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SELESYN® - Soluzione orale
Ogni fiala da 2 ml di soluzione orale contiene 100 mcg di selenio sotto forma di 333 mcg di sodio selenito pentaidrato (Na2SeO3 · 5 H2O), corrispondenti a 50 mcg/ml.
Ogni flacone di vetro da 10 ml di soluzione orale contiene 500 mcg di selenio sotto forma di 1,66 mg di sodio selenito pentaidrato (Na2SeO3 · 5 H2O), corrispondenti a 50 mcg/ml.
Per gli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Soluzione orale.
Soluzione limpida ed incolore.
Carenza dimostrata di selenio che non possa essere risolta da fonti alimentari.
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Dose giornaliera
100-200 mcg di selenio, equivalenti a 1-2 fiale. Se necessario, la dose può essere aumentata a 500 mcg di selenio, equivalenti a 5 fiale o ad un flacone di vetro
Modo di somministrazione
Staccare una fiala dalla striscia di fiale in plastica ed aprire la fiala ruotando la chiusura posta nella parte superiore. Versare l’intero contenuto della fiala in bocca. Nel caso del flacone di vetro, svitare il tappo a vite e versare il contenuto in bocca. Tenere il liquido in bocca per circa 30-60 secondi prima di deglutirlo.
Si devono determinare i livelli di selenio nel sangue intero o nel siero per monitorare il successo della terapia.
Non vi sono intervalli prestabiliti da rispettare per l’eventuale somministrazione di una dose supplementare di selesyn® soluzione orale (100 mcg di selenio al giorno sono equivalenti ad una fiala).
Posologia nei bambini ed in popolazioni speciali di pazienti
Non esistono prove scientifiche che richiedano un aggiustamento della dose nei bambini
Posologia in pazienti con disturbi renali od epatici
Non esistono prove scientifiche che richiedano un aggiustamento della dose in pazienti con disturbi renali od epatici.
Selenosi.
Nessuna.
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Si deve evitare di somministrare per via orale selesyn® soluzione orale contemporaneamente a sostanze riducenti (ad es. vitamina C), poiché non si può escludere la precipitazione di selenio elementare (vedere paragrafo 6.2 "Incompatibilità").
Il selenio elementare non è solubile in un mezzo acquoso e non ha alcuna biodisponibilità. Le somministrazioni orali di selesyn® soluzione orale e di vitamina C devono essere praticate con un intervallo di 4 ore tra le stesse.
Gravidanza
Non sono disponibili dati ottenuti circa l’impiego di selesyn® in donne gravide. I pochi dati pubblicati, ottenuti da studi eseguiti sull’animale, rivelano solo evidenze di effetti tossici per la iproduzione alla dose tossica per la madre. Non si prevedono effetti avversi del sodio selenito sulla gravidanza o sul feto, purché venga usato in caso di carenza dimostrata di selenio.
Allattamento
Il selenio viene escreto nel latte materno. Non si prevede che le dosi utilizzate per correggere la carenza di selenio in donne che allattano abbiano effetti avversi sul lattante.
Selesyn® non altera le capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
Finora non sono stati riscontrati effetti indesiderati,quando selesyn® soluzione orale viene usato secondo le istruzioni per l’uso.
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I segni di sovradosaggio acuto sono rappresentati da odore d’aglio nell’alito, spossatezza, nausea, diarrea e dolore addominale. Il sovradosaggio cronico può influenzare la crescita delle unghie e dei capelli e può determinare una polineuropatia periferica.
Le contromisure sono rappresentate da: lavanda gastrica, diuresi forzata o somministrazione di dosi elevate di vitamina C. Nel caso di un sovradosaggio estremo (1.000-10.000 volte la dose normale), si deve tentare di eliminare il selenio mediante dialisi. Si consiglia di non somministrare dimercaprolo, in quanto l’effetto tossico del selenio viene potenziato.
Categoria farmacoterapeutica: altri integratori minerali.
Codice ATC: A12CE02
Il selenio è un cofattore di diversi enzimi nel corpo umano e, pertanto, fa parte degli oligoelementi essenziali. Finora sono state identificate più di 25 proteine e subunità proteiche contenenti selenio e la maggior parte degli effetti clinici e biochimici del selenio può essere attribuita alla loro attività.
Tuttavia non tutti gli effetti del selenio sono esclusivamente correlati all’azione dei diversi enzimi.
Nell’uomo sono state identificate la glutatione perossidasi contenente selenio e la proteina P del selenio. La glutatione perossidasi fa parte del meccanismo protettivo antiossidante cellulare nei mammiferi. Come costituente della glutatione-perossidasi, il selenio può ritardare il tasso di lipoperossidazione e, quindi, il danno risultante alla parete cellulare. La glutatione perossidasi influenza il metabolismo dei leucotrieni, dei trombossani e delle prostacicline. Negli animali la iodotironina-5'-deiodinasi di tipo I è stata caratterizzata come un enzima contenente selenio che converte la tiroxina (T4) in triiodotironina (T3), l’ormone attivo tiroideo.
Una carenza di selenio si manifesta con una riduzione dei livelli di selenio nel sangue intero o nel plasma e con la soppressione dell’attività della glutatione perossidasi nel sangue intero, nel plasma o nelle piastrine. L’importanza fisiopatologica delle reazioni selenio-dipendenti è stata dimostrata in studi sulla carenza di selenio eseguiti nell’uomo e nell’animale: la carenza di selenio attiva ed inibisce la risposta dei meccanismi immunologici, specialmente le risposte aspecifiche cellulari e quelle umorali. La carenza di selenio influenza l’attività di diversi enzimi epatici. La carenza di selenio, inoltre, potenzia sia il danno provocato al fegato da fattori ossidativi o chimici, che la tossicità dei metalli pesanti come il mercurio ed il cadmio.
Nell’uomo le seguenti malattie sono dovute a una carenza di selenio: la malattia di Keshan, una cardiopatia endemica, e la malattia di Kaschin-Beck, un’osteoartropatia endemica associata ad una gravissima deformità delle articolazioni. Una carenza di selenio clinicamente manifesta si osserva anche come conseguenza della nutrizione parenterale per un lungo periodo e di diete sbilanciate.
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Il sodio selenito non viene immediatamente incorporato nelle proteine. Nel sangue la maggior parte dell’apporto di selenio viene utilizzata dagli eritrociti e convertita da alcuni enzimi in seleniuro di idrogeno. Il seleniuro di idrogeno agisce da pool centrale di selenio per l’eliminazione e l’integrazione specifica del selenio nelle selenoproteine. Il selenio ridotto si lega alle proteine plasmatiche che migrano nel fegato ed in altri organi. Il trasporto plasmatico secondario dal fegato ai tessuti bersaglio, che sintetizzano glutatione perossidasi, avviene probabilmente tramite una Pselenoproteina che contiene selenocisteina. La successiva via metabolica della sintesi delle selenoproteine è stata studiata finora solo nei procarioti. Nel processo metabolico, la selenocisteina viene incorporata in maniera specifica nelle catene peptidiche della glutatione perossidasi.
Tutto il seleniuro di idrogeno in eccesso viene metabolizzato, passando da metilseleniuro e dimetilseleniuro nello ione trimetilselenonio, il principale prodotto di eliminazione.
Dopo somministrazione orale, il selenio viene principalmente assorbito dall’intestino tenue.
L’assorbimento del sodio selenito nell’intestino non è regolato da meccanismi omeostatici. A seconda della concentrazione di sodio selenito e della presenza di sostanze correlate, di solito esso è compreso fra il 44% e l’89% e talvolta supera il 90%. L’aminoacido cisteina aumenta l’assorbimento del sodio selenito.
La quantità totale di selenio presente nel corpo umano è compresa fra 4 e 20 mg. L’escrezione del selenio nell’uomo avviene per via fecale, renale e attraverso il sistema respiratorio, a seconda della quantità somministrata. Il selenio viene prevalentemente eliminato per via renale sotto forma di ione trimetilselenonio. L’eliminazione dipende dallo stato del selenio. Dopo somministrazione endovenosa od orale, il processo di eliminazione del selenio è stato suddiviso in tre fasi. Dopo somministrazione orale di 10 mcg sotto forma di sodio selenito marcato [75Se], il 14-20% del selenio assorbito veniva eliminato attraverso i reni nelle prime due settimane, mentre quasi nulla veniva eliminato attraverso i polmoni e la pelle. La ritenzione di selenio nell’intero organismo diminuiva in tre fasi, con emivite di 0,7-1,2 giorni nella fase 1, di 7-11 giorni nella fase 2 e di 96-144 giorni nella fase 3. La concentrazione di selenio diminuiva più rapidamente nel fegato, nel cuore e nel plasma rispetto ai muscoli o alle ossa. Di una dose somministrata per via endovenosa di sodio selenito marcato [75Se], il 12% era escreto nelle prime 24 ore. Un altro 40% era eliminato con un’emivita biologica di 20 giorni. L’emivita della terza fase era di 115 giorni.
È stata confrontata, in maniera diretta, l’eliminazione di una dose fisiologica di sodio selenito marcato [74Se] somministrata per via orale con quella di una dose per via endovenosa: dopo somministrazione di 82 mcg di selenio sotto forma di sodio selenito, il 18% della dose somministrata per via endovenosa ed il 12% della dose somministrata per via orale erano eliminati per via renale nelle prime 24 ore assieme al selenio fisiologico metabolizzato. Dopo questa fase, il processo di eliminazione per le due vie di somministrazione è più o meno uguale. In volontari sani, l’eliminazione del sodio selenito somministrato per via orale e parenterale era paragonabile.
La letteratura pubblicata riguardante la tossicità a dose singola e ripetuta, la genotossicità e la cancerogenicità del selenio e del sodio selenito, non rivela evidenze di effetti avversi per la salute, oltre a quelli già noti dall’esperienza nell’uomo. Tossicità riproduttiva è stata riscontrata solo a dosi tossiche per la madre.
Sodio cloruro, acido cloridrico, acqua purificata.
Quando si prepara una soluzione con selesyn® soluzione orale come supplemento, ci si deve assicurare che il pH non sia inferiore a 7,0 e che la soluzione non venga mescolata con sostanze riducenti (ad es. vitamina C), poiché si potrebbe formare un precipitato di selenio elementare. Il selenio elementare non è solubile in un mezzo acquoso e non ha alcuna biodisponibilità. Le somministrazioni orali di selesyn® soluzione orale e di vitamina C devono essere effettuate con un intervallo di 4 ore tra le stesse.
selesyn® 100 mcg soluzione orale
In contenitore chiuso: 2 anni.
Usare il prodotto immediatamente dopo l’apertura del contenitore.
selesyn® 500 mcg soluzione orale
In contenitore chiuso: 3 anni.
Usare il prodotto immediatamente dopo l’apertura del contenitore.
Non conservare ad una temperatura superiore a 25°C.
selesyn® 100 mcg soluzione orale
Fiale in plastica (LDPE) contenenti ciascuna 2 ml di soluzione orale.
Confezioni da 10, 20, 50, 60, 90 e 100 fiale.
selesyn® 500 mcg soluzione orale
Flaconi di vetro con chiusura di polipropilene contenenti ciascuno 10 ml di soluzione orale.
Confezioni da 10, 20 e 50 flaconi.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna istruzione particolare.
Biosyn Arzneimittel GmbH
Schorndorfer Str. 32
D-70734 Fellbach
Germania
selesyn® 100 mcg soluzione orale, 10 fiale da 100 mcg/2 ml - AIC n. 037309010
selesyn® 100 mcg soluzione orale, 20 fiale da 100 mcg/2 ml - AIC n. 037309022
selesyn® 100 mcg soluzione orale, 50 fiale da 100 mcg/2 ml - AIC n. 037309034
selesyn® 100 mcg soluzione orale, 60 fiale da 100 mcg/2 ml - AIC n. 037309046
selesyn® 100 mcg soluzione orale, 90 fiale da 100 mcg/2 ml - AIC n. 037309059
selesyn® 100 mcg soluzione orale, 100 fiale da 100 mcg/2 ml - AIC n. 037309061
selesyn® 500 mcg soluzione orale, 10 flaconi da 500 mcg/10 ml - AIC n. 037309073
selesyn® 500 mcg soluzione orale, 20 flaconi da 500 mcg/10 ml - AIC n. 037309085
selesyn® 500 mcg soluzione orale, 50 flaconi da 500 mcg/10 ml - AIC n. 037309097
20/07/2007
20/07/2007