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STERIPET
1 ml di soluzione iniettabile contiene 250 MBq di Fluorodesossiglucosio (18F) alla data e ora di calibrazione.
L’attività per flaconcino varia da 250 MBq a 2,5 GBq alla data e ora di calibrazione.
Il fluoro-18 decade ad ossigeno-18 stabile con emivita di 109,77 minuti emettendo radiazioni positroniche con energia massima di 634 keV, seguite da radiazioni derivanti da annichilazione fotonica di 511 keV.
Questo medicinale contiene: sodio 5,19 mg/ml. Questo deve essere tenuto in considerazione nei pazienti che sono sottoposti ad una dieta a contenuto controllato di sodio.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
Soluzione iniettabile.
Soluzione trasparente, incolore o giallo chiaro.
Medicinale solo per uso diagnostico.
Il Fluorodesossiglucosio (18F) è indicato per l’uso in tomografia ad emissione di positroni (PET).
Oncologia
Steripet è indicato per l’imaging in pazienti sottoposti a procedure diagnostiche oncologiche funzionali e per classificare le patologie in cui l’aumento dell’afflusso di glucosio in organi o tessuti specifici sia il target diagnostico. Le seguenti indicazioni sono sufficientemente documentate (vedere anche paragrafo 4.4):
Diagnosi:
• Caratterizzazione di noduli polmonari solitari.
• Ricerca di neoplasie di origine sconosciuta, rivelate ad esempio da adenopatie cervicali, metastasi epatiche od ossee.
• Caratterizzazione di masse pancreatiche.
Stadiazione:
• Neoplasie della testa e del collo, anche come strumento di aiuto nel guidare le biopsie
• Neoplasia polmonare primaria
• Neoplasia mammaria localmente avanzata
• Neoplasia esofagea
• Carcinoma del pancreas
• Neoplasia colon-rettale, soprattutto nelle recidive che necessitano una nuova stadiazione
• Linfoma maligno
• Melanoma maligno, indice di Breslow > 1,5 mm o metastasi linfonodali alla prima diagnosi
Monitoraggio della risposta terapeutica:
• Linfoma maligno
• Neoplasie della testa e del collo
Indagine in caso di ragionevole sospetto di recidiva:
• Glioma con elevato grado di malignità (III o IV)
• Neoplasie della testa e del collo
• Neoplasia della tiroide (non midollare): pazienti con aumento dei livelli sierici di tireoglobulina e con scintigrafia total body con iodio radioattivo negativa
• Neoplasia polmonare primitiva (vedere anche paragrafo 4.4)
• Neoplasia mammaria
• Carcinoma del pancreas
• Neoplasia colon-rettale
• Neoplasia ovarica
• Linfoma maligno
• Melanoma maligno
Cardiologia
In cardiologia l’obiettivo diagnostico è costituito dal miocardio vitale che è in grado di assorbire glucosio ma si trova in condizioni di ipoperfusione, condizione che deve essere valutata prima di scegliere la tecnica di imaging per il flusso più adeguata.
• Valutazione del miocardio vitale in pazienti con scompenso cardiaco ventricolare sinistro di grado severo che siano candidati a procedure di rivascolarizzazione, quando le tecniche di imaging convenzionale non sono risolutive.
Neurologia
In neurologia l’obiettivo diagnostico è costituito dall’ipometabolismo glucidico che si manifesta nei periodi intermedi tra episodi acuti.
• Localizzazione dei foci epilettogeni nella valutazione prechirurgica dell’epilessia temporale parziale.
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Posologia
L’attività consigliata per gli adulti è di 100 - 400 MBq (a seconda del peso corporeo del paziente e del tipo di dispositivo d’imaging utilizzato), da somministrare per iniezione endovenosa diretta.
L’esperienza sull’uso nei bambini è limitata. Sono disponibili solo pochi dati clinici relativi alla sicurezza ed all’efficacia diagnostica del prodotto nei pazienti di età inferiore ai 18 anni. L’uso in pediatria oncologica va quindi attentamente ponderato.
L’attività da somministrare ai bambini ed adolescenti deve essere una frazione di quella consigliata per l’adulto.
Questa attività è calcolata partendo da quella consigliata per l’adulto sulla base della massa corporea, utilizzando i seguenti coefficienti di moltiplicazione:
3 Kg = 0,10 | 22 Kg = 0,50 | 42 Kg = 0,78 |
4 Kg = 0,14 | 24 Kg = 0,53 | 44 Kg = 0,80 |
6 Kg = 0,19 | 26 Kg = 0,56 | 46 Kg = 0,82 |
8 Kg = 0,23 | 28 Kg = 0,58 | 48 Kg = 0,85 |
10 Kg = 0,27 | 30 Kg = 0.60 | 50 Kg = 0,88 |
12 Kg = 0,32 | 32 Kg = 0.62 | 52-54 Kg = 0,90 |
14 Kg = 0,36 | 34 Kg = 0.64 | 56-58 Kg = 0,92 |
16 Kg = 0,40 | 36 Kg = 0.66 | 60-62 Kg = 0,96 |
18 Kg = 0,44 | 38 Kg = 0.68 | 64-66 Kg = 0,98 |
20 Kg = 0,46 | 40 Kg = 0.70 | 68 Kg = 0,99 |
Somministrazione di Steripet ed esame PET
L’attività di Fluorodesossiglucosio (18F) deve essere misurata con un calibratore immediatamente prima dell’iniezione.
L’iniezione dev’essere endovenosa per evitare l’eventuale irradiazione causata da uno stravaso locale, come pure artefatti nell’imaging.
Le scansioni vengono solitamente iniziate 45-60 minuti dopo l’iniezione di Fluorodesossiglucosio (18F). Purché ci sia ancora un’attività sufficiente per conteggi statisticamente adeguati, la PET con Fluorodesossiglucosio (18F) può anche essere eseguita fino a 2-3 ore dopo la somministrazione, riducendo così l’attività di fondo.
Se necessario, si possono eseguire più esami a breve distanza uno dall’altro.
Per le istruzioni sulla corretta somministrazione/uso di Steripet, vedere paragrafo 6.6
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Questo medicinale contiene un massimo di 51,9 mg di sodio per dose. Questo deve essere tenuto in considerazione nei pazienti che sono sottoposti ad una dieta a contenuto controllato di sodio.
Indicazioni per l’esame
Per ogni paziente, l’esposizione alla radiazione deve essere giustificata dalle informazioni diagnostiche attese, ottenute con la dose di radioattività più bassa possibile.
Nei pazienti con funzionalità renale ridotta, è necessaria una valutazione molto accurata prima di iniettare il prodotto perché in questi soggetti è possibile una maggiore esposizione alle radiazioni.
Bisogna tenere presente che la dose efficace per MBq nei bambini è maggiore rispetto agli adulti (vedere paragrafo 11).
Preparazione del paziente
Steripet deve essere somministrato a pazienti sufficientemente idratati, a digiuno da un minimo di 4 ore, per ottenere il massimo accumulo di attività, poiché l’assorbimento di glucosio da parte delle cellule è limitato (“cinetica di saturazione”). La quantità di liquidi non deve essere limitata (bisogna evitare le bevande contenenti glucosio).
Per ottenere immagini di qualità ottimale e ridurre l’esposizione della vescica alle radiazioni i pazienti devono essere stimolati a bere quantità sufficienti di liquidi e a svuotare la vescica prima e dopo l’esame PET.
Oncologia e neurologia
Per evitare l’eccessiva iperfissazione del tracciante a livello del tessuto muscolare, è consigliabile che i pazienti evitino qualsiasi attività fisica importante prima dell’esame e rimangano a riposo tra l’iniezione e l’esame e durante l’acquisizione delle immagini (i pazienti devono stare coricati in modo confortevole senza leggere o parlare).
Il metabolismo cerebrale del glucosio dipende dall’attività del cervello. Pertanto gli esami neurologici devono essere eseguiti dopo una fase di rilassamento in una stanza al riparo dalla luce e dal rumore.
Bisogna eseguire il test della glicemia prima della somministrazione poiché l’eventuale iperglicemia può ridurre la sensibilità di Steripet, soprattutto quando il valore della glicemia è superiore a 8 mmol/l.
Analogamente, la PET con Fluorodesossiglucosio (18F) deve essere evitata nei soggetti con diabete non controllato.
Cardiologia
Poiché l’assorbimento del glucosio nel miocardio è insulino-dipendente, per un esame del miocardio si raccomanda la somministrazione di 50g di glucosio circa un’ora prima della somministrazione di Steripet. In alternativa, soprattutto nei pazienti affetti da diabete mellito, se necessario il tasso glicemico può essere stabilizzato mediante infusione combinata di insulina e glucosio (clamp insulina-glucosio).
Interpretazione delle immagini FDG-PET
Le patologie infettive e/o infiammatorie, come pure i processi rigenerativi che seguono un intervento chirurgico, possono causare un accumulo significativo di FDG e dare quindi luogo a falsi positivi.
Non è possibile escludere falsi positivi o falsi negativi della FDG-PET nei primi 2-4 mesi dopo la radioterapia. Se l’indicazione clinica richiede una diagnosi precoce mediante FDG-PET, il motivo di tale richiesta deve essere ragionevolmente documentato.
Un ritardo di almeno 4-6 settimane dopo l’ultima somministrazione di chemioterapia è ottimale, in particolare per evitare risultati falsi negativi. Se l’indicazione clinica richiede una diagnosi precoce mediante FDG-PET, il motivo di tale richiesta deve essere ragionevolmente documentato. Nel caso di un protocollo chemioterapico con cicli inferiori a 4 settimane, l’esame FDG-PET deve essere eseguito appena prima di iniziare un nuovo ciclo.
Nel linfoma a basso grado e nei casi di sospetta recidiva di neoplasia ovarica ricorrente, bisogna considerare solo i valori predittivi positivi a causa della sensibilità limitata dell’esame FDG-PET.
Fluorodesossiglucosio (18F) non è in grado di identificare le metastasi cerebrali.
Quando si utilizza un sistema di scansione PET a coincidenza, la sensibilità si riduce rispetto ad una PET dedicata e ciò rende difficile identificare lesioni inferiori ad 1 cm.
Si raccomanda di interpretare le immagini PET con Fluorodesossiglucosio (18F) confrontandole con le modalità d’imaging anatomico tomografico (ad es. TAC, ecografia, RMN). La fusione delle immagini funzionali della PET con Fluorodesossiglucosio (18F) con le immagini morfologiche, ad es. PET-TAC, può aumentare la sensibilità e la specificità, ed è raccomandata nelle neoplasie del pancreas, della testa e del collo, nel linfoma, nel melanoma, nelle neoplasie polmonari e nei tumori colon-rettali ricorrenti.
Avvertenze generali
Si raccomanda di evitare qualsiasi contatto stretto fra paziente e bambini piccoli nelle prime 12 ore dall’iniezione.
I radiofarmaci devono essere ricevuti, usati e somministrati solo da personale autorizzato in apposite strutture cliniche e la ricezione, la conservazione, l’uso, il trasferimento e lo smaltimento sono soggetti alle norme ed alle autorizzazioni appropriate delle autorità competenti.
I radiofarmaci devono essere preparati dall’utilizzatore in modo da soddisfare i requisiti di sicurezza radiologica e di qualità farmaceutica.
Steripet deve essere conservato e manipolato utilizzando una schermatura appropriata, in modo da proteggere il più possibile i pazienti e il personale ospedaliero. In particolare, si raccomanda di proteggersi dagli effetti delle radiazioni beta+ e dai fotoni di annichilazione utilizzando una schermatura appropriata quando si eseguono i prelievi dal flaconcino e si effettuano le iniezioni.
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Tutti i medicinali che modificano i livelli glicemici possono influenzare la sensibilità dell’esame (ad es. corticosteroidi, acido valproico, carbamazepina, fenitoina, fenobarbital e catecolamine).
Durante la somministrazione di fattori stimolanti la crescita di colonie (CSF), si verifica un maggiore accumulo di Fluorodesossiglucosio (18F) a livello del midollo spinale e della milza per parecchi giorni. Bisogna tenerne conto durante l’interpretazione dell’imaging PET. Un intervallo di almeno 5 giorni tra il trattamento con CSF e l’imaging PET può diminuire quest’interferenza.
La somministrazione di glucosio e insulina influenza l’afflusso di Fluorodesossiglucosio (18F) alle cellule. Nel caso di livelli glicemici elevati, come pure di bassi livelli di insulina plasmatica, l’afflusso di Fluorodesossiglucosio (18F) agli organi e nelle neoplasie è ridotto.
Non esistono esperienze cliniche per l’uso di Fluorodesossiglucosio (18F) nelle donne gravide. Nel caso sia necessario somministrare medicinali radioattivi a donne in età fertile, bisogna ottenere sempre informazioni sull’eventuale stato di gravidanza. Ogni donna che abbia saltato un ciclo mestruale deve essere ritenuta gravida fino a prova contraria. In caso di dubbio, è importante che l’esposizione alle radiazioni sia la minima accettabile per ottenere l’informazione clinica desiderata. Bisogna prendere in considerazione tecniche alternative che non prevedano l’impiego di radiazioni ionizzanti.
Le procedure con radionuclidi eseguite su donne gravide comportano dosi di radiazione al feto.
La somministrazione di Steripet con attività di 400 MBq implica un assorbimento da parte dell’utero di una dose di 8,4 mGy.
In questo intervallo posologico, non sono previsti effetti letali, induzione di malformazioni, ritardi dello sviluppo e disordini funzionali; tuttavia il rischio di induzione di neoplasie e di difetti ereditari può essere aumentato.
Steripet non deve essere somministrato in gravidanza se non strettamente necessario o qualora il beneficio per la madre superi il rischio per il feto.
Fluorodesossiglucosio (18F) viene escreto nel latte materno. Prima di somministrare Fluorodesossiglucosio (18F) ad una madre che allatta al seno, bisogna valutare se l’esame possa essere ragionevolmente ritardato fino al termine dell’allattamento. Se la somministrazione durante l’allattamento è ritenuta inevitabile, l’allattamento al seno deve essere interrotto per almeno 12 ore ed il latte secreto deve essere eliminato. Se appropriato, si può prelevare il latte prima di somministrare Steripet. Inoltre, per questioni di radioprotezione, si raccomanda di evitare lo stretto contatto tra la madre e il bambino nelle prime 12 ore dopo l’iniezione.
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.
Sinora non sono stati osservati effetti indesiderati dopo la somministrazione di Fluorodesossiglucosio (18F). Considerato che la quantità di sostanza somministrata è molto bassa, il rischio maggiore è causato dalla radiazione. L’esposizione a radiazioni ionizzanti può indurre neoplasia o insorgenza di difetti ereditari. La maggior parte delle indagini di medicina nucleare comporta livelli di radiazione (dose efficace) inferiori a 20 mSv. Questi effetti sono da ritenersi alquanto improbabili. Dopo la somministrazione della massima attività raccomandata per questo prodotto a base di Fluorodesossiglucosio (18F), la dose efficace è di circa 7,6 mSv.
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Il sovradosaggio in senso farmacologico è improbabile, considerate le dosi utilizzate per scopi diagnostici.
Se è stata somministrata una dose eccessiva di Fluorodesossiglucosio (18F), la dose di radiazione al paziente deve essere ridotta aumentando il più possibile l’eliminazione del radionuclide, mediante diuresi forzata e minzioni frequenti.
Categoria farmacoterapeutica: radiofarmaceutici diagnostici, rilevazione dei tumori, fluorodesossiglucosio (18F).
Codice ATC: V09IX04
Alle concentrazioni chimiche utilizzate per gli esami diagnostici, il Fluorodesossiglucosio (18F) non sembra avere alcuna attività farmacodinamica.
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Il Fluorodesossiglucosio (18F) è un analogo del glucosio che si concentra in tutte le cellule che utilizzano glucosio come fonte primaria di energia. Il Fluorodesossiglucosio (18F) si concentra nelle cellule tumorali ad elevata captazione di glucosio.
Dopo l’iniezione endovenosa, il profilo farmacocinetico del Fluorodesossiglucosio (18F) nel compartimento vasale è biesponenziale. Il farmaco ha un tempo di distribuzione di 1 minuto e un tempo di eliminazione di circa 12 minuti.
La captazione cellulare del Fluorodesossiglucosio (18F) avviene attraverso sistemi di trasporto tessuto-specifici, che sono in parte insulino-dipendenti e pertanto, influenzati dall’assunzione di cibo, dallo stato nutrizionale e dalla presenza di diabete mellito. Nei pazienti affetti da diabete mellito, l’alterazione della distribuzione nei tessuti e del metabolismo del glucosio comporta un’assunzione ridotta del Fluorodesossiglucosio (18F) nelle cellule.
Fluorodesossiglucosio (18F) viene trasportato attraverso la membrana cellulare analogamente al glucosio, ma subisce solo la prima fase della glicolisi che porta alla formazione del Fluorodesossiglucosio (18F)-6-fosfato, che rimane nelle cellule tumorali e non viene ulteriormente metabolizzato. Poiché la successiva defosforilazione ad opera delle fosfatasi intracellulari è lenta, Fluorodesossiglucosio (18F)-6-fosfato viene trattenuto a livello tissutale per diverse ore (meccanismo “trapping”)
Nei soggetti sani, Fluorodesossiglucosio (18F) si distribuisce ampiamente in tutto il corpo, in particolare nel cervello e nel cuore, e in misura minore nei polmoni e nel fegato.
L’eliminazione del Fluorodesossiglucosio (18F) avviene prevalentemente per via renale, con il 20% dell’attività che viene escreto con le urine nelle 2 ore successive all’iniezione.
Il legame al parenchima renale è debole, ma a causa dell’eliminazione renale del Fluorodesossiglucosio (18F), l’intero sistema urinario, in particolare la vescica, presenta una marcata attività.
Il Fluorodesossiglucosio (18F) attraversa la barriera emato-encefalica. Circa il 7% della dose iniettata si accumula nel cervello entro 80-100 minuti dall’iniezione. I focolai epilettici presentano un ridotto metabolismo del glucosio durante le fasi senza attacchi.
Circa il 3% dell’attività iniettata viene captata dal miocardio entro 40 minuti. La distribuzione del Fluorodesossiglucosio (18F) nel cuore sano è piuttosto omogenea, tuttavia sono state descritte differenze locali fino al 15% a livello del setto interventricolare. Durante e dopo un’ischemia miocardica reversibile, si verifica un aumento della captazione del glucosio a livello miocardico. Lo 0,3% e lo 0,9-2,4% dell’attività iniettata si concentra rispettivamente nel pancreas e nel polmone.
Il Fluorodesossiglucosio (18F) si lega in misura minore anche a livello del muscolo oculare, della faringe e dell’intestino. In caso di sforzo fisico e di attività muscolare durante l’esame si può rilevare captazione a livello muscolare.
Gli studi preclinici di tossicità acuta con somministrazione nel cane di una dose 50 volte maggiore di quella umana e al topo di una dose 1000 volte maggiore di quella umana non hanno rivelato alcun tipo di tossicità.
Non sono stati effettuati studi sulla tossicità cronica, sul potenziale mutageno, come pure studi sulla tossicità riproduttiva e sul potenziale carcinogenico a causa dell’uso clinico previsto per questa sostanza (solitamente una singola somministrazione endovenosa della sostanza dell’ordine di ng o mcg).
Sodio fosfato monobasico
Sodio idrossido
Acqua per preparazioni iniettabili
Il medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti ad eccezione di quelli menzionati nel paragrafo 6.6.
Non più di 10 ore dalla produzione.
Conservare a temperatura inferiore a 25°C, sia prima che dopo l’apertura del flaconcino.
Il medicinale deve essere conservato in conformità ai requisiti di legge nazionali relativi ai prodotti radioattivi.
Steripet viene fornito in flaconcini di vetro trasparente Ph. Eur. Tipo I sigillati con tappo di gomma clorobutilica e cappuccio in alluminio per uso multidose. Un flaconcino contiene da 1 a 10 ml di soluzione, corrispondenti a 250 MBq - 2,5 GBq a calibrazione.
I rifiuti radioattivi devono essere smaltiti in conformità alle specifiche norme nazionali ed internazionali.
La somministrazione di radiofarmaci comporta rischi per le altre persone a causa di radiazioni esterne o contaminazione derivante da spruzzi di urina, vomito ecc. Bisogna quindi attenersi alle precauzioni per la radioprotezione in conformità alla normativa nazionale.
La soluzione deve essere controllata visivamente prima dell’uso. Bisogna utilizzare solo le soluzioni limpide, prive di particelle visibili.
La confezione deve essere controllata prima dell’uso e l’attività deve essere misurata utilizzando un calibratore.
I prelievi vanno eseguiti in condizioni di asepsi.
Non bisogna aprire i flaconcini dopo aver disinfettato il tappo; la soluzione deve essere prelevata attraverso il tappo utilizzando una siringa monouso dotata di schermatura protettiva adatta e di un ago sterile monouso.
Il medicinale può essere diluito con sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) soluzione iniettabile.
GE Healthcare S.r.l.
Via Galeno 36
20126 Milano
Italia
STERIPET - 1 flaconcino in vetro multi-dose da 10 ml - AIC n. 037119017/M
Data della prima autorizzazione: 22 gennaio 2007
Provvedimento UPC/II/81/2010 del 10/02/2010