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PANTECTA 40 mg
Una compressa gastroresistente contiene:
Pantoprazolo 40 mg (come pantoprazolo sodico sesquidrato)
Per gli eccipienti vedere 6.1
Compresse gastro-resistenti.
Compresse gialle, ovali, biconvesse, rivestite con film marcate “P40” in inchiostro marrone su un lato.
Esofagite da reflusso di grado moderato e grave;
eradicazione di H. pylori in combinazione con due antibiotici appropriati (vedasi Posologia) in pazienti con ulcera peptica, allo scopo di ridurre le recidive di ulcera duodenale e gastrica causate da questo microrganismo;
ulcera duodenale;
ulcera gastrica;
sindrome di Zollinger Ellison ed altri stati patologici caratterizzati da ipersecrezione acida.
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Posologia raccomandata:
Adulti ed adolescenti di 12 anni ed oltre:
Trattamento dell’esofagite da reflusso di grado moderato e grave.
Una compressa di Pantecta al giorno. In casi particolari la dose può essere raddoppiata (aumento a 2 compresse di Pantecta al giorno) specialmente quando non si è ottenuta risposta ad altro trattamento.
Adulti:
Eradicazione di H. pilori in combinazione con due antibiotici appropriati
I pazienti positivi per Helicobacter pylori ed affetti da ulcera gastrica o duodenale devono essere sottoposti ad eradicazione del batterio con una terapia combinata.
Si raccomanda l’adozione di uno dei seguenti schemi di terapia per l'eradicazione di Helicobacter pylori, in funzione del tipo di resistenza:
Pantecta, una compressa due volte al dì
+ amoxicillina 1000 mg due volte al dì
+ claritromicina 500 mg due volte al dì
Pantecta, una compressa due volte al dì
+ metronidazolo 500 mg due volte al dì
+ claritromicina 500 mg due volte al dì
Pantecta, una compressa due volte al dì
+ amoxicillina 1000 mg due volte al dì
+ metronidazolo 500 mg due volte al dì
Nei casi in cui non si scelga la terapia combinata, ad es. per pazienti negativi per Helicobacter pylori, si applichino le seguenti linee guida sulla monoterapia con Pantecta.
Trattamento di ulcera gastrica e duodenale.
Una compressa gastro-resistente di Pantecta al giorno. In casi particolari, in special modo quando non si sia ottenuta risposta ad altri trattamenti, la posologia potrà essere raddoppiata (due compresse di Pantecta al giorno).
Sindrome di Zollinger Ellison ed altri stati patologici caratterizzati da ipersecrezione acida.
Per il trattamento a lungo termine della sindrome di Zollinger Ellison ed altri stati patologici caratterizzati da ipersecrezione acida: i pazienti devono iniziare il trattamento con la dose giornaliera di 80 mg (2 compresse di Pantecta da 40 mg). In seguito il dosaggio può essere aumentato o ridotto sulla base di opportune valutazioni strumentali della secrezione acida individuale. Dosaggi superiori a 80 mg devono essere suddivisi in due somministrazioni giornaliere. È possibile incrementare temporaneamente la dose giornaliera al di sopra di 160 mg per periodi non superiori a quanto necessario per ottenere un controllo adeguato della secrezione acida.
La durata della terapia nella sindrome di Zollinger Ellison ed altri stati patologici caratterizzati da ipersecrezione acida, non ha restrizioni e deve essere adattata secondo le necessità cliniche.
Bambini di età inferiore ai 12 anni:
Pantecta non è raccomandato per l’uso in bambini di età inferiore ai 12 anni a causa dei dati limitati in questa fascia d’età.
Particolari gruppi di pazienti:
In caso di funzionalità epatica gravemente compromessa, il dosaggio deve essere ridotto a 1 compressa (40 mg di pantoprazolo) a giorni alterni. Inoltre, durante la terapia con Pantecta si devono eseguire controlli periodici degli enzimi epatici. In caso di aumento dei livelli sierici di questi enzimi, si deve sospendere il trattamento con Pantecta.
Non si deve superare la dose giornaliera di 40 mg di pantoprazolo nei pazienti anziani o nei pazienti con alterata funzionalità renale. Un'eccezione è rappresentata dalla terapia combinata per l’eradicazione di Helicobacter pylori, nella quale anche i pazienti anziani devono assumere la dose usuale di pantoprazolo (2x40 mg al giorno) per 1 settimana.
Istruzioni generali:
Le compresse di Pantecta non devono essere masticate o frantumate, ma deglutite intere con un po' di acqua al mattino un’ora prima della colazione.
Durante la terapia combinata per l’eradicazione dell’infezione da Helicobacter pylori, la seconda compressa di Pantecta deve essere assunta prima del pasto serale. La terapia combinata va generalmente effettuata per 7 giorni, e può essere prolungata sino ad un massimo di due settimane. Se, per assicurare la cicatrizzazione dell’ulcera, è indicato un ulteriore trattamento con pantoprazolo, si deve adottare la posologia raccomandata per il trattamento dell’ulcera gastrica e duodenale.
Nell'ulcera duodenale, la cicatrizzazione della lesione ulcerosa si ottiene generalmente entro 2 settimane dall'inizio del trattamento. Se tale periodo non è sufficiente, la cicatrizzazione si verifica, nella quasi totalità dei casi, dopo altre 2 settimane di terapia.
Nell'ulcera gastrica e nell'esofagite da reflusso, la durata del trattamento è in genere di 4 settimane. Se tale periodo non è sufficiente, la cicatrizzazione si ottiene, solitamente, prolungando la terapia per altre 4 settimane.
Pantecta non deve essere generalmente impiegato in casi di ipersensibilità individuale accertata verso uno dei componenti di Pantoprazolo 40 mg o dei farmaci assunti con la terapia combinata.
Pantecta non deve essere impiegato in terapia combinata per l’eradicazione di H. pylori nei pazienti con disfunzioni epatiche o renali da moderate a gravi, poiché al momento non sono disponibili dati di efficacia e sicurezza di Pantecta in terapia combinata in questi pazienti.
Pantoprazolo, come gli altri inibitori della pompa protonica, non deve essere somministrato contemporaneamente ad atazanavir (vedere sezione 4.5).
Pantoprazolo non è indicato per il trattamento di disturbi gastrointestinali lievi quali la dispepsia nervosa.
In caso di terapia combinata, deve essere osservato quanto riportato nel riassunto delle caratteristiche del prodotto dei rispettivi farmaci.
In presenza di qualsiasi sintomo allarmante (per esempio significativa perdita di peso non intenzionale, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi, anemia o melena) e quando si sospetta o è confermata la presenza di ulcera gastrica, la natura maligna deve essere esclusa in quanto il trattamento con pantoprazolo può alleviare i sintomi e ritardare la diagnosi.
Se i sintomi persistono nonostante un trattamento adeguato deve essere considerata un’ulteriore indagine.
In pazienti con la sindrome di Zollinger-Ellison ed altre condizioni patologiche caratterizzate da ipersecrezione acida che richiedono un trattamento a lungo termine, pantoprazolo, come tutti i farmaci inibenti la secrezione acida, può ridurre l’assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina) causato da ipo- o acloridria. Ciò deve essere considerato se vengono osservati i relativi sintomi clinici.
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Pantecta 40 mg può ridurre l’assorbimento di farmaci la cui biodisponibilità è pH-dipendente (ad es. ketoconazolo).
È stato dimostrato che la somministrazione contemporanea di atazanavir 300mg/ ritonavir 100 mg con omeprazolo (40 mg una volta die) o atazanavir 400 mg con lansoprazolo (60 mg in singola dose) a volontari sani ha portato ad una riduzione sostanziale della biodisponibilità di atazanavir. L’assorbimento di atazanavir è pH dipendente. Perciò gli inibitori della pompa protonica, incluso pantoprazolo, non devono essere somministrati contemporaneamente ad atazanavir (vedere sezione 4.3).
Pantoprazolo è metabolizzato nel fegato dal sistema enzimatico del citocromo P450. Non può essere esclusa un'interazione con altri farmaci o composti metabolizzati attraverso lo stesso sistema enzimatico. Tuttavia, in test specifici, non si sono osservate interazioni clinicamente significative con alcuni di questi farmaci o composti, precisamente carbamazepina, caffeina, diazepam, diclofenac, digossina, etanolo, glibenclamide, metoprololo, naprossene, nifedipina, fenitoina, piroxicam, teofillina e un contraccettivo orale.
Sebbene negli studi clinici di farmacocinetica non siano state osservate interazioni durante il trattamento concomitante di fenprocumone e warfarin, alcuni casi isolati di variazione dell’INR (International Normalized Ratio) durante il trattamento concomitante sono stati rilevati nel periodo post-marketing. Quindi nei pazienti trattati con anticoagulanti cumarinici si raccomanda di monitorare il tempo di protrombina/INR quando si inizia il trattamento con pantoprazolo, quando si interrompe o quando viene somministrato in maniera discontinua.
Inoltre non si sono evidenziate interazioni con antiacidi somministrati contemporaneamente.
Sono stati condotti nell'uomo studi di interazione farmacocinetica con somministrazione concomitante di pantoprazolo e dei succitati antibiotici (claritromicina, metronidazolo, amoxicillina) per i quali non sono state evidenziate interazioni clinicamente significative.
L'esperienza clinica in donne in gravidanza è limitata. In studi di riproduzione nell'animale, si sono osservati segni di lieve tossicità fetale a dosi maggiori di 5 mg/kg. Non sono disponibili dati sull'escrezione di pantoprazolo nel latte materno. Le compresse di pantoprazolo devono essere somministrate solo quando il beneficio per la madre sia considerato maggiore del rischio potenziale per il feto o il lattante.
Non sono noti effetti sulla capacità di guidare e sull'uso di macchinari.
Frequenza Organo Sistema | Comune (>1/100 - <1/10) | Non comune (>1/1000 - <1/100) | Raro (<1/1000 - >1/10000) | Molto raro (<1/10000, inclusi casi isolati) |
Alterazioni del sangue e del sistema linfatico | | | | Leucopenia Trombocitopenia |
Alterazioni dell’apparato gastrointestinale | Dolore all’addome superiore; Diarrea; Costipazione; Flatulenza | Nausea/Vomito | Secchezza delle fauci | |
Disturbi generali e alterazioni del sito di somministrazione | | | | Edema periferico |
Alterazioni del sistema epatobiliare | | | | Danno epatocellulare grave con ittero, associato o meno ad insufficienza epatica |
Alterazioni del sistema immunitario | | | | Reazioni anafilattiche, incluso shock anafilattico |
Indici strumentali | | | | Aumento dei livelli degli enzimi epatici (transaminasi, gamma-GT); Aumento dei trigliceridi; Insorgenza di febbre |
Alterazioni dell’apparato muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | | | Artralgia | Mialgia |
Alterazioni del sistema nervoso | Cefalea | Vertigini; Disturbi visivi (offuscamento della visione) | | |
Disturbi psichiatrici | | | Depressione, Allucinazione, Disorientamento e Confusione specialmente in pazienti predisposti, così come l’aggravamento di questi sintomi in caso di preesistenza | |
Alterazioni renali e delle vie urinarie | | | | Nefrite interstiziale |
Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo | | Reazioni allergiche quali prurito e rash cutaneo | | Orticaria; Angioedema; Gravi reazioni cutanee quali sindrome di Stevens Johnson; Eritema multiforme; Sindrome di Lyell; Fotosensibilita` |
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Non sono noti sintomi da sovradosaggio nell'uomo.
Dosi fino a 240 mg sono state somministrate per via endovenosa in due minuti e sono state ben tollerate.
In caso di sovradosaggio con segni clinici di intossicazione, si adottino gli schemi usuali per il trattamento dell'intossicazione.
Inibitori della pompa protonica.
Codice ATC: A02BC02.
Pantoprazolo è un derivato benzimidazolico che inibisce la secrezione di acido cloridrico nello stomaco, con azione specifica sulle pompe protoniche delle cellule parietali.
Pantoprazolo viene convertito nella forma attiva nell'ambiente acido delle cellule parietali, ove inibisce l'enzima H+,K+-ATPasi, cioè lo stadio finale della produzione di acido cloridrico nello stomaco. Tale inibizione è dose-dipendente ed interessa la secrezione acida sia basale sia stimolata. Analogamente ad altri inibitori della pompa protonica e ad inibitori del recettore H2, il trattamento con pantoprazolo determina una riduzione dell'acidità a livello gastrico e conseguentemente un aumento di gastrina, proporzionale alla riduzione dell'acidità. L'incremento di gastrina è reversibile.
Poiché pantoprazolo si lega all'enzima in posizione distale rispetto al recettore cellulare, questa sostanza può agire sulla secrezione di acido cloridrico indipendentemente dalla stimolazione di altre sostanze (acetilcolina, istamina, gastrina). L'effetto è lo stesso dopo somministrazione del prodotto sia per via orale sia endovenosa.
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Farmacocinetica generale:
Pantoprazolo viene assorbito rapidamente e le concentrazioni plasmatiche massimali si ottengono già dopo una singola dose orale di 40 mg. Le massime concentrazioni sieriche (intorno a 2 - 3 µg/ml) vengono raggiunte, in media, 2,5 ore dopo la somministrazione, e tali valori rimangono costanti dopo somministrazioni ripetute. Il volume di distribuzione è di circa 0,15 l/kg, la clearance intorno a 0,1 l/h/kg. L'emivita della fase terminale è di circa 1 ora. Si sono osservati alcuni casi di rallentata eliminazione del farmaco. A causa della attivazione specifica delle cellule parietali da parte di pantoprazolo, l'emivita di eliminazione non si correla con la durata d'azione (inibizione della secrezione acida) che è molto più lunga.
Le caratteristiche farmacocinetiche non si modificano dopo somministrazione singola o ripetuta. Nell'intervallo di dosi tra 10 e 80 mg, le cinetiche plasmatiche di pantoprazolo sono praticamente lineari dopo somministrazione sia orale sia endovenosa.
Il legame di pantoprazolo alle proteine sieriche è di circa il 98%. La sostanza viene metabolizzata quasi esclusivamente a livello epatico. L'eliminazione renale rappresenta la principale via di escrezione (circa 80%) dei metaboliti di pantoprazolo, il rimanente viene escreto con le feci. Il principale metabolita, sia nel siero sia nelle urine, è il desmetilpantoprazolo, sotto forma di sulfoconiugato. L'emivita del metabolita principale (circa 1.5 h) non è molto più elevata di quella di pantoprazolo.
Biodisponibilità:
Pantoprazolo è completamente assorbito dopo somministrazione orale. La biodisponibilità assoluta delle compresse è circa il 77%. L'assunzione concomitante di cibo non influenza AUC, massima concentrazione sierica e, quindi, la biodisponibilità. Solo la variabilità del lag-time sarà aumentata dalla contemporanea assunzione di cibo.
Caratteristiche in pazienti/gruppi particolari:
Non si richiede una riduzione del dosaggio in pazienti con ridotta funzionalità renale (compresi pazienti in dialisi). L'emivita di pantoprazolo è breve come osservato nei soggetti sani. Pantoprazolo è scarsamente dializzabile.
Sebbene l'emivita del principale metabolita sia moderatamente aumentata (2 - 3 h), l'escrezione è nondimeno rapida e dunque non si verifica accumulo.
Sebbene nei pazienti con cirrosi epatica (classe A e B secondo Child), l'emivita aumenti fino a 7 - 9 ore ed i valori di AUC siano di 5 - 7 volte maggiori, le concentrazioni sieriche massimali del farmaco sono solo modestamente aumentate (circa 1,5 volte) rispetto a quelle dei soggetti sani.
Un leggero aumento dei valori di AUC e Cmax che si osserva nei volontari anziani rispetto al gruppo dei più giovani è anch'esso clinicamente non rilevante.
Bambini:
Dopo la somministrazione di dosi orali singole di 20 o 40 mg di pantoprazolo a bambini di età tra i 5 ed i 16 anni AUC e Cmax erano nel range dei corrispondenti valori negli adulti. Dopo singole dosi e.v. di 0,8 o 1,6 mg/kg di pantoprazolo a bambini da 2 a 16 anni non si è rilevata alcuna associazione significativa tra la clearance di pantoprazolo e l’età o il peso. AUC e volume di distribuzione erano in accordo con i dati rilevati per gli adulti.
Dai dati preclinici, basati su studi convenzionali di sicurezza, farmacologia, tossicità per somministrazioni ripetute e genotossicità, non emergono particolari rischi per l'uomo.
In uno studio di carcinogenesi a 2 anni nel ratto -che per questo animale corrisponde al trattamento per tutta la vita- sono stati evidenziati tumori neuroendocrini. Inoltre, nell’ampolla esofagea dei ratti, si sono trovati papillomi a cellule squamose. Il meccanismo con cui i derivati benzimidazolici inducono la formazione di carcinoidi gastrici è stato accuratamente studiato, portando alla conclusione che si tratti di una reazione secondaria allo spiccato aumento della gastrinemia che si verifica nel ratto nel corso del trattamento cronico.
Negli studi a 2 anni si è osservato un aumento del numero di tumori epatici nel ratto e nel topo femmina, attribuito alla elevata metabolizzazione di pantoprazolo nel fegato. Da studi di mutagenesi, test di trasformazione cellulare e da uno studio di DNA-binding, si è concluso che pantoprazolo non ha potenziale genotossico.
Un leggero aumento di alterazioni neoplastiche della tiroide è stato osservato nel gruppo di ratti trattati con la dose più alta. L'insorgenza di tali neoplasie è associata alle modificazioni, indotte da pantoprazolo, nel catabolismo della tiroxina a livello epatico nel ratto. Poiché la dose terapeutica per l'uomo è bassa, non sono da attendersi effetti collaterali a carico della tiroide.
Gli studi effettuati non hanno dimostrato compromissione della fertilità nè effetti teratogeni.
Il passaggio transplacentare, studiato nel ratto, aumenta con il progredire della gestazione. Di conseguenza, la concentrazione fetale di pantoprazolo aumenta subito prima della nascita.
Sodio carbonato, mannitolo (=0.0036 BU), crospovidone, povidone K90, calcio stearato, ipromellosa, povidone K25, titanio diossido E171, ossido di ferro giallo E172, glicole propilenico, acido metacrilico-etilacrilato copolimero (1:1), polisorbato 80, sodio laurilsolfato, trietilcitrato, inchiostro di stampa.
Non pertinente.
3 anni.
Nessuna.
Flaconi e tappi di chiusura in polietilene. Blister in Alu/Alu senza rinforzo in cartone. Blister Alu/Alu con rinforzo in cartone. Blister costituito su un lato da pellicola rigida trasparente in PVC, rivestita da PVDC; sull’altro da lamina di alluminio rivestita da VCVAC/acrilato.
Confezioni contenenti:
7 compresse gastroresistenti
14 compresse gastroresistenti
15 compresse gastroresistenti
28 compresse gastroresistenti
30 compresse gastroresistenti
56 compresse gastroresistenti
60 compresse gastroresistenti
100 compresse gastroresistenti
Confezioni ospedaliere contenenti:
50 compresse gastroresistenti
90 compresse gastroresistenti
140 compresse gastroresistenti
140 compresse gastroresistenti (10x14)
700 compresse gastroresistenti (5x140)
Confezione campione contenente:
15 compresse gastroresistenti
Nessuna istruzione particolare.
ABBOTT S.p.A, via Pontina km 52, 04010 Campoverde di Aprilia (LT).
Pantecta 40 mg compresse gastroresistenti, 14 compresse A.I.C.: n. 031834296/M
Prima autorizzazione: 8 Maggio 1996 - Rinnovo: 31 luglio 2007
01/01/2008