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SALAZOPYRIN EN
Ogni compressa contiene:
Principio attivo: Sulfasalazina USP mg 500
Compresse
USO ORALE
Colite ulcerosa: nel trattamento della colite ulcerosa di media e lieve gravità, come terapia aggiuntiva nella colite ulcerosa grave. Per la prevenzione delle ricadute della colite ulcerosa. Morbo di Crohn: specialmente nei pazienti con interessamento del colon.
Artrite reumatoide.
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La posologia va regolata secondo la gravità della malattia e la tolleranza del paziente al farmaco.
Colite ulcerosa e morbo di Crohn:
inizialmente si consiglia di aumentare gradualmente la dose nei primi due giorni.
Adulti: 2-4 compresse 4 volte al dì.
Bambini: 40-60 mg per chilo di peso corporeo nelle 24 ore. Suddivisi in 3-6 dosi. È della massima importanza suddividere equamente le dosi. L'intervallo tra le dosi non deve eccedere le 8 ore durante il periodo notturno.
In casi acuti di colite e diarrea è preferibile cominciare con dosi massive raggiungendo un massimo di 16 compresse nelle 24 ore. In casi di nausea si deve ridurre la dose a metà e sospendere per 2 giorni il trattamento e ricominciare poi con dosi inizialmente ridotte. Il farmaco va somministrato per due settimane: quindi si sospende la cura per una settimana. Il risultato della terapia va controllato con la rettoscopia. Talvolta è necessario continuare il trattamento per parecchi mesi. Anche se la diarrea cessa dopo un paio di giorni, come spesso succede, la cura deve essere continuata fino a che gli esami rettoscopici siano soddisfacenti. In seguito basterà una terapia di mantenimento con dosi ridotte, per es. 4 compresse. Al più piccolo segno di ricaduta si deve aumentare immediatamente la dose.
Artrite reumatoide
Trattamento dell'artrite reumatoide che non ha risposto a farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
Lo schema posologico raccomandato è il seguente (n. compresse).
Settimana 1^ 2^ 3^ 4^ e successive
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cpr mattina 1 1 2
cpr sera 1 1 2 2
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Ipersensibilità ai sulfamidici o ai salicilati. Insufficienza renale grave con iperazotemia. Epatopatie gravi. Tendenza accertata alle emorragie. Nei bambini sotto i 2 anni. All'ultimo stadio di gravidanza e durante il periodo di allattamento, poichè i sulfamidici passano la placenta e vengono escreti nel latte. Nei neonati i sulfamidici sono in competizione con la bilirubina nei punti di legame con le proteine plasmatiche e pertanto possono causare ittero grave con eritroblastosi. I pazienti affetti da porfiria non dovrebbero essere trattati con sulfamidici poichè è stato notato che questi farmaci fanno precipitare un attacco acuto.
Nei pazienti con danno epatico o renale o con discrasie ematiche Salazopyrin EN deve essere somministrata solo dopo una valutazione critica. I pazienti con carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi devono essere osservati con particolare cura in relazione alla possibile insorgenza di anemia emolitica. Nelle donne in stato di gravidanza e nella prima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità, sotto il diretto controllo del medico.
La Salazopyrin EN va somministrata sotto costante controllo medico. Prima e durante il trattamento con Salazopyrin EN si devono eseguire analisi complete del sangue e dell'urina e controlli della funzionalità epatica e renale. La Salazopyrin EN va somministrata con cautela nei pazienti con disfunzioni renali o epatiche, con allergie gravi o con asma bronchiale. Pazienti con deficienza della glucosio-6-fosfato deidrogenasi vanno tenuti sotto stretta osservazione per segni di anemia emolitica. Poichè sono stati descritti con l'uso di sulfamidici casi talora anche mortali di sindrome Stevens-Johnson (eritema essudativo multiforme) i pazienti trattati devono essere oggetto di attenta osservazione. Se durante il trattamento appare un'eruzione cutanea, il trattamento stesso deve essere immediatamente interrotto. Ugualmente ci si comporterà nel caso si manifestino gravi reazioni tossiche. La sulfasalazina può causare una colorazione giallo-arancione dell'urina. È stata anche riscontrata una colorazione simile della cute. Per la presenza del derivato salicilico, la contemporanea terapia con anticoagulanti richiede un costante controllo medico.
Tenere fuori dalla portata dei bambini
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È stato riferito un ridotto assorbimento di folato e digossina se impiegati contemporaneamente a sulfasalazina. Questa può interagire con farmaci per il trattamento del gozzo, con certi diuretici ed ipoglicemizzanti orali.
Ricerche cliniche ed effetti collaterali segnalati non hanno mostrato segni di danno fetale. Questo è comprovato dagli studi condotti sugli animali in cui non è stato dimostrato alcun danno per il feto. La quantità di sulfasalazina che passa nel latte è trascurabile. Circa il 40% della concentrazione di sulfapiridina della madre viene escreta nel latte. Tuttavia il rischio di effetti negativi è stato giudicato basso con le dosi terapeutiche poichè la sulfapiridina ha dimostrato possedere una scarsa capacità di spiazzare la bilirubina.
Non sono segnalati effetti sulla capacità di guida ne sull'uso di macchine.
Le più comuni reazioni collaterali dovute al trattamento con sulfasalazina sono: nausea, inappetenza, disturbi gastrici ed occasionalmente lieve aumento della temperatura. Nella maggior parte dei casi il trattamento può essere continuato se la posologia viene diminuita oppure se la somministrazione viene sospesa per alcuni giorni e poi ripresa gradualmente fino a raggiungere i livelli terapeutici. La gastroprotezione consente di migliorare significativamente la tollerabilità di sulfasalazina.
Sono state riscontrate le seguenti rare reazioni secondarie:
reazioni ematologiche: leucopenia, agranulocitosi, trombocitopenia, anemia aplastica, anemia emolitica, anemia con corpuscoli di Heinz, porpora, ipoprotrombinemia, metemoglobinemia;
reazioni di ipersensibilizzazione: eruzioni cutanee generalizzate , sindrome di Stevens-Johnson, dermatite esfoliativa, necrolisi epidermica, prurito, orticaria, fotosensibilizzazione, anafilassi, sindrome da malattia da siero, febbre da farmaci, edema periorbitale, infezione congiuntivale o sclerale, artralgia, miocardite allergica, periartrite nodosa, sintomi di L. E. e complicazioni polmonari con dispnea, eosinofilia, alveolite fibrosa;
reazioni gastrointestinali: stomatite, parotite, pancreatite ed epatite. Disfunzioni dell'assorbimento dell'acido folico:
reazioni neurologiche: emicranie, vertigini, tinnito, neuropatia periferica, lesioni transitorie della colonna posteriore, mielite trasversa, atassia, convulsioni, meningite asettica; insonnia, depressione mentale, allucinazioni;
reazioni renali: cristalluria, ematuria, proteinuria e sindrome nefrotica.
I sulfamidici presentano certe similarità chimiche con alcuni farmaci per il trattamento del gozzo; con certi diuretici (acetazolamide ed i tiazidici) e farmaci ipoglicemizzanti per via orale. La comparsa di gozzo, l'aumento della diuresi ed ipoglicemia si sono manifestate raramente. Una sensibilizzazione crociata può esistere con questi farmaci. Nella valutazione delle complicazioni epatiche ed articolari si deve tener presente che queste sono spesso associate alle colite ulcerosa.
Diminuzione della fertilità: sono stati descritti casi di oligospermia ed infertilità di uomini trattati con sulfasalazina. Questi effetti sono reversibili dopo la sospensione del prodotto.
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Sintomi da sovradosaggio si limitano abitualmente a nausea e vomito.
La sostanza attiva della Salazopyrin EN compresse è la Sulfasalazina che ha un effetto anti-infiammatorio, immuno soppressivo ed antibatterico. Viene usata per il trattamento di stati infiammatori, come ad es. quelli della mucosa intestinale.
La maggior parte, il 75%, rimane nel lume del colon e viene escreto come acido 5-aminosalicilico nelle feci. Si ritiene che l'effetto principale della sulfasalazina sia un'azione antinfiammatoria espletata dall'acido 5-aminosalicilico formatosi localmente. È stato inoltre dimostrato un effetto immunosoppressivo il cui meccanismo si basa sulla inibizione del metabolismo dei linfociti e granulociti di vari sistemi enzimatici tramite sulfasalazina, sulfapiridina e acido 5-aminosalicilico. Anche l'attività batteriostatica della sulfapiridina formatasi localmente nel colon potrebbe avere un effetto clinico: viene ridotta non solo la flora batterica aerobica, ma anche quella anaerobica, in particolare certi clostridi.
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Dopo somministrazione per via orale, un limitato assorbimento avviene nell'intestino tenue con successiva escrezione biliare tramite il circolo enteroepatico. La massima concentrazione nel siero si raggiunge entro sei ore. Per il 97% è legata alla albumina sierica. Le variazioni individuali nella concentrazione nel siero sono considerevoli. La tendenza all'accumulo è moderata: 24 ore dopo somministrazione di una dose singola di sulfasalazina la concentrazione sierica è trascurabile. Una scarsa percentuale viene escreta con l'urina.
Nell'ambiente creato dai batteri intestinali nel lume del colon, la sulfasalazina viene scissa in 2 metaboliti principali: sulfapiridina e acido 5-aminosalicilico. Sulfapiridina: viene rapidamente assorbita e parzialmente metabolizzata nel fegato. La sulfapiridina totale raggiunge la massima concentrazione nel siero dopo 10-20 ore. La sulfapiridina presenta una certa tendenza all'accumulo; non scompare completamente dal siero che dopo 3 giorni di sospensione del trattamento. Nelle urine raccolte nelle 72 ore successive alla somministrazione di Salazopyrin EN si ritrova in 60% circa della dose come sulfapiridina totale. Il grado di acetilazione della sulfapiridina è geneticamente condizionato. I pazienti con acetilazione lenta presentano concentrazioni nel siero più alte e quindi una maggior tendenza agli effetti collaterali. L'acido 5-aminosalicilico viene assorbito in limitate quantità.
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Ogni compressa contiene:
Eccipienti: Polivinilpirrolidone, Amido di mais, Magnesio stearato, Silice precipitata, Cellulosa acetoftalato, Glicole propilenico, Cera d'api, Cera carnauba, Polietilanglicole 20.000 , Monostearato di glicerile, Talco.
Per la presenza del derivato salicilico, la contemporanea terapia con anticoagulanti richiede un costante controllo medico.
A confezionamento integro: 5 anni.
Da conservarsi a temperatura ambiente ed in luogo asciutto.
100 compresse da 500 mg.
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PHARMACIA AB (Svezia)
Rappresentante per l’Italia: PHARMACIA Italia S.p.A. - Milano
100 compresse da 500 mg AIC 012048031
Giugno 2000
Dicembre 2002