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PARACETAMOLO ACTAVIS ITALY 10 MG/ML SOLUZIONE PER INFUSIONE
1 ml di soluzione contiene 10 mg di paracetamolo
Un flaconcino da 100 ml contiene 1000 mg di paracetamolo
Eccipienti: sodio 0,076 mg/ml
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Soluzione per infusione.
La soluzione è limpida, leggermente giallognola e priva di particelle.
pH 5,5
Osmolarità 295 mOsm/litro
- Trattamento a breve termine del dolore di intensità moderata, specialmente a seguito di intervento chirurgico
- Trattamento a breve termine della febbre
quando la somministrazione per via endovenosa sia giustificata dal punto di vista clinico dall'urgente necessità di trattare il dolore o l'ipertermia e/o quando altre vie di somministrazione siano impossibili da praticare.
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Uso endovenoso.
Prima della somministrazione, il prodotto deve essere ispezionato visivamente per escludere la presenza di particelle e l'alterazione del colore. Il contenuto di un flaconcino è esclusivamente monouso.
Posologia:
Adolescenti e adulti di peso superiore a 50 kg:
1000 mg di paracetamolo per ciascuna somministrazione, fino a quattro volte al giorno.
L'intervallo minimo tra le singole somministrazioni deve essere di 4 ore.
La dose massima giornaliera non deve superare i 4000 mg .
Negli adulti con insufficienza epatocellulare, alcolismo cronico, malnutrizione cronica (basse riserve di glutatione epatico), disidratazione:
la dose massima giornaliera non deve superare i 3000 mg (vedere paragrafo 4.4).
Bambini di peso superiore a 33 kg (approssimativamente 11 anni), adolescenti e adulti di peso inferiore a 50 kg:
15 mg/kg di paracetamolo per ciascuna somministrazione, cioè 1,5 ml di soluzione per kg, fino a quattro volte al giorno.
L'intervallo minimo tra le singole somministrazioni deve essere di 4 ore.
La dose massima giornaliera non deve superare i 60 mg/kg (senza superare i 3000 mg ).
Bambini di peso superiore a 10 kg (approssimativamente 1 anno), ed inferiore a 33 kg:
15 mg/kg di paracetamolo per ciascuna somministrazione, cioè 1,5 ml di soluzione per kg, fino a quattro volte al giorno.
L'intervallo minimo tra le singole somministrazioni deve essere di 4 ore.
La dose massima giornaliera non deve superare i 60 mg/kg (senza superare i 2000 mg ).
Neonati nati a termine, prima infanzia, bambini piccoli e bambini di peso inferiore a 10 kg (fino ad approssimativamente 1 anno):
7,5 mg/kg di paracetamolo per ciascuna somministrazione, cioè 0,75 ml di soluzione per kg, fino a quattro volte al giorno.
L'intervallo minimo tra le singole somministrazioni deve essere di 4 ore.
La dose massima giornaliera non deve superare i 30 mg/kg (senza superare i 2000 mg ).
Non sono disponibili dati di sicurezza e di efficacia per neonati prematuri (vedere paragrafo 5.2).
Insufficienza renale grave: in caso di somministrazione del paracetamolo a pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina ≤ 30 ml/min), si raccomanda di ridurre la dose e di aumentare l'intervallo minimo tra le singole somministrazioni a 6 ore (vedere paragrafo 5.2). Fare riferimento anche alla dose in caso di pazienti con insufficienza epatocellulare.
Modo di somministrazione:
Il paracetamolo in soluzione si somministra come infusione endovenosa in 15 minuti.
Per i neonati ed i bambini, Paracetamolo Actavis Italy può essere diluito con 9 mg/ml di cloruro di sodio (0,9%), fino a un decimo della concentrazione, oppure con 50 mg/ml di glucosio ( 5% ). In questo caso, la soluzione diluita preparata deve essere somministrata entro 15 minuti. La soluzione diluita è stabile a temperatura ambiente per 1 ora dopo la preparazione (compreso il tempo di infusione).
Come per tutte le soluzioni per infusione contenute in flaconcini di vetro, si deve ricordare che uno stretto monitoraggio è richiesto specialmente alla fine dell'infusione, indipendentemente dalla via di somministrazione. Tale monitoraggio alla fine dell’infusione deve essere adottato specialmente nel caso di infusioni attraverso vie centrali, in modo da evitare embolia gassosa.
Paracetamolo Actavis Italy è controindicato:
- in pazienti con ipersensibilità al paracetamolo o al propacetamolo cloridrato (profarmaco del paracetamolo) o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
- nei casi di grave insufficienza epatocellulare
Avvertenze
Si sconsiglia l'uso prolungato o frequente. Si raccomanda l'uso di un adeguato trattamento analgesico per via orale appena questa via di somministrazione sia possibile.
Al fine di evitare il rischio di sovradosaggio, si controlli che altri farmaci somministrati non contengano né paracetamolo né propacetamolo.
Dosaggi più elevati di quelli raccomandati comportano il rischio di gravissimo danno epatico. I segni clinici e i sintomi di danno epatico non si osservano in genere prima di due giorni e fino ad un massimo di 4-6 giorni dopo la somministrazione. Il trattamento con l'antidoto deve essere somministrato prima possibile (vedere paragrafo 4.9).
Questo medicinale contiene meno di 23 mg di sodio (1 mmol) ogni 100 ml, il che significa che è essenzialmente ‘privo di sodio’.
Precauzioni di impiego
Il paracetamolo deve essere somministrato con cautela in caso di:
- insufficienza epatocellulare
- grave insufficienza renale (clearance della creatinina ≤ 30 ml/min) (vedere paragrafi 4.2 e 5.2)
- alcolismo cronico
- malnutrizione cronica (basse riserve di glutatione epatico)
- disidratazione.
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- Il probenecid causa una riduzione della clearance del paracetamolo di circa due volte, inibendo la sua coniugazione con acido glucuronico. In caso di trattamento concomitante con probenecid si deve considerare una riduzione della dose di paracetamolo.
- La salicilamide può prolungare l'emivita di eliminazione del paracetamolo.
- Occorre esercitare cautela in caso di assunzione concomitante di induttori enzimatici (vedere paragrafo 4.9).
- L'uso concomitante di paracetamolo (4 g al giorno per almeno 4 giorni) con anticoagulanti orali può indurre leggere variazioni nei valori dell’INR. In questo caso, deve essere effettuato un aumentato monitoraggio dei valori di INR durante il periodo di trattamento concomitante e per una settimana dopo la sospensione del trattamento con paracetamolo.
Gravidanza:
L'esperienza clinica sulla somministrazione endovenosa di paracetamolo è limitata. Tuttavia, i dati epidemiologici sull'uso di dosi terapeutiche orali di paracetamolo non rivelano effetti indesiderati sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato.
Dati prospettici sulle gravidanze esposte al sovradosaggio non hanno mostrato un aumento del rischio di malformazioni.
Non sono stati effettuati, negli animali, studi riproduttivi con la forma endovenosa di paracetamolo. Tuttavia, gli studi con la forma orale non hanno mostrato alcuna malformazione né effetti fetotossici.
Ciononostante, Paracetamolo Actavis Italy deve essere utilizzato durante la gravidanza solamente dopo un'attenta valutazione del rapporto beneficio/rischio. In questo caso, la posologia e la durata del trattamento raccomandate devono essere strettamente osservate.
Allattamento:
Dopo somministrazione orale, il paracetamolo è escreto nel latte materno in piccole quantità. Non sono stati riportati effetti indesiderati nei bambini in allattamento. Di conseguenza, può essere usato nelle donne che allattano al seno.
Il paracetamolo non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Come tutti i farmaci a base di paracetamolo, le reazioni avverse sono rare (≥1/10.000, <1/1.000) o molto rare (<1/10.000). Quelle possibili sono descritte di seguito:
Classificazione per sistemi e organi | Raro (≥1/10.000, <1/1.000) | Molto raro (<1/10.000) |
Patologie del sistema emolinfopoietico | | Trombocitopenia, leucopenia, neutropenia |
Patologie cardiache | Ipotensione | |
Patologie epatobiliari | Incrementi dei livelli sierici delle transaminasi epatiche | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Malessere | Reazioni di ipersensibilità |
Sono stati riportati casi molto rari di reazioni di ipersensibilità dalla semplice eruzione cutanea o orticaria allo shock anafilattico, e richiedono l'interruzione del trattamento.
Sono stati riportati casi di eritema, arrossamento, e tachicardia.
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Esiste il rischio di danno a livello epatico (compresa epatite fulminante, insufficienza epatica, epatite colestatica, epatite citolitica), in particolare nei soggetti anziani, nei bambini piccoli, nei pazienti con epatopatia, nei casi di alcolismo cronico, nei pazienti con malnutrizione cronica e nei pazienti trattati con induttori enzimatici. In questi casi il sovradosaggio può essere letale.
I sintomi si manifestano in genere entro le prime 24 ore e comprendono: nausea, vomito, anoressia, pallore e dolore addominale. In caso di sovradosaggio di paracetamolo sono necessarie misure di emergenza immediate, anche quando non sono presenti sintomi.
Il sovradosaggio (7,5 g o più di paracetamolo in una singola somministrazione negli adulti o 140 mg/kg di peso corporeo in una singola somministrazione nei bambini) causa citolisi epatica che potrebbe indurre una necrosi completa e irreversibile con conseguente insufficienza epatocellulare, acidosi metabolica ed encefalopatia che può portare al coma e al decesso. Contemporaneamente, si osservano l'aumento dei livelli di transaminasi epatiche (AST, ALT), della lattato deidrogenasi e della bilirubina, nonché la riduzione dei livelli di protrombina, che potrebbero manifestarsi da 12 a 48 ore dopo la somministrazione. I sintomi clinici di danno epatico sono in genere evidenti inizialmente dopo due giorni e raggiungono la loro massima espressione dopo 4-6 giorni.
Misure di emergenza
Ricovero ospedaliero immediato:
Prima di iniziare il trattamento, prelevare un campione di sangue per eseguire un dosaggio plasmatico del paracetamolo non appena possibile dopo il sovradosaggio.
Il trattamento comprende la somministrazione dell'antidoto, N-acetilcisteina (NAC), per via endovenosa o orale, se possibile entro 10 ore. La NAC può tuttavia fornire un certo grado di protezione anche dopo 10 ore, ma in questi casi è necessario un trattamento prolungato.
Trattamento sintomatico:
All'inizio del trattamento devono essere eseguite le analisi degli enzimi epatici, da ripetere ogni 24 ore. Nella maggior parte dei casi, le transaminasi epatiche ritornano nella norma in una-due settimane con un recupero completo della funzionalità epatica. Nei casi molto gravi potrebbe essere tuttavia necessario il trapianto di fegato.
Categoria farmacoterapeutica: altri analgesici e antipiretici - anilidi
Codice ATC: N02BE01
Il meccanismo preciso delle proprietà analgesiche e antipiretiche del paracetamolo deve essere ancora stabilito; potrebbe coinvolgere azioni centrali e periferiche.
Il paracetamolo fornisce sollievo dal dolore entro 5-10 minuti dall'inizio della somministrazione. Il picco dell'effetto analgesico si ottiene nell'arco di un'ora e la durata dell'effetto è in genere di 4-6 ore.
Il paracetamolo abbassa la febbre entro 30 minuti dall'inizio della somministrazione e l'effetto antipiretico dura almeno 6 ore.
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Adulti
Assorbimento:
La farmacocinetica del paracetamolo è lineare fino a 2 g dopo una singola somministrazione e dopo somministrazioni ripetute nell'arco di 24 ore.
La biodisponibilità del paracetamolo dopo l'infusione di 500 mg e di 1 g è simile a quella osservata dopo l'infusione di 1 g e 2 g di propacetamolo (contenenti rispettivamente 500 mg e 1 g di paracetamolo). La concentrazione plasmatica massima (Cmax) del paracetamolo osservata al termine di un'infusione endovenosa di 500 mg e 1 g somministrata nell'arco di 15 minuti, è rispettivamente di circa 15 mcg/ml e 30 mcg/ml.
Distribuzione:
Il volume di distribuzione del paracetamolo è di circa 1 l/kg.
Il paracetamolo non si lega ampiamente alle proteine plasmatiche.
Dopo l'infusione di 1 g di paracetamolo, si sono osservate concentrazioni significative del farmaco (circa 1,5 mcg/ml) nel liquido cerebrospinale al e dopo il 20° minuto successivo all'infusione.
Metabolismo:
Il paracetamolo viene metabolizzato prevalentemente a livello epatico seguendo due vie metaboliche epatiche principali: coniugazione all'acido glucuronico e coniugazione all'acido solforico. La seconda via si satura rapidamente a dosi che superano quelle terapeutiche. Una piccola frazione (meno del 4%) viene metabolizzata dal citocromo P450 in un prodotto intermedio reattivo (N-acetil-benzochinonimina) che, in normali condizioni d'uso, viene rapidamente detossificato dal glutatione ridotto ed eliminato nelle urine dopo la coniugazione con la cisteina e l'acido mercapturico. Tuttavia, in caso di sovradosaggio massiccio, la quantità di questo metabolita tossico aumenta.
Eliminazione:
I metaboliti del paracetamolo vengono escreti prevalentemente nelle urine. Il 90% della dose somministrata viene escreta entro 24 ore, prevalentemente come glucuronide (60-80%) e coniugati solfati (20-30%). Meno del 5% viene eliminato immodificato. L'emivita plasmatica è di 2,7 ore e la clearance corporea totale è di 18 l/ora.
Neonati, prima infanzia e bambini:
I parametri farmacocinetici del paracetamolo, osservati nella prima infanzia e nei bambini, sono simili a quelli osservati negli adulti, fatta eccezione per l'emivita plasmatica che è leggermente più breve (da 1,5 a 2 ore) che negli adulti. Nei neonati, l'emivita plasmatica è più lunga che nella prima infanzia, ovvero circa 3,5 ore. Nei neonati, nella prima infanzia e nei bambini di età fino a 10 anni vengono escrete quantità significativamente inferiori di glucuronide e maggiori di coniugati solfati che negli adulti.
Tabella - Valori farmacocinetici correlati all'età (clearance standardizzata, *CLstd/Forale (l.h-1 70 kg-1)
Età | Peso (kg) | CLstd /Forale (l.h-1 70 kg-1) |
40 settimane di età postconcezionale | 3,3 | 5,9 |
3 mesi di età postnatale | 6 | 8,8 |
6 mesi di età postnatale | 7,5 | 11,1 |
1 anno di età postnatale | 10 | 13,6 |
2 anni di età postnatale | 12 | 15,6 |
5 anni di età postnatale | 20 | 16,3 |
8 anni di età postnatale | 25 | 16,3 |
*CLstd è la stima di CL nella popolazione
Particolari gruppi di pazienti:
Insufficienza renale:
Nei casi di grave compromissione renale (clearance della creatinina ≤ 30 ml/min), l'eliminazione del paracetamolo è leggermente ritardata e l'emivita di eliminazione varia da 2 a 5,3 ore. Per il glucuronide e i coniugati solfati, la velocità di eliminazione è 3 volte più lenta nei soggetti con grave compromissione renale rispetto ai soggetti sani. Pertanto, si raccomanda, quando si somministra paracetamolo a pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina ≤ 30 ml/min), di aumentare fino a 6 ore l'intervallo minimo tra ogni somministrazione (vedere paragrafo 4.2).
Soggetti anziani:
La farmacocinetica e il metabolismo del paracetamolo non vengono modificati nei soggetti anziani. Non è richiesto l’aggiustamento della dose in questa popolazione.
I dati preclinici non evidenziano rischi particolari per l'uomo oltre alle informazioni incluse negli altri paragrafi dell’ RCP.
Gli studi sulla tolleranza locale del paracetamolo in ratti e conigli hanno mostrato una buona tollerabilità. È stata verificata assenza di ipersensibilità ritardata da contatto nelle cavie.
Disodio fosfato diidrato
Acido cloridrico al 37% (per la correzione del pH)
Mannitolo
Sodio Idrossido al 4% (per la correzione del pH)
Acqua per soluzioni iniettabili
Cisteina cloridrato monoidrato
Questa medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti, ad eccezione di quelli menzionati nel paragrafo 6.6.
Flaconcino Chiuso: 2 anni.
Soluzione diluita: è stata dimostrata la stabilità chimica e fisica durante l'uso per 1 ora a 25°C.
Dal punto di vista microbiologico, il prodotto diluito deve essere utilizzato immediatamente. In caso contrario, i tempi e le condizioni di conservazione in uso prima della somministrazione sono di responsabilità dell'utilizzatore e non devono superare le 24 ore a 2-8℃, a meno che la diluizione non sia stata effettuata in condizioni asettiche controllate e validate.
La soluzione diluita è esclusivamente monouso. Eventuale soluzione rimasta deve essere eliminata dopo l'uso.
Se il prodotto viene diluito in 9 mg/ml di cloruro di sodio (0,9%) o 50 mg/ml di glucosio (5%), la soluzione deve essere utilizzata immediatamente. Se non viene utilizzata immediatamente, può essere conservata a temperatura ambiente per non oltre 1 ora (compreso il tempo di infusione).
Non conservare a temperatura superiore ai 30°C. Conservare i flaconcini nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Non refrigerare o congelare.
Per le condizioni di conservazione del medicinale ricostituito e diluito, vedere il paragrafo 6.3.
Flaconcino di vetro trasparente di tipo II da 100 ml, chiuso con un tappo in gomma bromobutilica e sigillato con una ghiera flip-off in alluminio.
Confezioni: 1 flaconcino, 10 (10x1) o 12 (12 x 1) flaconcini
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
La soluzione non utilizzata deve essere smaltita in conformità alla normativa locale vigente.
Actavis Italy S.p.A. – Via Luigi Pasteur, 10 – 20014 Nerviano (Milano)
10mg/ml soluzione per infusione 10 (10X1) flaconcini in vetro da 100 ml – AIC n.
039798032/M
Determinazione n. 1810/2010 del 16 Luglio 2010 - Suppl. N. 178 del 04/08/2010
Giugno 2011