Ondansetrone Teva 4 Mg
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INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

 

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01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

ONDANSETRONE TEVA 4 mg


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

Ogni compressa rivestita con film contiene 4 mg di ondansetrone come ondansetrone cloridrato diidrato.

Per gli eccipienti vedere paragrafo 6.1.


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Compressa rivestita con film.

Compressa oblunga rivestita con film, di colore giallo, con impressa su un lato la cifra “4” e liscia sull’altro.


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

L’ondansetrone è indicato per il trattamento della nausea e del vomito indotti da chemioterapia citotossica e radioterapia e per la prevenzione e il trattamento della nausea e del vomito postoperatori (PONV).



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04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

Uso orale.

Nausea e Vomito Indotti da Chemioterapia e Radioterapia

Adulti

Il potenziale emetogeno delle terapie antitumorali varia a seconda delle dosi e delle combinazioni di chemioterapia e radioterapia utilizzate. La via di somministrazione e la dose di ondansetrone devono variare fra 8 e 32 mg al giorno e devono essere selezionate come indicato di seguito.

Chemioterapia e Radioterapia Emetogene

Per i pazienti sottoposti a chemioterapia o radioterapia emetogena, l’ondansetrone può essere somministrato per via orale o endovenosa.

Per la maggior parte dei pazienti che ricevono chemioterapia o radioterapia emetogena, l’ondansetrone 8 mg deve essere somministrato per iniezione endovenosa lenta o per infusione endovenosa di breve durata nell’arco dei 15 minuti immediatamente precedenti il trattamento, seguiti da 8 mg per via orale ogni dodici ore.

Per uso orale: 8 mg 1-2 ore prima della terapia, seguiti da 8 mg dopo 12 ore.

Per prevenire un’emesi ritardata o prolungata dopo le prime 24 ore, il trattamento orale a base di ondansetrone deve essere protratto per un massimo di 5 giorni dopo un ciclo di terapia.

Il dosaggio raccomandato per la somministrazione orale è di 8 mg due volte al giorno.

Chemioterapia altamente emetogena

Per i pazienti sottoposti a chemioterapia altamente emetogena, ad es. cisplatino ad alto dosaggio, l’ondansetrone può essere somministrato per via endovenosa.

Per prevenire un’emesi ritardata o prolungata dopo le prime 24 ore, il trattamento orale a base di ondansetrone deve essere protratto per un massimo di 5 giorni dopo un ciclo di terapia.

Il dosaggio raccomandato per la somministrazione orale è di 8 mg due volte al giorno.

Bambini (di età ≥ 2 anni) e adolescenti (< 18 anni)

L’esperienza relativa ai pazienti pediatrici è limitata.

Ai bambini di età superiore ai 2 anni, l’ondansetrone può essere somministrato come singola dose endovenosa di 5 mg/m² nell’arco dei quindici minuti immediatamente precedenti la chemioterapia, seguita da 4 mg assunti per via orale dopo dodici ore.

Il trattamento per via orale con un dosaggio dipendente dalla superficie corporea deve essere protratto per un massimo di 5 giorni dopo un ciclo di terapia. I bambini con una superficie corporea totale tra 0,6 e 1,2 m² devono ricevere un dosaggio di 4 mg 3 volte al giorno, mentre i bambini con una superficie corporea superiore a 1,2 m² devono ricevere 8 mg 3 volte al giorno.

Non vi sono esperienze relative a bambini di età inferiore a 2 anni.

Ondansetrone Teva compresse rivestite con film non può essere usato per i bambini con una superficie corporea totale inferiore a 0,6 m².

Anziani

L’ondansetrone è ben tollerato dai pazienti nella fascia di età oltre i 65 anni e non richiede alcuna variazione del dosaggio, della frequenza o della via di somministrazione.

Fare riferimento anche al paragrafo ‘Popolazioni Particolari’.

Nausea e vomito postoperatori (PONV)

Adulti

Prevenzione della PONV

Per la prevenzione della PONV: l’ondansetrone può essere somministrato per via orale o mediante iniezione endovenosa.

L’ondansetrone può essere somministrato in singola dose di 4 mg con iniezione endovenosa lenta al momento dell’induzione dell’anestesia.

Per uso orale: 16 mg un’ora prima dell’anestesia.

In alternativa, 8 mg un’ora prima dell’anestesia seguiti da altre due dosi di 8 mg a intervalli di otto ore.

Per il trattamento della PONV stabilizzata

Per il trattamento della PONV stabilizzata si raccomanda la somministrazione per via endovenosa.

Bambini (di età ≥ 2 anni) e adolescenti (<18 anni)

Per la prevenzione e il trattamento della PONV si raccomanda un’iniezione endovenosa lenta.

Anziani

Vi è una limitata esperienza nell’uso di ondansetrone nella prevenzione e nel trattamento della nausea e del vomito postoperatori (PONV) negli anziani. Tuttavia, l’ondansetrone è ben tollerato nei pazienti nella fascia di età oltre i 65 anni sottoposti a chemioterapia.

Fare riferimento anche al paragrafo ‘Popolazioni Particolari’.

Popolazioni particolari

Pazienti con compromissione della funzione renale

Non è necessaria alcuna variazione della dose giornaliera, della frequenza o della via di somministrazione.

Pazienti con insufficienza epatica

La clearance di ondansetrone è significativamente ridotta e l’emivita sierica significativamente prolungata nei soggetti con compromissione della funzionalità epatica da moderata a grave. In questi pazienti non deve essere superata la dose totale giornaliera di 8 mg.

Pazienti portatori di insufficienti capacità metaboliche ossidative della sparteina/debrisochina

L’emivita di eliminazione dell’ondansetrone non è modificata nei soggetti portatori di insufficienti capacità metaboliche ossidative della sparteina/debrisochina. Pertanto, in tali pazienti, dosi ripetute determineranno livelli di esposizione al farmaco che non differiscono da quelli del resto della popolazione. Non sono quindi necessarie variazioni del dosaggio giornaliero o della frequenza della somministrazione.


04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

Ipersensibilità all’ondansetrone, o ad altri antagonisti selettivi del recettore 5-HT3 (per esempio, granisetron, dolasetron), o a uno qualsiasi degli eccipienti.


04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

Poiché è noto che l’ondansetrone aumenta il tempo di transito nell’intestino crasso, è opportuno monitorare i pazienti con segni di ostruzione intestinale subacuta dopo la somministrazione.

L’ondansetrone non è indicato per la prevenzione e il trattamento della nausea e del vomito post-operatori nei bambini successivamente a intervento chirurgico intra-addominale.

Ondansetrone Teva compresse rivestite con film non deve essere usato nei bambini con una superficie corporea totale inferiore a 0,6 m².

I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficienza di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere il farmaco.


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04.5 Interazioni - Inizio Pagina

Non è dimostrato che l’ondansetrone induca o inibisca il metabolismo di altri medicinali comunemente somministrati in concomitanza con esso. Studi specifici hanno evidenziato che l’ondansetrone non interagisce con alcool, temazepam, furosemide, tramadolo, alfentanil, propofol e tiopental.

L’ondansetrone è metabolizzato da diversi enzimi epatici del citocromo P-450: CYP3A4, CYP2D6 e CYP1A2. Data la molteplicità di enzimi metabolici in grado di metabolizzare l’ondansetrone, l’inibizione enzimatica o l’attività ridotta di un enzima (per esempio deficit genetico di CYP2D6) è normalmente compensata da altri enzimi e dovrebbe determinare alterazioni significative ridotte o nulle della clearance complessiva dell’ ondansetrone o del dosaggio necessario.

Fenitoina, carbamazepina e rifampicina: nei pazienti sottoposti a trattamento con potenti induttori di CYP3A4 (ossia fenitoina, carbamazepina, e rifampicina), è stato riscontrato un incremento della clearance orale di ondansetrone e una diminuzione delle concentrazioni ematiche di ondansetrone.

Tramadolo: dati provenienti da studi di piccole dimensioni indicano che l’ondansetrone può ridurre gli effetti analgesici del tramadolo.


04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

Gravidanza

Non esistono dati clinici disponibili per l’ondansetrone relativi all’esposizione in gravidanza. Gli studi condotti sugli animali non indicano effetti teratogeni (vedere paragrafo 5.3). Si raccomanda particolare attenzione nella somministrazione del farmaco a donne gravide in particolare durante il primo trimestre. È opportuno effettuare un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio.

Allattamento

I test hanno rivelato che l’ondansetrone passa nel latte degli animali che allattano. Si raccomanda, pertanto, che le donne sottoposte a trattamento a base di ondansetrone non allattino al seno.


04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

Dai test psicomotori risulta che l’ondansetrone non ostacola le prestazioni e non causa sedazione.


04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

Disturbi del sistema immunitario

Rari

Reazioni di ipersensibilità immediata, a volte gravi, inclusa anafilassi. L’anafilassi può essere fatale.

Sono state inoltre segnalate reazioni di ipersensibilità in pazienti che avevano manifestato sensibilità ad altri antagonisti selettivi dei recettori 5-HT3.

Patologie del sistema nervoso

Vi sono state segnalazioni riferibili a movimenti involontari quali reazioni extrapiramidali, ad es. crisi oculogire/reazioni distoniche senza dimostrazione di sequele cliniche persistenti, e in rari casi, sono state segnalate convulsioni, sebbene non vi sia alcun meccanismo farmacologico a supporto del fatto che l’ondansetrone determini tali effetti.

Patologie cardiache

Rari

Dolore toracico, con o senza depressione del segmento ST, aritmie cardiache, ipotensione e bradicardia.

Patologie gastrointestinali

L’ondansetrone aumenta il tempo di transito nell’intestino crasso e può causare stitichezza in alcuni pazienti. È opportuno monitorare i pazienti che manifestano segni di ostruzione subacuta.

Patologie epatobiliari

I testi sulla funzionalità epatica hanno evidenziato incrementi dei valori occasionali e asintomatici.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comuni

Cefalea, sensazione di arrossamento o calore, singhiozzo.

Non comuni

Aumenti asintomatici dei valori evidenziati nei test sulla funzionalità epatica.

Rari

Disturbi visivi transitori (per esempio visione offuscata) e vertigini durante la somministrazione endovenosa rapida di ondansetrone.


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04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

L’esperienza clinica riguardo al sovradosaggio con ondansetrone è ridotta, tuttavia, solo un numero limitato di pazienti ha ricevuto un sovradosaggio. Le manifestazioni più importanti del sovradosaggio finora segnalate sono le seguenti: disturbi visivi, stipsi grave, ipotensione e un episodio vasovagale con blocco AV transitorio di secondo grado. In ogni caso, tali eventi si sono risolti completamente. Non vi sono antidoti specifici per l’ondansetrone, pertanto in caso di sospetto sovradosaggio, è opportuno somministrare una terapia sintomatica e di sostegno a seconda delle necessità.


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

Gruppo farmacoterapeutico: Antiemetici e antinausea, antagonisti della serotonina (5HT3).

Codice ATC: A04A A01

L’ondansetrone è un potente antagonista altamente selettivo dei recettori 5HT3. Il suo meccanismo d’azione, nel controllo della nausea e del vomito, non è ancora ben noto. Gli agenti chemioterapici e la radioterapia possono causare il rilascio dei 5HT nell’intestino tenue, scatenando il riflesso del vomito mediante attivazione delle afferenze vagali attraverso gli stessi recettori 5HT3. L’ondansetrone è in grado di inibire tale riflesso. Inoltre, l’attivazione delle afferenze vagali può determinare un rilascio di 5HT nell’area postrema, situata sul pavimento del quarto ventricolo, il che può favorire l’emesi attraverso un meccanismo centrale. Pertanto, l’effetto dell’ondansetrone nel trattamento della nausea e del vomito indotti da chemioterapia citotossica e radioterapia è probabilmente dovuto all’antagonismo dei recettori 5HT3 situati sui neuroni sia nel sistema nervoso centrale che in quello periferico. I meccanismi d’azione nella nausea e del vomito postoperatori non sono noti, ma possono esservi percorsi comuni alla nausea e al vomito indotti da fattori citotossici.

In uno studio farmaco-psicologico condotto su volontari, l’ondansetrone non ha evidenziato un effetto sedativo.

L’ondansetrone non modifica le concentrazioni plasmatiche di prolattina.

Il ruolo dell’ondansetrone nell’emesi indotta da oppiacei non è stato ancora definito.


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05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

In seguito alla somministrazione orale, ondansetrone è assorbito passivamente e completamente dal tratto gastrointestinale e subisce un metabolismo di primo passaggio (la biodisponibilità è pari al 60% circa). Le concentrazioni plasmatiche di picco di circa 30 ng/ml vengono raggiunte circa 1,5 ore dopo una dose da 8 mg. Per dosi superiori agli 8 mg l’aumento dell’esposizione sistemica dell’ondansetrone con l’aumentare della dose è maggiore rispetto alla media; ciò può riflettere una riduzione nel metabolismo di primo passaggio a dosaggi orali maggiori. La biodisponibilità, dopo somministrazione orale, è leggermente incrementata dalla presenza di cibo, ma non è influenzata dagli antiacidi. Gli studi condotti su volontari anziani sani hanno evidenziato un lieve aumento dovuto all’età, ma clinicamente non significativo, sia della biodisponibilità orale (65%) sia dell’emivita (5 ore) di ondansetrone. Sono state evidenziate differenze tra i sessi nella disponibilità di ondansetrone: le donne presentano una velocità e un’entità maggiore di assorbimento dopo somministrazione orale e una clearance sistemica e un volume di distribuzione ridotti (in base al peso corporeo).

Non esistono differenze dopo somministrazione orale, intramuscolare o endovenosa, nell’emivita, che è di circa 3 ore, e nel volume di distribuzione allo stato stazionario, che è di circa 140 litri. Dopo somministrazione per via endovenosa o intramuscolare si ottiene un’uguale esposizione sistemica.

L’infusione endovenosa di 4 mg di ondansetrone, di durata non inferiore a 5 minuti determina concentrazioni plasmatiche di picco di circa 65 ng/ml. Dopo somministrazione intramuscolare di ondansetrone, si raggiungono concentrazioni plasmatiche di picco pari a circa 25 ng/ml entro 10 minuti dall’iniezione.

L’ondansetrone non è altamente legato alle proteine (70-76%). Non è stata stabilita una correlazione diretta tra le concentrazioni nel plasma e l’effetto antiemetico. L’ondansetrone è eliminato dalla circolazione sistemica principalmente mediante il metabolismo epatico attraverso diverse vie enzimatiche. Meno del 5% della dose assorbita viene escreto nelle urine in forma invariata. L’assenza dell’enzima CYP2D6 (polimorfismo della debrisochina) non ha effetti sulla farmacocinetica dell’ondansetrone. Le proprietà farmacocinetiche dell’ondansetrone rimangono invariate a dosi ripetute.

In uno studio su 21 pazienti pediatrici di età compresa fra i 3 e i 12 anni sottoposti a chirurgia elettiva in anestesia generale, i valori assoluti sia della clearance sia del volume di distribuzione di ondansetrone in seguito a una singola somministrazione endovenosa di 2 mg (3-7 anni di età) o 4 mg (8-12 anni) erano ridotti. L’ampiezza della variazione dipendeva dall’età. La clearance era circa 300 ml/min all’età di 12 anni e di 100 ml/min a 3 anni. Il volume di distribuzione era di circa 75 l a 12 anni e di 17 l a 3 anni. L’impiego di un dosaggio sulla base del peso (0,1 mg/kg fino a un massimo di 4 mg) compensa tali cambiamenti e costituisce un metodo valido per normalizzare l’esposizione sistemica nei pazienti pediatrici.

Nei pazienti con insufficienza renale (clearance della creatinina di 15-60 ml/min), sia la clearance sistemica sia il volume di distribuzione sono risultati ridotti in seguito a somministrazione endovenosa di ondansetrone, determinando un lieve aumento non clinicamente significativo dell’emivita di eliminazione (5,4 h). Uno studio in pazienti affetti da grave insufficienza renale sottoposti regolarmente a emodialisi ha mostrato che la farmacocinetica dell’ondansetrone (rilevata nei periodi interdialitici) rimane essenzialmente invariata dopo somministrazione endovenosa.

Studi condotti su volontari anziani sani hanno evidenziato un lieve aumento, dovuto all’età, sia della biodisponibilità orale (65%) sia dell’emivita (5 ore).

Dopo somministrazione orale, endovenosa o intramuscolare nei pazienti con insufficienza epatica grave, la clearance sistemica dell’ondansetrone è risultata marcatamente ridotta con l’emivita di eliminazione prolungata (15-32 h) e una biodisponibilità orale prossima al 100%, dovuta a un metabolismo presistemico ridotto.


05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

Tossicità acuta

La tossicità acuta dell’ondansetrone è stata valutata fino a livelli di dosaggio massimo non letale nei ratti (100 mg/kg di peso corporeo per via orale e 15 mg/kg di peso corporeo per via endovenosa) e nei topi (10 mg/kg di peso corporeo per via orale, 1 mg/kg di peso corporeo per via endovenosa). In seguito a somministrazione di dosi elevate, è stata osservata compromissione della funzionalità del sistema nervoso centrale, identificata come comportamento anomalo. Questo effetto era dose-limitante.

Tossicità a dosi ripetute

•  Somministrazione orale

Sono stati effettuati studi su esemplari di ratti (di età massima di 18 mesi) e di cani (di età massima di 12 mesi). I disturbi comportamentali sono stati osservati solo in seguito a somministrazione di un dosaggio elevato. Nei ratti, è stato osservato un aumento transitorio dei livelli di alanina-aminotransferasi senza però alcun segno di epatotossicità. Un legame riscontrato a livello di tessuti contenenti melanina e specifici di elastina non si è dimostrato significativo da un punto di vista tossicologico.

•  Somministrazione endovenosa

Sono stati condotti alcuni studi su esemplari di ratti e cani. Come nel caso della somministrazione per via orale, sono stati rilevati disturbi comportamentali di carattere transitorio. In seguito a somministrazione di dosi elevate, notevolmente superiori rispetto alle dosi terapeutiche impiegate per i soggetti umani, è stato osservato tremore (ratti: 12 mg/kg di peso corporeo; cani; 6,75 mg/kg di peso corporeo). Nei ratti è stato rilevato un piccolo aumento transitorio di alanina-aminotransferasi. Nei cani è stata osservata irritazione locale a livello del sito di iniezione, dose-dipendente, e verificatasi solo alle concentrazioni elevate di 6,75 mg/ml. In seguito all’impiego nei cani di concentrazioni corrispondenti a quelle utilizzate per il trattamento nell’uomo non sono stati osservati casi di irritazione.

Tossicità riproduttiva

Sono stati condotti studi su esemplari di ratti e conigli con somministrazione per via orale ed endovenosa. Non sono stati rilevati segni di un effetto teratogeno dell’ondansetrone. L’ondansetrone attraversa la placenta di ratti e conigli.

Non sono stati segnalati effetti indesiderati sulla fertilità e sullo sviluppo post-natale. L’ondansetrone e i suoi metaboliti si accumulano nel latte dei ratti e la proporzione latte/plasma è pari a 5,2.

Mutagenicità

L’ondansetrone è stato sottoposto a test di mutagenicità approfonditi; non è stato riscontrato alcun potenziale mutageno.

Carcinogenicità

Gli studi effettuati nel corso della durata complessiva della vita di ratti (dose massima 10 mg/kg di peso corporeo) e topi (dose massima 30 mg/kg di peso corporeo) non hanno indicato alcun aumento di incidenza tumorale.

Ulteriori studi

L’ondansetrone in concentrazioni micromolari bloccava i canali del potassio HERG clonato del cuore umano. La rilevanza clinica di questi risultati non è nota.


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

Nucleo della compressa

•  Lattosio monoidrato

•  Carbossimetilamido sodico Tipo A

•  Cellulosa microcristallina

•  Amido (di mais) pregelatinizzato

•  Magnesio stearato

Rivestimento

•  Ipromellosa

•  Titanio diossido (E171)

•  Macrogol 400

•  Macrogol 6000

•  Ferro ossido giallo (E172)


06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

Non pertinente.


06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

2 anni.


06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione di conservazione.


06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

Blister di PVC/PVdC-alluminio trasparente e bianco-opaco.

Confezione da 6 compresse.


06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

Nessuna istruzione particolare.


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

Teva Italia S.r.l. - Via Messina, 38 - 20154 Milano


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

A.I.C. n. 038434041/M - “4 mg Compresse Rivestite Con Film” - 6 Compresse In Blister Pvc/Pvdc/Al


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

Novembre 2008


10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina

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