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PROLASTINA
Principio attivo
alfa-1-antitripsina di origine umana (in breve: Alfa-1-PI).
Ogni flacone contiene 1000 mg di Alfa-1- antitripsina
Prolastinaaa è disponibile in polvere liofilizzata per soluzione iniettabileda ricostituire con acqua per preparazioni iniettabili (1000 mg in 40 ml).
Dopo ricostituzione con il solvente il prodotto è somministrato per via endovenosa.
Ogni ml di soluzione contiene 25 mg/ml di Alfa-1-antitripsina
Prolastinaaa è indicata per la terapia sostitutiva cronica in soggetti con carenza congenita di alfa 1 antitripsina [(fenotipi PiZZ, PiZ (null), Pi (null)(null) PiSZ) con enfisema panacinare clinicamente diagnosticabile].
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Posologia
Adulti
La dose raccomandata di Prolastinaaa è di 60 mg/kg di peso corporeo, somministrata per infusione endovenosa 1 volta alla settimana
Anziani
Come per gli adulti
Bambini
La sicurezza di Prolastinaaa al di sotto dei 18 anni di età non è stata dimostrata.
Modo di somministrazione
Prolastinaaa deve essere somministrata per via endovenosa ad una velocità di infusione fino a 0,08 ml/kg/min. Prolastinaaa va ricostituita con acqua per preparazioni iniettabili (1000 mg in 40 ml).
La soluzione deve essere somministrato immediatamente (entro 3 ore) dopo ricostituzione con il solvente. Per ulteriori informazioni confronta anche paragrafo 6.6 (Istruzioni per l’uso).
Prolastinaaa non deve essere somministrata a:
soggetti con deficit selettivo di IgA che possiedano anticorpi contro le IgA
soggetti con ipersensibilità nota verso l’inibitore dell’Alpha-1-proteinasi o verso gli eccipienti di prolastina.
Prolastinaaa è generalmente controindicata in gravidanza e durante l’allattamento (vedere al punto 4.6.)
Si raccomanda che prima di ricevere Prolastinaaa i pazienti vengano vaccinati contro l'epatite B. Nel caso si dovesse rendere necessario trattare un soggetto con Prolastinaaa e non fosse possibile attendere l’instaurarsi di una adeguata risposta anticorpale alla vaccinazione, i soggetti dovranno ricevere una dose singola di immunoglobulina anti epatite B (umana), alla dose di 0,06 ml/kg di peso corporeo, per via intramuscolare, al momento della somministrazione della dose iniziale di vaccino dell'epatite B.
Come per ogni soluzione colloidale, dopo somministrazione di Prolastinaaa si potrebbe verificare un aumento del volume plasmatico: attenzione va quindi posta in pazienti a rischio di sovracccarico circolatorio.
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Non sono note interazioni con altri farmaci.
Non è stata studiata la sicurezza di Prolastinaaa per l’impiego nella donna in gravidanza. Prolastinaaa quindi deve essere somministrata alle donne gravide solo in caso di assoluta necessità.
Non è noto se Prolastinaaa venga escreta nel latte materno. Pertanto Prolastinaaa non dovrebbe essere somministrato alle donne in allattamento.
Non vi sono indicazioni che Prolastinaaa possa compromettere la capacità di guida e di utilizzo di macchinari.
Gli effetti indesiderati sono rari e comprendono febbre ritardata, sensazione di testa vuota e vertigini. Raramente sono state osservate lieve leucocitosi transitoria e anemia da diluizione, diverse ore dopo l'infusione.
Occasionalmente sono stati segnalati anche altre reazioni avverse come sintomi simil-influenzali, reazioni di tipo allergico, brividi, dispnea, eruzioni cutanee, tachicardia e, raramente, ipotensione, nausea, mal di testa, dolore toracico e articolare, mal di schiena.
Nella somministrazione di prodotti medicinali derivati da sangue o plasma umano, non può essere completamente escluso il rischio di malattie dovute alla trasmissione di agenti infettivi. Questo vale anche per i patogeni di natura finora sconosciuta. Al fine di ridurre il rischio di trasmissione di agenti infettivi, viene effettuata la selezione dei donatori e delle donazioni con misure adeguate e i pool di plasma sono opportunamente testati. Inoltre nel processo di produzione di Prolastinaaa sono inserite procedure di rimozione e inattivazione virale, come ad esempio la pastorizzazione (trattamento termico a 60°C per 10 ore).
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Non sono note le conseguenze da sovradosaggio.
In caso di sovradosaggio il paziente deve essere accuratamente monitorato per l’insorgenza di effetti collaterali e devono essere instaurate le terapie idonee.
Categoria farmacoterapeutica: ATC B02AB02 inibitori delle proteinasi.
L'Alfa-1-antitripsina è un normale costituente del sangue umano, la cui funzione è quella di inibire, oltre ad altri enzimi, la elastasi neutrofila.
L’inibitore dell’Alfa-1-proteinasi appartiene alla famiglia delle serpine degli inibitori delle proteasi seriniche ed ha un peso molecolare di 51kDa.
Dopo alcune settimane dall'inizio della somministrazione settimanale di 60 mg/kg di peso corporeo, gli studi eseguiti sul liquido di lavaggio broncoalveolare hanno dimostrato livelli significativamente aumentati di inibitore della Alfa-1-proteinasi.
Inoltre, è stata dimostrata una aumentata capacità antielastasica nel liquido di rivestimento epiteliale del tratto respiratorio inferiore del polmone, in confronto ai livelli precedenti l'inizio del periodo di trattamento.
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Dopo somministrazione endovenosa, praticamente il 100% dell'inibitore della alfa-1-proteinasi somministrato è immediatamente disponibile nel circolo del paziente. Il suo recupero medio in vivo è di 4,2 mg (immunologico)/dl per ogni mg (funzionale) somministrato per kg di peso corporeo. L'emivita è approssimativamente di 4,5 giorni.
In uno studio di farmacocinetica in soggetti con carenza di Alfa-1-antitripsina, il dosaggio raccomandato è risultato in media in un livello serico di inibitore di Alfa-1-proteinasi di 126 mg/dl. Nel soggetto normale si pensa che un livello serico > a 80 mg/dl eserciti un’efficace protezione nei confronti dell’attività elastasica.
Proprietà tossicologiche
Studi di tossicità acuta effettuati su roditori non hanno evidenziato alcun effetto avverso.
Gli studi a lungo termine per valutare la tossicità cronica e la carcinogenesi, la mutagenesi o la compromissione della fertilità e dello sviluppo fetale non sono stati condotti negli animali a causa del potenziale sviluppo di anticorpi verso le proteine umane eterologhe.
Sicurezza virale
Prolastinaaa è preparata da plasma ottenuto da donatori sani che, per quanto possa essere accertato da esami clinici, anamnesi e indagini di laboratorio, sono privi di agenti infettivi e trasmissibili per somministrazione di derivati del plasma. In particolare, i test per l'antigene di superficie dell'epatite B, per gli anticorpi anti HIV 1, HIV 2 e HCV o per rilevare un aumento degli enzimi epatici sono effettuati con metodi appropriati e devono fornire risultati negativi. Per ridurre ulteriormente il rischio di trasmissione di agenti infettivi nel processo produttivo sono inserite procedure di rimozione e inattivazione virale attraverso pastorizzazione (riscaldamento a 60°C per 10 ore) del preparato.
- cloruro di sodio
- fosfato di sodio
Prolastinaaa deve essere somministrata da sola, senza miscelarla con altre sostanze o soluzioni.
24 mesi se conservato a 2/25°C. Dopo ricostituzione il prodotto deve essere somministrato immediatamente (entro tre ore).
Prolastinaaa va conservato a 2/25°C.
Non congelare. Eliminare le frazioni inutilizzate. Non utilizzare dopo la data di scadenza.
Prolastinaaa è disponibile in flaconi da 1000 mg di polvere liofilizzata per soluzioni iniettabili unitamente a flaconi da 40 ml di acqua per preparazioni iniettabili.
Il vetro è trasparente e incolore con tappi di gomma e sigilli a strappo.
La confezione contiene anche:
1 doppio ago di trasferimento sterile
1 ago filtro sterile
Prolastinaaa va ricostituita con 40 ml di acqua per preparazioni iniettabili.
Ogni ml di soluzione contiene 25 mg di inibitore di Alfa-1-proteinasi.
Portare il solvente e il liofilizzato a temperatura ambiente (max 37°C).
Rimuovere i copri tappi di plastica a strappo (Fig. A), disinfettare i tappi di gomma di entrambi i flaconi.
Rimuovere la copertura protettiva di un’estremità dell’ago di trasferimento e forare il tappo del flacone di solvente (Fig. B).
Rimuovere la parte rimanente dell’ago di trasferimento, capovolgere il flacone di solvente e forare il sigillo di gomma con l’ago inclinato sul flacone di liofilizzato (Fig. C).
Metodo alternativo per trasferire il solvente:
Con un ago e una siringa sterili, prelevare il volume appropriato di solvente e trasferire nel flacone di polvere liofilizzato
Il vuoto farà fluire il solvente nel flacone di liofilizzato. Per ottenere risultati ottimali e per evitare la formazione di schiuma, tenere il flacone del solvente inclinato rispetto al flacone di liofilizzato al fine di dirigere il solvente contro la parete del flacone di liofilizzato (Fig. C).
Dopo la rimozione del flacone di solvente e dell’ago di collegamento (Fig. D), ruotare dolcemente il flacone di liofilizzato fino a completa dissoluzione (Fig. E). NON AGITARE CON FORZA. USARE SOLO SOLUZIONI LIMPIDE
Una volta ricostituita, la soluzione di Prolastinaaa è chiara o opalescente, incolore o leggermente verde giallognola.
Applicare alla siringa l’ago-filtro sterile contenuto nella confezione. Inserire l’ago-filtro nel flacone ricostituito di Prolastinaaa e prelevare la soluzione nella siringa (Fig. F).
Per la somministrazione sostituire l’ago-filtro con l’appropriato ago per iniezione e seguire la procedura per la somministrazione endovenosa
Somministrare immediatamente (entro tre ore) dopo ricostituzione.
Eliminare eventuali residui di soluzione non utilizzate.
Bayer S.p.A. - Viale Certosa 130 - Milano
Confezione da 1000 mg AIC 031480027
5 Marzo 1998
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