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Optisulin 100 Unità/ml soluzione iniettabile in un flaconcino
Ogni ml di soluzione iniettabile contiene 3,64 mg del principio attivo insulina glargine, corrispondente a 100 Unità di insulina glargine.
Ogni flaconcino contiene 5 ml, equivalenti a 500 Unità, o 10 ml, equivalenti a 1000 Unità.
L'insulina glargine è un analogo dell'insulina ed è prodotta con la tecnica del DNA ricombinante usando Escherichia coli (ceppi K 12).
Per l´elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Soluzione iniettabile.
Optisulin è una soluzione limpida ed incolore.
Diabete mellito, quando sia necessario un trattamento insulinico.
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Optisulin è un analogo dell'insulina, che ha una durata d'azione prolungata.
e deve essere somministrato una volta al giorno alla sera.
Il dosaggio di insulina glargine deve essere adattato individualmente.
Nei pazienti con diabete mellito di tipo 2, Optisulin può essere somministrato insieme a farmaci antidiabetici attivi per via orale.
Passaggio da altre insuline a Optisulin Quando si sostituisce un regime terapeutico a base di insulina ad azione intermedia o prolungata con un regime con Optisulin, un cambiamento della dose di insulina basale può essere richiesto e il trattamento antidiabetico concomitante (cioè la dose ed i tempi della somministrazione addizionale di insuline normali o analoghi dell'insulina ad azione rapida o la dose degli agenti antidiabetici orali) deve essere adattato.
Per ridurre il rischio di ipoglicemia notturna e mattutina, i pazienti che cambieranno il loro regime insulinico basale da insulina NPH due volte al giorno a Optisulin una volta al giorno dovranno ridurre la loro dose giornaliera di insulina basale del 20-30 % durante le prime settimane di trattamento.
Durante le prime settimane la diminuzione dovrebbe, almeno in parte, essere compensata da un incremento di insulina prima dei pasti; dopo tale periodo il regime dovrà essere adeguato individualmente.
Come nel caso di altri analoghi dell'insulina, i pazienti trattati con dosi elevate di insulina a causa della presenza di anticorpi anti-insulina umana possono mostrare un miglioramento della risposta all'insulina se sottoposti alla terapia con Optisulin.
Si raccomanda di attuare controlli metabolici frequenti nel periodo di passaggio da un tipo di insulina ad un altro e nelle prime settimane successive.
Può verificarsi che in seguito al miglioramento del controllo metabolico ed al conseguente aumento della sensibilità all'insulina sia necessario effettuare un ulteriore aggiustamento della dose.
L'aggiustamento della dose può essere necessario anche se, per esempio, cambiano il peso del paziente o il suo stile di vita o si verificano altre circostanze che possono causare un'aumentata sensibilità all'ipo- o iperglicemia (vedere paragrafo 4.4).
Somministrazione Optisulin viene somministrato per via sottocutanea.
Optisulin non deve essere somministrato per via endovenosa.
La durata d'azione prolungata di Optisulin dipende dalla sua iniezione nel tessuto sottocutaneo.
La somministrazione per via endovenosa della dose che è di solito usata per via sottocutanea può provocare una grave ipoglicemia.
Non ci sono differenze clinicamente rilevanti nei livelli sierici di insulina o di glucosio dopo somministrazione di Optisulin nella parete addominale, nel muscolo deltoide o nella coscia.
�ˆ necessario ruotare i siti di iniezione all'interno dell'area prescelta tra un'iniezione e la successiva.
Optisulin non deve essere miscelato con nessun altro tipo di insulina o diluito.
Miscelandolo o diluendolo si può modificarne il profilo di durata/azione e la miscelazione può provocarne la precipitazione.
Per ulteriori dettagli sull'utilizzo, vedere paragrafo 6.6.
A causa della limitata esperienza, l'efficacia e la sicurezza di Optisulin non può essere stabilita nei seguenti gruppi di pazienti:
bambini, pazienti con ridotta funzionalità epatica o pazienti con una insufficienza renale media/grave (vedere paragrafo 4.4).
Ipersensibilità all'insulina glargine o a qualsiasi altro eccipiente (vedere paragrafo 6.1).
Optisulin non è l'insulina di prima scelta nel trattamento della chetoacidosi diabetica.
In tali casi si consiglia invece l'insulina rapida somministrata per via endovenosa.
A causa della limitata esperienza, l'efficacia e la sicurezza di Optisulin non può essere stabilita nei bambini, nei pazienti con ridotta funzionalità epatica o nei pazienti con una insufficienza renale media/grave (vedere paragrafo 4.2).
In pazienti affetti da insufficienza renale la richiesta di insulina può diminuire a causa della ridotta eliminazione insulinica.
Negli anziani, il deterioramento progressivo della funzione renale può causare una diminuzione costante della domanda di insulina.
�ˆ possibile che in pazienti affetti da insufficienza epatica grave la richiesta di insulina diminuisca a causa della capacità ridotta di gluconeogenesi e del ridotto metabolismo insulinico.
Se il controllo glicemico non è ottimale o se il paziente mostra una tendenza ad episodi iperglicemici o ipoglicemici, si devono rivedere l'aderenza del paziente al regime di trattamento prescritto, i siti e le tecniche di iniezione e tutti gli altri fattori rilevanti prima di considerare un aggiustamento della dose.
Ipoglicemia La frequenza di eventi ipoglicemici dipende dal profilo di azione dei vari tipi di insulina usati e possono quindi cambiare quando viene modificato il regime di trattamento.
A causa di un maggiore apporto di insulina basale con Optisulin, potrebbe verificarsi ipoglicemia con minor frequenza durante la notte ed una maggior frequenza di prima mattina.
Si devono prendere precauzioni particolari e si consiglia di effettuare un monitoraggio più frequente del glucosio ematico nei pazienti nei quali gli episodi ipoglicemici possono essere di particolare rilevanza clinica, per esempio in pazienti con stenosi significative delle arterie coronariche o dei vasi sanguigni che irrorano il cervello (rischio di complicanze cardiache o cerebrali dell'ipoglicemia), così come in pazienti con retinopatia proliferativa, in particolare se non sono trattati con fotocoagulazione (rischio di amaurosi transitoria conseguente all'ipoglicemia).
I pazienti devono saper riconoscere le circostanze in cui i sintomi premonitori dell'ipoglicemia sono diminuiti.
I sintomi di allarme dell'ipoglicemia possono cambiare, risultare meno evidenti o assenti in certi gruppi a rischio.
Questi includono pazienti:
- con marcato miglioramento del controllo glicemico,
- nei quali l'ipoglicemia si sviluppa gradualmente,
- anziani,
- che sono passati da un´insulina animale a un´insulina umana,
- con neuropatia autonomica,
- con una lunga storia di diabete,
- che soffrono di disturbi psichiatrici,
- che ricevono contemporaneamente un trattamento con alcuni altri farmaci (vedere paragrafo 4.5).
Tali situazioni possono provocare ipoglicemia grave (e possibile perdita di conoscenza) prima che il paziente ne sia consapevole.
Gli effetti prolungati della somministrazione sottocutanea di insulina glargine possono ritardare la normalizzazione di una ipoglicemia.
Se si osservano valori di emoglobina glicosilata normali o diminuiti si deve considerare la possibilità che si siano verificati episodi ricorrenti, non riconosciuti (specialmente notturni) di ipoglicemia.
L'aderenza del paziente alla dose e al regime dietetico, una corretta somministrazione di insulina ed il riconoscimento dei sintomi dell'ipoglicemia sono essenziali per ridurre il rischio di ipoglicemia.
I fattori che aumentano la suscettibilità all'ipoglicemia richiedono un monitoraggio particolarmente attento e potrebbe essere necessario aggiustare la dose.
Tali fattori includono:
- variazione dell'area di iniezione,
- miglioramento della sensibilità all'insulina (mediante, per es., eliminazione dei fattori di stress),
- esercizio fisico non abituale, aumentato o prolungato,
- disturbi intercorrenti (per es.
vomito, diarrea),
- assunzione inadeguata di cibo,
- omissione di pasti,
- consumo di alcool,
- disordini non compensati del sistema endocrino, (per es., nell'ipotiroidismo e nell'insufficienza corticosurrenale e dell'ipofisi anteriore)
- trattamento concomitante con alcuni altri farmaci.
Malattie intercorrenti Le malattie intercorrenti richiedono un monitoraggio metabolico intensificato.
In alcuni casi è consigliabile eseguire i test delle urine per i chetoni e spesso è necessario aggiustare la dose di insulina.
La domanda di insulina di solito aumenta.
I pazienti con diabete di tipo 1 devono mantenere un apporto di carboidrati, se pure in piccole quantità, anche se mangiano poco o non sono in grado di mangiare, oppure vomitano, ecc.
e non devono mai sospendere completamente la somministrazione di insulina.
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La somministrazione concomitante di alcune sostanze influenza il metabolismo del glucosio e può richiedere un aggiustamento della dose di insulina glargine.
Le sostanze che possono aumentare l'effetto ipoglicemizzante e la suscettibilità all'ipoglicemia includono farmaci antidiabetici orali, ACE inibitori, disopiramide, fibrati, fluoxetina, MAO inibitori, pentossifillina, propoxifene, salicilati e antibiotici sulfonamidi.
Le sostanze che possono ridurre l'effetto ipoglicemizzante includono:
corticosteroidi, danazolo, diazossido, diuretici, glucagone, isoniazide, estrogeni e progestinici, derivati della fenotiazina, somatropina, agenti simpaticomimetici (per es.
epinefrina [adrenalina], salbutamolo, terbutalina), ormoni tiroidei, specialità medicinali antipsicotiche atipiche (per es.
clozapina e olanzapina) e inibitori della proteasi.
Beta-bloccanti, clonidina, sali di litio o alcool possono potenziare o ridurre l'effetto ipoglicemizzante dell'insulina.
La pentamidina può causare ipoglicemia, che talvolta può essere seguita da iperglicemia.
Inoltre, sotto l'effetto di farmaci simpaticolitici come beta-bloccanti, clonidina, guanetidina e reserpina, i segni di contro-regolazione adrenergica possono essere ridotti o assenti.
Gravidanza Per insulina glargine non sono disponibili dati clinici relativi a gravidanze esposte nel corso di studi clinici controllati.
Un numero limitato di gravidanze esposte al medicinale osservate dopo la commericalizzazione non indica effetti avversi dell´insulina glargine sulla gravidanza o sulla salute del feto e del neonato.
Ad oggi non sono disponibili altri dati epidemiologici di rilievo.
Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale (vedere paragrafo 5.3).
I dati clinici disponibili non sono sufficienti per escludere rischi.
L´utilizzo di Optisulin può essere preso in considerazione durante la gravidanza, se necessario.
�ˆ essenziale che le pazienti con diabete preesistente o gravidico mantengano un controllo metabolico soddisfacente durante tutto il corso della gravidanza.
La richiesta di insulina può diminuire durante il primo trimestre e generalmente aumenta durante il secondo e terzo trimestre.
Immediatamente dopo il parto, la quantità di insulina necessaria diminuisce rapidamente (aumenta il rischio di ipoglicemia).
Un attento controllo della glicemia è quindi essenziale.
Allattamento Le donne che allattano possono richiedere un aggiustamento del dosaggio insulinico e della dieta.
La capacità del paziente di concentrarsi e di reagire può risultare compromessa dall'ipoglicemia o dall'iperglicemia o, per esempio, come conseguenza dell'alterazione visiva.
Questo può tradursi in una situazione di rischio laddove la suddetta capacità risulti di particolare importanza (per es.
alla guida di veicoli o nell'uso di macchinari).
�ˆ opportuno consigliare ai pazienti di adottare le precauzioni necessarie ad evitare l'ipoglicemia mentre guidano, attenzione questa particolarmente importante per coloro nei quali risulta ridotta o del tutto assente la percezione dei segni premonitori dell'insorgenza di uno stato ipoglicemico o che sono soggetti a frequenti episodi ipoglicemici.
�ˆ quindi necessario considerare se in tali circostanze sia opportuno mettersi alla guida o utilizzare macchinari.
L'ipoglicemia, che generalmente è l'effetto indesiderato più frequente della terapia insulinica, può essere causata da una dose di insulina troppo elevata rispetto a quella richiesta.
Le seguenti reazioni avverse correlate provenienti dagli studi clinici sono riportate di seguito suddivise per classi sistemiche organiche e in base all´incidenza decrescente (molto comune:
1/10; comune:
>1/100, <1/10; non comune:
>1/1.000, <1/100; raro:
>1/10.000, <1/1.000; molto raro:
<1/10.000).
All´interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Alterazioni del metabolismo e della nutrizione Molto comune:
ipoglicemia Gli attacchi ipoglicemici gravi, soprattutto se ricorrenti, possono causare danni neurologici.
Gli episodi ipoglicemici prolungati o severi possono costituire una minaccia per la vita.
In molti pazienti i segni ed i sintomi di ipoglicemia centrale sono preceduti da segni di contro-regolazione adrenergica.
Generalmente, più elevato e più rapido è l'abbassamento dei livelli di glucosio ematico, tanto più marcati si presentano i fenomeni di contro-regolazione e i relativi sintomi.
Alterazioni del sistema immunitario Raro:
reazioni allergiche Le reazioni allergiche all'insulina di tipo immediato sono rare.
Tali reazioni all'insulina (e all'insulina glargine) o agli eccipienti possono essere associate, per esempio, a reazioni cutanee generalizzate, angioedema, broncospasmo, ipotensione e shock e possono rappresentare una minaccia per la vita.
La somministrazione di insulina può determinare la formazione di anticorpi anti-insulina.
In alcuni studi clinici gli anticorpi che mostravano reazioni crociate con l'insulina umana e con l'insulina glargine sono stati osservati con la stessa frequenza nei gruppi trattati con insulina NPH e in quelli trattati con insulina glargine.
In rari casi la presenza di tali anticorpi anti-insulina può richiedere un aggiustamento del dosaggio di insulina al fine di correggere una tendenza all'iperglicemia o all'ipoglicemia.
Alterazioni del sistema nervoso Molto rari:
disgeusia Disturbi oculari Raro:
alterazioni della vista Una variazione marcata del controllo glicemico può causare una compromissione temporanea della vista, dovuta ad una temporanea alterazione della imbibizione e dell'indice di rifrazione del cristallino.
Raro:
retinopatia Il miglioramento a lungo termine del controllo glicemico diminuisce il rischio di progressione di retinopatia diabetica.
L'intensificazione della terapia insulinica e il conseguente repentino miglioramento del controllo glicemico possono tuttavia essere associati ad un peggioramento temporaneo della retinopatia diabetica.
Nei pazienti affetti da retinopatia proliferativa, in particolare in quelli non trattati con la fotocoagulazione, episodi ipoglicemici gravi possono causare amaurosi transitoria.
Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo Come in tutte le terapie insuliniche, si può verificare una lipodistrofia nel sito di iniezione che rallenta l'assorbimento locale di insulina.
La rotazione continua del sito di iniezione all'interno dell'area di iniezione prescelta può contribuire a ridurre o a prevenire queste reazioni.
Comune:
lipoipertrofia Non comune:
lipoatrofia Alterazione dell´apparato muscoloscheletrico e tessuto connettivo Molto rari:
mialgia Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione Comune:
reazioni nel sito d´iniezione Tali reazioni comprendono arrossamento, dolore, prurito, orticaria, edema o infiammazione.
La maggior parte delle reazioni minori alle insuline nel sito d'iniezione di solito si risolvono nel giro di alcuni giorni o settimane.
Raro:
edema Raramente l'insulina può causare ritenzione sodica ed edema, particolarmente se uno scarso controllo metabolico precedente è stato migliorato con una terapia insulinica intensiva.
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Sintomi Un sovradosaggio di insulina può determinare una ipoglicemia grave, talvolta a lungo termine, e pericolosa per la vita.
Trattamento Gli episodi di lieve ipoglicemia possono solitamente essere trattati con carboidrati per via orale.
Può essere necessario aggiustare il dosaggio della specialità medicinale e modificare il regime alimentare o l'esercizio fisico.
Episodi più severi accompagnati da coma, attacchi epilettici o disturbi neurologici possono essere trattati con somministrazione di glucagone per via intramuscolare/sottocutanea o di glucosio concentrato per via endovenosa.
Può inoltre essere necessario assicurare un apporto di carboidrati ad azione prolungata e tenere sotto osservazione il paziente poiché l'ipoglicemia può ripresentarsi anche dopo un iniziale recupero.
Categoria farmacoterapeutica:
Agente antidiabetico.
Insulina ed analoghi, ad azione prolungata.
Codice ATC:
A10AE04.
L'insulina glargine è un analogo dell'insulina umana con bassa solubilità a pH neutro.
�ˆ completamente solubile al pH acido (pH 4) della soluzione iniettabile di Optisulin.
Dopo essere stata iniettata nel tessuto sottocutaneo, la soluzione acida viene neutralizzata e dà luogo alla formazione di microprecipitati dai quali sono continuamente liberate piccole quantità di insulina glargine.
Questo processo assicura un profilo di concentrazione/durata uniforme, senza picchi, prevedibile e con una durata di azione prolungata.
Legame ai recettori insulinici:
l'insulina glargine è molto simile all'insulina umana per quanto riguarda la cinetica del legame al recettore insulinico.
Essa può quindi mediare lo stesso tipo di effetto attraverso il recettore insulinico come l'insulina.
L'attività principale dell'insulina, inclusa l'insulina glargine, è la regolazione del metabolismo del glucosio.
L'insulina ed i suoi analoghi abbassano i livelli di glucosio ematico mediante stimolazione dell'assunzione periferica di glucosio, specialmente dai muscoli scheletrici e dal tessuto adiposo e mediante inibizione della produzione di glucosio epatico.
L'insulina inibisce la lipolisi negli adipociti e la proteolisi e aumenta la sintesi proteica.
Gli studi di farmacologia clinica hanno dimostrato che l'insulina glargine per via endovenosa e l'insulina umana sono equipotenti quando vengono somministrate alle stesse dosi.
Come in tutti i trattamenti insulinici, la durata d'azione dell'insulina glargine può essere influenzata dall'esercizio fisico e da altre variabili.
In studi con clamp euglicemico in soggetti sani o in pazienti affetti da diabete di tipo 1, l'inizio dell'attività dell'insulina glargine somministrata per via sottocutanea era più lento di quello dell'insulina NPH umana, inoltre, il suo effetto era uniforme e senza alcun picco e la durata del suo effetto era prolungata.
Il grafico seguente mostra i risultati ottenuti da uno studio su pazienti:
Profilo d'Azione in Pazienti con Diabete di tipo 1 6 5 4 Insulina glargine 3 Insulina NPH 2 1 0 0 10 20 30 Tempo (ore) dopo iniezione sottocutanea Fine del periodo di osservazione *determinata come quantità di glucosio infusa per mantenere costanti i livelli di glucosio plasmatico (valori medi per ora).
La durata d'azione più lunga dell'insulina glargine è direttamente correlata con la sua più lenta velocità di assorbimento e giustifica la somministrazione di una sola dose giornaliera.
Il profilo temporale dell'azione dell'insulina e dei suoi analoghi quali l'insulina glargine può variare in maniera considerevole in individui diversi o in uno stesso individuo.
In uno studio clinico i sintomi dell'ipoglicemia o le risposte all'ormone contro-regolatore sono risultati simili dopo somministrazione endovenosa di insulina glargine e insulina umana sia in volontari sani che in pazienti con diabete di tipo 1.
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Nei soggetti sani e nei pazienti diabetici le concentrazioni sieriche di insulina indicavano un assorbimento più lento e molto più prolungato e mostravano la mancanza di un picco dopo iniezione sottocutanea di insulina glargine rispetto all'insulina umana NPH.
Le concentrazioni erano quindi conformi al profilo temporale dell'attività farmacodinamica dell'insulina glargine.
Il grafico sopra riportato mostra i profili temporali dell'attività dell'insulina glargine e dell'insulina NPH.
Insulina glargine somministrata per via iniettiva una volta al giorno raggiungerà i livelli di steady state in 2.4 giorni dopo la prima dose.
Se somministrate per via endovenosa, l'emivita di eliminazione dell'insulina glargine e dell'insulina umana sono risultate comparabili.
Nell'uomo l'insulina glargine è in parte degradata nel tessuto sottocutaneo nel carbossile terminale della catena Beta con formazione dei metaboliti attivi 21A-Gly-insulina e 21A-Gly-des-30B-Thr-insulina.
L'insulina glargine non metabolizzata ed i prodotti della sua degradazione sono presenti anche nel plasma.
Negli studi clinici l'analisi dei sottogruppi in base all'età ed al sesso non ha mostrato alcuna differenza nella sicurezza ed efficacia nei pazienti trattati con insulina glargine rispetto all'intera popolazione dello studio.
I dati non clinici rivelano assenza di rischi per gli esseri umani sulla base di studi convenzionali di farmacologia di sicurezza, tossicità per somministrazioni ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno, tossicità riproduttiva.
Flaconcino da 5 ml:
Zinco cloruro, m-cresolo, glicerolo, acido cloridrico, sodio idrossido, acqua per preparazioni iniettabili.
Flaconcino da 10 ml:
Zinco cloruro, m-cresolo, glicerolo, acido cloridrico, polisorbato 20 sodio idrossido, acqua per preparazioni iniettabili.
Optisulin non deve essere miscelato con altri prodotti medicinali.
�ˆ importante assicurarsi che le siringhe non contengano tracce di altre sostanze.
Confezione integra/Flaconcini non in uso:
2 anni.
Confezione aperta/Flaconcini in uso:
Una volta in uso i flaconcini possono essere utilizzati fino a 4 settimane.
Si consiglia di scrivere sull'etichetta la data in cui si usa il contenuto del flaconcino per la prima volta.
Tenere nella scatola di cartone esterna.
Non congelare.
Occorre assicurarsi che il contenitore non sia a diretto contatto con il compartimento congelatore o con pacchi congelati.
Confezione integra/Flaconcini non in uso:
Conservare in frigorifero (2°C–8°C).
Confezione aperta/Flaconcini in uso:
Una volta in uso, non conservare al di sopra di 25°C.
Flaconcino da 5 ml di vetro incolore di tipo 1, con una capsula di alluminio ghierata, tappo di gomma clorobutilica (tipo 1) e coperchio di polipropilene con lembo a strappo.
Ciascun flaconcino contiene 5 ml di soluzione (500 Unità insulina glargine).
Sono disponibili confezioni da 1, 2, 5 e 10 flaconcini.
�‰ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Flaconcino da 10 ml di vetro incolore di tipo 1, con una capsula di alluminio ghierata, tappo di gomma (tipo 1, laminato di poliisoprene e bromobutile) e coperchio di polipropilene con lembo a strappo.
Ciascun flaconcino contiene 10 ml di soluzione (1000 Unità insulina glargine).
Sono disponibili confezioni da 1 flaconcino.
Controllare il flaconcino prima dell'uso.
Usare solo se la soluzione è limpida, incolore, senza particelle solide visibili e se ha una consistenza acquosa.
Poiché Optisulin è una soluzione, non richiede risospensione prima dell'uso.
Sanofi-Aventis Deutschland GmbH, D-65926 Frankfurt am Main, Germania
EU/1/00/133/001.004 EU/1/00/133/008
Data prima autorizzazione:
27 Giugno 2000 Data ultimo rinnovo:
27 Giugno 2005
1.
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