Pantoprazolo Sun 40 Mg Polvere Per Soluzione Iniettabile
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INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

 

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01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

PANTOPRAZOLO SUN 40 MG POLVERE PER SOLUZIONE INIETTABILE


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

Un flaconcino contiene 40 mg di pantoprazolo (come sodio sesquidrato).

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Polvere per soluzione iniettabile

Polvere da bianca a quasi bianca


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

Esofagite da reflusso

Ulcera gastrica e duodenale

Sindrome di Zollinger-Ellison e altre condizioni patologiche di ipersecrezione



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04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

Questo medicinale deve essere somministrato da un professionista sanitario e sotto idonea supervisione del medico.

Si raccomanda la somministrazione endovenosa di Pantoprazolo SUN 40 mg unicamente se la somministrazione orale non è appropriata. I dati sulla somministrazione endovenosa sono disponibili fino a 7 giorni di trattamento. Quindi, non appena è possibile istituire una terapia orale, interrompere il trattamento con Pantoprazolo SUN 40 mg e.v. e passare al trattamento con 40 mg di pantoprazolo per os.

Dosaggio raccomandato

Ulcera gastrica e duodenale, esofagite da reflusso

La dose endovenosa raccomandata è un flaconcino di Pantoprazolo SUN 40 mg (40 mg di pantoprazolo) al giorno.

Sindrome di Zollinger-Ellison e altre condizioni patologiche di ipersecrezione

Per il trattamento a lungo termine della sindrome di Zollinger-Ellison e altre condizioni patologiche di ipersecrezione, i pazienti devono iniziare il trattamento con una dose giornaliera di 80 mg di Pantoprazolo SUN 40 mg. Quindi la dose può essere aumentata o ridotta come necessario, usando come guida la misurazione dell’acido gastrico. Con somministrazioni giornaliere superiori a 80 mg, la dose deve essere divisa e assunta due volte al giorno. Un aumento provvisorio della dose al disopra di 160 mg di pantoprazolo è possibile, ma tale dose non deve essere applicata per un tempo superiore al necessario per il controllo adeguato dell’acido gastrico.

Qualora fosse necessario un rapido controllo dell’acido, nella maggior parte dei pazienti, una dose iniziale di 2 x 80 mg di Pantoprazolo SUN 40 mg è sufficiente per ridurre la secrezione acida nei limiti richiesti (< 10 mEq/h) entro un’ora.

Gruppi speciali di pazienti

Pazienti in età pediatrica

L’esperienza nei bambini è limitata. Quindi, Pantoprazolo SUN 40 mg non è raccomandato nei pazienti di età inferiore a 18 anni, fino a che non saranno disponibili altri dati.

Compromissione epatica

Non superare la dose giornaliera di 20 mg di pantoprazolo (mezzo flaconcino di Pantoprazolo 40 mg) nei pazienti con grave compromissione epatica (vedere paragrafo 4.4).

Compromissione renale

Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione della funzione renale.

Anziani

Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti anziani.

Metodo di somministrazione

Preparare una soluzione pronta all’uso in 10 ml di una soluzione iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%). Le istruzioni per la preparazione sono riportate al paragrafo 6.6. La soluzione preparata può essere somministrata direttamente o dopo miscelazione con 100 ml di soluzione iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%) o soluzione iniettabile di glucosio 55 mg/ml (5%).

Dopo la preparazione, la soluzione deve essere usata entro 12 ore.

Il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa in 2-15 minuti.


04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

Ipersensibilità al principio attivo, a sostituti benzaimidazolici o a uno qualsiasi degli ingredienti del prodotto.


04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

In presenza di sintomi allarmanti

In presenza di qualsiasi sintomo allarmante (ad esempio, significativa involontaria perdita di peso, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi, anemia o melena) e in caso di sospetta o confermata ulcera gastrica, è necessario escludere la presenza di una malignità, in quanto il trattamento con pantoprazolo può alleviare i sintomi e ritardare la diagnosi.

Si raccomanda di effettuare altre analisi se i sintomi persistono nonostante adeguato trattamento.

Compromissione epatica

Nei pazienti con grave compromissione epatica, monitorare gli enzimi epatici nel corso del trattamento. Qualora si verificasse un innalzamento di tali enzimi, interrompere il trattamento (vedere paragrafo 4.2).

Somministrazione concomitante di atazanavir

La somministrazione concomitante di atazanavir e inibitori della pompa protonica non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5). Qualora l’associazione di atazanavir e un inibitore della pompa protonica fosse ritenuta indispensabile, si raccomanda uno stretto monitoraggio clinico (ad esempio il monitoraggio della carica virale) e un aumento della dose di atazanavir a 400 mg con 100 mg di ritonavir. Non superare la dose giornaliera di 20 mg di pantoprazolo.

Infezioni batteriche dell’apparato gastrointestinale

Come tutti gli inibitori della pompa protonica (IPP), pantoprazolo può aumentare la conta dei batteri normalmente presenti nel tratto gastrointestinale superiore. Il trattamento con Pantoprazolo SUN 40 mg può causare un lieve rischio di infezioni gastrointestinali provocate da batteri, quali Salmonella e Campylobacter.


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04.5 Interazioni - Inizio Pagina

Effetto di pantoprazolo sull’assorbimento di altri medicinali

A causa della profonda e duratura inibizione della secrezione di acido gastrico, pantoprazolo può ridurre l’assorbimento dei farmaci la cui biodisponibilità dipende dal pH gastrico, ad esempio alcuni antifungini azoici come ketoconazolo, itraconazolo, posaconazolo, ed altri medicinali come erlotinib.

Medicinali per il trattamento dell’HIV (atazanavir)

La somministrazione concomitante di atazanavir ed altri medicinali per il trattamento dell’HIV, il cui assorbimento è pH-dipendente, con inibitori della pompa protonica può provocare una sostanziale riduzione della biodisponibilità dei medicinali per il trattamento dell’HIV e influire sulla loro efficacia. Quindi, la somministrazione concomitante degli inibitori della pompa protonica e atazanavir non è raccomandata (vedere paragrafo 4.4).

Anticoagulanti cumarinici (fenprocumone o warfarin)

Sebbene studi farmacocinetici non abbiano dimostrato nessuna interazione nel corso della somministrazione concomitante di fenprocumone o warfarin, alcuni casi isolati di alterazioni della International Normalized Ratio (INR) sono stati riferiti nel corso di trattamento concomitante nel periodo successivo alla commercializzazione del prodotto. Nei pazienti trattati con anticoagulanti cumarinici (ad esempio fenprocumone o warfarin) si raccomanda un monitoraggio del tempo di protrombina/INR dopo l’inizio, l’interruzione o durante l’uso irregolare di pantoprazolo.

Altri studi di interazione

Pantoprazolo è ampiamente metabolizzato nel fegato mediante il sistema enzimatico del citocromo P450. La principale via metabolica è la demetilazione mediante CYP2C19; altre vie metaboliche comprendono l’ossidazione mediante CYP3A4.

Studi di interazione con medicinali ugualmente metabolizzati per questa via, come carbamazepina, diazepam, glibenclamide, nifedipina e contraccettivi orali contenenti levonorgestrel ed etinil estradiolo, non rivelano alcuna interazione clinicamente significativa.

I risultati di una serie di studi di interazione dimostrano che il pantoprazolo non influisce sul metabolismo dei principi attivi metabolizzati mediante CYP1A2 (quali caffeina, teofillina), CYP2C9 (quali piroxicam, diclofenac, naprossene), CYP2D6 (quale metoprololo), CYP2E1 (quale etanolo), né interferisce con l’assorbimento della digossina correlata alla glicoproteina p.

Non si è osservata alcuna interazione con gli antiacidi somministrati contemporaneamente.

Sono stati condotti studi di interazione sulla somministrazione concomitante di pantoprazolo e i rispettivi antibiotici (claritromicina, metronidazolo, amoxicillina). Non sono state riscontrate interazioni clinicamente rilevanti.


04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

Gravidanza

Non sono disponibili dati adeguati sull’impiego di pantoprazolo in gravidanza. Studi sugli animali hanno dimostrato tossicità riproduttiva (vedere 5.3). Il potenziale rischio per l’uomo non è noto. Pantoprazolo SUN 40 mg non deve essere usato in gravidanza se non effettivamente necessario.

Allattamento

Studi negli animali hanno dimostrato una secrezione di pantoprazolo nel latte materno. È stata riferita una secrezione di pantoprazolo nel latte umano. Di conseguenza, la decisione se continuare/interrompere l’allattamento al seno o continuare/interrompere la terapia con Pantoprazolo SUN 40 mg deve essere presa in considerazione dei benefici che il bambino trae dall’allattamento al seno e dei benefici che la donna trae dal trattamento con Pantoprazolo SUN 40 mg.


04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

Possono insorgere reazioni avverse al medicinale, come capogiri e disturbi visivi (vedere paragrafo 4.8). Se compaiono questi effetti, il paziente non dovrà guidare veicoli o usare macchinari.


04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

Si prevede che circa il 5% dei pazienti avrà reazioni avverse al medicinale (ADR). Gli ADR più comunemente riportati sono diarrea e mal di testa, che compaiono entrambi nell’1% dei pazienti.

La tabella sottostante riporta un elenco delle reazioni avverse riferite con pantoprazolo, classificati secondo il seguente ordine di frequenza:

molto comuni (≥ 1/10); comuni (da ≥ 1/100 a < 1/10); non comuni (da ≥ 1/1.000 a < 1/100); rari (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000); molto rari (< 1/10.000), frequenza non nota (non possono essere stimati sulla base dei dati disponibili).

Per quanto concerne le reazioni avverse derivanti dall’esperienza successiva alla commercializzazione, non è possibile applicare alcuna frequenza di Reazione Avversa; esse sono quindi classificate come frequenza “non nota”.

All’interno di ogni gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.

Tabella 1. Reazioni avverse di pantoprazolo negli studi clinici e nell’esperienza successiva alla commercializzazione

Frequenza/Classificazione per sistemi e organi Comuni Non comuni Rari Molto rari Frequenza non nota
Patologie del sistema emolinfopoietico       Trombocitope-nia; Leucopenia  
Disturbi del sistema immunitario     Ipersensibilità (incluse reazioni anafilattiche e shock anafilattico)    
Disturbi del metabolismo e della nutrizione     Iperlipidemia e aumento dei lipidi (trigliceridi, colesterolo); Alterazioni del peso   Iposodiemia
Disturbi psichiatrici   Disturbi del sonno Depressione (e tutte le complicanze) Disorientamento (e tutte le complicanze) Allucinazioni; Confusione (soprattutto nei pazienti predisposti, nonché l’aggravamento di questi sintomi in caso di loro preesistenza)
Patologie del sistema nervoso   Mal di testa; Capogiri      
Patologie dell’occhio     Visione alterata/of-fuscata    
Patologie gastrointestinali   Diarrea; nausea/vomito; Distensione e gonfiore addominale; Stipsi; Secchezza del cavo orale; Dolore e fastidio addominale      
Patologie epatobiliari   Aumento degli enzimi epatici (transaminasi, gamma-GT) Aumento della bilirubina   Danno epatocellulare; Ittero; Insufficienza epatocellulare
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Rash/esante-ma/eruzioni; Prurito Orticaria; Angioedema   Sindrome di Stevens-Johnson; Sindrome di Lyell; Eritema multiforme; Fotosensibilità
Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo     Artralgia; mialgia    
Patologie renali e urinarie         Nefrite interstiziale
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella     Ginecomastia    
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Tromboflebite al sito di somministra-zione Astenia, affaticamento e malessere Aumento della temperatura corporea; Edema periferico    

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04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

Non sono noti casi di sovradosaggio nell’uomo.

L’esposizione sistemica fino a 240 mg di pantoprazolo somministrati per via endovenosa in 2 minuti è stata ben tollerata. Il pantoprazolo è ampiamente legato alle proteine; non è prontamente dializzabile.

In caso di sovradosaggio con segni clinici di intossicazione non è raccomandato nessun specifico trattamento, a parte quello sintomatico e di supporto.


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

Categoria farmacoterapeutica: Inibitori della pompa protonica, codice ATC: A02BC02

Meccanismo d’azione

Il pantoprazolo è un sostituto benzimidazolico che inibisce la secrezione dell’acido cloridrico nello stomaco mediante azione specifica sulle pompe protoniche delle cellule parietali.

Pantoprazolo viene convertito nella sua forma attiva in ambiente acidico nelle cellule parietali dove inibisce l’enzima H+, K+ -ATPasi, ossia la fase finale della produzione di acido cloridrico nello stomaco. L’inibizione è dose-dipendente e influisce sia sulla secrezione acida basale che stimolata. Nella maggior parte dei pazienti, la libertà dai sintomi viene raggiunta entro 2 settimane. Come con altri inibitori della pompa protonica e con inibitori del recettore H2, il trattamento con pantoprazolo riduce l’acidità nello stomaco e quindi aumenta la gastrina in proporzione alla riduzione di acidità. L’aumento della gastrina è reversibile. Poiché pantoprazolo si lega all’enzima distale al livello di recettore cellulare, può inibire la secrezione di acido cloridrico, indipendentemente dalla stimolazione indotta da altre sostanze (acetilcolina, istamina, gastrina). L’effetto è lo stesso sia se il prodotto viene somministrato per via orale che per via endovenosa.

I valori di gastrina a digiuno aumentano con pantoprazolo. Nell’impiego a breve termine, essi non superano nella maggior parte dei casi i valori superiori della norma. Nell’impiego a lungo termine, nella maggior parte dei casi i valori di gastrina si raddoppiano. Tuttavia, in alcuni casi isolati si ha un aumento eccessivo. Un aumento da lieve a moderato del numero delle cellule endocrine specifiche (ECL) è quindi osservato nello stomaco in una minoranza di casi durante trattamento a lungo termine (iperplasia da semplice a adenomatoide). Tuttavia, secondo gli studi condotti finora, nell’uomo non è stata osservata formazione di precursori carcinoidi (iperplasia atipica) o di carcinoidi gastrici, così come invece è stato rilevato negli esperimenti sull’animale (vedere paragrafo 5.3).

Sulla base dei risultati degli studi condotti nell’animale, non è possibile escludere completamente l’influenza sui parametri endocrini della tiroide da parte del trattamento a lungo termine con pantoprazolo superiore a un anno.


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05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

Farmacocinetica generale

La farmacocinetica non varia dopo somministrazione singola o ripetuta. Nella gamma di dosaggio da 10 a 80 mg, la cinetica del plasma di pantoprazolo è lineare dopo somministrazione orale ed endovenosa.

Distribuzione

Il legame di pantoprazolo con le proteine nel siero è pari a circa 98%. Il volume di distribuzione è di circa 0,15 l/kg.

Eliminazione

La sostanza è metabolizzata quasi esclusivamente nel fegato. La via metabolica principale è la demetilazione mediante CYP2C19 con successiva coniugazione del solfato; un’altra via metabolica è rappresentata dall’ossidazione mediante CYP3A4. L’emivita di eliminazione è di circa 1 ora, la clearance di circa 0,1 l/h/kg. Si sono avuti alcuni casi di soggetti con eliminazione ritardata. A causa del legame specifico di pantoprazolo con le pompe protoniche delle cellule parietali, l’emivita di eliminazione non è correlata con la più lunga durata d’azione (inibizione della secrezione acida).

L’eliminazione per via renale rappresenta la principale via di escrezione (80%) per i metaboliti del pantoprazolo; il resto viene eliminato con le feci. Il metabolita principale nel siero e nelle urine è il desmetilpantoprazolo, che viene coniugato con il solfato. L’emivita del metabolita principale (circa 1,5 ore) non è molto più lunga di quella del pantoprazolo.

Caratteristiche di speciali gruppi di pazienti/soggetti

Circa il 3% della popolazione Europea sono carenti di un sistema CYP2C19 funzionale e vengono denominati scarsi metabolizzatori. Probabilmente, in questi soggetti, il metabolismo del pantoprazolo è catalizzato principalmente dal CYP3A4. Dopo la somministrazione di una singola dose di 40 mg di pantoprazolo, la principale area sotto la curva, concentrazione plasmatica-tempo è stata circa 6 volte superiore negli scarsi metabolizzatori rispetto ai soggetti con enzima CYP2C19 funzionale (buoni metabolizzatori). Le concentrazioni plasmatiche medie sono aumentate di circa il 60%. Queste osservazioni non sono implicate nella posologia del pantoprazolo.

Nei pazienti con funzione renale compromessa (inclusi i pazienti in dialisi) non è raccomandata alcuna riduzione della dose di pantoprazolo. Come nei soggetti sani, l’emivita di pantoprazolo è breve. Solamente quantità molto piccole di pantoprazolo vengono dializzate. Sebbene il metabolita maggiore ha un’emivita moderatamente ritardata (2-3 ore), l’escrezione è comunque rapida e perciò non vi è accumulo.

Sebbene nei pazienti con cirrosi epatica (classe A e B secondo Child) i valori dell’emivita siano aumentati fino a 7-9 ore e i valori di AUC siano aumentati di un fattore di 5-7, la concentrazione sierica massima è aumentata solo lievemente di un fattore di 1,5 rispetto ai soggetti sani.

Un lieve aumento nei valori di AUC e Cmax nei volontari anziani rispetto a soggetti più giovani non è clinicamente rilevante.

Bambini

Dopo somministrazione endovenosa di dosi singole di 0,8 ovvero 1,6 mg/kg di pantoprazolo a bambini di età compresa tra 2 e 16 anni, non si è osservata nessuna relazione tra la clearance del pantoprazolo e l’età o il peso del paziente.

L’AUC ed il volume di distribuzione sono stati coerenti con i dati riscontrati negli adulti.


05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

I dati preclinici non rivelano nessun particolare rischio per l’uomo, sulla base di studi convenzionali di sicurezza farmacologia, tossicità a dosi ripetute e genotossicità.

Nel corso degli studi sulla carcinogenicità a due anni nei ratti, sono stati riscontrati neoplasmi neuroendocrini. Inoltre, papillomi a cellule squamose sono stati osservati nel pre-stomaco dei ratti. Il meccanismo che porta alla formazione di carcinoidi gastrici da parte di sostituti benzaimidazolici è stato attentamente studiato: è possibile concludere che si tratta di una reazione secondaria ai livelli di gastrina nel siero pesantemente elevati che si presentano nel ratto durante trattamento cronico ad alto dosaggio. Negli studi sui roditori della durata di due anni è stato osservato un crescente numero di tumori epatici nei ratti e nei topi femmina; tale crescita è stata interpretata come dovuta alla elevata velocità di metabolizzazione del pantoprazolo nel fegato.

Un lieve aumento delle alterazioni neoplastiche della tiroide è stato osservato nel gruppo di ratti che ricevevano la dose più elevata (200 mg/kg). Il verificarsi di tali neoplasie è associato alle alterazioni indotte da pantoprazolo nella decomposizione della tiroxina nel fegato del ratto. Poiché la dose terapeutica nell’uomo è bassa, non si prevedono effetti indesiderati a carico della ghiandola tiroidea.

Negli studi sulla riproduzione nell’animale, a dosi superiori a 5 mg/kg sono stati osservati segni di lieve fetotossicità. Le analisi non hanno rivelato alcuna evidenza di alterazione della fertilità né effetti teratogeni.

La penetrazione attraverso la placenta è stata studiata e si è visto che aumenta con il progredire della gestazione. Quindi, la concentrazione di pantoprazolo nel feto aumenta poco prima della nascita.


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

Nessun eccipiente


06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

Questo medicinale non deve essere miscelato con altri, fatta eccezione per quelli riferiti al paragrafo 6.6.


06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

18 mesi

Dopo ricostituzione, la stabilità chimica e fisica durante l’uso è stata dimostrata per 12 ore a 25°C.

Dal punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere utilizzato immediatamente.


06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Conservare a temperatura inferiore a 25°C. Tenere il flaconcino nell’imballaggio esterno.

Per le condizioni di conservazione del prodotto ricostituito e diluito, vedere paragrafo 6.3.


06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

Flaconcini in vetro da 10 ml (tipo 1, Ph.Eur.) con cappuccio in alluminio e tappo in gomma.


06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

La soluzione pronta all’uso viene preparata iniettando 10 ml di soluzione iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%) nel flaconcino contenente la polvere. Dopo ricostituzione il prodotto è una soluzione chiara incolore. Questa soluzione può essere somministrata direttamente o dopo miscelazione con 100 ml di soluzione per iniezione di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) o soluzione per iniezione di glucosio 55 mg/ml (5%). Usare contenitori in vetro o plastica per la diluizione.

Dopo ricostituzione ovvero dopo ricostituzione e diluizione, la stabilità chimica e fisica durante l’uso è stata dimostrata per 12 ore a 25°C.

Dal punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere impiegato immediatamente.

Pantoprazolo SUN 40 mg non deve essere preparato o miscelato con solventi diversi da quelli sopra citati.

Somministrare il medicinale per via endovenosa in 2-15 minuti.

Il contenuto del flaconcino è monouso. Eventuale prodotto residuo o il cui aspetto sia alterato (ad esempio, aspetto torbido o formazione di precipitati) deve essere smaltito in conformità alle disposizioni locali.


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

SUN Pharmaceutical Industries Europe B.V.

Polarisavenue 87

2132 JH Hoofddorp

Olanda

Rappresentante per l’Italia:

SUN Pharmaceuticals Italia Srl - Via Luigi Rizzo, 8 - 20151 Milano


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

40 mg polvere per soluzione iniettabile, 1 flaconcino in vetro AIC n. 040184018/M


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

Data della prima autorizzazione: 08-04-2011


10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina

04-2011