatale. Tuttavia, gli studi negli animali non sono sempre predittivi della risposta nell’uomo. Bisogna esercitare cautela quando si prescrive il farmaco in gravidanza in particolare nel primo trimestre, valutando attentamente il rapporto rischio/beneficio.

Allattamento

Gli studi hanno dimostrato che l’ondansetrone passa nel latte degli animali in allattamento (vedere la sezione 5.3). Pertanto, si raccomanda di evitare che le donne che allattano al seno siano trattate con l’ondansetrone.


04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

L’ondansetrone non influenza l’abilità di guida o di usare macchinari.


04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

Disturbi del sistema immunitario

Rari (> 1/10.000, < 1/1.000): reazioni immediate di ipersensibilità, talvolta gravi, che includono anafilassi. L’anafilassi può essere mortale.

Sono state anche riportate reazioni di ipersensibilità in pazienti sensibili agli altri antagonisti 5-HT3 selettivi.

Patologie del sistema nervoso

Rari (> 1/10000, < 1/1000): vi sono rapporti che suggeriscono movimenti involontari degli occhi come reazioni extrapiramidali, ad esempio crisi oculogiriche, reazioni distoniche senza evidenza certa di sequele cliniche persistenti e raramente sono stati osservati convulsioni sebbene nessun meccanismo farmacologico noto possa spiegare come l’ondansetrone causi questi effetti.

Patologie cardiache

Rari (> 1/10000, < 1/1000): dolore al torace con o senza depressione del tratto ST, aritmia cardiaca, ipotensione e bradicardia.

Patologie gastrointestinali

Comuni (> 1/100, < 1/10): è noto che l’ondansetrone aumenta il tempo di transito nell’intestino crasso e in alcuni pazienti ciò può causare stitichezza.

Patologie epatobiliari

Occasionalmente sono stati riportati aumenti asintomatici dei test della funzionalità epatica.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Possono insorgere occasionalmente reazioni di ipersensibilità nel sito di iniezione (come eruzione cutanea, orticaria, prurito), che a volte si estendono lungo la vena in cui viene somministrato il farmaco.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comuni (> 1/100, < 1/10): mal di testa, sensazione di vampate e calore, singhiozzo.

Rari (> 1/10000, < 1/1000): disturbi visivi transitori (come offuscamento della vista) e capogiri nel corso della somministrazione endovenosa rapida dell’ondansetrone.


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04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

Poco è noto attualmente sul sovradosaggio dell’ondansetrone, tuttavia un numero limitato di pazienti ha ricevuto sovradosaggi. Le manifestazioni riportate includono disturbi visivi, grave stipsi, ipotensione e un episodio vasovagale con transitorio blocco AV di secondo grado. In tutti i casi, gli eventi si sono completamente risolti. Non esiste un antidoto specifico per l’ondansetrone, quindi in tutti i casi di sospetto sovradosaggio, deve essere instaurata un’appropriata terapia sintomatica e di supporto.


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

Categoria farmacoterapeutica: antiemetici e antinausea, antagonisti della serotonina (5-HT3)

Codice ATC A04AA01

L’ondansetrone è un potente antagonista, altamente selettivo, dei recettori 5-HT3. Il suo preciso meccanismo d’azione antiemetico e antinausea non è noto. Gli agenti chemioterapici e la radioterapia possono causare il rilascio di serotonina (5-HT) nell’intestino tenue che scatena il riflesso del vomito attivando gli afferenti vagali tramite i recettori 5-HT3. L’ondansetrone blocca l’inizio di questo riflesso. L’attivazione degli afferenti vagali potrebbe anche causare il rilascio di 5-HT nell’area postrema, localizzata sul pavimento del quarto ventricolo, e ciò può anche promuovere l’emesi attraverso un meccanismo centrale. Pertanto, l’effetto dell’ondansetrone nel controllo della nausea e del vomito indotti dalla chemioterapia citotossica e dalla radioterapia probabilmente è secondario all’antagonismo dei recettori 5-HT3 sui neuroni localizzati nel sistema nervoso periferico e centrale. I meccanismi di azione della nausea e vomito post-operatori non sono noti ma possono esservi vie comuni con la nausea e vomito indotti dai citotossici.

In uno studio farmaco-psicologico in volontari l’ondansetrone non ha mostrato un effetto sedativo.

Il ruolo dell’ondansetrone nell’emesi indotta dagli oppiacei non è stato ancora stabilito.


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05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

Successivamente alla somministrazione orale, l’ondansetrone è assorbito passivamente e completamente dal tratto gastrointestinale e subisce un metabolismo di primo passaggio (biodisponibilità 60% circa). Il picco delle concentrazioni plasmatiche, circa 30 ng/ml, si raggiunge in circa 1,5 ore dopo una dose di 8 mg. Per dosi superioria 8 mg, l’aumento dell’esposizione sistemica all’ondansetrone con l’aumentare della dose è più grande di un aumento proporzionale; ciò potrebbe tradursi, per dosi orali più elevate, in una riduzione del metabolismo di primo passaggio. La biodisponibilità, dopo trattamento orale, è significativamente aumentata in presenza di alimenti ma non è influenzata dagli antiacidi. Gli studi nei pazienti anziani volontari sani hanno dimostrato aumenti modesti, ma clinicamente non significativi correlati all’età sia della biodisponibilità orale (65%) sia dell’emivita (5 ore) dell’ondansetrone. Sono state dimostrate differenze, in funzione del sesso, nel metabolismo dell’ondansetrone, le donne presentano una maggior velocità e grado di assorbimento dopo trattamento con una dose orale e una riduzione della clearance sistemica e del volume di distribuzione (aggiustato per il peso corporeo).

La disponibilità dell’ondansetrone dopo somministrazione orale, intramuscolare (IM) ed endovenosa (IV) è simile con un’emivita terminale di circa 3 ore e volume di distribuzione allo stato stazionario di circa 140 litri. Si raggiunge un’esposizione sistemica equivalente dopo somministrazione intramuscolare ed endovenosa dell’ondansetrone.

Una infusione endovenosa di 4 mg dell’ondansetrone somministrata in 5 minuti comporta picchi di concentrazioni plasmatiche di circa 65 ng/ml. A seguito della somministrazione intramusculare dell’ondansetrone, si ottengono picchi di concentrazioni plasmatiche di circa 25 ng/ml entro 10 minuti dall’iniezione.

L’ondansetrone non è fortemente legato alle proteine (70-76%). Non è stato dimostrato un effetto diretto tra concentrazione plasmatica ed effetto antiemetico. L’ondansetrone è eliminato dalla circolazione sistemica in maniera predominante dal metabolismo epatico attraverso vie metaboliche multiple. Meno del 5% della dose assorbita è escreta immodificata nelle urine. L’assenza dell’enzima CYP2D6 (polimorfismo debrisochina) non ha effetto alcuno sulla farmacocinetica dell’ondansetrone. Le proprietà farmacocinetiche dell’ondansetrone sono immodificate dopo dosaggi ripetuti. 

In uno studio su 21 pazienti pediatrici di età compresa tra i 3 e i 12 anni sottoposti a interventi chirurgici in anestesia generale, i valori assoluti sia della clearance sia del volume di distribuzione dell’ondansetrone dopo una dose singola endovenosa di 2 mg (età: 3-7 anni) oppure 4 mg (età: 8-12 anni) erano ridotti. L’entità della variazione era correlata all’età, con clearance ridotta a circa 300 ml/min a 12 anni a 100 ml/min a 3 anni. Il volume di distribuzione si riduceva a circa 75 L a 12 anni e a 17 L a 3 anni. L’impiego di dosi correlate al peso (0,1 mg/kg fino a 4 mg massimo) compensa queste variazioni ed è efficace a normalizzare l’esposizione sistemica  nei pazienti pediatrici.

Nei pazienti con insufficienza renale (clearance della creatinina 15-60 ml/min), si riducono sia la clearance sistemica sia il volume di distribuzione dopo somministrazione endovenosa dell’ondansetrone, con risultante modesto, ma clinicamente insignificante, aumento dell’emivita di eliminazione (5,4h). Uno studio in pazienti con grave insufficienza renale, sottoposti regolarmente a emodialisi (studiati tra le sedute dialitiche) hanno dimostrato che la farmacocinetica dell’ondansetrone risulta essenzialmente invariata dopo somministrazione endovenosa.

Dopo somministrazione orale o endovenosa in pazienti con grave insufficienza epatica, la clearance sistemica dell’ondansetrone è marcatamente ridotta con prolungata emivita di eliminazione (15-32 h) e una biodisponibilità orale intorno al 100% a causa del ridotto metabolismo pre-sistemico.


05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

I dati preclinici basati su studi convenzionali di sicurezza farmacologica, di tossicità a dosi ripetute, di genotossicità e di potenziale cancerogeno non hanno rivelato alcun rischio per l’uomo.

L’ondansetrone e i suoi metaboliti si accumulano nel latte di ratti, con un rapporto latte/plasma di 5,2.

Uno studio in cloni di canali cardiaci umani ha evidenziato che l’ondansetrone ha un potenziale effetto sulla ripolarizzazione cardiaca via blocco dei canali del potassio HERG. Il valore clinico di questo risultato è incerto.


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

•  Acido citrico monoidrato

•  Sodio citrato diidrato

•  Sodio cloruro

•  Acido cloridrico 1M

•  Soluzione di acido cloridrico 20% (v/v)

•  Soluzione di idrossido di sodio 20% (p/v)

•  Acqua per preparazioni iniettabili


06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

Ondansetrone soluzione iniettabile non deve essere somministrato insieme ad altri prodotti medicinali nella stessa siringa o nella stessa soluzione infusionale.

Questa specialità medicinale non deve essere miscelata con altri prodotti medicinali fatta eccezioni di quelli elencati nella sezione 6.6.


06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

Confezione integra: 3 anni.

Soluzione iniettabile

La specialità medicinale deve essere impiegata immediatamente dopo prima apertura della fiala.

Infusione

La stabilità chimico-fisica in uso è stata dimostrata per 7 giorni a 4 C e 25°C per concentrazioni comprese tra 16 mcg/ml e 640 mcg/ml dopo diluizione con le soluzioni infusionali indicate nella sezione 6.6.

Dal punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere impiegato immediatamente. Se non usato immediatamente, i tempi in-uso e di conservazione prima dell’impiego restano una responsabilità dell’utilizzatore e normalmente non superano le 24 ore a 2 - 8°C, a meno che la ricostituzione/diluizione (ecc.) avvenga in condizioni controllate e validate di asepsi.


06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Conservare la fiala nella sua confezione originale.


06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

Fiala di vetro (tipo I) trasparente incolore con prerottura con un punto colorato.

·  Confezione da 5 x 2 ml e da 5 x 4 ml

Non tutte le confezioni potrebbero essere in commercio.


06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

La specialità medicinale è monouso. Eventuali residui della soluzione devono essere eliminati.

L’ondansetrone soluzione iniettabile deve essere ispezionata visivamente prima dell’impiego (ed anche dopo la diluizione). Devono essere impiegate solo soluzioni trasparenti senza particelle visibili.

L’ondansetrone soluzione iniettabile deve essere somministrata solo con le seguenti soluzioni infusionali:

-  Sodio cloruro 0,9 % p/v

-  Glucosio 5% p/v

-  Mannitolo 10 % p/v

-  Infusione di Ringer

-  Potassio cloruro/Sodio cloruro 0,3 % / 0,9 % p/v

-  Glucosio/Potassio cloruro 5% / 0,3 % p/v

Per la dissoluzione sono adatti all’impiego sia le sacche per infusione in PVC sia i flaconi di vetro di tipo I. Conformemente all’attuale conoscenza anche le sacche per infusione in polietilene possono essere adatte alla dissoluzione.

Le diluizioni dell’ondansetrone soluzione iniettabile in sodio cloruro 0,9% p/v o in glucosio 5% p/v sono risultate stabili in siringhe di polipropilene. Si ritiene che l’ondansetrone soluzione iniettabile diluito in altri fluidi infusionali compatibili sia stabile in siringhe di polipropilene.


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

Hospira Italia Srl

Via Orazio, 20/22

80122 Napoli


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

Ondansetron Hospira 2 mg/ml soluzione iniettabile 5 fiale in vetro da 2 ml

A.I.C. n. 037553017/M

Ondansetron Hospira 2 mg/ml soluzione iniettabile 5 fiale in vetro da 4 ml

A.I.C. n. AIC 037553029/M


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

11/08


10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina

09/08