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OXIVENT Sospensione pressurizzata per inalazione
OXIVENT Soluzione da nebulizzare
OXIVENTSospensione pressurizzata per inalazione
Una erogazione contiene: ossitropio bromuro 100 µg
OXIVENT Soluzione da nebulizzare
1 ml (18 gocce) contiene: ossitropio bromuro 1,5 mg.
Sospensione pressurizzata per inalazione
Soluzione da nebulizzare allo 0,15%.
Trattamento dell’asma bronchiale, broncopneumopatia cronica ostruttiva con componente asmatica.
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OXIVENT S ospensione pressurizzata per inalazione
Il dosaggio deve essere adattato alle esigenze individuali. Salvo diversa prescrizione medica, il dosaggio raccomandato è 2 erogazioni 2 volte al giorno (preferibilmente al mattino e alla sera prima di coricarsi).
Poiché la richiesta di aumentare il dosaggio può indicare la necessità di instaurare una terapia aggiuntiva, si raccomanda di non superare le 8 erogazioni al giorno.
Se la terapia non porta a un miglioramento significativo o se le condizioni del paziente peggiorano, consultare un medico per stabilire un nuovo piano terapeutico. Se si verificasse un peggioramento della dispnea (difficoltà nella respirazione), consultare immediatamente un medico.
Se necessario Oxivent può essere somministrato in concomitanza con altri broncodilatatori quali i simpaticomimetici.
OXIVENT Soluzione da nebulizzare
Il dosaggio deve essere adattato alle esigenze individuali. Salvo diversa prescrizione medica, è raccomandato il seguente schema posologico 1,5 mg, corrispondenti a 18 gocce, 2-3 volte al giorno.
Poiché la richiesta di un dosaggio maggiore può indicare la necessità di una terapia aggiuntiva, si raccomanda di non superare la dose giornaliera indicata.
La dose prescritta di Oxivent soluzione da nebulizzare deve essere diluita con soluzione fisiologica fino a un volume finale di 3-4 ml e nebulizzata fino alla completa inalazione. La soluzione deve essere preparata ogni volta prima dell’uso ed eventuali residui devono essere eliminati.
Se la terapia non porta a un miglioramento significativo o se le condizioni del paziente peggiorano, consultare un medico per individuare un nuovo piano terapeutico. Se si verificasse un peggioramento della dispnea (difficoltà nella respirazione), consultare immediatamente un medico.
Se necessario Oxivent può essere somministrato in concomitanza con altri broncodilatatori quali i simpaticomimetici.
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Oxivent è inoltre controindicato nei soggetti con ipersensibilità all’atropina e ai suoi derivati.
Oxivent sospensione pressurizzata per inalazione è anche controindicato nei soggetti con ipersensibilità alla lecitina di soia o agli alimenti ad essa correlati come i semi di soia o le arachidi.
Glaucoma ad angolo chiuso, ipertrofia prostatica o ritenzione urinaria, occlusione intestinale. Età pediatrica. Generalmente controindicato in gravidanza e nell’allattamento (vedere p. 4.6).
Il farmaco va somministrato con cautela nei pazienti coronaropatici e/o cardiopatici.
Pazienti affetti da fibrosi cistica possono risultare più soggetti a disturbi della motilità gastrica.
Nei pazienti affetti da rinite secca, cheratocongiuntivite secca o sindrome di Sjögren può essere osservato un peggioramento, generalmente transitorio, della secchezza degli occhi e della mucosa orale e nasale (vedere Effetti indesiderati).
Complicazioni agli occhi
Sono stati osservati casi isolati di complicazioni oculari (midriasi, aumento della pressione oculare, glaucoma ad angolo chiuso, dolore oculare) quando, per errore, la soluzione di ossitropio bromuro, da sola o in combinazione con beta2-agonisti, è venuta a contatto con gli occhi.
Rari casi di glaucoma sono stati attribuiti a farmaci anticolinergici quali ipratropio e ossitropio bromuro, quando correttamente somministrati per via inalatoria, quindi il paziente deve essere istruito circa la tecnica di somministrazione di Oxivent sospensione pressurizzata per inalazione e Oxivent soluzione da nebulizzare.
Sintomi quali dolore agli occhi o disturbi della visione come per esempio visione velata, immagini con alone o immagini colorate associate a iperemia congiuntivale, possono indicare glaucoma ad angolo chiuso. I pazienti predisposti al glaucoma dovrebbero proteggere gli occhi durante la somministrazione. In caso di complicazioni oculari, applicare immediatamente gocce per indurre miosi e consultare uno specialista.
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Trattamenti concomitanti a base di beta-adrenergici o xantine possono intensificare l'effetto broncodilatatore del farmaco.
Oxivent può aumentare l’effetto anticolinergico di altri farmaci.
In gravidanza i farmaci devono essere usati solo se il beneficio atteso per la madre è considerato maggiore del rischio per il feto. Tutti i farmaci dovrebbero essere evitati, se possibile, durante il primo trimestre di gravidanza.
Sebbene gli studi preclinici sugli animali non abbiano evidenziato alcun rischio, non è noto il profilo di sicurezza in caso di gravidanza nell’uomo. Poiché gli studi sulla riproduzione animale non sono sempre predittivi della risposta nell’uomo questo farmaco deve essere usato in gravidanza solo se assolutamente necessario.
Non sono disponibili dati sul passaggio del farmaco nel latte materno. Sebbene le basi quaternarie, insolubili nei lipidi, passino nel latte materno, è improbabile che una quantità significativa di Oxivent, specialmente assunto per via inalatoria, possa raggiungere il lattante. Comunque, poiché molti farmaci sono escreti nel latte materno, occorre cautela nel valutare l’opportunità di somministrare il medicinale durante l’allattamento.
Alle dosi consigliate, non sono noti effetti che compromettano la capacità di guidare e usare macchinari.
Come per le altre terapie inalatorie, incluse quelle con farmaci broncodilatatori, si possono manifestare tosse e, meno comunemente, casi di broncocostrizione paradossa.
Gli effetti indesiderati non respiratori più frequentemente osservati sono stati cefalea, nausea e secchezza della bocca, della mucosa nasale e degli occhi.
A causa del basso assorbimento sistemico di ossitropio bromuro, gli effetti indesiderati di tipo anticolinergico come tachicardia e palpitazioni, disturbi dell'accomodazione visiva, disturbi della motilità gastrointestinale, ritenzione urinaria, vertigini, impotenza, sono rari e reversibili, sebbene il rischio di ritenzione urinaria possa aumentare in pazienti con preesistente ostruzione del canale uretrale.
Sono stati riportati rari casi di glaucoma (vedere p. 4.4 per le possibili complicazioni oculari).
Non si possono escludere reazioni allergiche.
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Negli studi di tossicità animale i sintomi clinici riscontrati sono causati dal blocco dei recettori muscarinici (aumento della frequenza dei battiti cardiaci, inibizione della lacrimazione, coprostasi).
Non si sono osservate alterazioni patologiche correlate al farmaco.
Nell’uomo sono possibil, a dosaggio eccessivo, effetti indesiderati che, a seconda della dose, si manifestano nell’ordine seguente: secchezza delle fauci, midriasi, disturbi dell'accomodazione visiva e tachicardia.
In caso di sovradosaggio grave si deve attuare il trattamento previsto per i casi di intossicazione da sostanze atropino-simili.
Oxivent è un composto ammonico quaternario con proprietà anticolinergiche (parasimpaticolitico). Negli studi preclinici, si è evidenziato che l’ossitropio inibisce i riflessi vagali, antagonizzando l'azione dell'acetilcolina, il neurotrasmettitore del sistema vagale. I farmaci anticolinergici antagonizzando l'interazione dell'acetilcolina con il recettore muscarinico posto sulle fibrocellule del muscolo liscio bronchiale, inibiscono l'aumento di concentrazione di cGMP (guanosinmonofosfato ciclico) nella fibrocellula stessa.
La broncodilatazione che segue l' inalazione di Oxivent è principalmente un effetto locale, specifico al sito di azione, non un effetto sistemico.
In studi clinici controllati della durata di 90 giorni condotti in pazienti con broncospasmo associato a broncopneumopatia cronica ostruttiva (bronchite cronica ed enfisema), si è osservato entro 15 minuti un significativo miglioramento nelle funzioni polmonari (un aumento del FEV1 e del FEF25-75% del 15% o più), che raggiungeva il picco in 1-2 ore e persisteva nella maggioranza dei pazienti fino a 5-8 ore.
Nel caso di pazienti asmatici, Oxivent procura una broncodilatazione clinicamente efficace con beneficio terapeutico sia durante la notte che nelle ore diurne.
Dati preclinici e clinici suggeriscono l'assenza di effetti negativi di Oxivent sulla secrezione mucosa delle vie aeree e sulla clearance mucociliare.
Il gusto di Oxivent può essere percepito come non gradevole da alcuni pazienti.
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Oxivent è assorbito molto rapidamente per inalazione orale e raggiunge il picco plasmatico della concentrazione dopo soli pochi minuti. La biodisponibilità sistemica, per inalazione, è pari al 12% circa della dose, mentre è pari allo 0,5% per somministrazione orale.
I parametri che descrivono la deposizione dell'ossitropio bromuro sono stati calcolati dalla concentrazione plasmatica dopo somministrazione endovenosa.
Si è notata una rapida diminuzione, in due fasi dell'ossitropio bromuro nel plasma. L’ emivita della fase beta è di circa 2,5 ore. La clearance totale del principio attivo è di 2 l/minuto e circa il 50% della clearance totale è renale (1 l/min).
Il volume di distribuzione (Vss) è 258 l (corrispondenti approssimativamente a 3,6 l/kg).
L'escrezione renale (da 0 a 7 ore) del principio attivo è pari al 42% della dose dopo somministrazione endovenosa, al 5% dopo inalazione e allo 0,3% dopo somministrazione orale.
La maggior parte del farmaco biodisponibile sistemicamente e dei suoi metaboliti (80%), misurati mediante l'attività 14C, dopo somministrazione endovenosa di una dose radiomarcata, è eliminata attraverso i reni.
Al contrario, il 77% e 88% della dose radiomarcata, somministrata rispettivamente oralmente o per inalazione, si ritrova nelle feci.
Nelle urine sono stati trovati molti metaboliti, tra cui, il principale è il prodotto di idrolisi, N-etilnorscopinmetobromuro.
L'ossitropio si lega poco alle proteine plasmatiche (7%). A causa della struttura ammonica quaternaria della molecola, non attraversa la barriera ematoencefalica.
Studi di tossicità acuta sono stati effettuati con dosi fino a 12,84 mg/kg nel ratto e fino a 30 mg/kg nel cane beagle, senza ottenere variazioni attribuibili al farmaco. Nelle cavie è stata somministrata una dose massima di 77 mg/kg. Con tale dose si è verificata la morte di alcuni animali, tuttavia non si sono osservate alterazioni ad organi ed apparati riferibili all'azione del farmaco.
Nei test di tossicità acuta orale, i valori di DL50 nel topo e nel ratto sono tra 2848 e 4776 mg/kg e tra 953 e 1015 mg/kg nei ratti neonati.
La dose massima orale non letale nei cani beagle è di 2000 mg/kg, > 8000 mg/kg nei conigli e di 1000 mg/kg nei cani mongrel.
I valori approssimativi di DL50, quando il farmaco è somministrato per via endovenosa, sono tra 26,3-50 mg/kg nei topi, nei ratti, nei conigli e nei cani mongrel, mentre la dose massima non letale somministrata per endovena nei cani mongrel e nei beagle è di 30 mg/kg.
I sintomi clinici riscontrati sono causati dal blocco dei recettori muscarinici.
La tossicità a dosi ripetute è stata studiata nei ratti, nei cani e nelle scimmie per un periodo da 4 a 78 settimane, somministrando ossitropio bromuro per inalazione, oralmente e per endovena, con dosi fino a 600 mg/kg/die.
I sintomi clinici riscontrati sono causati, anche in questo caso, dal blocco dei recettori muscarinici (aumento della frequenza dei battiti cardiaci, inibizione della lacrimazione, coprostasi). Non si sono osservate alterazioni patologiche correlate al farmaco.
Nel ratto e nel coniglio sono stati effettuati studi per la valutazione degli effetti dell'ossitropio sulla fertilità e sulla capacità riproduttiva, somministrando ossitropio per via orale o per inalazione. Non è stata evidenziata alcuna attività embriotossica e teratogena attribuibile al farmaco. La dose di 600 mg/kg/die si è dimostrata notevolmente maternotossica.
In studi del segmento III (peri- e post-natale), sono state somministrate ai ratti dosi fino a 100 mg/kg/die senza evidenziare alcuna alterazione attribuibile al farmaco. In un ulteriore studio, la dose di 300 mg/kg/die si è dimostrata maternotossica.
Test di mutagenesi (Ames test, HGPRT test, test del micronucleo, test citogenico sul criceto cinese) hanno dimostrato che l'ossitropio bromuro non ha potenziale mutageno.
In uno studio su cavie, per verificare il potenziale antigenico dell’ ossitropio, è stato dimostrato che la soluzione acquosa al 1% non induce dermatite da contatto.
Studi condotti somministrando il farmaco con la dieta a topi e ratti, della durata rispettivamente di 18 e 24 mesi, con dosi fino a 20 mg/kg/die, non hanno evidenziato effetti di induzione alla proliferazione cellulare cancerosa o benigna da parte dell’ossitropio.
OXIVENT Sospensione pressurizzata per inalazione
Lecitina di soia, monofluorotriclorometano, difluorodiclorometano, tetrafluorodicloroetano
OXIVENT Soluzione da nebulizzare
Benzalconio cloruro, sodio edetato, sodio cloruro, acido cloridrico, acqua depurata.
Non sono note incompatibilità con altri farmaci.
La soluzione di Oxivent è compatibile con soluzioni fisiologiche (diluizione) e con soluzione tampone fosfato a pH 6,5.
OXIVENT Sospensione pressurizzata per inalazione
3 anni
OXIVENT Soluzione da nebulizzare
4 anni.
OXIVENT Sospensione pressurizzata per inalazione
Il contenitore è sotto pressione. Non deve essere forato o manomesso né esposto a temperature superiori ai 50°C né inferiori a 0°C. Tenere lontano da fiamme o fonti di calore.
OXIVENT Soluzione da nebulizzare
Conservare a temperatura ambiente.
OXIVENT Sospensione pressurizzata per inalazione
Bomboletta monoblocco in alluminio con valvola erogatrice munita di boccaglio.
Confezione da 10 ml.
OXIVENT Soluzione da nebulizzare
Flacone di vetro scuro da 20 ml, classe idrolitica III, con contagocce.
OXIVENT Sospensione pressurizzata per inalazione
Il successo terapeutico dipende molto dal corretto impiego della bomboletta.
Quando viene utilizzata per la prima volta, la bomboletta deve essere agitata e la valvola premuta una o due volte.
Prima di ogni somministrazione, seguire attentamente le seguenti regole:
1) Togliere il coperchio di protezione
2) Agitare bene la bomboletta ogni volta prima dell'uso
3) Espirare profondamente
Tenere la bomboletta, e chiudere le labbra sopra il boccaglio. La freccia e la base della bomboletta devono essere rivolti verso l'alto.
5) Inspirare il più profondamente possibile, premendo contemporaneamente la base della bomboletta. Questo rilascia una erogazione. Trattenere il respiro per pochi secondi, poi togliere il boccaglio dalle labbra ed espirare.
6) Dopo l'uso rimettere il coperchio protettivo.
Poichè la bomboletta non è trasparente, non è possibile vedere quando è terminata: agitandola si sentirà se è rimasto del liquido. Anche se la bomboletta sembra vuota, probabilmente si potranno ottenere ancora 10 erogazioni.
Il boccaglio deve essere sempre pulito e può essere lavato con acqua tiepida. Se vengono usati saponi o detersivi è consigliabile sciacquare a fondo con acqua corrente.
OXIVENT Soluzione da nebulizzare
La dose raccomandata deve essere diluita con soluzione fisiologica fino a un volume finale di 3-4 ml e nebulizzata fino alla completa inalazione. La soluzione deve essere preparata ogni volta prima dell'uso ed eventuali residui devono essere eliminati.
Boehringer Ingelheim Italia s.p.a. – Reggello (Firenze) – Loc. Prulli n. 103/c.
OXIVENT Sospensione pressurizzata per inalazione
AIC n. 027439013
OXIVENT Soluzione da nebulizzare
AIC n. 027439037
OXIVENT Sospensione pressurizzata per inalazione
27.11.1995
OXIVENT Soluzione da nebulizzare
19.03.1999
RINNOVO DELLA REGISTRAZIONE
20.12.2000
NOT/2001/117 – GU n. 99 del 30.04.2001 (decorrenza della modifica: 1.5.2001)