Pubblicità
PANTOPRAZOLO MYLAN GENERICS 20 MG COMPRESSE GASTRORESISTENTI
Ogni compressa gastroresistente contiene 22,55 mg di pantoprazolo sodico sesquiidrato, equivalente a 20 mg di pantoprazolo.
Eccipienti:
Lattosio
Per l’elenco completo degli eccipienti,vedere paragrafo 6.1.
Compressa gastroresistente.
Compressa rivestita di forma oblunga e di colore da giallo a ocra.
Per il trattamento della malattia da reflusso gastroesofageo di grado lieve e sintomi associati (per es. pirosi, rigurgito acido, dolore alla deglutizione).
Per il trattamento a lungo termine e la prevenzione delle recidive dell’esofagite da reflusso.
Prevenzione di ulcere gastroduodenali indotte da farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) non selettivi in pazienti a rischio con necessità di trattamento continuo con FANS (vedere paragrafo 4.4).
Pubblicità
Modo di somministrazione
Le compresse gastroresistenti di Pantoprazolo Mylan Generics 20 mg non devono essere né masticate né frantumate, e devono essere inghiottite intere con un po’ d’acqua prima di un pasto.
Trattamento della malattia da reflusso gastroesofageo lieve e sintomi associati (per es. pirosi, rigurgito acido, dolore alla deglutizione).
La dose raccomandata è una compressa gastroresistente di Pantoprazolo Mylan Generics 20 mg al giorno. Il sollievo dai sintomi compare solitamente entro 2-4 settimane, ed è solitamente necessario un trattamento di 4 settimane per curare l’esofagite associata. Qualora ciò non fosse sufficiente, la guarigione avviene solitamente con ulteriori 4 settimane di cura. Una volta ottenuto il sollievo dai sintomi, è possibile controllarne la recidiva usando un regime al bisogno di una compressa da 20 mg una volta al giorno, quando si renda necessario. Nel caso in cui non sia possibile mantenere un controllo soddisfacente dei sintomi con il trattamento al bisogno, è possibile prendere in considerazione il passaggio alla terapia a lungo termine.
Trattamento a lungo termine e prevenzione delle recidive dell’esofagite da reflusso.
Per il trattamento a lungo termine si raccomanda una dose di mantenimento di una compressa gastroresistente di Pantoprazolo Mylan Generics 20 mg al giorno. In caso di recidiva, la dose viene aumentata a 40 mg di pantoprazolo al giorno. Per questa evenienza è disponibile Pantoprazolo Mylan Generics compresse gastroresistenti da 40 mg. Dopo la scomparsa della recidiva è possibile ridurre nuovamente il dosaggio a pantoprazolo 20 mg.
Prevenzione di ulcere gastroduodenali indotte da farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) non selettivi in pazienti a rischio con necessità di trattamento continuo con FANS
La dose orale raccomandata è una compressa gastroresistente di Pantoprazolo Mylan Generics 20 mg al giorno.
Anziani e pazienti con compromissione della funzione renale
In questo gruppo di pazienti non si deve superare la dose giornaliera di 40 mg di pantoprazolo.
Pazienti con compromissione della funzione epatica
Nei pazienti con compromissione grave della funzione epatica non si deve superare la dose giornaliera di 20 mg di pantoprazolo (vedere paragrafo 4.4). In questi pazienti durante il trattamento si devono mantenere sotto controllo i livelli degli enzimi epatici. Qualora tali livelli si innalzassero il trattamento con pantoprazolo deve essere sospeso.
Bambini
Non sono disponibili informazioni sull’utilizzo di pantoprazolo nei bambini. Pertanto pantoprazolo compresse non deve essere utilizzato nei bambini.
Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti.
Come altri inibitori della pompa protonica Pantoprazolo non deve essere somministrato con l’atazanavir (vedere paragrafo 4.5).
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp-lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Durante il trattamento con pantoprazolo, in particolar modo nel trattamento a lungo termine, nei pazienti con grave compromissione della funzione epatica si devono mantenere sotto regolare controllo i livelli degli enzimi epatici. In caso di innalzamento dei livelli enzimatici epatici il trattamento deve essere sospeso (vedere paragrafo 4.2).
Nei pazienti cirrotici, l’emivita del farmaco si allunga di 7-9 ore e l’AUC è maggiore di 6-8 volte, ma le concentrazioni plasmatiche massime aumentano di quasi 1,5 volte rispetto a quelle dei pazienti sani. Pertanto il pantoprazolo deve essere somministrato solamente ogni due giorni.
L’utilizzo di Pantoprazolo 20 mg compresse gastroresistenti per la prevenzione delle ulcere gastroduodenali indotte da farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) non selettivi deve essere limitata ai pazienti che necessitano di un trattamento continuativo con FANS e presentano un aumento nel rischio di sviluppo di complicazioni gastrointestinali.
L’aumento nel rischio deve essere valutato conformemente ai fattori di rischio individuali, per es. età superiore a 65 anni, anamnesi di ulcera gastrica o duodenale o sanguinamento del tratto gastrointestinale superiore.
La diminuzione dell'acidità gastrica, dovuta a qualsiasi motivo – compresi gli inibitori della pompa protonica – aumenta la conta batterica dei batteri normalmente presenti nel tratto gastrointestinale. Il trattamento con farmaci antiacidi può causare un lieve aumento del rischio di infezioni gastrointestinali, come ad es. Salmonella e Campylobacter.
Il pantoprazolo, come tutti i medicinali che bloccano la secrezione acida, può ridurre l’assorbimento di vitamina B12 (cianocobalamina) a causa di ipo- o acloridria. È necessario tenerne conto nei pazienti con riduzione delle riserve organiche o fattori di rischio per una riduzione nell’assorbimento di vitamina B12 sottoposti a trattamento a lungo termine.
Nel trattamento a lungo termine, in particolar modo se il periodo di trattamento supera l’anno, i pazienti devono essere mantenuti sotto stretto controllo medico.
Prima di avviare la terapia è necessario escludere la presenza di tumori dell’esofago o dello stomaco, perché il trattamento con pantoprazolo può alleviare i sintomi del tumore e quindi ritardare la diagnosi.
I pazienti che non rispondono alla terapia dopo 4 settimane devono essere sottoposti a esami più approfonditi.
Non sono disponibili informazioni sull’utilizzo di pantoprazolo nei bambini.
Links sponsorizzati
Pantoprazolo Mylan Generics 20 mg compresse gastroresistenti può ridurre l’assorbimento di farmaci la cui biodisponibilità è pH-dipendente (per es. ketoconazolo, itraconazolo, atazanavir).
È stato dimostrato che la somministrazione concomitante di atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg e omeprazolo (40 mg una volta al giorno) o atazanavir 400 mg e lansoprazolo (60 mg in dose singola) a volontari sani ha causato un’importante riduzione nella biodisponibilità dell’atazanavir.
Gli studi su altri inibitori della pompa protonica hanno mostrato una marcata riduzione della concentrazione dell’atazanavir durante un trattamento concomitante con un inibitore della pompa protonica. Durante il trattamento con atazanavir l’uso degli inibitori della pompa protonica è controindicato.
Sono stati effettuati studi di interazione farmacocinetica con claritromicina, metronidazolo e amoxicillina. Non è stata rilevata alcuna interazione clinicamente rilevante.
Non è stata rilevata nemmeno alcuna interazione con gli antiacidi somministrati in associazione.
Non vi sono dati adeguati riguardanti l’uso di pantoprazolo in donne in gravidanza. Negli studi sulla riproduzione animale sono stati osservati segni di leggera fetotossicità con dosi superiori a 5 mg/kg. Non è disponibile alcuna informazione sull’escrezione del pantoprazolo nel latte materno. Durante gravidanza e allattamento le compresse di pantoprazolo devono essere utilizzato solo quando il beneficio per la madre viene considerato maggiore del potenziale rischio per il feto/neonato.
Pantoprazolo Mylan Generics 20 mg compresse gastroresistenti non ha influenza sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Si possono verificare effetti indesiderati quali capogiri e disturbi visivi (vedere il paragrafo 4.8). In tali condizioni si potrebbe verificare un calo della capacità di reazione.
Comune da ≥1/100 a <1/10
Non comune da ≥1/1.000 a <1/100
Raro da ≥1/10.000 a <1/1000
Molto raro < 1/10 000, compresi i casi isolati
Entro ogni gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati vengono presentati in ordine decrescente di gravità.
Patologie del sistema emolinfopoietico:
Molto raro <1/10 000, compresi i casi isolati
Leucopenia, trombocitopenia
Disturbi del sistema immunitario
Molto raro <1/10 000, compresi i casi isolati
Reazioni anafilattiche, compreso shock anafilattico
Disturbi psichiatrici
Molto raro <1/10 000, compresi i casi isolati
Depressione mentale, allucinazioni, depressione, disorientamento e confusione in particolar modo nei pazienti predisposti, aggravamento di tali sintomi nei casi preesistenti
Patologie del sistema nervoso
Comune da ≥1/100 a <1/10 cefalea
Non comune da ≥1/1.000 a <1/100
Capogiri, disturbi visivi (offuscamento della vista)
Patologie gastrointestinali
Comune da ≥1/100 a <1/10
Dolore nel tratto gastrointestinale superiore, diarrea, stipsi, flatulenza
Non comune da ≥1/1.000 a <1/100
Nausea, vomito
Raro da ≥1/10.000 a <1/1000
Secchezza delle fauci
Patologie epatobiliari
Molto raro < 1/10 000, compresi i casi isolati
Grave danno epatocellulare che causa ittero con o senza insufficienza epatica
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non comune da ≥1/1.000 a <1/100
Reazioni allergiche come prurito ed eruzione cutanea
Molto raro < 1/10 000, compresi i casi isolati
Orticaria, angioedema, gravi reazioni cutanee come sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, sindrome di Lyell, fotosensibilità
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Raro (da ≥1/10.000 a <1/1000)
Artralgia
Molto raro (<1/10.000)
Mialgia
Patologie renali e urinarie
Molto raro (<1/10.000)
Nefrite interstiziale
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
Comune da ≥1/100 a <1/10
ginecomastia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto raro (<1/10.000)
Edema periferico
Esami diagnostici
Molto raro (<1/10.000),
Innalzamento dei valori enzimatici epatici (transaminasi, γ-GT); innalzamento dei trigliceridi; innalzamento della temperatura corporea.
Links sponsorizzati
Non sono noti sintomi di sovradosaggio nell’uomo. Sono state somministrate dosi fino a 240 mg per via endovenosa nel corso di 2 minuti, che sono state ben tollerate. Dato che il pantoprazolo è altamente legato alle proteine plasmatiche, non viene facilmente dializzato.
I casi di sovradosaggio o avvelenamento devono essere trattati conformemente al trattamento standard delle condizioni di tossicità.
Gruppo farmacoterapeutico: Inibitori della pompa protonica, codice ATC: A02BC02
Il pantoprazolo è un derivato benzimidazolico che inibisce la secrezione di acido cloridrico nello stomaco per azione specifica sulle pompe protoniche delle cellule parietali.
Il pantoprazolo viene convertito alla sua forma attiva nei canalicoli acidici delle cellule parietali, dove inibisce l’enzima H+, K+-ATPasi, cioè lo stadio finale nella produzione di acido cloridrico nello stomaco. L’inibizione è dose-dipendente e influisce sia sulla secrezione acida basale sia su quella stimolata. Nella maggior parte dei pazienti la sintomatologia si risolve in 2 settimane. Come con altri inibitori della pompa protonica e inibitori del recettore H2, il trattamento con pantoprazolo causa una riduzione dell’acidità nello stomaco e pertanto un aumento nella gastrina proporzionale alla riduzione dell’acidità. L’aumento della gastrina è reversibile.
Dato che il pantoprazolo si lega all’enzima in posizione distale rispetto al livello del recettore cellulare, la sostanza può influire sulla secrezione di acido cloridrico indipendentemente dalla stimolazione da parte di altre sostanze (acetilcolina, istamina, gastrina). L’effetto è identico indipendentemente dalla via di somministrazione del prodotto (orale o endovenosa).
Durante il trattamento con pantoprazolo i livelli di gastrina a digiuno aumentano. In trattamenti a breve termine, nella maggioranza dei casi non superano i limiti superiori della norma. Durante i trattamenti a lungo termine, i livelli di gastrina, nella maggior parte dei casi, raddoppiano. Tuttavia l’aumento è eccessivo solo in casi isolati. Di conseguenza, durante il trattamento a lungo termine si osserva in rari casi nello stomaco un aumento da lieve a moderato nel numero di cellule endocrine specifiche (ECL) (iperplasia da semplice ad adenomatoide). Tuttavia, in base agli studi sinora eseguiti, nell’essere umano non è stata osservata alcuna formazione di precursori carcinoidi (iperplasia atipica) o di carcinoidi gastrici (vedere paragrafo 5.3).
Sulla base degli studi nell'animale, non si può escludere l'influenza dei trattamenti con pantoprazolo a lungo termine - superiori a un anno - sui parametri endocrini della tiroide e degli enzimi epatici.
Links sponsorizzati
Farmacocinetica generale
Il pantoprazolo viene assorbito rapidamente, e le concentrazioni plasmatiche massime si raggiungono già dopo una singola dose orale di 20 mg. In media, le concentrazioni sieriche massime (intorno a 1-1,5 mcg/ml) vengono raggiunte 2,0-2,5 ore dopo la somministrazione, e tali valori rimangono costanti dopo somministrazioni ripetute. Il volume di distribuzione è di circa 0,15 l/kg, la clearance è intorno a 0,1 l/ora/kg.
L’emivita della fase terminale è di circa 1 ora. Sono stati osservati alcuni casi di rallentata eliminazione del farmaco. A causa dello specifico legame del pantoprazolo alle pompe protoniche delle cellule parietali, l'emivita di eliminazione non è correlata alla durata d'azione (inibizione della secrezione acida) che è molto superiore.
Le caratteristiche farmacocinetiche non variano dopo somministrazione singola o ripetuta. Nell'intervallo di dosi tra 10 e 80 mg, la cinetica plasmatica del pantoprazolo è lineare sia dopo somministrazione orale sia per via endovenosa.
Il legame del pantoprazolo alle proteine sieriche è circa del 98%. La sostanza viene metabolizzata quasi esclusivamente a livello epatico. L'eliminazione renale rappresenta la principale via di escrezione (80% circa) dei metaboliti di pantoprazolo; il rimanente viene escreto con le feci. Il principale metabolita, sia nel siero che nelle urine, è il demetilpantoprazolo, sotto forma di solfoconiugato. L'emivita del metabolita principale (1,5 ore circa) non è molto più elevata di quella del pantoprazolo.
Biodisponibilità
Il pantoprazolo viene completamente assorbito dopo la somministrazione orale. La biodisponibilità assoluta delle compresse è del 77% circa. L'assunzione concomitante di cibo non influenza né AUC né concentrazione sierica massima e, quindi, nemmeno la biodisponibilità. Solo la variabilità del tempo di latenza viene aumentata dalla contemporanea assunzione di cibo.
Caratteristiche in pazienti/gruppi particolari
Non è necessaria alcuna riduzione della dose quando il pantoprazolo viene somministrato a pazienti con funzione renale ridotta (compresi i pazienti in dialisi). Come nei soggetti sani, l’emivita del pantoprazolo è breve. Il pantoprazolo è scarsamente dializzabile. Sebbene l'emivita del principale metabolita sia moderatamente aumentata (2-3 ore), l'escrezione continua ad essere rapida e pertanto non si verifica accumulo.
Sebbene nei pazienti con cirrosi epatica (classe A e B secondo Child) l'emivita aumenti fino a 3-6 ore e i valori di AUC siano di 3-5 volte maggiori, le concentrazioni sieriche massime del farmaco aumentano solo modestamente, di 1,3 volte rispetto ai soggetti sani.
Un leggero aumento dei valori di AUC e Cmax che si osserva nei volontari anziani rispetto al gruppo dei volontari più giovani è anch'esso clinicamente non rilevante.
I dati preclinici non rivelano particolari rischi per l'uomo, sulla base degli studi convenzionali di farmacologia per la sicurezza, tossicità per dosi ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno, tossicità per la riproduzione.
In uno studio di cancerogenicità della durata di due anni nel ratto sono state rilevate neoplasie neuroendocrine. Inoltre, nella parte superiore dello stomaco dei ratti sono stati rilevati papillomi a cellule squamose. Il meccanismo con cui i derivati benzimidazolici inducono la formazione di carcinoidi gastrici è stato accuratamente studiato, portando alla conclusione che si tratti di una reazione secondaria allo spiccato aumento della gastrinemia che si verifica nel ratto nel corso del trattamento cronico.
Nello studio a 2 anni sui roditori è stato osservato un aumento del numero di tumori epatici nei ratti (in un solo studio sul ratto) e nel topo femmina, interpretato come dovuto alla elevata metabolizzazione epatica del pantoprazolo.
In uno studio a due anni è stato osservato un leggero aumento nelle alterazioni neoplastiche della tiroide nel gruppo di ratti trattati con la dose più alta (200 mg/kg). L'insorgenza di tali neoplasie è associata alle modificazioni indotte dal pantoprazolo del catabolismo della tiroxina a livello epatico nel ratto. Poiché la dose terapeutica per l'uomo è bassa, non ci si attendono effetti indesiderati sulle ghiandole tiroidee.
In base a studi di mutagenesi, test di trasformazione cellulare e uno studio di legame al DNA si può escludere che il pantoprazolo abbia potenziale genotossico.
Gli studi effettuati non hanno dimostrato alcuna influenza negativa sulla fertilità, né effetti teratogeni.
Il passaggio transplacentare è stato studiato nel ratto e aumenta con il progredire della gestazione. Di conseguenza, la concentrazione fetale del pantoprazolo aumenta subito prima della nascita.
Cellulosa microcristallina
Lattosio monoidrato
Croscarmellosa sodica
Silice colloidale anidra
Magnesio stearato
Rivestimento colorato (OPADRY II 85F32097 Giallo)
Alcool polivinilico
Macrogol 3350
Titanio diossido (E171)
Talco
Ferro ossido giallo (E-172)
Giallo di chinolina (E104)
Compressa gastroresistente
Sodio laurilsolfato
Polisorbato 80
Copolimero acido metacrilico-etil acrilato
Trietilcitrato
Talco
Non pertinente.
Flacone in HPDE: 2 anni
Blister AL/AL: 30 mesi
Flaconi in plastica: non conservare a temperatura superiore a 25° C.
Blister AL/AL: non conservare a temperatura superiore a 30° C.
Flacone bianco in HDPE con tappo a vite contenente una capsula essiccante (LDPE).
Blister AL/AL con disidratante incorporato confezionato in astucci di cartone.
Dimensioni della confezione: 7, 14, 15, 28, 30, 50, 56, 60, 100, 250 compresse
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna istruzione particolare.
Mylan S.p.A.
Via Vittor Pisani, 20
20124 Milano
Italia
038834014/M “20 mg compresse gastroresistenti” 7 compresse in flacone HPDE
038834026/M “20 mg compresse gastroresistenti” 14 compresse in flacone HPDE
038834038/M “20 mg compresse gastroresistenti” 15 compresse in flacone HPDE
038834040/M “20 mg compresse gastroresistenti” 28 compresse in flacone HPDE
038834053/M “20 mg compresse gastroresistenti” 30 compresse in flacone HPDE
038834065/M “20 mg compresse gastroresistenti” 50 compresse in flacone HPDE
038834077/M “20 mg compresse gastroresistenti” 56 compresse in flacone HPDE
038834089/M “20 mg compresse gastroresistenti” 60 compresse in flacone HPDE
038834091/M “20 mg compresse gastroresistenti” 100 compresse in flacone HPDE
038834103/M “20 mg compresse gastroresistenti” 250 compresse in flacone HPDE
038834216/M “20 mg compresse gastroresistenti” 7 compresse in blister AL/AL
038834228/M “20 mg compresse gastroresistenti” 14 compresse in blister AL/AL
038834230/M “20 mg compresse gastroresistenti” 15 compresse in blister AL/AL
038834242/M “20 mg compresse gastroresistenti” 28 compresse in blister AL/AL
038834255/M “20 mg compresse gastroresistenti” 30 compresse in blister AL/AL
038834267/M “20 mg compresse gastroresistenti” 50 compresse in blister AL/AL
038834279/M “20 mg compresse gastroresistenti” 56 compresse in blister AL/AL
038834281/M “20 mg compresse gastroresistenti” 60 compresse in blister AL/AL
038834293/M “20 mg compresse gastroresistenti” 100 compresse in blister AL/AL
038834305/M “20 mg compresse gastroresistenti” 250 compresse in blister AL/AL
Luglio 2009
Marzo 2011