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SUPREFACT.
SUPREFACT 1 mg/ml soluzione iniettabile
Un ml di soluzione contiene:
Principio attivo: buserelin acetato 1,05 mg corrispondente a buserelin 1 mg.
SUPREFACT 0,1 mg/erogazione spray nasale, soluzione
Il flacone contiene:
Principio attivo: buserelin acetato 10,5 mg corrispondente a buserelin 10 mg.
La singola erogazione è dosata a 0,1 mg di buserelin.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Soluzione iniettabile. Spray nasale, soluzione.
Carcinoma della prostata in cui risulti indicata la soppressione della produzione di testosterone.
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SUPREFACT 1 mg/ ml soluzione iniettabile
Il Suprefact soluzione iniettabile va somministrato per via sottocutanea alla dose di 0,5 ml (= 0,5 mg di buserelin) 3 volte al giorno, qualunque sia il peso corporeo, per il periodo di 7 giorni; le singole dosi devono essere intervallate di 8 ore.
Per la somministrazione sottocutanea si stringe delicatamente la cute nel punto d'iniezione (ad esempio coscia) in modo che si formi una plica; si introduce l'ago sotto la cute, accertandosi che non abbia invaso un capillare; così che se compare sangue nella siringa, si prova in altra zona; in caso contrario si inietta lentamente la soluzione. Dopo l'iniezione si rimuove l'ago e si tiene per breve tempo il batuffolo di cotone sul punto d'iniezione.
Il Suprefact soluzione iniettabile va somministrato per 7 giorni; dall'8° giorno in poi si prosegue la terapia con la preparazione di Suprefact spray nasale.
SUPREFACT 0,1 mg/erogazione spray nasale, soluzione
La terapia soppressiva, avviata nei primi 7 giorni con Suprefact soluzione iniettabile, prosegue dall'8° giorno in poi con l'impiego di Suprefact spray nasale alla dose giornaliera di 1,2 mg di buserelin, qualunque sia il peso corporeo.
La singola erogazione di 0,1 mg deve essere ripetuta nel corso della giornata 6 volte, in ciascuna narice, secondo il seguente schema:
| Narice sinistra | Narice destra |
1a applicazione prima di colazione | 1 spruzzata | 1 spruzzata |
2a applicazione dopo colazione | 1 spruzzata | 1 spruzzata |
3a applicazione prima di pranzo | 1 spruzzata | 1 spruzzata |
4a applicazione dopo pranzo | 1 spruzzata | 1 spruzzata |
5a applicazione prima di cena | 1 spruzzata | 1 spruzzata |
6a applicazione dopo cena | 1 spruzzata | 1 spruzzata |
Il Suprefact spray nasale può essere somministrato in altri momenti della giornata, purché gli intervalli fra le applicazioni siano mantenuti costanti.
La durata del trattamento è stabilita dal medico curante.
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti (alcool benzilico ed il benzalconio cloruro). Tumori che si è accertato non essere sensibili alla terapia ormonale oppure dopo orchiectomia.
SUPREFACT 1 mg/ ml soluzione iniettabile
Il trattamento iniettabile con Suprefact è destinato alla terapia d'inizio; dall'8° giorno in poi si prosegue con la somministrazione intranasale.
Poiché la testosteronemia non si abbassa immediatamente dopo l'inizio del trattamento, a causa dell'iniziale stimolazione, l'efficacia clinica comincia a manifestarsi successivamente; inoltre, l'iniziale stimolazione può accompagnarsi in numero limitato di pazienti ad accentuazione della sintomatologia algica od urologica che, di solito, scompare spontaneamente con il proseguimento della terapia. Allo stato attuale delle conoscenze, tale evenienza può essere evitata associando al Suprefact terapia antiandrogenica; pertanto si consiglia fortemente di somministrare un antiandrogeno a partire da circa 5 giorni prima dell'inizio del trattamento con Suprefact e quindi per le successive 3-4 settimane (periodo entro il quale in genere la testosteronemia si abbassa nel "range" da castrazione).
Nei pazienti con metastasi note (ad esempio alla colonna vertebrale questa terapia aggiuntiva di un antiandrogeno è indispensabile per prevenire complicazioni iniziali come la compressione dei nervi spinali e la paralisi, dovuti alla transitoria attivazione del tumore e delle sue metastasi (vedere anche paragrafo 4.8).
L’effetto può essere monitorato clinicamente e tramite determinazione dell’antigene specifico della prostata (PSA) e del testosterone nel siero. All’inizio del trattamento i livelli di testosterone aumentano e quindi diminuiscono durante due settimane. Dopo 2-4 settimane i livelli di testosterone diminuiscono fino al livello di castrazione.
Nei pazienti con ipertensione si deve controllare regolarmente la pressione sanguigna (rischio di peggioramento dei livelli di pressione sanguigna).
Nei pazienti trattati con GnRH-agonisti si osservano modifiche nella tolleranza al glucosio (vedere anche paragrafo 4.8). Nei pazienti diabetici si devono controllare regolarmente i livelli di glucosio nel sangue (rischio di peggioramento del controllo metabolico).
L’utilizzo di LH-RH-agonisti può essere associato ad una riduzione della densità ossea e può portare ad osteoporosi e ad un aumento del rischio di fratture ossee (vedere anche paragrafo 4.8). E’ necessario prestare particolare attenzione nei pazienti con fattori di rischio addizionali per l’osteoporosi (per esempio abuso cronico di alcol, fumatori, terapia a lungo termine con anticonvulsivanti o corticosteroidi, anamnesi familiare di osteoporosi). Si raccomanda di monitorare periodicamente la densità minerale ossea (BMD) e di utilizzare misure preventive, durante la terapia, per prevenire osteopenia/osteoporosi.
I pazienti con anamnesi di depressione o di umore depresso devono essere tenuti sotto stretto controllo per individuare precocemente eventuali cambiamenti d'umore che vanno trattati di conseguenza (rischio di recidiva o di peggioramento della depressione).
SUPREFACT 0,1 mg/erogazione spray nasale, soluzione
Il successo della terapia con Suprefact spray nasale è strettamente legato al rigoroso rispetto della posologia indicata.
Allorché venga somministrato correttamente, l'assorbimento del principio attivo attraverso la mucosa nasale è garantito e non risulta compromesso nemmeno in caso di raffreddore.
Per valutare l'effetto endocrino del Suprefact spray nasale è consigliabile determinare la concentrazione plasmatica di testosterone, che dovrebbe rimanere nel "range" ritenuto da castrazione dal laboratorio. La testosteronemia dovrebbe essere determinata dopo 4-6 settimane e successivamente ad intervalli di 3 mesi; infatti il "range" terapeutico (da castrazione) viene raggiunto, al più tardi, dopo 4 settimane.
In caso contrario bisogna verificare il rispetto da parte del paziente dello schema posologico indicato e quindi ripetere, dopo altre 2-4 settimane, la determinazione della testosteronemia. Se i valori di questa non sono ancora nel "range" da castrazione, bisogna prendere in considerazione forme alternative di terapia.
L’effetto può essere monitorato clinicamente e tramite determinazione dell’antigene specifico della prostata (PSA) e del testosterone nel siero. All’inizio del trattamento i livelli di testosterone aumentano e quindi diminuiscono durante due settimane. Dopo 2-4 settimane i livelli di testosterone diminuiscono fino al livello di castrazione.
Poiché la testosteronemia non si abbassa immediatamente dopo l'inizio del trattamento, a causa dell'iniziale stimolazione, l'efficacia clinica comincia a manifestarsi successivamente; inoltre, l'iniziale stimolazione può accompagnarsi in numero limitato di pazienti ad accentuazione della sintomatologia algica od urologica che, di solito, scompare spontaneamente con il proseguimento della terapia. Allo stato attuale delle conoscenze, tale evenienza può essere evitata associando al Suprefact terapia antiandrogenica; pertanto si consiglia fortemente di somministrare un antiandrogeno a partire da circa 5 giorni prima dell'inizio del trattamento con Suprefact e quindi per le successive 3-4 settimane (periodo entro il quale in genere la testosteronemia si abbassa nel "range" da castrazione).
Nei pazienti con metastasi note (ad esempio alla colonna vertebrale questa terapia aggiuntiva di un antiandrogeno è indispensabile per prevenire complicazioni iniziali come la compressione dei nervi spinali e la paralisi, dovuti alla transitoria attivazione del tumore e delle sue metastasi (vedere anche paragrafo 4.8).
Nel caso i sintomi clinici della malattia persistano, bisogna determinare la testosteronemia a prescindere dallo schema indicato; se i valori non sono nel "range" da castrazione, occorre verificare se il Suprefact spray nasale è stato somministrato regolarmente e ripetere la prova dopo altre 2-4 settimane. Comunque, se la malattia progredisce nonostante il sufficiente abbassamento della testosteronemia, c'è da presumere che il carcinoma della prostata non sia sensibile agli ormoni. In tal caso non è indicato il proseguimento della terapia con Suprefact spray nasale.
Il contenuto del flacone spray è calcolato per il trattamento di una settimana alla posologia prescritta; l'eventuale minimo residuo non deve essere più utilizzato.
Nei pazienti con ipertensione si deve controllare regolarmente la pressione sanguigna (rischio di peggioramento dei livelli di pressione sanguigna).
Nei pazienti trattati con GnRH-agonisti si osservano modifiche nella tolleranza al glucosio (vedere anche 4.8). Nei pazienti diabetici si devono controllare regolarmente i livelli di glucosio nel sangue (rischio di peggioramento del controllo metabolico).
L’utilizzo di LH-RH-agonisti può essere associato ad una riduzione della densità ossea e può portare ad osteoporosi e ad un aumento del rischio di fratture ossee (vedere anche paragrafo 4.8). E’ necessario prestare particolare attenzione nei pazienti con fattori di rischio addizionali per l’osteoporosi (per esempio abuso cronico di alcol, fumatori, terapia a lungo termine con anticonvulsivanti o corticosteroidi, anamnesi familiare di osteoporosi). Si raccomanda di monitorare periodicamente la densità minerale ossea (BMD) e di utilizzare misure preventive, durante la terapia, per prevenire osteopenia/osteoporosi.
I pazienti con anamnesi di depressione o di umore depresso devono essere tenuti sotto stretto controllo per individuare precocemente eventuali cambiamenti d'umore che vanno trattati di conseguenza (rischio di recidiva o di peggioramento della depressione).
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Durante la terapia con buserelin, l’effetto dei farmaci antidiabetici può ridursi (vedere anche paragrafo 4.8).
Non pertinente.
Alcuni effetti indesiderati (come ad esempio i capogiri), possono diminuire le capacità di concentrazione e di reazione del paziente e, quindi, costituire un rischio in tutte le situazioni in cui tali capacità siano indispensabili (come guidare veicoli e usare macchinari).
All'inizio il trattamento determina un transitorio aumento della testosteronemia e può indurre una temporanea attivazione del tumore con reazioni collaterali come:
- dolore osseo o sua esacerbazione nei pazienti con metastasi ossee;
- sintomi di disturbi neurologici da compressione determinata dal tumore (ad esempio debolezza muscolare degli arti inferiori);
- minzione difficoltosa, ritenzione urinaria o stasi linfatica;
- trombosi con embolia polmonare.
Tali reazioni possono essere in gran parte evitate somministrando contemporaneamente un antiandrogeno all'inizio del trattamento con buserelin (vedere paragrafo 4.4).
Alcuni pazienti possono ciò nonostante presentare lieve, anche se transitorio, aumento del dolore e/o peggioramento dello stato di benessere.
A seguito della soppressione della sintesi degli ormoni sessuali nella maggior parte dei pazienti si manifestano, in aggiunta, vampate di calore, atrofia dei testicoli e perdita della potenza sessuale o della libido. Occasionalmente ginecomastia non dolorosa così come edema delle caviglie e dei polpacci.
Sono stati riportati casi molto rari di adenomi ipofisari durante trattamento con LH-RH-agonisti, compreso buserelin.
Il trattamento con buserelin può provocare:
- modificazione dei capelli e della pelosità del corpo (aumento o diminuzione);
- crisi pressorie in pazienti ipertesi;
- reazioni di ipersensibilità come, ad esempio, arrossamento, prurito, rash cutaneo (inclusa l'orticaria) e asma allergico con dispnea che in rari casi può progredire sino allo shock anafilattico o anafilattoide;
- riduzione della tolleranza al glucosio con difficile controllo della glicemia nel paziente diabetico;
- modificazione della lipidemia, aumento degli enzimi epatici sierici (ad esempio le transaminasi), aumento della bilirubinemia, trombopenia e leucopenia;
- cefalea, palpitazioni, nervosismo, disturbi del sonno, spossatezza, sonnolenza, disturbi della memoria e della concentrazione, instabilità emotiva, ansietà. In rari casi può svilupparsi o peggiorare una sindrome depressiva;
- capogiri, tinnito, disturbi dell'udito, disturbi della visione (visione sfuocata), sensazione di pressione dietro agli occhi;
- nausea, vomito, sete, diarrea, stipsi, variazioni dell'appetito e variazioni ponderali.
Disturbi e dolori muscoloscheletrici. L’utilizzo di LH-RH-agonisti può essere associato ad una riduzione della densità ossea e può portare ad osteoporosi e ad un aumentato rischio di fratture ossee. Il rischio di fratture ossee aumenta con la durata della terapia.
Si possono verificare dolore o reazioni locali al sito d’iniezione.
La somministrazione nasale può irritare la mucosa nasofaringea. Ciò può determinare epistassi e raucedine nonché alterazioni del gusto e dell’olfatto.
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Un eventuale sovradosaggio provoca astenia, mal di testa, nervosismo, vampate di calore, capogiri, nausea, dolori addominali, edemi agli arti inferiori, mastodinia.
Con la preparazione iniettabile si possono verificare reazioni locali al sito d’iniezione quali dolore, emorragie ed indurimento.
In caso di sovradosaggio la terapia è sintomatica.
Categoria farmacoterapeutica: Terapia endocrina - Analoghi dell’ormone liberatore delle gonadotropine.
Codice A.T.C. : L02AE01
Il buserelin è un analogo dell'ormone naturale gonadorelina (GnRH), dotato di potenza biologica molto aumentata.
Dopo somministrazioni ripetute il buserelin inibisce la funzionalità ipofisaria, ossia la secrezione delle gonadotropine (FSH e LH) e quella gonadica.
Il suo effetto farmacodinamico è attribuibile alla "down regulation" dei recettori LH-RH dell'ipofisi.
Nell'uomo la soppressione del rilascio delle gonadotropine si traduce in una riduzione duratura della sintesi e della secrezione di testosterone.
Nella donna l'eliminazione del ciclico rilascio delle gonadotropine inibisce la secrezione degli estrogeni.
L'effetto soppressivo del buserelin sulla secrezione di testosterone e degli estrogeni dipende dalla dose giornaliera, dalla frequenza di assunzione e dalla durata del trattamento.
Anche se le concentrazioni di buserelin risultano inferiori ai limiti analitici, il rilascio delle gonadotropine continua per circa altre 3 ore, tempo durante il quale il buserelin rimane ancora legato ai recettori della ipofisi anteriore.
Durante il trattamento a lungo termine con buserelin, mentre viene inibito il rilascio di gonadotropine, non è direttamente influenzata la secrezione degli altri ormoni ipofisari (ormone della crescita, prolattina, ACTH, TSH). Tuttavia la deficienza di estrogeni può determinare una ridotta secrezione dell'ormone della crescita e della prolattina. La secrezione degli steroidi surrenalici si mantiene invariata.
Nel trattamento del carcinoma prostatico il buserelin, relativamente all'inibizione della sintesi di testosterone testicolare, risulta efficace al pari di una orchiectomia. Rispetto a questa il buserelin offre il vantaggio della reversibilità e di minore stress psicologico per il paziente.
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Il buserelin è solubile in acqua; somministrato per via sottocutanea viene assorbito in maniera adeguata.
Per via nasale, se somministrato correttamente, viene assorbito in quantità sufficiente a garantire elevati livelli plasmatici. L'attività biologica di buserelin, in prove sperimentali, non viene ridotta neppure a seguito di rinite provocata con istamina.
L'assorbimento nasale di buserelin applicando la soluzione nasale è pari all'1-3%. Dopo iniezione sottocutanea di 200 mcg, il buserelin è biodisponibile per il 70%; al contrario, per via orale il buserelin non è efficace.
Il buserelin si accumula preferibilmente nel fegato e nei reni così come nel lobo anteriore dell'ipofisi, suo organo bersaglio biologico.
La sua emivita di eliminazione è all'incirca di 50-80 minuti per via endovenosa, di 80-120 minuti per via sottocutanea e di circa 1-2 ore per via intranasale.
Il buserelin si trova nel siero prevalentemente in forma attiva. Per il 15% circa si trova legato alle proteine plasmatiche. Insieme ai suoi metaboliti inattivi esso viene eliminato per via renale e biliare. I profili temporali della concentrazione nel siero e della eliminazione urinaria sono praticamente uguali. Nell'uomo il buserelin eliminato con le urine è per il 50% immodificato.
Il buserelin viene metabolizzato dalle peptidasi (la piroglutamil peptidasi e le endopeptidasi chimotripsina-simili) presenti nel fegato, nei reni e anche nell'intestino dove, per questo motivo, esso viene inattivato. Nell'ipofisi, il buserelin legato ai recettori viene inattivato dagli enzimi presenti nella membrana dei recettori stessi.
Il buserelin viene escreto in piccole quantità nel latte materno, che, stando alle attuali conoscenze, non provocano effetti ormonali nel bambino allattato.
Negli studi a lungo termine di farmacologia e di tossicologia condotti sul ratto, sul cane e sulla scimmia, non sono stati rilevati segni o sintomi tossici, né modificazioni istopatologiche; gli effetti endocrini osservati erano limitati alle gonadi.
Nel ratto trattato a lungo termine si sono evidenziati adenomi all'ipofisi; ciò non si è verificato nel cane e nella scimmia.
Tossicità riproduttiva
Il buserelin non ha provocato effetti né embriotossici né teratogeni. In nessuno degli studi nell'animale sono stati osservati segni di tossicità materna e fetale, rilevanti per l'uomo.
Immunotossicologia
Nell'animale e nell'uomo non è stata osservata formazione di anticorpi specifici per il buserelin, anche a seguito di trattamenti a lungo termine.
Potere mutageno
Il buserelin non ha manifestato attività mutagena in nessuno degli studi eseguiti.
Potere cancerogeno
Il buserelin non ha manifestato attività cancerogena in nessuno degli studi eseguiti.
Tollerabilità locale
La tollerabilità locale di buserelin in soluzione acquosa è eccellente sia dopo iniezione che dopo applicazione sulla mucosa nasale. La tollerabilità dell'impianto sottocute è buona; le reazioni tessutali nel luogo di iniezione sono minime.
6.1 Elenco degli eccipienti
SUPREFACT 1 mg/ml soluzione iniettabile
alcool benzilico, sodio cloruro, sodio fosfato monosodico, sodio idrossido ed acqua per preparazioni iniettabili.
SUPREFACT 0,1 mg/erogazione spray nasale, soluzione
sodio cloruro, sodio citrato, acido citrico monoidrato, benzalconio cloruro ed acqua per preparazioni iniettabili.
Non sono note incompatibilità chimico-fisiche.
3 anni.
SUPREFACT 1 mg/ml soluzione iniettabile
Conservare a temperatura non superiore a +25°C. Conservare al riparo dalla luce.
SUPREFACT 0,1 mg/erogazione spray nasale, soluzione
Non conservare al di sopra di 25°C. Non congelare.
SUPREFACT 1 mg/ml soluzione iniettabile
Flacone di vetro tipo I con tappo in gomma; flacone da 5,5 ml.
SUPREFACT 0,1 mg/erogazione spray nasale, soluzione
Flacone di vetro tipo III colorato, con erogatore e tappo a vite in polietilene ad alta densità;
flacone da 10 g con erogatore.
SUPREFACT 1 mg/ml soluzione iniettabile
Prima di prelevare la soluzione dal flacone si pulisce con alcool al 70% il tappo di gomma.
Una volta aperto, il flacone va conservato adeguatamente; la data del primo prelievo va indicata sull'etichetta ai fini del calcolo esatto del periodo di trattamento.
SUPREFACT 0,1 mg/erogazione spray nasale, soluzione
Svitare il tappo del flacone di vetro.
Prelevare l'erogatore e togliere il cappuccio protettivo.
Liberare il tubicino dalla sua posizione, evitando di toccarlo; avvitare l'erogatore sul flacone di vetro.
Solo in occasione del primo impiego, per il corretto funzionamento, spingere più volte l'erogatore verso il basso fino alla fuoriuscita di una erogazione uniforme, tenendo il flacone in posizione verticale.
Con il flacone sempre in posizione verticale, erogare la soluzione nella narice tenendo il capo leggermente piegato in avanti. Se necessario, prima della somministrazione, pulire il naso.
Dopo l'uso riapplicare il cappuccio sull'erogatore e conservare la confezione in posizione verticale.
Sanofi-Aventis S.p.A. - Viale L. Bodio, 37/B - Milano
SUPREFACT 1 mg/ml soluzione iniettabile AIC n.: 025540016
SUPREFACT 0,1 mg/erogazione spray nasale, soluzione AIC n.: 025540028
Agosto 1985 / Maggio 2005
Gennaio 2010