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ROPIVACAINA SANDOZ 2 mg/ml SOLUZIONE PER INFUSIONE
Ropivacaina Sandoz 2 mg/ml soluzione per infusione
1 ml contiene 2,12 mg di ropivacaina in forma di ropivacaina cloridrato monoidrato (equivalenti a 2 mg di ropivacaina cloridrato).
100 ml contengono 211,6 mg di ropivacaina in forma di ropivacaina cloridrato monoidrato (equivalenti a 200 mg di ropivacaina cloridrato).
200 ml contengono 423,2 mg di ropivacaina in forma di ropivacaina cloridrato monoidrato (equivalenti a 400 mg di ropivacaina cloridrato).
Eccipienti:
Cloruro di sodio (3,6 mg/ml)
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Soluzione per infusione.
Soluzione chiara, incolore, con pH di 3,5-6 e osmolalità di 280-320 mosmol/kg.
Ropivacaina Sandoz è indicata per:
• Trattamento del dolore acuto
• infusione epidurale continua o somministrazione in bolo intermittente per dolore post-operatorio o durante il parto
• blocchi del campo chirurgico
• blocco continuo del nervo periferico per infusione continua o per iniezioni in bolo intermittenti, per il trattamento ad esempio del dolore post-operatorio.
Nelle situazioni di dolore acuto grave possono essere usate concentrazioni più elevate (7,5 mg/ml o 10 mg/ml).
Trattamento del dolore acuto in pediatria (durante e dopo le operazioni)
• blocco epidurale caudale nei neonati, lattanti, bambini ai primi passi e bambini fino all’età di 12 anni (compiuta)
• infusione epidurale continua nei neonati, lattanti, bambini ai primi passi e bambini fino all’età di 12 anni (compiuta).
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Ropivacaina Sandoz deve essere utilizzata esclusivamente da medici esperti in anestesia regionale o sotto la loro supervisione.
Adulti e adolescenti sopra i 12 anni
La tabella seguente rappresenta una guida per i dosaggi dei blocchi più comuni. Le cifre nella colonna “Dose” riflettono il range posologico medio previsto come necessario. A livello individuale si verificano variazioni per quanto riguarda l’insorgenza e la durata. Deve essere usata la minima dose necessaria a ottenere un blocco efficace. L’esperienza del medico e la sua conoscenza dello stato fisico del paziente sono importanti all’atto della scelta del dosaggio.
Trattamento del dolore acuto
| Concentrazione di Ropivacaina cloridrato (mg/ml) | Volume (ml) | Dose (mg) di ropivacaina cloridrato | Inizio insorgenza (minuti) | Durata (ore) |
| | | | | |
Somministrazione epidurale lombare | | | | |
Bolo | 2,0 | 10–20 | 20–40 | 10–15 | 0,5–1,5 |
Iniezioni intermittenti (top-up) (per esempio analgesia nel travaglio e nel parto) | 2,0 | 10–15 (intervallo minimo 30 minuti) | 20–30 | | |
Infusione continua | | | | | |
per esempio analgesia del travaglio e del parto | 2,0 | 6–10 ml/h | 12–20 mg/h | n/p | n/p |
controllo del dolore post-operatorio | 2,0 | 6–14 ml/h | 12–28 mg/h | n/p | n/p |
Somministrazione epidurale toracica | | | | |
Infusione continua (controllo del dolore post-operatorio) | 2,0 | 6–14 ml/h | 12–28 mg/h | n/p | n/p |
Blocco del campo chirurgico | 2,0 | 1–100 | 2,0–200 | 1–5 | 2–6 |
(per esempio blocco dei nervi minori e infiltrazione) | | | | | |
Blocco dei nervi periferici | | | | | |
(per esempio blocco femorale o interscalenico) | | | | | |
Infusione continua o iniezioni intermittenti | 2,0 | 5–10 ml/h | 10–20 mg/h | n/p | n/p |
(per esempio controllo del dolore post-operatorio) | | | | | |
Nelle situazioni di dolore acuto grave possono essere usate le concentrazioni più elevate (7,5 mg/ml o 10 mg/ml) e le dosi devono essere determinate a livello individuale.
Quando si effettuano blocchi prolungati, sia mediante infusione epidurale continua sia con somministrazione in boli successivi, deve essere considerato il possibile rischio di raggiungere concentrazioni plasmatiche tossiche o di indurre lesioni neurali locali. Negli adulti sono state ben tollerate dosi cumulative fino a 675 mg di ropivacaina cloridrato per la chirurgia e per l’analgesia post-operatoria, somministrate nell’arco di 24 ore, così come infusioni epidurali continue post-operatorie a ratei fino a 28 mg/h di ropivacaina cloridrato per 72 ore. In un numero limitato di pazienti sono state somministrate dosi più elevate (fino a 800 mg/die), con relativamente poche reazioni avverse.
Combinazione con oppiacei
Negli studi clinici è stata somministrata un’infusione epidurale di 2 mg/ml di ropivacaina cloridrato miscelato con fentanil 1-4 mcg /ml per il trattamento del dolore post-operatorio per un periodo massimo di 72 ore. La combinazione di ropivacaina e fentanil ha determinato un miglioramento del sollievo dal dolore, ma ha causato effetti indesiderati correlati agli oppiacei. La combinazione di ropivacaina e fentanil è stata studiata solo per ropivacaina cloridrato 2 mg/ml.
Modo di somministrazione
Si raccomanda un’attenta aspirazione prima e durante l’iniezione, per prevenire l’iniezione intravascolare. Quando deve essere iniettata per via epidurale una dose elevata di ropivacaina cloridrato, si raccomanda la somministrazione di una dose-test di 3-5 ml di lidocaina con adrenalina (epinefrina) (lidocaina 2% con adrenalina [epinefrina] 1:200.000). Un’iniezione intravascolare accidentale può essere riconosciuta da un aumento temporaneo della frequenza cardiaca, mentre l’accidentale iniezione intratecale può essere riconosciuta da segni di blocco spinale.
Ropivacaina cloridrato deve essere iniettato lentamente o in dosi incrementali, a un rateo di 25-50 mg/min, osservando attentamente le funzioni vitali del paziente e mantenendo il contatto verbale. Se insorgono sintomi di tossicità, l’iniezione deve essere immediatamente interrotta.
La durata massima del blocco epidurale è di 3 giorni.
Pazienti pediatrici
Il dosaggio descritto nella tabella deve essere considerato come una guida per l’uso in pediatria. Si verificano variazioni individuali. Possono essere fornite raccomandazioni di dosaggio per bambini con un peso corporeo fino a 25 kg. Nell’applicazione del bolo epidurale non deve essere superato un volume di 25 ml. Per i bambini con un peso corporeo superiore non sono disponibili dati atti a fornire raccomandazioni dettagliate. Nei bambini con un peso corporeo elevato è spesso necessaria una riduzione graduale del dosaggio, basata sul peso corporeo ideale. Per comprendere i fattori che influenzano le specifiche tecniche di blocco e per conoscere le esigenze dei singoli pazienti è necessario consultare i testi standard.
| Concentrazioni di ropivacaina cloridrato (mg/ml) | Volume (ml/kg) | Dose (mg/kg) di ropivacaina cloridrato |
Trattamento del dolore acuto (peri e post-operatorio) | 2,0 | 1 | 2 |
Blocco epidurale caudale singolo Blocchi sotto il livello T12, nei bambini con peso corporeo fino a 25 kg |
Infusione epidurale continua Nei bambini con peso corporeo fino a 25 kg | | | |
Da 0 fino a 6 mesi | | | |
Dose in boloa | 2,0 | 0,5-1 | 1-2 |
Infusione fino a 72 ore | 2,0 | 0,1 ml/kg/h | 0,2 mg/kg/h |
Da 6 a 12 mesi | | | |
Boloa | 2,0 | 0,5-1 | 1-2 |
Infusione fino a 72 ore | 2,0 | 0,2 ml/kg/h | 0,4 mg/kg/h |
>1 anno | | | |
Bolob | 2,0 | 1 | 2 |
Infusione fino a 72 ore | 2,0 | 0,2 ml/kg/h | 0,4 mg/kg/h |
a Per i blocchi epidurali toracici sono raccomandate dosi basse, mentre quelle più elevate sono raccomandate per i blocchi epidurali lombari o caudali. |
b Raccomandata per i blocchi epidurali lombari. La dose in bolo per l’analgesia epidurale toracica deve essere ridotta. |
Modo di somministrazione
Si raccomanda un’attenta aspirazione prima e durante l’iniezione, per prevenire l’iniezione intravascolare accidentale. Durante l’iniezione le funzioni vitali del paziente devono essere osservate attentamente. Se insorgono sintomi di tossicità, l’iniezione deve essere immediatamente interrotta.
Si raccomanda il frazionamento della dose di anestetico locale calcolata, qualsiasi sia la via di somministrazione.
L’uso di ropivacaina cloridrato nei neonati pre-termine non è stato documentato.
Ropivacaina Sandoz non contiene alcun conservante e si intende pertanto solo per uso singolo.
Il prodotto medicinale deve essere esaminato visivamente prima dell’uso. La soluzione deve essere utilizzata solo se virtualmente priva di particolato e se il contenitore è integro.
• Ipersensibilità alla ropivacaina, o ad altri anestetici locali di tipo amidico o a uno qualsiasi degli eccipienti.
• Devono essere prese in considerazione le controindicazioni generali correlate all’anestesia epidurale o regionale, a prescindere dall’anestetico locale usato.
• Anestesia endovenosa regionale.
• Anestesia paracervicale ostetrica.
• Ipovolemia.
Le procedure di anestesia regionale devono essere sempre effettuate in aree adeguatamente attrezzate e da personale qualificato. Inoltre devono essere a immediata disposizione gli strumenti e i farmaci necessari per il monitoraggio e la rianimazione d’emergenza. I pazienti sottoposti a blocco maggiore devono essere in condizioni cliniche ottimali e avere un catetere endovenoso inserito prima della procedura di blocco. Il clinico responsabile deve adottare le adeguate precauzioni per evitare un’iniezione intravascolare (vedere il paragrafo 4.2) e deve avere esperienza e conoscenze adeguate relativamente alla diagnosi e al trattamento degli effetti indesiderati, alla tossicità sistemica e ad altre complicazioni (vedere paragrafi 4.8 e 4.9), come un’iniezione subaracnoidea accidentale, che può portare ad un blocco spinale alto con apnea e ipotensione. Le convulsioni si sono verificate con maggiore frequenza dopo il blocco del plesso brachiale e il blocco epidurale. È probabile che questo sia il risultato di un’iniezione intravascolare accidentale o di un rapido assorbimento dal sito dell’iniezione.
I blocchi dei nervi periferici maggiori possono implicare la somministrazione di un grande volume di anestetico locale in aree altamente vascolarizzate, spesso in prossimità di grandi vasi sanguigni, dove esiste un aumentato rischio di iniezione intravascolare e/o di rapido assorbimento sistemico, che può determinare un’elevata concentrazione plasmatica.
Alcune procedure di anestesia locale, come le iniezioni cervicale ed intracranico, possono causare con frequenza più elevata reazioni avverse gravi, a prescindere dall’anestetico locale utilizzato. Si raccomanda cautela, per evitare di praticare iniezioni in zone infiammate.
I pazienti in condizioni generali precarie, a causa dell’età o di altri fattori di compromissione, quali blocco parziale o completo della conduzione cardiaca e gravi disfunzioni epatiche o renali, richiedono un’attenzione speciale, sebbene in questi pazienti sia spesso indicata l’anestesia regionale. I pazienti trattati con farmaci antiaritmici di classe III (per esempio amiodarone) devono essere controllati attentamente e deve essere preso in considerazione il monitoraggio ECG, poiché gli effetti cardiaci possono essere additivi.
Sono stati riportati rari casi di arresto cardiaco durante l’uso di ropivacaina cloridrato nell’anestesia epidurale o nel blocco dei nervi periferici, specialmente a seguito di una somministrazione intravascolare accidentale nei pazienti anziani e nei pazienti con concomitante malattia cardiaca. In alcuni casi la rianimazione è stata difficile. In caso di arresto cardiaco, possono essere necessarie procedure di rianimazione prolungate per aumentare le possibilità di risolvere con successo l’arresto.
La Ropivacaina viene metabolizzata dal fegato e pertanto deve essere utilizzata con cautela nei pazienti con grave malattia epatica; la somministrazione di dosi ripetute dovrebbe essere ridotta a causa del ritardo nell’eliminazione. Quando Ropivacaina Sandoz viene utilizzata in dose singola o per trattamenti a breve termine nei pazienti con funzionalità renale compromessa, di norma non è necessario modificarne la dose. L’acidosi e una diminuita concentrazione delle proteine plasmatiche, frequentemente osservate nei pazienti con insufficienza renale cronica, possono aumentare il rischio di tossicità sistemica.
La Ropivacaina cloridrato deve essere utilizzata nei pazienti con porfiria acuta solo se non è disponibile un trattamento alternativo, poiché può potenzialmente scatenare una porfiria acuta.
Durante l’anestesia epidurale i pazienti affetti da ipovolemia dovuta a qualsiasi causa potrebbero sviluppare un’improvvisa e grave ipotensione, a prescindere dall’anestetico locale usato.
Nei pazienti trattati contemporaneamente con potenti inibitori del CYP1A2, come fluvoxamina ed enoxacina, deve essere evitata la somministrazione prolungata di ropivacaina (vedere paragrafo 4.5).
Deve essere tenuta in considerazione la possibilità di allergia crociata con altri anestetici locali di tipo amidico.
Questo farmaco contiene
Ropivacaina Sandoz 2 mg/ml soluzione per infusione contiene 0,16 mmol (3,6 mg) di sodio per ml.
Questo deve essere tenuto in considerazione nei pazienti che seguono una dieta iposodica.
Pazienti pediatrici
I neonati necessitano di una particolare attenzione, a causa dell’immaturità delle vie metaboliche. Le notevoli variazioni delle concentrazioni plasmatiche di ropivacaina osservate nel corso degli studi clinici nei neonati suggeriscono che ci possa essere un aumentato rischio di tossicità sistemica in questa fascia di età, in particolare durante l’infusione epidurale continua.
Le dosi raccomandate per neonati sono basate su dati clinici limitati.
Quando ropivacaina viene utilizzata in questo gruppo di pazienti, si richiede il controllo regolare della tossicità sistemica (per esempio segni di tossicità a livello del SNC, ECG, valore saturazione dell’ossigeno nel sangue) e della neurotossicità locale (per esempio prolungati tempi di recupero); tale controllo deve essere continuato anche dopo la fine dell’infusione, a causa della lenta eliminazione nei neonati.
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Ropivacaina Sandoz deve essere utilizzato con cautela nei pazienti in trattamento con altri anestetici locali o sostanze strutturalmente correlate agli anestetici locali di tipo amidico, per esempio certi antiaritmici, come lidocaina e mexiletina, poiché gli effetti tossici sistemici sono additivi. L’uso contemporaneo di Ropivacaina Sandoz con anestetici generali od oppiacei potrebbe determinare un reciproco potenziamento dei rispettivi effetti (avversi). Non sono stati condotti studi specifici di interazione con ropivacaina e farmaci antiaritmici di classe III (per esempio amiodarone), ma in questi casi si raccomanda cautela (vedere anche il paragrafo 4.4).
Il citocromo P450 (CYP) 1A2 è coinvolto nella formazione di 3-idrossi-ropivacaina, il principale metabolita di ropivacaina. Durante la somministrazione contemporanea di fluvoxamina, un inibitore selettivo e potente di CYP1A2, la clearance plasmatica in vivo di ropivacaina viene ridotta fino al 77%. Di conseguenza i potenti inibitori del CYP1A2, come fluvoxamina ed enoxacina, possono interagire con Ropivacaina Sandoz, se assunti in concomitanza a una sua prolungata somministrazione. La somministrazione prolungata di ropivacaina deve essere evitata nei pazienti trattati contemporaneamente con potenti inibitori del CYP1A2 (vedere anche il paragrafo 4.4).
In vivo la clearance plasmatica di ropivacaina viene ridotta del 15% durante la somministrazione contemporanea di ketoconazolo, un inibitore selettivo e potente del CYP3A4. L’inibizione di questo isoenzima non sembra tuttavia avere rilevanza clinica.
In vitro ropivacaina è un inibitore competitivo del CYP2D6, ma alle concentrazioni plasmatiche raggiunte nell’uso clinico non sembra inibire questo isoenzima.
Gravidanza
A eccezione della somministrazione epidurale in ostetricia, non sono disponibili dati sufficienti sull’utilizzo di ropivacaina nella donna in gravidanza. Gli studi sperimentali condotti negli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti relativi a gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo postnatale (vedere il paragrafo 5.3).
Allattamento
Non sono disponibili dati relativi all’escrezione di ropivacaina nel latte materno.
Non sono stati condotti studi sugli effetti sulla capacità di guidare veicoli e usare macchinari. A seconda della dose, gli anestetici locali possono avere una lieve influenza sulle funzioni mentali e sulla coordinazione, anche in assenza di evidente tossicità a carico del SNC, e potrebbero compromettere temporaneamente la locomozione e la reattività.
Generali
Il profilo delle reazioni avverse di Ropivacaina Sandoz è simile a quello degli altri anestetici locali di tipo amidico a lunga durata d’azione.
Le reazioni avverse da farmaco devono essere distinte dagli effetti fisiologici conseguenti al blocco del nervo, per esempio diminuzione della pressione sanguigna e bradicardia durante blocco spinale/epidurale.
La percentuale di pazienti che si può prevedere sviluppi reazioni avverse da farmaco varia a seconda della via di somministrazione di Ropivacaina Sandoz. In genere le reazioni avverse sistemiche e locali si verificano a causa di un sovradosaggio, di un rapido assorbimento oppure di una somministrazione intravascolare accidentale.
Le reazioni avverse più frequentemente riportate, nausea e ipotensione, sono molto frequenti durante l’anestesia e gli interventi chirurgici in generale e non è possibile distinguere tra quelle causate dalla situazione clinica e quelle imputabili al farmaco o al blocco.
Molto comuni (>1/10) |
Comuni (≥1/100, <1/10) |
Non comuni (≥1/1000, <1/100) |
Rari (≥1/10.000, <1/1000) |
Molto rari (<1/10.000), frequenza sconosciuta (non può essere stimata sulla base dei dati disponibili) |
Classificazione sistemica degli organi | |
Disturbi del sistema immunitario | Rari: reazione anafilattica |
Disturbi psichiatrici | Non comuni: ansia |
Patologie del sistema nervoso | Comuni: Parestesia, capogiri, cefalea Non comuni: convulsionia, attacchi di grand mal a, attacchi epiletticia, leggera euforiaa, parestesia perioralea, intorpidimento della linguaa, disartriaa, tremoria, ipoestesia |
Patologie dell’occhio | Non comuni: compromissione della vistaa |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Non comuni: iperacusiaa, tinnitoa |
Patologie cardiache | Comuni: bradicardia, tachicardia. Rari: arresto cardiaco, aritmia |
Patologie vascolari | Molto comuni: ipotensione. Comuni: ipotensione (bambini), ipertensione. Non comuni: sincope |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Non comuni: dispnea |
Patologie gastrointestinali | Molto comuni: nausea, vomito (bambini). Comuni: vomito |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Rari: angioedema, orticaria |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Comuni: mal di schiena, rigidità |
Patologie renali e urinarie | Comuni: ritenzione urinaria |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Comuni: aumento della temperatura. Non comuni: ipotermia |
a Questi sintomi insorgono in genere a causa di iniezione intravascolare accidentale, sovradosaggio o assorbimento rapido (vedere il paragrafo 4.9).
Gli eventi avversi di importanza clinica più comunemente riportati nei bambini sono vomito, nausea, prurito e ritenzione urinaria.
Reazioni avverse al farmaco correlate alla classe di appartenenza
Complicazioni neurologiche
A prescindere dall’anestetico locale utilizzato, all’anestesia regionale sono state associate neuropatie e traumi del midollo spinale (per esempio sindrome dell’arteria spinale anteriore, aracnoidite, sindrome della cauda equina), che in rari casi possono causare sequele permanenti.
Blocco spinale totale
Quando una dose epidurale viene accidentalmente somministrata per via intratecale può verificarsi un blocco spinale totale.
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Sintomi
Tossicità acuta sistemica
Le reazioni sistemiche tossiche coinvolgono principalmente il sistema nervoso centrale (SNC) e il sistema cardiovascolare (SCV). Queste reazioni sono causate da un’alta concentrazione ematica di anestetico locale, che potrebbe sembrare dovuta a un’iniezione intravascolare (accidentale), a sovradosaggio o a un assorbimento eccezionalmente rapido da un’area molto vascolarizzata (vedere il paragrafo 4.4). Le reazioni del SNC sono simili per tutti gli anestetici locali di tipo amidico, mentre le reazioni cardiache sono maggiormente dipendenti dal farmaco, in termini sia quantitativi sia qualitativi. L’iniezione intravascolare accidentale di anestetici locali può causare reazioni tossiche sistemiche immediate (da entro pochi secondi a pochi minuti). In caso di sovradosaggio il picco di concentrazione plasmatica può non essere raggiunto per una o due ore, a seconda del sito di iniezione, e i segni di tossicità possono pertanto essere ritardati.
Nei bambini potrebbe essere difficile rilevare la comparsa di segni precoci di tossicità da anestetico locale quando il blocco viene somministrato durante l’anestesia generale.
Sistema nervoso centrale
La tossicità del sistema nervoso centrale si manifesta gradualmente con sintomi e segni di gravità crescente. Inizialmente si rilevano sintomi quali disturbi visivi o uditivi, ipoestesia periorale, capogiri, leggera euforia, ronzio e parestesia. Gli effetti più gravi sono disartria, rigidità muscolare e tremori, che possono precedere l’insorgere di convulsioni generalizzate. Questi segni non devono essere confusi con un disturbo neurologico basale. Possono seguire incoscienza e crisi convulsive tonico-cloniche (grand mal), che possono durare da pochi secondi a diversi minuti. Durante le convulsioni da grand mal, a causa dell’aumentata attività muscolare e dell’interferenza con la respirazione, possono rapidamente insorgere ipossia e ipercapnia. Nei casi gravi si può manifestare anche apnea. L’acidosi respiratoria e metabolica aumenta e prolunga gli effetti tossici degli anestetici locali.
Il recupero del paziente è conseguente alla ridistribuzione degli anestetici locali dal sistema nervoso centrale e al successivo metabolismo ed escrezione. Il recupero può essere rapido, a meno che non siano state iniettate grandi quantità di farmaco.
Tossicità cardiovascolare
La tossicità cardiovascolare è indice di una situazione più grave. A causa di elevate concentrazioni sistemiche di anestetici locali si possono verificare ipotensione, bradicardia, aritmia e perfino arresto cardiaco. Nei volontari l’infusione endovenosa di ropivacaina ha indotto segni di depressione della conduttività e della contrattilità.
Gli effetti tossici cardiovascolari sono generalmente preceduti da segni di tossicità del sistema nervoso centrale, a meno che il paziente non stia ricevendo un anestetico generale o sia stato pesantemente sedato con prodotti medicinali come benzodiazepine o barbiturici.
Trattamento della tossicità acuta
Gli strumenti e i farmaci necessari al monitoraggio e alla rianimazione d’emergenza devono essere a immediata disposizione. Se compaiono sintomi di tossicità sistemica acuta la somministrazione di anestetici locali deve essere immediatamente interrotta.
Se insorgono convulsioni è necessario mantenere l’ossigenazione e supportare la circolazione. Se necessario, si deve somministrare un anticonvulsivo.
Se è evidente una depressione cardiovascolare (ipotensione, bradicardia), deve essere preso in considerazione il trattamento con sostituzione di liquido intravascolare con un farmaco vasopressore, cronotropico e/o inotropico. In caso di arresto circolatorio deve essere immediatamente istituita la rianimazione cardiopolmonare. Per garantire il successo potrebbe essere necessario esercitare sforzi di rianimazione protratti.
Categoria farmacoterapeutica: anestetici locali, amidi.
Codice ATC: N01B B09.
Ropivacaina è un anestetico locale di tipo amidico a lunga durata d’azione, che presenta effetti sia anestetici sia analgesici. A dosi elevate Ropivacaina Sandoz produce anestesia chirurgica, mentre dosi più basse inducono un blocco sensorio (analgesia), con blocco motorio limitato e non progressivo.
Il meccanismo d’azione è ascrivibile a una riduzione reversibile della permeabilità della membrana delle fibre nervose agli ioni di sodio, alla quale consegue una diminuzione della velocità di depolarizzazione e un aumento della soglia di stimolazione, che determinano il blocco degli impulsi nervosi a livello locale.
La proprietà più caratteristica di ropivacaina è la lunga durata d’azione. L’inizio dell’attività e la durata dell’efficacia anestetica a livello locale dipendono dal sito di somministrazione e dal dosaggio, ma non sono influenzati dalla presenza di un vasocostrittore (per esempio adrenalina [epinefrina]).
Per i dettagli riguardanti l’inizio dell’attività e la durata d’azione si rimanda alla tabella dei dosaggi, al paragrafo 4,2.
Nei volontari sani ropivacaina somministrata per infusione endovenosa è stata ben tollerata a basse dosi e alla dose massima tollerata si sono manifestati i sintomi previsti a carico del sistema nervoso centrale. L’esperienza clinica con questo principio attivo indica un ampio margine di sicurezza se il farmaco viene usato in maniera adeguata e alle dosi raccomandate.
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Ropivacaina ha un centro chirale, è disponibile come S-(-)-enantiomero puro ed è altamente liposolubile. Tutti i suoi metaboliti hanno un effetto anestetico locale, ma di potenza considerevolmente minore e di durata più breve rispetto a ropivacaina.
La concentrazione plasmatica di ropivacaina dipende dal dosaggio, dalla via di somministrazione e dalla vascolarizzazione del sito di iniezione. Ropivacaina segue un profilo farmacocinetico lineare e la concentrazione plasmatica di picco è proporzionale alla dose.
Nell’adulto ropivacaina mostra un assorbimento dallo spazio epidurale completo e bifasico, con emivita della fase veloce e lenta rispettivamente di 14 minuti e 4 ore. Il lento rateo di assorbimento è il fattore limitante nell’eliminazione di ropivacaina; questo spiega perché l’emivita di eliminazione terminale apparente misurata dopo somministrazione epidurale è più lunga di quella dopo somministrazione endovenosa. Nei bambini ropivacaina mostra anche un assorbimento bifasico dallo spazio epidurale caudale.
Ropivacaina presenta una clearance plasmatica media totale dell’ordine di 440 ml/min, una clearance renale di 1 ml/min, un volume di distribuzione allo steady state di 47 litri e un’emivita terminale di 1,8 ore, in seguito a somministrazione endovenosa. Ropivacaina ha un rapporto di estrazione epatica medio pari a 0,4 e nel plasma si lega principalmente alla glicoproteina acida α-1, con una frazione non legata pari a circa il 6%.
Durante l’infusione epidurale continua e interscalenica è stato rilevato un aumento della concentrazione plasmatica totale, correlabile a un aumento post-operatorio della glicoproteina acida α-1.
Le variazioni della concentrazione della frazione non legata, cioè farmacologicamente attiva, sono state minori di quelle della concentrazione plasmatica totale.
Poiché ropivacaina presenta un tasso di estrazione epatica da medio a scarso, il suo tasso di eliminazione dovrebbe dipendere dalla concentrazione plasmatica non legata. Un aumento post-operatorio dell’AAG diminuirà la frazione non legata, a causa di un aumento del legame proteico, che diminuirà la clearance totale e determinerà un aumento delle concentrazioni plasmatiche totali, come si è visto negli studi condotti sui bambini e sugli adulti. La clearance non legata di ropivacaina rimane invariata, come illustrato dalla stabilità delle concentrazioni non legate durante l’infusione post-operatoria. È la frazione plasmatica libera a essere correlata agli effetti farmacodinamici sistemici e alla tossicità.
Ropivacaina attraversa rapidamente la placenta e l’equilibrio tra la frazione legata con quella libera viene raggiunto rapidamente. L’entità del legame con le proteine plasmatiche nel feto è minore di quello osservato nella madre; questo determina nel feto una concentrazione plasmatica totale inferiore rispetto alla madre.
Ropivacaina viene ampiamente metabolizzata principalmente mediante idrossilazione aromatica. In seguito a somministrazione endovenosa l’86% della dose viene escreta nelle urine e di questo solo l’1% in forma di farmaco immodificato. Il principale metabolita è la 3-idrossi-ropivacaina (circa il 37%), che viene escreto nelle urine, principalmente in forma coniugata. L’escrezione urinaria di 4-idrossi-ropivacaina, del metabolita N-dealchilato (PPX) e del metabolita 4-idrossi-dealchilato è pari all’1-3% della dose. Nel plasma la 3-idrossi-ropivacaina, coniugata e non coniugata, è presente in concentrazioni appena rilevabili.
Un quadro metabolico simile è stato osservato nei bambini al di sopra di un anno.
Non ci sono prove di una racemizzazione in vivo di ropivacaina.
Pazienti pediatrici
La farmacocinetica di ropivacaina è stata caratterizzata in un’analisi di farmacocinetica di popolazione riunita mediante i dati ricavati da 192 bambini tra 0 e 12 anni. Ropivacaina non legata, la clearance di PPX e il volume di distribuzione di ropivacaina non legata dipendono dal peso corporeo e dall’età fino alla maturità della funzionalità epatica, dopo di che dipendono in larga misura dal peso corporeo. Questo sembra essere il caso per ropivacaina non legata dall’età di 3 anni, per PPX dall’età di 1 anno e per il volume di distribuzione di ropivacaina non legata dall’età di 2 anni. Il volume di distribuzione libero di PPX dipende solo dal peso corporeo. Poiché PPX ha una emivita più lunga e una clearance inferiore, potrebbe accumularsi durante un’infusione epidurale.
La clearance di ropivacaina non legata (Clu) nei bambini sopra i 6 mesi ha raggiunto i valori tipici del range degli adulti. I valori di clearance totale di ropivacaina (CL) visualizzati nella tabella seguente sono quelli non influenzati dall’aumento post-operatorio dell’AAG.
Stime dei parametri di farmacocinetica derivati dall’analisi farmacocinetica della popolazione pediatrica riunita
Gruppo di età | Peso corporeoa kg | Clu b (l/h/kg) | Vu c (l/kg) | CLd (l/h/kg) | t½ (h)e | t½ ppx(h)f |
Neonati | 3,27 | 2,40 | 21,86 | 0,096 | 6,3 | 43,3 |
1 mese | 4,29 | 3,60 | 25,94 | 0,143 | 5,0 | 25,7 |
6 mesi | 7,585 | 8,03 | 41,71 | 0,320 | 3,6 | 14,5 |
1 anno | 10,15 | 11,32 | 52,60 | 0,451 | 3,2 | 13,6 |
4 anni | 16,69 | 15,91 | 65,24 | 0,633 | 2,8 | 15,1 |
10 anni | 32,19 | 13,94 | 65,57 | 0,555 | 3,3 | 17,8 |
a Peso corporeo medio per la rispettiva età, dal database OMS.
b Clearance di ropivacaina libera
c Volume di distribuzione di ropivacaina libera
d Clearance totale di ropivacaina
e Emivita terminale di ropivacaina
f Emivita terminale di PPX
La concentrazione plasmatica massima libera media simulata (Cumax) dopo un singolo blocco caudale tende a essere più elevata nei neonati e il tempo per raggiungere la Cumax (tmax) diminuisce con l’aumentare dell’età (vedere la tabella seguente). Anche le concentrazioni plasmatiche libere medie simulate al termine di un’infusione epidurale continua di 72 h alle dosi raccomandate hanno mostrato livelli più elevati nei neonati rispetto a quelli negli infanti e nei bambini (vedere il paragrafo 4.4).
Ratei di Cmax libero medi simulati e osservati dopo un singolo blocco caudale
Gruppo di età | Dose (mg/kg) | Cu max (mg/l) | Tmax | Cu max (mg/l) |
0-1 mesi | 2,00 | 0,0582 | 2,00 | 0,05-0,08 (n=5) |
1-6 mesi | 2,00 | 0,0375 | 1,50 | 0,02-0,09 (n=18) |
6-12 mesi | 2,00 | 0,0283 | 1,00 | 0,01-0,05 (n=9) |
1-10 anni | 2,00 | 0,0221 | 0,50 | 0,01-0,05 (n=60) |
a Concentrazione plasmatica massima libera
b Tempo di raggiungimento della concentrazione plasmatica massima libera
c Concentrazione plasmatica massima libera osservata e aggiustata con il dosaggio
A 6 mesi (il breakpoint per il cambiamento del rateo di dosaggio raccomandato per l’infusione epidurale continua) la clearance di ropivacaina libera ha raggiunto il 34% e il PPX libero il 71% del suo valore maturo. L’esposizione sistemica è maggiore nei neonati e nei bambini tra 1 e 6 mesi rispetto ai bambini più grandi; questo dipende dall’immaturità della loro funzionalità epatica. Tuttavia questo è in parte compensato dal tasso raccomandato di diminuzione del dosaggio (50%) per l’infusione continua negli infanti di età inferiore ai 6 mesi.
Le simulazioni basate sulla somma delle concentrazioni plasmatiche libere di ropivacaina e di PPX, in funzione dei parametri di farmacocinetica e della loro variazione nell’analisi della popolazione, indicano che per un singolo blocco caudale la dose raccomandata deve essere aumentata di un fattore pari a 2,7 nel gruppo più giovane e di un fattore di 7,4 nel gruppo di 1-10 anni, in modo che il limite superiore dell’intervallo di confidenza del 90% tocchi la soglia della tossicità sistemica. I corrispettivi fattori per l’infusione epidurale continua sono rispettivamente 1,8 e 3,8.
Sulla base degli studi convenzionali di farmacologia di sicurezza, tossicità a dosi singole e ripetute, tossicità riproduttiva, potenziale mutagenico e tollerabilità locale, non sono stati evidenziati rischi per gli esseri umani, a parte quelli previsti in base all’azione farmacodinamica di dosi elevate di ropivacaina (per esempio segni a carico del SNC, comprese convulsioni e cardiotossicità).
Cloruro di sodio
Idrossido di sodio (per la regolazione del pH)
Acido cloridrico (3,6%) (per la regolazione del pH)
Acqua per iniezioni
Nelle soluzioni alcaline potrebbe verificarsi precipitazione, poiché ropivacaina presenta una scarsa solubilità a un pH >6.
Sacche: 2 anni
Validità in uso: la stabilità in uso è stata dimostrata per 30 giorni a 20-30°C.
Da un punto di vista microbiologico questo prodotto deve essere utilizzato immediatamente. In caso contrario la durata e le condizioni di conservazione sono responsabilità dell’utilizzatore e normalmente, a una temperatura di 2-8°C, non superano le 24 ore.
Non conservare a temperatura superiore ai 30°C.
Non congelare.
Per la conservazione dopo l’apertura vedere il paragrafo 6.3.
Ropivacaina Sandoz 2 mg/ml soluzione per infusione
5 sacche in polipropilene da 100 ml di soluzione per infusione, confezionate in modo sterile in confezioni trasparenti
5 sacche in polipropilene da 200 ml di soluzione per infusione, confezionate in modo sterile in confezioni trasparenti
Eliminare l’eventuale soluzione non utilizzata.
La compatibilità di Ropivacaina Sandoz 2 mg/ml soluzione per infusione in bustine è stata studiata con metodi chimici e fisici per i seguenti prodotti:
Concentrazione di Ropivacaina Sandoz: 1-2 mg/ml |
Additivo | Concentrazione* |
Fentanil citrato | 1,0-10,0 mcg/ml |
Sufentanil citrato | 0,4-4,0 mcg/ml |
Morfina solfato | 20,0-100,0 mcg/ml |
Clonidina cloridrato | 5,0-50,0 mcg/ml |
(*) I ratei di concentrazione mostrati nella tabella sono superiori a quelli usati nella pratica clinica. L’infusione epidurale di ropivacaina/clonidina cloridrato non è stata valutata nel corso di studi clinici.
Sandoz S.p.A Largo U. Boccioni 1, 21040 Origgio Varese
039647019 - " 2 MG/ML SOLUZIONE PER INFUSIONE " 5 SACCHE IN PP DA 100 ML
039647021 - " 2 MG/ML SOLUZIONE PER INFUSIONE " 5 SACCHE IN PP DA 200 ML
039647211 - " 2 MG/ML SOLUZIONE PER INFUSIONE " 20 SACCHE IN PP DA 100 ML IN CONFEZIONE OSPEDALIERA
039647223 - " 2 MG/ML SOLUZIONE PER INFUSIONE " 20 SACCHE IN PP DA 200 ML IN CONFEZIONE OSPEDALIERA
Agosto 2010