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RENAGEL 400 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
Ciascuna compressa contiene 400 mg di sevelamer cloridrato.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compressa rivestita con film.
Compresse biancastre, di forma ovale con impresso “Renagel 400” su un lato.
Renagel è indicato per il controllo dell’iperfosfatemia in pazienti adulti sottoposti ad emodialisi o a dialisi peritoneale. Renagel deve essere usato nel contesto di un approccio multiterapeutico che potrebbe includere integratori del calcio, 1,25-diidrossi-vitamina D3 o uno dei suoi analoghi, per controllare lo sviluppo della malattia ossea renale.
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Posologia
Dose iniziale
La dose iniziale raccomandata per Renagel è 2,4 g, 3,6 g o 4,8 g al giorno, in base alle esigenze cliniche e dei livelli di fosfatemia. Renagel deve essere assunto tre volte al giorno, con i pasti.
Livello del fosfato sierico in pazienti che non assumono chelanti del fosfato | Dose iniziale di Renagel compresse da 400 mg |
1,76 – 2,42 mmol/l (5,5-7,5 mg/dl) | 2 compresse, 3 volte al giorno |
2,42 – 2,91 mmol/l (7,5-9 mg/dl) | 3 compresse, 3 volte al giorno |
> 2,91 mmol/l | 4 compresse, 3 volte al giorno |
Per pazienti che hanno assunto in precedenza leganti del fosfato, la somministrazione di Renagel deve avvenire con titolazioni incrementali di un grammo, monitorando i livelli di fosfatemia al fine di garantire il raggiungimento di dosi giornaliere ottimali.
Titolazione e mantenimento
I livelli del fosfato sierico devono essere monitorati attentamente, e il dosaggio di Renagel deve essere regolato di conseguenza, al fine di diminuire tali livelli ad un valore uguale od inferiore a 1,76 mmol/l (5,5 mg/dl). Il livello di fosfato sierico deve essere controllato ogni 2-3 settimane, fino ad ottenere un valore stabile, ed in seguito ad intervalli regolari.
Il dosaggio può variare da 1 a 10 compresse per pasto. In uno studio clinico della durata di un anno, nella fase cronica si è usata una dose media giornaliera effettiva di 7 grammi di sevelamer.
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia di questo medicinale nei pazienti di età inferiore a 18 anni non sono state accertate. Renagel non è raccomandato nei bambini di età inferiore a 18 anni.
Compromissione renale
La sicurezza e l’efficacia di questo medicinale nei pazienti in pre-dialisi non è stata accertata. Renagel non è raccomandato in questi pazienti.
Modo di somministrazione
Per uso orale.
I pazienti devono assumere Renagel durante i pasti ed osservare la dieta prescritta. Ingerire le compresse intere.
• Ipersensibilità al sevelamer o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
• Ipofosfatemia
• Occlusione intestinale.
L’efficacia e la sicurezza di Renagel non sono state studiate in pazienti con:
• disturbi della deglutizione
• malattia infiammatoria intestinale in fase attiva
• disturbi della motilità gastrointestinale compresi gastroparesi non trattata o grave, diverticolosi e rallentato svuotamento gastrico anormalità od irregolarità dell’alvo
• pazienti che hanno subito un’estesa chirurgia gastrointestinale.
Pertanto è consigliabile somministrare Renagel con cautela a questi pazienti.
Occlusione intestinale e ileo/subileo
In rarissimi casi si sono osservati occlusione intestinale e ileo/subileo nei pazienti in trattamento con Renagel. La stipsi potrebbe rappresentare un prodromo. Durante il trattamento con Renagel, controllare attentamente i pazienti che soffrono di stipsi. Rivalutare il trattamento con Renagel nei pazienti che sviluppano stipsi severa o altri sintomi gastrointestinali di grave entità.
Vitamine liposolubili
A seconda della dieta e della natura dell’insufficienza renale terminale, i pazienti dializzati potrebbero manifestare una carenza delle vitamine A, D, E e K. Non è possibile escludere la capacità di legame di Renagel alle vitamine liposolubili contenute negli alimenti ingeriti. Pertanto, nei pazienti che non assumono queste vitamine, si consiglia di controllare i livelli delle vitamine A, D ed E e di valutare il livello di vitamina K mediante la misurazione del tempo di tromboplastina, somministrando un supplemento di tali vitamine se necessario. Nei pazienti sottoposti a dialisi peritoneale è consigliato l’ulteriore monitoraggio di vitamine e acido folico, poiché nello studio clinico non sono stati misurati i livelli delle vitamine A, D, E e K in questi pazienti.
Carenza di folato
Non vi sono attualmente dati sufficienti per escludere la possibilità della carenza di folato durante una terapia a lungo termine a base di Renagel.
Ipocalcemia/ipercalcemia
Nei pazienti con insufficienza renale si potrebbero sviluppare ipocalcemia o ipercalcemia. Renagel non contiene calcio. Monitorare i livelli del calcio sierico come consueto per il follow-up di pazienti dializzati. In caso di ipocalcemia, somministrare calcio elementare come integratore.
Acidosi metabolica
I pazienti affetti da insufficienza renale cronica sono predisposti a sviluppare acidosi metabolica. È stato riferito un peggioramento dell’acidosi dopo il passaggio da altri leganti del fosfato a sevelamer in vari studi in cui si osservavano livelli inferiori di bicarbonato nei pazienti trattati con sevelamer rispetto a quelli trattati con leganti a base di calcio. Si consiglia pertanto un monitoraggio attento dei livelli di bicarbonato sierico.
Peritonite
I pazienti dializzati sono soggetti a taluni rischi di infezione insiti nella specifica modalità di dialisi. La peritonite è una complicanza nota nei pazienti sottoposti a dialisi peritoneale (DP), e in uno studio clinico con Renagel sono stati riferiti alcuni casi di peritonite. Pertanto, i pazienti che ricevono DP devono essere seguiti attentamente, a garanzia dell’uso affidabile di una corretta tecnica asettica con tempestiva identificazione e gestione di qualsiasi segno e sintomo associato alla peritonite.
Medicinali antiaritmici e anticonvulsivanti
Esercitare cautela al momento di prescrivere Renagel a pazienti già in terapia con medicinali antiaritmici e anticonvulsivanti (vedere paragrafo 4.5).
Ipotiroidismo
È raccomandato un più attento monitoraggio dei pazienti affetti da ipotiroidismo ai quali vengano somministrati in concomitanza sevelamer cloridrato e levotiroxina (vedere paragrafo 4.5).
Trattamento cronico a lungo termine
Poiché i dati sull’uso cronico del sevelamer per oltre un anno non sono ancora disponibili, non è possibile escludere l’assorbimento e l’accumulo potenziali di sevelamer durante il trattamento a lungo termine (vedere paragrafo 5.2 Proprietà farmacocinetiche).
Iperparatiroidismo
Renagel da solo non è indicato per controllare l’iperparatiroidismo. Nei pazienti affetti da iperparatiroidismo secondario, somministrare Renagel come terapia combinata associando integratori del calcio, 1,25-diidrossi-vitamina D3 o uno dei suoi analoghi, per abbassare i livelli dell’ormone paratiroideo intatto (iPTH).
Cloruro nel siero
Il livello del cloruro nel siero può aumentare durante la terapia con Renagel poiché il cloruro può essere scambiato con il fosforo nel lume intestinale. Benché non sia stato osservato alcun aumento clinicamente significativo del livello del cloruro sierico, tale livello dovrà essere monitorato come di consueto per il follow-up di pazienti dializzati. Un grammo di Renagel contiene circa 180 mg (5,1 mEq) di cloruro.
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Non sono stati effettuati studi di interazione nei pazienti dializzati.
In studi di interazione effettuati su volontari sani, Renagel ha ridotto la biodisponibilità di ciprofloxacina di circa il 50%, nell’ambito di uno studio monodose. Di conseguenza, Renagel non deve essere assunto simultaneamente alla ciprofloxacina.
I pazienti che assumono medicinali antiaritmici per il controllo delle aritmie e medicinali anticonvulsivanti per il controllo di disordini convulsivi sono stati esclusi dagli studi clinici.
Procedere con cautela al momento di prescrivere Renagel ai pazienti che assumono anche questi medicinali.
Durante l’esperienza post-marketing sono stati riportati casi molti rari di aumento dei livelli di TSH in pazienti trattati contemporaneamente con Renagel e levotiroxina. Pertanto si consiglia un monitoraggio più attento dei livelli di TSH nei pazienti che assumono entrambi i medicinali.
Nei pazienti sottoposti a trapianto e con somministrazione concomitante di Renagel sono stati riferiti ridotti livelli di ciclosporina, micofenolato mofetil e tacrolimo senza alcuna conseguenza clinica (per esempio il rigetto del trapianto). Non essendo possibile escludere la possibilità di un’interazione dovrebbe essere effettuato un attento monitoraggio dei livelli ematici di ciclosporina, micofenolato mofetil e tacrolimo durante l’uso dell’associazione e dopo la sua sospensione.
In studi di interazione condotti su volontari sani, Renagel non ha avuto alcun effetto sulla biodisponibilità di digossina, warfarin, enalapril o metoprololo.
Renagel non è assorbito e può influire sulla biodisponibilità di altri medicinali. Al momento di somministrare qualunque medicinale, laddove un’eventuale riduzione della biodisponibilità possa avere un effetto clinicamente significativo sulla sicurezza o sull’efficacia, procedere alla somministrazione almeno un’ora prima o almeno tre ore dopo l’assunzione di Renagel. In alternativa, il medico deve considerare il controllo dei livelli ematici di tale medicinale.
Gravidanza:
La sicurezza di Renagel non è stata stabilita nel caso di donne in gravidanza. Negli studi sugli animali non sono state trovate prove di tossicità embrionale o fetale indotta dal sevelamer. Renagel deve essere somministrato durante la gravidanza solo se strettamente necessario e solo dopo un’attenta analisi del rapporto beneficio/rischio sia per la madre sia per il feto o bambino (Vedere paragrafo 5.3. Dati preclinici di sicurezza).
Allattamento:
La sicurezza di Renagel non è stata stabilita nel caso di donne che allattano. Renagel deve essere somministrato durante l’allattamento solo se strettamente necessario e solo dopo un’attenta analisi del rapporto beneficio/rischio sia per la madre sia per il neonato (Vedere paragrafo 5.3. Dati preclinici di sicurezza).
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.
In studi condotti in parallelo su 244 pazienti emodializzati con una durata del trattamento fino a 54 settimane e su 97 pazienti sottoposti a dialisi peritoneale con una durata del trattamento di 12 settimane, le reazioni avverse possibilmente o probabilmente correlate a Renagel che si sono verificate più di frequente (≥ 5% dei pazienti) riguardavano tutte disturbi della classe sistemica organica “alterazioni dell’apparato gastrointestinale”. Le reazioni avverse emerse da questi studi (299 pazienti) e dagli studi clinici non controllati (384 pazienti) sono elencate in ordine di frequenza nella tabella sottostante. A seconda della frequenza di riferimento gli effetti sono classificati come molto comuni (> 1/10), comuni (> 1/100, < 1/10), non comuni (> 1/1.000, < 1/100), rari (> 1/10.000, < 1/1.000), molto rari (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Patologie gastrointestinali |
Molto comuni (> 1/10): nausea, vomito |
Comuni (> 1/100, < 1/10): diarrea, dispepsia, flatulenza, dolore all’addome superiore, stitichezza |
Esperienza successiva all’immissione in commercio: Durante l’uso di Renagel successivamente all’approvazione sono stati riportati casi di prurito, rash, dolore addominale, occlusione intestinale, ileo/subileo, diverticolite e perforazione intestinale.
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Non sono stati riportati casi di sovradosaggio.
Sono stati somministrati a volontari sani fino a 14 grammi di Renagel, equivalenti a trentacinque compresse da 400 mg al giorno per otto giorni, senza l’insorgenza di alcun effetto indesiderato.
Trattamento dell’iperfosfatemia. Codice ATC: V03AE02.
Renagel contiene sevelamer, (poliallilamina idrocloruro), un polimero non assorbibile, chelante del fosfato, privo di metallo o calcio. Esso contiene ammine multiple separate attraverso un carbonio dalla struttura centrale del polimero. Le ammine in questione diventano parzialmente protonate nell’intestino ed interagiscono con le molecole di fosfato tramite legame ionico ed ad idrogeno. Grazie alla sua azione chelante del fosfato nel tratto gastrointestinale, il sevelamer riduce la concentrazione di fosfato nel siero.
Negli studi clinici il selevamer si è dimostrato efficace nel ridurre il fosfato nel siero in pazienti sottoposti ad emodialisi o a dialisi peritoneale.
Il sevelamer riduce l’incidenza di episodi di ipercalcemia, rispetto ai pazienti cui sono somministrati chelanti del fosfato a base di calcio, probabilmente perché il prodotto stesso non contiene calcio. Si è dimostrato il mantenimento degli effetti su fosfato e calcio per tutta la durata di uno studio con follow-up di un anno.
Studi condotti su modelli sperimentali animali hanno rilevato che il sevelamer lega gli acidi biliari in vitro ed in vivo. Il legame degli acidi biliari da parte di resine a scambio ionico è un metodo che si è dimostrato efficace nel ridurre il livello di colesterolo nel sangue. In studi clinici il colesterolo totale e il colesterolo LDL medi sono scesi del 15-31%. Questo effetto è stato osservato dopo due settimane e viene mantenuto con il trattamento a lungo termine. I trigliceridi, il colesterolo HDL e l’albumina non hanno subito variazioni.
In studi clinici su pazienti emodializzati, il sevelamer da solo non ha avuto un effetto costante e clinicamente significativo sui livelli sierici di ormone paratiroideo intatto (iPTH). Tuttavia, nello studio di 12 settimane su pazienti sottoposti a dialisi peritoneale sono state riscontrate riduzioni di iPTH simili a quelle per i pazienti che ricevevano calcio acetato. Nei pazienti affetti da iperparatiroidismo secondario, somministrare Renagel come terapia combinata associando integratori del calcio, 1,25-diidrossi-vitamina D3 o uno dei suoi analoghi, al fine di abbassare i livelli dell’ormone paratiroideo intatto (iPTH).
In uno studio clinico della durata di un anno, Renagel non ha dimostrato effetti avversi sul turnover osseo o sulla mineralizzazione rispetto al calcio carbonato.
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Secondo uno studio farmacocinetico monodose, condotto su volontari sani, Renagel non è assorbito dal tratto gastrointestinale. Non sono stati condotti studi di farmacocinetica in pazienti con insufficienza renale (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego).
In studi pre-clinici su ratti e cani, Renagel, ad una dose 10 volte superiore rispetto alla dose massima umana, ha ridotto l’assorbimento delle vitamine liposolubili D, E e K e dell’acido folico.
In uno studio sui ratti è stato rilevato un aumento del rame sierico con la somministrazione di sevelamer a dosi 15-30 volte superiori alla dose usata nell’uomo. Ciò non è stato tuttavia confermato in uno studio sui cani e negli studi clinici.
Attualmente non sono disponibili dati formali sulla carcinogenicità. Tuttavia, studi in vitro e in vivo hanno indicato che Renagel non ha potenziale genotossico. Inoltre, il prodotto medicinale non viene assorbito nel tratto gastrointestinale.
Gli studi sulla riproduzione non hanno evidenziato alcun legame tra sevelamer ed embrioletalità, fetotossicità o teratogenesi ai dosaggi testati (fino a 1 g/kg/giorno nei conigli e fino a 4,5 g/kg/giorno nei ratti).
Sono stati osservati deficit dell’ossificazione scheletrica in varie localizzazioni nei feti di ratti femmina cui è stata somministrata una dose pari ad 8-20 volte la dose massima umana di 200 mg/kg. Gli effetti potrebbero essere legati alla deplezione della vitamina D e/o della vitamina K a queste alte dosi.
Compressa:
Silice anidra colloidale
Acido stearico
Rivestimento del film:
Ipromellosa
Monogliceridi diacetilati
Inchiostro di stampa:
Ossido di ferro nero (E172)
Glicole propilenico
Ipromellosa
Non pertinente.
2 anni.
Non conservare a temperatura superiore ai 25ºC.
Tenere il flacone ben chiuso per proteggere il medicinale dall’umidità.
Flaconi di HDPE, dotati di un coperchio di sicurezza per bambini realizzato in polipropilene e di una chiusura interna ad induzione in lamina di alluminio.
Sono disponibili le seguenti confezioni:
1 flacone da 360 compresse
2 flaconi da 360 compresse
3 flaconi da 360 compresse
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna istruzione particolare.
Genzyme Europe B.V., Gooimeer 10, 1411 DD Naarden, Paesi Bassi
EU/1/99/123/005, AIC: 034676054
EU/1/99/123/006, AIC: 034676066
EU/1/99/123/007, AIC: 034676078
Data della prima autorizzazione: 23/04/2001
Rinnovo dell’autorizzazione: 02/02/2010