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PROCICLIDE CAPSULE
PROCICLIDE FIALE
Fiale da 200 mg
Ogni fiala contiene: defibrotide mg 200
Capsule da 400 mg
Ogni capsula contiene: defibrotide mg 400
Soluzione iniettabile
Capsula rigida (capsula di gelatina dura)
Fiale da 200 mg:
Patologia vascolare con rischio trombotico, in fase acuta.
Capsule da 400 mg:
Patologia vascolare con rischio trombotico.
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Salvo diversa prescrizione medica:
Fiale da 200 mg:
- Condizioni di elevato rischio trombotico (per esempio, stato post-chirurgico, fase di attacco del trattamento di tromboflebiti o arteriopatie obliteranti periferiche): 4 fiale/die per via e.v. o i.m. (una fiala ogni 6 ore o due fiale ogni 12 ore).
- Condizioni di moderato rischio trombotico: 1-2 fiale/die per via e.v. o i.m. (una fiala ogni 12-24 ore).
Capsule da 400 mg: - 1 capsula da 400 mg 1-2 volte al giorno.
Ipersensibilità verso i componenti del prodotto.
La somministrazione endovenosa va effettuata lentamente. La somministrazione troppo rapida può causare flush cutaneo o sensazione di calore diffuso.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
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Il defibrotide non si lega alle proteine plasmatiche e quindi non interferisce con la percentuale di legame proteico di altri farmaci. L'associazione con anticoagulanti e/o farmaci che interferiscono con l'aggregazione piastrinica, benché non controindicata in senso assoluto, va effettuata con cautela, solo nei casi di assoluta necessità e sotto stretto controllo medico.
Sebbene non siano noti effetti dannosi sull'embrione, se ne sconsiglia, per misura precauzionale, l'uso in gravidanza.
Non sono descritti in letteratura effetti su tali capacità.
Sono stati segnalati rari casi di vertigini, nausea, vomito, diarrea risoltisi spontaneamente. Nel corso di studi clinici sono stati altresì osservati casi sporadici di reazione vasomotoria durante l'infusione (flush cutaneo, cefalea, ipotensione) e rari casi di manifestazioni allergiche nonché lieve pirosi gastrica dopo assunzione orale.
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Non sono state finora segnalate manifestazioni cliniche da sovradosaggio.
Il principio attivo del prodotto è il Defibrotide (D.C.I.), una sostanza estrattiva di natura polidesossiribonucleotidica, individuata e definita dal punto di vista chimico e biologico nei Laboratori di Ricerca Crinos. Il Defibrotide determina un rilascio di attivatore del plasminogeno dal tessuto vascolare e riduce la concentrazione ematica degli inibitori della plasmina. Inoltre, ulteriori indagini farmacologiche hanno messo in evidenza che il Defibrotide agisce sul metabolismo dell'acido arachidonico nella parete vascolare, determinando un aumento della disponibilità di prostaciclina (PGI 2 ).
Questa sostanza prodotta dall'endotelio, svolge un ruolo molto importante nella fisiopatologia dell'apparato cardiovascolare, essendo il più attivo inibitore dell'aggregazione piastrinica finora conosciuto ed un efficace vasodilatatore. In particolare, PGI 2 e tromboxano (metabolita dell'acido arachidonico prodotto dalle piastrine, ad azione proaggregante e vasocostrittrice) sono considerati i principali fattori di controllo dell'emostasi primaria e della formazione del trombo. Il farmaco non modifica i parametri emocoagulativi e quindi non possiede attività anticoagulante. Da questi effetti farmacologici derivano le spiccate attività antitrombotiche e profibrinolitiche del prodotto che ne giustificano l'impiego terapeutico in tutte le condizioni cliniche caratterizzate da ischemia distrettuale e da trombofilia.
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Studi di farmacocinetica hanno dimostrato che i picchi plasmatici conseguenti alla somministrazione i.v. di 0,5 - 4,0 - 16,0 mg/Kg sono pari a 12,8 mg/l, 71,4 mg/l e 131,5 mg/l rispettivamente. L'emivita di eliminazione è dose-dipendente, così come l'area sotto la curva, variando tra 9 e 18 minuti e tra 173 e 8178 mg/l/min. rispettivamente ai dosaggi precedentemente riportati. La durata dell'effetto farmacodinamico risulta tuttavia maggiore e pari a qualche ora. La perfusione lenta di 600 mg di defibrotide a 100 mg/ora, preceduta dalla somministrazione di 200 mg di farmaco in bolo, raggiunge lo steady-state a partire dalla 2^ ora. In particolare, i livelli ematici si mantengono a valori compresi tra 10 e 20 mcg/ml fino al termine della perfusione (6 ore). In esperimenti condotti con il dosaggio urinario del marker desossiribosio, la biodisponibilità orale è risultata pari al 50-70%.
Studi di tossicità acuta hanno evidenziato negli animali da esperimento le seguenti DL50 (mg/Kg):
- topo: p.o > 4.000 - i.v. > 569 - e.p. > 2278
- ratto: p.o > 10.000 - i.v. > 569 - e.p. > 2278
- coniglio: i.v. > 2.000
- cane: p.o.> 10.000 - i.v. > 300 - e.p. > 600
Studi di tossicità cronica nel ratto per 26 settimane (i.m. 20 mg/Kg, e.p. 150 mg/Kg), nel cane per 26 settimane (i.v. 16,5 mg/Kg) e per 52 settimane (i.m. 20 mg/Kg) non hanno evidenziato alcun effetto tossico. Studi di tossicità cronica nel ratto e nel cane per 52 settimane ( p.o. 2.000 mg/Kg/die ) non hanno evidenziato alcun effetto tossico.
Il farmaco non ha dato luogo ad effetti teratogeni nel ratto (i.m. 12 mg/Kg, i.v. 90 mg/Kg) e nel coniglio (i.m. 12 mg/Kg, i.v. 80 mg/Kg). Non sono stati evidenziati effetti mutageni.
Fiale da 200 mg
citrato trisodico biidrato; metile p-idrossibenzoato; propile p-idrossibenzoato; acqua per preparazioni iniettabili;
Capsule da 400 mg:
eccipienti: lattosio; silice colloidale; magnesio stearato;
costituenti della capsula: gelatina; ferro ossido; titanio biossido;
In assenza di prove specifiche di compatibilità il defibrotide non deve essere miscelato in siringa con altri farmaci.
Fiale da 200 mg: 36 mesi.
Capsule da 400 mg: 24 mesi.
Non sono previste speciali precauzioni per la conservazione.
Fiale: Astuccio da 10 fiale da 200 mg
Capsule: Astuccio da 21 capsule da 400 mg
Nessuna istruzione particolare.
CRINOS S.p.A. – Via Pavia, 6 - Milano
Fiale A.I.C. n. 026111029
Capsule A.I.C. n. 026111056
Gennaio 1986/Rinnovo: Giugno 2000
Maggio 1996