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PREMARIN 0,3 mg Compresse
PREMARIN 0,625 mg Compresse
PREMARIN 1,25 mg Compresse
PREMARIN 2,5 mg Compresse
Premarin 0,3 mg compresse
Ogni compressa contiene: Principio attivo: estrogeni coniugati naturali mg 0,3.
Eccipienti: lattosio mg 106; metilcellulosa 15 cps mg 12; magnesio stearato mg 1,2.
Rivestimento: shellac polvere mg 1,956; glicole polietilenico 20.000 mg 0,3; gliceril monooleato mg 0,15; calcio solfato anidro mg 10,7; saccarosio mg 119; cellulosa microcristallina mg 7,32; opalux green AS 11501 mg 5,03; cera carnauba mg 0,126; titanio biossido mg 0,1.
Premarin 0,625 mg compresse
Ogni compressa contiene: Principio attivo: estrogeni coniugati naturali mg 0,625.
Eccipienti: lattosio mg 106; metilcellulosa 15 cps mg 12; magnesio stearato mg 1,2.
Rivestimento: shellac polvere mg 1,96; glicole polietilenico 20.000 mg 0,3; gliceril monooleato mg 0,15; calcio solfato anidro mg 10,7; saccarosio mg 124; cellulosa microcristallina mg 7,32; opalux maroon AS 3910 mg 4,31; cera carnauba mg 0,126; titanio biossido mg 0,1.
Premarin 1,25 mg compresse
Ogni compressa contiene: Principio attivo: estrogeni coniugati naturali mg 1,25.
Eccipienti: lattosio mg 212; metilcellulosa 15 cps mg 24; magnesio stearato mg 2,4;
Rivestimento: shellac polvere mg 4,2; glicole polietilenico 20.000 mg 0,643; gliceril monooleato mg 0,322; calcio solfato anidro mg 19,8; saccarosio mg 221; cellulosa microcristallina mg 14,6; colorante E110 mg 0,02; colorante E104 mg 0,623; titanio biossido mg 0,493; cera carnauba mg 0,222.
Premarin 2,5 mg compresse
Ogni compressa contiene: Principio attivo: estrogeni coniugati naturali mg 2,5.
Eccipienti: lattosio mg 210; metilcellulosa 15 cps mg 24; magnesio stearato mg 2,4.
Rivestimento: shellac polvere mg 3,873; glicole polietilenico 20.000 mg 0,588; gliceril monooleato mg 0,294; calcio solfato anidro mg 19,1; saccarosio mg 223; cellulosa microcristallina mg 14,6; opalux purple AS 4771 mg 5,09; cera carnauba mg 0,2; titanio biossido mg 0,200.
Compresse
1. Sintomi vasomotori da moderati a gravi associati a deficienza estrogenica.
2. Prevenzione e trattamento dell'osteoporosi associata a deficienza estrogenica.
3. Vaginite atrofica e uretrite atrofica.
4. Ipoestrogenismo femminile.
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La somministrazione di Premarin può essere continuativa (cioè senza alcuna interruzione nella terapia) o ciclica (tre settimane di terapia e una settimana di pausa).
Deve essere scelta la dose più bassa efficace.
Uso concomitante di un progestinico: l'aggiunta di un progestinico durante la somministrazione dell'estrogeno riduce il rischio di iperplasia e carcinoma dell'endometrio, che sono stati associati con l'uso dei soli estrogeni. Studi morfologici e biochimici dell'endometrio suggeriscono che una dose adeguata di progestinico somministrato per almeno 10-14 giorni per ciclo, riduce significativamente le modificazioni iperplastiche. Poiché i progestinici sono somministrati allo scopo di ridurre il rischio di modificazioni iperplastiche dell'endometrio, pazienti senza utero non richiedono un progestinico a questo scopo.
Dosaggi usuali:
- Sintomi vasomotori, vaginite atrofica ed uretrite atrofica associate a deficienza estrogenica: 0,3 mg-1,25 mg al giorno. Donne con carenza estrogenica in trattamento per queste condizioni devono essere controllate ad intervalli regolari (3-6 mesi).
- Osteoporosi: 0,625 mg al giorno. Questo dosaggio è richiesto per la preservazione della massa ossea.
- Ipoestrogenismo femminile: 0,3 mg-1,25 mg al giorno. I dosaggi vanno adattati a seconda della gravità dei sintomi e della risposta endometriale. Dosi di 0,15 mg sono state utilizzate nelle ragazze e sono associate alla comparsa dello sviluppo dei caratteri sessuali secondari. Il dosaggio dovrebbe essere individualizzato per raggiungere una risposta ottimale della paziente.
Ipersensibilità verso uno o più dei componenti di Premarin o verso altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico.
Cancro mammario sospetto o accertato.
Accertato o sospetto carcinoma endometriale, o altre neoplasie estrogeno-dipendenti.
Gravidanza accertata o presunta e allattamento.
Emorragie genitali anomale non diagnosticate.
Tromboflebiti, trombosi o processi tromboembolici in atto o nell'anamnesi.
Gravi malattie renali, epatiche o cardiache.
Prima di iniziare o riprendere la terapia ormonale sostitutiva (HRT), oltre ad eseguire una visita generale e ginecologica, dovrebbe essere valutata l'anamnesi personale e familiare della paziente, alla luce delle controindicazioni e delle avvertenze speciali e precauzioni per l'uso.
Durante il trattamento sono raccomandati controlli specialistici periodici la cui natura e frequenza va adattata alla paziente e vanno condotte ripetute visite del seno e/o mammografia in linea con i programmi di controllo consigliati per le donne sane, modificati secondo le necessita' cliniche individuali.
Prima e periodicamente durante la terapia, la paziente deve essere sottoposta ad un completo esame fisico, comprendente oltre l'esame delle mammelle anche la determinazione della pressione arteriosa, e l'esame degli organi addominali e pelvici.
Èopportuno inoltre eseguire uno striscio di Papanicolaou.
Pazienti non isterectomizzate devono essere controllate almeno su base annuale per l'accertamento di eventuali sintomi di iperplasia o carcinoma endometriale. Quando la terapia progestinica concomitante non è utilizzata in donne non isterectomizzate, il monitoraggio deve includere il prelievo endometriale.
Alcune pazienti possono sviluppare manifestazioni indesiderate dovute ad eccessiva stimolazione estrogenica, come anormale o eccessivo sanguinamento uterino, mastodinia, ecc. In caso di anormali sanguinamenti vaginali adeguate misure diagnostiche, compresi se necessario prelievi endometriali, devono essere effettuate per scartare l'eventualità di formazioni maligne. Laddove non viene trovata una causa patologica del sanguinamento vaginale anormale, una riduzione del dosaggio o una terapia ciclica possono essere indicate.
Fibromi uterini preesistenti possono aumentare di grandezza durante l'uso degli estrogeni.
Non ci sono prove adeguate che gli estrogeni siano efficaci nel trattamento di sintomi nervosi o di depressione che possono verificarsi durante la menopausa; gli estrogeni quindi, non dovrebbero essere usati per trattare queste condizioni.
Se possibile, la terapia estrogenica deve essere interrotta almeno quattro settimane prima di un intervento chirurgico, se questo è associato ad un aumentato rischio di tromboembolia, oppure durante periodi di prolungata immobilizzazione.
Poichè gli estrogeni possono determinare ritenzione idrica, è necessario seguire attentamente quelle patologie che possono essere influenzate da ciò, come per esempio asma, epilessia, emicrania, disfunzioni cardiache o renali.
Gli estrogeni possono essere scarsamente metabolizzati in pazienti con insufficiente funzione epatica e devono essere somministrati con cautela in tali pazienti.
L'uso prolungato degli estrogeni può alterare il metabolismo del calcio e del fosforo trasferendoli dal compartimento plasmatico al tessuto osseo. Gli estrogeni dovrebbero essere usati con cautela in pazienti con disfunzioni del metabolismo osseo non legate a carenza estrogenica.
La terapia estrogenica può essere associata a massivi aumenti dei trigliceridi nel plasma conducendo a pancreatiti o ad altre complicazioni in pazienti con difetti familiari del metabolismo lipoproteico.
Le pazienti devono essere avvisate che la ricomparsa dei flussi mestruali durante la terapia sostitutiva estrogenica nelle donne in post-menopausa non è indicativa di fertilità.
Il Premarin non è un contraccettivo. Le donne in età fertile, che desiderano adottare un metodo contraccettivo, devono essere informate di usare metodi contraccettivi non-ormonali durante la terapia con Premarin.
Poichè nelle donne in menopausa con utero intatto una terapia prolungata con estrogeni potrebbe aumentare il rischio di iperplasia endometriale e carcinoma, è necessario adottare una terapia sequenziale con progestinici in modo da proteggere l'endometrio.
I dosaggi di Premarin utilizzati non devono eccedere le dosi raccomandate.
È stato osservato che gli estrogeni somministrati senza l'aggiunta di un progestinico in donne con utero, possono aumentare il rischio di iperplasia e carcinoma endometriale. Questo rischio sembra dipendere sia dalla durata del trattamento che dal dosaggio dell'estrogeno. Studi clinici hanno indicato un ridotto rischio di cancro endometriale quando un progestinico è somministrato con la terapia estrogenica sostitutiva.
Durante la terapia con Premarin la paziente deve sottoporsi a controllo medico almeno su base annuale.
Attualmente i dati clinici disponibili (derivati dalla valutazione dei dati emersi da cinquantuno studi epidemiologici) suggeriscono che nelle donne in postmenopausa che si sottopongano o si siano sottoposte a terapia ormonale sostitutiva (HRT), vi sia un aumento da lieve a moderato della probabilità di diagnosi di cancro mammario. Ciò può essere dovuto sia ad una diagnosi precoce nelle pazienti trattate, che ad un reale effetto della HRT, che alla combinazione di ambedue.
La probabilità di porre diagnosi di cancro mammario aumenta con la durata del trattamento e sembra ritornare al valore iniziale dopo cinque anni dalla sospensione della HRT. Il cancro mammario diagnosticato in pazienti che usino o abbiano usato recentemente HRT sembrerebbe di natura meno invasiva di quello trovato in donne non trattate.
Nelle donne di età compresa tra i cinquanta e i settanta anni, che non usano HRT, viene diagnosticato il cancro mammario a circa quarantacinque soggetti ogni mille, con un aumento legato all'età.
È stato stimato che nelle donne che fanno uso di HRT, per almeno cinque anni, il numero di casi supplementari di diagnosi di cancro mammario sarà tra due e dodici per ogni mille soggetti, ciò in relazione all'età in cui le pazienti iniziano il trattamento e alla durata dello stesso.
È importante che il medico discuta l'aumento di probabilità di diagnosi di cancro mammario con la paziente candidata a terapia a lungo termine, valutandolo in relazione ai benefici della HRT.
Si raccomandano regolari controlli mammari e l'autoesame della mammella.
Un aumentato rischio di affezioni della cistifellea è stato riportato in donne in post-menopausa in trattamento estrogenico.
È consigliabile tenere conto che:
- Il prodotto va usato sotto la stretta sorveglianza del medico;
- in alcuni studi epidemiologici, donne in terapia estrogeno-sostitutiva sola o combinata con progestinici, hanno mostrato un aumentato rischio di tromboflebite e/o malattia tromboembolica, benchè non sia stato definitivamente stabilito un rapporto causale con la terapia estrogenica. Il medico deve essere consapevole della possibilità di disturbi trombotici (comprendenti tromboflebite, trombosi della retina, embolia cerebrale e polmonare) durante la terapia ormonale sostitutiva ed essere attento alle primissime manifestazioni di questi disturbi (emicrania o cefalea intensa, turbe della coscienza o della motilità volontaria, afasia, turbe del visus, dispnea, ecc.). Se uno qualsiasi di questi si manifestasse o vi fosse il sospetto, la terapia ormonale sostitutiva deve essere immediatamente interrotta.
Le pazienti con fattori di rischio per disturbi trombotici devono essere tenute sotto stretto controllo.
- in caso di eccessiva emorragia vaginale, consultare il proprio medico onde individuare un'eventuale causa organica;
poichè alcuni test di funzionalità epatica od endocrina possono essere influenzati dalla terapia estrogenica, è preferibile effettuare tali dosaggi dopo che la somministrazione di estrogeni sia stata sospesa per un ciclo.
Dovrebbero essere strettamente controllate le pazienti con storia familiare di neoplasie e quelle che soffrano o abbiano sofferto delle patologie che seguono:
- Colestasi ricorrente o prurito insistente durante la gravidanza
- Alterazioni della funzionalità epatica
- Insufficienza renale o cardiaca
- Noduli al seno o mastopatia fibrocistica
- Epilessia
- Asma
- Otospongiosi
- Diabete mellito
- Sclerosi multipla
- Lupus eritematoso sistemico
È prudente interrompere immediatamente la terapia nei casi di:
- emicrania e frequenti mal di testa, rari prima dell'inizio della terapia;
- disturbi visivi di ogni tipo;
- traumi (per tutta la durata del periodo di convalescenza);
- ittero (colestatico).
Poichè gli estrogeni possono influenzare il metabolismo dei carboidrati, si raccomanda di sorvegliare attentamente le pazienti diabetiche in terapia associata.
Tenere il medicinale fuori dalla portata dei bambini.
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È stato osservato che la rifampicina, se assunta concomitantemente agli estrogeni, diminuisce l'attività di questi ultimi. Questo effetto è stato attribuito ad un aumentato metabolismo degli estrogeni, presumibilmente attraverso l'induzione degli enzimi microsomiali epatici. Altri farmaci che possono diminuire l'effetto degli estrogeni e dei progestinici sono i barbiturici, l'idantoina, la carbazepina, il meprobamato e il fenilbutazone.
Gli estrogeni possono ridurre l'azione degli anticoagulanti orali ed antidiabetici.
Il medico dovrebbe essere informato in ogni caso di un'eventuale terapia concomitante con altri farmaci.
GLI ESTROGENI NON DEVONO ESSERE USATI DURANTE LA GRAVIDANZA. La terapia estrogenica durante la gravidanza è associata ad un aumentato rischio di malformazioni congenite degli organi riproduttivi del feto di sesso maschile e femminile, a un aumentato rischio di adenosi vaginale, displasia a cellule squamose della cervice uterina e cancro vaginale successivamente nella vita.
Durante la gravidanza non esiste nessuna indicazione a supporto di una terapia estrogenica. Gli estrogeni sono inefficaci per la prevenzione o il trattamento della minaccia d'aborto o dell'aborto abituale.
Non somministrare durante l'allattamento.
Non sono stati riportati episodi specifici: tenere perciò presente quanto riportato tra gli effetti collaterali.
Gli effetti collaterali più gravi associati all'uso degli estrogeni sono indicati al paragrafo "Speciali Avvertenze e Precauzioni per l'uso ". I seguenti ulteriori effetti collaterali sono stati riportati durante la terapia estrogenica:
APPARATO UROGENITALE: emorragie da rottura, spotting, modificazione del flusso mestruale, amenorrea.
APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO: tromboembolia venosa, embolia polmonare, tromboflebite, esacerbazioni delle vene varicose, aumento della pressione sanguigna,
GHIANDOLE MAMMARIE: dolorabilità al tatto, ingrossamento, secrezione mammaria.
APPARATO DIGERENTE: nausea, vomito, crampi addominali, gonfiore, ittero colestatico, pancreatite.
CUTE: cloasma o melasma, che può persistere dopo la fine della terapia; alopecia; rash, in casi isolati allergia da contatto, prurito generalizzato.
APPARATO OCULARE: alterazioni della curvatura corneale, intolleranza alle lenti a contatto.
SISTEMA NERVOSO CENTRALE: cefalea, emicrania, vertigini, corea.
ALTRI EFFETTI: aumento o perdita di peso; aggravamento della porfiria; edema; modificazioni della libido, reazioni anafilattoidi, specie in pazienti con precedenti di allergie o disturbi allergici.
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Sono stati riportati numerosi episodi di ingestione da parte di bambini di alte dosi di contraccettivi orali contenenti estrogeni che indicano come non vi sia l'insorgenza di gravi episodi tossici acuti. L'iperdosaggio da estrogeni può causare nausea e, nelle donne, tensione mammaria e/o insorgenza di sanguinamenti vaginali e/o ritensione di liquidi o edema.
Il Premarin è un complesso di estrogeni coniugati attivi per via orale ottenuti esclusivamente da fonti naturali, associati in modo da costituire la composizione media degli estrogeni contenuti nelle urine di giumente gravide. Il Premarin contiene estrone, equilina e 17 a-diidroequilina e piccole quantità di 17 a-estradiolo, equilenina, 17 a-diidroequilenina, 17b-diidroequilina, 17b-diidroequilenina, 17b-estradiolo, e D-8,9-deidroestrone, sotto forma di sali sodici dei loro esteri solforici idrosolubili.
Gli estrogeni sono importanti per lo sviluppo e il mantenimento del sistema urogenitale femminile e dei caratteri sessuali secondari. Essi favoriscono la crescita e lo sviluppo della vagina, dell'utero e delle tube di Falloppio e lo sviluppo delle ghiandole mammarie. Indirettamente, essi contribuiscono alla formazione dello scheletro, al mantenimento del tono e della elasticità dell'apparato urogenitale, ai cambiamenti delle epifisi delle ossa lunghe associati con lo sviluppo puberale e il suo completamento, alla crescita pilifera ascellare e pubica e alla pigmentazione dei capezzoli e dei genitali.
La diminuzione dell'attività ovarica estrogenica e progestinica alla fine del ciclo mestruale determina il flusso mestruale, anche se la cessazione della secrezione progestinica è il fattore più importante nel ciclo ovulatorio maturo. Tuttavia, nella fase pre-ovulatoria o nel ciclo non-ovulatorio l'estrogeno è il fattore primario che determina l'inizio della mestruazione. Gli estrogeni influenzano anche il rilascio delle gonadodrotopine ipofisarie.
Gli effetti farmacologici degli estrogeni coniugati sono simili a quelli degli estrogeni endogeni. Nei tessuti bersaglio (organi urogenitali femminili, ghiandole mammarie, ipotalamo e ipofisi) gli estrogeni entrano nelle cellule e vengono trasportati all'interno del nucleo. Come risultato dell'azione degli estrogeni, si verifica la sintesi di RNA specifico e di specifiche proteine.
La somministrazione orale di Premarin in donne in post-menopausa aumenta i livelli sierici del colesterolo HDL-C e riduce quelli del colesterolo LDL-C. Questo effetto migliora il profilo lipidico nelle donne in post-menopausa ed è riconosciuto come un fattore responsabile dei benefici effetti di Premarin sul rischio di malattia cardiaca coronarica.
Efficacia clinica
Sintomi vasomotori associati a deficienza estrogenica:
Le vampate di calore (sensazione di intenso calore sulla parte superiore del tronco e sulla faccia con rossori cutanei e sudorazioni) si verificano nell'80% delle donne in post-menopausa come risultato della diminuzione degli ormoni ovarici. Questi sintomi vasomotori vengono osservati nelle donne sia nella menopausa indotta chirurgicamente che nella menopausa spontanea. Tuttavia le vampate di calore possono essere più accentuate nelle donne nelle quali la menopausa è stata indotta chirurgicamente. Le vampate di calore possono iniziare prima della cessazione delle mestruazioni. Studi in doppio cieco randomizzati, controllati verso placebo in cross-over hanno confermato una significativa riduzione delle vampate di calore nelle donne in menopausa che prendevano Premarin.
Osteoporosi associata a deficienza estrogenica:
La terapia sostitutiva estrogenica rappresenta il sistema di trattamento singolo più efficace per la prevenzione dell'osteoporosi (perdita della massa ossea) nelle donne in post-menopausa. L'estrogeno riduce il riassorbimento osseo e ne ritarda o ne blocca la perdita legata alla post-menopausa. Studi caso-controllo hanno mostrato una riduzione fino al 60% delle fratture dell'anca e del polso in donne nelle quali la terapia estrogenica sostitutiva era stata iniziata entro alcuni anni dall'inizio della menopausa. Studi clinici suggeriscono anche che l'estrogeno riduce il tasso di fratture vertebrali. Uno studio clinico ha mostrato che anche quando la terapia estrogenica viene iniziata dopo 15 anni dall'inizio della menopausa, gli estrogeni sono in grado di prevenire ulteriori perdite della sostanza ossea, senza però ripristinare i livelli esistenti prima della menopausa. L'effetto sulla conservazione della massa ossea persiste soltanto finchè la terapia con gli estrogeni coniugati viene continuata.Il rischio di sviluppare l'osteoporosi varia nei singoli gruppi etnici.
Benefici cardio-vascolari:
Studi caso-controllo di coorte e con angiografia coronarica sono stati intrapresi per valutare l'associazione tra terapia estrogenica orale in post-menopausa e malattie cardiovascolari. La maggioranza degli studi mostra un ridotto rischio di malattia cardiaca coronarica nelle donne in post-menopausa che seguono una terapia estrogenica sostitutiva. Un'analisi dei dati disponibili mostra una riduzione globale nel rischio di malattia cardiaca coronarica all'incirca del 50% in donne trattate con gli estrogeni coniugati. Nella maggioranza di questi studi gli estrogeni coniugati rappresentano la terapia predominante. Questo effetto benefico appare correlato a diversi meccanismi di azione che includono, ma che forse non sono ad essi limitati, effetti benefici sui lipidi e le lipoproteine ed effetti diretti sui vasi coronarici. Sebbene sia stato riportato che la terapia progestinica può attenuare gli effetti benefici degli estrogeni sui lipidi, l'effetto globale sulla malattia cardiaca coronarica è sconosciuto. Per ottenere un ottimale beneficio cardiovascolare gli estrogeni coniugati dovrebbero essere usati insieme ad altre importanti misure quali: modifiche dietetiche, esercizio e cessazione del fumo.
Vaginite e uretrite atrofica associate a deficienza estrogenica:
In assenza di stimolazione estrogenica i tessuti vulvari e vaginali si raggrinzano, le pareti vaginali diventano sottili e secche e la plicatura scompare. Possono verificarsi un aumento della sensibilità e prurito con conseguente disuria e dispareunia. Fissurazioni e ulcerazioni dei tessuti con spotting o sanguinamento possono essere determinati da un rapporto sessuale. Questi cambiamenti sono reversibili con la somministrazione della terapia estrogenica sostitutiva.
Ipoestrogenismo femminile:
La terapia sostitutiva estrogenica è indicata nell'ipoestrogenismo correlato all'ipogonadismo femminile o all'insufficienza ovarica primaria. L'insufficienza ovarica primaria che comincia precocemente nella vita conduce a una ritardata chiusura delle epifisi e a una ritardata maturazione ossea. La deficienza estrogenica a lungo termine in qualsiasi gruppo di età conduce usualmente all'osteoporosi (per l'efficacia della terapia estrogenica sostitutiva vedi il paragrafo "osteoporosi"). In queste pazienti la terapia estrogenica è associata alla comparsa dei caratteri femminili.
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Gli estrogeni coniugati sono solubili in acqua e sono ben assorbiti dal tratto gastro-intestinale. Il metabolismo e la loro inattivazione avvengono soprattutto nel fegato. Alcuni estrogeni sono escreti con la bile; comunque, essi sono riassorbiti dall'intestino e ritornano al fegato attraverso il sistema venoso portale. Gli estrogeni coniugati idrosolubili sono fortemente acidi e nei liquidi corporei essi si trovano sotto forma ionizzata: ciò favorisce l'escrezione renale giacchè il riassorbimento tubulare è minimo.
Mutagenesi e carcinogenesi
La somministrazione continua prolungata di estrogeni naturali e sintetici aumenta in determinate specie animali la frequenza di carcinoma delle mammelle, della cervice, della vagina e del fegato.
Vedere al paragrafo 2 " Composizione qualitativa e quantitativa".
Non note.
36 mesi a confezionamento integro.
Conservare a temperatura ambiente (circa 25°C).
blister da 28 compresse da 0,3 mg
blister da 28 compresse da 0,625 mg
blister da 28 compresse da 1,25 mg
blister da 28 compresse da 2,5 mg
Vedere al paragrafo 4.2 "Posologia e modalità di somministrazione".
WYETH MEDICA IRELAND - Newbridge, Irlanda
Rappresentante per l'Italia: Wyeth Lederle S.p.A. - Aprilia (LT)
Premarin 0,3 mg compresse AIC 002792176
Premarin 0,625 mg compresse AIC 002792188
Premarin 1,25 mg compresse AIC 002792190
Premarin 2,5 mg compresse AIC 002792202
Premarin 0,3 mg compresse 1956/2000
Premarin 0,625 mg compresse 1952/2000
Premarin 1,25 mg compresse 1950/2000
Premarin 2,5 mg compresse 1950/2000
Maggio 2001