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SYCREST 10 MG COMPRESSE SUBLINGUALI
Ogni compressa sublinguale contiene 10 mg di asenapina (come maleato).
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compressa sublinguale
Compresse sublinguali, rotonde, di colore da bianco a biancastro, con impresso "10" su un lato.
Sycrest è indicato nel trattamento di episodi maniacali da moderati a severi associati a disturbo bipolare di tipo I negli adulti.
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Posologia
Episodio maniacale
La dose iniziale raccomandata di Sycrest è di 10 mg due volte al giorno, in monoterapia. Una dose deve essere assunta al mattino e una dose deve essere assunta alla sera. La dose può essere ridotta a 5 mg due volte al giorno solo dopo valutazione clinica. Per la terapia di associazione, si raccomanda una dose iniziale di 5 mg due volte al giorno. In base alla risposta clinica e alla tollerabilità del singolo paziente, è possibile aumentare la dose a 10 mg due volte al giorno.
Ulteriori informazioni su popolazioni speciali di pazienti
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia di Sycrest nei bambini di età inferiore ai 18 anni non sono state stabilite.
Sono disponibili dati di sicurezza limitati con l’uso di Sycrest nei pazienti adolescenti. Nei pazienti adolescenti è stato condotto uno studio di farmacocinetica. I dati al momento disponibili sono riportati nel paragrafo 5.2, ma non consentono alcuna raccomandazione sulla posologia.
Pazienti anziani
Sycrest deve essere impiegato con cautela negli anziani. Sono disponibili dati limitati sull’efficacia nei pazienti di 65 anni di età e più. I dati di farmacocinetica disponibili sono riportati nel paragrafo 5.2.
Pazienti con compromissione renale
Non è richiesto alcun aggiustamento del dosaggio per i pazienti con compromissione renale. Non vi è alcuna esperienza con asenapina in pazienti con grave compromissione renale con clearance della creatinina inferiore a 15 ml/min.
Pazienti con compromissione epatica
Non è richiesto alcun aggiustamento del dosaggio per i pazienti con compromissione epatica lieve. La possibilità di elevati livelli plasmatici di asenapina non può essere esclusa in alcuni pazienti con compromissione epatica moderata (Classe B di Child-Pugh) e si consiglia cautela. Nei soggetti con grave compromissione epatica (Classe C di Child-Pugh), è stato osservato un incremento 7 volte superiore dell’esposizione ad asenapina. Pertanto, Sycrest non è raccomandato nei pazienti con grave compromissione epatica.
Modo di somministrazione
La compressa non deve essere rimossa dal blister fino al momento dell’assunzione. Quando si tocca la compressa, le mani devono essere asciutte. La compressa non deve essere spinta attraverso la confezione. La confezione non deve essere tagliata o lacerata. Occorre tirare la linguetta colorata ed estrarre delicatamente la compressa. La compressa non deve essere frantumata.
Per assicurare un assorbimento ottimale, Sycrest compressa sublinguale deve essere posizionata sotto la lingua, affinché si sciolga completamente. La compressa si scioglierà con la saliva in pochi secondi.
Le compresse sublinguali di Sycrest non devono essere masticate, né inghiottite. Evitare di bere e mangiare nei 10 minuti successivi alla somministrazione.
Se usato in associazione con altri medicinali, Sycrest deve essere assunto per ultimo.
Il trattamento con Sycrest non è consigliato in pazienti che non siano in grado di rispettare questo metodo di somministrazione, in quanto la biodisponibilità di asenapina quando ingerita è bassa (<2 % con una formulazione orale in compresse).
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Pazienti anziani con psicosi associata a demenza
I pazienti anziani con psicosi associata a demenza, trattati con sostanze antipsicotiche, corrono un rischio maggiore di andare incontro al decesso.
Sycrest non è approvato per il trattamento di pazienti con psicosi associata a demenza e non è raccomandato per l’uso in questo particolare gruppo di pazienti.
Sindrome neurolettica maligna
Con la somministrazione di farmaci antipsicotici, asenapina compresa, è stata segnalata l’insorgenza della Sindrome Neurolettica Maligna (SNM), caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare, instabilità autonomica, alterazione dello stato di coscienza ed elevati livelli di creatinfosfochinasi sierica. Fra gli ulteriori segni clinici riportati, si segnalano mioglobinuria (rabdomiolisi) e insufficienza renale acuta.
Se un paziente sviluppa segni e sintomi indicativi di SNM, la somministrazione di Sycrest deve essere interrotta.
Convulsioni
In studi clinici, sono stati saltuariamente segnalati casi di convulsioni durante il trattamento con asenapina. Pertanto, nei pazienti con anamnesi di disturbo convulsivo o di altre condizioni associate alle convulsioni, Sycrest deve essere usato con cautela.
Suicidio
La possibilità di un tentativo di suicidio rientra nella patologia psicotica e nel disturbo bipolare.
Occorre pertanto un attento controllo dei pazienti ad alto rischio durante il trattamento.
Ipotensione ortostatica
Asenapina può indurre ipotensione ortostatica e sincope, soprattutto all’inizio del trattamento, probabilmente a causa delle sue proprietà di antagonista α1-adrenergico. I pazienti anziani sono particolarmente a rischio per l’ipotensione ortostatica (vedere paragrafo 4.8). In studi clinici, sono stati saltuariamente segnalati casi di sincope durante il trattamento con Sycrest. Sycrest deve essere somministrato con cautela in pazienti anziani e in pazienti con malattie cardiovascolari note (ad esempio, scompenso cardiaco, infarto miocardico o ischemia, anomalie della conduzione), patologie cerebrovascolari o condizioni che predispongono il paziente all’ipotensione (ad esempio, disidratazione e ipovolemia).
Discinesia tardiva
I prodotti medicinali con proprietà antidopaminergiche sono stati associati all’induzione di discinesia tardiva, caratterizzata da movimenti ritmici involontari, prevalentemente di lingua e/o viso. In studi clinici, sono stati occasionalmente segnalati casi di discinesia tardiva durante il trattamento con asenapina. L’insorgenza di sintomi extrapiramidali è un fattore di rischio per la discinesia tardiva.
Qualora si manifestassero i segni e i sintomi di una discinesia tardiva in un paziente trattato con Sycrest, deve essere considerata la possibilità di interrompere il trattamento.
Iperprolattinemia
In alcuni pazienti in trattamento con Sycrest sono stati osservati aumenti dei livelli di prolattina. In studi clinici, sono state osservate poche reazioni avverse correlate ai livelli anomali di prolattina segnalati.
Intervallo QT
Un prolungamento clinicamente rilevante dell’intervallo QT non sembra essere associato ad asenapina.
Occorre osservare cautela quando Sycrest è prescritto a pazienti affetti da patologie cardiovascolari note o con anamnesi familiare di prolungamento dell’intervallo QT e in associazione ad altri prodotti medicinali che si pensa prolunghino l’intervallo QT.
Iperglicemia e diabete mellito
Iperglicemia o esacerbazione di diabete pre-esistente è stata segnalata occasionalmente durante il trattamento con asenapina. La valutazione della relazione tra l’impiego di antipsicotici atipici e le anomalie nei valori di glucosio è complicata dalla possibilità di un maggiore rischio di fondo di diabete mellito in pazienti con schizofrenia o disturbo bipolare e dall’aumento dell’incidenza di diabete mellito nella popolazione generale. Si consiglia di porre sotto adeguato monitoraggio clinico i pazienti diabetici e quelli che presentano fattori di rischio per lo sviluppo di diabete mellito.
Disfagia
Dismotilità e aspirazione esofagee sono state associate al trattamento con antipsicotici. Sono stati sporadicamente segnalati alcuni casi di disfagia in pazienti trattati con Sycrest.
Termoregolazione corporea
Ai medicinali antipsicotici è stata attribuita l’alterazione della capacità dell’organismo di ridurre la temperatura interna corporea. Dagli studi clinici si è concluso che alterazioni clinicamente rilevanti della temperatura corporea non sembrano essere associate all’uso di asenapina. Si consiglia di prestare particolare attenzione nel prescrivere Sycrest ai pazienti che potrebbero essere esposti a condizioni che possono contribuire ad un aumento della temperatura corporea, per esempio esercizio fisico intenso, esposizione a calore estremo, in terapia concomitante con medicinali ad attività anticolinergica o a pazienti soggetti a disidratazione.
Pazienti con grave compromissione epatica
L’esposizione ad asenapina è aumentata di 7 volte nei pazienti con grave compromissione epatica (Classe C di Child-Pugh). Pertanto, Sycrest non è raccomandato in questi pazienti.
Morbo di Parkinson e demenza con corpi di Lewy
I medici devono ponderare rischi e benefici nel prescrivere farmaci antipsicotici, tra cui Sycrest, a pazienti affetti da morbo di Parkinson o demenza con corpi di Lewy (DLB), poiché entrambi i gruppi possono essere ad aumentato rischio di Sindrome Neurolettica Maligna, oltre ad avere una maggiore sensibilità agli antipsicotici. Manifestazione di questa maggiore sensibilità può includere confusione, ottundimento, instabilità posturale con frequenti cadute, in aggiunta ai sintomi extrapiramidali.
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Sulla base degli effetti primari di asenapina sul sistema nervoso centrale (SNC) (vedere paragrafo 4.8), il medicinale deve essere somministrato con cautela in associazione ad altri farmaci ad azione centrale.
I pazienti devono essere avvertiti di non consumare alcol durante il trattamento con Sycrest.
Potenziale capacità di altri medicinali di influire su Sycrest
Asenapina viene eliminata principalmente mediante glucuronidazione diretta dell’UGT1A4 e metabolismo ossidativo da parte degli isoenzimi del citocromo P450 (soprattutto CYP1A2). Sono stati studiati gli effetti potenziali degli inibitori e di un attivatore di numerosi tra questi cicli enzimatici sulla farmacocinetica di asenapina, nello specifico, fluvoxamina (inibitore del CYP1A2), paroxetina (inibitore del CYP2D6), imipramina (inibitore del CYP1A2/2C19/3A4), cimetidina (inibitore del CYP3A4/2D6/1A2), carbamazepina (attivatore del CYP3A4/1A2) e valproato (inibitore dell’UGT).
Ad eccezione della fluvoxamina, nessuno dei prodotti medicinali interagenti ha determinato alterazioni clinicamente rilevanti nella farmacocinetica di asenapina.
Durante la somministrazione concomitante con una dose singola di asenapina da 5 mg, fluvoxamina da 25 mg due volte al giorno ha determinato un aumento dell’AUC di asenapina del 29 %. Si sospetta che la dose terapeutica intera di fluvoxamina produca un maggior incremento di concentrazioni plasmatiche di asenapina. Pertanto, la somministrazione concomitante di asenapina e fluvoxamina deve essere effettuata con cautela.
Potenziale capacità di Sycrest di influire su altri medicinali
A causa del suo antagonismo α1-adrenergico con capacità potenziale di indurre ipotensione ortostatica (vedere paragrafo 4.4), Sycrest può potenziare gli effetti di alcuni antiipertensivi.
Asenapina potrebbe antagonizzare l’effetto della levodopa e agonisti della dopamina. Se questa combinazione è ritenuta necessaria, la dose minima efficace di ciascun trattamento deve essere prescritta.
Gli studi in vitro indicano che asenapina inibisce debolmente il CYP2D6. Studi di interazione clinica tra medicinali sugli effetti dell’inibizione del CYP2D6 da parte di asenapina, hanno mostrato i seguenti risultati:
- Dopo la somministrazione concomitante di destrometorfano e asenapina in soggetti sani, è stato misurato il rapporto destrorfano/destrometorfano (DX/DM) quale marcatore dell’attività di CYP2D6. Indicativo di un’inibizione del CYP2D6, il trattamento con una dose di asenapina da 5 mg due volte al giorno ha generato un calo frazionale nel rapporto DX/DM, fino a 0,43. Nello stesso studio, il trattamento con una dose di paroxetina da 20 mg al giorno, ha ridotto il rapporto DX/DM a 0,032.
- In uno studio distinto, la somministrazione concomitante di una singola dose di imipramina da 75-mg con una singola dose di asenapina da 5-mg, non ha inciso sulle concentrazioni plasmatiche del metabolita, desipramina (un substrato del CYP2D6).
- La somministrazione concomitante di una singola dose di paroxetina da 20 mg (un substrato e inibitore del CYP2D6) durante il trattamento con una dose di asenapina da 5 mg due volte al dì in 15 soggetti sani di sesso maschile, ha generato un aumento quasi doppio dell’esposizione alla paroxetina.
Asenapina in vivo pare essere al massimo un debole inibitore del CYP2D6. Tuttavia, asenapina può aumentare gli effetti inibitori della paroxetina sul suo metabolismo.
Sycrest deve pertanto essere somministrato con cautela in associazione con altri prodotti medicinali che sono sia substrati, sia inibitori per il CYP2D6.
Per garantire un assorbimento ottimale, evitare di bere e mangiare nei 10 minuti successivi alla somministrazione.
Gravidanza
Non esistono dati sufficienti sull’uso di Sycrest nelle donne in gravidanza. Asenapina non ha mostrato alcun effetto teratogeno negli studi condotti su animali. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità sulla madre e sull’embrione (vedere paragrafo 5.3).
I neonati esposti agli antipsicotici (incluso Sycrest) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di reazioni avverse che includono sintomi extrapiramidali e/o da astinenza che potrebbero variare in gravità e durata in seguito al parto. Si sono verificate segnalazioni di irrequietezza, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, difficoltà respiratoria, o disturbi dell’alimentazione nei neonati. Di conseguenza, i neonati devono essere monitorati attentamente.
Sycrest non deve essere usato in gravidanza, a meno che non sia strettamente necessario e solo se il potenziale beneficio superi il potenziale rischio per il feto.
Allattamento
Asenapina è stata escreta nel latte dei ratti durante l’allattamento. Non è noto se asenapina o i suoi metaboliti siano escreti nel latte umano. Si raccomanda alle donne che assumono Sycrest di non allattare al seno.
Fertilità
In studi non clinici non è stata osservata alcuna compromissione della fertilità (vedere paragrafo 5.3).
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Asenapina può causare sonnolenza e sedazione. Pertanto, i pazienti devono essere cauti nell’usare macchinari o guidare veicoli, fino a che non siano ragionevolmente certi che il trattamento con Sycrest non ha più alcun effetto negativo.
Le reazioni avverse al farmaco riportate più frequentemente durante il trattamento con asenapina sono state sonnolenza e ansia. L’incidenza delle reazioni avverse ai medicinali (ADR), associate al trattamento con asenapina, è riportata nella tabella che segue. La tabella si basa sugli eventi avversi segnalati durante gli studi clinici e/o l’uso post-marketing.
Tutte le ADR sono elencate in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza; molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000) non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse ai medicinali (ADR) sono riportate in ordine decrescente di gravità.
La frequenza delle reazioni avverse segnalate durante l’uso post-marketing non può essere determinata in quanto esse sono derivate da segnalazioni spontanee. Pertanto la frequenza di questi eventi avversi viene definita come "non nota".
Classificazione per sistemi e organi | Molto comune | Comune | Non comune | Raro | Non nota |
Patologie del sistema emolinfopoietico | | | | Neutropenia | |
Disturbi del sistema immunitario | | | | | Reazioni allergiche |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | | Aumento ponderale, aumento dell’appetito | Iperglicemia | | |
Disturbi Psichiatrici | Ansia | | | | |
Patologie del sistema nervoso | Sonnolenza | Distonia, acatisia, discinesia, parkinsonismo, sedazione, vertigini, disgeusia | Sincope, convulsioni, disordine extrapiramidale, disartria | Sindrome neurolettica maligna | |
Patologie dell’occhio | | | | Disturbo dell’accomodazione | |
Patologie Cardiache | | | Bradicardia sinusale, blocco di branca, elettrocardiogramma QT prolungato | | |
Patologie Vascolari | | | Ipotensione ortostatica, ipotensione | | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | | | | Embolia polmonare | |
Patologie Gastrointestinali | | Ipoestesia orale | Gonfiore della lingua, disfagia, glossodinia, parestesia orale | | |
Patologie Epatobiliari | | Alanina aminotransferasi aumentata | | | |
Patologie del sistema muscoloscheletric o e del tessuto connettivo | | Rigidità muscolare | | Rabdomiolisi | |
Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali | | | | | Sindrome da astinenza neonatale (vedere paragrafo 4.6) |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | | | Disfunzione sessuale, amenorrea | Ginecomastia, galattorrea | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | | Affaticamento | | | |
Descrizione delle reazioni avverse selezionate
Sintomi extrapiramidali (SEP)
Negli studi clinici, l’incidenza di sintomi extrapiramidali nei pazienti trattati con asenapina è risultata superiore rispetto al placebo (15,4 % vs 11,0 %).
Dagli studi di breve durata (6 settimane) sulla schizofrenia, pare esistere una relazione dose-risposta per l’acatisia nei pazienti trattati con asenapina e per il parkinsonismo c’è stata una tendenza all’aumento con dosi più elevate.
Aumento ponderale
Negli studi clinici associati di breve e lunga durata, condotti sulla schizofrenia e sulla mania bipolare, la variazione media di peso per asenapina era 0,8 kg. La percentuale di soggetti con aumento di peso clinicamente significativo (aumento di peso ≥7 % dal basale alla valutazione) in studi clinici a breve termine sulla schizofrenia è stata del 5,3 % per asenapina rispetto al 2,3 % per il placebo. La percentuale di soggetti con aumento di peso clinicamente significativo (aumento di peso ≥7 % dal basale alla valutazione) in studi clinici a breve termine sulla mania bipolare è stata del 6,5 % per asenapina rispetto a 0,6 % per il placebo.
Ipotensione ortostatica
L’incidenza dell’ipotensione ortostatica in soggetti anziani è stata del 4,1 % rispetto allo 0,3 % nella popolazione combinata degli studi di fase 2/3.
Enzimi epatici
Aumenti transitori ed asintomatici delle transaminasi epatiche, dell’alanina transferasi (ALT), dell’aspartato transferasi (AST) sono stati osservati comunemente, in particolare nel trattamento precoce.
Altri risultati
Eventi cerebrovascolari sono stati riportati in pazienti trattati con asenapina ma non vi è alcuna evidenza di incidenza superiore a quanto atteso negli adulti tra i 18 e i 65 anni di età.
Asenapina ha proprietà anestetiche. Ipoestesia orale e parestesia orale si può verificare direttamente dopo la somministrazione e di solito si risolve entro 1 ora.
Sono state riportate segnalazioni postmarketing di reazioni di ipersensibilità serie in pazienti trattati con asenapina, incluse gonfiore della lingua e gonfiore della gola (edema faringeo).
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Nel programma terapeutico con asenapina, sono stati riportati casi di sovradosaggio. Le dosi stimate segnalate erano comprese tra 15 e 400 mg. Nella maggior parte dei casi non era chiaro se asenapina fosse stata assunta per via sublinguale. Le reazioni avverse farmaco-correlate comprendevano agitazione e confusione, acatisia, distonia orofacciale, sedazione e risultanze asintomatiche all’ECG (bradicardia, complessi sovraventricolari, ritardo di conduzione intraventricolare).
Non sono disponibili informazioni specifiche sul trattamento del sovradosaggio da Sycrest. Non esiste un antidoto specifico per Sycrest. Deve essere presa in considerazione la possibilità che siano stati assunti più prodotti medicinali. Occorre effettuare un monitoraggio cardiovascolare per rilevare eventuali aritmie e la gestione del sovradosaggio deve concentrarsi sulla terapia di supporto, sul mantenimento di un’ossigenazione e di una ventilazione adeguate delle vie respiratorie e sulla gestione dei sintomi. L’ipotensione e il collasso circolatorio devono essere trattati con misure appropriate, quali fluidi per via endovenosa e/o agenti simpatico-mimetici (non usare epinefrina e dopamina, poiché le beta-stimolazioni possono peggiorare l’ipotensione in una situazione di blocco alfa adrenergico indotto da Sycrest). In caso di sintomi extra-piramidali gravi, occorre somministrare medicinali anticolinergici. Proseguire un attento monitoraggio e una supervisione clinica fino al ristabilirsi del paziente.
Categoria farmacoterapeutica: psicolettici, antipsicotici, codice ATC: N05AH05.
Meccanismo d’azione
Come per altri prodotti medicinali efficaci per il disturbo bipolare, non si è compreso del tutto il meccanismo d’azione di asenapina. Tuttavia, sulla base della farmacologia dei recettori, si ritiene che l’efficacia di asenapina sia mediata da un’associazione dell’attività antagonista dei recettori D2 e 5-HT2A. Anche le azioni in altri recettori, quali ad esempio, 5-HT1A, 5-HT1B, 5-HT2C, 5-HT6, 5- HT7, D3, e i recettori α2-adrenergici, possono contribuire agli effetti clinici di asenapina.
Efficacia clinica
Efficacia clinica nel disturbo bipolare di tipo I
L’efficacia di asenapina nel trattamento di un episodio maniacale o misto di disturbo bipolare di tipo I come definito dal DSM-IV (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) con o senza manifestazioni psicotiche è stata valutata in due studi dal disegno simile della durata di 3 settimane, randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo e sostanza attiva (olanzapina) in monoterapia, che hanno coinvolto 488 e 489 pazienti, rispettivamente. Tutti i pazienti rientravano nei criteri diagnostici per il disturbo bipolare di tipo I come definiti dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, quarta edizione (DSMIV), episodio maniacale corrente (DSM-IV 296.4x), o misto (DSM-IV 296.6x) e avevano un punteggio ≥20 del questionario Young Mania Rating Scale (Y-MRS) allo screening e al basale. I pazienti a ciclo rapido sono stati esclusi da questi studi. Asenapina ha dimostrato un’efficacia superiore al placebo nella riduzione dei sintomi maniacali nell’arco delle 3 settimane. Le stime puntuali [95 % CI] per la variazione dal basale all’endpoint nel YMRS utilizzando l’analisi LOCF nei due studi sono state le seguenti:
-11,5 [-13,0, -10,0] per asenapina vs - 7,8 [-10,0, -5,6] per il placebo e
-10,8 [-12,3, -9,3] per asenapina vs -5,5 [-7,5, -3,5] per il placebo.
Una differenza statisticamente significativa tra asenapina e placebo è stata vista fin dal giorno 2.
I pazienti dei due studi fondamentali per la registrazione della durata di 3 settimane sono stati studiati in un’ulteriore estensione dello studio della durata di 9 settimane. In questo studio è stato dimostrato il mantenimento dell’effetto durante l’episodio dopo 12 settimane di trattamento randomizzato.
In uno studio clinico di 12 settimane, controllato con placebo, che ha coinvolto 326 pazienti con un episodio maniacale o misto del disordine bipolare I, con o senza caratteristiche psicotiche, risultati parzialmente non-responder a litio o a valproato in monoterapia per 2 settimane a livelli sierici terapeutici, l’aggiunta di asenapina come terapia aggiuntiva è risultata di efficacia superiore a litio o valproato somministrati in monoterapia alla settimana 3 (stime puntuali [95 % CI] per la variazione dal basale all’endpoint in YMRS utilizzando l’analisi LOCF -10,3 [-11,9, -8,8] per asenapina e -7,9 [- 9,4, -6,4] per il placebo) e alla settimana 12 (- 12,7 [-14,5, -10,9] per asenapina e -9,3 [-11,8, -7,6] per il placebo) nella riduzione dei sintomi maniacali.
Popolazione pediatrica
L’Agenzia Europea dei Medicinali ha rinviato l’obbligo di presentare i risultati degli studi con asenapina in uno o più sottogruppi della popolazione pediatrica per il disturbo bipolare di tipo I (vedere paragrafo 4.2 per informazioni sull’uso pediatrico).
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Assorbimento
Dopo la somministrazione per via sublinguale, asenapina viene assorbita rapidamente con concentrazioni plasmatiche di picco entro 0,5 - 1,5 ore. La biodisponibilità assoluta di asenapina sublinguale a 5 mg è del 35%. La biodisponibilità assoluta di asenapina se ingoiata è scarsa (<2% con una formulazione in compresse orali). L’assunzione di acqua diversi minuti (2 o 5) dopo la somministrazione di asenapina ha generato una riduzione dell’esposizione ad asenapina (rispettivamente 19% e 10%,). Pertanto, bisogna evitare di bere e mangiare nei 10 minuti successivi alla somministrazione (vedere paragrafo 4.2).
Distribuzione
Asenapina viene distribuita rapidamente ed ha un ampio volume di distribuzione (circa 1.700 l), che è indice di una distribuzione extravascolare estensiva. Asenapina è ampiamente legata alle proteine plasmatiche (95%), comprese albumina e α1-glicoproteina acida.
Biotrasformazione
Asenapina è largamente metabolizzata. La glucuronidazione diretta (mediata da UGT1A4) e l’ossidazione attraverso il citocromo P450 (principalmente CYP1A2, con partecipazione di 2D6 e 3°4) e la demetilazione sono le principali vie metaboliche di asenapina. In uno studio in vivo condotto nell’uomo, con asenapina marcata con isotopo radioattivo, l’entità predominante farmaco-correlata nel plasma era asenapina N+-glucuronide; altri comprendevano N-dismetilasenapina, N-dismetilasenapina N-carbamoil glucuronide e asenapina non modificata in piccole quantità. L’attività di Sycrest è principalmente dovuta al composto di origine.
Asenapina è un debole inibitore del CYP2D6. Asenapina non provoca alcuna induzione dell’attività del CYP1A2 o del CYP3A4 nelle colture di epatociti umani. La somministrazione concomitante di asenapina con inibitori, attivatori o substrati noti di queste vie metaboliche è stata studiata in numerosi studi clinici di interazione farmaco-farmaco (vedere paragrafo 4.5).
Eliminazione
Asenapina è un composto con clearance elevata, che dopo la somministrazione endovenosa è di 52 l/h.
In uno studio di bilancio di massa, la maggior parte della dose radioattiva veniva escreta nell’urina (circa il 50%) e nelle feci (circa il 40%), con solo un esiguo quantitativo escreto nelle feci (5-16%) come composto non modificato. Dopo una rapida fase di distribuzione iniziale, l’emivita terminale di asenapina è di circa 24 h.
Linearità/non-linearità
L’aumento della dose da 5 a 10 mg due volte al giorno (aumento doppio) genera incrementi meno lineari (1,7 volte) nella misura dell’esposizione e della concentrazione massima. L’aumento meno che proporzionale della Cmax e dell’AUC con la somministrazione di una dose, può essere attribuito a limitazioni nella capacità di assorbimento della mucosa orale, dopo la somministrazione sottolinguale.
Durante la somministrazione del doppio dosaggio giornaliero, lo steady-state viene ottenuto in 3 giorni.
Nel complesso, la farmacocinetica di asenapina allo steady-state è simile a quella della singola dose.
Proprietà farmacocinetiche nelle popolazioni speciali
Pazienti con compromissione epatica
La farmacocinetica di asenapina era simile tra i pazienti con compromissione epatica di grado lieve (Classe A di Child-Pugh) o moderato (Classe B di Child-Pugh) e quelli con normale funzionalità epatica. Nei soggetti con grave compromissione epatica (Classe C di Child-Pugh), è stato osservato un incremento 7 volte superiore dell’esposizione ad asenapina (vedere paragrafo 4.2).
Pazienti con compromissione renale
La farmacocinetica di asenapina dopo una singola dose da 5 mg era simile tra i pazienti con vari gradi di compromissione renale e quelli con normale funzionalità renale.
Non vi è alcuna esperienza con asenapina in pazienti con grave compromissione renale con clearance della creatinina inferiore a 15 ml/min.
Anziani
Nei pazienti anziani (di età compresa tra i 65 e gli 85 anni), l’esposizione ad asenapina è di circa il 30% più alta rispetto ai giovani adulti.
Popolazione pediatrica (adolescenti)
Con una dose giornaliera di 5 mg due volte al giorno, la farmacocinetica di asenapina nei pazienti adolescenti (di età compresa tra i 12 e i 17 anni,) è simile a quella osservata negli adulti. Negli adolescenti, la doppia dose giornaliera da 10 mg non ha generato alcun aumento dell’esposizione rispetto alla dose da 5 mg due volte al giorno.
Sesso
L’analisi farmacocinetica della popolazione ha indicato che non esistono evidenze di differenze correlate al sesso nella farmacocinetica di asenapina.
Razza
L’analisi farmacocinetica della popolazione ha indicato che non sono stati individuati effetti clinici rilevanti della razza sulla farmacocinetica di asenapina.
Fumo
Un’analisi farmacocinetica della popolazione ha indicato che il fumo che induce il CYP1A2, non esercita alcun effetto sulla clearance di asenapina. In uno studio dedicato, il fumo durante la somministrazione di una dose sublinguale da 5 mg non ha avuto alcun effetto sulla farmacocinetica di asenapina.
I dati non-clinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali sulla sicurezza farmacologica. Gli studi di tossicità a dosi ripetute condotti nei ratti e nei cani hanno mostrato principalmente effetti farmacologici dose-limitanti, come la sedazione. Inoltre, sono stati osservati effetti prolattina-mediati sulle ghiandole mammarie e disturbi del ciclo estrale. Nei cani, elevate dosi somministrate per via orale hanno generato epatotossicità, che non è stata osservata dopo la somministrazione endovenosa cronica. Asenapina ha una certa affinità per i tessuti contenenti melanina. Tuttavia, quanto è stata testata in vitro, è risultata priva di fototossicità. Inoltre, l’esame istopatologico degli occhi dei cani trattati cronicamente con asenapina, non ha rilevato alcun segno di tossicità oculare, dimostrando l’assenza di un pericolo fototossico. Asenapina non ha evidenziato alcuna genotossicità in una serie di test. Negli studi di cancerogenicità sottocutanea condotti nei ratti e nei topi, non è stato osservato alcun incremento dell’incidenza di tumori. Gli effetti negli studi non clinici sono stati osservati solo con esposizioni ritenute sufficientemente superiori alla massima esposizione per l’uomo, indicando una scarsa rilevanza all’utilizzo clinico.
Asenapina non ha compromesso la fertilità nei ratti e non ha mostrato alcun effetto teratogeno nel ratto e nel coniglio. In studi di tossicologia riproduttiva è stata riscontrata un’embriotossicità nei ratti e nei conigli. Asenapina ha causato una leggera tossicità nella madre e un lieve ritardo dello sviluppo scheletrico fetale. Dopo la somministrazione orale a coniglie gravide durante il periodo dell’organogenesi, asenapina ha influito negativamente sul peso, con una dose elevata di 15 mg.kg-1 due volte al giorno. A questo dosaggio il peso fetale dell’animale è diminuito. Quando asenapina è stata somministrata per via endovenosa a coniglie gravide, non sono stati osservati segni di embriotossicità. Nei ratti, la tossicità embriofetale (aumento della perdita post-impianto, riduzione del peso fetale e ossificazione ritardata) è stata osservata dopo la somministrazione orale o endovenosa, durante l’organogenesi o la gestazione. Un aumento della mortalità neonatale è stato osservato tra la prole di femmine di ratto trattate durante la gestazione e l’allattamento. Da uno studio di tipo crossfostering è stato concluso che le morti peri- e post-natali asenapina-indotte sono causate da un deficit dei piccoli invece che dal comportamento alterato dell’allattamento delle madri.
Gelatina;
mannitolo (E421).
Non pertinente.
3 anni
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040761049
040761052
040761064
Data della prima autorizzazione: 1 Settembre 2010
24 Ottobre 2011