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SERTRALINA ACTAVIS
Sertralina Actavis 50 mg compresse rivestite con film
Ogni compressa rivestita con film contiene 50 mg di sertralina (come cloridrato).
Eccipiente: 79,65 mg di lattosio monoidrato/compressa rivestita con film.
Sertralina Actavis 100 mg compresse rivestite con film
Ogni compressa rivestita con film contiene 100 mg di sertralina (come cloridrato).
Eccipiente: 159,3 mg di lattosio monoidrato/compressa rivestita con film.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compressa rivestita con film.
Sertralina Actavis compresse rivestite con film da 50 mg
Compressa rivestita con film, di colore bianco, ovale, biconvessa, con tacca su di un lato e marcata con “L” sull’altro lato.
Sertralina Actavis compresse rivestite con film da 100 mg
Compresse rivestite con film, di colore bianco, rotonde, biconvesse, con tacca su di un lato e marcata con “C” sull’altro lato.
La compressa può essere divisa in due metà uguali.
Trattamento degli episodi di depressione maggiore. Se la risposta è soddisfacente, Sertralina Actavis può essere somministrato in forma preventiva per trattare le recidive o ulteriori episodi depressivi.
Trattamento del disturbo ossessivo compulsivo.
Sindrome da panico con o senza agorafobia.
Disturbo da stress post-traumatico.
Fobia sociale.
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Adulti
Episodi di depressione maggiore
Il dosaggio abituale giornaliero è pari a 50 mg di sertralina.
Se necessario, la dose può essere aumentata a 100 mg di sertralina/die. La massima dose giornaliera è pari a 200 mg di sertralina.
Se risultano necessari, gli incrementi posologici devono essere effettuati di 50 mg in 50 mg ad intervalli di tempo non inferiori ad 1 settimana. Le modificazioni posologiche non devono essere effettuate più di una volta a settimana poiché l’emivita di eliminazione della sertralina supera le 24 ore,.
Durante la terapia a lungo termine è auspicabile la somministrazione del minimo dosaggio utile per l’ottenimento di un’adeguata efficacia terapeutica.
Disturbo ossessivo-compulsivo
Inizialmente 50 mg in dose singola giornaliera. Nella maggior parte dei casi è necessario un trattamento di 4 settimane per ottenere l’effetto desiderato, talvolta il trattamento deve durare più a lungo. Se la risposta è insufficiente la dose deve essere aumentata di 50 mg a settimane alterne. La dose massima giornaliera è pari a 200 mg.
Sindrome da panico
Inizialmente 25 mg in dose singola giornaliera. Dopo una settimana la dose deve essere aumentata a 50 mg/die. A questo dosaggio i tipici effetti collaterali correlati alla prima fase del trattamento della sindrome da panico sono ridotti. Se la risposta è insufficiente la dose deve essere aumentata gradualmente con incrementi di 50 mg fino ad un massimo di 200 mg/die. L’aumento posologico deve avvenire in un periodo di parecchie settimane.
Sindrome da stress post-traumatico
Inizialmente 25 mg in dose singola giornaliera. Dopo una settimana la dose deve essere aumentata a 50 mg/die. Se la risposta è insufficiente la dose deve essere aumentata gradualmente con incrementi di 50 mg fino ad un massimo di 200 mg/die.
A causa dell’emivita della sertralina non si devono effettuare modifiche posologiche ad intervalli inferiori alla settimana.
Fobia sociale
Inizialmente 25 mg in dose singola giornaliera. Dopo una settimana la dose deve essere aumentata a 50 mg/die. Se la risposta è insufficiente la dose deve essere aumentata gradualmente con incrementi di 50 mg fino ad un massimo di 200 mg/die. A causa dell’emivita della sertralina non si devono effettuare modifiche posologiche ad intervalli inferiori alla settimana.
Modo e durata della somministrazione
La sertralina deve essere presa una volta al giorno, al mattino o alla sera, con sufficiente liquido. Le compresse possono essere prese ai pasti o lontano dai pasti
La comparsa dell’effetto antidepressivo si può osservare entro 7 giorni, sebbene l’effetto terapeutico completo si manifesti generalmente entro 2-4 settimane dall’inizio del trattamento; è opportuno che i pazienti siano informati di questo.
La durata del trattamento dipende dalla natura e dalla gravità della malattia. Dopo la remissione dei sintomi della depressione può essere necessaria una terapia a lungo termine (della durata di almeno 6 mesi) per tenere sotto controllo la remissione .
Sintomi di astinenza riscontrati alla sospensione del trattamento
Il trattamento non deve essere sospeso bruscamente. Alla sospensione del trattamento con Sertralina Actavis la dose deve essere ridotta gradualmente in un arco di tempo da una a due settimane in modo da ridurre il rischio che si manifestino reazioni da sospensione (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 4.8). Se compaiono sintomi intollerabili a seguito della diminuzione del dosaggio oppure alla sospensione del trattamento si consideri la possibilità di ricominciare ad assumere la dose precedentemente prescritta. Dopodiché il medico curante può continuare a diminuire il dosaggio ma in maniera più graduale.
Bambini ed adolescenti (< 18 anni di età)
Sertralina Actavis non deve essere usato per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di età (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti anziani
A causa del possibile prolungamento dell’emivita di eliminazione nei pazienti anziani è opportuno che questo gruppo di pazienti riceva la più bassa dose possibile.
Pazienti con ridotta funzionalità epatica
La sertralina deve essere usata con prudenza nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica. Sebbene non sia chiara la necessità di un adattamento posologico in caso di disfunzione epatica, si consiglia di ridurre la dose o di allungare gli intervalli tra le dosi. Non essendo disponibili dati clinici la sertralina non deve essere usata in caso di grave compromissione epatica.
Pazienti con compromissione della funzionalità renale
Il dosaggio non deve essere modificato in caso di compromissione renale (vedere anche paragrafo 4.4).
I pazienti con grave compromissione della funzione renale devono essere attentamente monitorati durante la terapia a lungo termine.
Ipersensibilità alla sertralina o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
La sertralina non deve essere usata contemporaneamente agli inibitori delle MAO, inclusi selegilina e moclobemide (vedere paragrafo 4.5).
La sertralina non deve essere usata contemporaneamente a pimozide (vedere anche paragrafo 4.5).
Grave compromissione della funzionalità epatica.
Uso in bambini ed adolescenti di età inferiore ai 18 anni
Sertralina Actavis non deve essere usato per il trattamento di bambini e adolescenti con meno di 18 anni. Comportamenti suicidari (tentativi di suicidio e ideazione suicidarla) ed ostilità ( per lo più aggressività, comportamento di opposizione e collera) sono stati osservati più frequentemente in studi clinici su bambini ed adolescenti trattati con gli antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. Se, per ragioni cliniche, si decide ugualmente di iniziare il trattamento, il paziente deve essere attentamente monitorato al fine di individuare la comparsa di sintomi suicidari. Inoltre, gli effetti sulla sicurezza a lungo termine in bambini ed adolescenti relativi alla crescita, alla maturazione e allo sviluppo cognitivo e comportamentale non sono ancora stati dimostrati.
Sindrome serotoninergica
Lo sviluppo di una sindrome serotoninergica (caratterizzata da una serie di sintomi come ipertermia, rigidità, mioclono, instabilità del sistema nervoso autonomo con possibili rapide fluttuazioni dei segni vitali, alterazioni dello stato mentale inclusi confusione, irritabilità, estrema agitazione fino a delirio e coma) può essere in rari casi associato al trattamento a base di sertralina, soprattutto quando somministrata contemporaneamente a inibitori delle MAO o ad altri farmaci serotonergici.
Poiché questa sindrome può causare lo sviluppo di condizioni potenzialmente pericolose per la vita è necessario interrompere il trattamento con sertralina nel caso in cui questi eventi dovessero manifestarsi ed instaurare un trattamento sintomatico di supporto.
Inibitori delle MAO
L’uso concomitante di inibitori della ricaptazione della serotonina e MAO-inibitori, incluso il MAO-inibitore irreversibile selegilina ed il MAO-inibitore reversibile moclobemide, è controindicato a causa delle reazioni fatali riportate in pazienti in trattamento con sertralina e un MAO-inibitore.
Il trattamento con sertralina può essere iniziato non prima di due settimane dalla sospensione di un MAO-inibitore irreversibile (ad es selegilina) o non prima di 24 ore dalla sospensione di un MAO-inibitore reversibile con breve emivita (ad es moclobemide). Devono trascorrere almeno due settimane dalla sospensione di un trattamento a base di sertralina prima di avviare una terapia con un MAO-inibitore. Il dosaggio della sertralina deve essere aumentato gradualmente fino all’ottenimento della risposta ottimale.
Farmaci serotonergici
La co-somministrazione di sertralina con altri farmaci che potenziano la neurotrasmissione serotoninergica , p.es. triptofano, fenfluramina, destrometorfano, petidina, tramadolo, agonisti serotoninergici ed altri SSRI, deve avvenire con estrema cautela e, se possibile, deve essere evitata (vedere paragrafo 4.5).
Il passaggio da una terapia con inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o altri antidepressivi deve avvenire con prudenza al fine di evitare possibili interazioni farmacodinamiche (vedere paragrafo 4.5). Particolare vigilanza da parte del medico viene richiesta soprattutto se la sertralina viene sostituita ad un antidepressivo a lunga durata d’azione come p.es. la fluoxetina. Non vi è evidenza ben documentata circa quanto deve durare l’intervallo di sospensione dal trattamento durante il passaggio da un antidepressivo ad un altro (vedere anche paragrafo 4.5).
Suicidio/pensieri suicidari e peggioramento del quadro clinico
La depressione è associata ad un aumentato rischio di ideazione suicidaria, autolesionismo e suicidio (eventi correlati al suicidio). Tale rischio persiste fino a che si verifichi una remissione significativa. Poiché possono non verificarsi miglioramenti durante le prime settimane di trattamento o in quelle immediatamente successive, i pazienti devono essere attentamente controllati fino ad avvenuto miglioramento. È esperienza clinica in generale con tutte le terapie antidepressive che il rischio di suicidio può aumentare nelle prime fasi del miglioramento.
Altre patologie psichiatriche per le quali Sertralina Actavis è prescritto possono anche essere associate ad un aumentato rischio di comportamento suicidario. Inoltre, queste patologie possono essere associate al disturbo depressivo maggiore. Quando si trattano pazienti con altri disturbi psichiatrici si devono pertanto osservare le stesse precauzioni seguite durante il trattamento di pazienti con disturbo depressivo maggiore.
Pazienti con anamnesi positiva per comportamento suicidario, o che manifestano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell’inizio del trattamento, sono a rischio maggiore di pensieri suicidari o di tentativi di suicidio, e devono essere attentamente controllati durante il trattamento. Una metanalisi degli studi clinici condotti con farmaci antidepressivi in confronto con placebo in pazienti adulti con disturbi psichiatrici ha mostrato un aumento del rischio di comportamento suicidario nella fascia di età inferiore a 25 anni dei pazienti trattati con antidepressivi rispetto al placebo. La terapia farmacologica con antidepressivi deve essere sempre associata ad una stretta sorveglianza dei pazienti, in particolare di quelli ad alto rischio, specialmente nelle fasi iniziali del trattamento e dopo cambiamenti di dose. I pazienti (e chi si prende cura di loro) devono essere avvertiti in merito alla necessità di monitorare e di riportare immediatamente al proprio medico curante qualsiasi peggioramento del quadro clinico, l’insorgenza di comportamento o pensieri suicidari e di cambiamenti comportamentali.
Insorgenza di mania/ipomania
Nell’ambito di studi clinici, sono state segnalate mania o ipomania in circa lo 0,4% dei pazienti trattati con sertralina. Pertanto, la sertralina deve essere somministrata con cautela a pazienti con anamnesi di mania/ipomania. È necessario uno stretto controllo da parte del medico. Il trattamento con sertralina deve essere interrotto nei pazienti che entrano in una fase maniacale.
Schizofrenia
Nei pazienti schizofrenici, può verificarsi un aggravamento dei sintomi psicotici.
Sintomi da sospensione osservati all’interruzione del trattamento
I sintomi da sospensione osservati quando il trattamento è interrotto sono comuni, in particolare in caso di brusca interruzione (vedere paragrafo 4.8).
Il rischio di comparsa dei sintomi da sospensione può dipendere da diversi fattori, compresi la durata della terapia, il dosaggio e il tasso di riduzione della dose. In seguito alla sospensione di SSRI/SNRI sono stati riportati capogiri , disturbi del sensorio (comprese parestesia e sensazione di scossa elettrica), disturbi del sonno (compresi insonnia e sogni vividi), agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremore, confusione, sudorazione, cefalea, diarrea, palpitazioni, instabilità emotiva, irritabilità e disturbi visivi. Generalmente l’intensità di tali sintomi è da lieve a moderata, tuttavia in alcuni pazienti può essere grave. In genere compaiono entro i primi giorni di sospensione del trattamento, ma vi sono stati casi molto rari nei quali sono comparsi in pazienti che avevano inavvertitamente saltato una dose. Generalmente tali sintomi sono auto-limitanti, e di solito si risolvono entro due settimane, sebbene in alcuni individui possono durare più a lungo (2-3 mesi o più). Si consiglia pertanto di ridurre gradualmente la dose della sertralina, quando si sospende il trattamento, nel corso di un periodo di diverse settimane o mesi, in base alle necessità del paziente (vedere paragrafo 4.2 “Sintomi da sospensione osservati all’interruzione del trattamento”).
Periodo di sospensione (wash-out) degli SSRI
Nel passaggio dal trattamento con un SSRI ad un altro, la durata del periodo di sospensione (“wash-out”) deve essere determinato facendo riferimento all’emivita di eliminazione del prodotto precedentemente somministrato.
Emorragia
Dopo somministrazione di SSRI, sono stati segnalati casi di sanguinamento cutaneo anormale quali ecchimosi e porpora. Va usata cautela in pazienti che assumono SSRI, in particolare se in somministrazione concomitante con anticoagulanti, prodotti medicinali che sono noti per la loro influenza sulla funzione piastrinica [ad es. antipsicotici atipici e fenotiazine, la maggior parte degli antidepressivi triciclici, l’acido acetilsalicilico e i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)] così come nei pazienti con anamnesi di disturbi del sanguinamento (vedere paragrafo 4.5).
Terapia elettro-convulsiva (TEC)
Dal momento che l’esperienza clinica circa la somministrazione concomitante di sertralina e TEC è limitata, si raccomanda cautela.
Diabete
In pazienti diabetici, il trattamento con un SSRI può alterare il controllo glicemico. La glicemia deve essere regolarmente controllata. Può rendersi necessario l’aggiustamento del dosaggio dell’insulina e/o dell’ipoglicemizzante orale.
Cardiopatie
La sicurezza della sertralina non è stata studiata in pazienti che abbiano recentemente avuto un infarto miocardico o che presentino una cardiopatia instabile. I pazienti ai quali sono stati diagnosticati questi disturbi sono stati esclusi dagli studi clinici. Gli elettrocardiogrammi dei pazienti ai quali è stata somministrata sertralina nell’ambito di studi clinici in doppio cieco indicano che la sertralina non è correlata ad anomalie significative dell’ECG.
Pazienti anziani
L’andamento e l’incidenza degli effetti indesiderati negli anziani sono paragonabili a quelli osservati nei pazienti più giovani. Tuttavia, spesso gli anziani possono rivelarsi più sensibili agli effetti indesiderati degli antidepressivi.
Ridotta funzionalità epatica
La sertralina viene ampiamente metabolizzata nel fegato. Uno studio di farmacocinetica, a dosi ripetute, in pazienti con cirrosi lieve e stabilizzata ha mostrato un prolungamento dell’emivita di eliminazione ed una AUC ed una concentrazione plasmatica massima (Cmax) circa tre volte superiori se comparate con quelle di pazienti con funzionalità epatica normale. Non è stata osservata alcuna differenza significativa tra i due gruppi circa il legame con le proteine plasmatiche. La sertralina non deve essere impiegata in pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica (per il trattamento con sertralina in pazienti con compromissione della funzionalità epatica vedere i paragrafi 4.2 e 4.3).
Ridotta funzionalità renale
A causa dell’ampio metabolismo epatico, soltanto una quantità trascurabile di sertralina viene eliminata immodificata per via renale. In pazienti con compromissione della funzionalità renale da lieve e moderata (clearance della creatinina da 30 a 60 ml/min) o da moderata a grave (clearance della creatinina da 10 a 29 ml/min) è stato osservato che i parametri farmacocinetici (AUC0-24 e Cmax), dopo dosi ripetute, non differivano in maniera significativa da quelli rilevati in pazienti con funzionalità renale normale. Tra i gruppi studiati l’emivita risultava simile e non si è potuta rilevare alcuna differenza nel legame con le proteine plasmatiche. Questo studio evidenzia, come era prevedibile, che, considerata la bassa percentuale di eliminazione della sertralina attraverso la via renale, il dosaggio non necessita di un aggiustamento in caso di riduzione della funzionalità renale.
Disturbi convulsivi
L’esperienza nel trattamento dei pazienti epilettici è limitata. Pertanto, il trattamento con sertralina deve essere evitato nei pazienti che presentino epilessia instabile. I pazienti affetti da epilessia stabile devono essere attentamente monitorati ed il trattamento va interrotto alla comparsa di attacchi epilettici.
Intolleranza al lattosio
Sertralina Actavis contiene lattosio monoidrato. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp-lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questa specialità medicinale.
Acatisia/agitazione psicomotoria
L’uso di SSRI/SNRI è stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzata da una spiacevole o dolorosa sensazione interna di irrequietezza e dal bisogno di muoversi spesso accompagnato dall’impossibilità di sedere o stare immobile. Ciò è più probabile che accada entro le prime settimane di trattamento. In pazienti che presentano tali sintomi, l’aumento del dosaggio può essere dannoso.
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Controindicazioni
Inibitori delle MAO
Sertralina non deve essere somministrata in concomitanza con inibitori delle MAO, incluso l’inibitore selettivo delle MAO selegilina e l’inibitore reversibile delle MAO moclobemide, vedere paragrafi 4.3 e 4.4.
Pimozide
Nel corso di uno studio clinico, è stato osservato un aumento dei livelli plasmatici di pimozide dopo la somministrazione concomitante di sertralina e di una dose singola di pimozide a basso dosaggio (2 mg). Tali incrementi non sono stati associati a variazioni dell’ECG. Il meccanismo di questa interazione è sconosciuto. La somministrazione concomitante di sertralina e pimozide è controindicata, in quanto causa un aumento dei livelli plasmatici di pimozide e può, di conseguenza, aumentare il rischio di aritmie e di prolungamento dell’intervallo QT correlato al trattamento con pimozide (vedere anche paragrafo 4.3).
Non raccomandate
Sostanze serotoninergiche
Considerando che i dati disponibili sono insufficienti, sostanze serotoninergiche -quali triptofano, fenfluramina, destrometorfano, petidina, tramadolo ed agonisti della serotonina- non devono essere somministrate in concomitanza con la sertralina (vedere paragrafo 4.4).
Hypericum perforatum
Vista la possibilità di potenziamento serotoninergico, la somministrazione concomitante del prodotto fitoterapico erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) in pazienti trattati con SSRI deve essere evitata.
Precauzioni
Farmaci che si legano alle proteine plasmatiche
Poiché la sertralina è estesamente legata alle proteine plasmatiche, sono possibili interazioni con altre sostanze, anch’esse estesamente legate alle proteine plasmatiche. Tuttavia, in tre studi sulle interazioni, la sertralina non ha mostrato effetti significativi sui legami con le proteine plasmatiche di diazepam, tolbutamide e warfarina.
Altre interazioni osservate negli studi
La somministrazione concomitante di sertralina e diazepam o tolbutamide ha provocato variazioni lievi, ma statisticamente significative, di diversi parametri farmacocinetici. La cimetidina riduce la velocità di eliminazione della sertralina, quando somministrate contemporaneamente. La rilevanza clinica di questi effetti non è stata chiarita.
La sertralina non influisce sull’efficacia dell’atenololo; non sono state osservate interazioni con glibenclamide o digossina.
Litio
In studi controllati contro placebo effettuati con la contemporanea somministrazione di litio e sertralina in soggetti sani, non sono stati osservati cambiamenti significativi nella farmacocinetica del litio, sebbene si sia evidenziato un aumento dell’incidenza di tremore rispetto ai pazienti che ricevevano il placebo, il che suggerisce una possibile interazione farmacodinamica. I pazienti che ricevono litio e sertralina o altre sostanze con un meccanismo d’azione di tipo serotoninergico devono essere attentamente monitorati.
Sumatriptano
In rari casi, sono state segnalate debolezza, iperreflessia, assenza di coordinazione, confusione, ansia ed agitazione correlate con il trattamento concomitante con sertralina e sumatriptano. I pazienti che, per ragioni cliniche, necessitino della somministrazione concomitante di sertralina e sumatriptano devono essere attentamente monitorati.
Farmaci attivi sul SNC ed alcool
In volontari sani il trattamento concomitante con 200 mg al giorno di sertralina non ha aumentato gli effetti dell’alcool, della carbamazepina, dell’aloperidolo o della fenitoina sulle funzioni psicomotorie e su quelle cognitive. Tuttavia, il consumo di alcool durante il trattamento con sertralina deve essere evitato.
Sostanze ipoglicemizzanti
La sertralina può alterare il controllo della glicemia. Pertanto, quando si intraprende il trattamento con sertralina, in pazienti diabetici, vanno monitorati i livelli ematici di glucosio. Vedere paragrafo 4.4.
Anticoagulanti orali, derivati dell’acido salicilico e FANS
Durante la somministrazione concomitante di sertralina e warfarina si è osservato un aumento lieve, ma statisticamente significativo, del tempo di protrombina; pertanto, si deve effettuare un accurato monitoraggio del tempo di protrombina all’inizio e al termine della terapia con le compresse di sertralina (vedere “Farmaci che si legano alle proteine plasmatiche” e “Interazioni con citocromo P450/ 2C9”).
Il trattamento concomitante con SSRI ed altri anticoagulanti orali, derivati dell’acido salicilico, FANS, antipsicotici atipici, fenotiazine e la maggior parte degli antidepressivi triciclici può potenzialmente portare ad un aumento del rischio di emorragia (vedere paragrafo 4.4).
Diuretici
I diuretici somministrati in concomitanza con sertralina, possono predisporre (nei pazienti anziani) ad iponatremia e SIADH (sindrome da inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico).
Prodotti metabolizzati dagli enzimi dell citocromo P450
CYP 2D6: nel corso di studi sull’interazione, è stato osservato soltanto un aumento minimo delle concentrazioni plasmatiche di desipramina allo stato stazionario (in media 23-37 %) durante la somministrazione a lungo termine di sertralina alla dose di 50 mg/die. La desipramina è un marcatore dell’attività dell’isoenzima del citocromo P450 (CYP) 2D6.
CYP 3 A3/4: studi sulla interazione in vivo hanno evidenziato che il trattamento a lungo termine con 200 mg di sertralina al giorno non determina l’inibizione della 6-b-idrossilazione del cortisolo endogeno mediata dal CYP 3A3/4 o del metabolismo della carbamazepina e della terfenadina. Inoltre nel trattamento a lungo termine con 50 mg al giorno di sertralina non è stata osservata un’inibizione del metabolismo dell’alprazolam mediata da CYP 3A3/4. I risultati di questi studi indicano che la sertralina non inibisce in maniera clinicamente rilevante l’attività del citocromo CYP 3A3/4.
CYP 2C9: l’assenza di qualunque effetto clinicamente significativo dopo somministrazione a lungo termine di 200 mg al giorno di sertralina sulle concentrazioni plasmatiche di tolbutamide, fenitoina e warfarina evidenzia che la sertralina non inibisce in maniera clinicamente significativa il citocromo CYP 2C9.
CYP 2C19: l’assenza di qualunque effetto clinicamente significativo dopo somministrazione a lungo termine di 200 mg al giorno di sertralina sulle concentrazioni plasmatiche di diazepam evidenzia che la sertralina non inibisce in maniera clinicamente significativa il citocromo CYP 2C19.
CYP 1A2: studi in vitro hanno dimostrato che la sertralina non è, o lo è soltanto in misura ridotta, potenzialmente in grado di inibire il citocromo CYP 1A2.
Fenitoina
Sebbene nel corso di uno studio controllato con placebo ed effettuato su soggetti sani non si sia evidenziata un’inibizione clinicamente significativa del metabolismo della fenitoina, è consigliabile monitorare le concentrazioni plasmatiche della fenitoina all’inizio della terapia con sertralina ed adeguare la dose di fenitoina in maniera appropriata. La somministrazione concomitante di fenitoina può ridurre i livelli plasmatici di sertralina.
Passaggio dall’uso degli inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI) o di altri antidepressivi
Vedere paragrafo 4.4.
Antipirina
L’emivita dell’antipirina viene ridotta dalla somministrazione concomitante della sertralina, che provoca un’induzione, clinicamente non significativa, degli enzimi epatici.
Gravidanza
I dati ottenuti da un numero limitato (n = 147) di donne esposte al farmaco durante la gravidanza indicano che la sertralina non provoca effetti avversi in gravidanza o sulla salute del feto. Studi eseguiti nell’animale non hanno evidenziato effetti teratogeni causati dalla sertralina, ma è stata riscontrata embriotossicità (vedere paragrafo 5.3). I neonati devono essere tenuti sotto osservazione se l’uso materno di Sertralina Actavis continua negli stadi più avanzati della gravidanza, in particolare nel terzo trimestre. L’interruzione brusca del trattamento deve essere evitata durante la gravidanza.
I sintomi seguenti si possono presentare nei neonati in seguito all’uso materno di SSRI/SNRI negli stadi più avanzati della gravidanza: distress respiratorio, cianosi, apnea, convulsioni, temperatura instabile, difficoltà nell’alimentazione, vomito, ipoglicemia, ipertonia, ipotonia, iperreflessia, tremore, nervosismo, irritabilità, letargia, pianto costante, sonnolenza e difficoltà nell’addormentamento. Tale sintomatologia potrebbe essere dovuta o agli effetti serotoninergici o ai sintomi da sospensione. Nella maggior parte dei casi le complicazioni iniziano immediatamente al momento del parto o subito dopo (meno di 24 ore).
La somministrazione di sertralina durante la gravidanza deve essere limitata ai casi in cui i potenziali benefici per la madre superino i possibili rischi per il feto in fase di sviluppo.
Allattamento
È noto che la sertralina viene escreta nel latte materno (il rapporto latte/plasma è pari a circa 1,8). stata osservata la presenza di concentrazioni plasmatiche molto basse o non rilevabili nei neonati allattati al seno. La somministrazione di sertralina durante l’allattamento deve essere limitata ai casi in cui i benefici attesi superino i potenziali rischi per il bambino.
Anche se impiegata attenendosi alle raccomandazioni, la sertralina, in casi isolati, può provocare un’alterazione della reattività tale da compromettere la capacità di guidare ed usare macchinari o di lavorare in situazioni potenzialmente pericolose.
Ciò è valido soprattutto all’inizio della terapia, nel passaggio ad un altro medicinale e in caso di assunzione concomitante di alcool o prodotti medicinali che influenzano le funzioni del sistema nervoso centrale.
Ai pazienti deve essere raccomandato di non guidare veicoli o di non lavorare in situazioni potenzialmente pericolose finché non siano noti gli effetti della sertralina sull’individuo.
Nel corso di studi clinici e nella fase post-marketing sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati:
Valutazione della frequenza:
Molto comuni: | ≥1/10 |
Comuni: | ≥ 1/100, < 1/10 |
Non comuni: | ≥ 1/1.000, < 1/100 |
Rari: | ≥ 1/10.000, < 1/1.000 |
Molto rari: | <1/10.000, non noti (non possono essere valutati sulla base dei dati disponibili) |
Patologie del sistema emolinfopoietico
Non comuni: porpora, alterazione della funzione piastrinica, alterazione della diatesi emorragica (ad es. con epistassi, emorragia gastrointestinale o ematuria).
Rari: leucocitopenia, trombocitopenia.
Patologie endocrine
Rari: ginecomastia, iperprolattinemia, galattorrea, ipotiroidismo, sindrome da inappropriata secrezionedi ADH (ormone antidiuretico).
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Rari: iponatremia che scompare con la sospensione della terapia. Casi isolati possono essere attribuibili alla sindrome da inadeguata secrezionedi ADH. Questi effetti indesiderati si sono manifestati principalmente in pazienti anziani e in pazienti che facevano uso di diuretici o di altri prodotti medicinali. Elevati livelli di colesterolo sierico.
Disturbi psichiatrici
Molto comuni: insonnia, sonnolenza, anoressia.
Comuni: sbadigli, agitazione, ansia.
Non comuni: euforia, sintomi depressivi, allucinazioni, mania, ipomania.
Rari: perdita della libido (nelle donne e negli uomini), incubi, reazioni aggressive, psicosi, ( vedere paragrafo 4.4).
Non noti: ideazione suicidaria, comportamento suicidario (sono stati riportati casi di ideazione suicidaria e comportamento suicidario durante la terapia con sertralina o immediatamente dopo la sospensione del trattamento (vedere paragrafo 4.4).
Patologie del sistema nervoso
Molto comuni: tremori, capogiri, secchezza delle fauci.
Comuni: cefalea, disturbi motori (inclusi sintomi extrapiramidali, quali ipercinesia, aumento del tono muscolare, bruxismo e disturbi della deambulazione), parestesia, ipoestesia, aumento della sudorazione.
Non comuni: emicrania.
Rari: contrazioni muscolari involontarie, coma, convulsioni, irrequietezza psicomotoria/acatisia (vedere paragrafo 4.4), segni e sintomi correlati con la sindrome serotoninergica: agitazione, confusione, diaforesi, diarrea, febbre, ipertensione, rigidità e tachicardia. In alcuni casi, questi sintomi si sono manifestati in seguito all’uso concomitante di farmaci serotoninergici.
Patologie dell’occhio
Comuni: alterazione della vista.
Non comuni: midriasi.
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Comuni: tinnito.
Patologie cardiache
Comuni: dolore toracico, palpitazioni.
Non comuni: ipertensione, sincope, tachicardia.
Patologie vascolari
Non comuni: edema periferico, edema peri-orbitale.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Rari: broncospasmo.
Patologie gastrointestinali
Molto comuni: nausea, diarrea/feci molli.
Comuni: dispepsia, stipsi, dolore addominale, vomito.
Non comuni: aumento dell’appetito, pancreatite.
Patologie epatobiliari
Non comuni: gravi disturbi epatici (inclusa epatite, ittero e insufficienza epatica), aumento asintomatico delle transaminasi sieriche (SGOT e SGPT). Alterazioni dei livelli delle transaminasi sieriche si sono verificate prevalentemente durante le prime 9 settimane di trattamento per poi scomparire rapidamente dopo la sospensione della terapia.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comuni: rash cutaneo.
Non comuni: prurito, alopecia, eritema multiforme.
Rari: fotosensibilità cutanea, orticaria, edema di Quincke, grave desquamazione cutanea come ad es. la sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica.
Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e del tessuto osseo
Non comuni: artralgia.
Patologie renali e urinarie
Non comuni: incontinenza urinaria.
Rari: edema del viso, ritenzione urinaria.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Molto comuni: disturbi della sessualità (principalmente eiaculazione ritardata negli uomini).
Comuni: disturbi mestruali.
Rari: priapismo.
Patologie sistemiche
Comuni: astenia, stanchezza, vampate di calore.
Non comuni: malessere, aumento di peso corporeo, perdita di peso corporeo, febbre.
Rari: reazioni anafilattoidi, reazioni allergiche, allergia.
Esami diagnostici
Non comuni: anormali risultati di laboratorio.
Sintomi riscontrati alla sospensione del farmaco
L’interruzione del trattamento con SSRI/SNRI (soprattutto se brusca) porta in genere a sintomi da sospensione. Sono stati riportati capogiri, disturbi del sensorio (comprese parestesia e sensazione di scossa elettrica), disturbi del sonno (compresi insonnia e sogni vividi), agitazione o ansia, nausea e/o vomito , tremore, confusione, sudorazione, cefalea, diarrea, palpitazioni, instabilità emozionale, irritabilità e disturbi visivi. Generalmente tali eventi sono da lievi a moderati ed auto-limitanti, tuttavia in alcuni pazienti possono essere gravi e/o prolungati. Si consiglia pertanto che, se il trattamento con Sertralina Actavis non è più richiesto, vi sia una graduale interruzione, condotta tramite un decremento graduale della dose (vedere paragrafo 4.2 e paragrafo 4.4).
Più di 700 pazienti anziani (di età superiore ai 65 anni) sono stati reclutati per uno studio clinico che aveva lo scopo di dimostrare l’efficacia della sertralina in questo gruppo di pazienti. Il tipo e la frequenza degli effetti indesiderati osservati nei pazienti anziani risultavano analoghi a quelli evidenziati nei pazienti più giovani.
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Sintomi del sovradosaggio
I sintomi da sovradosaggio da sertralina si manifestano sotto forma di effetti collaterali mediati dalla serotonina come sonnolenza, disturbi gastrointestinali (ad es. nausea e vomito), tachicardia, tremore, agitazione e capogiri. Sono stati segnalati casi rari di coma.
Tossicità
I dati disponibili mostrano che la sertralina presenta un ampio indice di sicurezza in caso di sovradosaggio. Sono stati segnalati casi di ingestione della sola sertralina fino a 13,5 g. Sono stati segnalati casi di morte in seguito ad intossicazione da sertralina prevalentemente dopo assunzione concomitante con altri medicinali e/o alcool. Pertanto, si raccomanda di adottare un approccio deciso nel trattamento del sovradosaggio.
Trattamento
Non esiste alcun antidoto specifico contro la sertralina. Si raccomanda di adottare le seguenti misure: assicurarsi che le vie aeree siano libere e che vengano garantite, in misura adeguata, ventilazione e ossigenoterapia. La somministrazione di carbone attivo, se necessario in associazione con soluzione di sorbitolo o un altro purgante, è efficace almeno quanto la lavanda gastrica. L’induzione del vomito è sconsigliata. Deve essere eseguito il monitoraggio generale della funzione cardiovascolare e devono essere intraprese generali misure di supporto.
A causa del grande volume di distribuzione della sertralina, generalmente risultano inefficaci la diuresi forzata, la dialisi, l’emoperfusione e le trasfusioni.
Categoria farmacoterapeutica: Antipressivi, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina.
Codice ATC: N06AB06
È stato evidenziato che i disturbi depressivi sono associati ad una alterazione del metabolismo della 5-idrossitriptamina (serotonina) a livello cerebraleÈ stato dimostrato in vitro che la sertralina è un potente inibitore selettivo della ricaptazione neuronale della serotonina: nei modelli animali questa azione si manifesta con un potenziamento degli effetti fisiologici della sostanza. La sertralina esercita soltanto deboli effetti sulla ricaptazione neuronale di noradrenalina e dopamina. A dosi clinicamente efficaci, la sertralina inibisce la ricaptazione della serotonina da parte delle piastrine del sangue umano.
In studi eseguiti nell’animale, è stato dimostrato che la sertralina non esercita effetti stimolanti, sedativi o anticolinergici/cardiotossici. In studi sperimentali condotti in soggetti sani, la sertralina non ha mostrato alcun potenziale effetto sedativo e non ha influito sulla capacità psicomotoria.
A causa dell’inibizione selettiva della ricaptazione della serotonina, la sertralina non influisce sull’attività delle catecolamine. Inoltre, la sertralina non presenta affinità per i recettori muscarinici, serotoninergici, dopaminergici, istaminergici, della benzodiazepina, GABAergici o adrenergici. Analogamente a quanto è stato osservato con altri antidepressivi clinicamente efficaci, con l’assunzione a lungo termine di sertralina si è evidenziata una down-regulation (riduzione della sensibilità) nella risposta dei recettori cerebrali della noradrenalina.
Studi eseguiti sull’uomo e sull’animale non hanno evidenziato la potenziale tendenza circa un uso improprio o un abuso della sertralina.
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Assorbimento
Il profilo farmacocinetico della sertralina è proporzionale nell’intervallo di dosi compreso tra 50 e 200 mg.
Dopo somministrazione singola giornaliera di 50-200 mg di sertralina per 14 giorni, le massime concentrazioni plasmatiche sono state raggiunte dopo 4,5-8,4 ore.
Sulla base delle percentuali di recupero nell’urina e nelle feci, si può stimare che l’assorbimento dopo somministrazione per via orale sia di almeno il 70%. La biodisponibilità viene ridotta dall’effetto di primo passaggio.
Il consumo contemporaneo di cibo non influisce in maniera significativa sulla biodisponibilità delle compresse di sertralina.
Distribuzione
Il legame con le proteine plasmatiche è di circa il 98 %. Dati ottenuti da studi eseguiti nell’animale indicano che la sertralina presenta un ampio volume di distribuzione.
Le concentrazioni allo stato stazionario vengono pertanto raggiunte dopo circa una settimana e le concentrazioni di sertralina risultano raddoppiate se paragonate ai livelli plasmatici osservati dopo la dose iniziale con una sola somministrazione giornaliera.
Metabolismo
Sia la sertralina che il suo metabolita principale, la N-desmetilsertralina, sono soggetti ad un esteso metabolismo epatico. La N-desmetilsertralina mostra, in vitro, un’attività considerevolmente inferiore (di un fattore pari a circa 20) rispetto alla sostanza da cui origina. Il metabolita non ha mostrato alcun effetto su modelli di depressione in vivo.
Studi in vitro hanno evidenziato che il metabolismo della sertralina è mediato principalmente dall’enzima del citocromo CYP 3A4, con un limitato coinvolgimento del citocromo CYP 2D6. Alla dose standard di 50 mg, la sertralina esercita soltanto effetti limitati sul metabolismo di altre sostanze mediate dal citocromo CYP 2D6 e CYP 3A4.
Escrezione
L’emivita di eliminazione media della sertralina è di circa 26 ore. L’emivita della N-desmetilsertralina è compresa fra le di 62 e le 104 ore, quindi le concentrazioni plasmatiche del metabolita raggiungono lo stesso livello della sostanza d’origine.
I metaboliti della sertralina e la N-desmetilsertralina vengono eliminati in frazioni uguali nelle feci e nell’urina. Soltanto una piccola percentuale (meno dello 0,2 %) di sertralina non modificata viene ritrovata nell’urina.
Pazienti anziani: il profilo farmacocinetico della sertralina nei pazienti anziani è simile a quello osservato nei pazienti giovani.
Insufficienza epatica: per la farmacocinetica della sertralina nei pazienti affetti da cirrosi vedere i paragrafi 4.2 e 4.4.
Studi preclinici convenzionali sulla sertralina non hanno evidenziato mutagenicità e cancerogenicità . In studi di tossicità riproduttiva in conigli e ratti, non sono stati osservati effetti teratogeni. Tuttavia, nel feto di ratti e conigli, a dosi da 2,5 a 10 volte al di sopra della massima dose terapeutica nell’uomo, si è verificato un ritardo nella ossificazione. La somministrazione della sertralina nei ratti durante l’ultimo trimestre di gestazione e fino al termine dell’allattamento, a dosi che superano di 5 volte la massima dose terapeutica nell’uomo, hanno causato un aumento di nati morti ed una diminuzione della percentuale di sopravvivenza e del peso corporeo della prole. È possibile dimostrare che il più basso tasso di sopravvivenza della prole è correlato con l’esposizione intrauterina.
Sertralina Actavis compresse rivestite con film da 50 mg
Nucleo della compressa:
· Lattosio monoidrato.
· Cellulosa microcristallina.
· Povidone K30.
· Croscarmellosa sodica.
· Magnesio stearato.
Rivestimento della compressa:
· Ipromellosa 6.
· Talco.
· Propilenglicole.
· Titanio diossido (E 171).
Sertralina Actavis compresse rivestite con film da 100 mg
Nucleo della compressa:
· Lattosio monoidrato.
· Cellulosa microcristallina.
· Povidone K30.
· Croscarmellosa sodica.
· Magnesio stearato.
Rivestimento della compressa:
· Ipromellosa 6.
· Ipromellosa 15.
· Talco.
· Propilenglicole.
· Titanio diossido (E 171).
Non pertinente.
4 anni.
Questo prodotto medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione.
Sertralina Actavis compresse rivestite con film da 50 mg
Blister di PVC/PVCD/alluminio in confezione da 30 compresse.
Sertralina Actavis compresse rivestite con film da 100 mg
Blister di PVC/PVCD/alluminio in confezione da 30 compresse.
Nessuna necessità particolare.
ACTAVIS Group PTC ehf - Reykjavíkurvegi 76-78, 220 Hafnarfjörður (Islanda)
Sertralina Actavis 50 mg compresse rivestite con film - 30 compresse - A.I.C. n. 038309074/M
Sertralina Actavis 100 mg compresse rivestite con film - 30 compresse - A.I.C. n. 038309264/M
Determinazione n. 869 del 30.05.2008 - Gazzetta Ufficiale n. 136 del 12.06.2008
Giugno 2008