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ROCURONIO KABI 10 MG/ML, SOLUZIONE INIETTABILE
Ogni ml di soluzione iniettabile o per infusione contiene 10 mg di rocuronio bromuro.
Ogni flaconcino da 2,5 ml contiene 25 mg di rocuronio bromuro.
Ogni flaconcino da 5 ml contiene 50 mg di rocuronio bromuro.
Ogni flaconcino da 10 ml contiene 100 mg di rocuronio bromuro.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Soluzione iniettabile o per infusione.
Soluzione chiara, da incolore a leggermente giallo-marrone.
pH della soluzione: 3,8 - 4,2
Osmolarità: 271 – 312 mOsmol/l
Rocuronio bromuro è indicato come coadiuvante in anestesia generale per facilitare l’intubazione tracheale durante l’induzione abituale (di routine) e a sequenza rapida, per ottenere un rilassamento muscoloscheletrico nel corso dell’intervento chirurgico. È anche indicato come coadiuvante nelle Unità di Terapia Intensiva (e.g. per facilitare l’intubazione) per l’impiego a breve termine.
Vedere anche paragrafi 4.2 e 5.1.
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Come per gli altri miorilassanti, il dosaggio del rocuronio bromuro deve essere stabilito in maniera individuale per ogni paziente. Nello stabilire la dose devono essere presi in considerazione il tipo di anestesia e la durata prevista dell’intervento, il tipo di sedazione e la durata prevista di ventilazione meccanica, la possibile interazione con altri farmaci che sono somministrati contemporaneamente e le condizioni del paziente. Si consiglia l’uso di una tecnica di monitoraggio neuromuscolare adeguata per monitorare il blocco neuromuscolare e il recupero. Gli anestetici inalatori potenziano gli effetti del blocco neuromuscolare del rocuronio bromuro. Questo potenziamento diventa clinicamente rilevante nel corso dell’anestesia quando viene raggiunta una certa concentrazione tissutale delle sostanze volatili. Di conseguenza, l’adattamento deve essere fatto somministrando dosi di mantenimento più piccole ad intervalli meno frequenti o usando velocità di infusione inferiori di rocuronio bromuro durante interventi di lunga durata (superiori ad 1 ora) in anestesia inalatoria.
Negli adulti le seguenti dosi consigliate possono essere usate come guida generale per l’intubazione tracheale e per il miorilassamento in interventi di durata da breve a lunga e per l’uso nelle Unità di Terapia intensiva.
Questo prodotto medicinale è inteso per uso singolo.
Procedure chirurgiche
Intubazione tracheale:
La dose standard per l’intubazione durante l’anestesia di routine è di 0,6 mg di rocuronio bromuro per kg di peso corporeo, che porta a condizioni di intubazione adeguate entro 60 secondi in quasi tutti i pazienti. Si raccomanda una dose di 1 mg di rocuronio bromuro per kg di peso corporeo per facilitare le condizioni di intubazione tracheale durante l’induzione a sequenza rapida dell’anestesia, dopo la quale si hanno condizioni adeguate per l’intubazione entro 60 secondi in quasi tutti i pazienti. Se una dose di 0,6 mg di rocuronio bromuro per kg di peso corporeo viene usata per un’induzione a sequenza rapida dell’anestesia, si raccomanda di intubare il paziente 90 secondi dopo la somministrazione di rocuronio bromuro.
Dose di mantenimento
La dose di mantenimento consigliata è di 0,15 mg di rocuronio bromuro per kg. In caso di anestesia inalatoria a lungo termine essa deve essere ridotta a 0,075 – 0,1 mg di rocuronio bromuro per kg.
Le dosi di mantenimento si devono somministrare preferibilmente quando si assiste ad un recupero dal blocco neuromuscolare dopo stimolazione di un valore pari al 25% del valore di controllo o quando si verificano da 2 a 3 risposte alla stimolazione dopo un treno di quattro impulsi (TOF).
Infusione continua
Se il rocuronio bromuro è somministrato mediante infusione continua, si raccomanda di dare una dose di carico di 0,6 mg/kg di peso corporeo di rocuronio bromuro e ai primi segni di recupero dal blocco neuromuscolare iniziare la somministrazione per infusione. La velocità d’infusione deve essere corretta in modo da mantenere il valore di recupero della risposta neuromuscolare al 10% del valore di controllo o di mantenere da 1 a 2 risposte dopo un treno di 4 impulsi (TOF).
Negli adulti sotto anestesia endovenosa, la velocità di infusione richiesta per mantenere il blocco neuromuscolare a questi livelli varia da 0,3 – 0,6 mg/kg/h. Sotto anestesia inalatoria la velocità di infusione varia da 0,3 – 0,4 mg/kg/h.
È essenziale monitorare continuamente il blocco neuromuscolare, poiché la velocità di infusione varia da paziente a paziente e con la tecnica anestetica usata.
Dosaggio nelle pazienti in gravidanza:
Nelle pazienti sottoposte a taglio cesareo, si raccomanda di usare solamente una dose di 0,6 mg di rocuronio bromuro per kg di peso corporeo, dal momento che dosi di 1,0 mg/kg non sono state studiate in queste pazienti.
Il recupero del blocco neuromuscolare indotto da agenti bloccanti neuromuscolari potrebbe essere nullo o non soddisfacente in pazienti che hanno ricevuto sali di magnesio per tossiemia gravidica, poiché i sali di magnesio potenziano il blocco neuromuscolare. Pertanto, in queste pazienti il dosaggio di Rocuronio Kabi dovrebbe essere ridotto o aggiustato in base alla risposta alla contrazione.
Dosaggio nei pazienti pediatrici
Per i neonati (28 giorni-23 mesi) i bambini (2-11 anni) e gli adolescenti (12-17 anni) le dosi raccomandate per l’intubazione durante l’anestesia di routine e la dose di mantenimento sono simili a quelle degli adulti. Per l’infusione continua nei pazienti pediatrici, le velocità di infusione, con l’eccezione dei bambini, sono le stesse di quelle per gli adulti. Per i bambini potrebbero essere necessarie velocità di infusione più elevate.
Durante interventi chirurgici nei bambini si raccomandano velocità di infusione iniziali identiche a quelle degli adulti e queste vanno poi aggiustate per mantenere una risposta di contrazione pari al 10% del valore di controllo o per mantenere 1 o 2 risposte alla stimolazione dopo un treno di quattro impulsi (TOF).
L’esperienza con rocuronio bromuro nell’induzione a sequenza rapida nei pazienti pediatrici è limitata. Pertanto il rocuronio bromuro non è raccomandato per la facilitazione della intubazione tracheale durante induzione a sequenza rapida nei pazienti pediatrici.
Non ci sono dati che supportano l’uso di rocuronio bromuro nei neonati (0-1 mese).
Dosaggio nei pazienti anziani e pazienti con malattia epatica e/o delle vie biliari e/o con insufficienza renale
La dose di intubazione standard per i pazienti anziani e pazienti con malattia epatica e/o delle vie biliari e/o con insufficienza renale durante l’anestesia di routine è di 0,6 mg di rocuronio bromuro per kg di peso corporeo. Per un’induzione a sequenza rapida dell’anestesia, nei pazienti per i quali si prevede una durata d’azione prolungata, si deve prendere in considerazione una dose di 0,6 mg per kg, tuttavia un’adeguata condizione per l’intubazione può non stabilirsi fino a 90 secondi dopo la somministrazione del rocuronio bromuro. Indipendentemente dalla tecnica anestetica usata, la dose di mantenimento raccomandata per questi pazienti è di 0,075 – 0,1 mg di rocuronio bromuro per kg e la velocità di infusione raccomandata è di 0,3 – 0,4 mg/kg/h (vedere anche Infusione Continua).
Dosaggio nei pazienti sovrappeso ed obesi
Quando usato nei pazienti sovrappeso o obesi (definiti come pazienti con un peso corporeo maggiore del 30% o più rispetto al peso corporeo ideale), le dosi devono essere ridotte prendendo in considerazione la massa corporea magra.
Procedure in terapia intensiva
Intubazione tracheale
Per l’intubazione tracheale, devono essere usate le stesse dosi descritte sopra per le procedure chirurgiche.
Somministrazione
Il rocuronio bromuro è somministrato per via endovenosa (e.v.) sia come bolo che come infusione continua (per ulteriori informazioni vedere anche paragrafo 6.6).
Il rocuronio bromuro è controindicato in pazienti con ipersensibilità al rocuronio bromuro o allo ione bromuro o ad uno degli eccipienti.
Il rocuronio bromuro deve essere somministrato solamente da personale con esperienza, pratico con l’uso dei bloccanti neuromuscolari. Strutture e personale adeguati per l’intubazione tracheale e la ventilazione artificiale, devono essere disponibili per un uso immediato.
Dato che il rocuronio bromuro determina la paralisi dei muscoli respiratori è obbligatorio un supporto ventilatorio per i pazienti trattati con questo farmaco fino a che non venga ripristinata un’adeguata respirazione spontanea. Come con tutti i miorilassanti, è importante prevedere le difficoltà di intubazione, soprattutto nella tecnica di induzione a sequenza rapida.
Come per altri agenti bloccanti neuromuscolari, anche per Rocuronio Kabi è stata riportata una residua curarizzazione. Al fine di prevenire complicazioni risultanti da una residua curarizzazione, si raccomanda di estubare solamente quando il paziente si sia sufficientemente ripreso dal blocco neuromuscolare. Vanno tenuti in considerazione altri fattori che possono causare una curarizzazione residua dopo estubazione nella fase post-operatoria (come interazioni con farmaci o le condizioni del paziente). Se non usati come procedura standard nella pratica clinica, possono essere presi in considerazione l’impiego di un antidoto, specialmente in quei casi in cui si verifica più frequentemente curarizzazione residua.
È fondamentale assicurarsi che il paziente stia respirando spontaneamente, profondamente e regolarmente prima di lasciare la sala operatoria dopo l’anestesia.
Reazioni anafilattiche (vedi sopra) possono manifestarsi dopo somministrazione di miorilassanti. Si devono sempre prendere precauzioni per il trattamento di tali reazioni. Soprattutto in caso di precedenti reazioni anafilattiche ai miorilassanti, si devono prendere speciali precauzioni dato che sono state riportate reazioni allergiche crociate ai miorilassanti.
Livelli di dosaggio più alti di 0,9 mg per kg di rocuronio bromuro possono aumentare la frequenza cardiaca; questo effetto potrebbe controbilanciare la bradicardia prodotta da altri agenti anestetici o da stimolazione vagale.
In generale, a seguito di un uso a lungo termine di miorilassanti nelle Unità di Terapia Intensiva, è stata notata una prolungata paralisi e/o debolezza muscolo-scheletrica. Al fine di precludere il possibile prolungamento del blocco neuromuscolare e/o il sovradosaggio, si raccomanda vivamente che la trasmissione neuromuscolare venga monitorata attraverso l’uso di miorilassanti. In aggiunta, i pazienti devono ricevere una adeguata analgesia e sedazione. Inoltre, i miorilassanti devono essere dosati a seconda della risposta individuale del paziente. Questo deve essere fatto da o sotto la supervisione di clinici esperti che conoscono gli effetti e le appropriate tecniche di monitoraggio neuromuscolare. Poiché il rocuronio bromuro è sempre usato con altre sostanze e poiché esiste la possibilità, durante l’anestesia, che si manifesti ipertermia maligna, anche in assenza di sostanze scatenanti, i clinici devono conoscere bene i sintomi precoci, la diagnosi di conferma e il trattamento dell’ipertermia maligna prima di iniziare una qualsiasi anestesia. In studi effettuati su animali si è dimostrato che il rocuronio bromuro non è un fattore scatenante l’ipertermia maligna.
È stata riportata miopatia dopo uso a lungo termine di bloccanti neuromuscolari non depolarizzanti in contemporanea a corticosteroidi. La loro co-somministrazione dovrebbe essere ridotta a periodi più brevi possibile. (vedere paragrafo 4.5).
Il rocuronio deve essere somministrato solo dopo il recupero completo dal blocco neuromuscolare indotto da succinilcolina.
Le seguenti condizioni possono influenzare la farmacocinetica e/o la farmacodinamica del rocuronio bromuro.
Malattia epatica e/o delle vie biliari e insufficienza renale
Il rocuronio bromuro viene escreto con le urine e la bile. Pertanto, deve essere usato con cautela in pazienti con malattie epatiche e/o biliari clinicamente significative e/o con danno renale. In questo gruppo di pazienti è stato osservato un prolungamento dell’azione con dosi di 0,6 mg di rocuronio bromuro per kg di peso corporeo.
Tempo di circolazione prolungato
Condizioni associate ad un prolungato tempo di circolazione quali malattie cardiovascolari, età avanzata e stato edematoso che comportano un aumentato volume di distribuzione, possono contribuire ad una più lenta insorgenza dell’effetto.
Malattia neuromuscolare
Come altri miorilassanti, il rocuronio bromuro deve essere usato con estrema cautela in pazienti con malattie neuromuscolari o dopo poliomielite, poiché in questi casi la risposta ai miorilassanti può essere considerevolmente alterata. L’ampiezza e l’orientamento di questa alterazione può variare largamente. In pazienti con miastenia grave o con sindrome miastenica (di Eaton-Lambert), la somministrazione di piccole dosi di rocuronio bromuro può produrre un effetto profondo e il dosaggio del rocuronio bromuro deve essere aggiustato secondo la risposta.
Ipotermia
In condizioni di ipotermia durante un intervento chirurgico, l’effetto del blocco neuromuscolare del rocuronio bromuro viene aumentato e la sua azione prolungata.
Obesità
Come altri miorilassanti, nei pazienti obesi, se le dosi somministrate sono calcolate sul reale peso corporeo, il rocuronio bromuro può produrre una durata prolungata ed un recupero spontaneo lento.
Ustioni
È noto che i pazienti ustionati sviluppano resistenza ai bloccanti neuromuscolari non depolarizzanti. Si raccomanda che la dose venga aggiustata secondo la risposta.
Condizioni che possono aumentare gli effetti del rocuronio bromuro
Ipopotassiemia (per esempio dopo forte vomito, diarrea o terapia con diuretici), ipermagnesemia, ipocalcemia (dopo trasfusioni massicce), ipoproteinemia, disidratazione, acidosi, ipercapnia e cachessia.
Gravi alterazioni elettrolitiche, pH ematico alterato o disidratazione devono essere pertanto corretti, quando possibile.
Questo prodotto medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, quindi è sostanzialmente “privo di sodio”.
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È stato dimostrato che i seguenti farmaci influenzano l’ampiezza e/o la durata dell’effetto dei miorilassanti non depolarizzanti:
Effetto aumentato:
Anestetici volatili alogenati
Elevate dosi di tipental, metoesital, ketamina, fentanil, gammaidrossi-butirrato, etomidato e propofol
Altri miorilassanti non depolarizzanti
Precedente somministrazione di succinilcolina (vedere paragrafo 4.4).
Uso concomitante ed a lungo termine di corticosteroidi e rocuronio in Unità di Terapia Intensiva, che può risultare in un prolungamento degli effetti del blocco neuromuscolare o in miopatia (vedere paragrafi 4.4 e 4.8)
Altri prodotti medicinali:
Antibiotici: aminoglicosidi, lincosamidi (ad esempio lincomicina e clindamicina), antibiotici polipeptidici, antibiotici acilaminopenicillinici, tetracicline, elevate dosi di metronidazolo
Diuretici, tiamina, farmaci inibitori della MAO, chinidina e il suo isomero chinina, protamina, sostanze bloccanti adrenergiche, sali di magnesio, sostanze bloccanti i canali del calcio, sali di litio e anestetici locali (lidocaina e.v., bupivacaina epidurale).
Effetto diminuito:
Neostigmina, edrofonio, piridostigmina, derivati aminopiridinici
Precedente somministrazione cronica di corticosteroidi, fenitoina o carbamazepina
Noradrenalina, azatioprina (solo effetto transitorio e limitato), teofillina, calcio cloruro, potassio cloruro.
Inibitori delle proteasi
Effetto variabile.
La somministrazione di altri agenti bloccanti neuromuscolari non-depolarizzanti in combinazione con il rocuronio bromuro può produrre attenuazione o potenziamento del blocco neuromuscolare, a seconda dell’ordine di somministrazione e dal bloccante neuromuscolare usato.
La succinilcolina somministrata dopo il rocuronio bromuro può produrre potenziamento o attenuazione dell’effetto di blocco neuromuscolare indotto dallo stesso rocuronio bromuro.
Effetto del rocuronio su altri farmaci.
L’uso combinato con lidocaina può risultare in un effetto più rapido della lidocaina.
È stata segnalata ricurarizzazione dopo somministrazione post-operatoria di: aminoglicosidi, lincosamide, antibiotici polipeptidici ed acilamino-penicillinici; chinidina, chinina e sali di magnesio (vedere paragrafo 4.4)
Gravidanza
Esistono dati molto limitati sull’uso di rocuronio bromuro durante la gravidanza nell’uomo. Studi su animali non indicano effetti pericolosi diretti o indiretti riguardo alla tossicità riproduttiva. Il rocuronio bromuro deve essere somministrato in gravidanza quando strettamente necessario ed il medico responsabile deve decidere se i benefici superano i rischi. L’uso di rocuronio bromuro durante il parto cesareo alle dosi di 0,6 mg/kg non altera il punteggio Apgar, il tono muscolare fetale o l’adattamento cardiorespiratorio.
Da prelievi su sangue del cordone ombelicale risulta evidente che si verifica solo uno scarso passaggio placentare del rocuronio bromuro, che non porta ad osservare eventi avversi nel neonato.
Nota: sono state studiate dosi di 1,0 mg/kg durante l’induzione a sequenza rapida dell’anestesia, ma non nelle pazienti sottoposte a parto cesareo.
Allattamento
Non vi sono dati riguardanti l’uso del rocuronio bromuro durante l’allattamento. Altri farmaci di questa classe mostrano una piccola escrezione nel latte materno ed un basso assorbimento nel lattante. Studi su animali hanno mostrato che il rocuronio bromuro viene escreto nel latte in quantità insignificanti.
La decisione se continuare o interrompere l’allattamento al seno deve tenere conto dei benefici dell’allattamento materno e degli eventuali rischi per il bambino.
Il rocuronio bromuro ha una grande influenza sulla capacità di guidare o di usare macchinari. Si raccomanda di non usare macchinari potenzialmente pericolosi o di non guidare entro 24 ore dopo il completo recupero dall’azione del blocco neuromuscolare del rocuronio bromuro.
La frequenza degli effetti indesiderati è classificata nelle seguenti categorie:
molto comuni | ≥ 1/10 |
comuni | ≥ 1/100,<1/10 |
non comuni | ≥ 1/1.000,<1/100 |
rari | ≥1/10.000,<1/1.000 |
molto rari | <1/10.000, |
frequenza non nota | La frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili |
I più frequenti effetti indesiderati sono dolore/reazione nel sito di iniezione, alterazioni delle funzioni vitali e prolungato blocco neuromuscolare.
Disturbi del sistema immunitario
Molto rari:
Reazione anafilattica* ad es. shock anafilattico
Reazione anafilattoide
Ipersensibilità
Patologie del sistema nervoso
Molto rare:
Paralisi
Patologie cardiache
Molto rare:
Tachicardia
Patologie vascolari
Molto rare:
Ipotensione
Collasso cardiocircolatorio e shock
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Molto rare:
Broncospasmo
Frequenza non nota
Apnea
Insufficienza respiratoria
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Molto rare
eruzione cutanea, eruzione cutanea eritematosa
Angioedema
Orticaria
Prurito
Esantema
Patologie del sistema muscoloscheletrico
Frequenza non nota:
Debolezza muscolo-scheletrica
Miopatia steroidea* (vedere paragrafo 4.4)
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comuni:
Dolore/reazione nel sito di iniezione*
Esami diagnostici
Molto rari:
Incremento del livello di istamina*
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura
Molto rari:
Blocco neuromuscolare prolungato*
*Informazioni aggiuntive sulle reazioni avverse:
Reazione anafilattica
Sono state riportate gravi reazioni anafilattiche ai bloccanti neuromuscolari, in alcuni casi anche letali. Per la possibile gravità di queste reazioni, si deve in ogni caso tenere in conto che tali reazioni possono verificarsi e che bisogna prendere le necessarie precauzioni.
Reazioni nel sito di iniezione
Durante l’induzione di anestesia a sequenza rapida, è stato segnalato dolore nel sito di iniezione, specialmente quando il paziente non aveva completamente perso conoscenza ed in particolare quando veniva usato propofol come agente inducente. Negli studi clinici, il dolore all’iniezione è stato osservato nel 16% dei pazienti che venivano sottoposti ad anestesia a sequenza rapida con propofol ed in meno dello 0,5% dei pazienti nei quali la sequenza rapida veniva indotta con fentanil o tipental
Incremento del livello di istamina
Poiché è noto che i bloccanti neuromuscolari sono in grado di indurre rilascio di istamina, sia localmente che a livello sistemico, quando si somministrano questi farmaci, bisogna considerare la possibile comparsa di prurito ed eruzioni eritematose nel sito di iniezione, ma anche la comparsa di reazioni istaminoidi (anafilattoidi) generalizzate come broncospasmo e alterazioni cardiovascolari ad es. ipotensione e tachicardia. Eruzione cutanea, esantema, orticaria, broncospasmo e ipotensione sono stati rilevati raramente in pazienti trattati con rocuronio bromuro.
In studi clinici si è osservato solo un leggero aumento del livello plasmatico medio di istamina a seguito di rapida somministrazione in bolo di 0,3-0,9 mg di rocuronio bromuro per kg di peso corporeo.
Blocco neuromuscolare prolungato
La più frequente reazione avversa agli agenti bloccanti non-depolarizzanti consiste nella estensione della azione farmacologica oltre il periodo di tempo necessario. Questo può andare dalla debolezza muscolare scheletrica fino ad una paralisi profonda e prolungata che può dare insufficienza respiratoria o apnea.
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In caso di sovradosaggio e di prolungato blocco neuromuscolare, il paziente deve rimanere sotto ventilazione e sedazione. Si deve somministrare un inibitore dell’acetilcolinesterasi (ad esempio neostigmina, edrofonio, piridostigmina) in dosi adeguate, fino all’inizio del recupero spontaneo. Quando la somministrazione di un inibitore dell’acetilcolinesterasi non riesce ad antagonizzare gli effetti neuromuscolari del rocuronio bromuro, si deve continuare la ventilazione artificiale fino a che si ripristina la respirazione spontanea. Somministrazioni ripetute di un inibitore dell’acetilcolinesterasi possono essere pericolose.
In studi condotti su animali, la grave depressione della funzione cardiovascolare, che porta alla fine a collasso cardiaco, si è manifestata solamente quando è stata somministrata una dose cumulativa di 750 x ED90 (135 mg per kg di peso corporeo).
Categoria farmacoterapeutica: miorilassanti ad azione periferica, altri composti di ammonio quaternario
ATC: M03AC09
Farmacodinamica
Il rocuronio bromuro è un miorilassante non depolarizzante ad azione intermedia e rapida latenza, che possiede tutte le caratteristiche farmacologiche di questa classe di farmaci (curariformi). Esso agisce per competizione sui recettori nicotinici per l’acetilcolina situati sulla placca motrice. Questa azione viene antagonizzata dagli inibitori dell’aceticolinesterasi quali neostigmina, edrofonio e piridostigmina.
La ED90 (dose necessaria a produrre il 90% di blocco della risposta muscolare del pollice dopo stimolazione del nervo ulnare) durante l’anestesia bilanciata è di circa 0,3 mg per kg di peso corporeo.
Pratica di routine
Entro 60 secondi dalla somministrazione endovenosa di una dose di rocuronio bromuro da 0,6 mg per kg di peso corporeo (2 x ED90 in anestesia bilanciata), possono essere ottenute adeguate condizioni per l’intubazione in quasi tutti i pazienti. Nell’80% di questi pazienti si sono riscontrate eccellenti condizioni di intubazione. Entro 2 minuti viene stabilita una paralisi muscolare generale adatta per ogni tipo di intervento chirurgico. La durata clinica (il tempo necessario al recupero spontaneo del 25% del valore di controllo) con questa dose è di 30 – 40 minuti. La durata totale (tempo necessario al recupero spontaneo al 90% del valore di controllo) è di circa 50 minuti. Il valore medio del tempo di recupero spontaneo dal 25% al 75% del valore di controllo (recovery index) è di circa 14 minuti per un bolo di 0,6 mg di rocuronio bromuro per kg di peso corporeo.
Con dosaggi inferiori, pari a 0,3 – 0,45 mg di rocuronio bromuro per kg (1-1 ½ x ED90), il tempo di latenza è più lungo e la durata dell’azione è più breve (13 – 26 minuti). Dopo somministrazione di 0,45 mg di rocuronio bromuro per kg, vengono raggiunte condizioni di intubazione accettabili dopo 90 secondi.
Intubazione in emergenza
Durante l’induzione dell’anestesia a sequenza rapida con propofol o fentanil/tipental possono essere raggiunte adeguate condizioni per l’intubazione entro 60 secondi nel 93% e 96 % dei pazienti rispettivamente, dopo somministrazione di una dose di 1,0 mg di rocuronio bromuro per kg di peso corporeo. Nel 70% di questi pazienti si sono riscontrate eccellenti condizioni di intubazione. La durata clinica con questa dose è di circa 1 ora, dopodiché il blocco neuromuscolare può essere annullato in maniera sicura. Dopo la somministrazione di una dose di 0,6 mg di rocuronio bromuro per kg di peso corporeo, possono essere ottenute adeguate condizioni di intubazione entro 60 secondi nell’81% e nel 75% dei pazienti durante la tecnica di induzione a sequenza rapida con propofol o fentanil/tipental rispettivamente.
Dosi maggiori di 1,0 mg di rocuronio bromuro per kg di peso corporeo non migliorano le condizioni di intubazione in maniera apprezzabile; la durata dell’effetto, tuttavia, sarà prolungata. Dosi maggiori di 4 x ED90 non sono state studiate.
Terapia intensiva
L’uso del rocuronio nelle Unità di Terapia Intensiva è stato valutato in due studi clinici in aperto. Un totale di 95 pazienti adulti è stato trattato con una dose iniziale di 0,6 mg per chilo di peso corporeo di rocuronio bromuro, seguita da un’infusione continua di 0,2-0,5 mg/Kg/h durante la prima ora di somministrazione fino al recupero della risposta neuromuscolare del 10% o alla ricomparsa di 1 o 2 risposte alla stimolazione dopo un treno di 4 stimoli (TOF). Il dosaggio è stato aggiustato in maniera individuale. Durante le ore seguenti, le dosi sono state ridotte sotto regolare monitoraggio della stimolazione TOF. È stata esaminata la somministrazione per un periodo di tempo fino a 7 giorni .
È stato raggiunto un adeguato blocco neuromuscolare, ma è stata osservata una grande variabilità tra i pazienti per la velocità di infusione oraria e un prolungato recupero dal blocco neuromuscolare.
Il rapporto del tempo necessario al recupero di un treno di 4 impulsi, pari a 0,7, non è significativamente correlato alla durata totale dell’infusione di rocuronio. Dopo un’infusione continua per 20 ore o più, il tempo mediano (intervallo) tra il ritorno del T2 ad una stimolazione dopo un treno di 4 impulsi e il rapporto del recupero di un TOF di 0,7 varia tra 0,8 e 12,5 ore in pazienti senza danni d’organo multipli e 1,2-25,5 ore in pazienti con insufficienza multiorgano.
Popolazioni speciali
Il tempo medio di latenza dell’effetto, con una dose di 0,6 mg/kg, è più breve nei neonati e nei bambini rispetto agli adulti. La durata dell’effetto è più breve nei bambini che negli adulti.
La durata dell’effetto di dosi di mantenimento pari a 0,15 mg di rocuronio bromuro per kg di peso corporeo, può essere leggermente superiore, in caso di anestesia con enflurano e isoflurano, nei pazienti anziani e nei pazienti con malattia epatica o renale (circa 20 minuti) rispetto a quanto accade nei pazienti senza danno della funzionalità degli organi escretori sottoposti ad anestesia endovenosa (circa 13 minuti). Non è stato osservato alcun effetto cumulativo (progressivo aumento nella durata d’azione) in seguito a ripetute dosi di mantenimento con le dosi raccomandate.
Chirurgia cardiovascolare.
Per i pazienti per i quali è stato programmato un intervento di chirurgia cardiovascolare, le variazioni cardiovascolari più comuni durante l’insorgenza del blocco massimo dopo la somministrazione di una dose di 0,6 – 0,9 mg di rocuronio bromuro per kg di peso corporeo, sono un aumento minimo e clinicamente non significativo della frequenza cardiaca fino al 9% e un aumento della pressione arteriosa media fino al 16% rispetto ai valori di controllo.
Antagonisti
La somministrazione degli inibitori dell’acetilcolinesterasi, quali neostigmina, piridostigmina o edrofonio antagonizza l’azione del rocuronio bromuro.
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Dopo somministrazione endovenosa di una singola dose in bolo di rocuronio bromuro, l’andamento nel tempo della concentrazione plasmatica segue 3 fasi esponenziali. Negli adulti normali, l’emivita media di eliminazione (95% Cl) è di 73 (66 – 80) minuti, il volume (apparente) di distribuzione alle condizioni di stato stazionario è di 203 (193 – 214) ml/kg/min e la clearance plasmatica è di 3,7 (3,5 – 3,9) ml/kg/min.
La clearance plasmatica nei pazienti anziani e nei pazienti con disfunzione renale è lievemente inferiore rispetto a quella dei pazienti più giovani con funzionalità renale normale.
Nei pazienti con alterazioni epatiche, l’emivita di eliminazione media è prolungata di 30 minuti e la clearance plasmatica media è ridotta di 1 ml/kg/min. (vedere anche paragrafo 4.2).
Il volume apparente di distribuzione nei neonati (3-12 mesi) è più alto rispetto a quello dei bambini più grandi (1-8 anni) e degli adulti. Nei bambini di 3-8 anni, la clearance è più alta e l’emivita di eliminazione è approssimativamente di 20 minuti più breve se comparata con gli adulti e con i bambini di età inferiore ai 3 anni.
Quando viene somministrato come infusione continua, per facilitare la ventilazione meccanica per un periodo di tempo di 20 ore o più, l’emivita di eliminazione media e il volume medio (apparente) di distribuzione allo stato stazionario sono aumentati. Un’alta variabilità tra pazienti è stata trovata in studi clinici controllati, in relazione alla natura e all’estensione del danno d’organo (o più organi) e alle caratteristiche individuali del paziente. In pazienti con insufficienza multiorgano è stata trovata un’emivita di eliminazione media (±SD) di 21,5 (±3,3 ore), un volume (apparente) di distribuzione allo stato stazionario di 1,5 (±0,8) 1/kg e una clearance plasmatica di 2,1 (±0,8) ml/kg/min.
Il rocuronio bromuro è escreto nelle urine e nella bile. L’escrezione nelle urine raggiunge circa il 40% entro 12-24 ore. Dopo iniezione di una dose radiomarcata di rocuronio bromuro, tale dose viene escreta in media per il 47% nelle urine e per il 43% nelle feci dopo 9 giorni. All’incirca il 50% viene recuperato come rocuronio bromuro. Non sono stati ritrovati metaboliti nel plasma.
I dati preclinici non rivelano particolari rischi per l’uomo, sulla base di studi di sicurezza farmacologica convenzionali, di tossicità a dosi ripetute, di tossicità per la riproduzione e di genotossicità.
Non sono stati effettuati studi di carcinogenicità con il rocuronio bromuro.
Acqua per preparazioni iniettabili
Acido acetico glaciale (per correzione del pH)
Sodio cloruro
Sodio acetato triidrato
È stata documentata incompatibilità fisica quando il rocuronio bromuro viene aggiunto a soluzioni contenenti i seguenti farmaci: amfotericina, amoxicillina, azatioprina, cefazolina, cloxacillina, dexametasone, diazepam, enoximone, eritromicina, famotidina, furosemide, idrocortisone succinato sodico, insulina, intralipid, metoesital, metilprednisolone, prednisolone succinato sodico, tipental, trimetroprim e vancomicina.
Questo prodotto medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti medicinali ad eccezione di quelli menzionati nel paragrafo 6.6.
Flaconcino chiuso: 2 anni.
Flaconcino aperto: usare il prodotto immediatamente dopo l’apertura del flaconcino.
Dopo la diluizione:
La stabilità chimica e fisica durante l’uso di una soluzione di 5,0 mg/ml e 0,1 mg/ml (diluita con una soluzione per infusione di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) e glucosio 50 mg/ml (5%)) è stata dimostrata per 24 ore ad una temperatura ambiente e esposta alla luce ambientale, in vetro, PE e PVC. Da un punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere utilizzato immediatamente. Se non usato immediatamente, i tempi di conservazione e le condizioni prima dell’uso sono sotto la responsabilità dell’utilizzatore e normalmente non devono superare le 24 ore a 2-8 °C, a meno che la diluizione non sia effettuata in condizioni asettiche, controllate e validate.
Conservare in frigorifero (2°C – 8°C).
Per le condizioni di conservazione del medicinale diluito, vedere paragrafo 6.3.
Flaconcini di vetro incolore (tipo I) con tappo in gomma clorobutilica e ghiera di alluminio. Contenuto dei flaconcini: 2,5 ml, 5 ml o 10 ml.
Confezioni:
Confezioni da 5 e 10 flaconcini ciascuno contenente 2,5 ml.
Confezioni da 5 e 10 flaconcini ciascuno contenente 5 ml.
Confezioni da 5 e 10 flaconcini ciascuno contenente 10 ml.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Le soluzioni non utilizzate devono essere gettate.
La soluzione deve essere controllata visivamente prima dell’utilizzo. Devono essere utilizzate solo soluzioni limpide e praticamente prive di particelle.
Rocuronio Kabi è risultato compatibile con: soluzioni per infusione di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) e glucosio 50 mg/ml (5%).
Nel caso in cui il rocuronio bromuro viene somministrato nella stessa linea di infusione di altri farmaci, è importante che la linea di infusione venga adeguatamente lavata (per esempio con sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) soluzione per infusione) tra la somministrazione del rocuronio bromuro e quella di altri prodotti medicinali per i quali è stata dimostrata l‘incompatibilità con il rocuronio bromuro o per i quali non è stata stabilita alcuna compatibilità con il rocuronio bromuro.
Il prodotto non utilizzato o il materiale di rifiuto devono essere smaltiti in conformità ai requisiti di legge locali.
Fresenius Kabi Italia S.r.l.
Via Camagre, 41 - 37063 Isola della Scala - Verona
5 flaconcini in vetro da 2,5 ml A.I.C. n.038603015/M
10 flaconcini in vetro da 2,5 ml A.I.C. n.038603027/M
5 flaconcini in vetro da 5 ml A.I.C. n.038603039/M
10 flaconcini in vetro da 5 ml A.I.C. n.038603041/M
5 flaconcini in vetro da 10 ml A.I.C. n.038603054/M
10 flaconcini in vetro da 10 ml A.I.C. n.038603066/M
Luglio 2009