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SERPAX
Serpax 15 mg compresse
Ogni compressa contiene:
Principio attivo: oxazepam 15,00 mg.
Serpax 30 mg compresse
Ogni compressa contiene:
Principio attivo: oxazepam 30,00 mg.
Per gli eccipienti vedere sezione 6.1
Compresse divisibili
1) Trattamento dei disturbi ansiosi o attenuazione a breve termine dei sintomi dell’ansia o dell’ansia associata a depressione.
2) Tremore acuto o ansia associati alla sospensione dell’assunzione di alcool
Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo è grave, disabilitante o sottopone il soggetto a grave disagio.
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Il trattamento deve essere il più breve possibile. Il paziente deve essere rivalutato regolarmente e la necessità di un trattamento continuato deve essere valutata attentamente, particolarmente se il paziente è senza sintomi. La durata complessiva del trattamento, generalmente, non deve superare le 8-12 settimane, compreso un periodo di sospensione graduale.
In determinati casi, può essere necessaria l’estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in tal caso, ciò non deve avvenire senza rivalutazione della condizione del paziente.
Il trattamento deve essere iniziato con la dose consigliata più bassa.
La dose massima non deve essere superata.
La posologia e la durata del trattamento devono essere adattate individualmente. La dose minima efficace deve essere prescritta per il più breve tempo possibile.
Il trattamento deve essere sospeso gradualmente.
Per l’ansia da lieve a moderata il dosaggio usuale è 15 mg, 3 o 4 volte al giorno.
Per sindromi ansiose gravi, o ansia associata a depressione, il dosaggio usuale è 15-30 mg 3 o 4 volte al giorno.
Pazienti anziani o debilitati, o pazienti con compromessa funzione epatica o renale o con insufficienza respiratoria cronica generalmente necessitano di dosi più basse o meno frequenti. È necessario controllare frequentemente questi pazienti, e il dosaggio deve essere attentamente adattato alla risposta individuale. Pazienti con grave compromissione epatica possono presentare una ridotta capacità di metabolizzare l’oxazepam attraverso la glucuronizzazione (vedere sezione 5.2).
Per pazienti anziani o debilitati, il dosaggio iniziale è 15 mg, 1 o 2 volte al giorno. Se necessario, il dosaggio può essere aumentato con cautela fino a 15 mg, 3 o 4 volte al giorno.
Per alcolizzati con tremore acuto o ansia da privazione, la dose usuale è 15-30 mg, 3 o 4 volte al giorno.
Serpax è controindicato in pazienti con:
Accertata ipersensibilità alle benzodiazepine o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Sindrome da apnea notturna.
Grave insufficienza respiratoria.
Miastenia gravis.
Grave insufficienza epatica.
Gravidanza accertata o presunta - Allattamento (vedere sezione 4.6).
Età pediatrica.
L’uso di benzodiazepine, compreso Serpax, può portare a depressione respiratoria potenzialmente fatale.
Gravi reazioni anafilattiche/anafilattoidi sono state riportate con l’uso delle benzodiazepine. Casi di angioedema riguardanti la lingua, la glottide o la laringe sono stati riportati in pazienti dopo aver assunto la prima dose o dosi successive di benzodiazepine. Alcuni pazienti che assumevano benzodiazepine hanno avuto sintomi addizionali come dispnea, chiusura della gola, o nausea e vomito. Alcuni pazienti hanno avuto necessità di terapie al pronto soccorso. Se l’angioedema riguarda la lingua, la glottide o la laringe, si può verificare ostruzione delle vie respiratorie che potrebbe essere fatale.
I pazienti che sviluppano angioedema dopo trattamento con le benzodiazepine non devono essere trattati nuovamente con il farmaco.
Serpax deve essere usato con cautela in pazienti con funzioni respiratorie compromesse (p. es. ostruzione cronica polmonare, sindrome da apnea notturna).
I pazienti devono essere avvertiti che, poiché la propria tolleranza all’alcool o ad altri farmaci depressori del sistema nervoso centrale (SNC) diminuisce con l’assunzione di Serpax, è necessario o evitare del tutto queste sostanze o diminuirne le dosi.
La necessità di continuare la terapia con Serpax deve essere valutata periodicamente.
La terapia con benzodiazepine deve essere interrotta gradualmente.
Serpax è indicato solamente se il disturbo non è risolvibile con terapia non-farmacologica, ed è di grave entità, disabilitante e tale da causare profondo malessere. Ansia e tensione associate a fenomeni contingenti della vita giornaliera normalmente non richiedono un trattamento con un ansiolitico.
L’ansia può essere il sintomo di diversi altri disturbi. Deve essere considerata la possibilità che l’ansia possa essere correlata ad un disturbo fisico o psichiatrico latente per il quale esiste un trattamento più specifico.
Durante il trattamento con le benzodiazepine, compreso Serpax, può emergere o peggiorare, una depressione pre-esistente (vedere sezione 4.8). L’uso di benzodiazepine può smascherare la tendenza al suicidio in pazienti depressi ed esse non devono essere somministrate senza un’adeguata terapia antidepressiva.
Alcuni pazienti in trattamento con benzodiazepine hanno sviluppato discrasia ematica, e alcuni hanno avuto elevazioni degli enzimi epatici. Quando una terapia prolungata è clinicamente necessaria si raccomandano periodici controlli ematologici e della funzione epatica.
Sebbene l’ipotensione si sia verificata solo raramente, le benzodiazepine devono essere somministrate con cautela in pazienti nei quali un abbassamento della pressione arteriosa può determinare complicazioni cardio- o cerebro-vascolari. Questo è particolarmente importante in pazienti anziani.
Tolleranza
Una certa perdita di efficacia agli effetti ipnotici delle benzodiazepine può svilupparsi dopo un uso ripetuto per alcune settimane.
Dipendenza
L’uso di benzodiazepine, compreso Serpax, può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica e psichica da questi farmaci. Se usato alle dosi consigliate nel trattamento a breve termine dell’ansia, il potenziale di Serpax di indurre dipendenza è basso. Il rischio di dipendenza aumenta con la dose e la durata del trattamento; esso è maggiore in pazienti con storia di abuso di alcool, droga, farmaci o con marcati disturbi della personalità. Pertanto, l’uso in pazienti farmacodipendenti o alcoolisti deve essere evitato. In generale le benzodiazepine devono essere prescritte solo per brevi periodi (2-4 settimane). L’uso continuo a lungo termine non è raccomandato.
Sintomi da astinenza (p. es. insonnia di rimbalzo) possono manifestarsi in seguito alla sospensione del dosaggio consigliato dopo una sola settimana di terapia. La brusca sospensione del trattamento deve essere evitata ed un esteso periodo di terapia deve essere seguito da un programma di graduale riduzione del dosaggio.
Una volta che la dipendenza fisica si è sviluppata, il termine brusco del trattamento sarà accompagnato dai sintomi da astinenza. Questi possono consistere in cefalea, dolori muscolari, ansia estrema, tensione, irrequietezza, confusione, irritabilità, fenomeni di rimbalzo, capogiri, disforia.
Nei casi gravi possono manifestarsi i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, tinnito, intorpidimento e formicolio delle estremità, ipersensibilità alla luce, al rumore e al contatto fisico/cambiamenti percettivi, movimenti involontari, vomito, nausea, diarrea, perdita di appetito, allucinazioni/delirio, tremore, crampi addominali, mialgia, agitazione, palpitazioni, tachicardia, attacchi di panico, vertigini, iper-reflessia, perdita della memoria a breve termine, ipertermia, scosse epilettiche o convulsioni. Le convulsioni/crisi epilettiche possono essere più comuni in pazienti con pre-esistenti disturbi di natura epilettica oppure che fanno uso di altri farmaci che abbassano la soglia convulsiva, quali gli antidepressivi.
Altri sintomi sono: depressione, insonnia, sudorazione.
Insonnia e ansia di rimbalzo: all’interruzione del trattamento può presentarsi una sindrome transitoria in cui i sintomi che hanno condotto al trattamento con benzodiazepine ricorrono in forma aggravata. Può essere accompagnata da altre reazioni, compresi cambiamenti di umore, ansia, irrequietezza o disturbi del sonno.
Sintomi da sospensione, specialmente i più gravi, sono più comuni in quei pazienti che hanno ricevuto dosi elevate per un lungo periodo di tempo; essi possono però verificarsi anche dopo sospensione di benzodiazepine prese di continuo a dosaggi terapeutici, specie se la sospensione avviene in modo brusco.
Poiché il rischio di sintomi da astinenza o da rimbalzo è maggiore dopo la sospensione brusca del trattamento, si suggerisce di effettuare una diminuzione graduale del dosaggio.
Ci sono evidenze di sviluppo di tolleranza agli effetti sedativi delle benzodiazepine.
Serpax può dare potenziale abuso specialmente in pazienti con storia di abuso di droga e/o alcool.
Durata del trattamento
La durata del trattamento deve essere la più breve possibile (vedere sezione 4.2) a seconda dell’indicazione, ma non deve superare le otto-dodici settimane, compreso il periodo di sospensione graduale. L’estensione della terapia oltre questi periodi non deve avvenire senza rivalutazione delle situazione clinica. Può essere utile informare il paziente quando il trattamento è iniziato che esso sarà di durata limitata e spiegare precisamente come il dosaggio deve essere diminuito progressivamente.
Inoltre è importante che il paziente sia informato della possibilità di fenomeni di rimbalzo, minimizzando quindi l’ansia riguardo a tali sintomi se dovessero accadere alla sospensione del medicinale.
Amnesia
Le benzodiazepine possono indurre amnesia anterograda o disturbi della memoria. Ciò accade più spesso parecchie ore dopo l’ingestione del farmaco e, quindi, per ridurre il rischio ci si deve accertare che i pazienti possano avere un sonno ininterrotto di 7-8 ore (vedere sezione 4.8).
Reazioni psichiatriche e paradosse
Con l’uso di benzodiazepine sono state occasionalmente riscontrate reazioni paradosse come irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento, stati d’ansia, ostilità, eccitazione, disturbi del sonno /insonnia, eccitazione sessuale, sedazione, affaticamento, sonnolenza, atassia, confusione, depressione, smascheramento di depressione, capogiri, cambiamenti nella libido, impotenza, diminuzione dell’orgasmo. Se ciò dovesse avvenire, l’uso del medicinale deve essere sospeso. Tali reazioni sono più frequenti nei bambini e negli anziani.
Gruppi specifici di pazienti
Gli anziani devono assumere una dose ridotta (vedere sezione 4.2). Egualmente, una dose più bassa è suggerita per i pazienti con insufficienza respiratoria cronica a causa del rischio di depressione respiratoria.
Pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica possono presentare una ridotta capacità di metabolizzare l’oxazepam attraverso la glucuronizzazione (vedere sezione 5.2).
Pazienti con compromissione della funzione epatica o renale devono essere controllati frequentemente e il dosaggio deve essere attentamente adattato alla risposta del singolo paziente. In questi pazienti possono essere sufficienti dosaggi più bassi.
Le benzodiazepine sono controindicate nei pazienti con grave insufficienza epatica e/o encefalopatia in quanto, come tutte le benzodiazepine, può precipitare l’encefalopatia epatica.
Nel trattamento di pazienti con glaucoma ad angolo stretto deve essere usata cautela.
Le benzodiazepine non sono consigliate per il trattamento primario della malattia psicotica. Le benzodiazepine non devono essere usate da sole per trattare la depressione o l’ansia connessa con la depressione (il suicidio può essere precipitato in tali pazienti). In questi pazienti va evitata la somministrazione di elevate quantità di Serpax.
Le benzodiazepine devono essere usate con attenzione estrema in pazienti con una storia di abuso di droga o alcool.
Uso pediatrico
La sicurezza e l’efficacia di Serpax nei bambini non sono state stabilite e, pertanto, l’uso del prodotto non è raccomandato.
Il medicinale contiene lattosio non è quindi adatto per i soggetti con deficit di lattasi, galattosemia o sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio.
Tenere il medicinale fuori dalla portata e dalla vista dei bambini
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L’assunzione concomitante con alcool va evitata. L’effetto sedativo può essere aumentato quando il medicinale è assunto congiuntamente ad alcool. Ciò influenza negativamente la capacità di guidare o di usare macchinari.
Associazione con i deprimenti del SNC: l’effetto depressivo centrale può essere accresciuto nei casi di uso concomitante con alcool, barbiturici, antipsicotici (neurolettici), ipnotici/sedativi, ansiolitici, antidepressivi, analgesici narcotici, antiepilettici, anticonvulsivanti, anestetici e antistaminici sedativi. Nel caso degli analgesici narcotici può avvenire aumento dell’euforia conducendo ad un aumento della dipendenza psichica.
La somministrazione di teofilline ed amminofilline può ridurre gli effetti sedativi delle benzodiazepine, compreso Serpax.
Composti che inibiscono determinati enzimi epatici (specialmente citocromo P450) possono aumentare l’attività delle benzodiazepine. In grado inferiore, questo si applica anche alle benzodiazepine che sono metabolizzate soltanto per coniugazione.
Interazioni nelle analisi di laboratorio
Con l’uso di Serpax non sono state riportate o identificate interferenze nelle analisi di laboratorio. Comunque, è stato riportato che l’oxazepam altera la produzione di cortisolo. Un test di soppressione del desametasone può risultare alterato se prima dell’esame è stato somministrato Serpax.
Le benzodiazepine non devono essere usate durante la gravidanza, specialmente nel primo e terzo trimestre.
Se il prodotto viene prescritto ad una donna in età fertile, ella deve mettersi in contatto con il proprio medico, sia se intende iniziare una gravidanza, sia se sospetta di essere incinta, per quanto riguarda la sospensione del medicinale.
L’assunzione di benzodiazepine durante la gravidanza può causare danni al feto. Un aumentato rischio di malformazioni congenite associato con l’uso di agenti ansiolitici, quali il clordiazepossido, il diazepam ed il meprobamato, durante il primo trimestre di gravidanza, è stato suggerito in diversi studi.
Nell’uomo i livelli ematici, ottenuti dal cordone ombelicale, indicano che le benzodiazepine e i loro glucuronidi passano attraverso la placenta. Se, per gravi motivi medici, il prodotto è somministrato durante l’ultimo periodo di gravidanza, o durante il travaglio alle dosi elevate, possono verificarsi effetti sul neonato. Sintomi quali ipoattività, ipotonia, ipotermia, depressione respiratoria, apnea, problemi di nutrizione e risposte metaboliche alterate da diminuita resistenza al freddo sono stati riportati in neonati le cui madri hanno fatto uso di benzodiazepine durante la fase tardiva della gravidanza o durante il parto.
Inoltre, neonati nati da madri che hanno assunto benzodiazepine cronicamente durante le fasi avanzate della gravidanza possono sviluppare dipendenza fisica e possono presentare un certo rischio per sviluppare i sintomi di astinenza nel periodo postnatale.
Poiché le benzodiazepine sono escrete nel latte materno, esse non devono essere somministrate alle madri che allattano al seno, a meno che il beneficio atteso per la donna non superi il rischio potenziale per il neonato.
Sedazione ed incapacità ad assumere latte dal seno, si sono manifestate, durante l’allattamento, in neonati le cui madri assumevano benzodiazepine. I neonati nati da tali madri devono essere osservati per effetti farmacologici (comprese sedazione ed irritabilità).
La sedazione, l’amnesia, l’alterazione della concentrazione e della funzione muscolare possono influenzare negativamente la capacità di guidare e utilizzare macchinari. Se la durata del sonno è stata insufficiente, la probabilità che la vigilanza sia alterata può essere aumentata (vedere sezione 4.5). Come per tutti i pazienti in terapia con farmaci che agiscono sul SNC, i pazienti devono essere avvertiti di non utilizzare macchinari pericolosi e di non guidare fino a che non sia certo che essi non presentino sonnolenza o stordimento da Serpax.
Sonnolenza, senso di instabilità, ottundimento delle emozioni, riduzione della vigilanza, obnubilamento del sensorio, nausea, alterazioni dell’appetito, disturbi del sonno, confusione, depressione, affaticamento, cefalea, vertigini, sintomi extrapiramidali, tremore, disartria/difficoltà nella articolazione del linguaggio, convulsioni/crisi epilettiche, amnesia, disinibizione, euforia, coma, ideazione suicidaria/tentativi di suicidio, debolezza muscolare, atassia, disturbi della vista (compresi diplopia e offuscamento della vista), costipazione, aumento della bilirubina, ittero, aumento delle transaminasi epatiche, aumento della fosfatasi alcalina, trombocitopenia, agranulocitosi, pancitopenia, reazioni di ipersensibilità, reazioni anafilattiche/anafilattoidi, SIADH (sindrome da inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico), iponatremia, ipotermia, ipotensione, abbassamento della pressione sanguigna, depressione respiratoria, apnea, peggioramento dell’apnea notturna (l’entità della depressione respiratoria per l’uso di benzodiazepine è dipendente dal dosaggio; una depressione più severa si verifica con dosaggi più alti), peggioramento della patologia polmonare ostruttiva. Questi fenomeni si presentano principalmente all’inizio della terapia e solitamente scompaiono con le successive somministrazioni.
Sono state segnalate occasionalmente altre reazioni avverse che comprendono: disturbi gastrointestinali, cambiamenti nella libido, reazioni a carico della cute, reazioni allergiche cutanee, alopecia.
I seguenti effetti collaterali sono stati riportati raramente: discrasie ematiche, tests di funzionalità epatica alterati, amnesia anterograda transitoria o disturbi della memoria, reazioni paradosse e ipotensione (vedere ai paragrafi 4.4. e 4.5).
Gli effetti delle benzodiazepine sul SNC sono dipendenti dal dosaggio. Alti dosaggi danno luogo ad una depressione del SNC più severa.
Amnesia
Amnesia anterograda può avvenire anche ai dosaggi terapeutici, il rischio aumenta ai dosaggi più alti. Gli effetti amnesici possono essere associati con alterazioni del comportamento (vedere sezione 4.4).
Depressione
Durante l’uso di benzodiazepine può essere smascherato uno stato depressivo preesistente.
Le benzodiazepine o i composti benzodiazepino-simili possono causare reazioni come: irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento.
Tali reazioni possono essere abbastanza gravi. Sono più probabili nei bambini e negli anziani.
Dipendenza
L’uso di benzodiazepine (anche alle dosi terapeutiche) può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica; la sospensione della terapia può provocare fenomeni di rimbalzo o da astinenza (vedere sezione 4.4). Può verificarsi dipendenza psichica. È stato segnalato abuso di benzodiazepine.
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Come per le altre benzodiazepine, una dose eccessiva non dovrebbe presentare rischio per la vita, a meno che non vi sia assunzione concomitante di altri deprimenti del SNC (incluso l’alcool).
Nel trattamento dell’iperdosaggio di qualsiasi farmaco, deve essere considerata la possibilità che siano state assunte contemporaneamente altre sostanze.
A seguito di una dose eccessiva di benzodiazepine per uso orale, deve essere indotto il vomito (entro un’ora) se il paziente è cosciente o intrapreso il lavaggio gastrico, subito dopo l’ingestione, con protezione delle vie respiratorie se il paziente è privo di conoscenza o in pazienti che presentano sintomi, seguiti, se è il caso, dalla pratiche rianimative generali, dal monitoraggio dei segni vitali e dalla stretta osservazione del paziente. Qualora ci sia il rischio di aspirazione, l’induzione del vomito è sconsigliata.
Se non si osserva miglioramento con lo svuotamento dello stomaco, deve essere somministrato carbone attivo per ridurre l’assorbimento. Attenzione speciale deve essere prestata alle funzioni respiratorie e cardiovascolari nella terapia d’urgenza.
L’iperdosaggio di benzodiazepine si manifesta solitamente con vario grado di depressione del sistema nervoso centrale che varia dall’obnubilamento al coma. Nei casi lievi, i sintomi includono obnubilamento, confusione mentale, disartria e letargia. Nei casi più gravi (quali quelli che possono verificarsi a seguito di assunzione massiva a scopo suicida) i sintomi possono includere atassia, ipotonia, ipotensione, ipnosi, reazioni paradosse, depressione del SNC, depressione cardiovascolare, depressione respiratoria, coma di 1°-3° grado e morte.
L’ipotensione sebbene poco probabile, può essere controllata con la noradrenalina. Serpax è scarsamente dializzabile.
L’antagonista delle benzodiazepine, flumazenil, può essere utilizzato in pazienti ospedalizzati come un’ aggiunta al trattamento adeguato di un sovradosaggio di benzodiazepine, non come una sostituzione. Prima di usarlo è necessario consultare le informazioni sul prodotto. Il medico deve essere a conoscenza del rischio di crisi epilettiche in associazione con il trattamento con il flumazenil, particolarmente in coloro che usano le benzodiazepine da lungo tempo ed in caso di sovradosaggio da antidepressivi ciclici.
Categoria farmacoterapeutica: Ansiolitico benzodiazepinico. Codice ATC: N05BA04.
Oxazepam (Serpax) è una 1,4 benzodiazepina avente il seguente nome chimico 7-cloro-1,3-diidro-3 idrossi-5-fenil-2H-1,4-benzodiazepin-2-one.
Oxazepam è una polvere variante dal bianco-crema al giallo chiaro, praticamente inodore, quasi insolubile in acqua e poco solubile in alcool e cloroformio. Il peso molecolare è 286,7 e il punto di fusione è compreso tra 205°-206°C.
La sua formula di struttura è la seguente:
Come tutte le benzodiazepine, Serpax possiede proprietà ansiolitiche e sedative.
L’esatto meccanismo di azione delle benzodiazepine non è stato ancora chiarito; comunque, sembra che le benzodiazepine agiscano attraverso vari meccanismi. Presumibilmente le benzodiazepine esercitano i loro effetti attraverso un legame con specifici recettori a diversi siti entro il sistema nervoso centrale, o potenziando gli effetti di inibizione sinaptica o presinaptica mediata dall’acido (-aminobutirrico oppure influenzando direttamente i meccanismi che generano il potenziale d’azione.
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Serpax somministrato per via orale viene rapidamente e pressochè completamente assorbito. Le concentrazioni massime nel plasma vengono raggiunte circa 2-3 ore dopo la somministrazione orale. L’emivita di eliminazione di Serpax nel plasma umano varia normalmente da 4 a 15 ore. Alle concentrazioni clinicamente significative, Serpax si lega per il 95-98% alle proteine plasmatiche. Serpax viene coniugato nel fegato in posizione 3-idrossi e trasformato nel suo glucuronide inattivo. Nelle 48 ore dopo la somministrazione orale, più del 70% della dose è presente nell’urina sotto forma di glucuronide, il quale rappresenta almeno il 95% dei prodotti di escrezione urinaria. Serpax non è idrossilato in maniera significativa e non possiede metaboliti attivi. Serpax non è un substrato per gli enzimi N-dealchilanti del sistema citocromico P-450.
La terapia con dosi multiple non porta ad eccessivo accumulo di farmaco in soggetti sani.
La cinetica dell’oxazepam non è influenzata in modo clinicamente significativo dall’età. Alcuni studi in pazienti anziani hanno riportato un aumento statisticamente significativo dell’emivita di eliminazione dell’oxazepam in confronto a pazienti più giovani, però la clearance totale non è risultata alterata in modo significativo.
La cinetica di glucuronizzazione e di eliminazione dell’oxazepam rimane relativamente inalterata in presenza di malattia epatica compensata da lieve a moderata (epatite virale acuta, cirrosi). Uno studio in pazienti con cirrosi scompensata grave ed encefalopatia ha mostrato una diminuzione significativa della clearance dell’oxazepam. L’emivita media di eliminazione (16,7 ore) è risultata significativamente prolungata rispetto al valore di controllo (5,8 ore). La clearance media apparente (0,55 ml/min./Kg), la percentuale di farmaco non legato (15,4%) e la clearance dell’oxazepam non legato (4,1 ml/min./Kg) sono risultati modificati in modo significativo rispetto ai valori di controllo (1,19 ml/min./Kg, 4,6% e 25,4 ml/min./Kg, rispettivamente). Questi risultati suggeriscono una diminuita capacità di glucuronizzazione ed eliminazione dell’oxazepam in pazienti con malattia epatica scompensata e insufficienza epatica grave.
Studi in pazienti con disturbi renali di vario grado, inclusi l’insufficienza renale cronica e lo scompenso renale, non hanno mostrato alcun effetto clinicamente significativo sulla clearance totale dell’oxazepam e sui livelli plasmatici medi allo steady state in confronto a soggetti sani. L’eliminazione del glucuronide inattivo è risultato significativamente ridotto. In uno studio su pazienti con insufficienza renale grave in emodialisi permanente, è stata riscontrata una clearance ridotta di farmaco non legato, anche se la clearance totale dell’oxazepam è risultata simile a quella dei soggetti di controllo sani. La quantità di oxazepam recuperato con la dialisi è risultata trascurabile.
Tossicità
Serpax ha mostrato una tossicità acuta bassissima con DL50 pari a (per somministrazione orale): ratto 6500 mg/Kg; topo 4500 mg/Kg. Sono state condotte numerose prove di tossicità subacuta e cronica in diverse specie animali in cui Serpax ha dimostrato di avere una tossicità molto bassa.
Teratogenesi
Numerose prove condotte su diverse specie animali escluderebbero effetti teratogenetici dell’oxazepam.
Carcinogenesi, mutagenesi
In uno studio di carcinogenesi della durata di due anni, oxazepam è stato somministrato a ratti con la dieta. Ratti maschi che ricevevano 30 volte la dose umana massima hanno mostrato un aumento statistico di tumori benigni delle cellule follicolari tiroidee, di adenomi delle cellule interstiziali testicolari e di adenomi prostatici in confronto ai gruppi di controllo. In uno studio pubblicato precedentemente è stato riportato che topi trattati per 9 mesi con dosaggi di oxazepam da 35 a 100 volte la dose umana giornaliera hanno sviluppato un aumento dose-correlato di adenomi epatici. In una analisi indipendente condotta al microscopio su alcuni campioni provenienti da questo studio, parecchi di questi tumori sono stati classificati come carcinomi epatici. Un altro studio ha riportato un aumento dose-correlato di adenomi o carcinomi epatici in topi trattati per periodi fino a due anni con dosi di oxazepam pari o superiori a un consumo medio di circa 135 volte la massima dose umana giornaliera. Lo stesso studio ha mostrato un’aumentata incidenza di adenomi delle cellule follicolari tiroidee in ratti femmina B6C3F1 trattati per due anni con dosi di oxazepam pari o superiori ad un consumo medio di circa 175 volte la dose umana giornaliera. Ad oggi non ci sono prove che l’uso clinico di oxazepam sia associato con l’insorgenza di tumori.
Rapporti di mutagenesi in vitro con oxazepam non hanno raggiunto risultati conclusivi; in uno studio oxazepam è risultato mutageno nel test di Ames sulla Salmonella typhimurium, mentre in uno studio successivo condotto con e senza attivazione metabolica l’oxazepam è risultato non-mutageno in nessuno dei diversi ceppi di Salmonella typhimurium, ne ha indotto scambi di alleli o aberrazioni cromosomiali in colture di cellule ovariche di Hamster Cinese. Un’altra sperimentazione con il test Salmonella/microsomi ha indicato che oxazepam è non-mutageno sia in presenza che in assenza di attivazione enzimatica del fegato di ratto.
Studi sulla fertilità
Ratti femmina che hanno ricevuto una dieta contenente 0,05% o 0,75% di oxazepam hanno mostrato una diminuzione significativa nella frequenza dell’estro vaginale. Gli effetti dell’oxazepam sulla fertilità umana non sono noti.
Serpax 15 mg compresse
Ogni compressa contiene:
Eccipienti: lattosio, magnesio stearato, amido di mais, amido pregelatinizzato.
Serpax 30 mg compresse
Ogni compressa contiene:
Eccipienti: lattosio; cellulosa microcristallina; polacrilin potassio; magnesio stearato.
A tutt’oggi non è nota alcuna incompatibilità.
5 anni.
Nessuna in particolare se non quelle comuni a tutti i farmaci.
Blister (in PVC e alluminio)
Serpax 15 mg compresse - 20 compresse
Serpax 30 mg compresse - 20 compresse
Vedere quanto riportato nella sezione 4.2.
Meda Pharma S.p.A. Viale Brenta, 18, 20139 - Milano
SERPAX 15 mg compresse AIC n. 020835031
SERPAX 30 mg compresse AIC n. 020835043
Data di prima autorizzazione: 1967
Rinnovo autorizzazione: Giugno 2005
Giugno 2010