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SEVORANE® 250 ML LIQUIDO PER INALAZIONE
Ogni flacone contiene:
Principio attivo :
Sevoflurano ml 250
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
Liquido per inalazione.
SEVORANE è indicato per l'induzione ed il mantenimento dell'anestesia generale in pazienti adulti e pediatrici nella chirurgia d'elezione ed ambulatoriale.
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SEVORANE deve essere utilizzato solo con un vaporizzatore specificatamente calibrato per il suo uso in modo da controllare accuratamente la concentrazione di anestetico inspirato. I valori di MAC (Concentrazione Minima Alveolare) di SEVORANE diminuiscono con l'età e con la contemporanea somministrazione di protossido di azoto. La seguente tabella riporta i valori MAC medi per differenti gruppi di età.
EFFETTI DELL'ETÀ SULLA MAC DEL SEVORANE |
Eta' dei pazienti (anni) | SEVORANE+O2 | SEVORANE+65%N2O/35%O2 (*) |
< 3 | 3.3-2.6% | 2.0% |
3 < 5 | 2.5% | N.A. |
5 - 12 | 2.4% | N.A. |
25 | 2.5% | 1.4% |
35 | 2.2% | 1.2% |
40 | 2.05% | 1.1% |
50 | 1.8% | 0.98% |
60 | 1.6% | 0.87 |
80 | 1.4% | 0.70% |
(*) In pazienti pediatrici si è usata una miscela costituita dal 60% NO2/40% O2 |
SEVORANE è simile all'isoflurano nella sensibilizzazione del miocardio all'effetto aritmogenico dell'adrenalina.
Premedicazione
La premedicazione dovrebbe essere eseguita valutando le caratteristiche del paziente ed a discrezione dell'anestesista.
Induzione
Il dosaggio dovrebbe essere titolato in funzione dell'effetto desiderato e secondo l'età e lo stato clinico del paziente. Nell'induzione può essere somministrato un barbiturico a breve durata o altro farmaco endovenoso seguito da SEVORANE.
L'induzione con SEVORANE può essere ottenuta con ossigeno o con una miscela di ossigeno e protossido di azoto. In pazienti adulti, la somministrazione di Sevorane a concentrazioni fino al 5% inducono l'anestesia in meno di due minuti. Nei bambini si ottiene lo stesso effetto a concentrazioni fino al 7%.
Mantenimento
Il mantenimento dell'anestesia si ottiene con concentrazioni di SEVORANE dello 0,5 - 3% con o senza la contemporanea somministrazione di protossido di azoto.
Nei pazienti anziani, come per altri anestetici inalatori, il mantenimento normalmente si ottiene a concentrazioni minori.
Valutare la concentrazione minima alveolare per pazienti adulti e pediatrici secondo l'età.
Risveglio
I tempi di risveglio sono generalmente brevi e ciò potrebbe rendere necessario l'utilizzo di analgesici nel post-operatorio.
Anziani
Con l'aumentare dell'età diminuire la concentrazione minima alveolare.
La concentrazione media di sevoflurano per raggiungere la MAC in pazienti di età superiore agli 80 anni è approssimativamente la metà di quella richiesta per i pazienti di 20 anni
SEVORANE non dovrebbe essere usato in pazienti con ipersensibilità al principio attivo e/o ad altri anestetici generali alogenati.
SEVORANE è anche controindicato in pazienti con nota o sospetta predisposizione genetica alla ipertermia maligna.
SEVORANE deve essere somministrato solo da persone specializzate in anestesia generale. Qualora si rendesse necessario devono essere immediatamente disponibili attrezzature atte alla ventilazione artificiale, somministrazione di ossigeno e rianimazione cardiocircolatoria.
SEVORANE deve essere utilizzato solo con un vaporizzatore specificatamente calibrato per il suo uso in modo da controllare accuratamente la concentrazione di anestetico inspirata.
L'ipotensione e la depressione respiratoria aumentano con l'approfondimento del piano di anestesia.
Ipertermia maligna: in soggetti predisposti, gli anestetici inalatori, incluso sevoflurano, potrebbero provocare uno stato ipermetabolico della muscolatura scheletrica con aumentata richiesta di ossigeno e la conseguente sindrome clinica conosciuta come ipertermia maligna. In studi clinici è stato riportato un caso di ipertermia maligna. In maiali geneticamente predisposti, sevoflurano ha provocato ipertermia maligna. La sindrome clinica dell'ipertermia maligna è caratterizzata da: ipercapnia e può comprendere rigidità muscolare, tachicardia, tachipnea, cianosi, aritmie e/o pressione arteriosa instabile. Alcuni di questi segni non specifici possono anche presentarsi durante un'anestesia leggera, ipossia acuta, ipercapnia e ipovolemia. Il trattamento dell'ipertermia maligna consiste nella sospensione dell'anestetico inalatorio, la somministrazione I.V. di dantrolene e terapia di supporto.
Un eventuale danno renale potrebbe presentarsi in tempi successivi, è necessario monitorare la diuresi.
L’uso di agenti anestetici inalatori è stato associato a rari casi di aumento dei livelli sierici di potassio che hanno provocato aritmie cardiache ed il decesso di pazienti in età pediatrica durante il decorso postoperatorio.
I pazienti affetti da malattia neuromuscolare latente o conclamata, in particolare dalla distrofia muscolare di Duchenne, sembrano essere maggiormente vulnerabili. L’uso concomitante di succinilcolina è stato associato alla maggior parte di questi casi, ma non a tutti. Questi pazienti hanno presentato anche aumenti significativi dei livelli sierici di creatinchinasi ed in alcuni casi, sono state registrate modificazioni di valori delle urine corrispondenti ad un quadro di una mioglobinuria. Nonostante le analogie che tale quadro clinico presenti con l’ipertermia maligna, nessuno di questi pazienti ha manifestato segni e sintomi di rigidità muscolare o della presenza di uno stato ipermetabolico. Si raccomanda un intervento precoce e aggressivo per il trattamento dell’iperkaliemia e delle aritmie resistenti, in quanto esso rappresenta una valutazione conseguente per la malattia neuromuscolare latente.
Sono stati riportati isolati casi di aritmia ventricolare in pazienti pediatrici affetti da malattia di Pompe.
Soggetti esposti ripetutamente entro un breve intervallo di tempo ad idrocarburi alogenati, incluso il sevoflurano, potrebbero avere un aumento del rischio di danno epatico.
Come con tutti gli anestetici, il mantenimento della stabilità emodinamica è importante per evitare un'ischemia cardiaca nei soggetti con coronaropatia.
Durante il mantenimento aumentando la concentrazione di SEVORANE si ottengono diminuzioni della pressione circolatoria dose-dipendenti. Una eccessiva diminuzione della pressione circolatoria può essere collegata alla profondità dell'anestesia e, in tali casi, può essere corretta diminuendo la concentrazione di SEVORANE inspirata.
La fase di risveglio deve essere attentamente monitorata prima che il paziente lasci la sala operatoria.
Sebbene il recupero della coscienza dopo somministrazione di sevoflurane si verifichi generalmente entro qualche minuto, l’impatto sulla funzione intellettiva per i due o tre giorni successivi all’anestesia non è stato studiato.
Analogamente agli altri anestetici, in seguito alla somministrazione di questo farmaco possono persistere per vari giorni lievi cambiamenti di umore. I pazienti dovrebbero essere adeguatamente informati del fatto che l’esecuzione di attività che richiedono prontezza di riflessi come la guida di un veicolo o di macchinari pericolosi potrebbe risultare compromessa per un certo periodo di tempo dopo un’anestesia generale.
Sostituzione degli adsorbenti di anidride carbonica CO2 essiccati:
Sono stati riportati rari episodi di estremo calore, fumo e/o fuoco spontaneo nel circuito dell’anestesia durante l’uso del sevoflurane in concomitanza all’uso di adsorbenti della CO2 disidratati, in modo particolare quelli contenenti idrossido di potassio (e.s. baralyme). Un aumento insolitamente ritardato o una riduzione improvvisa della concentrazione di sevoflurane inspirato rispetto al valore impostato sul vaporizzatore può essere associato ad un eccessivo rialzo termico del canestro contenente gli adsorbenti della CO2.
Una reazione esotermica, l’aumentata degradazione del sevoflurane, e la produzione dei composti di degradazione (vedi INCOMPATIBILITA’) può avvenire quando gli adsorbenti della CO2 risultino disidratati, come ad esempio dopo un lungo periodo di esposizione ad un flusso di gas secchi attraverso il canestro contenente gli adsorbenti della CO2.
I prodotti derivanti dalla degradazione del sevoflurane (metanolo, formaldeide, monossido di carbonio, e i composti A, B, C e D) sono stati osservati nel circuito respiratorio di una macchina sperimentale per l’anestesia, quando venivano usati adsorbenti per la CO2 disidratati ed una concentrazione di sevoflurane massima (8%) per periodi di tempo prolungati (≥ 2 ore). I valori delle concentrazioni di formaldeide osservati a livello del circuito respiratorio dell’anestesia (usando adsorbenti che contengono idrossido di sodio) erano compatibili con i livelli noti nel causare una modesta irritazione delle vie respiratorie. L’importanza clinica dei prodotti della degradazione osservati in questo modello sperimentale estremo non è nota.
Quando si sospetta che gli assorbenti di CO2 siano disidratati è assolutamente necessario sostituirli prima di somministrare SEVORANE. L’indicatore colorato della maggior parte degli assorbenti di CO2 non necessariamente cambia colore quando si ha disidratazione dell’assorbente. Pertanto, la mancanza di un significativo cambio di colore non deve essere assunto come assicurazione di adeguata idratazione dell’assorbente. Gli assorbenti di CO2 devono essere rutinariamente sostituiti indipendentemente dallo stato
Funzione renale: durante la sperimentazione clinica non si sono osservati effetti sulla funzione renale anche in pazienti con pre-esistente patologia renale.
SEVORANE deve essere utilizzato con un vaporizzatore specificatamente calibrato per la sua somministrazione ed il cui caricamento avvenga attraverso un sistema unico e specifico per il SEVORANE.
Il SEVORANE è stato usato solo in un piccolo numero di pazienti con insufficienza renale, di conseguenza la sua sicurezza d'impiego in questo campo non è stata definitivamente stabilita; pertanto si raccomanda il suo utilizzo con cautela in questa tipologia di pazienti.
Neurochirurgia: in pazienti a rischio per un innalzamento della pressione intracranica (ICP), SEVORANE va somministrato con cautela in concomitanza con potenti riduttori dell'ICP quali ad esempio l'iperventilazione.
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Agenti bloccanti neuromuscolari (miorilassanti) non depolarizzanti: potenziamento in presenza di sevoflurano. Precauzioni d'impiego: in caso di terapia concomitante è necessario l'aggiustamento posologico di questi farmaci.
Betabloccanti: riduzione delle reazioni cardiovascolari di compensazione per i betabloccanti (durante l'intervento l'inibizione betaadrenergica può essere soppressa con l'impiego di betastimolanti).
Precauzioni d'impiego: è norma generale non interrompere il trattamento con i betabloccanti e in tutti i casi evitare l'interruzione immediata. Informare l'anestesista di questo trattamento.
Isoniazide: potenziamento dell'effetto epatotossico dell'isoniazide con aumentata formazione di metaboliti tossici dell'isoniazide.
Precauzioni d'impiego: in caso di intervento programmato sospendere per prudenza il trattamento con isoniazide una settimana prima dell'intervento e non riprenderlo prima di 15 giorni dopo.
Simpaticomimetici alfa e beta (adrenalina, noradrenalina):
a) adrenalina per azione emostatica locale attraverso iniezione sottocutanea o gengivale.
Precauzione d'impiego: limitare l'apporto, per esempio: nell'adulto meno di 0,1 mg di adrenalina in 10 minuti o 0,3 mg in un'ora.
b) adrenalina o noradrenalina per azione sistemica e via parenterale.
Associazione sconsigliata.
Simpaticomimetici beta (isoprenalina): disturbi gravi del ritmo ventricolare (aumento della reattività cardiaca).
Associazione sconsigliata.
Simpaticomimetici indiretti: anfetamine e derivati (anoressizzanti e psicostimolanti), efedrina e derivati: crisi ipertensiva pre-operatoria.
Precauzioni d'impiego: in caso di intervento programmato, è preferibile interrompere il trattamento qualche giorno prima.
Altri farmaci: Nella maggior parte dei casi in cui una terapia farmacologica è indispensabile, non è necessario interromperla prima dell'anestesia generale; è sufficiente informare l'anestesista.
Altre forme di interazione: il sevoflurano è risultato sicuro ed efficace quando somministrato contemporaneamente ad un’ampia varietà di farmaci comunemente impiegati durante le procedure chirurgiche, come ad esempio farmaci agenti sul sistema nervoso centrale, sul sistema nervoso autonomo, rilassanti muscolari, antibiotici, inclusi gli aminoglicosidi, ormoni naturali e derivati sintetici, derivati ematici e farmaci cardiovascolari, incluso l’epinefrina.
Barbiturici: la somministrazione di sevoflurano è compatibile con i barbiturici più comunemente utilizzati nella pratica chirurgica.
Benzodiazepine ed oppioidi: le benzodiazepine e gli oppioidi diminuiscono presumibilmente la MAC del sevoflurano così come fanno con gli altri anestetici inalatori.
La somministrazione di sevoflurano è compatibile con le benzodiazepine e gli oppioidi comunemente utilizzati nella pratica chirurgica.
Oppioidi quali alfentanil e sufentanil, quando combinati con sevoflurano, possono determinare una sinergica caduta della frequenza cardiaca, della pressione sanguigna e della frequenza respiratoria.
Protossido di azoto: così come per gli altri anestetici inalatori alogenati, la MAC del sevoflurano diminuisce quando questo è somministrato contemporaneamente al protossido di azoto.
La MAC equivalente risulta ridotto approssimativamente del 50% nell’adulto e del 25% nel paziente pediatrico.
Miorilassanti: così come altri anestetici inalatori, sevoflurano influenza l’intensità e la durata del blocco neuromuscolare indotto dai miorilassanti non depolarizzanti.
Quando utilizzato per supplementare l’anestesia con alfentanil-N2O, il sevoflurano potenzia il blocco neuromuscolare indotto da pancuronio, vencuronio o atracurio.
Tra gli agenti bloccanti non depolarizzanti, sono state studiate le interazioni con vencuronio, pancuronio e atracurio.
Gli aggiustamenti dei dosaggi di questi bloccanti neuromuscolari, necessari quando somministrati contemporaneamente a sevoflurano, sono simili a quelli richiesti con l’isoflurano.
Non sono ancora stati studiati gli effetti del sevoflurano sulla succinilcolina e sulla durata del blocco neuromuscolare depolarizzante.
La riduzione del dosaggio dei bloccanti neuromuscolari durante la fase di induzione dell’anestesia potrebbe provocare un ritardo nella comparsa delle condizioni adatte all’intubazione endotracheale o un inadeguato rilassamento muscolare, in quanto il potenziamento del blocco neuromuscolare si manifesta alcuni minuti dopo l’inizio della somministrazione di sevoflurano.
In assenza di linee guida specifiche: 1. per l’intubazione endotracheale non si deve ridurre la dose dei miorilassanti non depolarizzanti; e, 2. durante la fase di mantenimento dell’anestesia la dose dei miorilassanti non depolarizzanti è solita essere ridotta rispetto a quella che si impiega durante l’anestesia con oppioidi/N2O.
La somministrazione di dosi supplementari di miorilassanti dovrebbe essere guidata dalla risposta alla stimolazione nervosa.
Sono stati condotti studi sulla riproduzione in topi e conigli a dosi fino a 1 MAC che non hanno evidenziato effetti sul feto e sulla fertilità.
Non vi sono ad oggi studi completi e ben controllati in donne in stato di gravidanza e quindi SEVORANE dovrebbe essere usato in questi casi solo se veramente necessario.
La sicurezza di SEVORANE è stata dimostrata in uno studio multicentrico anche in anestesia eseguita nel taglio cesareo.
La sicurezza del sevoflurano nel travaglio e nel parto naturale non è stata dimostrata.
Non è noto se il prodotto viene escreto con il latte materno, è quindi necessario usare cautela nella somministrazione di SEVORANE durante l'allattamento.
Non ci sono studi sull'impatto sulle funzioni cognitive nei due-tre giorni seguenti all'anestesia. Come con altri anestetici, piccoli cambiamenti nell'umore possono permanere per vari giorni dopo l'anestesia. I pazienti devono essere avvertiti che la capacità di guidare veicoli e di usare macchine può essere pregiudicata per diversi giorni.
Come con tutti i potenti anestetici inalatori, il SEVORANE può causare depressione cardiorespiratoria e l'effetto è dose-dipendente.
La maggior parte degli effetti collaterali segnalati sono di gravità lieve o moderata e con durata transitoria. Nel periodo post-operatorio sono stati osservati nausea e vomito, conseguenze comuni della chirurgia e dell'anestesia generale, che potrebbero essere dovuti alla somministrazione dell'anestetico inalatorio, o ad altri agenti assunti nel periodo intra- o post-operatorio, ed alla risposta del paziente all’intervento chirurgico.
Gli effetti indesiderati più frequenti sono riportati quì di seguito:
- nei pazienti adulti: ipotensione, nauseae vomito;
- nei pazienti anziani : bradicardia, ipotensionee nausea;
e
- nei pazienti pediatrici : agitazione, tosse, vomito e nausea.
Tutte le reazioni, almeno possibilmente correlate al SEVORANE dagli studi clinici, sono mostrate nella tabella sottostante utilizzando il “Preferred Term”, la Classificazione Sistemica Organica e la frequenza del MedDRA. È usata la seguente classificazione di frequenza: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100 e < 1/10); non comune (≥ 1/1000 e < 1/100); raro (≥ 1/10000 e < 1/1000); molto raro (< 1/10000), comprese le segnalazioni isolate.
Il tipo, la gravità e la frequenza degli effetti collaterali con l'impiego di SEVORANE sono confrontabili a quelli del farmaco di riferimento.
Sono riportati casi molto rari di convulsioni.
Reazioni Avverse da dati ricavati dagli studi clinici
Elenco delle più frequenti reazioni avverse al farmaco riscontrate negli studi clinici di SEVORANE |
CLASSIFICAZIONE PER SISTEMI E ORGANI | FREQUENZA | EVENTI AVVERSI |
Disturbi psichiatrici | Molto comune | Agitazione |
Patologie del sistema nervoso | Comune | Sonnolenza |
Confusione |
Patologie cardiache | Molto comune | Bradicardia |
Comune | Tachicardia |
Patologie vascolari | Molto comune | Ipotensione |
Comune | Ipertensione |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Molto comune | Tosse |
Comune | Disturbi respiratori |
Laringospasmo |
Patologie gastrointestinali | Molto comune | Nausea |
Vomito |
Comune | Ipersecrezione salivare |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Comune | Brividi |
Piressia |
Esami diagnostici | Comune | Glucosio ematico anormale |
Test di funzionalità epatica anormale* |
Conta anormale dei globuli bianchi |
Aumento del Fluoro ematico** |
*Casi occasionali di variazioni transitorie nei tests della funzionalità epatica sono stati riportati con il sevoflurano e con agenti di riferimento. |
**Aumenti transitori dei livelli di fluoro inorganico nel siero possono verificarsi durante e dopo anestesia con il sevoflurano. Le concentrazioni di fluoro inorganico raggiungono generalmente il picco entro 2 ore dal termine dell’anestesia con sevoflurano e ritornano entro 48 ore ai livelli pre-operatori. Negli studi clinici, le elevate concentrazioni di fluoro non sono state associate ad una diminuzione della funzione renale. |
Segnalazioni post-marketing: Effetti collaterali sono stati segnalati spontaneamente durante l’uso di sevoflurano nel periodo di post-approvazione. Questi eventi sono segnalati volontariamente da una popolazione con una esposizione sconosciuta. Quindi non è possibile stimare la reale incidenza di eventi avversi o di stabilire una relazione causale all’esposizione al sevoflurano.
Elenco delle reazioni avverse al farmaco Post-Marketing |
CLASSIFICAZIONE PER SISTEMI E ORGANI | REAZIONI AVVERSE |
Disturbi del sistema immunitario | Reazione anafilattica |
Reazione anafilattoide |
Ipersensibilità |
Patologie del sistema nervoso | Convulsioni |
Distonia |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Broncospasmo |
Dispnea*** |
Sibilo*** |
Patologie epato-biliari | Epatite |
Disfunzione epatica |
Necrosi epatica |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Rash*** |
Orticaria |
Prurito |
Dermatite da contatto*** |
Edema del volto*** |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Ipertermia maligna |
Scompenso toracico |
***Potrebbe essere associato a reazioni di ipersensibilità, in particolare in associazione ad una esposizione occupazionale a lungo-termine agli agenti anestetici inalatori. |
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In caso di sovradosaggio agire come di seguito:
Interrompere la somministrazione dell'anestetico, ventilare il paziente con ossigeno puro mantenendo adeguatamente la funzione cardiovascolare.
Categoria farmacoterapeutica: Anestetici generali per inalazione
Codice ATC: N01AB08.
Gli effetti clinici di SEVORANE sono direttamente dipendenti e correlati alla concentrazione di anestetico inspirato.
Effetti cardiovascolari: come tutti gli altri anestetici inalatori, SEVORANE deprime la funzione cardiovascolare in relazione alla quantità di anestetico somministrato.
Effetti sul sistema nervoso: SEVORANE non ha mostrato alcun effetto di stimolo sul sistema nervoso simpatico. SEVORANE ha anche scarsa influenza sul ICP (pressione intracranica).
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Solubilità
La bassa solubilità di SEVORANE nel sangue consente un rapido aumento delle concentrazioni alveolari nella fase di induzione e un altrettanto rapida diminuzione alla sospensione della somministrazione dell'anestetico.
Ciò è confermato in uno studio clinico in cui sono state misurate le concentrazioni inspirate e quelle finali (FI e FA). Il valore FA/FI (wash-in) a trenta minuti per SEVORANE è stato 0.85 e per isoflurano 0.73.
Il wash-in è stato più rapido con SEVORANE in tutto il periodo considerato.
Il valore FA/FAO (wash-out) a 5 minuti è stato 0.15 per SEVORANE e 0.22 per isoflurano.
Metabolismo
Nell'uomo meno del 5% di SEVORANE assorbito è metabolizzato nel fegato a esafluoroisopropanolo (HFIP) con conseguente rilascio di fluoro inorganico ed anidride carbonica.
Una volta formatosi l'HFIP, questo è rapidamente coniugato con l'acido glucuronico ed escreto nell'urina. La rapida eliminazione polmonare di SEVORANE riduce al minimo la quantità di anestetico disponibile ad essere metabolizzata. Il metabolismo di SEVORANE non può essere indotto dai barbiturici.
I risultati degli studi sui cani indicano che il SEVORANE non produce, neanche a distanza di tempo, effetti sulle coronarie nè aumenta la eventuale preesistente ischemia miocardica.
Studi su animali hanno dimostrato che SEVORANE non ha alcun effetto sulla circolazione epatica e renale.
SEVORANE riduce il tasso metabolico cerebrale dell'ossigeno (CMRO2) in maniera analoga all'isoflurano. Si è osservata una riduzione di circa il 50% di CMRO2 quando le concentrazioni di anestetico raggiungevano 2.0 MAC. Studi condotti su animali hanno dimostrato che SEVORANE non influenza significativamente il flusso sanguigno cerebrale.
Negli animali SEVORANE deprime significativamente l'attività elettroencefalografica (EEG) così come l'isoflurano.
SEVORANE non ha mai evidenziato di provocare attività epilettiforme nè in condizioni di normocapnia nè in condizioni di ipocapnia.
Al contrario di Enflurane, tentativi di provocare attività EEG simile all'attacco epilettiforme durante la fase di ipocapnia, con SEVORANE, con stimoli uditivi ritmici, non hanno dato luogo ad alcun risultato.
Il prodotto è costituito esclusivamente da principio attivo.
Il sevoflurane risulta stabile quando conservato in normali condizioni di luce. In presenza di acidi forti o calore non viene rilevata una apprezzabile degradazione del sevoflurane. Il sevoflurane non è corrosivo nei confronti dell’acciaio inossidabile, ottone, alluminio, ottone rivestito di nickel, ottone cromato, o lega rame berillio.
La degradazione chimica può avvenire in seguito all’esposizione degli anestetici inalati agli adsorbenti della CO2 all’interno della macchina per l’anestesia. Quando usati direttamente e con gli adsorbenti freschi, la degradazione del sevoflurane è minima e i prodotti derivanti non sono ne rilevabili ne tossici. La degradazione del sevoflurane e la conseguente formazione dei relativi prodotti aumentano con l’aumentare della temperatura dell’adsorbente, per il fatto che l’adsorbente della CO2 sia disidratato (specialmente quelli contenenti idrossido di potassio, e.s. BaralymeÒ), all’aumentare della concentrazione del sevoflurane e con il ridotto flusso di gas freschi. Il sevoflurane può andare incontro a degradazione alcalina attraverso due vie. La prima deriva dalla perdita di idrogeno fluoruro con formazione del pentafluoroisopropanil fluorometil etere (PIFE o conosciuto più comunemente come composto A). La seconda via della degradazione del sevoflurane avviene solamente in presenza di adsorbenti della CO2 disidratati e porta alla dissociazione del sevoflurane in esafluoroisopropanolo (HFIP) e formaldeide. L’HFIP ha una tossicità paragonabile a quella del sevoflurane, è inattivo, non genotossico, viene rapidamente glucoronidato ed eliminato. La formaldeide è presente durante normali processi metabolici. In seguito ad esposizione ad adsorbenti altamente disidratati, la formaldeide può ulteriormente essere degradata a metanolo e formato.
Il formato può contribuire alla formazione del monossido di carbonio, in presenza di alte temperature. Il metanolo può reagire con il composto A per formare il prodotto composto B metossilato. Il composto B può a sua volta andare incontro ad una ulteriore perdita di idrogeno fluoruro, formando così i composti C, D, ed E. La formazione di formaldeide, metanolo, monossido di carbonio, composto A e probabilmente alcuni prodotti della sua degradazione può avvenire in presenza di adsorbenti della CO2 altamente disidratati, specialmente quelli contenenti idrossido di potassio (e.s. BaralymeÒ).
Degradazione da acidi di Lewis
La presenza di minime quantità di acqua assicura protezione dalla formazione degli acidi di Lewis. Non vengono utilizzati altri additivi o conservanti chimici.
3 anni
Nessuna istruzione particolare.
Flacone in polietilene naftalato (PEN) da 250 ml con tappo Pilfer Proof
Flacone in polietilene naftalato (PEN) da 250 ml Quik Fil
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
ABBOTT S.r.l., Via Pontina Km. 52 - CAP 04010 Campoverde di Aprilia (LT)
SEVORANE 250 ml liquido per inalazione
Flacone da 250 ml tappo Pilfer Proof 031841012
SEVORANE 250 ml liquido per inalazione
Flacone da 250 ml Quik Fil 031841036
SEVORANE 250 ml liquido per inalazione
Flacone da 250 ml tappo Pilfer Proof 16/12/1996
SEVORANE 250 ml liquido per inalazione
Flacone da 250 ml Quik Fil 18/11/1999
Rinnovo autorizzazione: 16/12/2006
Determinazione AIFA del 27.01.2010