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Orap
Una compressa contiene:
Principio attivo:
Pimozide 4 mg.
Per gli eccipienti, vedere 6.1.
Compresse.
Orap è particolarmente indicato come farmaco di base nel corso di una terapia antipsicotica di mantenimento di lunga durata in pazienti psicotici cronici ed acuti, sensibili agli effetti antipsicotici specifici dei neurolettici.
Orap è anche indicato come terapia d'attacco in pazienti ambulatoriali od ospedalizzati da poco tempo o riammessi in clinica purchè l'gitazione psicomotoria, l'aggressività, o stati ansiosi particolarmente gravi non costituiscano i sintomi dominanti del quadro clinico.
Orap è indicato, infine, nei casi limite tra forme schizofreniche e forme nevrotiche (per es.
stati paranoidi e schizoidi) che implicano difficoltà di rapporti sociali.
L'impiego del prodotto ad alte dosi deve essere limitato agli Ospedali e Case di Cura con le indicazioni ridotte al trattamento dei casi resistenti.
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Poiché la risposta individuale ai farmaci antipsicotici è variabile, il dosaggio di pimozide deve essere stabilito caso per caso sotto stretta sorveglianza medica.
La dose iniziale per un soggetto adulto è di 1.2 mg al giorno (secondo il peso corporeo e la gravità dei sintomi).
Essa va adattata individualmente fino al raggiungimento della dose quotidiana ottimale.
La dose giornaliera dovrebbe essere aumentata di 2.4 mg ad intervalli non inferiori alla settimana.
Tale dose ottimale di mantenimento, in genere varia tra 1 e 8 mg al giorno.
All'occorrenza, essa può essere aumentata progressivamente fino ad una dose massima di 20 mg al giorno.
Il paziente deve essere controllato con regolarità, per verificare che sia trattato con la dose minima efficace.
La dose giornaliera va assunta al mattino in una sola somministrazione.
Non assumere succo di pompelmo durante la terapia con Orap.
Quando da una precedente terapia neurolettica in corso si passa alla somministrazione di Pimozide, è consigliabile ridurre progressivamente le dosi del farmaco precedentemente usato, anzichè interromperlo bruscamente.
Nel trattamento dei pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Stati comatosi di qualsiasi origine.
Depressione endogena e morbo di Parkinson.
Gravidanza (v.
paragrafo 4.6).
Malattie cardiache clinicamente significative (ad es:
recente infarto acuto del miocardio, insufficienza cardiaca scompensata, aritmie trattate con medicinali antiaritmici appartenenti alle classi Ia e III).
Prolungamento intervallo QTc.
Soggetti con storia famigliare di aritmia o torsione di punta.
Ipopotassemia non corretta.
Concomitante uso di farmaci che prolungano il QTc.
E´ controindicato l´uso concomitante di farmaci che inibiscono il sistema enzimatico CYP 3°4 come i derivati azolici antimicotici, antivirali appartenenti agli inibitori della proteasi, antibiotici di tipo macrolidico ed il nefazodone e quello degli inibitori del sistema CYP 2D6 come la chinidina.
L´inibizione di uno o di entrambi i suddetti sistemi del citocromo P450 può causare un aumento dei livelli plasmatici di Pimozide e aumentare la possibilità di un prolungamento del tratto QT.
Orap è controindicato in caso di uso concomitante di inibitori della ricaptazione della serotonina, quali sertralina, paroxetina, citalopram ed escitalopram (v.
paragrafo 4.5) La Pimozide non è indicata negli stati di aggressività e di agitazione psicomotoria (cfr.
paragrafo 4.4).
Il prodotto ad alte dosi non deve essere impiegato nelle astenie e nelle nevrosi.
Aumento dell´attività psicomotoria:
Studi clinici indicano che la Pimozide non è efficace, o lo è solo scarsamente, nel trattamento dell´agitazione, dell´eccitamento e dell´ansietà grave.
Malattie epatiche:
Si raccomanda cautela nei pazienti con malattie epatiche, poiché la pimozide viene metabolizzata nel fegato.
Monitoraggio cardiaco:
Usare con cautela nei pazienti con malattie cardiovascolari o con una storia famigliare di prolungamento QT.
Effettuare un ECG di base prima di iniziare il trattamento (vedi sezione 4.3).
Effettuare un monitoraggio dell´ECG nel corso della terapia, sulla base delle condizioni cliniche del paziente.
Nel corso della terapia, ridurre il dosaggio se si osserva un prolungamento del QT e interrompere se il QTc è
>500ms.
Si raccomanda un controllo periodico degli elettroliti.
Evitare una terapia concomitante con altri neurolettici.
Cinetica di risposta/sospensione:
Nella schizofrenia, la risposta ai trattamenti con farmaci antipsicotici può essere ritardata.
Se la terapia farmacologica viene interrotta, i sintomi della schizofrenia possono non riapparire per diverse settimane o mesi.
Dopo l´interruzione improvvisa dell´assunzione di alte dosi di farmaci antipsicotici, sono stati descritti molto raramente sintomi acuti da sospensione, quali:
nausea, vomito, segni transitori di discinesia ed insonnia.
E´ consigliabile, pertanto, una sospensione graduale della terapia.
Sintomi extrapiramidali:
Come con tutti gli altri neurolettici, possono comparire sintomi extrapiramidali (v.
paragrafo 4.8).
E´ possibile prescrivere al bisogno farmaci antiparkinson di tipo anticolinergico, ma questi non possono essere prescritti abitualmente come misura preventiva.
Discinesia tardiva:
Come con tutti gli antipsicotici, può comparire discinesia tardiva in alcuni pazienti in terapia a lungo termine o dopo interruzione del farmaco.
La sindrome è caratterizzata prevalentemente da movimenti ritmici involontari della lingua, della faccia, della bocca o della mandibola.
Le manifestazioni possono essere permanenti in alcuni pazienti.
La sindrome può essere mascherata quando si riprende il trattamento, quando il dosaggio viene aumentato o in caso di switch ad un diverso antipsicotico.
Il trattamento deve essere interrotto prima possibile.
Sindrome Neurolettica Maligna:
In corso di trattamento con farmaci antipsicotici è stato riportato un complesso di sintomi, potenzialmente fatale, denominato Sindrome Neurolettica Maligna.
Manifestazioni cliniche di tale sindrome sono:
iperpiressia, rigidità muscolare, acinesia, disturbi vegetativi (irregolarità del polso e della pressione arteriosa, sudorazione, tachicardia, aritmie); alterazioni dello stato di coscienza che possono progredire fino allo stupore e al coma.
Il trattamento della S.N.M.
consiste nel sospendere immediatamente la somministrazione dei farmaci antipsicotici e di altri farmaci non essenziali e nell'istituire una terapia sintomatica intensiva (particolare cura deve essere posta nel ridurre l'ipertermia e nel correggere la disidratazione).
Qualora venisse ritenuta indispensabile la ripresa del trattamento con antipsicotici, il paziente deve essere attentamente monitorato.
Crisi epilettiche:
Come altri antipsicotici, Orap deve essere usato con cautela in pazienti con una storia di crisi epilettiche o altre condizioni potenzialmente in grado di abbassare la soglia convulsiva.
Inoltre, sono state riportate in associazione ad Orap convulsioni di tipo grande male.
Regolazione della temperatura corporea:
Agli agenti antipsicotici è stato attribuito l´annullamento della capacità dell´organismo di ridurre la temperatura corporea.
E´ opportuno prestare attenzione nei casi in cui la pimozide venga prescritta a pazienti che potranno essere sottoposti a condizioni che contribuiscono ad innalzare la temperatura corporea, ad esempio allenamenti intensi, esposizione a calore elevato, concomitante somministrazione di farmaci ad azione anticolinergica, o tendenza alla disidratazione.
Effetti endocrini:
Gli effetti ormonali dei farmaci antipsicotici neurolettici includono:
iperprolattinemia, che può causare galattorrea, ginecomastia, oligomenorrea o amenorrea, e disfunzione erettile.
In studi clinici randomizzati versus placebo condotti in una popolazione di pazienti con demenza trattati con alcuni antipsicotici atipici è stato osservato un aumento di circa tre volte del rischio di eventi cerebrovascolari.
Il meccanismo di tale aumento del rischio non è noto.
Non può essere escluso un aumento del rischio per altri antipsicotici o in altre popolazioni di pazienti.
Orap deve essere usato con cautela in pazienti con fattori di rischio per stroke.
Con uguale cautela andrà intrapresa la terapia con Orap in pazienti anziani, in ragione della maggiore sensibilità al farmaco ed in quelli con insufficienza epatica e/o renale per il rischio di accumulo, e negli individui le cui condizioni possono essere aggravate dall'azione anticolinergica della pimozide.
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Non somministrare in concomitanza con farmaci che prolungano il QT come ad esempio alcuni antiaritmici della classe Ia (es.
chinidina, disopiramide e procainamide) e della classe III (es.
amiodarone, sotalolo), alcuni antistaminici, altri antipsicotici e alcuni antimalarici (es.
chinina e meflochina) ed inoltre la moxifloxacina.
Questa lista è da considerarsi solo indicativa e non esaustiva.
Non somministrare in concomitanza con farmaci che determinano alterazioni degli elettroliti.
Dovrebbe essere evitato l´uso concomitante di diuretici, in particolare di quelli che possono causare ipopotassiemia.
La Pimozide è metabolizzata principalmente dal sistema enzimatico del citocromo P450 sottotipo 3°4 (CYP 3°4) e, in misura inferiore, attraverso il sottotipo CYP 2D6.
Dati in-vitro dimostrano che inibitori altamente potenti del sistema enzimatico del CYP-3°4, come gli antimicotici con struttura azolica, gli antivirali del tipo degli inibitori della proteasi, gli antibiotici macrolidici ed il nefazodone inibiscono il metabolismo della pimozide, aumentandone notevolmente i livelli plasmatici.
I dati in-vitro indicano inoltre che la chinidina diminuisce il metabolismo attraverso il CYP 2D6 della pimozide.
Livelli elevati di pimozide possono aumentare il rischio di prolungamento dell´intervallo QT.
Orap può potenziare l'effetto dell'alcool, l'azione degli ipotensivi, degli antiipertensivi e dei deprimenti del S.N.C.
La somministrazione contemporanea di Orap con succo di pompelmo va evitata, poiché il succo di pompelmo inibisce il metabolismo dei farmaci metabolizzati attraverso il CYP3A4.
Uno studio in vivo, aggiungendo pimozide a sertralina allo steady state, ha rivelato un aumento del 40% di AUC e Cmax di pimozide (v.
paragrafo 4.3.) Uno studio in vivo sulla somministrazione contemporanea di pimozide e citalopram ha riportato un aumento medio di circa 10 millisecondi dei valori di QTc.
Citalopram non ha alterato i valori di AUC e Cmax di pimozide (v.
paragrafo 4.3).
Uno studio in vivo nel quale sono state co-somministrate pimozide (dose singola 2 mg) e paroxetina (60 mg al giorno) è stato associato ad aumenti medi del 151% dell´AUC e del 62% della Cmax di pimozide (v.
paragrafo 4.3).
Poiché anche il CYP1A2 può contribuire al metabolismo di Orap, è importante, nel prescrivere il farmaco, considerare la possibilità teorica di interazione congli inibitori di questo sistema enzimatico.
Orap può ridurre l´effetto antiparkinson della levodopa in modo dose-dipendente.
La sicurezza sull´uso di pimozide durante la gravidanza non è statastabilita.
Pertanto, il farmaco non deve essere somministrato in caso di gravidanza accertata o presunta ed in particolare durante il primo trimestre di gravidanza, a meno che, a giudizio del medico, il beneficio atteso per la madre superi il potenziale rischio per il feto.
Orap può essere escreto con il latte materno.
Pertanto, nei casi in cui il trattamento con il farmaco sia considerato essenziale, è opportuno interrompere l´allattamento.
Orap può incidere sulla vigilanza, soprattutto all´inizio della terapia.
Questi effetti possono essere potenziati dall´alcool.
I pazienti devono essere informati dei rischi di sedazione e deve essere sconsigliato loro di guidare autoveicoli o utilizzare macchinari durante il trattamento, fino a quando non sia nota la sensibilità individuale a tale effetto.
Sono stati osservati con Orap e altri farmaci della stessa classe casi rari di prolungamento del QT, aritmie ventricolari come torsione di punta, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare ed arresto cardiaco.
Casi molto rari di morte improvvisa.
Dati post-marketing:
Le reazioni avverse al farmaco, provenienti da segnalazioni spontanee avvenute durante l´esperienza post-marketing acquisita a livello mondiale con OR AP, e che soddisfano i criteri soglia, sono state incluse nella tabella sottostante.
Sono state classificate in base alla frequenza, seguendo la convenzione di seguito descritta:
Molto comuni =1/10 Comuni =1/100 e <1/10 Non comuni =1/1.000 e <1/100 Rare =1/10.000 e
< 1/1000 Molto rare <1/10.000, inclusi report isolati I dati forniti riflettono la frequenza con la quale le reazioni avverse al farmaco (ADR) sono state segnalate spontaneamente e non rappresentano stime più precise, quali potrebbero essere ottenute da studi clinici o epidemiologici.
Tabella:
Reazioni avverse al farmaco da segnalazioni post-marketing Patologie cardiache Molto rare torsione di punta, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare Patologie endocrine Molto rare Iperprolattinemia, iponatriemia Patologie dell´occhio Molto rare oculogiro Patologie gastrointestinali Molto rare ipersecrezione salivare, secchezza della mucosa orale, costipazione, nausea Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto rare ipotermia Esami diagnostici Molto rare prolungamento dell´intervallo QT all´elettrocardiogramma, elettroencefalogramma anormale, aumento della prolattina ematica Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto rare rigidità muscolare, rigidità della nuca Patologie del sistema nervoso Molto rare disturbi extrapiramidali, discinesia tardiva, bradicinesia, acatisia, distonia, tremore, segno della troclea dentata, sonnolenza, cefalea, sindrome neurolettica maligna, convulsioni tipo grande male, vertigini, ansietà Disturbi psichiatrici Molto rare insonnia Patologie dell´apparato riproduttivo e della mammella Molto rare galattorrea, oligomenorrea, amenorrea, ginecomastia, disfunzione erettile Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto rare Rash, orticaria, prurito, iperidrosi
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Sintomi:
In generale, i segni ed i sintomi di un sovradosaggio con Orap consistono in una amplificazione degli effetti farmacologici conosciuti, i più importanti dei quali sono i sintomi extrapiramidali.
Deve essere considerato il rischio di aritmie cardiache, eventualmente associate ad un prolungamento dell´intervallo QT e ad aritmie ventricolari, inclusa la torsione di punta.
In caso di gravi aritmie, possono verificarsi ipotensione e collasso cardiocircolatorio in associazione.
Trattamento:
Non esiste un antidoto specifico alla Pimozide.
In caso di sovradosaggio, si raccomandano una lavanda gastrica, intubazione o tracheotomia e, se necessario, respirazione artificiale o meccanica.
E´ opportuno eseguire un continuo monitoraggio elettrocardiografico a causa del rischio di sviluppare un prolungamento dell´intervallo QT ed aritmie ventricolari, incluse torsioni di punta, fino al ripristino di un ECG normale.
Le gravi aritmie devono essere trattate con appropriate terapie antiaritmiche.
Ipotensione e collasso cardiocircolatorio associati, possono essere contrastati con misure di supporto come:
infusione venosa di liquidi, plasma o albumina concentrata, e ipertensivi come la dopamina o la dobutamina.
Nel caso di gravi sintomi extrapiramidali, devono essere somministrati farmaci antiparkinson.
A causa della lunga emivita della Pimozide, i pazienti che ne hanno assunto una dose eccessiva devono essere tenuti sotto controllo per almeno 4 giorni.
Categoria farmacoterapeutica:
antipsicotici, derivati della difenilbutilpiperidina.
Codice ATC:
N05AG02 La pimozide è un derivato della difenilbutilpiperidina, che influenza significativamente:
il comportamento spontaneo di animali psicostressati il comportamento condizionato le aggressività spontanee o provocate la somatizzazione di fattori psicostressanti l'attività ipnonarcotica di farmaci psicodeprimenti aspecifici.
Pertanto, la pimozide è dotata di attività psicotropa, psicosomatotropa e psicolettica:
la sua azione si esplica principalmente per un blocco recettoriale dopaminergico a livello del S.N.C.
Il farmaco:
migliora i disturbi della percezione e dell'ideazione, favorisce l'nteresse, l 'iniziativa e l 'autocritica, ha scarsi effetti sedativi per cui non influenza di norma le capacità e le prestazioni intellettuali e fisiche, è attivo per via orale e, data la lunga durata d 'azione, viene somministrato in un'unica assunzione giornaliera.
La pimozide è pertanto indicata per il reinserimento nell'ambiente del paziente psicotico.
Ricerche effettuate su soggetti emotivamente instabili hanno dimostrato che la Pimozide determina una stabilizzazione psichica ed un miglioramento di motivazioni, attività e sensazioni soggettive anche sotto stress.
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Più del 50% della dose di Pimozide viene assorbita dopo somministrazione orale.
La sua distribuzione non viene influenzata dalla via di somministrazione:
10% fegato; 0,7% sangue; 0,1% cervello.
Il farmaco si localizza nell'ipofisi e quindi nel n.
caudatus.
Generalmente, il picco sierico si ha tra le 6 e le 8 ore (in un range di 4.12 ore) dopo l´assunzione.
La Pimozide sembra subire un significativo metabolismo di primo passaggio.
Essa viene ampiamente metabolizzata nel fegato, soprattutto mediante N-dealchilazione.
Sono stati identificati due metaboliti principali:
l´1.(4.piperidil)-2.benzimidazolinone e l´acido 4,4.bis(4.fluorofenil)butirrico.
Questi due metaboliti non hanno attività antipsicotica.
Solamente una frazione molto piccola di Pimozide viene escreta immodificata nelle urine.
La principale via di eliminazione dei metaboliti è quella renale.
L'emivita sierica media della pimozide in pazienti schizofrenici è approssimativamente di 55 ore.
C'è una differenza interindividualedell'area sotto la curv a, concentrazione sierica-tempo, di 13 volte ed un grado equivalente di variazione nei livelli di picco sierico tra i pazienti studiati.
Il significato di ciò non è chiaro dal momento che ci sono poche correlazioni tra i livelli plasmatici e i dati clinici.
Dati sull´animale hanno mostrato un certo grado di embriototossicità a dosi simili al livello massimo per uso umano (MHUL).
A dosi pari a circa 6 volte il MHUL in base al rapporto mg/Kg, sono stati osservati ritardo nella crescita fetale e tossicità fetale.
Non si sono osservati effetti teratogeni.
I risultati di studi di mutagenesi non indicano genotossicità.
Studi di carcinogenesi non hanno rilevato tumori legati al trattamento in ratti o topi di sesso maschile, ma un´aumentata incidenza di adenomi pituitari e adenocarcinomi della ghiandola mammaria nei topi di sesso femminile.
Questi cambiamenti istopatologici nelle ghiandole mammaria e pituitaria sono ritenuti mediati dalla prolattina e sono stati riscontrati nei roditori a seguito di iperprolattinemia indotta da un´ampia varietà di farmaci neurolettici, sebbene la rilevanza di questi dati nell´uomo sia dubbia.
Calcio fosfato dibasico diidrato, amido di mais, cellulosa microcristallina, povidone K30, talco, olio vegetale idrogenato ferro ossido giallo, sodio indigotindisolfonato lacca di alluminio.
Nessuna nota.
5 anni.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Conservazione a temperatura compresa tra 15 e 30°C.
Astuccio da 20 compresse da 4 mg in blister.
Nessuna.
Janssen-Cilag SpA Via M.Buonarroti, 23 20093 COLOGNO MONZESE (Milano)
20 compresse 4 mg AIC n.
022907036
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Maggio 1995/Giugno2005
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01/03/2007