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RISPERDAL - Polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato per uso intramuscolare
RISPERDAL 25 mg/2 ml polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato per uso intramuscolare.
2 ml di sospensione contengono, principio attivo: risperidone 25 mg
RISPERDAL 37,5 mg/2 ml polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato per uso intramuscolare.
2 ml di sospensione contengono, principio attivo: risperidone 37,5 mg
RISPERDAL 50 mg/2 ml polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato per uso intramuscolare.
2 ml di sospensione contengono, principio attivo: risperidone 50 mg
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato per uso intramuscolare
Flaconcino con polvere.
Polvere scorrevole di colore bianco/biancastro.
Siringa pre-riempita con il solvente per la ricostituzione
Soluzione acquosa chiara ed incolore.
Il prodotto dopo ricostituzione si presenta come una sospensione uniforme, densa, e di colore lattiginoso.
RISPERDAL iniettabile è indicato per la terapia di mantenimento della schizofrenia in pazienti attualmente stabilizzati con antipsicotici orali.
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Adulti
Dose iniziale
Per la maggior parte dei pazienti la dose raccomandata è di 25 mg per via intramuscolare ogni due settimane.
Per i pazienti in trattamento con una dose fissa di risperidone orale da almeno 2 settimane, deve essere considerato lo schema di conversione che segue. I pazienti trattati con una dose di 4 mg o inferiore di risperidone orale devono ricevere 25 mg di RISPERDAL iniettabile, mentre per i pazienti trattati con dosi orali più elevate è necessario considerare la dose più alta di RISPERDAL iniettabile di 37,5 mg.
Per i pazienti che non stanno assumendo risperidone orale, nella scelta della dose iniziale intramuscolare si deve considerare il dosaggio del trattamento orale precedente. La dose iniziale raccomandata è di 25 mg di RISPERDAL iniettabile ogni due settimane. Per i pazienti che stanno assumendo i dosaggi più elevati dell’antipsicotico orale usato deve essere considerata la dose più alta di RISPERDAL iniettabile di 37,5 mg.
Durante la fase di latenza di tre settimane, dopo la prima iniezione di RISPERDAL iniettabile, deve essere assicurata una sufficiente copertura con risperidone orale o con il precedente antipsicotico (vedere paragrafo 5.2).
RISPERDAL iniettabile non deve essere usato nelle esacerbazioni acute della schizofrenia, senza assicurare una sufficiente copertura antipsicotica con risperidone orale o con il precedente antipsicotico durante la fase di latenza di 3 settimane che segue la prima iniezione di RISPERDAL iniettabile.
Dose di mantenimento
Per la maggior parte dei pazienti la dose raccomandata è di 25 mg per via intramuscolare ogni due settimane. Alcuni pazienti potrebbero trarre beneficio dalle dosi più elevate di 37,5 e 50 mg. Il passaggio da una dose a quella più elevata non può essere effettuato prima che siano trascorse almeno 4 settimane. L’effetto di questo aggiustamento del dosaggio non può essere previsto prima di 3 settimane dalla prima iniezione con la dose più alta. Negli studi clinici non si sono osservati benefici aggiuntivi con la dose da 75 mg. Dosi superiori ai 50 mg ogni due settimane non sono raccomandate.
Anziani
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose. La dose raccomandata è di 25 mg per via intramuscolare ogni due settimane. Per i pazienti che non stanno assumendo risperidone orale, la dose raccomandata è di 25 mg di RISPERDAL iniettabile ogni due settimane. Per i pazienti in trattamento con una dose fissa di risperidone orale da almeno 2 settimane, deve essere considerato lo schema di conversione che segue. I pazienti trattati con una dose di 4 mg o inferiore di risperidone orale devono ricevere 25 mg di RISPERDAL iniettabile, mentre per i pazienti trattati con dosi orali più elevate è necessario considerare la dose più alta di RISPERDAL iniettabile di 37,5 mg.
Durante la fase di latenza di tre settimane, dopo la prima iniezione di RISPERDAL iniettabile, deve essere assicurata una sufficiente copertura con antipsicotico (vedere paragrafo 5.2). I dati clinici per RISPERDAL iniettabile nell’anziano sono limitati. RISPERDAL iniettabile deve essere usato con cautela nell’anziano.
Insufficienza epatica e renale
RISPERDAL iniettabile non è stato studiato in pazienti con funzionalità epatica e renale ridotte.
Se i pazienti con insufficienza epatica o renale necessitano di un trattamento con RISPERDAL iniettabile, si raccomanda una dose iniziale di 0,5 mg di risperidone orale due volte al giorno nel corso della prima settimana. La seconda settimana è possibile somministrare 1 mg due volte al giorno o 2 mg una volta al giorno. Se la dose orale totale giornaliera di almeno 2 mg è ben tollerata, è possibile somministrare per iniezione 25 mg di RISPERDAL iniettabile ogni 2 settimane.
Durante la fase di latenza di tre settimane, dopo la prima iniezione di RISPERDAL iniettabile, deve essere assicurata una sufficiente copertura con antipsicotico (vedere paragrafo 5.2).
Pazienti pediatrici
RISPERDAL iniettabile non è raccomandato per l’uso nei bambini al di sotto di 18 anni di età, a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e sull’efficacia.
Modo di somministrazione
RISPERDAL iniettabile deve essere somministrato ogni due settimane per iniezione intramuscolare profonda nel deltoide o nel gluteo, utilizzando l’ago di sicurezza appropriato. Per la somministrazione nel deltoide, usare l’ago da 2,5 cm, alternando le iniezioni tra le due braccia. Per la somministrazione nel gluteo, usare l’ago da 5 cm alternando le iniezioni tra i due glutei. Non somministrare per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 6.6).
Per le istruzioni sulla preparazione e la manipolazione di RISPERDAL iniettabile, vedere il paragrafo 6.6.
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Per i pazienti che non hanno mai assunto risperidone, si raccomanda di stabilire la tollerabilità a risperidone orale, prima di iniziare il trattamento con RISPERDAL iniettabile (vedere paragrafo 4.2).
Pazienti anziani con demenza
RISPERDAL iniettabile non è stato studiato in pazienti anziani con demenza, pertanto non è indicato per l’impiego in questo gruppo di pazienti.
Mortalità globale
In una metanalisi di diciassette studi clinici controllati su antipsicotici atipici, compreso RISPERDAL orale, è stato evidenziato un aumento della mortalità rispetto a placebo nei pazienti anziani con demenza trattati con antipsicotici atipici. In studi clinici con RISPERDAL orale controllati verso placebo, condotti in questa popolazione, l’incidenza di mortalità era del 4,0% nei pazienti trattati con RISPERDAL rispetto al 3,1% nei pazienti che avevano ricevuto placebo. Il rapporto di probabilità (intervallo di confidenza esatto al 95%) era di 1,21 (0,7, 2,1). L’età media (range) dei pazienti deceduti era di 86 anni (range 67-100).
Uso concomitante di furosemide
Negli studi clinici di RISPERDAL orale controllati verso placebo, condotti in pazienti anziani con demenza, è stata osservata una maggiore incidenza di mortalità nei pazienti trattati con furosemide e risperidone (7,3%; età media 89 anni, range 75-97), rispetto ai pazienti trattati solo con risperidone (3,1%; età media 84 anni, range 70-96) o solo con furosemide (4,1%; età media 80 anni, range 67- 90). L’aumento della mortalità nei pazienti trattati con furosemide e risperidone è stato osservato in due dei quattro studi clinici. L’uso concomitante di risperidone con altri diuretici (principalmente diuretici tiazidici usati a basse dosi) non è stato associato ad osservazioni simili.
Non è stato identificato alcun meccanismo patofisiologico che spieghi questa osservazione, né è stato osservato alcun modello compatibile per le cause di decesso. Ciononostante, bisogna prestare attenzione e considerare i rischi e i benefici di questa associazione o di associazioni con altri potenti diuretici, prima di decidere di utilizzarla. Non è stato osservato alcun aumento nell’incidenza di mortalità fra i pazienti che assumevano altri diuretici in concomitanza a risperidone. A prescindere dal trattamento, la disidratazione era un fattore di rischio globale per mortalità, e pertanto deve essere accuratamente evitata nei pazienti anziani con demenza.
Eventi avversi cerebrovascolari (EACV)
In studi clinici controllati verso placebo, in pazienti anziani con demenza, è stato osservato un aumento significativo dell’incidenza (circa 3 volte) di eventi avversi cerebrovascolari (EACV), quali ictus (compresi gli eventi fatali) e attacco ischemico transitorio in pazienti trattati con RISPERDAL, rispetto a quelli trattati con placebo (età media 85 anni; range 73 - 97). I dati aggregati di sei studi clinici controllati verso placebo condotti principalmente in pazienti anziani (> 65 anni) con demenza, hanno mostrato che gli EACV (gravi e non gravi, associati) avvenivano nel 3,3% (33/1009) dei pazienti trattati con risperidone e nell’ 1,2% (8/7 12) di quelli trattati con placebo. Il rapporto di probabilità (intervallo di confidenza esatto al 95%) era di 2,96 (1,34, 7,50). Il meccanismo per questo aumentato rischio non è noto. Un aumentato rischio non può essere escluso per altri antipsicotici o in altre popolazioni di pazienti. RISPERDAL iniettabile deve essere usato con cautela in pazienti con fattori di rischio per ictus.
Ipotensione ortostatica
In relazione all’attività alfa-bloccante di risperidone, può manifestarsi ipotensione (ortostatica), specialmente durante la fase iniziale del trattamento. Nella fase di postmarketing è stata osservata ipotensione clinicamente significativa con l’impiego concomitante di risperidone e di un trattamento antipertensivo. Risperidone deve essere somministrato con cautela in pazienti con malattie cardiovascolari note (ad esempio, scompenso cardiaco, infarto miocardico, alterazioni della conduzione, disidratazione, ipovolemia o patologie cerebrovascolari). Nel caso in cui persista un’ipotensione ortostatica clinicamente rilevante, l’opportunità di proseguire il trattamento con RISPERDAL iniettabile deve essere valutata in base al rapporto rischio/beneficio.
Discinesia tardiva/Sintomi extrapiramidali (DT/EPS)
I farmaci con proprietà di antagonismo dei recettori dopaminergici sono stati associati ad induzione di discinesia tardiva, caratterizzata da movimenti ritmici involontari, prevalentemente di lingua e/o viso. L’insorgenza di sintomi extrapiramidali è un fattore di rischio per discinesia tardiva. Qualora si manifestassero i segni e i sintomi di discinesia tardiva, deve essere considerata la possibilità di interrompere qualsiasi trattamento antipsicotico.
Sindrome neurolettica maligna (SNM)
Con la somministrazione di farmaci antipsicotici è stata segnalata l’insorgenza della Sindrome Neurolettica Maligna, caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare, instabilità autonomica, alterazione dello stato di coscienza ed elevati livelli della creatinofosfochinasi sierica. Ulteriori segni potrebbero includere mioglobinuria (rabdomiolisi) ed insufficienza renale acuta. In questo caso, è necessario sospendere la somministrazione di tutti gli antipsicotici, compreso RISPERDAL iniettabile.
Morbo di Parkinson e demenza a corpi di Lewy
Prima di prescrivere degli antipsicotici, compreso RISPERDAL iniettabile, a pazienti affetti da Morbo di Parkinson o Demenza a corpi di Lewy (DLB), i medici devono valutare il rapporto rischio/beneficio. Il Morbo di Parkinson potrebbe peggiorare con risperidone. Entrambi i gruppi di pazienti potrebbero essere maggiormente a rischio di Sindrome neurolettica maligna, così come maggiormente sensibili ai farmaci antipsicotici; questi pazienti erano stati esclusi dagli studi clinici. L’aumento di tale sensibilità può manifestarsi con confusione, sedazione, instabilità posturale con frequenti cadute, oltre a sintomi extrapiramidali.
Iperglicemia
In casi molto rari, durante il trattamento con RISPERDAL iniettabile, sono state segnalate iperglicemia o esacerbazione di un diabete preesistente. Si consiglia di porre sotto adeguato monitoraggio clinico i pazienti diabetici e quelli con fattori di rischio per lo sviluppo di diabete mellito.
Iperprolattinemia
Studi su colture tissutali suggeriscono che la crescita cellulare nei tumori della mammella negli umani potrebbe essere stimolata dalla prolattina.
Sebbene non sia stata finora dimostrata in studi clinici ed epidemiologici una chiara associazione con la somministrazione di antipsicotici, si raccomanda cautela nei pazienti con pertinente storia clinica. RISPERDAL iniettabile deve essere usato con cautela in pazienti con preesistente iperprolattinemia e in pazienti con tumori potenzialmente prolattino-dipendenti.
Prolungamento dell’intervallo QT
Nella fase di postmarketing è stato riportato molto raramente un prolungamento dell’intervallo QT. Come per gli altri antipsicotici, occorre osservare cautela quando risperidone è prescritto a pazienti con patologie cardiovascolari note, storia familiare di prolungamento dell’intervallo QT, bradicardia o squilibri elettrolitici (ipopotassiemia, ipomagnesiemia), poiché potrebbe aumentare il rischio di effetti aritmogenici, e nell’uso concomitante di farmaci noti per causare il prolungamento del tratto QT.
Convulsioni
RISPERDAL iniettabile deve essere usato con cautela nei pazienti con storia di convulsioni o altre condizioni che potrebbero abbassare la soglia convulsiva.
Priapismo
Con RISPERDAL iniettabile potrebbe verificarsi priapismo, a causa della sua attività di blocco dei recettori alfa-adrenergici.
Termoregolazione corporea
I farmaci antipsicotici sono stati indicati come in grado di compromettere la capacità dell’organismo di ridurre la temperatura corporea interna. Si consiglia di prestare la dovuta cautela nel prescrivere RISPERDAL iniettabile a pazienti che possono andare incontro a condizioni che potrebbero causare un aumento della temperatura corporea interna, ad esempio, intensa attività fisica, esposizione a calore estremo, somministrazione concomitante di farmaci con attività anticolinergica, o predisposizione alla disidratazione.
Aumento ponderale
Analogamente a quanto accade con altri antipsicotici, i pazienti devono essere informati della possibilità di aumento ponderale. Il peso deve essere misurato regolarmente.
Insufficienza renale o epatica
Sebbene risperidone orale sia stato studiato, RISPERDAL iniettabile non è stato studiato in pazienti con insufficienza renale o epatica. RISPERDAL iniettabile deve essere somministrato con cautela in questo gruppo di pazienti (vedere paragrafo 4.2).
Somministrazione
Prestare la massima attenzione per evitare di iniettare inavvertitamente RISPERDAL iniettabile in un vaso sanguigno.
Eccipienti
Questo medicinale contiene meno di 1 mmole di sodio (23 mg) per dose, quindi è essenzialmente privo di sodio.
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Sono stati condotti studi di interazione con RISPERDAL orale.
Come con altri antipsicotici, si raccomanda cautela nel prescrivere risperidone in associazione a farmaci noti per causare il prolungamento dell’intervallo QT, quali, antiaritmici di classe Ia (ad esempio, chinidina, disopiramide, procainamide), antiaritmici di classe III (ad esempio, amiodarone, sotalolo), antidepressivi triciclici (ad esempio., amitriptilina), antidepressivi tetraciclici (ad esempio. maprotilina), alcuni antistaminici, altri antipsicotici, alcuni antimalarici (ad esempio, chinino e meflochina), e con farmaci che inducono squilibri elettrolitici (ipokaliemia, ipomagnesemia), bradicardia, o con quelli che inibiscono il metabolismo epatico di risperidone. Questo è un elenco indicativo e non esaustivo.
Potenziale capacità di RISPERDAL iniettabile di influire su altri farmaci
Risperidone deve essere usato con cautela in combinazione con altre sostanze che agiscono a livello centrale, includendo specialmente alcool, oppiacei, antistaminici e benzodiazepine a causa dell’aumentato rischio di sedazione.
RISPERDAL iniettabile potrebbe antagonizzare l’effetto della levodopa e di altri agonisti della dopamina. Se si ritiene necessaria questa associazione, particolarmente nella fase finale del morbo di parkinson, deve essere prescritta la dose efficace più bassa di ciascun trattamento.
Nel postmarketing, con l’impiego concomitante di risperidone e di un trattamento antiipertensivo, è stata osservata ipotensione clinicamente significativa.
RISPERDAL non mostra effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica di litio, valproato, digossina o topiramato.
Potenziale capacità di altri farmaci di influire su RISPERDAL iniettabile
È stato osservato che carbamazepina riduce le concentrazioni plasmatiche della frazione antipsicotica attiva di risperidone. Effetti simili potrebbero essere osservati ad esempio. con rifampicina, fenitoina e fenobarbital, che sono anche induttori dell’enzima epatico CYP 3A4, come pure della glicoproteina P (P-gp). Il medico deve rivalutare il dosaggio di RISPERDAL iniettabile quando viene iniziato o sospeso un trattamento con carbamazepina o con altri induttori dell’enzima epatico CYP 3A4/glicoproteina P (P-gp).
Fluoxetina e paroxetina, inibitori del CYP 2D6, aumentano la concentrazione plasmatica di risperidone, ma in maniera inferiore quella della frazione antipsicotica attiva. È atteso che altri inibitori del CYP 2D6, come chinidina, potrebbero influenzare i livelli plasmatici di risperidone in maniera analoga. Il medico deve rivalutare il dosaggio di RISPERDAL iniettabile, quando viene iniziato o sospeso un trattamento concomitante con fluoxetina o paroxetina.
Verapamil, un inibitore del CYP 3A4 e della P-gp, aumenta la concentrazione plasmatica di risperidone.
Galantamina e donepezil non mostrano un effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica di risperidone e della frazione antipsicotica attiva.
Fenotiazine, antidepressivi triciclici ed alcuni beta-bloccanti potrebbero aumentare le concentrazioni plasmatiche di risperidone, ma non quelle della frazione antipsicotica attiva. Amitriptilina non incide sulla farmacocinetica di risperidone, né sulla frazione antipsicotica attiva. Cimetidina e ranitidina aumentano la biodisponibilità di risperidone, ma solo marginalmente quella della frazione antipsicotica attiva. Eritromicina, un inibitore del CYP 3A4, non altera la farmacocinetica di risperidone, né della frazione antipsicotica attiva.
Vedere il paragrafo 4.4 relativo all’incremento di mortalità in pazienti anziani con demenza trattati in associazione con furosemide.
Gravidanza
Non esistono dati sufficienti relativi all’impiego di risperidone in donne gravide. Sulla base dei dati postmarketing, sono stati osservati sintomi extrapiramidali reversibili nel neonato con l’impiego di risperidone nell’ultimo trimestre di gravidanza. Di conseguenza, i neonati devono essere tenuti sotto stretta osservazione. Risperidone non ha evidenziato effetti teratogeni negli studi sugli animali, ma sono stati riscontrati altri tipi di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli umani non è noto. Pertanto, RISPERDAL iniettabile non deve essere impiegato in gravidanza, a meno che non sia strettamente necessario.
Allattamento
Negli studi sugli animali, risperidone e 9-idrossi-risperidone vengono escreti nel latte. È stato dimostrato che risperidone e 9-idrossi-risperidone sono anche escreti in piccole quantità nel latte materno. Non ci sono dati disponibili sugli effetti avversi nei bambini allattati al seno. Pertanto, il vantaggio dell’allattamento al seno deve essere ponderato verso il potenziale rischio per il bambino.
RISPERDAL iniettabile interferisce in forma lieve o moderata con la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari, a causa dei potenziali effetti a carico del sistema nervoso e della vista (vedere paragrafo 4.8). Pertanto, i pazienti devono essere avvisati di non guidare, né di condurre macchinari, finché non sia nota la loro sensibilità individuale.
Le reazioni avverse da farmaco (ADR) più frequentemente riportate (incidenza ≥1/10) sono: Insonnia, ansia, cefalea, infezione delle vie respiratorie superiori, parkinsonismo, depressione, e acatisia.
Sono state riportate, nella fase postmarketing, gravi reazioni al sito di iniezione, che comprendevano: necrosi nel sito di iniezione, ascesso, cellulite, ulcera, ematoma, cisti e noduli. La frequenza è considerata non nota (non può essere stimata dai dati disponibili). Casi isolati hanno richiesto un intervento chirurgico.
Le seguenti sono tutte le reazioni avverse da farmaco segnalate negli studi clinici e nell’esperienza postmarketing. Si applicano i seguenti termini e le relative frequenze: molto comuni (≥1/10), comuni (da ≥1/100 a <1/10), non comuni (da ≥1/1000 a <1/100), rare (da ≥1/10.000 a <1/1000), molto rare (<1/10.000) e non note (impossibili da stimare dai dati degli studi clinici a disposizione).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Reazioni avverse da farmaco per classificazione sistemica organica e frequenza
Esami diagnostici
Comuni: alterazione dell’elettrocardiogramma, aumento della prolattina ematicaa, aumento della glicemia, aumento degli enzimi epatici, aumento delle transaminasi, aumento di gamma-glutamil transferasi, aumento ponderale, calo ponderale.
Non comuni: prolungamento dell’intervallo QT da esame elettrocardiografico.
Patologie cardiache
Comuni: blocco atrioventricolare, tachicardia.
Non comuni: blocco cardiaco di branca, fibrillazione atriale, bradicardia, bradicardia sinusale, palpitazioni.
Patologie del sistema emolinfopoietico
Comuni: anemia.
Non comuni: trombocitopenia, neutropenia.
Non note: agranulocitosi.
Patologie del sistema nervoso
Molto comuni: parkinsonismob, acatisiab, cefalea.
Comuni: discinesia tardiva, distoniab, discinesiab, tremore, sonnolenza, sedazione, capogiri.
Non comuni: convulsioni, sincope, capogiri posturali, ipoestesia, parestesia, letargia, ipersonnia.
Patologie dell’occhio
Comuni: vista offuscata, congiuntivite.
Non note: occlusione dell’arteria retinica.
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Comuni: vertigini.
Non comuni: dolore auricolare.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Comuni: dispnea, tosse, congestione nasale, dolore laringofaringeo.
Rare: sindrome da apnea notturna.
Patologie gastrointestinali
Comuni: vomito, diarrea, costipazione, nausea, dolore addominale, dispepsia, mal di denti, secchezza delle fauci, disturbi gastrici, gastrite.
Rare: occlusione intestinale, pancreatite.
Patologie renali e urinarie
Comuni: incontinenza urinaria.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comuni: rash, eczema
Non comuni: angiodema, prurito, acne, alopecia, secchezza cutanea.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Comuni: artralgia, mal di schiena, dolore alle estremità, mialgia.
Non comuni: debolezza muscolare, dolore al collo, dolore alle natiche, dolore toracico muscoloscheletrico.
Patologie endocrine
Rare: inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Non comuni: aumento dell’appetito, diminuzione dell’appetito.
Molto rari: chetoacidosi diabetica.
Non noti: intossicazione da acqua.
Infezioni e infestazioni
Molto comuni: infezione delle vie respiratorie superiori.
Comuni: polmonite, influenza, infezione delle vie respiratorie inferiori, bronchite, infezione delle vie urinarie, infezione auricolare, sinusite, Infezione virale.
Non comuni: cistite, gastroenterite, infezione, infezione localizzata, ascesso sottocutaneo.
Trauma, avvelenamento e complicazioni procedurali
Comuni: caduta.
Non comuni: dolore da procedura.
Patologie vascolari
Comuni: ipertensione, ipotensione.
Non comuni: ipotensione ortostatica.
Disturbi generali e condizioni del sito di somministrazione
Comuni: piressia, edema periferico, dolore toracico, affaticamento, dolore, dolore nel sito di iniezione, astenia, sindrome influenzale.
Non comuni: indurimento del sito di iniezione, indurimento, reazione al sito di iniezione, malessere a livello toracico, fiacchezza, malessere.
Rari: ipotermia.
Disturbi del sistema immunitario
Non comuni: ipersensibilità.
Non noti: reazione anafilattica.
Patologie epatobiliari
Rare: ittero.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Comuni: amenorrea, disfunzione erettile, galatorrea.
Non comuni: disfunzione sessuale, ginecomastia.
Non note: priapismo.
Disturbi psichiatrici
Molto comuni: depressione, insonnia, ansia
Comuni: agitazione, disturbi del sonno.
Non comuni: mania, diminuzione della libido, nervosismo.
a L’iperprolattinemia può portare in alcuni casi a ginecomastia, disturbi mestruali, amenorrea, galattorrea.
b Potrebbero verificarsi disordini extrapiramidali: Parkinsonismo (ipersecrezione salivare, rigidità muscoloscheletrica, parkinsonismo, ptialismo con perdita di saliva, rigidità a scatti, bradicinesia, ipocinesia, facies a maschera, tensione muscolare, acinesia, rigidità nucale, rigidità muscolare, andatura parkinsoniana e riflesso glabellare anormale), acatisia (acatisia, irrequietezza, ipercinesia e sindrome delle gambe senza riposo), tremore, discinesia (discinesia, contrazioni muscolari, coreoatetosi, atetosi e mioclonia), distonia.
Distonia comprende distonia, spasmi muscolari, ipertonia, torcicollo, contrazioni muscolari involontarie, contrattura muscolare, blefarospasmo, oculogiro, paralisi della lingua, spasmo facciale, laringospasmo, miotonia, opistotono, spasmo orofaringeo, pleurotono, spasmo linguale e trisma. Tremore comprende tremore e tremore parkinsoniano a riposo. È importante notare che sono inclusi un più ampio spettro di sintomi, non necessariamente di origine extrapiramidale.
Quello che segue è un elenco di reazioni avverse da farmaco (ADR) aggiuntive, associate a risperidone, che sono state identificate come tali nel corso di studi clinici sulla formulazione orale di risperidone (RISPERDAL), ma non riscontrate come tali negli studi clinici su RISPERDAL iniettabile.
Altre reazioni avverse da farmaco segnalate con RISPERDAL orale, ma non con RISPERDAL iniettabile, per classificazione sistemica organica
Esami diagnostici
Aumento della temperatura corporea, aumento della conta degli eosinofili, diminuzione della conta dei globuli bianchi, diminuzione dell’emoglobina, aumento della creatina fosfochinasi ematica, diminuzione della temperatura corporea.
Infezioni ed infestazioni
Tonsillite, cellulite, otite media, infezione oculare, acarodermatite, infezione delle vie respiratorie, onicomicosi, otite media cronica.
Patologie del sistema emolinfopoietico
Granulocitopenia.
Disturbi del sistema immunitario
Ipersensibilità al farmaco.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Anoressia, polidipsia.
Disturbi psichiatrici
Stato confusionale, svogliatezza, anorgasmia, appiattimento affettivo.
Patologie del sistema nervoso
Mancata risposta agli stimoli, perdita di coscienza, sindrome neurolettica maligna, coma diabetico, accidente cerebrovascolare, Livello depresso dello stato di coscienza, ischemia cerebrale, disturbo cerebrovascolare, attacco ischemico transitorio, disartria, turbe dell’attenzione, disturbo dell’equilibrio, disturbo dell’eloquio, anomalie della coordinazione, disturbo del movimento.
Patologie dell’occhio
Iperemia oculare, secrezione oculare, rigonfiamento oculare, secchezza oculare, aumento della lacrimazione, fotofobia, riduzione dell’acutezza visiva, roteazione degli occhi, glaucoma
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Tinnito.
Patologie vascolari
Rossore.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Dispnea sibilante, polmonite da aspirazione, congestione polmonare, disturbo respiratorio, rantoli, epistassi, congestione del tratto respiratorio, iperventilazione, disfonia,
Patologie gastrointestinali
Disfagia, incontinenza fecale, fecaloma, rigonfiamento delle labbra, cheilite.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Lesioni cutanee, disturbi cutanei, decolorazione cutanea, dermatite seborroica, ipercheratosi, forfora, eritema.
Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e dell’apparato osseo
Rabdomiolisi, gonfiore articolare, postura anormale, rigidità articolare.
Patologie renali ed urinarie
Enuresi, disuria, pollachiuria.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Disturbi dell’eiaculazione, secrezioni vaginali, disturbi mestruali.
Disturbi generali e condizioni al sito di somministrazione
Edema generalizzato, edema facciale, disturbi dell’andatura, arsura, brividi, estremità fredde, sindrome da sospensione del farmaco.
Effetti di classe
Analogamente agli altri antipsicotici, con risperidone nella fase postmarketing sono stati segnalati casi molto rari di prolungamento dell’intervallo QT. Altri effetti cardiaci relativi alla classe, riportati con antipsicotici che prolungano l’intervallo QT, comprendono aritmia ventricolare, fibrillazione ventricolare, tachicardia ventricolare, morte improvvisa, arresto cardiaco e torsades de pointes (torsione di punta).
Aumento ponderale
Nello studio clinico in doppio cieco, controllato verso placebo, della durata di 12 settimane, all’endpoint è stato osservato un aumento ponderale ≥ 7% nel 9% dei pazienti trattati con RISPERDAL iniettabile, rispetto al 6% dei pazienti trattati con placebo. Nello studio clinico in aperto di RISPERDAL iniettabile, della durata di 1 anno, le variazioni del peso corporeo nei singoli pazienti sono state in linea di massima comprese entro ±7% rispetto al basale. Il 25% dei pazienti ha avuto un aumento ponderale ≥7%.
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Benché la probabilità di sovradosaggio con somministrazione parenterale del farmaco sia inferiore rispetto al farmaco assunto per via orale, si riportano le informazioni relative all’orale.
Sintomi
In linea generale, i segni e i sintomi riportati sono stati quelli derivanti da un’accentuazione degli effetti farmacologici noti di risperidone. Questi comprendono sonnolenza e sedazione, tachicardia ed ipotensione, e sintomi extrapiramidali. In sovradosaggio, sono stati riportati prolungamento del tratto QT e convulsioni. È stata riportata Torsade de Pointes in associazione al sovradosaggio combinato di RISPERDAL orale e paroxetina.
In caso di sovradosaggio acuto, è necessario considerare la possibilità che siano coinvolti più farmaci.
Trattamento
Stabilire e mantenere la pervietà delle vie respiratorie e assicurare un’adeguata ossigenazione e ventilazione. Occorre iniziare immediatamente il monitoraggio cardiovascolare che deve includere un monitoraggio elettrocardiografico continuo, per individuare possibili aritmie.
Non esiste un antidoto specifico a RISPERDAL. Pertanto devono essere istituite appropriate misure generali di supporto. L’ipotensione e il collasso circolatorio devono essere trattati con misure appropriate, quali fluidi e.v. e/o agenti simpaticomimetici. In caso di sintomi extra-piramidali gravi, occorre somministrare farmaci anticolinergici. Proseguire un attento monitoraggio e una supervisione clinica fino al ristabilimento del paziente.
Categoria farmacoterapeutica: altri antipsicotici, Codice ATC: N05AX08.
Meccanismo d’azione
Risperidone è un antagonista selettivo monoaminergico con proprietà uniche. Possiede un’elevata affinità per i recettori serotoninergici 5-HT2 e per quelli dopaminergici D2. Risperidone si lega inoltre ai recettori alfa1-adrenergici e, con minore affinità, a quelli H1-istaminergici e alfa2-adrenergici. Risperidone non ha affinità per i recettori colinergici. Benché risperidone sia un potente antagonista D2, il che è ritenuto in grado di migliorare i sintomi positivi della schizofrenia, provoca una minore depressione dell’attività motoria e induzione della catalessi rispetto agli antipsicotici classici. L’antagonismo centrale bilanciato tra serotonina e dopamina può ridurre il rischio di effetti indesiderati extrapiramidali ed estendere l’attività terapeutica ai sintomi negativi e affettivi della schizofrenia.
Efficacia clinica
L’efficacia di RISPERDAL iniettabile (25 mg e 50 mg) nella gestione delle manifestazioni di disturbi psicotici (schizofrenia/disturbo schizoaffettivo) è stata stabilita in uno studio clinico controllato verso placebo, della durata di 12 settimane, condotto in pazienti psicotici adulti ospedalieri e ambulatoriali che soddisfacevano i criteri DSM-IV per la schizofrenia.
In uno studio clinico comparativo di 12 settimane, condotto in pazienti stabili con schizofrenia, RISPERDAL iniettabile si è dimostrato efficace quanto la formulazione orale in compresse. L’efficacia e la sicurezza di RISPERDAL iniettabile nel lungo termine (50 settimane) sono state valutate inoltre in uno studio clinico in aperto, condotto in pazienti psicotici stabili ospedalieri e ambulatoriali, che soddisfacevano i criteri DSM-IV per la schizofrenia o per il disturbo schizoaffettivo. Con RISPERDAL iniettabile l’efficacia nel tempo è stata mantenuta.
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Assorbimento
L’assorbimento di risperidone da RISPERDAL iniettabile è completo.
Dopo una singola iniezione intramuscolare di RISPERDAL iniettabile, il profilo di rilascio consiste in un piccolo rilascio iniziale di risperidone (<1% della dose), seguito da un periodo di latenza di 3 settimane. Il rilascio principale di risperidone ha inizio dalla terza settimana in avanti e viene mantenuto per un periodo di 4-6 settimane, per ridursi dalla settimana 7. L’integrazione con antipsicotici orali deve essere pertanto data durante le prime 3 settimane di trattamento con RISPERDAL iniettabile (vedere paragrafo 4.2).
L’associazione del profilo di rilascio e del regime terapeutico (iniezione intramuscolare ogni due settimane) si traduce in concentrazioni plasmatiche che si mantengono a lungo nell’intervallo terapeutico. Le concentrazioni plasmatiche terapeutiche permangono fino a 4-6 settimane dopo l’ultima iniezione di RISPERDAL iniettabile.
Dopo ripetute iniezioni intramuscolari di RISPERDAL iniettabile 25 o 50 mg ogni due settimane, le concentrazioni plasmatiche mediane di valle e picco della frazione antipsicotica attiva, oscillavano rispettivamente fra 9,9-19,2 ng/ml e 17,9-45,5 ng/ml. Durante l’impiego a lungo termine (12 mesi) in pazienti ai quali veniva iniettata una dose di 25-50 mg ogni due settimane, non è stato osservato alcun accumulo di risperidone.
I suddetti studi sono stati condotti con iniezione intramuscolare nel gluteo. Iniezioni intramuscolari nel deltoide e nel gluteo alle stesse dosi sono bioequivalenti e, pertanto, intercambiabili.
Distribuzione
Risperidone si distribuisce rapidamente. Il volume di distribuzione è 1-2 l/kg. Nel plasma, risperidone si lega ad albumina e ad alfa1-glicoproteina acida. Il legame di risperidone alle proteine plasmatiche è pari al 90%; quello del metabolita attivo, 9-idrossi-risperidone, è del 77%.
Biotrasformazione ed eliminazione
Risperidone viene metabolizzato dal CYP 2D6 a 9-idrossi-risperidone, con attività farmacologica simile a quella di risperidone. Risperidone e 9-idrossi-risperidone formano la frazione antipsicotica attiva. Il CYP2D6 è soggetto a polimorfismo genetico. I metabolizzatori estensivi del CYP 2D6 convertono rapidamente risperidone a 9-idrossi-risperidone, mentre gli scarsi metabolizzatori lo convertono molto più lentamente. Sebbene i metabolizzatori estensivi abbiano concentrazioni più basse di risperidone e più alte di 9-idrossi-risperidone rispetto agli scarsi metabolizzatori, le farmacocinetiche di risperidone e 9-idrossi-risperidone combinati (i.e. la frazione antipsicotica attiva), dopo singola dose e dosi multiple, sono simili nei metabilizzatori estensivi e scarsi del CYP 2D6.
Un altro percorso metabolico di risperidone è la N-dealchilazione. Gli studi in vitro sui microsomi epatici umani hanno mostrato che risperidone, ad una concentrazione clinicamente rilevante, non inibisce in maniera sostanziale il metabolismo dei farmaci metabolizzati dagli isoenzimi del citocromo P450, inclusi CYP 1A2, CYP 2A6, CYP 2C8/9/10, CYP 2D6, CYP 2E1, CYP 3A4 e CYP 3A5. Una settimana dopo la somministrazione di risperidone orale, il 70% della dose viene escreto nelle urine e il 14% nelle feci. Nelle urine, risperidone più 9-idrossi-risperidone rappresentano il 35-45% della dose somministrata per via orale. La restante parte è rappresentata da metaboliti inattivi. La fase di eliminazione è completa in circa 7-8 settimane dopo l’ultima iniezione di RISPERDAL iniettabile.
Linearità
La farmacocinetica di risperidone a seguito di dosi singole di RISPERDAL iniettabile è lineare nell’intervallo di dosi compreso fra 12,5 e 75 mg. La farmacocinetica di risperidone è lineare anche nell’intervallo posologico compreso fra 25 e 50 mg iniettati ogni 2 settimane.
Pazienti anziani, insufficienza epatica e renale
Uno studio farmacocinetico a dose singola con risperidone orale ha mostrato in media concentrazioni plasmatiche della frazione antipsicotica attiva più elevate del 43%, un’emivita più lunga del 38% e una clearance della frazione antipsicotica attiva ridotta del 30% negli anziani. In pazienti con insufficienza renale sono state osservate concentrazioni plasmatiche della frazione antipsicotica attiva più elevate ed una clearance ridotta della frazione antipsicotica attiva in media del 60%. Le concentrazioni plasmatiche di risperidone erano normali nei pazienti con insufficienza epatica, anche se la frazione libera media di risperidone nel plasma era aumentata di circa il 35%.
Relazione farmacocinetica/farmacodinamica
Nel corso delle visite di controllo effettuate negli studi di fase III, per valutare l’efficacia e la sicurezza del farmaco, non c’era alcuna correlazione fra concentrazioni plasmatiche della frazione antipsicotica attiva e la variazione del punteggio totale PANSS (Positive And Negative Syndrome Scale) e di quello ESRS (Extrapyramidal Symptom Rating Scale) totale.
Sesso, razza e fumo
Un’analisi farmacocinetica di popolazione non ha evidenziato alcun effetto apparente di sesso, razza o fumo sul profilo farmacocinetico di risperidone o della frazione antipsicotica attiva.
Analogamente a quanto risulta dagli studi di tossicità (sub)cronica con risperidone orale nei ratti e nei cani, i principali effetti del trattamento con RISPERDAL iniettabile (somministrazione intramuscolare fino a 12 mesi) erano rappresentati da stimolazione prolattino-mediata della ghiandola mammaria, mutamenti del tratto genitale del maschio e della femmina ed effetti sul sistema nervoso centrale (SNC), correlati all’attività farmacodinamica di risperidone.
Risperidone non si è rivelato teratogeno nel ratto e nel coniglio. Negli studi con risperidone sulla riproduzione dei ratti, sono stati osservati effetti avversi sull’accoppiamento dei genitori e sul peso alla nascita e sulla sopravvivenza della prole. L’esposizione intrauterina a risperidone è stata associata a deficit cognitivi nell’età adulta nei ratti. Altri antagonisti della dopamina, quando somministrati ad animali in stato di gravidanza, hanno causato effetti negativi sull’apprendimento e sullo sviluppo motorio della prole.
La somministrazione di RISPERDAL iniettabile in ratti maschi e femmine per 12 e 24 mesi ha provocato osteodistrofia alla dose di 40 mg/kg/2 settimane. L’effetto della dose per l’osteodistrofia nei ratti era, su una base di mg/m² , 8 volte superiore rispetto alla dose massima raccomandata nell’uomo ed era associato ad un’esposizione plasmatica doppia rispetto alla massima esposizione prevista nell’uomo alla dose massima raccomandata. In cani trattati per 12 mesi con RISPERDAL iniettabile fino a 20 mg/kg/2 settimane non è stata osservata osteodistrofia. Questa dose ha prodotto esposizioni plasmatiche fino a 14 volte superiori rispetto alla dose massima raccomandata nell’uomo.
Non è stata riscontrata alcuna evidenza di potenziale genotossico.
Come previsto per un potente antagonista dei recettori D2 dopaminergici, in studi di carcinogenicità orale su risperidone in ratti e topi sono stati osservati aumenti degli adenomi della ghiandola pituitaria (topo), adenomi del pancreas endocrino (ratto) e adenomi della ghiandola mammaria (entrambe le specie).
In uno studio sulla carcinogenicità intramuscolare con RISPERDAL iniettabile su ratti Wistar (Hannover) (dosi di 5 e 40 mg/kg/2 settimane), è stato osservato un aumento dell’incidenza di tumori del pancreas endocrino, della ghiandola pituitaria, della midollare del surrene, alla dose di 40 mg/kg, mentre ad entrambe le dosi di 5 e 40 mg/kg sono stati osservati tumori della ghiandola mammaria. Questi tumori osservati a seguito di somministrazione orale ed intramuscolare possono essere correlati ad un prolungato antagonismo dopaminergico D2 e ad iperprolattinemia. Studi su colture tissutali suggeriscono che la crescita cellulare nei tumori della mammella negli umani potrebbe essere stimolata dalla prolattina. L’ipercalcemia, considerata in grado di contribuire ad un’aumentata incidenza di tumori midollari del surrene, in ratti trattati con RISPERDAL iniettabile, è stata osservata in entrambi i gruppi di dose. Non esistono evidenze cliniche che suggeriscano che l’ipercalcemia possa causare feocromocitomi nell’uomo.
Con una dose di RISPERDAL iniettabile da 40 mg/kg/2 settimane, sono stati riscontrati nei ratti maschi adenomi tubulari renali. Nel gruppo di trattamento con il dosaggio basso, in quello con NaCl 0,9% o in quello di controllo con il veicolo delle microsfere, non è stato osservato alcun tumore renale. Non è noto il meccanismo che sta alla base dell’insorgenza di tumori renali in ratti maschi Wistar (Hannover) trattati con RISPERDAL iniettabile. In studi clinici sulla carcinogenicità orale, condotti nei ratti Wistar (Wiga) o nei topi Swiss con risperidone orale, non è stato osservato alcun aumento farmaco-correlato dell’incidenza di tumori renali. Gli studi clinici condotti per esaminare le differenze dei sottoceppi nel profilo dell’organo interessato dal tumore, suggeriscono che il sottoceppo del Wistar (Hannover), impiegato nello studio di carcinogenicità, differisce sostanzialmente dal sottoceppo Wistar (Wiga) utilizzato nello studio sulla carcinogenicità orale, rispetto alle variazioni spontanee a carico dei reni, di tipo non neoplastico correlate all’età, all’aumento della prolattina sierica e alle variazioni renali in risposta a risperidone. Non esistono dati che suggeriscano modifiche correlate al rene nei cani trattati con RISPERDAL iniettabile in modo cronico.
La rilevanza dell’osteodistrofia, dei tumori prolattino-mediati e dei tumori renali presumibilmente specifici per sottoceppo dei ratti, in termini di rischio per l’uomo, non è nota.
Dopo la somministrazione di dosi elevate di RISPERDAL iniettabile, nei cani e nei ratti è stata osservata un’irritazione locale nel sito dell’iniezione. In uno studio di 24 mesi sulla carcinogenicità intramuscolare, condotto nei ratti, non è stato osservato alcun aumento dell’incidenza di tumori nel sito dell’iniezione, né nel gruppo di trattamento con il veicolo, nè in quello in terapia con il farmaco attivo.
I modelli animali mostrano, sia in vitro che in vivo, che a dosi elevate risperidone potrebbe causare prolungamento dell’intervallo QT, che è stato associato con un aumento del rischio teorico di torsade de pointes nei pazienti.
Polvere
Polimero 7525 DL JN1 poli-(d, 1-Lattide-co-Glicolide).
Solvente
Polisorbato 20, carmellosa, disodio idrogeno fosfato diidrato, acido citrico anidro, sodio cloruro, sodio idrossido, acqua per preparazioni iniettabili.
RISPERDAL polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato per uso intramuscolare non deve essere miscelato o diluito con altri prodotti (vedere paragrafo 6.6).
3 anni nel confezionamento integro e correttamente conservato.
Dopo ricostituzione: la stabilità in-uso del prodotto, sia dal punto di vista fisico che chimico, è stata dimostrata per 24 ore a 25°C.
Dal punto di vista microbiologico, a meno che il metodo di apertura e ricostituzione non escluda la contaminazione microbica, il prodotto deve essere usato immediatamente.
Se non viene utilizzato immediatamente, il tempo e le condizioni di conservazione del prodotto ricostituito sono sotto la responsabilità dell’utilizzatore.
Conservare a temperatura compresa tra 2 e 8 °C (in frigorifero) e nella confezione originaria (per tenerlo al riparo dalla luce).
Nel caso in cui non si disponga di refrigerazione, il prodotto può essere conservato a temperatura non superiore a 25 °C per un periodo massimo di 7 giorni prima della somministrazione. Non esporre il prodotto non refrigerato a temperature superiori a 25 °C.
Una volta ricostituito, il prodotto non deve essere esposto a temperature superiori a 25°C.
Una confezione di RISPERDAL polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato per uso intramuscolare è così costituita:
• un flaconcino, contenente polvere per sospensione iniettabile, di vetro incolore tipo I chiuso con tappo grigio in clorobutile e con capsula colorata (rosa per il dosaggio 25 mg/2ml; verde per il dosaggio 37,5 mg/2ml, blu per il dosaggio 50 mg/2ml)
• una siringa preriempita in vetro incolore tipo I contenente 2 ml di solvente
• un sistema ALARISTM Smartsite Needle-Free Vial Access Device (dispositivo senza ago) per la ricostituzione.
• due aghi Needle-Pro per iniezione intramuscolare (un ago di sicurezza 21G UTW da 2,5 cm con dispositivo di protezione dell’ago per la somministrazione nel deltoide ed un ago 20G TW da 5 cm con dispositivo di protezione dell’ago per la somministrazione nel gluteo).
Le microsfere a rilascio prolungato di RISPERDAL iniettabile contenute nel flaconcino devono essere ricostituite esclusivamente con il solvente contenuto nella siringa fornita nella confezione; il prodotto ricostituito deve essere somministrato solamente con l’ago appropriato presente all’interno della confezione per somministrazione nel gluteo (ago da 5 cm) o nel deltoide (ago da 2,5 cm). Non sostituire alcun componente nella confezione. Per assicurare il rilascio della dose prevista di risperidone, è necessario somministrare tutto il contenuto del flaconcino. La somministrazione parziale del contenuto potrebbe non garantire il rilascio della dose prevista di risperidone.
Prelevare la confezione di RISPERDAL iniettabile dal frigorifero e portarla a temperatura ambiente prima della ricostituzione.
Contenuto della confezione:
• un flaconcino contenente RISPERDAL iniettabile microsfere a rilascio prolungato
• un dispositivo ALARIS Smartsite di accesso al flaconcino senza ago per la ricostituzione
• una siringa preriempita contenente 2 ml di solvente per RISPERDAL iniettabile
• due aghi per iniezione intramuscolare (un ago di sicurezza 21G UTW da 2,5 cm con dispositivo di sicurezza Needle-Pro per la somministrazione nel deltoide ed un ago di sicurezza 20G TW da 5 cm con dispositivo sicurezza Needle-Pro per la somministrazione nel gluteo).
1. Togliere il tappo di plastica colorato dal flaconcino.
2. Rimuovere la pellicola del blister ed estrarre il dispositivo di accesso al flaconcino afferrandolo per il tappo luer bianco.
Non toccare mai la punta del dispositivo.
3. Posizionare il flaconcino su una superficie rigida. Con un movimento dritto verso il basso spingere la punta del dispositivo nel centro del tappo di gomma del flaconcino fino a che il dispositivo si aggancia saldamente sulla parte superiore del flaconcino.
4. Disinfettare il punto di connessione (cerchio blu) del dispositivo con la siringa con un antisettico prescelto prima di attaccare la siringa al dispositivo.
5. La siringa preriempita ha una estremità di colore bianco costituita da 2 parti: un collare bianco ed un tappo bianco e liscio. Per aprire la siringa impugnare il collare bianco e staccare il tappo bianco e liscio (NON RUOTARE IL TAPPO BIANCO). Rimuovere il tappo bianco insieme con la punta di gomma interna.
Per tutti i passaggi del procedimento di assemblaggio, tenere la siringa solo dalla parte del collare bianco situato all’estremità della siringa. Fare attenzione a non forzare alcun componente durante l’assemblaggio. La forzatura delle connessioni potrebbe causare il distacco dei componenti dal corpo della siringa.
6. Impugnando il collare bianco della siringa, inserire e spingere la punta della siringa nel cerchio blu del dispositivo e girare in senso orario per assicurare la connessione della siringa con il dispositivo di accesso al flaconcino (evitare di stringere in modo eccessivo).
Tenere la ghiera del dispositivo di accesso al flaconcino durante la connessione per evitare che ruoti.
Mantenere la siringa e il dispositivo allineati
7. Iniettare nel flaconcino l’intero contenuto della siringa contenente il solvente
8. Agitare energicamente il flaconcino, tenendo premuto lo stantuffo con il pollice, almeno per un
tempo minimo di 10 secondi per assicurare la formazione di una sospensione omogenea.
Quando miscelata nel modo corretto, la sospensione appare uniforme, densa e di colore lattiginoso. Le microsfere saranno visibili all’interno del liquido, ma non rimarranno microsfere in polvere.
9. NON CONSERVARE IL FLACONCINO DOPO LA RICOSTITUZIONE POICHÉ LA SOSPENSIONE PUÒ SEDIMENTARE.
10. Girare completamente il flaconcino e prelevare lentamente l’intero contenuto della sospensione dal flaconcino nella siringa.
Rimuovere la parte di etichetta del flaconcino in corrispondenza della perforazione ed applicarla alla siringa per l’identificazione.
11. Impugnando il collare bianco, svitare la siringa dal dispositivo di accesso al flaconcino. Smaltire flaconcino e dispositivo nel modo appropriato.
12. Aprire la confezione degli aghi e scegliere l’ago appropriato. NON toccare l’ago dalla parte della connessione alla siringa, ma solo la custodia trasparente dell’ago.
Per l’iniezione nel GLUTEO, scegliere l’ago 20G TW da 5 cm (l’ago più lungo colorato in giallo al centro)
Per l’iniezione nel DELTOIDE, scegliere l’ago 21G UTW da 2,5 cm (l’ago più corto colorato in verde al centro)
13. Impugnando il collare bianco, unire la connessione luer del dispositivo arancione di sicurezza Needle-Pro alla siringa con leggera torsione in senso orario.
14. Continuando ad impugnare il collare bianco della siringa afferrare il rivestimento trasparente dell’ago e collocare l’ago in modo deciso nel punto arancione del dispositivo di sicurezza Needle-Pro, premendo e ruotando in senso orario.
15. PRIMA DELLA SOMMINISTRAZIONE, SARÀ NECESSARIO RISOSPENDERE RISPERDAL INIETTABILE, POICHÉ IL PRODOTTO RICOSTITUITO SARÀ NEL FRATTEMPO SEDIMENTATO. RISOSPENDERE LE MICROSFERE NELLA SIRINGA AGITANDO ENERGICAMENTE
16. Continuando ad impugnare il collare bianco della siringa rimuovere la custodia trasparente dall’ago. NON RUOTARE la custodia poiché la connessione Luer potrebbe staccarsi.
17. Picchiettare dolcemente la siringa per far salire eventuali bolle d’aria verso l’alto.
Eliminare l’aria nella siringa muovendo in avanti lo stantuffo e tenendo l’ago in posizione verticale. Iniettare l’intero contenuto della siringa per via intramuscolare nel gluteo o nel deltoide prescelto del paziente. L’iniezione nel gluteo deve essere eseguita nel quadrante esterno superiore dell’area del gluteo.
NON SOMMINISTRARE PER VIA ENDOVENOSA
AVVERTENZA
Per evitare di ferirsi con un ago contaminato:
• NON usare la mano libera per spingere il dispositivo di sicurezza Needle-Pro sull’ago.
• NON sganciare intenzionalmente il dispositivo di sicurezza Needle-Pro
• NON tentare di raddrizzare l’ago o di agganciare il dispositivo di sicurezza Needle- Pro se l’ago si presenta piegato o danneggiato
• NON maneggiare in maniera impropria il dispositivo di sicurezza Needle-Pro, poiché potrebbe verificarsi la fuoriuscita dell’ago dal dispositivo stesso
18. Una volta completata l’iniezione, spingere l’ago nel dispositivo di sicurezza arancione Needle-Pro utilizzando una sola mano. Eseguire l’operazione con una sola mano, spingendo il dispositivo arancione Needle-Pro DELICATAMENTE contro il piano di un tavolo o altra superficie dura e piatta. SPINGENDO IL DISPOSITIVO DI SICUREZZA ARANCIONE NEEDLE-PRO, L’AGO SI AGGANCERÀ SALDAMENTE AD ESSO. Assicurarsi visivamente che l’ago sia completamente bloccato nel suo dispositivo di sicurezza arancione Needle-Pro prima di smaltirlo. Smaltire l’ago nel modo appropriato. Smaltire anche l’altro ago (inutilizzato) fornito nella confezione.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
Janssen-Cilag SpA
Via M.Buonarroti, 23
20093 COLOGNO MONZESE (Milano)
RISPERDAL 25 mg/2 ml polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato per uso intramuscolare - 1 flaconcino polvere + una siringa preriempita di 2 ml di solvente
AIC n. 028752172
RISPERDAL 37.5 mg/2 ml polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungat per uso intramuscolare - 1 flaconcino polvere + una siringa preriempita di 2 ml di solvente
AIC n. 028752184
RISPERDAL 50 mg/2 ml polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato per uso intramuscolare - 1 flaconcino polvere + una siringa preriempita di 2 ml di solvente
AIC n. 028752196
Agosto 2005
Dicembre 2009