Pubblicità
RAXAR 10 MG COMPRESSE ORODISPERSIBILI
Una compressa orodispersibile contiene 10 mg di domperidone.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti: Glucosio, diossido di zolfo (E 220).
Compressa orodispersibile.
Compressa di colore bianco o quasi bianco, rotonda, biconvessa.
Adulti
Sollievo dai sintomi di nausea e vomito, distensione epigastrica, disturbi all’addome superiore e reflusso.
Pubblicità
È preferibile che i bambini vengano trattati con la sospensione orale.
Si consiglia di assumere il farmaco prima dei pasti. In caso di assunzione dopo i pasti, l’assorbimento del farmaco è leggermente rallentato.
La durata iniziale del trattamento è di 4 settimane. Dopo 4 settimane i pazienti devono essere rivisti per valutare la necessità o meno di continuare il trattamento.
Adulti e adolescenti (con più di 12 anni e con peso superiore a 35 kg)
1 - 2 compresse da 10 mg da 3 a 4 volte al giorno con una dose massima giornaliera di 80 mg. Metodo di somministrazione della compressa orodispersibile:
Lasciar dissolvere la compressa in bocca senza masticarla
La compressa orodispersibile può anche essere dissolta agitandola in mezzo bicchiere d’acqua immediatamente prima della somministrazione.
Questo farmaco è controindicato nelle seguenti situazioni:
Nota ipersensibilità al domperidone o a qualsiasi eccipiente del prodotto,
Tumori pituitari a rilascio di prolattina (prolattinomi).
Questo farmaco non deve essere utilizzato nei casi in cui una stimolazione della motilità gastrica potrebbe risultare dannosa: emorragie gastrointestinali, ostruzione meccanica o perforazione intestinale.
Utilizzo in caso di disturbi epatici
Poiché il domperidone viene largamente metabolizzato nel fegato, si raccomanda cautela nei pazienti con compromissione epatica.
Insufficienza renale
In pazienti con insufficienza renale grave (creatinina sierica >6 mg/100 ml, cioè >0,6 mmol/l) si è verificato un aumento dell'emivita di eliminazione del farmaco da 7,4 a 20,8 ore, ma i livelli plasmatici del farmaco sono apparsi più bassi che in volontari sani.
Poiché solo una quantità molto piccola di farmaco immodificato viene escreta per via renale, è improbabile che la dose di una singola somministrazione necessiti di correzione in pazienti con insufficienza renale.
Comunque, in caso di somministrazione ripetuta, la frequenza di somministrazione deve essere ridotta a 1 o 2 assunzioni giornaliere in funzione della gravità dell'insufficienza renale e può essere pertanto necessario ridurre la dose giornaliera. I pazienti con insufficienza renale in terapia prolungata devono essere regolarmente monitorati.
Assunzione con ketoconazolo e potenti inibitori del CYP3 A4
La co-somministrazione con ketoconazolo per via orale, eritromicina o altri potenti inibitori del CYP3 A4 che prolungano l’intervallo QTc deve essere evitata (vedere paragrafo 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione).
I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, ad es. galattosemia o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo farmaco.
Links sponsorizzati
Il domperidone è metabolizzato prevalentemente dal CYP3A4.
Dati di studi in vitro suggeriscono che l’utilizzo concomitante di farmaci che inibiscono significativamente il CYP3 A4 può determinare un incremento dei livelli plasmatici di domperidone.
Studi separati in vivo di interazione farmacocinetica/farmacodinamica con ketoconazolo o eritromicina per via orale somministrati a soggetti sani hanno mostrato una marcata inibizione del metabolismo di primo passaggio del domperidone da parte di questi farmaci mediato dal citocromo CYP3A4.
L’associazione di 10 mg domperidone per via orale 4 volte al giorno e ketoconazolo 200 mg due volte al giorno ha determinato un prolungamento medio del QTc di 9.8 msec durante il periodo di osservazione con alterazioni nei momenti di tempo individuale variabili da 1.2 a 17.5 msec. L’associazione di 10 mg domperidone 4 volte al giorno e eritromicina 500 mg tre volte al giorno ha determinato un prolungamento medio del QTc di 9.9 msec durante il periodo di osservazione con alterazioni nei momenti di tempo individuale variabili da 1.6 a 14.3 msec. In ognuno di questi studi di interazione la Cmax e l’area sotto la curva (AUC) del domperidone aumentano circa 3 volte allo stato stazionario.
Nell’ambito di questi studi la monoterapia con 10 mg di domperidone somministrato per via orale quattro volte al giorno ha determinato aumenti del QTc medio di 1.6 msec (studio con ketoconazolo) e 2.5 msec (studio con eritromicina), mentre i trattamenti in monoterapia con ketoconazolo (200 mg due volte al giorno) e eritromicina (500 mg tre volte al giorno) ha comportato un aumento di QTc rispettivamente di 3.8 e 4.9 msec durante il periodo di osservazione.
Gravidanza:
Vi sono dati limitati sull’utilizzo di domperidone nelle donne in gravidanza; non sono stati identificati rischi per l’embrione, il feto o il neonato in seguito ad esposizione a domperidone durante la gravidanza.
Studi condotti su una specie animale hanno mostrato tossicità riproduttiva associata a tossicità materna dopo somministrazione di dosi molto alte (vedere paragrafo 5.3).
Come misura precauzionale è preferibile evitare l’uso di domperidone durante il primo trimestre di gravidanza. In caso di necessità si consideri la possibilità di utilizzare domperidone durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza.
Allattamento:
Il domperidone viene escreto nel latte materno ed i bambini allattati al seno ricevono meno dello 0.1% della dose stabilita in base al peso della madre. Non sono stati osservati effetti di domperidone sui neonati di madri trattate allattati al seno.
Di conseguenza il domperidone può essere usato durante l’allattamento.
Il farmaco ha un’influenza scarsa o nulla sulla capacità di guidare o usare macchinari.
Le reazioni avverse al farmaco sono elencate di seguito per frequenza in base alla seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (≤1/10.000), non nota (non può essere valutata in base ai dati disponibili).
Sistemi organici (secondo la classificazione MedDRA) | Raro (≥1/10.000, <1/1.000) | Molto raro (<1/10.000) | Frequenza non nota (non può essere valutata sulla base dei dati disponibili) |
Patologie del sistema immunitario | | Reazioni allergiche, inclusi anafilassi, shock anafilattico, reazione anafilattica, orticaria e angioedema. | |
Patologie endocrine | Aumento dei livelli di prolattina. | | |
Patologie del sistema nervoso | | Effetti indesiderati di tipo extrapiramidale | |
Patologie gastrointestinali | Disturbi gastrointestinali, incluse manifestazioni molto rare di crampi intestinali transitori. | Diarrea. | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | | Prurito, rash. | |
Disturbi dell’apparato riproduttivo e della mammella | Galattorrea, ginecomastia, amenorrea | | |
Patologie cardiache | | Aritmia ventricolare | Prolungamento dell’intervallo QTc |
Il domperidone può causare un aumento dei livelli di prolattina, dato che l’ipofisi è situata all’esterno della barriera ematoencefalica.
In rari casi tale iperprolattinemia può causare effetti indesiderati di tipo neuro-endocrino come galattorrea, ginecomastia e amenorrea.
Gli effetti indesiderati extrapiramidali sono molto rari nei neonati e nei bambini piccoli ed eccezionali in soggetti adulti.
Tali effetti scompaiono spontaneamente e completamente con la sospensione del trattamento.
A causa della presenza di diossido di zolfo (E220) sussiste il rischio che in rari casi si manifestino reazioni di ipersensibilità e broncospasmo.
Links sponsorizzati
Sintomi
I sintomi da sovradosaggio possono includere sonnolenza, disorientamento e manifestazioni extrapiramidali, specialmente nei bambini.
Trattamento
Non esiste un antidoto specifico per il domperidone ma, in caso di sovradosaggio, possono essere utili la lavanda gastrica e l'impiego di carbone attivo.
Sono raccomandate una stretta sorveglianza medica e una terapia di supporto.
I farmaci anticolinergici e antiparkinsoniani possono essere utili nel controllo delle reazioni extrapiramidali.
Gruppo farmacoterapeutico: Procinetici, codice ATC: A03F A 03.
Il domperidone è un antagonista della dopamina con proprietà antiemetiche, che non attraversa prontamente la barriera ematoencefalica.
Nei pazienti in trattamento con domperidone, specialmente negli adulti, effetti indesiderati di tipo extrapiramidale sono molto rari, ma il domperidone favorisce il rilascio di prolattina dall’ipofisi. L’effetto antiemetico del domperidone può derivare dalla combinazione di effetti periferici (gastrocinetici) e antagonismo dei recettori dopaminergici nella “chemoreceptor trigger zone”, situata all’esterno della barriera ematoencefalica nell’area postrema. Gli studi nell’animale, in accordo alle basse concentrazioni rilevate nel cervello, indicano un effetto prevalentemente periferico del domperidone sui recettori dopaminergici.
Studi nell’uomo hanno dimostrato che il domperidone per via orale aumenta la pressione dello sfintere esofageo inferiore, migliora la motilità antroduodenale e accelera lo svuotamento gastrico.
Non ha effetti sulla secrezione gastrica.
Links sponsorizzati
Assorbimento
In soggetti a digiuno, il domperidone viene rapidamente assorbito dopo somministrazione per via orale, raggiungendo le concentrazioni plasmatiche di picco tra i 30 e i 60 minuti.
La bassa biodisponibilità assoluta del domperidone per via orale (circa il 15%) è dovuta ad un esteso effetto di “primo-passaggio” nella parete intestinale e nel fegato.
Sebbene la biodisponibilità del domperidone risulti aumentata in soggetti sani quando assunto dopo un pasto, i pazienti con disturbi gastro-intestinali devono prendere il farmaco 15-30 minuti prima del pasto. Una ridotta acidità gastrica compromette l'assorbimento del domperidone. La biodisponibilità orale è ridotta da una precedente somministrazione concomitante di cimetidina e di bicarbonato di sodio.
Il tempo del picco di assorbimento è leggermente ritardato e l'AUC è piuttosto aumentata quando il farmaco è assunto per via orale dopo un pasto.
Distribuzione
Il domperidone per via orale non mostra fenomeni di accumulo o di autoinduzione metabolica; dopo 90 minuti dalla somministrazione un livello di picco plasmatico di 21 ng/ml, dopo due settimane di somministrazione orale alla dose giornaliera di 30 mg, si è rivelato pressoché sovrapponibile a quello di 18 ng/ml ottenuto dopo la prima dose.
Il domperidone si lega per 91-93% alle proteine plasmatiche.
Gli studi sulla distribuzione negli animali, eseguiti con farmaco radiomarcato, hanno evidenziato un'ampia distribuzione tissutale ma basse concentrazioni cerebrali.
Piccole quantità di farmaco passano la placenta nei ratti.
Metabolismo
Il domperidone subisce un rapido ed esteso metabolismo epatico mediante idrossilazione e N-dealchilazione.
Studi di metabolismo in vitro con inibitori diagnostici indicano che il CYP3A4 è la forma del citocromo P-450 maggiormente coinvolta nella N-dealchilazione di domperidone, mentre CYP3A4, CYP1A2 e CYP2E1 sono coinvolti nella idrossilazione aromatica di domperidone.
Escrezione
L’escrezione urinaria e fecale ammontano rispettivamente al 31 % e al 66% della dose orale.
La proporzione di farmaco escreta immodificata è piccola (il 10% dell’escrezione fecale e circa l'1% dell’escrezione urinaria).
L'emivita plasmatica dopo una singola dose orale è di 7-9 ore nei volontari sani ma è prolungata in pazienti con grave insufficienza renale.
Studi di elettrofisiologia in vitro ed in vivo hanno dimostrato per il domperidone un generale, moderato rischio di allungamento dell’intervallo QT nell'uomo.
Negli esperimenti in vitro su cellule isolate transfettate con HERG e su miociti isolati di cavia, i rapporti di esposizione sono variati da 5 a 30 volte, quando sono stati confrontati i IC50 che inibiscono le correnti attraverso i canali ionici IKr e le concentrazioni della forma libera plasmatica nell’uomo dopo somministrazione della dose massima giornaliera di 20 mg (q.i.d.).
I margini di esposizione per il prolungamento del potenziale di azione negli esperimenti in vitro su tessuti cardiaci isolati superano le concentrazioni della forma libera plasmatica nell’uomo alla massima dose giornaliera (20 mg q.i.d.) di 17 volte.
Comunque i margini di sicurezza in modelli pro-aritmici in vitro (cuore isolato e perfuso alla Langendorff) e in modelli in vivo (cane, cavia, coniglio sensibilizzato alla torsione di punta) superano le concentrazioni plasmatiche della forma libera nell'uomo alla massima dose giornaliera (20 mg q.i.d.) più di 17 volte.
In presenza di inibizione del metabolismo via CYP3A4 le concentrazioni plasmatiche libere di domperidone possono aumentare fino a 10 volte.
Effetti teratogeni sono stati visti nel ratto ad una dose tossica elevata per la madre (più di 40 volte la dose raccomandata per l'uomo). In topi e conigli non è stata osservata teratogenicità.
Cellulosa microcristallina, crospovidone, aroma di limone*, magnesio stearato, saccarina sodica, sodio laurilsolfato, silice colloidale idrofobica anidra.
*aroma di limone: maltodestrina (fonte di glucosio), gomma arabica, idrossianisolo butilato, diossido di zolfo (E220), alfa-pinene, beta-pinene, mircene, limonene, gamma-terpinene, nerale e geraniale.
Non pertinente.
30 mesi.
Conservare a temperatura inferiore a 30°C. Tenere il blister ermeticamente chiuso per proteggere dall’umidità.
10, 20, 30, 40, 60 e 100 compresse in blister (PVC /PVDC/Alluminio).
Nessuna istruzione particolare.
CRINOS S.p.A., Via Pavia 6, 20136 Milano
RAXAR 10 mg compresse orodispersibili, 10 cpr AIC N. 039200011/M
RAXAR 10 mg compresse orodispersibili, 20 cpr AIC N. 039200023/M
RAXAR 10 mg compresse orodispersibili, 30 cpr AIC N. 039200035/M
RAXAR 10 mg compresse orodispersibili, 40 cpr AIC N. 039200047/M
RAXAR 10 mg compresse orodispersibili, 60 cpr AIC N. 039200050/M
RAXAR 10 mg compresse orodispersibili, 100 cpr AIC N. 039200062/M
20 Novembre 2009
Ottobre 2009