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PERIOSTAT®
Ogni compressa rivestita con film contiene 23.08 mg di doxiciclina iclato equivalente a 20 mg di doxiciclina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere 6.1.
Compressa rivestita con film.
Compresse rotonde di colore da bianco a bianco sporco con la sigla PS-20® impressa su un lato.
Per pazienti con periodontiti dell’adulto. PERIOSTAT è indicato in aggiunta a scaling sopra- e sotto-gengivale e a levigatura della radice, con istruzioni sull’igiene orale effettuate dal dentista o dall’igienista.
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Adulti e anziani:
PERIOSTAT 20 mg deve essere assunto due volte al giorno, almeno un’ora prima dei pasti o un’ora prima di coricarsi. Le compresse devono essere ingerite intere con una quantità adeguata di liquidi (almeno 100 ml di acqua) e devono essere assunte in posizione eretta seduta o in piedi (vedere 4.4: Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego).
PERIOSTAT è indicato per periodi di trattamento di 3 mesi. PERIOSTAT non deve essere somministrato per più di 3 periodi consecutivi di tre mesi.
Nei soggetti anziani non è necessario un aggiustamento posologico.
Alterazione della funzionalità renale: Non è necessario un aggiustamento posologico in caso di alterata funzionalità renale.
Bambini: Per l’uso nei bambini vedere “Controindicazioni”.
Come altri farmaci della classe delle tetracicline, PERIOSTAT è controindicato nei neonati e nei bambini fino a 12 anni d’età. La doxiciclina non deve essere somministrata a pazienti che hanno mostrato ipersensibilità nei confronti di doxiciclina iclato, di altre tetracicline o ad uno degli eccipienti. Ai pazienti affetti da acloridria nota o sospetta non deve essere prescritta doxiciclina. L’uso della doxiciclina è controindicato durante la gravidanza e l’allattamento (vedere 4.6 Gravidanza e allattamento).
La forma in compresse dei farmaci appartenenti alla classe delle tetracicline può causare irritazioni ed ulcere esofagee.
Per evitare irritazioni e ulcere esofagee, si deve assumere il farmaco con una quantità adeguata di liquidi. PERIOSTAT deve essere ingerito in posizione eretta seduta o in piedi.
Alla sera le compresse devono essere assunte con adeguato anticipo prima di coricarsi (vedere 4.2: Posologia e modo di somministrazione).
Sebbene durante gli studi clinici non sia stata osservata crescita eccessiva di microrganismi opportunisti come i lieviti, la terapia con PERIOSTAT potrebbe dar luogo a crescita eccessiva di microrganismi non suscettibili compresi i funghi (con sintomi clinici come persistente alitosi, arrossamento delle gengive, ecc.).
È essenziale osservare il paziente periodicamente. Alla terapia con il PERIOSTAT si è associata diarrea, colite e moniliasi vaginale, che potrebbero indicare una crescita eccessiva di microorganismi non sensibili. Se insorge una crescita eccessiva di organismi resistenti, si deve interrompere la terapia con PERIOSTAT e iniziare un trattamento appropriato.
PERIOSTAT deve essere usato con cautela in pazienti con anamnesi o predisposizione a candidosi orale. La sicurezza e l’efficacia di PERIOSTAT non è stata stabilita nel trattamento di periodontiti in pazienti con candidosi orale coesistente.
Sebbene non sia stato osservato durante studi clinici con PERIOSTAT, l’uso delle tetracicline può aumentare l’incidenza di candidosi vaginale. I livelli ematici di doxiciclina nei pazienti trattati con PERIOSTAT sono inferiori a quelli dei soggetti trattati con formulazioni antimicrobiche convenzionali di doxiciclina.
Tuttavia, poiché non esistono dati a supporto della sicurezza in caso di alterata funzionalità epatica a questo dosaggio inferiore, PERIOSTAT deve essere somministrato con cautela nei pazienti con alterata funzionalità epatica, o in soggetti che ricevano farmaci potenzialmente epatotossici.
Cautela deve essere osservata nel trattamento di pazienti affetti da miastenia grave, che possono essere a rischio di peggioramento della condizione.
Tutti i pazienti che ricevono doxiciclina, compreso PERIOSTAT devono essere avvisati di evitare l’eccessiva esposizione alla luce solare o ai raggi ultravioletti artificiali durante il trattamento con doxiciclina e di interrompere la terapia in caso di fototossicità (es. eruzioni cutanee, ecc.).
È opportuno considerare l’uso di filtri solari o il blocco delle radiazioni solari. Ai primi segni di eritema cutaneo si deve interrompere il trattamento. Come per l’uso di farmaci antimicrobici in generale, sussiste il rischio di sviluppare una colite pseudomembranosa con il trattamento con doxiciclina.
In caso di comparsa di diarrea durante il trattamento con PERIOSTAT, si deve considerare la possibilità di colite pseudomembranosa e avviare una terapia appropriata.
Questo può comportare l’interruzione della terapia con doxiciclina e l’istituzione di una terapia antibiotica specifica (es. vancomicina).
Gli inibitori della peristalsi non devono essere impiegati in questa situazione. Nel caso di una reazione di ipersensibilità acuta grave (es. anafilassi), si deve immediatamente interrompere il trattamento con PERIOSTAT e devono essere adottati i provvedimenti d’urgenza usuali (es. somministrazione di antistaminici, corticosteroidi, simpaticomimetici e, se necessario, deve essere praticata la respirazione artificiale).
I pazienti affetti da rari probblemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
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Queste raccomandazioni riguardo alle potenziali interazioni tra doxiciclina e altri farmaci sono basate sulle dosi più elevate, generalmente usate nelle formulazioni antimicrobiche di doxiciclina piuttosto che con PERIOSTAT.
Tuttavia, attualmente non esistono dati sufficienti per rassicurare che le interazioni descritte con dosi superiori di doxiciclina non si verifichino con PERIOSTAT.
L’assorbimento della doxiciclina dal tratto gastroenterico può essere inibito dagli ioni bi- o tri-valenti come alluminio, zinco, calcio (che si trovano ad esempio nel latte, nei latticini e nei succhi di frutta contenenti calcio), dal magnesio (presente ad esempio negli antiacidi) o da preparazioni a base di ferro, carbone attivato, colestiramina, chelati del bismuto e sucralfato.
Per questo motivo tali medicinali o alimenti devono essere assunti 2 - 3 ore dopo l’ingestione di PERIOSTAT.
e compresse di didanosina possono diminuire l’assorbimento di doxiciclina a causa dell’aumento del pH gastrico come conseguenza del contenuto di antiacidi delle compresse di didanosina. Pertanto la didanosina deve essere assunta almeno 2 ore dopo la doxiciclina.
Il quinapril può ridurre l’assorbimento di doxiciclina per l’elevato contenuto di magnesio delle compresse di quinapril.
È stato dimostrato che la doxiciclina potenzia l’effetto ipoglicemizzante degli antidiabetici orali a base di sulfonilurea. Se somministrata in combinazione con questi farmaci, si devono controllare i livelli di glicemia e, se necessario, le dosi dei farmaci sopracitati devono essere ridotte.
È stato dimostrato che la doxiciclina ha un’azione di depressione sull’attività protrombinica nel plasma, potenziando così l’effetto degli anticoagulanti di tipo dicumarolico. In caso di somministrazione concomitante con questi farmaci, si devono controllare i parametri della coagulazione, compreso l’INR, e, se necessario, le dosi dei sopracitati farmaci devono essere ridotte.
Deve essere tenuta presente la possibilità di un aumento del rischio di sanguinamento.
Quando la doxiciclina viene somministrata poco prima, durante o dopo cicli terapeutici con isotretinoina, sussiste la possibilità di potenziamento tra i farmaci fino a provocare un incremento reversibile della pressione nella cavità intracranica (pseudotumore cerebrale).
Deve quindi essere evitata la somministrazione contemporanea.
I farmaci batteriostatici compresa la doxiciclina possono interferire con l’azione battericida della penicillina e degli antibiotici beta-lattamici. È consigliabile pertanto evitare l’associazione di PERIOSTAT con antibiotici beta-lattamici. Rifampicina, barbiturici, carbamazepina, difenilidantoina, primidone, fenitoina e abuso cronico di alcool possono accelerare la decomposizione della doxiciclina a causa dell’induzione enzimatica nel fegato, diminuendo così la sua emivita. Possono derivarne concentrazioni di doxiciclina sub-terapeutiche.
È stato riportato che l’uso contemporaneo di doxiciclina e ciclosporina diminuisce l’emivita della doxiciclina. È stato riportato che l’uso concomitante delle tetracicline e del metossiflurano provoca una tossicità renale fatale.
L’uso concomitante di tetracicline e contraccettivi orali ha provocato in alcuni casi emorragia da sospensione o gravidanza.
Uso in gravidanza:
Gli studi sugli animali non hanno dimostrato un effetto teratogeno. Negli esseri umani l’uso di tetracicline durante un numero limitato di gravidanze non si è associato fino ad oggi ad alcuna malformazione specifica. La somministrazione di tetracicline durante il secondo e terzo trimestre induce un’alterazione permanente del colore dei denti decidui nella prole. Di conseguenza, PERIOSTAT è controindicato in gravidanza (vedere 4.3: Controindicazioni).
Uso in allattamento: Le tetracicline sono secrete nel latte durante l’allattamento. PERIOSTAT non deve quindi essere utilizzato durante l’allattamento.
Alla terapia con PERIOSTAT si sono associate nausea e vertigini. I soggetti colpiti non devono guidare veicoli o azionare macchinari.
Le reazioni avverse riportate più frequentemente negli studi di fase III sono state cefalea (26%) e raffreddore comune (22%). La tabella seguente elenca le reazioni avverse che si sono verificate in quattro studi di fase III condotti su 213 pazienti.
Le seguenti reazoni avverse sono state osservate in pazienti durante trattamento con tetracicline, incluso doxiciclina:
Gastrointestinale: anoressia, nausea, vomito, diarrea, glossite, disfagia, enterocolite e lesioni infiammatorie con candidosi nella regione anogenitale. Raramente è stata riportata epatotossicità.
Queste reazioni sono state causate sia dalla somministrazione orale che parenterale di tetracicline. Sono state osservate esofagiti e ulcere esofagee, più frequentemente nei pazienti a cui era stato somministrato sale di iclato sotto forma di capsule. La maggior parte di questi pazienti assumevano il farmaco immediatamente prima di andare a letto.
Cute: eruzioni di tipo maculopapulare, eritematoso e sindrome di Stevens-Johnson. Possono insorgere reazioni di fotosensibilità cutanea. È stata riportata l’insorgenza di dermatite esfoliativa, anche non comune.
Renale: con le tetracicline è stato riportato un aumento dei livelli di urea nel sangue apparentemente correlato alla dose.
Sangue: con le tetracicline è stata riportata la comparsa di trombocitopenia, neutropenia, anemia emolitica, eosinofilia e porfiria.
Reazioni di ipersensibilità esacerbazione di lupus eritematoso sistemico, anafilassi, porpora anafilattoide, pericardite, orticaria ed edema angioneurotico.
Muscoloscheletrico: artralgia.
Altro: in seguito all’uso di tetracicline sono state riportate fontanelle sporgenti nei neonati e ipertensione intracranica benigna negli adulti. Il trattamento deve essere interrotto nel caso si verifichi aumento della pressione intracranica.
Questi effetti scompaiono rapidamente con l’interruzione della terapia. In seguito all’uso di tetracicline per periodi prolungati sono state osservate macchie microscopiche di colore marrone-nero dei tessuti tiroidei.
La funzionalità tiroidea è normale. È meno probabile che durante l’uso di PERIOSTAT insorgano le reazioni avverse tipiche della classe delle tetracicline, visto il basso dosaggio e i livelli serici relativamente bassi.
Quest’affermazione è supportata da numerosi studi clinici che evidenziano come non ci siano differenze significative nella frequenza degli effetti avversi tra gruppi trattati con il principio attivo e quelli trattati con placebo. In ogni caso, il medico deve essere sempre consapevole della possibile insorgenza di effetti avversi e deve monitorare adeguatamente il paziente. Durante il postvendita, sono stati riscontrati i seguenti effetti avversi: (stima di frequenza: molto comune > 1 su 10; comune da >1 su 100 a <1 su 10; non comune da >1 su 1000 a <1 su 100; raro da >1 su 10.000 a <1 su 1000; molto raro <1 su 10.000).
Infezioni:
Raro: Moniliasi vaginale, moniliasi anogenitale.
Disturbi del sistema immunitario: Raro: lievi reazioni allergiche.
Patologie del sistema nervoso:
Raramente: cefalea.
Molto raro: vertigini.
Patologie gastrointestinali:
Raro: nausea, diarrea, dispepsia.
Molto raro: Dolore addominale, stitichezza, secchezza delle fauci, scolorimento superficiale del dente.
Si sono verificati casi isolati di diarrea sanguinolenta, colite e colite pseudomembranosa.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Raro: rash.
Molto raro: orticaria, prurito, fotosensibilità della cute.
Patologie del sistema muscoloscheletrico:
Molto raro: Artralgia.
Patologie sistemiche:
Molto raro: astenia.
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Finora non è stata descritta alcuna significativa tossicità acuta nel caso di assunzione orale singola di un multiplo delle dosi terapeutiche di doxiciclina. In caso di sovradosaggio sussiste tuttavia il rischio di danno parenchimale epatico e renale, e di pancreatite. La dose usuale di PERIOSTAT è inferiore alle dosi usuali di doxiciclina normalmente utilizzate per la terapia antimicrobica.
I medici devono quindi tenere presente che è probabile che una percentuale significativa dei sovradosaggi inducano concentrazioni ematiche di doxiciclina comprese nell’intervallo terapeutico del trattamento antimicrobico, per le quali vi sono numerosi dati a supporto della sicurezza del farmaco. In questi casi si raccomanda l’osservazione del paziente. In caso di significativo sovradosaggio, la terapia con doxiciclina deve essere immediatamente interrotta e si devono intraprendere misure terapeutiche sintomatiche secondo necessità. L’assorbimento intestinale di doxiciclina non assorbita deve essere ridotto al minimo con la produzione di complessi chelati non assorbibili, mediante somministrazione di antacidi contenenti sali di magnesio o calcio. Si deve prendere in considerazione una lavanda gastrica.
La dialisi non modifica l’emivita sierica e quindi non sarebbe di beneficio nel trattamento dei casi di sovradosaggio.
Categoria farmacoterapeutica: tetracicline Codice ATC: J01A A02. Il principio attivo di PERIOSTAT, doxiciclina, è un derivato sintetico dell’ossitetraciclina, con formula molecolare C22H24N2O8 • HCl • ½ C2H5OH • ½ H2O. PERIOSTAT è un inibitore dell’attività della collagenasi.
Gli studi condotti hanno dimostrato che alla dose proposta di 20 mg due volte al giorno, PERIOSTAT riduce l’elevata attività della collagenasi nel fluido gengivale crevicolare nei pazienti con periodontite cronica dell’adulto, mentre non è stata dimostrata alcuna evidenza clinica di attività antimicrobica.
Suscettibilità: Il dosaggio raggiunto con la somministrazione di questo prodotto è ben al di sotto delle concentrazioni necessarie per inibire i microrganismi comunemente associati alle periodontiti dell’adulto. Gli studi clinici con questo prodotto non hanno evidenziato effetti su batteri totali anaerobi e anaerobi facoltativi in campioni di placca di pazienti trattati con questo regime di dosaggio per un periodo da 9 a 18 mesi. Questo prodotto NON DEVE essere usato per eliminare o ridurre il numero dei microorganismi associati alle periodontiti.
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Assorbimento: La doxiciclina viene quasi completamente assorbita dopo somministrazione orale. Dopo assunzione di 20 mg di doxiciclina due volte al giorno, le concentrazioni plasmatiche massime medie erano 0.79 mg/ml. I livelli di picco venivano generalmente raggiunti 2 ore dopo la somministrazione.
L’assunzione di cibo riduceva l’entità dell’assorbimento del 10% e diminuiva e ritardava i livelli plasmatici di picco.
Distribuzione: La doxiciclina è legata per oltre il 90% alle proteine plasmatiche e ha un volume di distribuzione apparente di 50L.
Metabolismo: Le principali vie metaboliche della doxiciclina non sono state identificate, tuttavia gli induttori enzimatici diminuiscono l’emivita della doxiciclina.
Eliminazione: Doxiciclina è escreta nelle urine e nelle feci in forma immutata. Il 40-60% della dose somministrata può essere ritrovato nelle urine entro 92 ore e circa il 30% nelle feci. L’emivita terminale dopo una dose singola di 20 mg di doxiciclina è mediamente di 18 ore. Particolari popolazioni di pazienti: L’emivita non è alterata in modo significativo nei pazienti con funzionalità renale gravemente compromessa. La doxiciclina non viene eliminata in quantità rilevante durante l’emodialisi.
È stato studiato il potenziale cancerogenico della doxiciclina e non sono state evidenziate variazioni indicative di un effetto cancerogenico diretto. Nelle femmine trattate è stato osservato un aumento dei tumori benigni della ghiandola mammaria (fibroadenoma), dell’utero (polipo) e della tiroide (adenoma delle cellule C), che sono correlabili con un effetto ormonale. La doxiciclina non mostra attività mutagena e nessuna chiara evidenza di attività clastogenica. Sono stati studiati gli effetti sulla fertilità, sulla riproduzione, sulla tossicità pre- e post- natale in ratti utilizzando dosi da 50 a 500 mg/kg/die.
Alla dose di 50 mg/kg/die (88 volte la dose nell’uomo) è stata osservata una diminuzione nella velocità di movimento in linea retta degli spermatozoi, ma non è stato osservato alcun effetto evidente sulla fertilità maschile o femminile o sulla morfologia spermatica. La tossicità materna alla dose di 500 mg/kg/die è stata caratterizzata da respirazione rumorosa, feci molli e riduzioni transitorie sia nell’incremento ponderale che nel consumo di cibo dopo il parto con un lieve incremento nella durata della gestazione. Non è stata osservata tossicità materna alla dose di 100 mg/kg/die o inferiore, e non è stato osservato alcun effetto sulla generazione F1 alla dose di 50 mg/kg/die durante il parto, l’allattamento o dopo lo svezzamento. Non sono stati condotti studi sulla tossicità dello sviluppo, ma è noto che la doxiciclina attraversa la placenta. Iperpigmentazione della tiroide a seguito di somministrazione di sostanze appartenenti alla classe delle tetracicline è stata osservata in ratti, minipig, cani e scimmie e iperplasia della tiroide si è verificata in ratti, cani, polli e topi. La dose umana di 20 mg due volte al giorno prevista per la doxiciclina è equivalente a circa 0.5 mg/kg/die per un uomo di 70 kg. A questa dose la Cmax e l’AUC0-24 nel plasma corrispondono rispettivamente a 780 ng/ml e 10954 ng*h/ml. La tossicità dopo somministrazioni ripetute per via orale è stata valutata nei ratti e nelle scimmie cynomolgus.
Alterazioni nel colore della tiroide erano un reperto comune nei ratti esposti alla dose di 25 mg/kg/die per 13 settimane o di 20 mg/kg/die per 26 settimane, e nelle scimmie cynomolgus alla dose di 30 mg/kg/die per 1 anno.
Dopo dose orale singola di 25 mg/kg la Cmax e l’AUC0-24 erano rispettivamente 2.2 e 1.6 volte i valori riscontrati nell’uomo. Aumenti correlati alla dose sia nell’incidenza che nella gravità della degenerazione/rigenerazione tubulare renale sono stati osservati dopo somministrazione a scimmie cynomolgus per 28 giorni o 52 settimane.
Alla dose di 5 mg/kg/die erano presenti lesioni focali dopo 28 giorni, ma nessuna lesione era presente nelle scimmie trattate per 52 settimane. I valori plasmatici medi di Cmax e AUC0-24 a 28 giorni nelle scimmie trattate con 5 mg/kg/die erano rispettivamente 1235 ng/ml e 11600 ng*h/ml, e non è stato evidenziato accumulo.
Nell’uomo l’uso delle tetracicline durante lo sviluppo dei denti può causare alterazione permanente del colore dei denti (giallo-grigio-marrone). Questa reazione è più frequente in caso di uso prolungato del farmaco, ma è stata osservata anche a seguito di brevi trattamenti ripetuti. È stata riportata anche ipoplasia dello smalto.
Come le altre tetracicline, la doxiciclina forma un complesso stabile con il calcio in tutti i tessuti osteogenici. Una diminuzione della crescita della fibula è stata osservata in neonati prematuri che hanno ricevuto tetraciclina per via orale alla dose di 25 mg/kg ogni 6 ore. Questa reazione è risultata reversibile con l’interruzione del trattamento.
Nucleo della compressa: Magnesio stearato, Cellulosa microcristallina.
Film di rivestimento: Lattosio monoidrato Ipromellosa (E464) Titanio diossido (E 171) Triacetina.
Non pertinente.
Tre anni.
Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.
Blister in PVC Aclar/alluminio contenenti 14 compresse.
Confezioni da 28 e 56 compresse. Contenitore per compresse da 120 ml in polietilene bianco ad alta densità con chiusura in polipropilene a prova di bambino. Ogni contenitore in polietilene ad alta densità contiene 60 compresse.
Nessuna
Alliance Pharmaceuticals Limited, Avonbridge House, Bath Road, Chippenham, Wiltshire, SN15 2BB, Regno Unito.
CONCESSIONARIO ESCLUSIVO PER LA VENDITA: Ideco Linea Odontoiatrica srl Via Mameli, 2 I-25014 Castenedolo (BS)
28 compresse cod. AIC 033587039/M
56 compresse cod. AIC 033587041/M
60 compresse cod. AIC 033587027/M
27/05/2002
01/06/2006