Sonirem 10 Mg/Ml Gocce Orali, Soluzione
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INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

 

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01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

SONIREM 10 mg/ml GOCCE ORALI, SOLUZIONE


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

Ogni ml (25 gocce) contiene: 10 mg di zolpidem tartrato equivalente a 8,03 mg di zolpidem

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Gocce orali, soluzione.

Soluzione chiara, incolore o leggermente giallognola con un range di pH 3.5 - 4.4


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

Trattamento a breve termine dell’insonnia.

Le benzodiazepine o le sostanze simil-benzodiazepiniche sono indicate solamente nei casi di insonnia grave, debilitante o tale da causare profondo malessere.



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04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

Il flacone è fornito di un contagocce, 1 ml corrisponde a 25 gocce equivalenti a 10 mg di zolpidem tartrato.

Uso orale.

Le gocce devono essere assunte con del liquido (acqua) appena prima di coricarsi.

La durata del trattamento deve essere la più breve possibile. Generalmente tale durata varia da alcuni giorni a due settimane e non deve superare le quattro settimane, inclusa la fase di riduzione graduale del farmaco. La fase di riduzione graduale del farmaco deve essere adattata al singolo paziente.

Come per tutti gli ipnotici, il trattamento a lungo termine non è raccomandato e la durata del trattamento non deve superare le quattro settimane.

In alcuni casi, può essere necessario prolungare il trattamento oltre la massima durata prevista; in tal caso, questo non deve essere effettuato senza aver prima rivalutato lo stato di salute del paziente.

Adulti

La dose giornaliera raccomandata è di 10 mg (25 gocce)

Pazienti anziani e pazienti debilitati

Per i pazienti anziani o debilitati che possono essere particolarmente sensibili agli effetti dello zolpidem, la dose giornaliera raccomandata è di 5 mg. Questa dose deve essere aumentata a 10 mg solo quando la risposta clinica è inadeguata e il farmaco è ben tollerato.

Pazienti con insufficienza epatica

Per i pazienti con insufficienza epatica che non eliminano il farmaco rapidamente come i soggetti sani, la dose raccomandata è di 5 mg. Questa dose deve essere aumentata a 10 mg solo quando la risposta clinica è inadeguata e il farmaco è ben tollerato.

In nessun paziente la dose totale di zolpidem deve superare i 10 mg.

Bambini e adolescenti

Bambini ed adolescenti con meno di 18 anni di età non devono essere trattati con zolpidem.


04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

Ipersensibilità allo zolpidem tartrato o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Sindrome apneica durante il sonno.

Miastenia grave.

Grave insufficienza epatica.

Grave insufficienza respiratoria.

Bambini ed adolescenti con meno di 18 anni di età.


04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

Generali

Quando possibile, la causa dell’insonnia deve essere identificata. I fattori che ne stanno alla base devono essere trattati prima che venga prescritto un ipnotico. L’insuccesso del trattamento dell’insonnia dopo un periodo di 7-14 giorni può indicare la presenza di un disturbo psichiatrico primario o di un disturbo fisico da valutare.

Informazioni generali relative agli effetti osservati dopo la somministrazione di benzodiazepine o di altre sostanze ipnotiche che devono essere tenuti in considerazione dal medico prescrittore, sono descritti di seguito.

Tolleranza

Dopo un uso ripetuto per diverse settimane, si può verificare una certa riduzione dell’effetto ipnoinducente delle benzodiazepine o di altre sostanze simili alle benzodiazepine a emivita breve.

Dipendenza

L’uso delle benzodiazepine o delle sostanze simili alle benzodiazepine può portare a dipendenza fisica e psichica da questi farmaci. Il rischio di dipendenza aumenta in funzione della dose e della durata del trattamento ed è inoltre maggiore nei pazienti con anamnesi di disturbi psichiatrici e/o di abuso di alcol o di sostanze stupefacenti. Nei casi in cui si sia sviluppata dipendenza fisica, l’interruzione brusca del trattamento provocherà sintomi da sospensione. Questi possono includere: cefalea, dolori muscolari, ansia estrema e tensione, irrequietezza, confusione e irritabilità. In casi gravi possono verificarsi i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio alle estremità, ipersensibilità alla luce, al rumore e al contatto fisico, allucinazioni o attacchi epilettici.

Insonnia rebound

Alla sospensione del farmaco ipnotico, può verificarsi una sindrome transitoria che consiste nella ricomparsa, in forma accentuata, dei sintomi che avevano indotto al trattamento con una benzodiazepina o con una sostanza simile alle benzodiazepine. Questa sindrome può accompagnarsi ad altri tipi di reazione quali cambiamenti d’umore, ansia e agitazione.

È importante che il paziente sia informato del possibile manifestarsi di fenomeni di rebound, minimizzando quindi l’ansia relativa a questi sintomi se dovessero presentarsi alla sospensione del prodotto medicinale.

È accertato che, nel caso di benzodiazepine e sostanze simili alle benzodiazepine con una breve durata di azione, possono comparire sintomi da astinenza nell’intervallo di dose, particolarmente per dosi elevate.

Poiché è più probabile che il rischio di sintomi da astinenza/fenomeni di rebound si verifichi dopo l’interruzione brusca del trattamento, si consiglia di ridurre la dose gradualmente.

Durata del trattamento

La durata del trattamento deve essere la più breve possibile (vedere paragrafo 4.2), ma non deve superare le 4 settimane inclusa la fase di graduale diminuzione. Un prolungamento di questo periodo non deve verificarsi, senza una rivalutazione dello stato del paziente.

Può essere utile informare il paziente, quando si inizia il trattamento, che esso sarà di durata limitata.

Amnesia

Le benzodiazepine o le sostanze simili alle benzodiazepine possono provocare amnesia anterograda. Il più delle volte questo effetto si manifesta diverse ore dopo l’assunzione del farmaco. Per ridurre tale rischio, i pazienti devono assicurarsi di poter avere un periodo ininterrotto di sonno di 7-8 ore (vedere paragrafo 4.8).

Reazioni psichiatriche e “paradosse”

Durante l’uso di benzodiazepine o di altre sostanze simili alle benzodiazepine, si possono manifestare reazioni come inquietudine, agitazione, irritabilità, aggressività, delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, sonnambulismo, e altri comportamenti notturni inconsci come mangiare e guidare la macchina, comportamento inappropriato, aumento dell’insonnia ed altri effetti cavversi di tipo comportamentale. Qualora ciò si verificasse, l’uso del farmaco deve essere sospeso. Queste reazioni si verificano più facilmente negli anziani.

Gruppi particolari di pazienti

Pazienti anziani o debilitati

Devono assumere una dose più bassa: vedere dose raccomandata (paragrafo 4.2).

A causa dell’effetto miorilassante c’è il rischio di cadute e conseguenti fratture dell’anca, in particolar modo per i pazienti anziani quando si alzano durante la notte.

Pazienti con insufficienza renale (vedere paragrafo 5.2)

Sebbene non si renda necessario un aggiustamento della dose,  è comunque richiesta prudenza.

Pazienti con insufficienza respiratoria cronica

Si richiede cautela nel prescrivere zolpidem poiché le benzodiazepine possono deprimere la funzione respiratoria. Si tenga in considerazione che l’ansia o l’agitazione sono state descritte come segni di un’insufficienza respiratoria non compensata.

Pazienti con grave insufficienza epatica

Le benzodiazepine e le sostanze simili alle benzodiazepine non sono indicate per il trattamento di pazienti con grave insufficienza epatica, poiché questi possono peggiorare un’encefalopatia.

Uso in pazienti con malattia psicotica

Le benzodiazepine e le sostanze simili alle benzodiazepine non sono raccomandate nel trattamento primario.

Uso nella depressione

Malgrado non siano state dimostrate importanti interazioni cliniche, farmacocinetiche e farmacodinamiche con gli SSRI, zolpidem deve essere somministrato con cautela in pazienti che presentano sintomi depressivi. Possono essere presenti tendenze suicidarie. Considerata la possibilità di un sovradosaggio intenzionale da parte del paziente, a questi pazienti deve essere fornita la quantità più bassa possibile del farmaco. Le benzodiazepine e le sostanze simili alle benzodiazepine non devono essere usate come unico trattamento della depressione o dell’ansia associata alla depressione (in tali pazienti potrebbero aumentare le tendenze suicidarie).

Una depressione preesistente può essere rivelata durante l’utilizzo di benzodiazepine e di sostanze simili alle benzodiazepine. Poiché l’insonnia può essere uno dei sintomi associati alla depressione, il paziente deve essere rivalutato se l’insonnia persiste.

Uso in pazienti con precedenti di abuso di alcool o di sostanze stupefacenti

Le benzodiazepine e le sostanze simili alle benzodiazepine devono essere utilizzate con estrema cautela in pazienti con precedenti di abuso di alcool o di sostanze stupefacenti. Questi pazienti devono essere sottoposti ad attenta sorveglianza quando ricevono zolpidem poiché sono a rischio di assuefazione e dipendenza psichica.


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04.5 Interazioni - Inizio Pagina

Non è raccomandato l’uso concomitante con alcool. L’effetto sedativo può aumentare se il medicinale viene assunto in associazione con alcool. Ciò influisce sulla capacità di guidare e di usare macchinari.

Deve essere esercitata cautela quando zolpidem è usato in associazione con altri farmaci a effetto depressivo sul SNC (vedere paragrafo 4.4). Un aumento dell’effetto depressivo centrale può verificarsi in caso di uso concomitante di antipsicotici (neurolettici), ipnotici, ansiolitici/sedativi, miorilassanti, antidepressivi, analgesici narcotici, farmaci antiepilettici, anestetici e antistaminici sedativi (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).

Nel caso degli analgesici narcotici, è possibile inoltre un aumento dell’euforia che può indurre un aumento della dipendenza psicologica.

Zolpidem è metabolizzato da alcuni enzimi della famiglia del citocromo P450. Il principale enzima è il CYP3A4.

La rifampicina induce il metabolismo dello zolpidem; ne risulta una riduzione della concentrazione plasmatica massima approssimativamente del 60% e una possibile diminuzione della efficacia. Effetti simili si possono attendere anche con altri forti induttori degli enzimi del citocromo P450.

Le sostanze che inibiscono gli enzimi epatici (in particolar modo il CYP3A4), come antibiotici quali claritromicina o eritromicina e ritonavir (inibitore della proteasi), possono aumentare la concentrazione plasmatica e l’attività dello zolpidem.

Tuttavia, quando zolpidem è somministrato con ketoconazolo e itraconazolo (inibitori del CYP3A4), gli effetti farmacocinetici e farmacodinamici non sono significativamente differenti. La rilevanza clinica di questi risultati non è nota.


04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

Non sono disponibili dati sufficienti per accertare la sicurezza di impiego di zolpidem durante la gravidanza e l’allattamento. Sebbene studi su animali non abbiano evidenziato effetti teratogeni o embriotossici, la sicurezza durante la gravidanza non è stata confermata nell’uomo. Perciò zolpidem non deve essere usato durante la gravidanza, specialmente nel corso del primo trimestre.

Se il prodotto viene prescritto ad una donna in età fertile, la paziente deve essere informata della necessità di contattare il proprio medico per sospendere il trattamento in caso di gravidanza pianificata o sospetta.

Se, per assolute necessità mediche, zolpidem viene somministrato durante l’ultima fase della gravidanza, o durante il travaglio, sono prevedibili effetti sul neonato, come ipotermia, ipotonia e depressione respiratoria moderata, dovuti all’effetto farmacologico del farmaco.

Nei neonati nati da madri che hanno fatto uso prolungato di benzodiazepine o di sostanze simili alle benzodiazepine negli ultimi mesi di gravidanza, nel periodo postnatale sono possibili sintomi da astinenza dovuti allo sviluppo della dipendenza fisica.

Zolpidem tartrato è escreto nel latte materno in quantità minime. Pertanto, zolpidem non deve essere utilizzato durante l’allattamento poichè gli effetti sul neonato non sono stati studiati.


04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

La capacità di guidare o di usare macchinari può essere influenzata negativamente dalla sedazione, dall’amnesia, dalla ridotta concentrazione e dalla ridotta funzionalità muscolare. Se la durata del sonno è insufficiente, la probabilità di una ridotta vigilanza può essere aumentata (vedere paragrafo 4.5).


04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

La seguente frequenza è la base per la valutazione degli effetti indesiderati:

•  molto comune (≥1/10)

•  comune (≥1/100, <1/10)

•  non comune (≥1/1000, <1/100)

•  raro (≥1/10.000, <1/1000)

•  molto raro (<1/10.000)

•  non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Con l’uso di zolpidem esiste l’evidenza della comparsa di effetti indesiderati dose-correlati, in particolare di alcuni eventi a carico del SNC e gastrointestinale. Come raccomandato al paragrafo 4.2, questi effetti dovrebbero in teoria essere di minore entità se zolpidem viene somministrato immediatamente prima di coricarsi o quando si è già coricati. Tali effetti si verificano con maggior frequenza nei pazienti anziani.

Disturbi del sistema immunitario

Non nota: edema angioneurotico.

Disturbi psichiatrici

Comune: allucinazioni, agitazione, incubi.

Non comune: stato confusionale, irritabilità.

Non nota: irrequietezza, aggressività, delusione, collera, psicosi, comportamento anormale, sonnambulismo (vedere paragrafo 4.4), dipendenza (dopo interruzione del trattamento possono presentarsi sindrome da astinenza o effetti rebound), alterazioni della libido.

Molti di questi disturbi psichiatrici indesiderati sono correlati a reazioni paradosse.

Depressione; una depressione pre-esistente si può manifestare durante l’uso di benzodiazepine o sostanze simili alle benzodiazepine.

Patologie del sistema nervoso

Comune: sonnolenza, cefalea, capogiri, aumento dell’insonnia, amnesia anterograda (effetti amnesici possono essere associati a comportamento inappropriato).

Non nota: diminuzione del livello di coscienza.

Patologie dell’occhio

Non comune: diplopia.

Patologie gastrointestinali

Comune: diarrea.

Patologie epatobiliari

Non nota: enzimi epatici elevati.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Non nota: eruzione cutanea, prurito, orticaria.

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Non nota: debolezza muscolare.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comune: stanchezza.

Non nota: alterazioni dell’andatura, tolleranza al farmaco, cadute (soprattutto nei pazienti anziani e quando non si assume zolpidem secondo prescrizione).


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04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

Nei casi di sovradosaggio di zolpidem da solo, la compromissione dello stato di coscienza va dalla sonnolenza al coma vigile. Alcuni individui si sono ristabiliti completamente da sovradosaggi fino a 400 mg di zolpidem tartrato, pari a 40 volte la dose raccomandata.

Devono essere usate misure generali sintomatiche e di supporto. Se si ritiene opportuno, si deve praticare immediatamente una lavanda gastrica. Somministrare liquidi per via endovenosa, se necessario. Qualora lo svuotamento gastrico non offra alcun vantaggio, deve essere somministrato del carbone attivo per ridurre l’assorbimento. Deve essere preso in considerazione un controllo delle funzioni respiratorie e cardiovascolari. I farmaci sedativi devono essere sospesi anche se si manifesta eccitazione.

Si deve considerare l’uso del flumazenil se vengono osservati sintomi gravi. Nel trattamento del sovradosaggio da qualsiasi specialità medicinale, si deve tenere presente che potrebbero essere state assunte più sostanze.

Considerato l’alto volume di distribuzione e l’alta capacità di legare proteine dello zolpidem, l’emodialisi e la diuresi indotta non sono misure efficaci.

Studi di emodialisi in pazienti con insufficienza renale, trattati con dosi terapeutiche, hanno dimostrato che lo zolpidem tartrato non è dializzabile.


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

Categoria farmacoterapeutica: ipnotici e sedativi; analoghi delle benzodiazepine

Codice ATC: N05CF02

Zolpidem, una imidazopiridina è una sostanza ipnotica simile alle benzodiazepine. Studi sperimentali hanno evidenziato effetti sedativi a dosi inferiori a quelle necessarie per ottenere effetti anticonvulsivanti, miorilassanti o ansiolitici. Questi effetti sono correlati ad una azione agonista specifica su recettori centrali appartenenti al complesso recettoriale macromolecolare GABA-omega (BZ1 e BZ2) che regola l’apertura dei canali dello ione cloruro. Zolpidem agisce principalmente sui recettori del sottotipo omega (BZ1). L’importanza clinica di questo dato non è nota.


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05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

Assorbimento

Lo zolpidem tartrato è rapidamente assorbito e manifesta rapidamente il suo effetto ipnotico. La biodisponibilità dopo somministrazione orale è del 70%. All’interno dell’intervallo delle dosi terapeutiche, la cinetica è lineare. Il livello plasmatico terapeutico è compreso tra 80 e 200 ng/ml. La concentrazione plasmatica massima viene raggiunta nell’arco di tempo compreso tra 30 minuti e 3 ore dopo la somministrazione.

Distribuzione

Il volume di distribuzione negli adulti è di 0,54 L/kg e si riduce a 0,34 L/kg nei pazienti anziani.

Il legame alle proteine plasmatiche è del 92%. Il metabolismo di primo passaggio attraverso il fegato è di circa il 35%. Il legame alle proteine non viene modificato da somministrazioni ripetute, ciò indica la mancanza di un effetto competitivo tra zolpidem tartrato ed i suoi metaboliti per i siti di legame.

Eliminazione

L’emivita di eliminazione è breve, con una media di 2,4 ore ed una durata di azione fino a 6 ore.

Tutti i metaboliti sono farmacologicamente inattivi e sono eliminati nelle urine (56%) e nelle feci (37%).

Nell’ambito degli studi clinici zolpidem tartrato si è dimostrato non dializzabile.

Popolazioni speciali

Nei pazienti con insufficienza renale, si osserva una moderata riduzione della clearance (indipendentemente da un’eventuale dialisi). Gli altri parametri farmacocinetici restano inalterati.

Nei pazienti anziani e nei pazienti con insufficienza epatica, la biodisponibilità dello zolpidem tartrato è aumentata. La clearance è ridotta e l’emivita di eliminazione prolungata (circa 10 ore).

Nei pazienti con cirrosi epatica è stato osservato un aumento di cinque volte dell’AUC e di tre volte dell’emivita.


05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

Gli effetti preclinici sono stati osservati solo a dosi ben al di sopra dei livelli di esposizione massima nell’uomo e hanno quindi poca importanza per l’utilizzo clinico.


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

Acido citrico monoidrato

Sodio benzoato E211

Sodio idrossido (per aggiustamento del pH)

Acido cloridrico concentrato 37% p/p (per aggiustamento del pH)

Acqua depurata


06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali.


06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

2 anni

Dopo prima apertura: 60 giorni.


06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Questo medicinale non richiede alcuna particolare temperatura di conservazione quando il medicinale è conservato nella sua confezione originale chiusa così come dopo la prima apertura.

Conservare il medicinale nella confezione originale per tenerlo al riparo dalla luce e tenere il flacone nell’astuccio.


06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

Flacone di vetro ambrato (tipo III) da 30 ml, munito di un gocciolatore in LDPE e dotato di un tappo a vite in PP/LDPE a prova di bambino.


06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa vigente.


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

Italfarmaco S.p.A

Viale F. Testi, 330

20126 Milano


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

AIC n. 039611013/M - 10 mg/ml gocce orali, soluzione 1 flacone vetro da 30 ml con contagocce


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

Determinazione n. 1681 del 14/04/2010


10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina

Determinazione n. 1681/2010 del 14/04/2010 GU n. 99 del 29/04/2010