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SAFEDEX 150 mg
Una compressa contiene 150 mg di bicalutamide.
Eccipienti: contiene 193,2 mg di lattosio monoidrato.
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.
Compressa rivestita con film.
Compressa di colore bianco o quasi bianco, rotonda, biconvessa, rivestita con film, con inciso "XL" su un lato e "RG" sull'altro.
Safedex 150 mg compresse rivestite con film è indicato come monoterapia o come terapia adiuvante della prostatectomia radicale o della radioterapia nei pazienti con cancro della prostata localmente avanzato ad alto rischio di progressione della malattia (vedere il paragrafo 5.1).
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Adulti di sesso maschile, compresi i soggetti anziani
Una compressa da 150 mg 1 volta/die.
Via di somministrazione: orale.
Le compresse devono essere ingerite intere con del liquido.
Safedex 150 mg deve essere assunto in maniera continuativa per almeno 2 anni o fino alla progressione della malattia.
Bambini e adolescenti
L'uso della bicalutamide non è indicato nei bambini e negli adolescenti.
Compromissione renale
Nei pazienti con compromissione della funzionalità renale, non è necessaria alcuna correzione della dose. Non vi sono esperienze sull'uso della bicalutamide nei pazienti con compromissione renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min) (vedere il paragrafo 4.4).
Compromissione epatica
Nei pazienti con compromissione epatica lieve, non è necessaria alcuna correzione della dose.
Il farmaco può accumularsi nei pazienti con compromissione epatica da moderata a grave (vedere il paragrafo 4.4).
Ipersensibilità alla bicalutamide o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
L'uso della bicalutamide è controindicato nelle donne e nei bambini.
La somministrazione concomitante di terfenadina, astemizolo o cisapride è controindicata (vedere il paragrafo 4.5).
Il trattamento deve essere iniziato sotto la diretta supervisione di uno specialista ed è necessario attuare in seguito un regolare monitoraggio dei pazienti.
La bicalutamide è metabolizzata a livello epatico. I risultati della ricerca suggeriscono che l'eliminazione della bicalutamide può essere più lenta nei pazienti con compromissione epatica grave e che ciò potrebbe indurre un accumulo del farmaco, pertanto, la bicalutamide deve essere utilizzata con cautela nei pazienti con compromissione epatica da moderata a grave.
Raramente sono stati osservati danni epatici gravi con la somministrazione di bicalutamide (vedere il paragrafo 4.8). La terapia con bicalutamide deve essere interrotta qualora si manifestino alterazioni gravi.
Si raccomanda di effettuare controlli periodici della funzionalità epatica al fine di evidenziare eventuali alterazioni epatiche. Si prevede che la maggioranza delle alterazioni si manifesti entro i primi 6 mesi della terapia con bicalutamide.
Poiché non c’è esperienza sull'uso della bicalutamide nei pazienti con compromissione renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min), in questi pazienti il farmaco deve essere somministrato con cautela.
Nei pazienti cardiopatici, è consigliabile eseguire il monitoraggio periodico della funzionalità cardiaca.
Nei pazienti che evidenziano un'oggettiva progressione della malattia insieme a elevati livelli del PSA, è necessario considerare l'interruzione della terapia.
Il medicinale contiene lattosio. I pazienti con problemi ereditari rari di intolleranza al galattosio, carenza di Lapp lattasi o malassorbimento del glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
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Studi in vitro hanno mostrato che l'R-enantiomero della bicalutamide è un inibitore del CYP 3A4 con minori effetti inibitori sull'attività del CYP 2C9, 2C19 e 2D6. Sebbene gli studi in vitro abbiano indicato un possibile effetto inibitorio della bicalutamide sul citocromo 3A4, numerosi studi clinici mostrano che la dimensione di tale inibizione per la maggior parte dei farmaci metabolizzati dal citocromo P450 è probabilmente non significativa dal punto di vista clinico.
Tuttavia, per i farmaci con un basso indice terapeutico che sono metabolizzati a livello epatico, l'inibizione del CYP 3A4 causata dalla bicalutamide potrebbe essere di rilevanza. In considerazione di questo quadro, la somministrazione concomitante di terfenadina, astemizolo e cisapride è controindicata.
È opportuno esercitare cautela nella co-somministrazione della bicalutamide e composti quali ciclosporina e bloccanti dei canali del calcio. Può essere necessaria una riduzione della dose di questi farmaci specialmente in presenza di effetti avversi o amplificati del farmaco. Per quanto riguarda la ciclosporina, si raccomanda un attento monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche e della condizione clinica del paziente dopo l'inizio o l'interruzione del trattamento con bicalutamide.
Deve essere esercitata cautela durante la somministrazione della bicalutamide nei pazienti in terapia con medicinali che inibiscono i processi ossidativi a livello epatico, ovvero cimetidina e ketoconazolo. Ciò potrebbe causare un incremento delle concentrazioni plasmatiche di bicalutamide che teoricamente potrebbe portare ad un aumento degli effetti indesiderati.
Gli studi in vitro hanno mostrato che la bicalutamide può spiazzare l'anticoagulante cumarina, il warfarin, dal suo sito di legame con la proteina. Pertanto, si raccomanda un attento monitoraggio del tempo di protrombina in caso di inizio della terapia con la bicalutamide in pazienti già in trattamento con anticoagulanti cumarinici.
Non pertinente, poiché il farmaco non è utilizzato nelle donne.
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Tuttavia, è opportuno notare che si possono manifestare occasionalmente capogiri o sonnolenza (vedere il paragrafo 4.8). I pazienti che accusano tali sintomi devono pertanto esercitare cautela.
Molto comuni (≥ 1/10), comuni (≥ 1/100 a < 1/10), non comuni (≥ 1/1000 a < 1/100), rari (≥ 1/10.000 a < 1/1000), molto rari (< 1/10.000), non noti (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Disturbi del sistema immunitario
Non comuni: reazioni di ipersensibilità, comprese orticaria e angioedema
Disturbi psichiatrici
Non comuni: depressione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comuni: malattia polmonare interstiziale
Patologie gastrointestinali
Comuni: diarrea, nausea
Rari: vomito
Patologie epatobiliari
Comuni: alterazioni epatiche (innalzamento del livello delle transaminasi, colestasi e ittero)¹
Molto rari: insufficienza epatica²
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comuni: prurito
Rari: secchezza cutanea
Patologie renali e urinarie
Non comuni: ematuria
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
Molto comuni: dolorabilità mammaria³, ginecomastia³
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comuni: vampate³
Comuni: astenia
¹ Le alterazioni epatiche sono raramente gravi e spesso si sono rivelate transitorie, risolvendosi o migliorando con il protrarsi della terapia o dopo interruzione della stessa (vedere il paragrafo 4.4).
² Molto raramente nei pazienti trattati con bicalutamide si è verificata l'insorgenza di insufficienza epatica, ma non è stata stabilita con certezza alcuna relazione causale . È opportuno quindi considerare un controllo periodico della funzionalità epatica (vedere il paragrafo 4.4).
³ Può essere ridotta dalla concomitante castrazione.
Inoltre, studi clinici hanno evidenziatole seguenti reazioni avverse verificatisi durante il trattamento con bicalutamide con o senza associazione ad analogo dell'LHRH.
Patologie del sistema emolinfopoietico
Comuni: anemia
Molto rari: trombocitopenia
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Comuni: diabete mellito, incremento ponderale
Non comuni: anoressia, iperglicemia, calo ponderale
Patologie del sistema nervoso
Comuni: capogiri, insonnia
Non comuni: sonnolenza
Patologie cardiache
Molto rari: insufficienza cardiaca, angina, difetti della conduzione tra cui prolungamenti dell'intervallo PR e QT, aritmie e alterazioni aspecifiche dell'ECG.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comuni: dispnea
Patologie gastrointestinali
Comuni: costipazione
Non comuni: secchezza delle fauci, dispepsia, flatulenza
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comuni: eruzione cutanea, sudorazione, irsutismo
Non comuni: alopecia
Patologie renali e urinarie
Non comuni: nicturia
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
Molto comuni: calo della libido, disfunzione erettile, impotenza
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comuni: edema, dolore generalizzato, dolore pelvico, brividi
Non comuni: dolore addominale, dolore toracico, cefalea, dolore al rachide, dolore al collo
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Non è stato segnalato alcun caso di sovradosaggio. Poiché la bicalutamide è un composto anilidico, in teoria vi è il rischio di sviluppo di una metaemoglobinemia. La metaemoglobinemia è stata osservata negli animali a seguito di un sovradosaggio del farmaco. Di conseguenza, il paziente, in seguito a un'intossicazione acuta, può avere un aspetto cianotico. Non esiste alcun antidoto specifico e il trattamento deve essere sintomatico. Inoltre, è improbabile che la dialisi sia di aiuto, in quanto la bicalutamide è altamente legata alle proteine e non si ritrova inalterata nelle urine.Si consiglia una terapia generale di supporto che includa un frequente monitoraggio dei parametri vitali.
Categoria farmacoterapeutica:Antagonisti ormonali e sostanze correlate, antiandrogeni
Codice ATC: L02BB03.
La bicalutamide è un antiandrogeno non steroideo, privo di altra azione endocrina. Si lega ai recettori androgenici senza attivazione dell'espressione del gene e inibisce quindi lo stimolo androgenico. La regressione dei tumori prostatici è l'esito di questa inibizione. Dal punto di vista clinico vi è la possibilità che in un sottogruppo di pazienti la sospensione della bicalutamide induca una "sindrome da sospensione dell'antiandrogeno".
Safedex 150 mg compresse rivestite con film (bicalutamide) è stato studiato come trattamento dei pazienti con cancro della prostata non metastatico localizzato (T1-T2, N0 oppure NX, M0) o localmente avanzato (T3-T4, qualsiasi N, M0; T1-T2, N+, M0) in un'analisi combinata di 3 studi in doppio cieco controllati con placebo su 8113 pazienti, in cui la bicalutamide è stata somministrata come terapia ormonale immediata o come terapia adiuvante della radioterapia (principalmente radioterapia a fasci esterni) o prostatectomia radicale. Ad un follow-up mediano di 7,4 anni, il 27,4% e il 30% di tutti i pazienti trattati con la bicalutamide e con il placebo rispettivamente, avevano accusato un'oggettiva progressione della malattia.
Nella maggioranza dei gruppi di pazienti è stata osservata una riduzione del rischio di progressione oggettiva della malattia, ma con una maggior evidenza nei soggetti ad alto rischio di progressione. I medici, pertanto, possono decidere che la strategia medica ottimale per un paziente a basso rischio di progressione, e particolarmente nel caso di una terapia adiuvante dopo prostatectomia radicale, può essere il rinvio della terapia ormonale fino alla comparsa di segni indicativi della progressione della patologia.
Non è stata rilevata alcuna differenza nella sopravvivenza globale al follow-up mediano di 7,4 anni con una mortalità del 22,9% (HR = 0,99; IC 95% 0,91-1,09. Però, analisi esplorative per sottogruppi hanno evidenziato tendenze in questo senso.
I dati della sopravvivenza libera da progressione e della sopravvivenza globale relativi ai pazienti con malattia localmente avanzata, sono riassunti nelle tabelle seguenti:
Tabella 1 Sopravvivenza libera da progressione nella malattia localmente avanzata per sottogruppo di trattamento |
Popolazione analizzata | Eventi (%) nei pazienti trattati con bicalutamide | Eventi (%) nei pazienti trattati con placebo | Hazard ratio (IC 95%) |
Attesa vigile | 193/335 (57,6) | 222/322 (68,9) | 0,60 (da 0,49 a 0,73) |
Radioterapia | 66/161 (41,0) | 86/144 (59,7) | 0,56 (da 0,40 a 0,78) |
Prostatectomia radicale | 179/870 (20,6) | 213/849 (25,1) | 0,75 (da 0,61 a 0,91) |
Tabella 2 Sopravvivenza globale nella malattia localmente avanzata per sottogruppo di trattamento |
Popolazione analizzata | Decessi (%) tra i pazienti trattati con bicalutamide | Decessi (%) tra i pazienti trattati con placebo | Hazard ratio (IC 95%) |
Attesa vigile | 164/335 (49,0) | 183/322 (56,8) | 0,81 (da 0,66 a 1,01) |
Radioterapia | 49/161 (30,4) | 61/144 (42,4) | 0,65 (da 0,44 a 0,95) |
Prostatectomia radicale | 137/870 (15,7) | 122/849 (14,4) | 1,09 (da 0,85 a 1,39) |
Nei pazienti con malattia localizzata trattati con la sola bicalutamide, non si è evidenziata alcuna differenza significativa nella sopravvivenza libera da progressione. Questi pazienti hanno mostrato altresì una tendenza alla diminuzione della sopravvivenza rispetto ai pazienti trattati con il placebo (HR=1,16; IC 95% 0,99 -1,37). In considerazione di tale dato, di conseguenza, in questo gruppo di pazienti il profilo rischio/beneficio dell'uso della bicalutamide non è considerato favorevole.
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La bicalutamide ha un buon assorbimento in seguito a somministrazione orale. Non vi è evidenza di alcun effetto clinicamente rilevante del cibo sulla biodisponibilità del farmaco.
L'(S)-enantiomero è eliminato rapidamente rispetto all'(R)-enantiomero che ha un'emivita di eliminazione plasmatica circa di 1 settimana.
In seguito a somministrazione di bicalutamide a lungo termine, la concentrazione plasmatica massima dell'(R)-enantiomero è circa 10 volte maggiore rispetto ai livelli misurati dopo la somministrazione di una dose singola da 50 mg.
Uno schema di dosaggio che prevede la somministrazione di 150 mg di bicalutamide al giorno, produrrà concentrazioni dell'(R)-enantiomero di 22 mcg/ml e, in conseguenza della sua lunga emivita, lo stato stazionario è raggiunto circa dopo 1 mese di trattamento.
La farmacocinetica dell'(R)-enantiomero non è influenzata dall'età, dalla compromissione renale o dalla compromissione epatica di grado lieve-moderato. Vi sono evidenze che l'eliminazione plasmatica dell'(R)-enantiomero sia più lenta nei pazienti con compromissione epatica grave.
La bicalutamide è altamente legata alle proteine (racemato fino al 96%, (R)-enantiomero > 99%) ed è ampiamente metabolizzata (per ossidazione o glucuronidazione). I suoi metaboliti sono eliminati attraverso i reni e la bile in proporzioni più o meno equivalenti.
In uno studio clinico è stata rilevata una concentrazione media di (R)-enantiomero nello sperma di soggetti di sesso maschile trattati con bicalutamide 150 mg, pari a 4,9 mcg/ml. Il quantitativo di bicalutamide potenzialmente rilasciata alla partner durante il rapporto sessuale è basso e corrisponde a circa 0,3 mcg/kg, un livello inferiore a quello necessario ad indurre alterazioni della prole negli animali da laboratorio.
La bicalutamide è un antagonista puro e potente del recettore per gli androgeni, sia negli studi su animali che sull'uomo. La sua principale azione secondaria di tipo farmacologico consiste nell'induzione, nel fegato, delle ossidasi a funzione mista CYP450 dipendenti. L'induzione enzimatica non è stata osservata nell'uomo. I cambiamenti nell'organo bersaglio rilevati negli animali, sono chiaramente correlati all'azione farmacologica primaria e secondaria della bicalutamide. Tali cambiamenti comprendono l'involuzione dei tessuti androgeno-dipendenti, adenomi follicolari tiroidei, cancro o neoplasie e iperplasie delle cellule epatiche e di Leydig, alterazioni della differenziazione sessuale della prole di sesso maschile, compromissione reversibile della fertilità nel maschio. Gli studi di genotossicità non hanno evidenziato alcun potenziale mutageno della bicalutamide. Tutti gli effetti avversi osservati negli studi animali non sono considerati di alcuna rilevanza per il trattamento dei pazienti con cancro prostatico avanzato.
Nucleo della compressa:
lattosio monoidrato
sodio amido glicolato (tipo A),
Povidone K-30,
silice colloidale anidra,
magnesio stearato,
Film di rivestimento:
Opadry II. Bianco 33G28523 (triacetina, Macrogol 3350, lattosio monoidrato, titanio diossido (E171), ipromellosa).
Non pertinente.
2 anni.
Questo prodotto medicinale non richiede condizioni particolari per la conservazione.
Ventotto compresse rivestite con film in confezioni in blister (PVC/PVDC/foglio d'alluminio)
Nessuna istruzione particolare.
Ebewe Italia Srl,
Via Viggiano 90,
00178 Roma
Safedex "150 Mg Compresse Rivestite Con Film"28 Compresse In Blister Pvc/Pvdc/Al
A.I.C. n. 038536165/M
Febbraio 2009
Febbraio 2009