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RASILEZ 300 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
Ciascuna compressa rivestita con film contiene 300 mg di aliskiren (come emifumarato).
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compressa rivestita con film
Compressa rosso chiaro, biconvessa, ovaloide con impresso “IU” su un lato e “NVR” sul lato opposto.
Trattamento dell’ipertensione essenziale.
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La dose raccomandata di Rasilez è 150 mg una volta al giorno. Nei pazienti la cui pressione non è adeguatamente controllata, la dose può essere aumentata a 300 mg una volta al giorno.
L’effetto antiipertensivo è sostanzialmente presente (85-90%) entro due settimane dall’inizio della terapia con 150 mg una volta al giorno.
Rasilez può essere somministrato da solo o in associazione ad altri farmaci antipertensivi (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
Rasilez deve essere assunto con un pasto leggero una volta al giorno, preferibilmente ogni giorno alla stessa ora. Non si deve assumere succo di pompelmo insieme con Rasilez.
Compromissione della funzionalità renale
Non è richiesto un aggiustamento della dose iniziale nei pazienti con compromissione della funzionalità renale da lieve a severa (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Compromissione della funzionalità epatica
Non è richiesto un aggiustamento della dose iniziale nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica da lieve a severa (vedere paragrafo 5.2).
Pazienti anziani (oltre 65 anni)
Non è richiesto un aggiustamento del dosaggio iniziale negli anziani.
Bambini e adolescenti (al di sotto di 18 anni)
L’uso di Rasilez non è raccomandato nei bambini e negli adolescenti al di sotto di 18 anni a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e sull’efficacia (vedere paragrafo 5.2).
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Storia di angiedema con aliskiren
Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
L’uso concomitante di aliskiren e di ciclosporina, un inibitore potente della glicoproteina-P (P-gp), e di altri potenti inibitori della P-gp (ad es. chinidina, verapamil) è controindicato (vedere paragrafo 4.5).
Durante la terapia con aliskiren, il rischio di iperkaliemia aumenta nei pazienti che assumono altri medicinali che inibiscono il sistema renina-angiotensina (RAS), e/o nei pazienti con ridotta funzionalità renale e/o diabete mellito.
Aliskiren deve essere usato con cautela nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia grave (classe funzionale III-IV secondo New York Heart Association [NYHA]).
In caso di diarrea grave e persistente, la terapia con Rasilez deve essere interrotta.
Angioedema
Come con altre sostanze che agiscono sul sistema renina-angiotensina, nei pazienti trattati con aliskiren è stato riportato angioedema. Nel caso di insorgenza di angioedema, Rasilez deve essere prontamente interrotto e si deve instaurare una terapia appropriata nonchè il monitoraggio fino a risoluzione completa e permanente dei segni e sintomi insorti. Nel caso ci sia il coinvolgimento della lingua, della glottide o della laringe, si deve somministrare adrenalina. Inoltre devono essere adottate le misure necessarie per assicurare la pervietà delle vie respiratorie del paziente.
Pazienti sodio e/o volume depleti
In pazienti fortemente sodio e/o volume depleti (ad es. coloro che ricevono elevati dosaggi di diuretici), potrebbe verificarsi ipotensione sintomatica dopo l’inizio della terapia con Rasilez. Questa condizione deve essere corretta prima di iniziare la somministrazione di Rasilez o il trattamento deve essere iniziato sotto stretto controllo medico.
Compromissione della funzionalità renale
Negli studi clinici Rasilez non è stato studiato in pazienti ipertesi con grave compromissione della funzionalità renale (creatinina sierica ≥ 150 mcmol/l o 1,70 mg/dl nelle donne e ≥ 177 mcmol/l o 2,00 mg/dl negli uomini e/o velocità di filtrazione glomerulare (GFR) stimata < 30 ml/min), storia di dialisi, sindrome nefrosica o ipertensione renovascolare. Nei pazienti ipertesi con grave compromissione della funzionalità renale si deve procedere con cautela a causa della mancanza di informazioni sulla sicurezza.
Come con altre sostanze che agiscono sul sistema renina-angiotensina, si deve prestare cautela quando aliskiren è somministrato in presenza di condizioni che predispongono a disfunzione renale come ipovolemia (ad es. causata da emorragia, diarrea grave o prolungata, vomito prolungato, ecc.), malattia cardiaca, malattia epatica o renale. In pazienti a rischio trattati con aliskiren nell’esperienza post-marketing è stata segnalata insufficienza renale acuta, reversibile con l’interruzione del trattamento. Nel caso di insorgenza di qualsiasi segno di insufficienza renale, si deve prontamente interrompere il trattamento con aliskiren.
Stenosi dell’arteria renale
Non sono disponibili dati da studi clinici controllati sull’uso di Rasilez in pazienti con stenosi unilaterale o bilaterale dell’arteria renale o stenosi di rene unico. Tuttavia, come con altre sostanze che agiscono sul sistema renina-angiotensina, esiste un aumento del rischio di insufficienza renale, incluso insufficienza renale acuta, quando pazienti con stenosi dell’arteria renale vengono trattati con aliskiren. Pertanto si deve prestare cautela in questi pazienti. Nel caso di insorgenza di insufficienza renale, il trattamento deve essere interrotto.
Inibitori moderati della P-gp
La somministrazione concomitante di aliskiren 300 mg e di ketoconazolo 200 mg ha portato ad un aumento del 76% dell’AUC di aliskiren ma ci si può attendere che gli inibitori della P-gp come ketoconazolo aumentino le concentrazioni tissutali più di quelle plasmatiche. Pertanto si deve prestare attenzione quando aliskiren è somministrato con inibitori moderati della P-gp come ketoconazolo (vedere paragrafo 4.5).
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Rasilez non ha interazioni note clinicamente rilevanti con i medicinali comunemente usati per trattare l’ipertensione o il diabete.
Le sostanze esaminate negli studi di farmacocinetica clinica comprendono acenocumarolo, atenololo, celecoxib, pioglitazone, allopurinolo, isosorbide-5-mononitrato, ramipril e idroclorotiazide. Non sono state riscontrate interazioni.
La somministrazione contemporanea di aliskiren e valsartan (↓ 28%), metformina (↓ 28%), amlodipina (↑ 29%) o cimetidina (↑ 19%) ha prodotto una variazione della Cmax o dell’AUC di Rasilez compresa tra il 20% e il 30%. In caso di somministrazione con atorvastatina, l’AUC e la Cmax di Rasilez allo stato stazionario sono aumentate del 50%. La somministrazione contemporanea di Rasilez non influisce significativamente sulla farmacocinetica di atorvastatina, valsartan, metformina o amlodipina. Non è quindi necessario un aggiustamento della dose di Rasilez o di questi medicinali somministrati contemporaneamente.
La biodisponibilità della digossina può essere leggermente diminuita da Rasilez.
Dati preliminari suggeriscono che irbesartan può diminuire l’AUC e la Cmax di Rasilez.
Nei modelli animali sperimentali, è stato dimostrato che la P-gp svolge un ruolo determinante nella biodisponibilità di aliskiren. Gli induttori della P-gp (erba di San Giovanni, rifampicina) possono pertanto ridurre la biodisponibilità di Rasilez.
Interazioni con il citocromo P450 (CYP450)
Aliskiren non inibisce gli isoenzimi del CYP450 (CYP1A2, 2C8, 2C9, 2C19, 2D6, 2E1 e 3A). Aliskiren non induce il CYP3A4. Pertanto non sono da attendersi influenze di aliskiren sull’esposizione sistemica di sostanze che inibiscono, inducono o sono metabolizzate da questi enzimi. Aliskiren è metabolizzato in minima parte dagli enzimi del CYP450. Perciò non sono da attendersi interazioni dovute a inibizione o induzione degli isoenzimi del CYP450. Tuttavia, gli inibitori del CYP3A4 di frequente influenzano anche la P-gp. Di conseguenza ci si può attendere un aumento dell’esposizione ad aliskiren durante la somministrazione contemporanea di inibitori del CYP3A4 che inibiscono anche la P-gp (vedere di seguito le interazioni con la P-gp).
Interazioni con la P-gp
Dagli studi preclinici è risultato che la MDR1/Mdr1a/1b (P-gp) è il principale sistema di efflusso coinvolto nell’assorbimento intestinale e nell’escrezione biliare di aliskiren. Induttori della P-gp (ad es. erba di San Giovanni, rifampicina) potrebbero quindi diminuire la biodisponibilità di Rasilez. Anche se per aliskiren non è stato studiato questo aspetto, è noto che la P-gp controlla anche l’assorbimento tissutale di una varietà di substrati e gli inibitori della P-gp possono aumentare i rapporti di concentrazione dal tessuto al plasma. Pertanto i livelli tissutali possono essere aumentati dagli inibitori della P-gp in misura maggiore dei livelli plasmatici. Il potenziale di interazioni farmacologiche a livello del sito della P-gp dipende probabilmente dal grado di inibizione di questo trasportatore.
Substrati della P-gp o inibitori deboli
Non si sono osservate interazioni rilevanti con atenololo, digossina, amlodipina o cimetidina. In caso di somministrazione contemporanea di atorvastatina (80 mg), l’AUC e Cmax di aliskiren (300 mg) allo stato stazionario sono aumentati del 50%.
Inibitori moderati della P-gp
La somministrazione contemporanea di ketoconazolo (200 mg) e aliskiren (300 mg) ha portato ad un aumento dell’80% dei livelli plasmatici di aliskiren (AUC e Cmax). Studi preclinici indicano che la somministrazione contemporanea di aliskiren e ketoconazolo aumenta l’assorbimento gastrointestinale di aliskiren e ne diminuisce l’escrezione biliare. La variazione nei livelli plasmatici di aliskiren in presenza di ketoconazolo è da attendersi nell’intervallo che si raggiungerebbe se la dose di aliskiren fosse raddoppiata; dosi di aliskiren sino a 600 mg, ovvero due volte la massima dose terapeutica raccomandata, sono risultate ben tollerate negli studi clinici controllati. Inoltre, ci si può attendere che gli inibitori della P-gp aumentino le concentrazioni tissutali più di quelle plasmatiche. Pertanto si deve prestare attenzione quando aliskiren è somministrato con ketoconazolo o altri inibitori moderati della P-gp (ad es. itraconazolo, claritromicina, telitromicina, eritromicina, amiodarone).
Inibitori potenti della P-gp
Uno studio di interazione a dose singola condotto in volontari sani ha dimostrato che la ciclosporina (200 e 600 mg) aumenta la Cmax di aliskiren 75 mg di circa 2,5 volte e l’AUC di circa 5 volte. L’aumento può essere superiore alle dosi più alte di aliskiren. Pertanto è controindicato l’uso concomitante di aliskiren e di inibitori potenti della P-gp (vedere paragrafo 4.3).
Furosemide
Quando aliskiren è stato somministrato contemporaneamente a furosemide, l’AUC e la Cmax della furosemide si sono ridotte rispettivamente del 28% e del 49%. Si raccomanda pertanto di controllare gli effetti quando si inizia e si aggiusta la terapia con furosemide per evitarne un possibile sottoutilizzo in situazioni cliniche di sovraccarico di volume.
Medicinali antinfiammatori non steroidei (FANS)
Come con altre sostanze che agiscono sul sistema renina-angiotensina, i FANS possono ridurre l’effetto antipertensivo di aliskiren. In alcuni pazienti con funzionalità renale compromessa (pazienti disidratati o pazienti anziani) la somministrazione concomitante di aliskiren e FANS può portare ad un ulteriore deterioramento della funzione renale, compresa una possibile insufficienza renale acuta, che di solito è reversibile. Pertanto la combinazione di aliskiren con un FANS richiede cautela, in particolare nei pazienti anziani.
Potassio e diuretici risparmiatori di potassio
In base all’esperienza di utilizzo di altre sostanze che influenzano il sistema renina-angiotensina, l’uso contemporaneo di diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio o altre sostanze che possono aumentare i livelli sierici di potassio (ad esempio eparina) può portare ad aumenti del potassio sierico. Si consiglia cautela se si rende necessario l’uso contemporaneo.
Succo di pompelmo
Per la mancanza di dati non è possibile escludere una potenziale interazione tra il succo di pompelmo e aliskiren. Non si deve assumere succo di pompelmo insieme con Rasilez.
Warfarin
L’effetto di Rasilez sulla farmacocinetica di warfarin non è stato valutato.
Assunzione di cibo
È stato dimostrato che pasti ad alto contenuto lipidico riducono sostanzialmente l’assorbimento di Rasilez.
Gravidanza
Non vi sono dati riguardanti l’uso di aliskiren in donne in gravidanza. Rasilez non è risultato teratogeno nel ratto o nel coniglio (vedere paragrafo 5.3). Altre sostanze che agiscono direttamente sul RAS sono state associate a gravi malformazioni fetali e morte neonatale. Come per ogni medicinale che agisce direttamente sul sistema renina-angiotensina, Rasilez non deve essere usato durante il primo trimestre di gravidanza o in donne che pianificano una gravidanza ed è controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3). I medici che prescrivono sostanze che agiscono sul sistema renina-angiotensina devono avvisare le donne in età fertile sui rischi potenziali di queste sostanze durante la gravidanza. Se nel corso della terapia viene accertata una gravidanza, l’uso di Rasilez deve essere di conseguenza interrotto.
Allattamento
Non è noto se aliskiren venga escreto nel latte umano. Nel ratto è stato osservato che Rasilez viene escreto nel latte. L’uso non è pertanto raccomandato nelle donne che allattano.
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Quando si guidano veicoli o si utilizzano macchinari si deve tuttavia considerare che con qualunque terapia antiipertensiva possono occasionalmente verificarsi capogiri o stanchezza. L’effetto di Rasilez sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari è trascurabile.
La sicurezza di Rasilez è stata valutata in più di 7.800 pazienti, compresi oltre 2.300 pazienti trattati per oltre 6 mesi e più di 1.200 pazienti trattati per oltre 1 anno. L’incidenza di reazioni avverse non è stata associata con il sesso, l’età, l’indice di massa corporea, la razza o l’etnia. Il trattamento con Rasilez ha determinato un’incidenza complessiva di reazioni avverse simile al placebo con dosaggi fino a 300 mg. Le reazioni avverse sono state generalmente di natura lieve e transitoria ed hanno richiesto solo raramente la sospensione della terapia. La più comune reazione avversa al medicinale è la diarrea.
L’incidenza della tosse è risultata simile nei pazienti trattati con placebo (0,6%) e Rasilez (0,9%).
Le reazioni avverse (Tabella 1) sono state classificate in base alla frequenza, elencando per prima la più frequente ed utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); rara (≥1/10.000, <1/1.000); molto rara (≥ 1/10.000), compresi casi isolati. All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Tabella 1
Patologie gastrointestinali |
Comune: | Diarrea |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Non comune: | Rash |
Raro: | Angioedema |
Durante il trattamento con Rasilez si è verificato angioedema. Nell’ambito di studi clinici controllati, l’angioedema si è verificato raramente durante il trattamento con Rasilez, con un’incidenza paragonabile al trattamento con placebo o idroclorotiazide. Sono stati riportati casi di angioedema anche nell’esperienza post-marketing (frequenza non nota). Nel caso di qualsiasi manifestazione che possa suggerire una reazione allergica (in particolare difficoltà a respirare o a deglutire, o gonfiore della faccia, delle estremità, degli occhi, delle labbra e/o della lingua) i pazienti devono interrompere il trattamento e contattare il medico (vedere paragrafo 4.4).
Risultati degli esami di laboratorio
Negli studi clinici controllati, variazioni clinicamente rilevanti dei normali parametri di laboratorio sono risultate associate alla somministrazione di Rasilez con frequenza non comune. Negli studi clinici su pazienti ipertesi Rasilez non ha avuto effetti clinicamente importanti sul colesterolo totale, sul colesterolo HDL (HDL-C), sui trigliceridi a digiuno, sulla glicemia a digiuno o sull’acido urico.
Emoglobina ed ematocrito: sono state osservate lievi diminuzioni di emoglobina ed ematocrito (diminuzioni medie rispettivamente di circa 0,05 mmol/l e 0,16 volume percentuale). Nessun paziente ha sospeso la terapia a causa della comparsa di anemia. Questo effetto è stato osservato anche con altre sostanze che agiscono sul sistema renina-angiotensina, come gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACEI) e gli antagonisti dei recettori dell’angiotensina.
Potassio sierico: nei pazienti con ipertensione essenziale trattati con Rasilez da solo gli aumenti del potassio sierico sono stati trascurabili e poco frequenti (0,9% rispetto a 0,6% con placebo). Tuttavia, in uno studio in cui Rasilez è stato usato in associazione con un ACEI in una popolazione diabetica, gli aumenti del potassio sierico sono risultati più frequenti (5,5%). Come con qualsiasi sostanza che agisce sul sistema renina-angiotensina, nei pazienti con diabete mellito, nefropatia o insufficienza cardiaca è pertanto indicato il controllo routinario degli elettroliti e della funzionalità renale.
Nell’esperienza post-marketing, sono stati segnalati disfunzione renale e casi di insufficienza renale acuta in pazienti a rischio (vedere paragrafo 4.4). Vi sono state anche segnalazioni di edema periferico (frequenza non nota).
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Sono disponibili dati limitati relativi al sovradosaggio nell’uomo. La manifestazione più probabile di un sovradosaggio dovrebbe essere l’ipotensione, correlata all’effetto antipertensivo di aliskiren. Nel caso si verifichi ipotensione sintomatica, si deve iniziare un trattamento di supporto.
Categoria farmacoterapeutica: inibitore della renina, codice ATC: C09XA02
Aliskiren è un potente e selettivo inibitore diretto della renina umana, non-peptidico e attivo per via orale.
Mediante l’inibizione dell’enzima renina, aliskiren inibisce il sistema renina-angiotensina (RAS) nel punto di attivazione, bloccando la conversione dell’angiotensinogeno ad angiotensina I e riducendo i livelli di angiotensina I e angiotensina II. Mentre altri agenti che inibiscono il RAS (ACEI e antagonisti del recettore dell’angiotensina II (ARB)) provocano un aumento compensatorio dell’attività della renina plasmatica (PRA), nei pazienti ipertesi il trattamento con aliskiren riduce la PRA del 50-80% circa. Riduzioni simili sono state riscontrate quando aliskiren è stato associato ad altri agenti antipertensivi. Le implicazioni cliniche delle differenze nell’effetto sulla PRA non sono al momento note.
Ipertensione
Nei pazienti ipertesi, la somministrazione di Rasilez a dosi di 150 mg e 300 mg una volta al giorno induce riduzioni dose-dipendenti della pressione sia sistolica sia diastolica, che vengono mantenute nell’intero intervallo di 24 ore tra le dosi (mantenendo il beneficio nelle prime ore del mattino), con un rapporto medio picco-valle per la risposta diastolica che per la dose di 300 mg arriva fino al 98%. L’85-90% dell’effetto antipertensivo massimo è stato osservato dopo 2 settimane. L’effetto antipertensivo si è mantenuto nel trattamento a lungo termine ed è risultato indipendente da età, sesso, indice di massa corporea ed etnia. Rasilez è stato studiato in 1.864 pazienti di età pari o superiore a 65 anni e in 426 pazienti di età pari o superiore a 75 anni.
Gli studi effettuati con Rasilez in monoterapia hanno dimostrato una riduzione pressoria confrontabile con quella di altre classi di agenti antipertensivi, ACEI e ARB compresi. Confrontato con un diuretico (idroclorotiazide), dopo 12 settimane di trattamento, Rasilez 300 mg ha ridotto la pressione sistolica/diastolica di 17,0/12,3 mmHg, rispetto alla riduzione di 14,4/10,5 mmHg che si ha con idroclorotiazide 25 mg. Nei pazienti diabetici ipertesi, la monoterapia con Rasilez è risultata sicura ed efficace.
Sono disponibili studi sulla terapia di associazione di Rasilez con il diuretico idroclorotiazide, l’ACEI ramipril, il calcio-antagonista amlodipina, l’antagonista recettoriale dell’angiotensina valsartan e il beta-bloccante atenololo. Queste associazioni sono risultate ben tollerate. Rasilez ha indotto un effetto di riduzione pressoria additivo quando associato a idroclorotiazide e ramipril. Nei pazienti che non hanno risposto adeguatamente al dosaggio di 5 mg del calcio-antagonista amlodipina, l’aggiunta di 150 mg di Rasilez ha prodotto una riduzione pressoria simile a quella ottenuta aumentando la dose di amlodipina a 10 mg, ma ha causato una minore incidenza di edema (2,1% con aliskiren 150 mg/amlodipina 5 mg vs. 11,2% con amlodipina 10 mg). Rasilez in associazione con l’antagonista recettoriale dell’angiotensina valsartan ha mostrato un effetto antiipertensivo additivo nello studio specificamente disegnato per investigare l’effetto della terapia di associazione.
Nei pazienti ipertesi obesi che non hanno risposto adeguatamente a idroclorotiazide 25 mg, la terapia di associazione con Rasilez 300 mg ha prodotto una riduzione pressoria additiva, confrontabile con la terapia di associazione con irbesartan 300 mg o amlodipina 10 mg. Nei pazienti diabetici ipertesi, Rasilez ha prodotto riduzioni pressorie additive se associato a ramipril, mentre l’associazione di Rasilez e ramipril ha causato una minore incidenza di tosse (1,8%) rispetto a ramipril (4,7%).
Nei pazienti trattati nell’ambito di studi clinici controllati non è stata evidenziata ipotensione da prima dose né alcun effetto sulla frequenza cardiaca. In pazienti con ipertensione non complicata trattati con Rasilez in monoterapia è stata osservata non comunemente (0,1%) un’eccessiva ipotensione. Anche in corso di terapia di associazione con altri agenti antipertensivi il riscontro di ipotensione è risultato non comune (< 1%). Con la sospensione del trattamento la pressione arteriosa è tornata gradualmente ai livelli basali nell’arco di parecchie settimane, senza evidenza di effetti rebound per la pressione arteriosa o la PRA.
In uno studio della durata di 3 mesi su 302 pazienti con insufficienza cardiaca stabile di grado lieve, tutti quelli che erano in trattamento con la terapia standard per l’insufficienza cardiaca stabile avevano ben tollerato l’aggiunta di Rasilez 150 mg. I livelli di peptide natriuretico di tipo B (BNP) erano risultati ridotti del 25% nel braccio di trattamento Rasilez rispetto al placebo. Non è noto comunque il significato clinico di questa riduzione.
In uno studio della durata di 6 mesi su 599 pazienti con ipertensione arteriosa, diabete mellito di tipo 2 e nefropatia, in tutti quelli in trattamento con losartan 100 mg e con terapia antipertensiva ottimale di fondo, l’aggiunta di Rasilez 300 mg ha portato ad una riduzione del 20% rispetto al placebo nel rapporto urinario albumina:creatinina (UACR), cioè da 58 mg/mmol a 46 mg/mmol. La proporzione di pazienti che aveva avuto una riduzione di almeno il 50% dell’UACR alla fine dello studio rispetto al basale è risultata rispettivamente del 24,7% e del 12,5% per Rasilez e per il placebo. Non è stabilita la rilevanza clinica di una riduzione dell’UACR in assenza di un effetto sulla pressione. Rasilez non ha avuto influenza sulla concentrazione sierica della creatinina ma è stato associato ad un incremento della frequenza (4,2% vs 1,9% per il placebo) di concentrazione sierica del potassio ≥ 6,0 mmol/l, anche se ciò non è risultato statisticamente significativo.
Effetti benefici di Rasilez sulla mortalità e la morbilità cardiovascolari e sul danno d’organo bersaglio non sono attualmente noti.
Elettrofisiologia cardiaca
In uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo e verso trattamento attivo, utilizzando elettrocardiografia standard e Holter, non è stato riportato alcun effetto sull’intervallo QT.
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Assorbimento
In seguito all’assorbimento per via orale, la concentrazione plasmatica di picco di aliskiren è raggiunta dopo 1 - 3 ore. La biodisponibilità assoluta di aliskiren è del 2 - 3% circa. Pasti con alto contenuto lipidico riducono la Cmax dell’85% e l’AUC del 70%. In seguito a somministrazione singola giornaliera, le concentrazioni plasmatiche allo stato stazionario sono raggiunte entro 5 - 7 giorni ed i livelli allo stato stazionario sono circa 2 volte superiori rispetto alla dose iniziale.
Distribuzione
In seguito a somministrazione per via endovenosa, il volume medio di distribuzione allo stato stazionario è di circa 135 litri, suggerendo che aliskiren si distribuisce ampiamente nello spazio extravascolare. Il legame di Aliskiren alle proteine plasmatiche è moderato (47 - 51%) e indipendente dalla concentrazione.
Metabolismo ed eliminazione
L’emivita media è di circa 40 ore (range 34 - 41 ore). Aliskiren viene eliminato principalmente come composto immodificato nelle feci (78%). Viene metabolizzato circa l’1,4% della dose orale complessiva. L’enzima responsabile del metabolismo è il CYP3A4. In seguito a somministrazione per via orale, lo 0,6% circa della dose si ritrova nell’urina. Dopo somministrazione endovenosa, la clearance plasmatica media è circa 9 l/h.
Linearità/non-linearità
L’esposizione ad aliskiren aumenta più che in proporzione all’aumento della dose. Dopo somministrazione di una dose singola nell’intervallo di dosaggio compreso tra 75 e 600 mg, il raddoppio della dose risulta in un aumento di ~2,3 volte dell’AUC e 2,6 volte della Cmax. Allo stato stazionario la non-linearità può essere più pronunciata. I meccanismi responsabili della deviazione dalla linearità non sono stati identificati. Un meccanismo possibile è la saturazione dei trasportatori a livello del sito di assorbimento o della clearance epatobiliare.
Caratteristiche dei pazienti
Aliskiren, somministrato una volta al giorno, è un efficace trattamento antipertensivo nei pazienti adulti, indipendentemente da genere, età, indice di massa corporea ed etnia.
L’AUC è maggiore del 50% nei soggetti anziani (> 65 anni) rispetto ai giovani. Sesso, peso ed etnia non hanno un’influenza clinicamente rilevante sulla farmacocinetica di aliskiren.
La farmacocinetica di aliskiren è stata valutata in pazienti con vari gradi di insufficienza renale. In seguito a somministrazione di una singola dose, l’AUC e la Cmax relative di aliskiren allo stato stazionario in soggetti con compromissione della funzionalità renale sono risultate variabili da 0,8 a 2 volte i livelli riscontrati nei soggetti sani. Le variazioni osservate non sono comunque correlate alla gravità dell’insufficienza renale. Non è richiesto alcun aggiustamento della dose iniziale di Rasilez nei pazienti con insufficienza renale da moderata a severa, tuttavia si deve procedere con cautela nei pazienti con compromissione severa della funzionalità renale.
La farmacocinetica di aliskiren non è risultata significativamente modificata nei pazienti con insufficienza epatica da lieve a severa. Di conseguenza, non è richiesto alcun aggiustamento della dose iniziale di Rasilez nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica da lieve a severa.
Il potenziale carcinogeno è stato valutato in uno studio di 2 anni nel ratto ed in uno studio di 6 mesi nel topo transgenico. Non è stato riscontrato alcun potenziale carcinogeno. Un adenoma del colon e un adenocarcinoma del cieco riscontrati nel ratto alla dose di 1.500 mg/kg/die non sono risultati statisticamente significativi. Sebbene aliskiren abbia un noto potenziale irritante, i margini di sicurezza ottenuti nell’uomo alla dose di 300 mg nel corso di uno studio su volontari sani sono stati considerati appropriati per valori di 9-11 volte in base alle concentrazioni fecali o di 6 volte in base alle concentrazioni mucosali in confronto alla dose di 250 mg/kg/die nello studio di carcinogenesi nel ratto.
Aliskiren si è dimostrato privo di qualsiasi effetto mutageno negli studi di mutagenesi in vitro e in vivo. Nelle prove sono inclusi tests in vitro su cellule di batteri e di mammiferi e valutazioni in vivo sul ratto.
Studi di tossicità riproduttiva con aliskiren non hanno fornito alcuna evidenza di tossicità embriofetale o teratogenicità a dosi fino a 600 mg/kg/die nel ratto o 100 mg/kg/die nel coniglio. A dosi fino a 250 mg/kg/die nel ratto, la fertilità, lo sviluppo pre-natale e quello post-natale non sono stati influenzati. Le dosi nel ratto e nel coniglio determinano un’esposizione sistemica rispettivamente da 1 a 4 e 5 volte superiore a quella ottenuta con la massima dose raccomandata nell’uomo (300 mg).
Studi di Safety Pharmacology non hanno rivelato alcun effetto avverso sulle funzioni nervose centrali, respiratorie o cardiovascolari. I risultati degli studi di tossicità a dosi ripetute negli animali sono consistenti con il noto potenziale di irritazione locale o l’effetto farmacologico atteso di aliskiren.
Crospovidone
Magnesio stearato
Cellulosa microcristallina
Povidone
Silice colloidale anidra
Ipromellosa
Macrogol
Talco
Ferro ossido nero (E 172)
Ferro ossido rosso (E 172)
Titanio diossido (E 171)
Non pertinente.
2 anni.
Non conservare a temperatura superiore ai 30°C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.
Blister di PA/Alu/PVC - Alu:
Confezioni contenenti 7, 14, 28, 30, 50, 56, 84, 90, 98 o 280 compresse.
Le confezioni contenenti 84 (3x28), 90 (3x30), 98 (2x49) o 280 (20x14) compresse sono confezioni multiple.
Blister di PVC/policlorotrifluoroetilene (PCTFE) - Alu:
Confezioni contenenti 14, 28, 30, 50, 56, 90, 98 o 280 compresse.
Le confezioni contenenti 98 (2x49) o 280 (20x14) compresse sono confezioni multiple.
Le confezioni contenenti 56 (8x7) e 98 (2x49) compresse sono blister divisibili per dose unitaria.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
Novartis Europharm Limited - Wimblehurst Road, Horsham, West Sussex, RH12 5AB - Regno Unito
EU/1/07/405/011, AIC: 038243109
EU/1/07/405/012, AIC: 038243111
EU/1/07/405/013, AIC: 038243123
EU/1/07/405/014, AIC: 038243135
EU/1/07/405/015, AIC: 038243147
EU/1/07/405/016, AIC: 038243150
EU/1/07/405/017, AIC: 038243162
EU/1/07/405/018, AIC: 038243174
EU/1/07/405/019, AIC: 038243186
EU/1/07/405/020, AIC: 038243198
EU/1/07/405/031 - 040
22/08/2007