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Zyvoxid
Soluzione per infusione: 1 ml contiene 2 mg di
linezolid. Le sacche per infusione da 300 ml contengono 600 mg di linezolid.
Compresse rivestite con film
Ogni compressa contiene 400 mg di linezolid
Ogni compressa contiene 600 mg di linezolid
Granulato per sospensione orale: dopo ricostituzione con 123
ml di acqua, ogni 5 ml contengono 100 mg di linezolid
Per gli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1
Soluzione per infusione
Soluzione isotonica, limpida, da incolore a gialla.
Compresse rivestite con film
Compresse ovoidali, bianche, con “ ZYVOXID 400 mg” impresso su un lato.
Compresse ovoidali, bianche, con “ ZYVOXID 600 mg” impresso su un lato.
Granulato per sospensione orale
Granulato bianco o leggermente giallo, aromatizzato all’arancio.
Polmonite nosocomiale.
Polmonite acquisita in comunit�.
Zyvoxid � indicato per il trattamento delle polmoniti acquisite in comunit� e
delle polmoniti nosocomiali quando si sospetta o si ha la certezza che siano
causate da batteri Gram-positivi sensibili.
Si devono prendere in considerazione i risultati dei test microbiologici o le
informazioni sulla prevalenza della resistenza agli agenti batterici dei batteri
Gram-positivi per determinare l’appropriatezza del trattamento con Zyvoxid
(vedere il paragrafo 5.1 per gli organismi appropriati).
Linezolid non � attivo nelle infezioni causate da patogeni Gram-negativi. Nel
caso in cui si accerti o si sospetti la presenza di patogeni Gram-negativi, deve
essere contemporaneamente avviata una terapia specifica per questi
microrganismi.
Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli (vedere il paragrafo
4.4).
Zyvoxid � indicato per il trattamento delle infezioni complicate della cute e
dei tessuti molli solo quando il test microbiologico ha accertato che
l’infezione � causata da batteri Gram-positivi sensibili.
Linezolid non � attivo nelle infezioni causate da patogeni Gram-negativi.
Linezolid deve essere utilizzato nei pazienti con infezioni complicate della
cute e dei tessuti molli, quando si sospetta o si ha la certezza che siano
causate da coinfezioni con patogeni Gram-negativi, solo quando non sono
disponibili altre alternative terapeutiche (vedere paragrafo 4.4). In queste
circostanze deve essere contemporaneamente iniziato un trattamento contro i
patogeni Gram-negativi.
Il trattamento con linezolid deve essere iniziato solamente in ambito
ospedaliero e dopo consultazione con uno specialista qualificato, come un
microbiologo o un infettivologo.
Devono essere tenute in considerazione le linee guida ufficiali sul corretto
utilizzo delle sostanze antibatteriche.
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Zyvoxid soluzione per infusione, compresse rivestite con film o
sospensione orale pu� essere utilizzato come terapia iniziale. I pazienti
che iniziano il trattamento con la formulazione parenterale possono
successivamente passare alle formulazioni orali se clinicamente appropriato.
In tali circostanze non � richiesta alcuna modifica della dose poich� la
biodisponibilit� per via orale di linezolid � di circa il 100%.
Dosaggio consigliato e durata del trattamento negli adulti:
la durata del trattamento dipende dal patogeno, dalla sede dell’infezione e
dalla sua gravit�, nonch� dalla risposta clinica del paziente.
Le seguenti raccomandazioni sulla durata della terapia riflettono quelle
adottate negli studi clinici. Regimi di trattamento pi� brevi possono essere
adatti per alcuni tipi di infezione ma non sono stati valutati negli studi
clinici.
La durata massima del trattamento � di 28 giorni. La sicurezza e l’efficacia
di linezolid somministrato per periodi superiori a 28 giorni non sono state
accertate (vedere il paragrafo 4.4).
Non � richiesto alcun incremento di dosaggio n� aumento della durata del
trattamento per infezioni associate a batteriemia concomitante.
Il dosaggio raccomandato per la soluzione per infusione e per le compresse o
il granulato per sospensione orale � identico ed � il seguente:
Soluzione per infusione
Infezioni |
Dosaggio |
Durata del trattamento |
Polmonite nosocomiale |
600 mg per via endovenosa due volte al giorno |
10-14 giorni consecutivi |
Polmonite acquisita in comunit� |
Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli |
600 mg per via endovenosa due volte al giorno |
|
Compresse/Granulato per sospensione orale
Infezioni |
Dosaggio |
Durata del trattamento |
Polmonite nosocomiale |
600 mg per via orale due volte al giorno |
10-14 giorni consecutivi |
Polmonite acquisita in comunit� |
Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli |
600 mg per via orale due volte al giorno |
|
Bambini: non sono disponibili sufficienti dati
sulla sicurezza e sull’efficacia di linezolid nei bambini e negli adolescenti (<
18 anni) per stabilire raccomandazioni sul dosaggio (vedere i paragrafi 5.1 e
5.2). Pertanto, fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati, l’uso di
linezolid in questa fascia di et� non � raccomandato.
Pazienti anziani: non � richiesta alcuna modifica
della dose.
Pazienti con insufficienza renale: non � richiesta
alcuna modifica della dose (vedere i paragrafi 4.4 e 5.2).
Pazienti con insufficienza renale grave (cio� Clearance della
creatinina < 30 ml/min):
non � richiesta alcuna modifica della dose. Poich� il significato clinico
dell’esposizione pi� elevata (fino a 10 volte) ai due principali metaboliti di
linezolid nei pazienti con insufficienza renale grave non � nota, linezolid deve
essere utilizzato con particolare cautela in questi pazienti e solo quando il
beneficio previsto � considerato superiore al rischio teorico.
Poich� circa il 30% di una dose di linezolid viene rimosso in 3 ore di
emodialisi, il linezolid deve essere somministrato dopo la dialisi nei pazienti
sottoposti a tale trattamento. I metaboliti principali di linezolid vengono
eliminati in una certa misura dalla emodialisi, ma le concentrazioni di questi
metaboliti rimangono ancora sostanzialmente pi� elevate dopo dialisi rispetto a
quelle osservate in pazienti con funzionalit� renale normale o con insufficienza
renale lieve o moderata.
Il linezolid deve, pertanto, essere utilizzato con particolare cautela in
pazienti con insufficienza renale grave sottoposti a dialisi, e solo quando il
beneficio previsto supera il rischio teorico.
Finora non esistono dati sulla somministrazione di linezolid in pazienti
sottoposti a dialisi peritoneale ambulatoriale continua o a trattamenti
alternativi per l’insufficienza renale (diversi dall’emodialisi).
Pazienti con insufficienza epatica: non � richiesta
alcuna modifica della dose.
Poich� i dati clinici sono limitati, si raccomanda l’uso di linezolid in tali
pazienti solo quando il beneficio previsto � considerato superiore al rischio
teorico (vedere paragrafi 4.4. e 5.2).
Modo di somministrazione
Il dosaggio raccomandato di linezolid deve essere somministrato per via
endovenosa o orale due volte al giorno.
Soluzione per infusione
Via di somministrazione: uso endovenoso.
La soluzione per infusione deve essere somministrata in un periodo di tempo
da 30 a 120 minuti.
Compresse
Via di somministrazione: uso orale
Le compresse rivestite con film possono essere assunte con o senza cibo.
Granulato per sospensione orale:
Via di somministrazione: uso orale
La sospensione orale pu� essere assunta con o senza cibo.
Una dose di 600 mg corrisponde a 30 ml di sospensione ricostituita (cio� 6
cucchiai pieni da 5 ml)
Ipersensibilit� al linezolid o a uno qualsiasi degli eccipienti (vedere
il paragrafo 6.1).
Il linezolid non deve essere utilizzato in pazienti in trattamento con
farmaci che inibiscono le monoamino-ossidasi A o B (per es., fenelzina,
isocarbossazide, selegilina, moclobemide) o entro due settimane dall’assunzione
di tali farmaci.
Il linezolid non deve essere somministrato a pazienti che presentano le
seguenti condizioni cliniche o che assumono i seguenti tipi di farmaci
concomitanti se non sono disponibili strutture per una stretta osservazione del
paziente e per il monitoraggio della pressione arteriosa:
Pazienti con ipertensione incontrollata, feocromocitoma, carcinoide,
tireotossicosi, depressione bipolare, disturbi schizoaffettivi, stati
confusionali acuti.
Pazienti che assumono i seguenti farmaci: inibitori del re-uptake della
serotonina (vedere il paragrafo 4.4), antidepressivi triciclici, agonisti per il
recettore 5HT1 della serotonina (triptani), simpaticomimetici ad
azione diretta o indiretta (tra cui broncodilatatori adrenergici, pseudoefedrina
e fenilpropanolamina), sostanze vasopressorie (ad esempio adrenalina,
noradrenalina), sostanze dopaminergiche (ad esempio dopamina, dobutamina),
petidina o buspirone.
I dati nell’animale suggeriscono che il linezolid e i suoi metaboliti possono
passare nel latte, pertanto l’allattamento al seno deve essere interrotto prima
o durante la somministrazione (vedere il paragrafo 4.6).
Il linezolid � un inibitore reversibile, non selettivo, delle
monoamino-ossidasi (MAOI); alle dosi utilizzate per la terapia antibatterica
non esercita, tuttavia, un effetto antidepressivo. Sono disponibili dati
molto limitati sia dagli studi d’interazione farmacologica che sulla
sicurezza del linezolid somministrato a pazienti con condizioni cliniche
preesistenti e/o sottoposti a terapie farmacologiche concomitanti che
potrebbero comportare loro un rischio a causa della inibizione delle MAO.
L’impiego del linezolid non � quindi raccomandato in queste circostanze, a
meno che sia possibile una stretta sorveglianza e monitoraggio del paziente
(vedere i paragrafi 4.3 e 4.5).
Si deve consigliare ai pazienti di non assumere grandi quantit� di alimenti
ricchi in tiramina (vedere il paragrafo 4.5).
Soluzione per infusione
Ogni ml di soluzione contiene 45,7 mg (cio� 13,7 g/300 ml) di glucosio. Di
questo se ne deve tener conto nei pazienti con diabete mellito o altre
condizioni associate all’intolleranza al glucosio. Ogni ml di soluzione contiene
anche 0,38 mg (114 mg/300 ml) di sodio.
Granulato per sospensione orale
La sospensione orale ricostituita contiene una fonte di fenilalanina
(aspartame) equivalente a 20 mg/5 ml.
Questa formulazione, pertanto, pu� essere rischiosa per i soggetti con
fenilchetonuria. Nei pazienti con fenilchetonuria, si raccomanda l’impiego di
Zyvoxid soluzione per infusione o compresse. La sospensione contiene anche
saccarosio, mannitolo e sodio equivalenti a 1.7 mg/ml. Non deve, pertanto essere
somministrata ai pazienti con problemi ereditari di intolleranza al fruttosio
con malassorbimento di glucosio – galattosio o insufficienza di
saccarasi-isomaltasi.
Per il suo contenuto di mannitolo, la sospensione orale pu� esercitare un
lieve effetto lassativo. Il prodotto contiene 8,5 mg di sodio in ogni dose da 5
ml. Il contenuto di sodio deve essere considerato nei pazienti che seguono una
dieta controllata per il sodio.
Nei pazienti trattati con linezolid sono stati segnalati casi di
mielosoppressione (comprendente anemia, leucopenia, pancitopenia e
trombocitopenia). Nei casi ad esito noto, � stato osservato che i parametri
ematologici alterati erano risaliti verso i valori precedenti il trattamento,
una volta che il linezolid era stato sospeso.
Il rischio di questi effetti sembra essere correlato alla durata del
trattamento. La trombocitopenia pu� verificarsi pi� comunemente nei pazienti con
insufficienza renale grave, in dialisi oppure no. Si raccomanda, pertanto, un
accurato monitoraggio della conta degli elementi del sangue nei pazienti con
pre-esistente anemia, granulocitopenia o trombocitopenia; nei pazienti che
ricevono concomitanti medicamenti che possono diminuire i livelli di emoglobina,
deprimere la conta degli elementi del sangue o esercitare effetti avversi sulla
conta o sulla funzione delle piastrine; nei pazienti con insufficienza renale
grave; nei pazienti in terapia con linezolid da pi� di 10 – 14 giorni. In tali
pazienti, il linezolid deve essere somministrato soltanto quando sia possibile
un accurato monitoraggio dei livelli di emoglobina o sia possibile effettuare la
conta degli elementi del sangue e delle piastrine.
Se durante il trattamento con linezolid si dovesse manifestare significativa
mielosoppressione, si deve interrompere la somministrazione, tranne nel caso che
la continuazione della terapia sia considerata assolutamente necessaria; in tale
evenienza devono essere intrapresi un monitoraggio intensivo della conta degli
elementi del sangue ed adeguate misure di trattamento.
Si raccomanda, inoltre, il monitoraggio completo, settimanale,
della conta degli elementi del sangue (comprendente anche i livelli di
emoglobina, le piastrine e il conteggio totale e differenziato dei leucociti)
nei pazienti che ricevono linezolid, indipendentemente dai valori basali.
Nel corso di studi per uso compassionevole, � stata segnalata una maggiore
incidenza di casi di anemia grave nei pazienti trattati con linezolid per
periodi superiori alla durata massima raccomandata di 28 giorni. In questi
pazienti la necessit� di una trasfusione ematica � stata pi� frequente. Casi di
anemia con necessit� di trasfusione sono stati segnalati anche nell’esperienza
dopo la commercializzazione, con un’incidenza maggiore nei pazienti sottoposti a
terapia con linezolid per periodi superiori a 28 giorni.
Con l’uso di linezolid sono stati segnalati casi di acidosi lattica. I
pazienti che durante la terapia con linezolid sviluppano segni e sintomi di
acidosi metabolica - tra cui nausea o vomito ricorrenti, dolori addominali, un
basso livello di bicarbonato o iperventilazione - devono ricevere cure mediche
immediate.
In uno studio clinico condotto in aperto su pazienti gravi con infezioni da
catetere intravascolare � stato osservato un tasso di mortalit� pi� elevato nei
pazienti trattati con linezolid rispetto a quanto riscontrato con vancomicina,
dicloxacillina o oxacillina [78/363 (21,5%) versus 58/363 (16,0%)]. Il
principale fattore che ha influenzato il tasso di mortalit� � stato il livello
di gravit� dell’infezione da Gram-positivi al basale. La mortalit� era simile
nei pazienti con infezioni causate esclusivamente da batteri Gram-positivi (odds
ratio 0,96; intervallo di confidenza 95%: 0,58-1,59), ma era significativamente
superiore (p=0,0162) nel gruppo di trattamento con linezolid nei pazienti che
presentavano qualsiasi altro patogeno o nessun patogeno al basale (odds ratio
2,48; intervallo di confidenza 95%: 1,38-4,46). La differenza maggiore si �
verificata nel corso del trattamento ed entro 7 giorni dall’interruzione della
terapia. Un numero maggiore di pazienti nel gruppo di trattamento con linezolid
ha contratto infezioni da patogeni Gram-negativi nel corso dello studio e i
pazienti sono deceduti per infezioni da patogeni Gram-negativi e infezioni
polimicrobiche. Pertanto, nelle infezioni complicate della cute e dei tessuti
molli, linezolid deve essere utilizzato nei pazienti con infezioni concomitanti
da patogeni Gram-negativi, accertate o presunte, solo quando non sono
disponibili altre alternative terapeutiche (vedere paragrafo 4.1). In queste
circostanze deve essere contemporaneamente iniziato un trattamento contro i
patogeni Gram-negativi.
Gli studi controllati non comprendevano pazienti con lesioni da diabete al
piede, piaghe da decubito, o lesioni ischemiche, gravi ustioni o gangrene.
Pertanto, l’esperienza con l’impiego di linezolid nel trattamento di tali
lesioni � limitata.
Il linezolid deve essere utilizzato con particolare cautela in pazienti con
insufficienza renale grave e solo quando il beneficio previsto supera i rischi
teorici (vedere i paragrafi 4.2 e 5.2).
Si raccomanda di somministrare il linezolid nei pazienti con insufficienza
epatica grave solo quando il beneficio previsto supera il rischio teorico
(vedere i paragrafi 4.2 e 5.2).
La comparsa di colite pseudomembranosa � stata segnalata con quasi tutte le
sostanze antibatteriche, linezolid incluso. � quindi importante tenere in
considerazione tale diagnosi nei pazienti che manifestano diarrea dopo la
somministrazione di qualsiasi sostanza antibatterica.
Nel caso di accertata o sospetta colite associata alla somministrazione di
antibiotici, pu� essere raccomandabile interrompere il trattamento con
linezolid. Pertanto dovr� essere istituito un trattamento appropriato.
Con l’uso di quasi tutti gli antibiotici, tra cui il linezolid, sono state
segnalate diarrea associata ad antibiotici e colite associata ad antibiotici,
compresa la colite pseudomembranosa e la diarrea associata a Clostridium
difficile, la cui gravit� pu� variare da diarrea lieve a colite fatale. �
quindi importante considerare questa diagnosi nei pazienti che sviluppano
diarrea grave durante o dopo il trattamento con linezolid. Se si sospetta o se
viene confermata diarrea associata ad antibiotici o colite associata ad
antibiotici, si deve interrompere il trattamento in corso con gli antibatterici,
compreso il linezolid, e instaurare immediatamente le misure terapeutiche
appropriate. In questa situazione gli antiperistaltici sono controindicati.
Gli studi clinici non hanno valutato gli effetti esercitati dalla terapia con
linezolid sulla flora normale.
L’uso di antibiotici pu� talvolta causare una crescita eccessiva di
microrganismi non sensibili. Per esempio, circa il 3% dei pazienti trattati con
la dose consigliata di linezolid ha manifestato la comparsa di candidiasi
farmaco-correlata durante gli studi clinici. Qualora si manifestasse una
superinfezione durante la terapia si dovranno adottare le misure appropriate.
La sicurezza e l’efficacia del linezolid somministrato per periodi superiori
a 28 giorni non sono state determinate.
Neuropatia periferica e ottica, che talvolta progredisce a perdita della
vista, sono state riportate nei pazienti in terapia con linezolid. Questi casi
si sono verificati principalmente in pazienti trattati per periodi superiori
alla durata massima raccomandata di 28 giorni.
Tutti i pazienti devono essere avvisati di segnalare i sintomi di alterazioni
visive, come modifiche dell’acuit� visiva, alterazioni della visione dei colori,
offuscamento della vista o difetti del campo visivo. In questi casi si
raccomanda un esame tempestivo e, se necessario, di far riferimento ad un
oculista. Nei casi di assunzione di linezolid per periodi superiori alla durata
massima raccomandata di 28 giorni, si devono effettuare controlli regolari della
funzionalit� visiva in tutti i pazienti.
Nel caso di insorgenza di neuropatia periferica o ottica, il proseguimento
della terapia con linezolid in questi pazienti deve essere valutato considerando
i potenziali rischi.
In pazienti in trattamento con linezolid sono stati segnalati casi di
convulsioni. Nella maggior parte dei casi � stata segnalata un’anamnesi positiva
di convulsioni o fattori di rischio per le convulsioni. In presenza di anamnesi
positiva di convulsioni, si deve consigliare ai pazienti di informare il proprio
medico curante.
Sono state riportate segnalazioni spontanee di sindrome serotoninergica
associata alla somministrazione concomitante di linezolid e farmaci
serotoninergici, compresi gli antidepressivi appartenenti alla classe degli
inibitori selettivi del re-uptake della serotonina (SSRI). La somministrazione
concomitante di linezolid e farmaci serotoninergici � pertanto controindicata
(vedere il paragrafo 4.3), ad eccezione dei casi in cui la somministazione
concomitante di linezolid e farmaci serotoninergici � essenziale. In tali casi i
pazienti devono essere tenuti sotto attenta osservazione per gli eventuali segni
e sintomi della sindrome serotoninergica, quali alterazioni della funzionalit�
cognitiva, iperpiressia, iperreflessia e mancanza di coordinazione. In presenza
di questi segni e sintomi, il medico deve valutare l’interruzione di uno o di
entrambi i trattamenti concomitanti; se si interrompe il farmaco
serotoninergico, si possono verificare i sintomi da sospensione.
Il linezolid ha ridotto in modo reversibile la fertilit� e indotto anomalie
morfologiche dello sperma di ratti maschi adulti a livelli di esposizione
equivalenti a quelli attesi negli esseri umani; possibili effetti del linezolid
sul sistema riproduttivo maschile nell’uomo non sono noti (vedere paragrafo
5.3).
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Il linezolid � un inibitore reversibile, non selettivo, delle
monoamino-ossidasi (MAOI). Sono disponibili dati molto limitati sia dagli
studi d’interazione farmacologica che sulla sicurezza del linezolid
somministrato a pazienti in terapia concomitante con farmaci che potrebbero
comportare un rischio di inibizione delle MAO. L’impiego del linezolid non �
quindi raccomandato in queste circostanze, a meno che sia possibile una
stretta sorveglianza e il monitoraggio accurato del ricevente (vedere i
paragrafi 4.3 e 4.4).
In volontari sani normotesi, il linezolid ha potenziato l’aumento della
pressione arteriosa indotto da pseudoefedrina e fenilpropanolamina cloridrato.
La somministrazione concomitante di linezolid con pseudoefedrina e
fenilpropanolamina ha indotto aumenti medi della pressione arteriosa sistolica
dell’ordine di 30-40 mmHg, rispetto a incrementi di 11-15 mmHg con il solo
linezolid, 14-18 mmHg con la sola pseudoefedrina o fenilpropanolamina, e 8-11
mmHg con il placebo. Non sono stati condotti studi analoghi nei soggetti
ipertesi.
Si raccomanda di titolare accuratamente il dosaggio dei farmaci con azione
vasopressoria, incluse le sostanze dopaminergiche, allo scopo di ottenere la
risposta desiderata quando vengono somministrati in concomitanza con il
linezolid.
La potenziale interazione farmaco-farmaco con il destrometorfano � stata
studiata in volontari sani. I soggetti sono stati trattati con destrometorfano
(due dosi da 20 mg con un intervallo di 4 ore), con o senza linezolid. Nei
soggetti normali trattati con linezolid e destrometorfano non � stato osservato
alcun effetto della sindrome serotoninergica (confusione, delirio,
irrequietezza, tremori, eritemi, diaforesi, iperpiressia).
Esperienza dopo la commercializzazione: � stato riportato un report di un
paziente che ha manifestato effetti analoghi a quelli della sindrome
serotoninergica durante l’assunzione concomitante di linezolid e
destrometorfano, che si sono risolti con la sospensione di entrambi i
trattamenti.
Nell’esperienza clinica con l’uso concomitante di linezolid e farmaci
serotoninergici, compresi gli antidepressivi appartenenti alla classe degli
inibitori del re-uptake della serotonina (SSRI), sono stati segnalati casi di
sindrome serotoninergica. La somministrazione concomitante � pertanto
controindicata (vedere il paragrafo 4.3), ma la gestione dei pazienti per i
quali il trattamento con linezolid e farmaci serotoninergici � essenziale �
descritta al paragrafo 4.4.
I soggetti trattati con linezolid e meno di 100 mg di tiramina non hanno
evidenziato alcuna risposta pressoria significativa. Questo indica che �
necessario solo evitare di ingerire quantit� eccessive di alimenti e bevande con
un elevato contenuto di tiramina (per es., formaggio stagionato, estratti di
lievito, bevande alcoliche non distillate e prodotti con soia fermentata come la
salsa di soia).
Il linezolid non viene metabolizzato in quantit� rilevabile dal sistema
enzimatico del citocromo P450 (CYP) e non inibisce alcuna delle isoforme
clinicamente significative del CYP umano (1A2, 2C9, 2C19, 2D6, 2E1 e 3A4).
Similmente, il linezolid non induce isoenzimi del P450 nei ratti. Non � pertanto
attesa alcuna interazione farmacologica CYP450-indotta con il linezolid.
L’effetto della rifampicina sulla farmacocinetica del linezolid � stato
studiato su sedici volontari sani maschi adulti ai quali � stato somministrato
linezolid 600 mg due volte al giorno per 2,5 giorni con e senza rifampicina 600
mg una volta al giorno per 8 giorni. La rifampicina ha abbassato la Cmax e l’AUC
del linezolid rispettivamente del 21% in media [90% IC, 15, 27] e del 32% in
media [90% IC, 27, 37]. Il meccanismo di questa interazione e il suo significato
clinico non sono noti.
Quando � stato associato il warfarin alla terapia con linezolid, in
condizioni di steady-state, si � osservata una riduzione del 10% della INR
(International Normalized Ratio) massima media durante la somministrazione
concomitante, con una riduzione del 5% della AUC INR. Non � possibile definire
il significato clinico di questi riscontri, se esistente, poich� i dati dei
pazienti trattati con warfarin e linezolid sono insufficienti.
Non sono disponibili dati adeguati sull’uso del linezolid nelle donne
gravide. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato effetti tossici
sulla riproduzione (vedere il paragrafo 5.3). Un rischio potenziale per gli
esseri umani esiste.
Il linezolid non deve essere utilizzato durante la gravidanza a meno che sia
strettamente necessario, cio� solo quando i benefici previsti superano il
rischio teorico.
I dati nell’animale indicano che il linezolid e i suoi metaboliti possono
passare nel latte materno e, di conseguenza, l’allattamento al seno deve essere
interrotto prima e durante la somministrazione.
I pazienti devono essere informati sulla potenziale comparsa di vertigini
durante il trattamento con linezolid, e quindi devono essere avvisati di non
guidare veicoli n� utilizzare macchinari se si manifestassero vertigini.
Nella tabella sottostante sono elencate le reazioni avverse che si sono
verificate con frequenza ≥ 0,1% in studi clinici in cui sono stati arruolati
oltre 2.000 pazienti adulti, che sono stati trattati fino a 28 giorni con le
dosi raccomandate di linezolid.
Circa il 22% dei pazienti ha manifestato delle reazioni avverse; le pi�
comunemente segnalate sono state cefalea (2,1%), diarrea (4,2%), nausea (3,3%) e
candidiasi (soprattutto candidiasi orale [0,8%] e vaginale [1,1%], vedere la
seguente tabella).
Gli eventi avversi farmaco-correlati pi� comunemente segnalati che hanno
causato l’interruzione del trattamento sono stati cefalea, diarrea, nausea e
vomito. Circa il 3% dei pazienti ha interrotto il trattamento in seguito alla
comparsa di un evento avverso farmaco-correlato.
Ulteriori reazioni avverse segnalate durante l’esperienza post-marketing sono
incluse nella tabella sotto la categoria “non nota”, poich� dai dati disponibili
non � possibile calcolare la frequenza effettiva.
Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100 to <1/10); non comune (≥1/1,000 e
<1/100); raro (≥1/10,000 e <1/1,000); molto raro (<1/10,000); non nota (la
frequenza non pu� essere definita sulla base dei dati disponibili) |
Infezioni e infestazioni Comune: candidiasi,
candidasi orale, candidiasi vaginale, infezioni fungine. Non comune:
Vaginite. Frequenza non nota: Colite associata ad antibiotici*, colite
pseudomembranosa |
Patologie del sistema emolinfopoietico Non comune:
Leucopenia*, neutropenia, trombocitopenia*, eosinofilia. Non nota:
Mielosoppressione*, pancitopenia*, anemia*†. |
Disturbi del sistema immunitario Non nota:
Anafilassi. |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Non nota:
Acidosi lattica*. |
Disturbi psichiatrici Non comune: Insonnia. |
Patologie del sistema nervoso Comune: Cefalea,
alterazione del gusto (gusto metallico) Non comune: Capogiri, ipoestesia,
parestesia. Non nota: Sindrome serotoninergica**, convulsioni*,
neuropatia periferica*. |
Patologie dell’occhio Non comune: Visione
offuscata*. Non nota: Neuropatia ottica*. |
Patologie dell’orecchio e del labirinto Non comune:
Tinnito. |
Patologie vascolari Non comune: Ipertensione,
flebite, tromboflebite. |
Patologie gastrointestinali Comune: Diarrea,
nausea, vomito. Non comune: Pancreatite, gastrite, dolore addominale
localizzato o generalizzato, stipsi, secchezza delle fauci, dispepsia, glossite,
feci molli, stomatite, disturbi della colorazione o malattie a carico della
lingua. Non nota: Scolorimento superficiale dei denti. |
Patologie epatobiliari Comune: Alterazione dei test
di funzionalit� epatica; aumento di AST, ALT o della fosfatasi alcalina. Non
comune: Aumento della birilubina totale. |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non
comune: Orticaria, dermatite, diaforesi, prurito, rash. Non nota:
Eruzioni cutanee bollose simili a quelle descritte nella sindrome di
Stevens-Johnson, angioedema, alopecia. |
Patologie renali e urinarie Comune: Aumento
dell’azotemia. Non comune: Poliuria, aumento della creatinina. |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Non comune: Disturbi vulvovaginali. |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di
somministrazione Non comune: Brividi, affaticamento, febbre,
dolore nella sede dell’iniezione, aumento della sete, dolore localizzato. |
Esami diagnostici |
Ematochimica Comune: Aumento di LDH, creatinchinasi,
lipasi, amilasi o glucosio non a digiuno. Diminuzione di proteine totali,
albumina, sodio o calcio. Aumento o diminuzione di potassio o bicarbonato.
Non comune: Aumento di sodio o calcio. Dimunizione di glucosio non a
digiuno. Aumento o diminuzione di cloruro. |
Ematologia Comune: Aumento di neutrofili o
eosinofili. Diminuzione di: emoglobina, ematocrito o globuli rossi. Aumento o
diminuzione di piastrine o globuli bianchi. Non comune: Aumento di
reticolociti. Diminuzione di neutrofili. |
* Vedere paragrafo 4.4.
** Vedere paragrafi 4.3 e 4.5
† Vedere informazioni sottostanti
Le seguenti reazioni avverse al linezolid sono state considerate gravi in
casi isolati: dolore addominale localizzato, attacchi ischemici transitori,
ipertensione, pancreatite e insufficienza renale.
Durante gli studi clinici, � stato riportato un unico caso di aritmia
(tachicardia) farmaco-correlato.
† Nel corso degli studi clinici controllati in cui � stato somministrato
linezolid con durata di trattamento fino a 28 giorni, i casi di anemia segnalati
sono stati inferiori allo 0,1% dei pazienti. Durante un programma per uso
compassionevole in pazienti con infezioni potenzialmente fatali e patologie di
base concomitanti, la percentuale di pazienti che ha sviluppato anemia durante
il trattamento con linezolid per ≤ 28 giorni � stata pari al 2,5% (33/1.326),
rispetto al 12,3% (53/430) dei casi in cui la terapia � stata >28 giorni. La
percentuale dei casi in cui � stata segnalata anemia grave correlata al farmaco
con necessit� di trasfusione ematica � stata del 9% (3/33) nei pazienti trattati
per ≤ 28 giorni e del 15% (8/53) in quelli trattati per > 28 giorni.
I dati di sicurezza risultanti da studi clinici condotti su oltre 500
pazienti pediatrici (dalla nascita fino a 17 anni) non indicano che il profilo
di sicurezza del linezolid per i pazienti pediatrici differisce da quello degli
adulti.
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Non � noto un antidoto specifico.
Non sono stati riportati casi di sovradosaggio. Le seguenti informazioni
possono risultare comunque utili:
� consigliato un trattamento di supporto unitamente al mantenimento della
filtrazione glomerulare. Circa il 30% di una dose di linezolid viene eliminata
in 3 ore di emodialisi, ma non � disponibile alcun dato sulla eliminazione del
linezolid mediante dialisi peritoneale o emoperfusione. Anche i due metaboliti
principali del linezolid vengono eliminati in una certa misura dalla emodialisi.
I segni di tossicit� osservati nei ratti dopo dosi di 3000 mg/kg/die di
linezolid sono stati diminuzione della attivit� e atassia, mentre i cani
trattati con 2000 mg/kg/die hanno manifestato vomito e tremori.
Categoria farmacoterapeutica: altri antibatterici
Codice ATC: J01 XX08.
Propriet� generali
Il linezolid � un agente antibatterico sintetico appartenente a una nuova
classe di antimicrobici, gli ossazolidinoni. Manifesta una attivit� in-vitro
contro i batteri aerobi Gram-positivi e i microrganismi anaerobi. Il linezolid
inibisce selettivamente la sintesi delle proteine batteriche attraverso un
meccanismo d’azione peculiare. Nello specifico, si lega a un sito del ribosoma
batterico (23S della subunit� 50S) e previene la formazione di un complesso
d’inizio funzionale 70S che costituisce una componente fondamentale del processo
di traslazione.
L’effetto post-antibiotico in-vitro di linezolid per Staphylococcus aureus
� stato di circa 2 ore. L’effetto post-antibiotico in vivo, determinato in
modelli animali, � risultato di 3,6 ore e 3,9 ore per Staphylococcus aureus
e Streptococcus pneumoniae, rispettivamente. Negli studi nell’animale, il
parametro farmacodinamico chiave per valutare l’efficacia � stato il tempo
durante il quale il livello plasmatico di linezolid superava la concentrazione
minima inibente (MIC) del microrganismo infettante.
Breakpoint
I breakpoint di sensibilit� stabiliti dall’European Committee on
Antimicrobial Susceptibility Testing (EUCAST) per stafilococchi e enterococchi
corrispondono a valori di MIC ≤ 4mg/l, e quelli di resistenza corrispondono a
valori di MIC > 4 mg/l. Per gli streptococchi (incluso lo S. pneumoniae)
i breakpoint di sensibilit� corrispondono a MIC ≤ 2 mg/l e quelli di resistenza
sono >4 mg/l.
I breakpoint di sensibilit� per altre specie batteriche corrispondono a
valori di MIC ≤ 2 mg/l e quelli di resistenza corrispondono a valori di MIC >4
mg/l; tali breakpoint sono stati determinati principalmente sulla base dei dati
di farmacocinetica e farmacodinamica e sono indipendenti dalla distribuzione
delle MIC per le singole specie. Sono usati soltanto per i microrganismi ai
quali non � stato assegnato un breakpoint specifico, e non per le specie per cui
il test di sensibilit� non � raccomandato.
Sensibilit�
La resistenza di specie selezionate, in termini di prevalenza, pu� variare in
base alla sede geografica e in base al tempo; � quindi desiderabile disporre di
informazioni locali sulla resistenza, soprattutto quando si trattano gravi
infezioni. All’occorrenza, si deve ricorrere alla consulenza di esperti quando
la prevalenza locale delle resistenze sia tale da porre in dubbio l’effettiva
utilit� del farmaco, almeno per alcuni tipi di infezione.
Categoria |
Microrganismi sensibili Aerobi Gram-positivi:
Enterococcus faecalis Enterococcus faecium* Staphylococcus
aureus* Stafilococchi coagulasi-negativi Streptococcus agalactiae*
Streptococcus pneumoniae* Streptococcus piogenes* Streptococchi
del Gruppo C Streptococchi del Gruppo G Anaerobi Gram-positivi:
Clostridium perfringens Peptostreptococcus anaerobius
Peptostreptococcus spp. |
Microrganismi resistenti Haemophilus influenzae
Moraxella catarrhalis Neisseria spp. Enterobacteriaceae
Pseudomonas spp. |
* L’efficacia clinica � stata dimostrata per gli isolati sensibili su
indicazioni cliniche approvate.
Pur se il linezolid ha mostrato una certa attivit� in vitro nei confronti di
Legionella, Chlamydia pneumoniae e Mycoplasma pneumoniae, non sono disponibili,
per�, dati sufficienti che ne dimostrino l’efficacia clinica.
Resistenza
Resistenza crociata
Il meccanismo d’azione del linezolid differisce da quello di altre classi di
antibiotici. Studi in-vitro su isolati clinici (comprendenti stafilococchi
meticillino-resistenti, enterococchi vancomicino-resistenti, streptococchi
penicillino- e eritromicino-resistenti) indicano che il linezolid � solitamente
attivo contro i microrganismi che resistono a una o pi� altre classi di agenti
antimicrobici.
La resistenza al linezolid � associata a mutazioni puntiformi a livello
dell’rRNA 23S.
Come documentato con altri antibiotici usati in pazienti con infezioni
difficili da trattare e/o per periodi di terapia prolungati, anche con il
linezolid sono state osservate diminuzioni della sensibilit�. � stata segnalata
resistenza al linezolid negli enterococchi, nello Staphylococcus aureus e
negli stafilococchi coagulasi negativi. Il fenomeno � stato generalmente
correlato a periodi di terapia prolungati e alla presenza di materiali protesici
o ascessi non drenati. Quando si incontrano microrganismi antibiotico-resistenti
in ambito ospedaliero, occorre tener presente l’importanza delle pratiche
cliniche di controllo delle infezioni.
Risultati degli studi clinici
Studi nella popolazione pediatrica:
In uno studio in aperto, l’efficacia di linezolid (10 mg/kg q8h) � stata
comparata con vacomicina (10-15 mg/kg q6-24h) nel trattamento delle infezioni
causate da patogeni gram-positivi resistenti sospetti o accertati (tra cui
polmonite nosocomiale, infezioni complicate della cute e degli annessi cutanei,
batteriemia da catetere, batteriemia d’origine sconosciuta e altre infezioni),
condotto su bambini di et� compresa tra la nascita e gli 11 anni. I tassi di
guarigione clinica nella popolazione valutabile clinicamente sono stati pari a
89,3% (134/150) e a 84,5% (60/71) rispettivamente per linezolid e vancomicina
(95% IC: -4,9, 14,6).
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Zyvoxid contiene principalmente (s)-linezolid, che � biologicamente
attivo e viene metabolizzato a formare derivati inattivi.
Assorbimento
Il linezolid viene rapidamente e ampiamente assorbito dopo somministrazione
orale.
Le concentrazioni plasmatiche massime si raggiungono entro 2 ore dalla
somministrazione.
La biodisponibilit� assoluta orale del linezolid (in uno studio cross-over
con somministrazione orale ed endovenosa) � completa (circa il 100%).
L’assorbimento non � significativamente influenzato dal cibo e l’assorbimento
della sospensione orale � simile a quello ottenuto con le compresse rivestite
con film.
Le Cmax e Cmin plasmatiche del linezolid (media e
deviazione standard [DS]) allo steady state dopo somministrazione endovenosa di
600 mg due volte al giorno sono risultate essere 15,1 [2,5] mg/l e 3,68 [2,68]
mg/l, rispettivamente.
In un altro studio con somministrazione orale di 600 mg due volte al giorno,
le Cmax e Cmin allo steady state sono risultate essere
21,2 [5,8] mg/l, e 6,15 [2,94] mg/l, rispettivamente.
Le condizioni di steady state vengono raggiunte entro il secondo giorno di
somministrazione.
Distribuzione
Il volume di distribuzione in condizioni di steady state � in media di 40-50
litri negli adulti sani e si avvicina all’acqua corporea totale. Il legame con
le proteine plasmatiche � circa il 31% e non dipende dalla concentrazione.
Le concentrazioni di linezolid sono state determinate in diversi fluidi, in
un numero limitato di soggetti, in alcuni studi su volontari dopo
somministrazioni multiple. Il rapporto tra il linezolid contenuto nella saliva e
nel sudore rispetto al plasma � risultato rispettivamente 1,2:1,0 e 0,55:1,0.
Il rapporto per il fluido di rivestimento epiteliale e le cellule alveolari
del polmone � risultato rispettivamente 4,5:1,0 e 0,15:1,0 quando misurato alla
Cmax in condizioni di steady state. In un piccolo studio su soggetti con shunt
ventricolare-peritoneale e meningi essenzialmente non infiammate, il rapporto
tra il linezolid contenuto nel liquido cerebrospinale rispetto al plasma, alla
Cmax, � stato 0,7:1,0 dopo somministrazioni multiple.
Metabolismo
Il linezolid viene principalmente metabolizzato mediante ossidazione
dell’anello morfolinico, con formazione prevalentemente di due derivati inattivi
dell’acido carbossilico ad anello aperto: il metabolita acido aminoetossiacetico
(PNU-142300) e il metabolita idrossietil glicina (PNU-142586). Si ritiene che il
metabolita idrossietil glicina (PNU-142586), quello predominante nell’uomo, si
formi attraverso un processo non enzimatico. Il metabolita acido
aminoetossiacetico (PNU-142300) � meno abbondante. Sono stati caratterizzati
anche altri metaboliti minori inattivi.
Eliminazione
Il linezolid, in condizioni di steady state, viene principalmente escreto
nelle urine come PNU-142586 (40%), farmaco invariato (30%) e PNU-142300 (10%)
nei pazienti con funzionalit� renale normale o insufficienza renale
lieve-moderata. Nelle feci non si riscontra virtualmente traccia del farmaco
invariato, mentre circa il 6% e 3% di ciascuna dose appare rispettivamente come
PNU-142586 e PNU-142300. L’emivita di eliminazione del linezolid � in media di
5-7 ore.
La clearance non-renale rappresenta all’incirca il 65% della clearance totale
del linezolid. Con l’incremento della dose di linezolid si osserva un piccolo
grado di non-linearit� nella clearance. Questo sembra essere dovuto a una minore
clearance renale e non-renale a concentrazioni pi� elevate di linezolid. La
differenza di clearance � tuttavia piccola e non � riflessa nella emivita di
eliminazione apparente.
Popolazioni particolari
Pazienti con insufficienza renale:
Dopo singole dosi di 600 mg � stato osservato un incremento di 7-8 volte
della esposizione ai due metaboliti primari del linezolid nel plasma di pazienti
con insufficienza renale grave (cio�, clearance della creatinina < 30 ml/min).
Non � stato tuttavia osservato un incremento della AUC del farmaco invariato.
Sebbene si sia rilevata una certa eliminazione dei principali metaboliti del
linezolid mediante emodialisi, dopo singole dosi di 600 mg i livelli plasmatici
dei metaboliti erano sostanzialmente pi� elevati dopo dialisi rispetto a quelli
osservati in pazienti con funzionalit� renale normale o con insufficienza renale
lieve o moderata.
In 24 pazienti con insufficienza renale grave, 21 dei quali regolarmente
sottoposti a emodialisi, le concentrazioni plasmatiche massime dei due
metaboliti primari erano circa 10 volte superiori rispetto a quelle osservate in
pazienti con funzionalit� renale normale dopo diversi giorni di
somministrazione. I livelli plasmatici di picco del linezolid non erano stati
influenzati.
Il significato clinico di questi riscontri non � stato determinato poich�
attualmente sono disponibili limitati dati sulla sicurezza (vedere i paragrafi
4.2 e 4.4).
Pazienti con insufficienza epatica:
Dati limitati indicano che la farmacocinetica di linezolid, PNU-142586 e
PNU-142300 non � alterata in pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata
(cio� classe A o B di Child-Pugh). La farmacocinetica del linezolid non � stata
valutata in pazienti con insufficienza epatica grave (cio� classe C di
Child-Pugh). Tuttavia, dato che il linezolid viene metabolizzato mediante un
processo non enzimatico, una alterazione della funzionalit� epatica non deve
modificarne significativamente il suo metabolismo (vedere i paragrafi 4.2 e
4.4).
Bambini ed adolescenti (inferiori a 18 anni): I dati
sulla sicurezza e sull’efficacia di linezolid nei bambini e negli adolescenti (<
18 anni) sono insufficienti e pertanto l’uso di linezolid in questa fascia d’et�
non � raccomandato (vedere paragrafo 4.2). Sono necessari ulteriori studi per
stabilire raccomandazioni sul dosaggio sicuro ed efficace. Gli studi di
farmacocinetica indicano che dopo somministrazioni singole o multiple nei
bambini (da 1 settimana a 12 anni), la clearance del linezolid (sulla base dei
chilogrammi di peso corporeo) � risultata maggiore nei pazienti pediatrici
rispetto agli adulti, ma � diminuita con l’aumentare dell’et�.
Nei bambini da 1 settimana a 12 anni di et�, la somministrazione di 10 mg/kg
ogni 8 ore giornaliere fornisce un’esposizione equivalente all’incirca a quella
raggiunta negli adulti con il dosaggio di 600 mg due volte al giorno.
Nei neonati fino a 1 settimana di et�, la clearance sistemica del linezolid
(sulla base dei chilogrammi di peso corporeo) aumenta rapidamente nella prima
settimana di vita. I neonati che ricevono 10 mg/kg ogni 8 ore giornaliere
avranno pertanto l’esposizione sistemica maggiore il primo giorno dopo il parto.
Non si prevede comunque un eccessivo accumulo con questo regime posologico
durante la prima settimana di vita, poich� la clearance aumenta rapidamente in
questo periodo.
Negli adolescenti (da 12 a 17 anni), la farmacocinetica di linezolid �
risultata simile a quella degli adulti dopo somministrazione di una dose di 600
mg. Pertanto, la somministrazione giornaliera negli adolescenti di 600 mg ogni
12 ore comporter� un’esposizione simile a quella osservata negli adulti trattati
con lo stesso dosaggio.
Nei pazienti pediatrici con shunt ventricolo-peritoneali ai quali � stato
somministrato linezolid 10 mg/kg ogni 12 ore oppure ogni 8 ore, sono state
osservate concentrazioni variabili di linezolid nel liquido cerebrospinale a
seguito sia di dosi singole sia di dosi multiple di linezolid. Nel liquido
cerebrospinale non sono state raggiunte stabilmente n� sono state mantenute
concentrazioni terapeutiche. Pertanto, l’uso del linezolid per il trattamento
empirico dei pazienti pediatrici con infezioni del sistema nervoso centrale non
� raccomandato.
Pazienti anziani: La farmacocinetica del linezolid non
� significativamente alterata in pazienti anziani di 65 anni o pi�.
Pazienti di sesso femminile: le femmine presentano un
volume di distribuzione leggermente inferiore rispetto ai maschi e la clearance
media � ridotta di circa il 20% se corretta in base al peso corporeo. Le
concentrazioni plasmatiche sono maggiori nelle femmine, e questo pu� essere
parzialmente attribuito a una differenza di peso corporeo. Tuttavia, dato che
l’emivita media del linezolid non � significativamente diversa tra maschi e
femmine, le concentrazioni plasmatiche nelle femmine non devono sostanzialmente
superare quelle ben tollerate e, pertanto, non � richiesta alcuna modifica della
dose.
Il linezolid ha ridotto fertilit� e prestazioni riproduttive di ratti
maschi a livelli di esposizione equivalenti all’incirca a quelli previsti
nell’uomo. Questi effetti sono risultati reversibili negli animali
sessualmente maturi. Questi effetti, tuttavia, non erano reversibili negli
animali giovani trattati con linezolid per quasi l’intero periodo della
maturazione sessuale.
Nei ratti maschi adulti � stata osservata una morfologia anormale dello
sperma nei testicoli, ed ipertrofia e iperplasia delle cellule epiteliali
nell’epididimo.
Il linezolid ha dimostrato influenza sulla maturazione degli spermatozoi di
ratto.
La somministrazione di testosterone non ha mostrato alcun effetto sugli
effetti mediati dal linezolid sulla fertilit�.
Cani trattati per un mese non hanno evidenziato ipertrofia dell’epididimo
anche se modificazioni di peso della prostata, dei testicoli e degli epididimi
erano evidenti.
Studi sulla tossicit� della riproduzione in topi e ratti non hanno
evidenziato alcun effetto teratogeno, rispettivamente a livelli di esposizione 4
volte superiori o equivalenti a quelli previsti nell’uomo.
Le stesse concentrazioni di linezolid hanno causato tossicit� materna nei
topi ed erano correlati ad aumento dei decessi embrionali – inclusa la perdita
totale della nidiata, la diminuzione di peso corporeo fetale - e una
esacerbazione della normale predisposizione genetica a variazioni sternali nel
ceppo di topi utilizzato.
Nei ratti � stata osservata una lieve tossicit� materna, a livelli di
esposizione inferiori alle esposizioni cliniche previste. � stata osservata
lieve tossicit� fetale, manifestata come diminuzione di peso corporeo fetale,
ridotta ossificazione delle sternebre, ridotta sopravvivenza dei nati e lieve
ritardo della maturazione. Questi stessi nati, una volta accoppiati, hanno
evidenziato un incremento reversibile, dose-correlato, delle perdite
pre-impianto unitamente a una corrispondente diminuzione della fertilit�.
Nei conigli, la diminuzione di peso corporeo fetale si � verificata soltanto
in presenza di tossicit� materna (segni clinici, riduzione dell’incremento
ponderale e del consumo alimentare), a livelli di esposizione di 0,06 volte
l’esposizione umana stimata sulla base delle AUC. � noto che la specie �
sensibile agli effetti degli antibiotici.
Il linezolid e i suoi metaboliti vengono escreti nel latte di ratti in
allattamento, a concentrazioni superiori a quelle riscontrate nel plasma
materno.
Il linezolid ha indotto mielosoppressione reversibile nei ratti e nei cani.
Nei ratti a cui � stato somministrato linezolid per via orale per la durata
di 6 mesi, � stata osservata una degenerazione assonica del nervo sciatico da
minima a lieve a dosi di 80 mg/kg/die; a questo stesso dosaggio, in una
necroscopia effettuata a 3 mesi in un esemplare maschio � stata inoltre
osservata una degenerazione minima del nervo sciatico. � stata condotta una
valutazione morfologica sensibile dei tessuti fissati con liquido perfusionale
per ricercare evidenze della degenerazione del nervo ottico. Una degenerazione
del nervo ottico da minima a moderata � risultata evidente in 2 ratti maschi su
3, dopo 6 mesi di somministrazione, ma la relazione diretta con il farmaco non
era chiara a causa della natura acuta del reperto e della sua distribuzione
asimmetrica. La degenerazione del nervo ottico osservata era microscopicamente
paragonabile alla degenerazione unilaterale spontanea del nervo ottico segnalata
nei ratti anziani e pu� essere una esacerbazione dei danni generali
pre-esistenti.
I dati preclinici, basati su studi convenzionali di tossicit� a dosi ripetute
e di genotossicit�, non hanno rivelato alcun pericolo particolare per gli esseri
umani, oltre a quelli esposti in altre sezioni di questo Riassunto delle
Caratteristiche di Prodotto. Non sono stati condotti studi di
cancerogenicit�/oncogenicit�, considerata la breve durata della somministrazione
e l’assenza di genotossicit� nella batteria standard di studi effettuati.
Soluzione per infusione:
glucosio monoidrato, sodio citrato (E331), acido citrico anidro (E330), acido
cloridrico (E507), sodio idrossido (E524), acqua per preparazioni iniettabili.
Compresse
Nucleo delle compresse:
cellulosa microcristallina (E 460 i), amido di mais, carbossimetilamido
sodico (tipo A), idrossipropilcellulosa (E463), magnesio Stearato (E 572).
Film di rivestimento::
ipromellosa (E464), titanio diossido (E 171), macrogol 400, cera carnauba (E
903).
Compresse da 600 mg:
inchiostro rosso, ossido di ferro rosso (E 172).
Compresse da 400 mg:
inchiostro nero, ossido di ferro nero (E 172).
Granulato per sospensione orale:
saccarosio, mannitolo (E421), cellulosa microcristallina (E460i), carmellosa
sodica (E466), aspartame (E951), silice colloidale anidra (E 551), sodio citrato
(E331), gomma xantana (E 415), sodio benzoato (E 211), acido citrico anidro
(E330), sodio cloruro.
Dolcificanti (fruttosio, maltodestrina, monoammonio glicirrizinato,
sorbitolo).
Aromatizzanti arancio, crema d’arancio, menta piperita e vaniglia (acetoina,
alfa tocoferoli, acetaldeide, aldeide anisica, betacariofillene, acido
n-butirrico, butil butirril lattato, delta decalattone, dimetil benzil
carbacetato, alcol etilico, etil butirrato, etil maltolo, etil vanillina,
furaneol, terpeni d’uva, eliotropina, maltodestrina, amido alimentare
modificato, monometilsuccinato, aldeide d’arancio, olio d’arancio FLA CP, olio
d’arancio Valenza 2X, olio d’arancio Valenza 5X, olio essenziale d’arancio,
succo d’arancio carbonili, terpeni d’arancio, olio essenziale di menta piperita,
glicole propilenico, olio tangerino, estratto di vaniglia, vanillina, acqua).
Soluzione per infusione
Non devono essere aggiunti additivi in questa soluzione. Se il linezolid
dovesse essere somministrato in associazione ad un altro farmaco, ciascun
farmaco dovr� essere somministrato separatamente in maniera conforme alle
rispettive direttive d’impiego. Similmente, se per l’infusione sequenziale di
diversi farmaci si dovesse utilizzare la stessa linea endovenosa, tale linea
dovr� essere irrigata con una soluzione per infusione compatibile, prima e dopo
la somministrazione del linezolid (vedere il paragrafo 6.6).
Zyvoxid, soluzione per infusione, � fisicamente incompatibile con le seguenti
sostanze: amfotericina B, clorpromazina cloridrato, diazepam, pentamidina
isetionato, eritromicina lattobionato, fenitoina sodica e
sulfametossazolo/trimetoprim.
Inoltre, � chimicamente incompatibile con ceftriaxone sodico
Compresse
Non pertinente
Granulato per sospensione orale
Non pertinente
Soluzione per infusione
Prima dell’apertura: 3 anni
Dopo l’apertura: Da un punto di vista microbiologico il prodotto deve essere
usato immediatamente, tranne nel caso in cui le modalit� di apertura precludano
il rischio di contaminazioni.
Se non viene utilizzato immediatamente, i tempi e le condizioni di
conservazione sono di responsabilit� dell’utilizzatore.
Compresse da 400 mg
2 anni
Compresse da 600 mg
3 anni
Granulato per sospensione orale
Prima della ricostituzione: 2 anni
Dopo ricostituzione: 3 settimane
Soluzione per infusione
Conservare nella confezione originale (rivestimento e scatola) fino al
momento dell’uso
Compresse
Nessuna precauzione particolare
Granulato per sospensione orale
Prima della ricostituzione: tenere il flacone
sigillato
Dopo ricostituzione: tenere il flacone dentro la
scatola di cartone.
Soluzione per infusione
Sacche per infusione monouso, pronte per l’uso, in pellicola priva di
lattice, multistrato (strato interno: copolimero etilene propilene e copolimero
stirene/etilene e butilene/stirene; strato intermedio: copolimero
stirene/etilene butilene/stirene; strato esterno: copoliestere) sigillate
all’interno di un foglio di laminato.
Le sacche contengono 300 ml di soluzione e sono confezionate in una scatola.
Ogni scatola contiene 1*, 2**, 5, 10, 20 o 25 sacche per infusione.
Nota:
Le suddette scatole possono essere fornite anche in confezioni ospedaliere
da:
* 5, 10 o 20
** 3, 6 o 10
� possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Compresse
Flaconi bianchi in politene ad alta densit� (HDPE), con tappo a vite in
polipropilene, contenenti 10*, 14*, 20*, 24, 30, 50 o 60 compresse.
Flaconi bianchi in politene ad alta densit� (HDPE), con tappo a vite in
polipropilene, contenenti 100 compresse (solo per uso ospedaliero).
Nota: i flaconi possono anche essere forniti in “confezioni ospedaliere” da
*5 o 10 flaconi.
Blister in polivinilcloruro (PVC)/alluminio contenente ognuno 10 compresse
confezionate in un astuccio. Ogni astuccio contiene 10*, 20*, 30, 50, 60
compresse.
Blister in polivinilcloruro (PVC)/alluminio contenente ognuno 10 compresse
confezionate in un astuccio. Ogni astuccio contiene 100 compresse (solo per uso
ospedaliero).
Nota: Gli astucci possono anche essere forniti in “confezioni ospedaliere” da
*5 o 10 astucci.
� possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Granulato per sospensione orale
Flaconi in vetro ambrato, Tipo III, con un volume nominale di 240 ml
contenenti 66 g di granulato per sospensione orale. Ogni flacone � provvisto di
un tappo di difficile apertura in polipropilene ed � confezionato in una scatola
insieme ad un cucchiaio-misurino da 2.5 ml/5 ml.
Nota: I flaconi possono anche essere forniti in “confezioni ospedaliere” da 5
o 10 flaconi.
� possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Soluzione per infusione
Solo per somministrazione unica.
Togliere la confezione avvolgente solo al momento dell’uso, quindi verificare
eventuali perdite schiacciando decisamente la sacca. Se la sacca presenta delle
perdite scartarla, dato che la sterilit� pu� risultare alterata. La soluzione
deve essere ispezionata visivamente prima dell’uso e soltanto la soluzione
limpida, senza particelle, deve essere usata. Non usare queste sacche in
connessioni seriali. Qualsiasi soluzione non utilizzata deve essere eliminata.
Non ricollegare sacche parzialmente utilizzate.
Zyvoxid soluzione per infusione � compatibile con le seguenti soluzioni:
glucosio 5% per infusione endovenosa, sodio cloruro 0,9% per infusione
endovenosa, Ringer lattato soluzione per iniezione (soluzione di Hartmann per
iniezione).
Compresse
Nessuna richiesta particolare.
Granulato per sospensione orale
Sciogliere il granulato e ricostituire usando 123 ml di acqua in due parti
approssimativamente uguali fino ad ottenere 150 ml di sospensione orale. Agitare
bene la sospensione dopo ciascuna aggiunta di acqua.
Prima dell’uso, rovesciare delicatamente il flacone per alcune volte. Non
agitare.
Pfizer Italia S.r.l.
Via Isonzo, 71 – 04100 Latina
1 sacca per infusione monouso da 2 mg/ml |
AIC 035410012/M |
2 sacche per infusione monouso da 2 mg/ml |
AIC 035410024/M |
5 sacche per infusione monouso da 2 mg/ml |
AIC 035410036/M |
10 sacche per infusione monouso da 2 mg/ml |
AIC 035410048/M |
20 sacche per infusione monouso da 2 mg/ml |
AIC 035410051/M |
25 sacche per infusione monouso da 2 mg/ml |
AIC 035410063/M |
1 flacone di granulato per sospensione orale da 100 mg/5 ml |
AIC 035410075/M |
1 flacone da 10 compresse rivestite con film da 400 mg |
AIC 035410087/M |
1 flacone da 14 compresse rivestite con film da 400 mg |
AIC 035410099/M |
1 flacone da 20 compresse rivestite con film da 400 mg |
AIC 035410101/M |
1 flacone da 24 compresse rivestite con film da 400 mg |
AIC 035410113/M |
1 flacone da 30 compresse rivestite con film da 400 mg |
AIC 035410125/M |
1 flacone da 50 compresse rivestite con film da 400 mg |
AIC 035410137/M |
1 flacone da 60 compresse rivestite con film da 400 mg |
AIC 035410149/M |
1 flacone da 100 compresse rivestite con film da 400 mg |
AIC 035410152/M |
1 blister da 10 compresse rivestite con film da 400 mg |
AIC 035410164/M |
1 blister da 20 compresse rivestite con film da 400 mg |
AIC 035410176/M |
1 blister da 30 compresse rivestite con film da 400 mg |
AIC 035410188/M |
1 blister da 50 compresse rivestite con film da 400 mg |
AIC 035410190/M |
1 blister da 60 compresse rivestite con film da 400 mg |
AIC 035410202/M |
1 blister da 100 compresse rivestite con film da 400 mg |
AIC 035410214/M |
1 blister da 10 compresse rivestite con film da 600 mg |
AIC 035410226/M |
1 blister da 20 compresse rivestite con film da 600 mg |
AIC 035410238/M |
1 blister da 30 compresse rivestite con film da 600 mg |
AIC 035410240/M |
1 blister da 50 compresse rivestite con film da 600 mg |
AIC 035410253/M |
1 blister da 60 compresse rivestite con film da 600 mg |
AIC 035410265/M |
1 blister da 100 compresse rivestite con film da 600 mg |
AIC 035410277/M |
1 flacone da 10 compresse rivestite con film da 600 mg |
AIC 035410289/M |
1 flacone da 14 compresse rivestite con film da 600 mg |
AIC 035410291/M |
1 flacone da 20 compresse rivestite con film da 600 mg |
AIC 035410303/M |
1 flacone da 24 compresse rivestite con film da 600 mg |
AIC 035410315/M |
1 flacone da 30 compresse rivestite con film da 600 mg |
AIC 035410327/M |
1 flacone da 50 compresse rivestite con film da 600 mg |
AIC 035410339/M |
1 flacone da 60 compresse rivestite con film da 600 mg |
AIC 035410341/M |
1 flacone da 100 compresse rivestite con film da 600 mg |
AIC 035410354/M |
15 maggio 2002/23 maggio 2006
31 dicembre 2009