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SYNAGIS 50 MG
Ogni flaconcino contiene 50 mg di palivizumab*, fornendo 100 mg/ml di palivizumab quando ricostituito come raccomandato.
*anticorpo monoclonare umanizzato ricombinante prodotto da tecnologia DNA nelle cellule ospiti del mieloma del topo.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Polvere e solvente per soluzione iniettabile.
La polvere è un liofilizzato da bianco a biancastro.
Il SYNAGIS è indicato nella prevenzione di gravi affezioni del tratto respiratorio inferiore, che richiedono ospedalizzazione, provocate dal virus respiratorio sinciziale (VRS) in bambini ad alto rischio di malattia VRS:
Bambini nati con età gestazionale uguale o inferiore alle 35 settimane e con un’età inferiore ai 6 mesi al momento dell’inizio dell’epidemia stagionale da VRS.
Bambini di età inferiore ai 2 anni che sono stati trattati per displasia broncopolmonare negli ultimi 6 mesi.
Bambini di età inferiore ai 2 anni con malattia cardiaca congenita emodinamicamente significativa.
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Dose consigliata
La dose consigliata di Palivizumab è 15 mg per kilo corporeo, da somministrare una volta al mese durante i periodi in cui si prevede rischio di VRS nella comunità. Quando possibile, la prima dose dovrebbe essere somministrata prima dell’inizio della stagione critica. Dosi successive dovrebbero essere somministrate una volta al mese durante il periodo di rischio.
La maggior parte delle esperienze, inclusi importanti studi clinici di fase III, con palivizumab sono state acquisite con 5 iniezioni durante una stagione (vedere paragrafo 5.1). Dati, seppure limitati, sono disponibili su più di 5 dosi (vedere paragrafi 4.8 e 5.1), pertanto non è stato stabilito il beneficio in termini di protezione al disopra delle 5 dosi.
Per ridurre il rischio di ripetuti ricoveri ospedalieri, nei bambini che assumono palivizumab che sono stati ricoverati per VRS, si raccomanda di continuare la somministrazione di dosi mensili di palivizumab per la durata della stagione del virus.
Per i bambini sottoposti a by-pass cardiaco, si raccomanda di somministrare una iniezione di 15 mg/kg di peso corporeo di palivizumab non appena si sia stabilizzato dopo l’intervento per assicurare adeguati livelli sierici di palivizumab. Dosi successive devono riprendere mensilmente durante la restante stagione VRS per i bambini che continuano ad essere ad alto rischio di infezione VRS (vedere paragrafo 5.2).
Modo di somministrazione
Palivizumab viene somministrato in dosi da 15 mg/kg di peso corporeo una volta al mese per via intramuscolare, preferibilmente nella parte anterolaterale della coscia. Il muscolo del gluteo non dovrebbe essere usato spesso come sito di iniezione poiché si rischia di danneggiare il nervo sciatico. L’iniezione dev’essere eseguita attraverso la tecnica asettica standard. Le quantità di medicinale superiori ad 1 ml devono essere somministrate in dosi separate.
Per ricostituire SYNAGIS vedere paragrafo 6.6.
Ipersensibilità accertata alla sostanza attiva o ad uno degli eccipienti (vedere paragrafo 6.1), o verso anticorpi monoclonali umanizzati.
Sono state riportate reazioni allergiche inclusi casi molto rari di anafilassi in seguito a somministrazione di palivizumab (vedere paragrafo 4.8).
Dovrebbero essere disponibili prodotti medicinali per il trattamento di gravi reazioni di ipersensibilità, inclusa l’anafilassi, da usarsi immediatamente dopo la somministrazione di palivizumab.
L’uso del palivizumab può essere rimandato in presenza di infezioni gravi o moderate o in presenza di affezioni febbrili, a meno che il medico non giudichi il ritardo nella somministrazione del palivizumab come un ulteriore fattore di rischio. Una sindrome febbrile moderata, come per esempio infezione lieve del tratto respiratorio superiore, non comporta solitamente il rinvio della somministrazione del palivizumab.
Come tutte le iniezioni intramuscolari, il palivizumab deve essere somministrato con cautela in pazienti con trombocitopenia o altri problemi di coagulazione.
L’efficacia del palivizumab quando somministrato a pazienti come secondo ciclo di profilassi nel corso di una nuov astagione epidemica VRS non è stata formalmente valutata in uno studio con questo obiettivo. Il possibile rischio di insorgenza di infezione VRS nella seconda stagione epidemica nella quale i pazienti sono stati trattati con palivizumab non è stato definitivamente escluso con studi atti a valutare questo particolare aspetto.
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Non sono stati condotti studi specifici di interazione con altri medicinali, comunque non sono state riportate finora interazioni con altri farmaci. Negli studi clinici di fase III sull’incidenza di VRS nella popolazione pediatrica nata prematura e con displasia broncopolmonare, i pazienti che ricevevano placebo e i pazienti che ricevevano palivizumab ai quali erano anche stati somministrati vaccini di routine per l’infanzia, vaccino dell’influenza, broncodilatatori o corticosteroidi, hanno presentato una distribuzione simile e non sono stati osservati aumenti delle reazioni avverse.
Poiché l’anticorpo monoclonale è specifico per il virus respiratorio sinciziale, il palivizumab non dovrebbe interferire con la risposta immunitaria ai vaccini.
Non pertinente. SYNAGIS non è indicato per l’uso negli adulti. Non sono disponibili dati sull’uso in gravidanza e durante l’allattamento.
Non pertinente.
Le reazioni avverse (RA) descritte negli studi di profilassi pediatrica sono state simili nei due gruppi placebo e palivizumab. La maggior parte delle RA sono state transitorie e di gravità da lieve a moderata.
Gli eventi avversi sia clinici che di laboratorio, che potevano essere casualmente correlati al palivizumab, verificatisi in studi condotti su pazienti pediatrici prematuri e con displasia broncopolmonare ed in pazienti con malattia cardiaca congenita (rispettivamente Tabella 1 e 2), sono elencati per classificazione sistemica organica e frequenza (comune ³1/100, <1/10; non comune ³1/1.000,<1/100).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Tabella 1 Effetti indesiderati occorsi in studi clinici di profilassi su popolazioni pediatriche premature e con displasia broncopolmonare |
Infezioni ed infestazioni | Non comune | Infezione virale, infezione delle vie respiratorie superiori |
Disturbi del sistema ematico e linfatico | Non comune | Leucopenia |
Disturbi psichiatrici | Comune | Irritabilità |
Disturbi respiratori, toracici e mediastinici | Non comune | Sibili, rinite, tosse |
Disturbi gastrointestinali | Comune | Diarrea |
| Non comune | Vomito |
Disturbi della pelle e del tessuto sottocutaneo | Non comune | Eruzione cutanea |
Disturbi generali e della sede di iniezione | Comune | Febbre Reazione al sito di iniezione |
| Non comune | Dolore |
Parametri di laboratorio | Non comune | Aumento della SGOT, aumento della SGPT, alterarazione del test di funzionalità epatica. |
Non sono state rilevate importanti differenze da un punto di vista medico durante studi sulla profilassi eseguiti su popolazioni pediatriche premature e con displasia broncopolmonare, per quanto riguarda la presenza di RA in relazione a: intero organismo umano o quando sono stati valutati sottogruppi di bambini sulla base delle seguenti categorie: clinica, sesso, età gestazionale, paese, razza/etnia o quartile della concentrazione serica del palivizumab.
Non è stata osservata differenza significativa nel profilo di sicurezza tra bambini senza infezione VRS attiva e quelli ospedalizzati per VRS.
L’interruzione definitiva di palivizumab dovuta a RA è stata rara (0,2 %). Le morti sono state equilibrate nei gruppi integrati placebo e palivizumab e non sono state correlate al medicinale.
Tabella 2 Effetti indesiderati occorsi in studi clinici pediatrici sulla profilassi nella malattia cardiaca congenita |
Infezioni ed infestazioni | Non comune | Gastroenterite infezione delle vie respiratorie superiori. |
Disturbi psiachiatrici | Non comune | Irritabilità |
Disturbi del Sistema Nervoso | Non comune | Sonnolenza, ipercinesia |
Disturbi vascolari | Non comune | Emorragia |
Disturbi respiratori, toracici e mediastinici | Non comune | Rinite |
Disturbi gastrointestinali | Non comune | Vomito, diarrea, costipazione |
Disturbi della pelle e del tessuto sottocutaneo | Non comune | Eruzione cutanea, eczema |
Disturbi generali ed alla sede di somministrazione | Comune | Febbre, reazione al sito di iniezione |
| Non comune | Astenia |
Nello studio per la malattia cardiaca congenita non sono state rilevate importanti differenze da un punto di vista medico per quanto riguarda la presenza di RA in relazione a tipologia di organo, o quando valutate da un punto di vista clinico in sottogruppi di bambini.
L’incidenza di eventi avversi gravi è stata significativamente minore nel gruppo palivizumab rispetto al gruppo placebo. Non sono stati riportati eventi avversi gravi correlati al palivizumab. Le incidenze di interventi cardiaci classificati come previsti, imprevisti o urgenti sono state bilanciate tra i due gruppi.
Si sono verificati decessi associati con infezione da VRS in 2 pazienti nel gruppo palivizumab ed in 4 nel gruppo placebo e non sono stati correlati al medicinale.
Esperienza post-marketing:
Durante l’esperienza post-marketing con palivizumab sono stati riportati i seguenti eventi. Poiché questi eventi sono riportati su base volontaria da una popolazione di dimensioni incerte, non è sempre possibile stimare in modo affidabile la loro frequenza o stabilire una relazione di causalità con l’esposizione a palivizumab.
Disturbi del sistema ematico e linfatico: trombocitopenia.
Disturbi del sistema immunitario: anafilassi.
Disturbi del sistema nervoso: convulsioni.
Disturbi respiratori, toracici e mediastinici: apnea.
Disturbi della pelle e del tessuto sottocutaneo: orticaria.
Sono stati valutati eventi avversi spontanei gravi post-marketing riportati durante il trattamento con palivizumab tra il 1.998 ed il 2.002 che hanno coperto quattro stagioni epidemiche VRS. È stato ricevuto un totale di 1.291 segnalazioni gravi in cui il palivizumab era stato somministrato come indicato e la durata della terapia era nell’arco di una stagione. La comparsa di eventi avversi è avvenuta dopo la sesta dose o oltre in solo 22 di queste segnalazioni (15 dopo la sesta dose, 6 dopo la settima ed 1 dopo l’ottava dose). Questi eventi hanno caratteristiche simili a quelli dopo le iniziali 5 dosi.
Il programma di trattamento con palivizumab e gli eventi avversi sono stati monitorati in un gruppo di circa 20.000 bambini seguiti attraverso un programma di adesione dei pazienti al trattamento, tra il 1.998 ed il 2.000. Di questo gruppo, 1.250 bambini arruolati hanno avuto 6 iniezioni, 183 ne hanno avute 7 e 27 ne hanno avute 8 o 9. Eventi avversi osservati in pazienti dopo la sesta dose o oltre hanno presentato caratteristiche e frequenza simili a quelle dopo le iniziali 5 dosi.
Risposta immunitaria verso antigeni umani (HAHA):
Anticorpi anti-palivizumab sono stati riscontrati approssimativamente nell’1 % dei pazienti in uno studio sull’incidenza da VRS durante la prima fase della terapia. È stato un fenomeno transitorio di basso titolo, risolto nonostante l’uso continuato (prima e seconda stagione), e non è stato evidenziato su 55 dei 56 neonati durante la seconda stagione (inclusi 2 con titolazione durante la prima stagione). Pertanto, la risposta immunitaria HAHA sembra essere non clinicamente rilevante.
Nello studio sulla malattia cardiaca congenita non è stata valutata l’immunogenicità.
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In studi clinici, tre bambini sono stati sottoposti a dosi superiori a 15 mg/kg. Queste dosi sono state di 20,25 mg/kg, 21,1 mg/kg e 22,27 mg/kg. Non sono state evidenziate conseguenze cliniche in questi soggetti.
Dall’esperienza post-marketing, sono stati riportati sovradosaggi fino a 60 mg/kg senza alcun evento medico imprevisto.
Categoria farmacoterapeutica: Immunoglobuline specifiche; codice ATC J06BB16
Il palivizumab è un anticorpo monoclonale IgG1K umanizzato diretto contro un epitopo nel sito antigenico A della proteina di fusione del virus respiratorio sinciziale (VRS). Questo anticorpo monoclonale umanizzato ha una sequenza anticorpale di natura umana (95 %) e murina (5 %). Ha una potente attività neutralizzante e inibitoria dei meccanismi di fusione nei confronti del VRS sia nei ceppi del sottotipo A che in quelli del sottotipo B.
Nei ratti del cotone, concentrazioni sieriche di palivizumab approssimativamente di 30 mcg/ml hanno dimostrato di produrre una riduzione della replicazione del VRS del 99 % a livello polmonare.
Studi clinici
In uno studio clinico controllato con placebo nella profilassi del VRS (studio Impact-RSV) effettuata su 1.502 bambini ad alto rischio (1.002SYNAGIS; 500 placebo), 5 dosi mensili di 15 mg/kg hanno ridotto l’incidenza dell’ospedalizzazione legata al VRS del 55 % (p=<0,001).
La percentuale di ospedalizzazione dovuta a virus respiratorio sinciziale nel gruppo placebo è stata del 10,6 %. Su questa base, la riduzione del rischio assoluto è pari al 5,8 % che significa che il numero di pazienti da trattare necessario per prevenire una ospedalizzazione è 17. La gravità della infezione da VRS in bambini ospedalizzati, nonostante la profilassi con palivizumab, non ha ridotto percentualmente nè i giorni di degenza in Terapia Intensiva nè i giorni di respirazione meccanica assistita.
Un totale di 222 bambini sono stati arruolati in due studi separati per esaminare la sicurezza del palivizumab qando somministrato per la seconda stagione VRS. Centotre (103) bambini hanno ricevuto mensilmente iniezioni di palivizumab per la prima volta, e 119 bambini hanno ricevuto palivizumab per due stagioni consecutive. Non è stata osservata differenza tra i gruppi per quanto riguarda l’immunogenicità in entrambi gli studi. Comunque siccome l’efficacia del palivizumab quando somministrato a pazienti come secondo ciclo di trattamento durante l’insorgenza della stagione VRS non è stata formalmente investigata in uno studio condotto con questo obiettivo, è sconosciuta la rilevanza di questi dati in termini di efficacia.
In uno studio clinico prospettico in aperto disegnato per la valutazione della farmacocinetica, della sicurezza e dell’immunogenicità dopo la somministrazione di 7 dosi di palivizumab nell’arco di una singola stagione VRS, dati di farmacocinetica hanno indicato che adeguati livelli medi di palivizumab erano stati raggiunti in tutti i 18 bambini reclutati. Livelli anticorpali bassi e transitori di anticorpi antipalivizumab sono stati osservati in un bambino dopo la seconda dose di palivizumab e tali anticorpi si sono ridotti ad un livello non misurabile alla quinta e settima dose.
In uno studio controllato con placebo su 1.287 pazienti di età ≤ 24 mesi con malattia cardiaca congenita emodinamicamente significativa (639 SYNAGIS; 648 placebo) 5 dosi mensili di 15 mg/kg di SYNAGIS hanno ridotto l’incidenza di ospedalizzazione da VRS del 45% (p = 0,003) (studio sulla malattia cardiaca congenita). I gruppi erano equamente bilanciati tra pazienti cianotici e non cianotici. La percentuale di ospedalizzazione da VRS è stata del 9,7% nel gruppo placebo e del 5,3% nel gruppo SYNAGIS. Il secondo obiettivo dello studio sull’efficacia su 100 bambini ha mostrato significative riduzione nel gruppo SYNAGIS rispetto a quello placebo sul totale dei giorni di ospedalizzazione per VRS (riduzione del 56%, p = 0,003) e sul totale dei giorni di VRS con l’aggiunta di un supplemento di ossigeno (riduzione del 73%, p = 0,014).
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In studi su volontari adulti, il palivizumab ha dimostrato un profilo farmacocinetico simile ad un anticorpo umano IgG1 in relazione al volume di distribuzione (in media 57 ml/kg) e all’emivita (in media 18 giorni). In studi di profilassi su popolazioni pediatriche di prematuri con displasia broncopolmonare, l’emivita media di palivizumab è stata di 20 giorni e dosi mensili intramuscolari di 15 mg/kg hanno raggiunto concentrazioni sieriche medie di principio attivo al giorno 30 di circa 40 mcg/ml dopo la prima iniezione, circa 60 mcg/ml dopo la seconda iniezione, circa 70 mcg/ml dopo la terza e la quarta iniezione. In uno studio sulla malattia cardiaca congenita dosi mensili per via intramuscolare di 15 mg/kg hanno raggiunto mediamente in 30 giorni il valore minimo di concentrazioni sieriche di principio attivo che è approssimativamente di 55 mg/ml dopo la prima iniezione e approssimativamente di 90 mg/ml dopo la quarta iniezione.
Nello studio sulla malattia cardiaca congenita, dei circa 139 bambini che hanno ricevuto palivizumab, in quelli che avevano subito by-pass cardiopolmonare e per i quali erano disponibili campioni accoppiati di siero, la concentrazione sierica media di palivizumab è stata approssimativamente di 100 mg/ml prima del by-pass cardiaco e diminuita ad approssimativamente 40 mg/ml dopo il by-pass.
In studi tossicologici monodose condotti su scimmie (dose massima 30 mg/kg), conigli (dose massima 50 mg/kg) e ratti (dose massima 840 mg/kg), non sono stati rilevati dati significativi.
Studi eseguiti su roditori non hanno dimostrato un incremento della riproduzione di VRS, o patologie indotte dal VRS o la generazione di virus mutanti in presenza di palivizumab nelle condizioni sperimentali adottate.
Polvere:
istidina, glicina, mannitolo (E421).
Solvente:
acqua per preparazioni iniettabili.
Palivizumab non deve essere miscelato con qualsiasi altro medicinale o diluente, che non sia acqua per preparazioni iniettabili.
3 anni
Dopo la ricostituzione, il medicinale deve essere usato immediatamente. Ad ogni modo la stabilità in condizioni d’uso è stata dimostrata per 3 ore a 20-24 °C.
Conservare in frigorifero (2°C e 8°C).
Non congelare.
Conservare nel contenitore originale.
Per le condizioni di conservazione del medicinale ricostituito vedere paragrafo 6.3.
50 mg di polvere in un flaconcino da 4 ml (vetro di tipo I) con un tappo (gomma bromobutilica) e una ghiera (alluminio).
1 ml di acqua per preparazioni iniettabili in una fiala (vetro di tipo I).
Confezione da 1 pezzo.
Aggiungere lentamente 0,6 ml di acqua per preparazioni iniettabili lungo la parete interna del flaconcino per evitare la formazione di schiuma. Dopo l’aggiunta dell’acqua, inclinare il flaconcino leggermente e ruotarlo delicatamente per 30 secondi. Non agitare il flaconcino. La soluzione di palivizumab deve riposare a temperatura ambiente per un minimo di 20 minuti fino a che non diventa limpida. La soluzione di palivizumab non contiene conservanti e deve essere somministrata entro 3 ore dalla preparazione.
Una volta ricostituito secondo le istruzioni, la concentrazione finale è 100 mg/ml.
L’aspetto della soluzione ricostituita è da limpido a leggermente opalescente.
Il medicinale non utilizzato o il materiale di scarto deve essere smaltito secondo le normative locali.
Abbott Laboratories Limited
Queenborough
Kent ME11 5EL
Regno Unito
EU/1/99/117/001 AIC n. 034529014/E
Data di prima autorizzazione: 13 Agosto 1999
Data ultimo rinnovo: 13 Agosto 2009
Novembre 2009