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ORTHO GYNEST®
Un ovulo contiene: estriolo micronizzato: mg 3,50.
Ovulo a rilascio prolungato.
Trattamento dei disturbi del tratto genitale indotti dalla menopausa, quali prurito vulvare e dispareunia, associati ad atrofia dell’epitelio vaginale.
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Per le prime tre settimane di trattamento, inserire 1 ovulo in vagina la sera prima di coricarsi, per 2 sere alla settimana.
Successivamente è sufficiente un solo ovulo alla settimana.
In caso di trattamenti prolungati, dopo 6 mesi è consigliabile lasciare trascorrere un intervallo di 1 mese senza assumere il farmaco; consultare sempre il medico sulla opportunità di riprendere il trattamento.
Ipersensibilità nota verso i componenti. Gravidanza accertata o presunta. Stati precancerosi o neoplasie maligne di vulva, vagina e utero. Carcinoma mammario accertato o sospetto. Sanguinamento vaginale di origine sconosciuta. Soggetti con comprovata e grave alterazione della funzionalità epatica. Manifestazioni vascolari emboliche e trombotiche pregresse o in atto (tromboflebiti, trombosi retinica, coronarica, cerebrale, embolia polmonare, ecc.). Pazienti con affezioni croniche delle mammelle o con anomalie mammografiche, sempre che il medico non giudichi indispensabile la cura. Dislipidemie congenite o acquisite. Sindrome di Dubin-Johnson, sindrome di Rotor.
Prima di iniziare o riprendere la terapia ormonale sostitutiva (HRT), oltre ad eseguire una visita generale e ginecologica con particolare riguardo alle mammelle e agli organi pelvici, dovrebbe essere valutata l’anamnesi personale e familiare della paziente, alla luce delle controindicazioni e delle avvertenze speciali e precauzioni per l’uso. E’ opportuno inoltre eseguire uno striscio alla Papanicolau ed escludere i casi sospetti o accertati di displasia.
Prima di iniziare un trattamento prolungato è opportuno eseguire un test di risposta a stimolazione progestinica: se positivo è necessaria una valutazione dell’endometrio con ecografia e biopsia (anche in caso di sanguinamento in corso di terapia). Durante il trattamento sono raccomandati controlli specialistici periodici la cui natura e frequenza va adattata alla paziente e vanno condotte ripetute visite del seno e/o mammografia in linea con i programmi di controllo consigliati per le donne sane, modificati secondo le necessità cliniche individuali.
Attualmente i dati clinici disponibili (derivati dalla valutazione dei dati emersi da cinquantuno studi epidemiologici) suggeriscono che nelle donne in postmenopausa che si sottopongono o si siano sottoposte a terapia ormonale sostitutiva, vi sia un aumento da lieve a moderato della probabilità di diagnosi di cancro mammario. Ciò può essere dovuto sia ad una diagnosi precoce nelle pazienti trattate, che ad un reale effetto della HRT, che alla combinazione di ambedue.
La probabilità di porre diagnosi di cancro mammario aumenta con la durata del trattamento e sembra ritornare al valore iniziale dopo cinque anni dalla sospensione della HRT. Il cancro mammario diagnosticato in pazienti che usino o abbiano usato recentemente HRT sembrerebbe di natura meno invasiva di quello trovato in donne non trattate.
Nelle donne di età compresa tra i cinquanta e i settanta anni che non usano HRT, viene diagnosticato il cancro mammario a circa quarantacinque soggetti ogni mille, con un aumento legato all’età.
E’ stato stimato che nelle donne che fanno uso di HRT, per almeno cinque anni, il numero di casi supplementari di diagnosi di cancro mammario sarà tra due e dodici per ogni mille soggetti, ciò in relazione all’età in cui le pazienti iniziano il trattamento e alla durata dello stesso. E’ importante che il medico discuta l’aumento di probabilità di diagnosi di cancro mammario con la paziente candidata a terapia a lungo termine, valutandolo in relazione ai benefici della HRT.
Dovrebbero essere strettamente controllate le pazienti con storia familiare di neoplasie e quelle che soffrono o abbiano sofferto delle patologie che seguono:
colestasi ricorrente o prurito insistente durante la gravidanza;
alterazioni della funzionalità epatica;
nefropatie;
cardiopatie;
noduli al seno o mastopatia fibrocistica;
epilessia;
emicrania;
asma;
otospongiosi;
diabete mellito;
sclerosi multipla;
lupus eritematoso sistemico;
depressione in atto o pregressa;
ipertensione.
Il trattamento deve essere immediatamente sospeso alla comparsa dei primi segni di disturbi trombotici o embolici, di ipertensione in soggetti precedentemente normo o ipotesi, di ipercalcemia in donne affette da carcinoma mammario, di ittero colestatico in pazienti con storia di ittero gravidico.
In caso di concomitante infezione vaginale si consiglia l’uso di preparati specifici o di farmaci antiflogistici.
L’uso, specie se prolungato, di preparati topici può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione.
Per evitare una protratta stimolazione degli organi effettori è opportuno somministrare ORTHO GYNEST a cicli intervallati da un adeguato periodo di sospensione. In caso di terapie prolungate eseguire accurati accertamenti ogni sei mesi.
I prodotti contenenti estrogeni possono esplicare effetti anabolizzanti e determinare ritenzione idrosalina e ipercalcemia.
Sebbene l’estriolo sia dotato di uno scarso endometriotropismo, l’insorgenza di una metrorragia impone un accurato riesame del caso, compresa l’eventuale biopsia, per escludere l’esistenza di una neoplasia maligna dell’utero. In tal caso il patologo andrà avvertito del trattamento effettuato.
Tenere il medicinale fuori della portata dei bambini.
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Sebbene finora non siano state riportate interazioni con altri farmaci, non si dovrebbero assumere durante il trattamento con ORTHO GYNEST altri preparati ormonali che non siano stati espressamente prescritti dal medico curante.
Studi preliminari hanno dimostrato un sinergismo positivo con la benzidamina in caso di flogosi associata.
L’impiego della specialità non è consentito in gravidanza; nell’età feconda deve essere preceduto da un test di gravidanza.
L’impiego di ORTHO GYNEST non altera la capacità di guida nè d’uso di altri macchinari.
ORTHO GYNEST risulta in genere assai ben tollerato.
In rari casi sono state riportate sensazioni di bruciore vaginale, specialmente nella fase iniziale della terapia, di tensione addominale, cefalea e mastodinia.
Possono manifestarsi casi di candidosi vaginale, modificazioni della secrezione cervicale, aggravamento di eventuale endometriosi, ingrossamento o secrezione mammaria, ittero colostatico, aumento di peso, eruzioni allergiche e prurito.
Qualora si verificassero episodi di sanguinamento vaginale di origine sconosciuta, è necessario consultare il medico.
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Data la forma farmaceutica destinata all’applicazione topica, casi di sovradosaggio acuto per ingestione sono estremamente improbabili.
Qualora gli ovuli venissero accidentalmente ingeriti da bambini, il sovradosaggio può causare nausea e, nelle femmine, emorragia da privazione. L’osservazione clinica normalmente è sufficiente, eventualmente si può ricorrere a lavanda gastrica.
Non sono noti antidoti specifici.
Estriolo è un ormone naturale metabolita terminale del 17-ß-estradiolo, indicato per i disturbi del climaterio.
La cessazione della funzione ovarica induce, assieme alla diminuzione di estrogeni circolanti, fenomeni involutivi di atrofia a livello dell’epitelio del tratto urogenitale, che si accompagnano a una serie di fastidiosi disturbi quali prurito, bruciore, leucorrea, dispareunia.
Estriolo si lega ai recettori estrogenici citoplasmatici formando un complesso che, una volta trasferito all’interno del nucleo e legatosi con la cromatina innesca la sintesi di DNA, RNA e proteine promuovendo la crescita e la differenziazione tissutale dell’epitelio vulvo-vaginale e uretrale.
Estriolo è un cosiddetto estrogeno debole, perchè ha uno spiccato effetto stimolante sulla vagina, ma uno scarsissimo effetto sulla proliferazione dell’endometrio.
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Gli studi di cinetica in volontari sani hanno mostrato un notevole incremento dei livelli plasmatici di estriolo già 2 ore dopo l’applicazione dell’ovulo. Livelli elevati vengono mantenuti per oltre 24 ore, con un picco massimo dopo 6 ore dalla somministrazione.
ORTHO GYNEST non si accumula nel sangue neanche dopo trattamento prolungato. Nonostante i livelli plasmatici di estriolo tornino ai livelli basali dopo 96 ore, l’evidenza clinica dimostra che l’effetto farmacologico permane anche con l’applicazione di un solo ovulo alla settimana (terapia di mantenimento).
I particolari eccipienti adoperati in ORTHO GYNEST consentono infatti una rapida liberazione del principio attivo dalla matrice dell’ovulo, la formazione di uno strato gelatinoso di deposito lungo le pareti della vagina, e quindi un assorbimento di estriolo lento e protratto.
Gli studi di tossicità acuta e cronica condotti con estriolo non hanno evidenziato l’insorgenza di effetti tossici di rilievo. La DL50 orale nel ratto risulta superiore a 2 g/Kg.
Eccipienti: polisaccaride galattomanano; silice precipitata; miscela di gliceridi semisintetici solidi; stearil eptanoato.
Nessuna nota.
3 anni.
Conservare a temperatura non superiore a 25°C.
15 ovuli a rilascio prolungato.
Gli ovuli sono contenuti in strips di PVC/PE.
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Janssen-Cilag SpA
Via M.Buonarroti, 23
20093 COLOGNO MONZESE (Milano)
Concessionario per la vendita in Italia:
SCHARPER S.r.l.
via Manzoni 45, Milano
AIC N. 027781018
01/07/2007
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